Valutazione in-vivo in seguito a osservazione del

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Valutazione in-vivo in seguito a osservazione del
RIASSUNTO DELLO STUDIO
Valutazione in-vivo in seguito a osservazione del dispositivo di
mantenimento della pervietà dei cateteri needle-free Neutron™ e
dei suoi effetti sull’occlusione dei cateteri in un contesto di
assistenza domiciliare
PREMESSA
Nonostante i continui sforzi del personale sanitario, le occlusioni ai danni dei cateteri delle linee centrali (CVC e PICC)
continuano a rappresentare un problema grave che può causare ritardi nella cura dei pazienti in condizioni critiche, un
aumento del rischio di infezioni e un incremento delle spese sanitarie.
Mentre il tasso medio di occlusione tra i pazienti con linea centrale negli Stati Uniti è circa del 25%,1,2 molte popolazioni di
pazienti sono colpite da tassi sproporzionatamente elevati di occlusione del catetere, che possono compromettere le cure.
Una di queste è rappresentata dai pazienti assistiti a domicilio, la cui età, i cui livelli di gravità e fattori di comorbilità
(associati a un contesto assistenziale che per sua natura offre una visione clinica meno immediata) possono tradursi in
tassi di occlusione più elevati. Da un’analisi degli esiti, che ha coinvolto oltre 50.000 pazienti domiciliari che praticavano
l’infusione, è emerso che “oltre un terzo dei cateteri studiati (44%) presentava occlusioni formatesi in meno di 7 giorni”.3
Un’importante causa dell’occlusione di un catetere è data dal reflusso del sangue, un ritorno di sangue che risale nel
catetere. Il reflusso di sangue può provocare un trombo intraluminale, che si traduce nell’impossibilità di infondere fluidi o
medicazioni per via endovenosa e nell’impossibilità di prelevare sangue. Il reflusso di sangue può essere causato da fattori
esterni quali il prosciugamento di una sacca per endovena o l’arresto di una pompa di infusione, il collegamento e lo
scollegamento di una siringa o di un set di erogazione, o ancora il contraccolpo dello stantuffo di una siringa. Tuttavia il
reflusso può essere anche provocato da variazioni interne della pressione venosa del paziente indotte da movimento,
tosse, starnuti e vomito. I pazienti domiciliari possono essere particolarmente sensibili a fattori interni che possono
provocare il reflusso.
Nello sforzo di ridurre l’incidenza delle occlusioni dei cateteri in questa popolazione di pazienti a rischio, Sharp Home Care
di San Diego, California, ha implementato un trial di tre mesi con il dispositivo NeutronTM per il mantenimento della pervietà
dei cateteri (ICU Medical, Inc.). Neutron è un nuovo dispositivo di accesso vascolare needle-free ed è anche l’unico ad avere
ricevuto l’approvazione della FDA, in quanto capace di prevenire le cause interne ed esterne del reflusso ematico in un
catetere.
Il dispositivo Neutron si avvale di una struttura esclusiva, che integra la tecnologia anti-reflusso in un design di connettore
needle-free di facile utilizzo. Le altre tecnologie attualmente presenti sul mercato sono limitate nella capacità di affrontare
con efficacia tutte le cause del reflusso. I connettori IV needle-free a posizionamento positivo, ad esempio, agiscono
soltanto contro il reflusso causato dal collegamento e dallo scollegamento di una siringa o un set di erogazione.
MATERIALI E METODI
Sharp Home Care fa parte dello Sharp Health System, a cui è stato conferito il Malcolm Baldridge Quality Award. Il gruppo
serve una popolazione di pazienti più anziani e più gravi rispetto al gruppo affiliato, Sharp Home Infusion Services. Oltre ad
occuparsi della terapia per la gestione del dolore cronico, della somministrazione endovenosa di antibiotici e della
nutrizione parenterale totale (TPN), Sharp Home Care si prende cura di numerosi pazienti, inclusi soggetti malati sottoposti
a chemioterapia e colpiti dal morbo di Crohn, il cui trattamento li rende più soggetti alla coagulazione del sangue e alle
occlusioni dei cateteri.
Prima di passare dal connettore needle-free MaxPlus® a posizionamento positivo (CareFusion) al dispositivo Neutron su
tutti i cateteri per linea centrale, il team clinico di Sharp ha studiato i pazienti trattati per occlusioni e ha raccolto l’equivalente
di tre mesi di dati di baseline, che includevano il numero totale di pazienti con occlusione e la percentuale della popolazione
totale rappresentata da questi pazienti. Dopo il passaggio a Neutron, non sono state apportate altre modifiche al protocollo
clinico (ad esempio in termini di clampaggio, lavaggio o tamponamento) e non sono state apportate modifiche tecnologiche;
l’unica variabile precedente e successiva alla conversione era rappresentata dal semplice connettore. Dopo il passaggio a
Neutron, il team clinico ha raccolto i dati sulle occlusioni lungo un lasso temporale pari a tre mesi, esattamente come aveva
fatto prima della conversione.
RISULTATI
Nei tre mesi successivi alla conversione al dispositivo di mantenimento della pervietà dei cateteri Neutron, Sharp Home
Care ha rilevato una riduzione del 50,7% delle occlusioni dei cateteri. Il tasso medio di occlusione dei cateteri con MaxPlus
nei tre mesi precedenti alla conversione era pari al 32,9%. Il tasso medio di occlusione nei quattro mesi successivi alla
conversione a Neutron è risultato pari al 16,2%. Il mese di transizione di luglio non rientra nel conteggio dei risultati, poiché
in questo periodo è stata utilizzata una mescolanza di connettori MaxPlus e Neutron per i cateteri dei pazienti.
TABELLA
MaxPlus
Neutron
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Pazienti colpiti da occlusione
7
7
12
6
8
7
8
Totale pazienti
22
31
27
26
52
43
47
Tasso percentuale di occlusione
31,8
22,6
44,4
23,1
15,4
16,3
17,0
Tasso percentuale medio di occlusione con MaxPlus
Tasso percentuale medio di occlusione con Neutron
32,9%
16,2%
Tassi di occlusione ridotti da Neutron nella media
50,7%
I medici che hanno condotto il trial Neutron hanno riferito che esiste una correlazione 1:1 tra la riduzione delle occlusioni dei
cateteri e l’impiego di un attivatore del plasminogeno dei tessuti (tPA) per la disintegrazione dei coaguli e la preservazione
della pervietà dei cateteri. Di conseguenza il dispositivo Neutron ha contribuito alla riduzione del 50,7% dell’uso del tPA con
questa popolazione di pazienti.
CONCLUSIONE
Il dispositivo di mantenimento della pervietà dei cateteri Neutron può contribuire a migliorare la cura e la sicurezza dei
pazienti riducendo il rischio di occlusione dei cateteri, consentendo ai medici di limitare al minimo sia i ritardi nella
somministrazione delle terapie e nella gestione delle procedure, sia la necessità di utilizzare costosi agenti anticoagulanti
quale il tPA per mantenere la pervietà del catetere.
Riferimenti bibliografici
1. Stephens LC, Haire WD, Kotulak GD. Are Clinical Signs Accurate Indicators of the Cause of Central Venous Catheter Occlusion? JPEN 19:75-79, 1995
2. Haire W, Herbst S. Use of Alteplase (t-PA) for the Management of Thrombotic Catheter Dysfunction: Guidelines from a Consensus Conference of the National Association of Vascular Access
Networks (NAVAN). Nutrition in Clinical Practice 15:265-275, December 2000
3. Moureau N, Poole S, et al. Central Venous Catheters in Home Infusion Care: Outcomes Analysis in 50,470 Patients 13-10:1009-1016, October 2002
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