Editoriale ||QUANDO SI IMPARA DALLE TELENOVELAS
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Editoriale ||QUANDO SI IMPARA DALLE TELENOVELAS
L‘Alpha e il Beta 15 aprile 2013 Editoriale || QUANDO SI IMPARA DALLE TELENOVELAS Non guardando le telenovelas bensi guardando alle telenovelas, esempio di successo industriale nelle aree emergenti, si riconoscono i segnali di sviluppo delle obbligazioni societarie emergenti La prima trasmissione mandata in onda dalla neonata Rete 4 alle 14:00 del 4 gennaio 1982, fu “La schiava Isaura”, protagonista Lucéila Santos. Si trattava di una famosa telenovela prodotta nel 1976 dalla televisione brasiliana Rede Globo, e il gradimento che ebbe presso una vasta porzione del pubblico italiano decretò il successo di Rete 4 e l’affermazione del nuovo genere televisivo. Da allora Rete 4 occupa saldamente la posizione “quattro” del telecomando, e nello stesso periodo anche la brasiliana Rede Globo ha rafforzato il suo posizionamento nei media, non solo perché è stata proprietaria - dal 1985 al 1990 - di Tele Montecarlo. Oggi Globo è uno dei principali produttori mondiali di telenovela, divertenti, romantiche, d’epoca, vendute in oltre 30 paesi. Globo è la quarta televisione più grande al mondo, seguita ogni giorno da oltre 120 milioni di persone. “La pubblicità è l’anima del commercio” diceva Henry Ford, ed in effetti i dati Nielsen sul mercato pubblicitario vengono utilizzati anche per conoscere lo stato di salute dell’industria. E’ però vero che la pubblicità è l’anima di un commercio sempre più debole, almeno in Europa dove la crisi ha modificato le abitudini di consumo e drasticamente tagliato gli investimenti degli inserzionisti. Il Bollettino Mensile della Banca Centrale Europea ha messo nero su bianco quello che è davanti agli occhi: la crisi economica continua a falcidiare posti di lavoro, la disoccupazione europea ha toccato livelli senza precedenti. In Italia ci sono circa 3 milioni di persone The exclusive manager of Julius Baer Funds. A member of the GAM group. sfiduciate che il lavoro non lo cercano nemmeno più scomparendo, in questo modo, dal radar delle statistiche Istat. Sommati ai 3 milioni di disoccupati (il doppio rispetto al 2007) si arriva al dato impressionante di 5,8 milioni di persone prive di occupazione. La debolezza dell’economia si riflette, appunto, nei dati delle inserzioni pubblicitarie e un rapporto sui media di Pwc prevede che nei prossimi cinque anni “La Russia supererà l’Italia diventando il mercato pubblicitario televisivo più importante d’Europa”. Insidiati anche in uno dei nostri pochi primati europei (forse non il più invidiabile), quello della prevalenza della pubblicità nelle televisioni commerciali, data la debolezza della comunicazione digitale nel nostro Paese. Sull’altra sponda dell’oceano, in Brasile, la spesa complessiva in pubblicità è stata nel 2012 di quasi 12 miliardi di Euro, più del doppio di quella italiana: la parte del leone, come in Italia, la fanno le televisioni che assorbono oltre i due terzi dell’importo, 8 miliardi di Euro (circa 2,2 miliardi di euro la televisione italiana). TV Globo intercetta buona parte di questo colossale flusso di denaro: le entrate nette del 2012 ammontano a quasi 5 miliardi di Euro, in aumento del 16% rispetto al 2011. Quante Globo tv ci sono al mondo e, specificamente, nelle economie segnate da forte crescita? Quante sono le società che operano in Paesi che, dopo le terapie intensive e devastanti del Fondo Monetario Internazionale negli anni ’90, hanno davvero fatto i “compiti a casa” ed oggi mostrano conti pubblici in ordine, potenzialità di crescita, valute stabili? Perché il punto per qualsiasi investitore è, da sempre, esattamente questo: riconoscere i cambiamenti e individuare storie di crescita. Lo scenario economico dei Paesi Emergenti presenta solidi elementi strutturali (il potenziale di crescita superiore a quello delle economie avanzate) e ciclici (conti pubblici in ordine consentono di dispiegare politiche di contrasto alle fasi di debole attività economica). In questi Paesi ci sono migliaia di società che operano con successo nei settori delle comunicazioni, dei media, dei consumi, delle infrastrutture, dell’intrattenimento, della sanità (in Paesi Emergenti si presenta l’inedito fenomeno dell’obesità). Il miglioramento della struttura patrimoniale ha generato il progressivo miglioramento dei rating e la marcata contrazione dei tassi di default. Oggi le obbligazioni societarie dei mercati emergenti costituiscono una classe di investimento in rapida crescita, con un mercato di circa mille miliardi di dollari, approssimativamente la dimensione del mercato dei titoli ad alto rendimento USA. Il mercato brasiliano è di gran lunga il più grande, seguito da Russia, Cina e Hong Kong. E’ una classe di attivo che si distribuisce in oltre 40 paesi, ben diversificata tra America Latina, Europa orientale, Medio Oriente, Africa e Asia. Quasi tre quarti del mercato è di tipo “investment grade”, con rating medio di BBB (S&P). 500 1200 400 1000 US BBB-rated corporates 800 300 600 200 400 100 200 0 -100 0 2002 2004 2006 2008 2010 2012 Carlo Benetti è Head of Market Research and Business Innovation di Swiss & Global Asset Management (Italia) SGR. Nella storia della schiava Isaura ci sono forti corrispondenze con il romanzo Notre Dame de Paris di Victor Ugo, dove le avversità di Esmeralda, perseguitata dal gobbo Quasimodo, richiamano le stesse miserie patite da Isaura. Nel romanzo Hugo scrive che “il destino, quando apre una porta, ne chiude un’altra. Dati certi passi avanti, non è possibile tornare indietro”. E’ l’essenza stessa della vita, quando la storia progredisce, “non è possibile tornare indietro”, è necessario guardare avanti, comprendere i processi di lungo periodo, i cambiamenti. Carlo Benetti, Head of Market Research and Business Innovation di Swiss & Global Asset Management (Italia) SGR. Swiss & Global Asset Management (Italia) SGR S.p.A. Via Duccio di Boninsegna 10, I-20145 Milano T +39 02 3660 4900, F +39 02 3660 4901 [email protected], www.swissglobal-am.it seguiteci anche su: Disposizioni importanti di carattere legale Il presente documento è riservato esclusivamente a investitori professionali e controparti qualificate. I dati esposti in questo documento non costituiscono né un’offerta né una consulenza in materia di investimenti. Essi hanno unicamente scopo informativo. Le opinioni e valu¬tazioni contenute in questo documento possono cambiare e riflettono il punto di vista di Swiss & Global Asset Management nell’attuale situazione congiunturale. Non si assu¬me alcuna responsabilità in quanto all’esattezza ed alla completezza dei dati. La performance passata non è un indicatore dell’andamento attuale o futuro. I contenuti di questo documento possono essere riutilizzati o citati solo menzionando le fonti. Swiss & Global Asset Management non fa parte del Gruppo Julius Baer. 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