Quella svolta arrivata da F2i
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Quella svolta arrivata da F2i
Casse previdenziali Molti istituti privatizzati hanno mosso i primi passi con la sgr per le infrastrutture Quella svolta arrivata da F2i Sarà anche per l'assenza (al momento) dei fondi pensione, ma di certo le casse privatizzate sono la grande promessa per il private equity italiano. Che non a caso le sta corteggiando. Giovedì 10 maggio, nella prima delle tre giornate della previdenza in programma a Milano, l'Aiti di Giampio Bracchi ha invitato il presidente dell'Adepp (e dell'lnpgi), Andrea Camporese, a un confronto pubblico con quattro amministratori di fondi. «Lo strumento sta sicuramente crescendo, perché aumenta la cultura degli investimenti in un asset allocation articolata e con attenzione al controllo del rischio», considera Camporese. «Ora bisogna collocarlo nella giusta misura, usandolo nella dimensione istituzionale e selezionandolo nella maniera corretta. E anche l'industria finanziaria dovrebbe essere in grado di calibrare l'offerta, con prodotti più adatti a un profilo istituzionale come il nostro». Non tutte le casse sono sensibili alla stessa maniera. Anche per un certo timore diffuso a entrare nel private equity. C'è chi comunque inizia a crederci davvero. Inarcassa (ingegneri e architetti) e Cipag (geometri) figurano per esempio tra gli sponsor e soci fondatori di F2i, ed esprimono anche Giancarlo Giorgi come consigliere di amministrazione nella sgr guidata da Vito Gamberale. La stessa Inpgi (giornalisti) ha fissato nell'asset allocation strategica un target al 3% per il patrimonio in private equity. Mentre altre casse, in particolare le più giovani Enpapi (infermieri) ed Enpacl (consulenti del lavoro), stanno scegliendo con decisione questa strada. E potrebbero cedere alle richieste del Fondo italiano di investimenti, che per il prossimo closing di agosto sta puntando molto proprio sulle casse privatizzate. D.St