Comune di Anzola dell`Emilia

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Comune di Anzola dell`Emilia
COMUNE DI ANZOLA
Sabato, 30 luglio 2016
COMUNE DI ANZOLA
Sabato, 30 luglio 2016
Cronaca
29/07/2016 Bologna Today
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"Teatro di Terra" e "Di cosa parliamo quando parliamo d' amore?" in tour
30/07/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 22
LAURA GUERRA
La carovana del Cirque Bidon tra sogno e poesia
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Politica locale
30/07/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 19
MARCO SIGNORINI
«E' stata un' attesa molto lunga, ma alla fine ce l' abbiamo...
30/07/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 16
MATTEO RADOGNA
Colpo grosso alla Banca di Imola Bottino: 72mila euro
30/07/2016 Corriere di Bologna Pagina 5
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La battaglia degli sposi via Skype «Per 5 anni ci siamo visti solo...
Pubblica Amministrazione
30/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 7
ISABELLA BUFACCHI
Doppia garanzia pubblico­privato
30/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 7
LINA PALMERINI
Ma le «sofferenze» sociali restano il nervo scoperto del...
30/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 11
GIANNI TROVATI
Province e Croce rossa chiudono la ricollocazione degli esuberi
30/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 19
FRANCESCA MILANO
Unioni civili, arriva la formula per «celebrare»
30/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 20
30/07/2016 Italia Oggi Pagina 29
ANTONIO G. PALADINO
Diventa impossibile per i comuni disapplicare la legge
FRANCESCO CERISANO
Unioni civili, adesso si parte
30/07/2016 Italia Oggi Pagina 35
Regioni, fondi ai mini­enti
30/07/2016 Italia Oggi Pagina 35
Taglia­tempi, decide tutto Renzi
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Appalti, oneri di sicurezza condizione per...
30/07/2016 Italia Oggi Pagina 34
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Ok insistere sulla scuola ma è tutto il Welfare che va ripensato
30/07/2016 Italia Oggi Pagina 34
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MATTEO BARBERO
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29 luglio 2016
Bologna Today
Cronaca
"Teatro di Terra" e "Di cosa parliamo quando
parliamo d' amore?" in tour
29 luglio 2016 02:34 Condivisioni "Teatro di
Terra" e "Di cosa parliamo quando parliamo d'
amore?" in tournée in Valsamoggia dal 2 al 19
agosto 2016. Nell' ambito del progetto
TERRITORI DA CUCIRE 2016 #2, direzione
artistica e organizzazione Teatro delle Ariette.
Una tournée in Valsamoggia nel mese di
agosto che vedrà professionisti e amatori,
giovani e meno giovani, mescolarsi e
confrontare le loro esperienze per parlare d'
amore. "Parliamo d' amore?" è la seconda
parte di "Territori da cucire" il progetto di
teatro e cinema per il territorio della
Valsamoggia, ideato e realizzato dal Teatro
delle Ariette, giunto quest' anno alla seconda
edizione, con il contributo di Comune di
Valsamoggia, Regione Emilia­Romagna,
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e
la collaborazione di Fondazione Rocca dei
Bentivoglio Valsamoggia, Cob Monteveglio, A
Teatro nelle Case, Altre Velocità. Dal 2 al 19
agosto due spettacoli teatrali saranno portati in
tournée nel territorio bolognese in case
private, osterie, aziende agricole, centri sociali,
a casa di chi vorrà accoglierli diventando
"ospite" e partner del progetto: "Teatro di
Terra", spettacolo storico del Teatro delle
Ariette del 2002 e "Di cosa parliamo quando
parliamo d' amore?", creazione realizzata dal Teatro delle Ariette con i giovani del Collettivo La Notte,
con i quali la Compagnia lavora dalla fine del 2013. Saranno loro ad accompagnare il viaggio alla
scoperta dei luoghi, delle storie e delle vite che compongono l' universo giovanile del territorio. Sarà un
viaggio attraverso luoghi marginali e non catalogati, al di fuori delle mappe istituzionali, ma che
svolgono un ruolo di socializzazione importante: centri di aggregazione spontanei, quasi invisibili,
presenti nel tessuto sotterraneo della vita di relazione degli under 30, un' età di transizione a cavallo tra
lo studio e il lavoro, il gruppo e la famiglia, l' amicizia e l' amore. Il lavoro delle Ariette arriverà anche all'
interno di Centri di aggregazione tradizionali e conosciuti per fare incontrare generazioni diverse e modi
differenti di vivere la socialità con l' obiettivo di stimolare la pratica teatrale e artistica come strumento di
consapevolezza e di socializzazione. Incontrare i giovani in un territorio franco, fuori dallo stereotipo di
categoria a rischio e vederli protagonisti della vita della comunità. Nell' ambito di "Territori da cucire" dal
3 al 5 agosto si svolgerà un laboratorio sul guardare a cura di Altre Velocità con la partecipazione di
Graphic News. Siamo spettatori tutti i giorni, costantemente ci imbattiamo in prodotti concepiti per
trasmettere informazioni, estorcere sensazioni, instillare emozioni. Ma siamo diventati anche spettatori
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29 luglio 2016
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Bologna Today
Cronaca
connessi: produciamo contenuti, conversiamo, commentiamo, il nostro guardare "crea". Possiamo allora
diventare spettatori che scelgono, cercando nell' arte e nel teatro un' occasione per affinare le nostre
competenze critiche sul mondo?. Il laboratorio si svolgerà nell' arco di tre giorni in cui, a partire dall'
esperienza dell' arte, saranno messi a punto "lenti" per la vita quotidiana: che cosa cerchiamo e
troviamo nell' arte? Come guardiamo e come veniamo guardati? Quali strategie per cercare meglio e
trovare qualcosa? Il lavoro si svilupperà attraverso discussioni collettive e proposte individuali guidate,
attraverso esercizi e materiali di lavoro per arrivare ad alcune ipotesi di restituzione attraverso la
scrittura e il disegno, in collaborazione con la redazione del portale Graphic News. Una bacheca
itinerante ospiterà gli esiti del lavoro in forma di appunto, accompagnando le repliche di Territori da
cucire. Gli incontri, ad ingresso gratuito, si terranno in Valsamoggia dalle 18 alle 20: mercoledì 3 agosto
al Clementina Caffè Summer Parco De Andrè di Crespellano, giovedì 4 agosto allo Sporting
Cafè/Polisportiva di Monteveglio, venerdì 5 agosto presso il Ristorante Tenace di Bazzano (informazioni
e iscrizioni tel. 051 6704373 ­ email [email protected] ­ [email protected]) Calendario
Collettivo La Notte ­ Teatro delle Ariette DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO D' AMORE?
creazione realizzata dal Teatro delle Ariette con i giovani del Collettivo La Notte con il lavoro di Flavio
Azolini, Emanuele Baroni, Caterina Caravita, Arianna Ciccolo, Alessandro Memoli, Riccardo Memoli,
Giuseppe Patti, Laura Savonieri, Chiara Tramontano condotti da Paola Berselli e Stefano Pasquini con il
supporto di Stefano Massari mar. 2 agosto ore 21 > Polisportiva Castellettese ­ Castello di Serravalle
(Bo) mer. 3 agosto ore 21 > ClementinaCaffè Summer Parco De Andrè ­ Crespellano (Bo) giov. 4
agosto ore 21 > Sporting Cafè/Polisportiva ­ Monteveglio (Bo) ven. 5 agosto ore 21 > Ristorante Tenace
­ Bazzano (Bo) sab. 6 agosto > Borgo Castello Samoggia ­ Savigno (Bo) Ingresso gratuito. di Paola
Berselli e Stefano Pasquini con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini regia Stefano
Pasquini Teatro delle Ariette 2002 in coproduzione con il Festival Volterrateatro Riallestimento 2012 lun.
8 agosto ore 20 > Az. Agr. Il Biricoccolo ­ Crespellano (Bo) merc. 10 agosto ore 20 > Parco 1° Maggio ­
Bazzano (Bo) ven. 12 agosto ore 20 > Orti Fondazza ­ Castello di Serravalle (Bo) dom. 14 agosto ore
20 > Fattoria Delle Querce ­ Bazzano (Bo) mart. 16 agosto ore 20 > Centro Sociale Raimondi ­ Ponte
Samoggia di Crespellano (Bo) giov. 18 agosto ore 20 > Parrocchia di Vedegheto ­ Savigno (Bo) ven. 19
agosto ore 20 > Consorzio Vini Colli Bolognesi ­ Monteveglio (Bo) Prenotazione obbligatoria
051/6704373. Per informazioni Teatro delle Ariette Via Rio Marzatore 2781 loc. Castello di Serravalle
40053 Valsamoggia (BO) tel e fax +39.051.6704373 [email protected] ­ www.teatrodelleariette.it
Ufficio stampa e comunicazione Raffaella Ilari, mob. +39.333.4301603 email [email protected]
Via Rio Marzatore, 2781 · Castello di Serravalle Argomenti:
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
ANZOLA DA OGGI AL 2 AGOSTO
La carovana del Cirque Bidon tra sogno e poesia
di LAURA GUERRA «SE LO POSSO
SOGNARE lo posso fare' è l' arte di vivere che
il Cirque Bidon sta confidando a tutti coloro
che incrociano la loro strada, tornati per una
tournée italiana dopo quasi 20 anni di assenza
per far rivivere alle poche città scelte, un vero
e proprio salto nel passato fatto di quel mondo
del circo, personaggi, odori e suoni dal fascino
così intenso da conquistare immediatamente l'
immaginario poetico. I cavalli tirano bellissimi
carrozzoni di legno, al cui interno il mondo
pare essersi fermato. Anch' essi sono nati
dalle mani di Francois Rauline, padre del circo
contemporaneo e di questa magia itinerante
capace di legare riso, poesia, musica,
evoluzioni ed umiltà in un teatro sotto le stelle
dai tratti anche felliniani.
Tra immagini a colori che ricordano il bianco e
nero dei tempi passati, La bulle de reve che da
stasera al 2 agosto farà tappa al parco
Fantazzini (dietro la baracchina dei gelati) di
Anzola (inizio alle 21,30), invita il pubblico a
sorridere della vita ma anche a cercare di
realizzare i sogni, proprio come ha fatto
Francois.
«Ho 70 anni, sognavo di tornare in Italia ­ ha raccontato ­ nel '68 avevo 22 anni, a Parigi ero un
cesellatore del bronzo. Ero deluso, la sicurezza e la vita che facevo non mi piacevano più. Non potevo
cambiare la società ma la mia vita sì. Ho lasciato tutto e nel mio viaggio a piedi ho incontrato in un
bosco della Bretagna la trapezista di un grosso circo che sognava di crearne uno piccolo, romantico e
poetico. Siamo partiti insieme incontrando altri artisti e dando vita al Cirque Bidon, una magia fatta di
acrobati, giocolieri, musicisti, pagliacci, mimi e trapezisti tra le stelle. E' stata una vita dura, vivevamo di
ciò che ci dava il pubblico e questo nostro essere puri, non di famiglia circense ci ha unito nel portare
avanti il nostro sogno basato sugli artisti, sul loro lato umano e sulla semplicità di numeri e strumenti».
«OGNI GIORNO percorriamo 25 km con gli automobilisti curiosi che si fermano per fotografarci E' l'
ultimo circo che viaggia così ­ raccontato ­. Annoto sempre tutto sul mio diario e la cosa più bella è
vedere l' abbraccio del pubblico dopo lo spettacolo. Siamo in 16 artisti e ci occupiamo di tutto, con
umiltà e con ciò che troviamo. Io ora sono il regista di questo circo ma per tutti Bidon sono io, l' uomo
che con il suo circo e i suoi cavalli ha passato le Alpi, dopo Annibale e Napoleone». Una missione.
«Vivo del sorriso della gente e del ricordo che ho lasciato.­ conclude, iniziando a preparare l' antico
carillon ­. Il circo è magia e il mio compito è far sognare le persone, dimenticando per un po' ciò che li
disturba prendendoli per mano e portandoli in un piccolo viaggio che non si aspettano, in una semplicità
che sorprende».
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
Un sogno itinerante grazie anche al sostegno dei Ministeri francesi ed europei, Regione Emilia
Romagna, ATER Associazione Teatrale Emilia Romagna ­ Circuito Regionale Multidisciplinare.
Per info e biglietti: www.tuttimattipercolorno.it.
LAURA GUERRA
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Politica locale
«E' stata un' attesa molto lunga, ma alla fine ce l'
abbiamo fatta»
San Giovanni Matrimonio on­line, il racconto di Silvia Ferri
di MARCO SIGNORINI ­ SAN GIOVANNI ­ E
DOPO il 'divorzio breve', arriva il 'matrimonio
virtuale'. Che poi tanto virtuale non lo è perché,
come già raccontato ieri dal Carlino, la
Cassazione, 'smentendo' il Comune, ha
dichiarato valido un matrimonio contratto via
internet.
E a cantare vittoria, adesso, sono proprio gli
sposi che, di fatto, aprono la strada a tutti
coloro che si amano e che, o perché hanno un
oceano che li divide o perché non hanno i
mezzi per ricongiungersi, potranno anche
pronunciare il fatidico sì a migliaia di chilometri
di distanza. «Sapevamo che il nostro era il
primo caso, però non pensavamo di dover
aspettare così tanto tempo ­ raccontano ­. Ci
siamo fatti forza e alla fine ce l' abbiamo fatta».
A manifestare la propia felicità è Silvia Ferri,
infermiera 36enne di San Giovanni, che si è
vista appunto riconoscere la validità per l'
ordinamento italiano del matrimonio con Zakir
Baloch, pachistano 30enne, suggellato col
consenso scambiato in collegamento web il 18
settembre 2012.
LA STORIA, raccontata nello studio dell' avvocato Marco Mellone che li ha assistiti, iniziò online nel
2011. Lei «per motivi personali» non poteva viaggiare all' estero, lui «per motivi burocratici» non ha
potuto lasciare il Pakistan fino a marzo 2016, quando ha incontrato di persona la sposa. Nel frattempo i
giudici di appello avevano riconosciuto la validità della trascrizione, rifiutata dal Comune, e un' altra
sentenza, a novembre, il ricongiungimento.
ADESSO pensano a ribadire il consenso con una cerimonia tradizionale, perché ovviamente un sì
'virtuale' non può emozionare come un abbraccio. I due, ha spiegato il legale, quando iniziarono a
desiderare con forza di conoscersi di persona, vennero a sapere da un avvocato pachistano che nel
paese asiatico la legge prevede anche il matrimonio telematico o telefonico. Prepararono dunque la
documentazione, che si scambiarono per posta: lei firmò le carte davanti a un notaio, gli atti furono
inviati in Pakistan dove il fidanzato, che lavorava nell' ambito della fotografia e ora ha iniziato a studiare
l' italiano, li controfirmò. Davanti ad un pubblico ufficiale locale e collegato via web, ribadì dunque il
consenso e la stessa cosa fece lei. Ma i problemi cominciarono col rifiuto del Comune di San Giovanni
in Persiceto e iniziarono i ricorsi che hanno portato alla decisione della Suprema Corte. Quello che ha
sancito la Cassazione, ha proseguito il legale, è che se due cittadini decidono, secondo la legge di uno
Stato che lo prevede, di contrarre quel tipo di matrimonio, sarà possibile 'importarlo' dall' estero, cioé
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Politica locale
sarà considerato valido anche in Italia.
«Dobbiamo ringraziare la flessibilità dimostrata dai giudici, che hanno saputo adattare la giurisprudenza
a un fatto nuovo», ha detto.
MARCO SIGNORINI
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Il Resto del Carlino (ed.
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Politica locale
Colpo grosso alla Banca di Imola Bottino: 72mila
euro
di MATTEO RADOGNA AVEVANO dei berretti che in
parte coprivano i loro volti forse per evitare di farsi
inquadrare dalle telecamere della videosorveglianza e,
appena entrati nella banca di Imola, a Crevalcore, hanno
minacciato gli impiegati. I quattro rapinatori che ieri
hanno messo a segno un colpo a mani nude, sono
riusciti a portare via un bottino di 72mila euro. E'
successo nel primo pomeriggio, intorno alle 15,30, nel
cuore del paese. I quattro banditi avevano delle
magliette colorate e dei berretti come se fossero dei
turisti in visita nella Bassa. Una volta entrati in banca si
sono diretti agli sportelli e hanno minacciato il primo
impiegato che si sono trovati di fronte. «Fuori i soldi se
no qui finisce male», hanno intimato i rapinatori.
Secondo una prima ricostruzione, i banditi non avevano
neanche un bastone o un coltello per intimorire gli
impiegati, ma, nonostante fossero privi di armi, il loro
atteggiamento minaccioso e il fare deciso hanno
convinto i funzionari a non opporre resistenza. Il venerdì
di solito le casse delle filiali si riempiono perché il
sabato e la domenica le banche sono chiuse e i bancomat devono essere in grado di rifornire i clienti.
Proprio su questo aspetto puntavano i rapinatori che, infatti, hanno potuto mettere le mani su una bella
cifra.
DOPO aver riempito dei sacchi con il denaro, i quattro sono scappati fuori dalla filiale e hanno fatto
perdere le loro tracce. Dei testimoni oculari avrebbero visto un' auto darsi alla fuga e qualcuno avrebbe
anche annotato dei numeri di targa. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile e i colleghi della
stazione locale non confermano, ma pare che i militari stiano seguendo una pista in grado di condurli ai
banditi. Fra i testimoni che avrebbero visto in volto i banditi, c' è un anziano in bicicletta che sembra
aver riconosciuto uno dei criminali.
Nessuno degli impiegati è stato picchiato o legato: i rapinatori si sono limitati a chiedere il bottino che
hanno ottenuto senza alcuna resistenza. Il timore dei funzionari, infatti, era che i banditi potessero avere
delle armi nascoste. La macchina che è stata vista darsi alla fuga dopo la rapina, sarebbe una Audi di
grossa cilindrata, probabilmente rubata. E' soltanto un' ipotesi che dovrà essere confermata dai
carabinieri della compagnia di Persiceto.
MATTEO RADOGNA
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Corriere di Bologna
Politica locale
La battaglia degli sposi via Skype «Per 5 anni ci
siamo visti solo sul pc»
Il racconto di Silvia e Zakir: «Il primo incontro di persona a marzo al Marconi»
Si stringono la mano Silvia Ferri e Zakir
Baloch mentre raccontano di come hanno vinto
la loro battaglia contro leggi e burocrazia.
I n f e r m i e r a 3 6 e n n e d i S a n Giovanni i n
Persiceto lei, fotografo e cineoperatore 30enne
lui. Sono la coppia che è dovuta arrivare fino in
Cassazione per vedere riconosciuto anche in
Italia il matrimonio contratto tramite Skype.
La scintilla scocca nel 2011 in una chat:
dimenticate tradimenti via Facebook e
messaggi Whatsup, in questa storia per una
volta i social non sono forieri di disavventure
ma di amore vero. Silvia non può andare in
Pakistan per motivi personali e Zakir non
riesce ad ottenere il visto per venire in Italia.
Decidono allora di sposarsi a 5.000 chilometri
di distanza: lei spedisce in Pakistan il suo
consenso alle nozze validato da un notaio e lui
fa celebrare il matrimonio da un ufficiale
giudiziario mentre la sposa assiste al rito via
Skype.
Per il Pakistan le nozze sono valide, ma per lo
Stato italiano «questo matrimonio non s' ha da
fare». Prima il Comune di San Giovanni i n
Persiceto nega la trascrizione dell' atto, poi,
quando il Tribunale di Bologna lo dichiara
legittimo, il Ministero dell' Interno fa la parte
del don Rodrigo e ricorre in appello, ritenendo
il matrimonio senza la contestuale presenza
dei due coniugi privo di garanzie di un consenso genuino. Ma anche i giudici di secondo grado danno
ragione agli sposi. Il Viminale allora ricorre in Cassazione. La caparbietà del Ministero dell' Interno però
è pari a quella dei due innamorati: «Per cinque anni non ci siamo mai incontrati di persona, ma non ci
siamo mai arresi».
Dopo la sentenza di secondo grado, ottengono finalmente la pronuncia del ricongiungimento familiare
dal Tribunale di Bologna e così, a marzo di quest' anno, mentre in Cassazione il ricorso del Viminale è
ancora pendente, «ci siamo incontrati per la prima volta in aeroporto», racconta Silvia.
Il lieto fine arriva con la sentenza della Cassazione: il matrimonio è valido, con buona pace del Ministero
dell' Interno. «La magistratura ­ osserva l' avvocato Marco Mellone che ha assistito la coppia nel lungo
iter ­ è stata molto più al passo con i tempi della politica. Viviamo in un mondo in cui le distanze si
accorciano, le coppie si innamorano anche sul web. La sentenza crea un precedente ­ osserva ancora il
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Corriere di Bologna
Politica locale
legale ­: altre nozze per via telematica potrebbero essere valide in Italia se celebrate in Paesi che lo
consentono».
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30 luglio 2016
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Doppia garanzia pubblico­privato
Una garanzia pubblica, le Gacs rilasciate dallo Stato sulle
tranche senior della cartolarizzazione dei non­performing
loans del Montepaschi. E una garanzia privata, quella di JP
Morgan che lancia l' idea del prestito­ponte e che si impegna
per prima a sottoscrivere il finanziamento che anticiperà al
veicolo (l' emittente dei senior bonds) la liquidità necessaria
per acquistare il portafoglio delle sofferenze prima dell'
aumento di capitale.Continuapagina 7 di Isabella Bufacchi Un
bridge loan che risolve il problema dei tempi lunghi del
collocamento della cartolarizzazione e spiana la strada per la
ricapitalizzazione da 5 miliardi che, se tutto andrà bene, verrà
finalizzata dopo l' esito dello Srep, l' indagine prudenziale
della Bce attesa verso fine anno. Due garanzie, dunque, una
proveniente dallo Stato e una dal mondo bancario, sono i due
pilastri che sorreggono la soluzione di mercato che intende
chiudere il capitolo più nero della storia della banca più antica
del mondo e aprirne uno per una good bank, una banca pulita
e tirata a nuovo, non solo grazie alla cessione di tutte le
sofferenze ma senza neppure il rischio che vi sia in arrivo
qualche brutta sorpresa sui rimanenti crediti deteriorati, in
quanto anche gli "unlikely to pay" sono stati puliti con i giusti
accantonamenti.
Un' operazione da 5 miliardi, quella del Montepaschi, né più
né meno: tanti ne servono, 5, proprio per poter ripulire del
tutto la banca e rafforzarla per consentirle di garantire agli
azionisti un' adeguata redditività.
«Le soluzioni ai problemi si trovano sempre. Ma servono le
persone giuste attorno al tavolo». Lo ha detto e lo ha pensato
Jamie Dimon, ceo e chairman del board di JP Morgan,
quando si trovava a Roma il 6 luglio, in visita in Italia per
festeggiare 100 anni di business della banca in Italia,
appuntamento che ha poi coinciso con il voto di Brexit. Il
primo pensiero di Dimon, uno dei banchieri più potenti e
influenti del mondo, era rivolto in quelle ore al referendum
favorevole all' uscita del Regno Unito dall' Unione europea.
Ma non era il suo unico pensiero: in quegli stessi giorni, il 5­6­
7 di luglio, le quotazioni del Monte in Borsa crollano ai minimi,
0,27, 0,28 centesimi. L' Italia, il Governo Renzi, la Banca d'
Italia, la Ue erano travolti da un uragano, come il Regno Unito
con Brexit: il Montepaschi. I problemi di una sola banca, famosa su scala globale perché la più antica al
mondo e comunque la quarta per dimensioni in Italia, stavano mettendo in ginocchio un intero sistema
bancario, quello italiano, con un effetto­domino pericoloso per tutto il sistema bancario europeo
nonostante le banche siano più capitalizzate, più vigilate e l' Unione bancaria sia un processo già
avviato: questo ha visto Dimon con i suoi occhi, in quei giorni in Italia. Una tensione che ricordava le ore
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Il Sole 24 Ore
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più buie della crisi del debito sovrano europeo. Perché il problema irrisolto dei non­performing loans
senesi rischiava l' effetto valanga, di diventare il simbolo del doppio nodo scorsoio da 200 miliardi lordi
e 85 netti che soffoca l' intero sistema bancario, che frena l' erogazione del credito all' economia e
rallenta la crescita potenziale del Paese. Attorno a un tavolo servono le persone giuste: e forse è andata
proprio così per il Monte, perché Dimon si è incontrato con Matteo Renzi e Claudio Costamagna (ad
della Cdp, tra gli artefici del fondo Atlante). Ed è difficile pensare che, attorno a quel tavolo a pranzo,
non si sia parlato di banche, di tutte le banche italiane e di una banca in particolare. «Senza un sistema
bancario in salute, l' economia non può crescere», dice Dimon. E dunque, il problema del Montepaschi
va risolto.
Non è un caso, dunque, se proprio JP Morgan abbia trovato la soluzione, ci abbia creduto ­ lavorandoci
diversi mesi ­ per arrivare in tempo a poche ore dallo stress test, mettendo sul tavolo una soluzione di
mercato, un prestito­ponte per blindare anticipatamente la cartolarizzazione futura delle sofferenze
bancarie del Monte e facendo leva sulla garanzia pubblica Gacs sulle tranche senior e sul fondo Atlante
acquirente della tranche junior. «Tutto si regge sulle Gacs», ha spiegato una fonte di mercato.
«Andavano usati gli strumenti che sono a disposizione in Italia, le Gacs e il fondo Atlante, e questo è
stato fatto».
Mettere a ferro e fuoco l' Italia tutta, il terzo Pil europeo, per un aumento di capitale da 5 miliardi, deve
essere sembrato a Dimon come minimo bizzarro. Per lui, banchiere americano, un problema bancario
si risolve nell' arco di un week­end: tanto è bastato agli Usa per rimettere in piedi il sistema bancario
americano che era stato messo in ginocchio dalla crisi subprime.
Aumenti di capitale, bad bank (Tarp), fusioni e acquisizioni, chiusura di una banca colosso: tutto fu
deciso nell' arco di poche ore, prima dell' apertura dei mercati lunedì. Lo stesso vale epr Montepaschi.
«Ora il sistema bancario americano è solido», chiosa Dimon, e l' economia americana marcia a un
passo più spedito di quella europea.
La garanzia del settore privato e quella del settore pubblico: questa è la soluzione del Montepaschi. La
garanzia di JP Morgan è nel prestito­ponte che dovrebbe essere finalizzato in settembre per un importo
per ora stimato attorno ai 6 miliardi. Il bridge loan garantisce la realizzazione dell' operazione di
cessione pro­soluto delle sofferenze del Monte (e quindi anticipa il risultato della cartolarizzazione che
ha tempi ben più lunghi), senza la quale l' aumento di capitale non sarebbe stato possibile. Solo per un
Nuovo Montepaschi la ricapitalizzazione, sul mercato, sarà possibile. La garanzia dello Stato è arrivata
per ora con le Gacs sulla tranche senior della cartolarizzazione dei non­performing loans ma nel
cassetto è pronta anche la garanzia per la ricapitalizzazione precauzionale nel caso ve ne fosse
bisogno: non sono gli stress test dell' Eba che possono compromettere il Monte ma la banca, la
cartolarizzazione, il prestito­ponte e l' aumento di capitale dovranno fare i conti, quello sì, con l' esito
dello Srep.
Sarà la Bce che avrà l' ultima parola per mettere il suo timbro, lo Srep, non sulla vecchia banca ma sulla
nuova,good, banca Mps.
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ISABELLA BUFACCHI
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Pubblica Amministrazione
Ma le «sofferenze» sociali restano il nervo scoperto
del Governo Renzi
Evitato il rischio maggiore ma dalla vicenda­
banche si legge il tipo di sfida che aspetta
Renzi. Quella di provvedere a una sofferenza
sociale che non può più essere curata con gli
80 euro e Tasi.Continua pagina 7 Il D­day che
si temeva sul sistema creditizio italiano non c'
è stato anche se la condizione degli istituti di
credito resta problematica, in particolare per il
Monte dei Paschi che rimane sotto la lente di
osservazione nonostante il via libera della Bce.
Insomma, il rischio peggiore è scampato ma la
condizione delle banche ­ spiegano gli analisti
­ non è risolta. Pesa la bassa crescita che però
non è solo un fattore di rischio per gli istituti
ma è il vero tema politico dell' autunno per
Renzi. Perché se ieri è stato messo un argine
alle sofferenze bancarie, restano quelle sociali
che sono il vero tallone d' Achille del premier.
Non sono bastati gli 80 euro, non è bastata l'
eliminazione della Tasi e non è sufficiente ­
come ha fatto anche ieri il premier ­ ripetere i
numeri sul Pil o sull' occupazione. Numeri
postivi ma incerti, che oscillano di trimestre in
trimestre e che non hanno cambiato nella
sostanza la condizione di vita dei ceti medi e
bassi.
Tutto questo si è sentito alle elezioni amministrative. Il nodo, quindi, è far diventare la legge di stabilità e
le misure sull' economia un nuovo progetto politico per il Pd di Renzi che tocchi un "nervo" che sembra
il più scoperto: la redistribuzione del reddito.
Questo racconta l' inquietudine delle classi sociali in sofferenza che, in Italia e altrove, stanno
cambiando il paradigma della politica tradizionale. Sofferenza e risentimento sociale sono il tratto di
questo momento e non nascono solo per la spinta dell' immigrazione. Sotto si legge la rabbia per una
insicurezza che è aumentata ­ dal lavoro alla pensione al risparmio ­ e per un divario tra redditi
considerato ormai inaccettabile.
Il fatto è che non si è ancora dato sbocco a una campagna, durata anni, contro le caste, i privilegi e gli
sprechi. Una bandiera che è stata pure di Renzi ma è rimasta senza risultati. Gli stipendi Rai resi noti
mentre il canone entrava nella bolletta di molti italiani è solo l' ultimo esempio di come si genera una
frustrazione economica. E ripetere gli ultimi dati sull' occupazione o di un Pil che si muove poco sopra lo
0% non può bastare. Anche sulle banche il racconto sociale di fondo è lo stesso. E infatti ­ come
raccontano le cronache ­ il percorso del Governo è stato minato da questa ansia: non prendere risorse
pubbliche per non finire nella propaganda di salvare i banchieri con i soldi degli italiani. Cioè, non
mettere gli interessi di pochi contro gli interessi di tutti.
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30 luglio 2016
Pagina 7
Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
E dunque come si tutelano gli interessi di molti e le sofferenze sociali delle classi più colpite è il progetto
che non è ancora andato a segno. Non con gli 80 euro e la Tasi che sono stati un "sollievo" ma non
hanno comunicato l' idea di nuove priorità sociali. È rimasta l' idea che le caste non siano state sfiorate,
che i privilegi siano rimasti intatti e che nelle tasche di molti sia finita una mancia. L' insofferenza per le
élite non riguarda solo noi: è il tema della campagna elettorale americana, lo è stata in parte di Brexit, e
qui trova nei 5 Stelle la forza più credibile contro la casta. Soprattutto perché il Movimento di Grillo
propone nuove priorità sociali con la ricetta del reddito di cittadinanza. Nonostante non siano chiari i
costi reali e le coperture finanziarie, nonostante si possa discutere la ricetta di tipo assistenzialista, è
comunque un' idea di società che include una fetta di popolazione. E quella che adesso dovrebbe
mettere a fuoco Renzi è un' idea alternativa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Evitato il rischio maggiore ma dalla vicenda­banche si legge il tipo di
sfida che aspetta Renzi. Quella di provvedere a una sofferenza sociale che non può più essere curata
con gli 80 euro e Tasi.Continua pagina 7.
LINA PALMERINI
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Pubblico impiego. Pubblicata la graduatoria nazionale con i nuovi posti assegnati
Province e Croce rossa chiudono la ricollocazione
degli esuberi
ROMA Con la pubblicazione sul «Portale della
mobilità» delle graduatorie nazionali per le
ricollocazioni degli esuberi di Province, Città
metropolitane e Croce rossa arriva finalmente
al traguardo la riscrittura della geografia del
pubblico impiego avviata dalla riforma Delrio. I
dipendenti interessati dalle assegnazioni
dovranno prendere servizio nel loro nuovo
ufficio il 1° settembre.
Quella che il governo ha definito in più di un'
occasione «la più grande operazione di
mobilità» nella storia della Pubblica
amministrazione italiana, e che fra gli enti d i
area vasta e la Croce Rossa interessa oltre
17mila persone, arriva a conclusione con un
certo ritardo rispetto alle previsioni iniziali,
scritte in decreti attuativi e circolari ma
rivelatesi troppo ottimiste. Ancora da definire,
poi, resta la situazione di 318 dipendenti, in
larga parte della Croce rossa, per i quali non si
è ancora riusciti a completare l' incrocio fra il
profilo professionale, le preferenze espresse e
i posti disponibili.
La conclusione sostanziale del processo,
avviato operativamente il 23 marzo del 2015
con l' apertura del Portale per rilevare i
fabbisogni di personale e le capacità assunzionali delle pubbliche amministrazioni chiamate a
riassorbire gli esuberi, ha però un valore importante su un doppio piano, quello politico e quello pratico.
Sul primo aspetto, è evidente che il faticoso compimento del piano promette di sgombrare il campo da
uno dei problemi più spinosi nell' attuazione della riforma, che ancora deve sciogliere parecchi nodi sull'
effettivo svolgimento delle funzioni rimaste in capo a Province e Città metropolitane e sulla disponibilità
di risorse reali per finanziarle. Da un punto di vista più pratico, però, la ricollocazione porta come
conseguenza la riapertura delle assunzioni negli altri enti territoriali, dopo oltre due anni di blocco
dettato dall' esigenza di tenere liberi i posti in organico per gli «ex» di Province e Croce rossa. Le
uniche deroghe al blocco erano finora intervenute a inizio marzo, quando Palazzo Vidoni aveva riaperto
le assunzioni della Polizia locale negli enti di sei regioni (Basilicata, Emilia Romagna, Marche Lazio,
Piemonte e Veneto) e a metà luglio, quando quando all' elenco si erano aggiunti Molise e Puglia e
soprattutto era stato dato il via libera al reclutamento anche per il resto del personale negli enti locali di
Emilia Romagna, Lazio, Marche e Veneto. Nel tentativo di accelerare è intervenuto anche il decreto enti
locali, prevedendo lo sblocco delle assunzioni in tutti i territori che avessero visto completare la
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30 luglio 2016
Pagina 11
Il Sole 24 Ore
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ricollocazione di almeno il 90% del personale, ma il provvedimento attende ancora il via libera definitivo
del Senato e, visto il calendario, la macchina dovrebbe ripartire ovunque da settembre.
Le «graduatorie nazionali» ora pubblicate sul Portale della mobilità riguardano l' ultimo contingente di
1.174 dipendenti, in otto casi su dieci della Croce rossa. Quasi 7mila dipendenti, infatti, sono stati
imbarcati nelle Regioni insieme agli uffici in cui già lavoravano, poco più di 5mila sono in forza ai centri
per l' impiego e passano attraverso le Regioni, accompagnati da una copertura statale per gli stipendi,
in attesa del passaggio definitivo all' Agenzia nazionale per le politiche attive. In 2.300 sono invece
riusciti a imboccare la strada anticipata verso la pensione grazie alla manovra 2015, che per alleggerire
gli organici provinciali permette il collocamento a riposo con le vecchie regole per chi raggiunge i
requisiti pre­Fornero entro fine 2016, mentre per 400 la pensione arriva per le vie ordinarie.
L' arrivo della graduatoria definitiva non basta però a chiudere i problemi strutturali del personale di
Province e Città metropolitane, in particolare negli enti (l' ampia maggioranza) che non hanno rispettato
il Patto del 2015 e si trovano a dover gestire il blocco del salario accessorio e le incognite sui precari
dopo il 31 dicembre prossimo.
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GIANNI TROVATI
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30 luglio 2016
Pagina 19
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Famiglie e diritti. Il ministero ha diffuso i modelli
Unioni civili, arriva la formula per «celebrare»
MILANO Non è un «vi dichiaro marito e
marito», ma è pur sempre una dichiarazione
ufficiale quella formulata dal ministero dell'
Interno con il decreto 28 luglio 2016 pubblicato
sul sito del Viminale. Alle unioni civili
mancava, infatti, il formulario necessario ai
Comuni per la "celebrazione".
Le formule approvate sono in totale 24 e
riguardano le richieste di costituzione dell'
unione civile, le dichiarazioni di costituzione
dell' unione civile, le dichiarazioni di
scioglimento dell' unione civile e le formule
relative alle annotazioni negli atti (di nascita, di
matrimonio, di unione civile).
L' iter per "ufficializzare" una unione gay
prevede due step: il primo (possibile da ieri,
visto che le formule sono entrate in vigore il 29
luglio) si compie presentando l' istanza
prevista dalla "formula 1", ossia la richiesta di
costituzione dell' unione civile tra persone
dello stesso sesso. Con questa formula il
sindaco (o un altro ufficiale di stato civile)
certifica la richiesta dei due partner, i quali
devono dichiarare: di non avere vincoli
matrimoniali o di unione civile tra persone
dello stesso sesso; di non essere interdetti per
infermità di mente o per sentenza non passata in giudicato; di non essere sottoposti a procedimento di
interdizione in virtù del promovimento della relativa istanza; di non essere parenti; di non essere stati
condannati per sentenza definitiva per omicidio o tentato omicidio nei confronti del coniuge (o del
partner unito civilmente); di voler costituire l' unione civile.
In questo documento l' ufficiale di stato civile inserisce l' invito a comparire nuovamente, specificando la
data in cui sarà resa la dichiarazione costitutiva dell' unione civile.
Dalla presentazione della richiesta l' ufficiale dello stato civile ha 15 giorni di tempo per effettuare tutte le
verifiche del caso e per richiedere eventuali documenti mancanti.
Nella data della convocazione, poi, l' ufficiale di stato dovrà leggere la formula 4 che "ufficializza" l'
unione. Non si tratta di una formula particolarmente solenne ma di una semplice dichiarazione in cui il
sindaco dichiara di avere davanti i due uomini (o le due donne), che dichiarano di voler costituire l'
unione civile.
Nella dichiarazione devono essere inseriti anche i dati dei due testimoni.
L' unione così celebrata viene poi trascritta nel registro dell' archivio di stato. Al momento il decreto del
presidente del Consiglio dei ministri 23 luglio 2016, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 175, istituisce
in ogni Comune un registro provvisorio.
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30 luglio 2016
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Il Sole 24 Ore
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FRANCESCA MILANO
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30 luglio 2016
Pagina 20
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Ok insistere sulla scuola ma è tutto il Welfare che va
ripensato
Decalogo appello alla politica nazionale e
locale, ai partiti e sindacati, agli organi di
informazione. 1. Edilizia scolastica: non si
contano gli incidenti rischiati nelle scuole
italiane, controsoffitti crollati, finestre cadute.
Urgono interventi da parte dello Stato e degli
enti locali competenti.
L' edilizia scolastica è anche un volano di
crescita economica e quindi di ripresa dei
consumi. 2. Le conseguenze della "Buona
scuola" del governo: occorre che si aumentino
gli organici per valorizzare le attività di
laboratorio e di recupero. 3: Bisogna che si
garantisca la continuità didattica, sia degli
insegnanti curricolari che di quelli di sostegno.
4: Si deve garantire la prevalenza della
collaborazione sulla competizione, sia fra gli
alunni che fra i docenti. Vanno quindi superati i
sistemi di valutazione poco oggettiva messi
nelle mani dei presidi dalla legge 107, come la
chiamata diretta. 5: si devono mettere fondi
significativi nel bilancio d e l l e s c u o l e , p e r
migliorare le dotazioni (anche informatiche). 7:
V a m e g l i o v a l o r i z z a t o , a n c h e s u l piano
economico, il lavoro dei docenti , oggi
ampiamente al di sotto della media degli
stipendi europei. 8: Deve cessare l' emorragia di personale Ata nelle scuole, che rende problematico il
funzionamento delle segreterie ed impedisce l' apertura prolungata delle scuole. 9: Occorre migliorare i
servizi delle unità sanitarie e degli enti locali finalizzati agli alunni disabili o con difficoltà. 10: Si deve
aver consapevolezza che la scuola è il futuro della società, il luogo di incontro e scambio fra le culture, il
punto di avvio di una società più giusta.
Lettera firmata Occorre, si deve, va fatto...: ma chi paga? E chi possiede la bacchetta magica per fare
tutto? E, ancora, come si conciliano gli occorre, si deve, va fatto per la scuola, con gli occorre, si deve,
va fatto per la sanità, le pensioni, le infrastrutture, la giustizia, le carceri, la ricerca?
Il tempo dei libri dei sogni, e delle liste della spesa, è finito da un pezzo: d' altra parte, le esigenze del
welfare aumentano.
Ne va della tenuta stessa del sistema democratico: in tutto il mondo, le opinioni pubbliche covano
risentimento e protesta: non sanno più, o non vogliono, valutare i miglioramenti straordinari che nel giro
anche dell' ultima generazione sono stati compiuti, ma giudicano il mondo con un metro di giudizio
capovolto, basato non più sul riconoscimento del proprio merito ma sull' invidia per gli altri. Non si tratta
di un giudizio di valore: l' elettore ha sempre ragione, e dunque con questo clima dobbiamo fare i conti,
se non vogliamo poi svegliarci inorriditi (e impotenti) se si affermano Trump e Le Pen.
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30 luglio 2016
Pagina 20
Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
Lo strumento per ricostruire la fiducia nella democrazia si chiama welfare state, e l' ascensore sociale
più efficace resta l' istruzione che sarà l' arma vincente, tra l' altro, per affrontare le nuove sfide (anche
alla concezione tradizionale del lavoro) lanciate dall' avanzata dell' ultima rivoluzione industriale e dell'
intelligenza artificiale. Quello che occorre veramente fare, perciò, è considerare quali strumenti
possiamo mettere in campo per assistere chi resta indietro. Questo significa riforma profonda del
welfare che, così com' è, pensato per una società industrializzata e polarizzata intorno a poche ma forti
ideologie, non funziona più. Per cui, certo, occorre investire sull' istruzione, senza illudersi che basti
ripercorrere le strade del passato, basate più sull' esigenza di tenere buoni gli erogatori del servizio,
che non su quella di badare all' interesse degli utenti, cioè degli studenti, ai quali andrebbe spiegato che
una scuola senza merito è una contraddizione in termini, che tradisce il proprio obiettivo: ma davvero la
pensano tutti così, davvero le famiglie non si accontentano ancora oggi di un pezzo di carta, senza
badare alle prospettive che l' istruzione dovrebbe assicurare ai propri figli?
Perciò resto scettico sulle liste delle buone, ottime intenzioni che non ci sono più i soldi per perseguire;
e spererei in una coraggiosa considerazione sull' esigenza di rifondare quelle che considero le
condizioni della convivenza, spiegando ai cittadini che tutti stiamo navigando "in terra incognita", che
non possiamo sperare di esplorare con gli stessi strumenti che furono pensati settanta anni fa (senza
risalire a Bismarck).
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30 luglio 2016
Pagina 29
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Appalti, oneri di sicurezza condizione per
partecipare
FEDERICO UNNIA ­ La mancata indicazione
degli oneri di sicurezza interni in un' offerta di
una concorrente è legittimo motivo d'
esclusione in quanto espressamente richiesto
dalla legge. La mancata indicazione può
essere oggetto di soccorso istruttorio, in
quanto relativo ad un profilo dell' offerta
economica che, come noto, non può in alcun
modo essere integrata.
È questo l' importante principio stabilito dal
Tar Salerno, I sezione, nella recente sentenza
del 6 luglio 2016 n. 1604 con la quale è stato
chiarito un punto di potenziale contrasto tra la
vecchia disciplina in materia di appalti e i l
codice recentemente entrato in vigore.
A fare chiarezza, secondo i giudici di Salerno,
è l' art.
95, comma 10° che recita: «Nell' offerta
economica l' operatore deve indicare i propri
costi aziendali concernenti l' adempimento
delle disposizioni in materia di salute e
sicurezza sui luoghi di lavoro. Il nuovo dlgs n.
50/2016 pone fine all' annosa questione
relativa all' obbligo d' indicazione degli oneri di
sicurezza interni o aziendali da parte di un
concorrente, che tanto ha occupato la
giurisprudenza in vigenza del precedente
Codice (dlgs n. 163/2006).
Come noto in passato, stante la distinzione fra oneri da interferenza (espressamente relativi a quello
specifico appalto e obbligatoriamente da indicarsi da parte della p.a. appaltante in lex specialis) e oneri
di sicurezza interni o aziendali (tipici di ogni azienda in quanto legati al costo che ciascuna sostiene per
il rispetto della normativa sulla sicurezza) questi ultimi, nel dlgs n. 163/2006, erano previsti solo all' art.
87, comma 4° (relativamente alla verifica di anomalia delle offerte) nonché, letteralmente, richiesti
esclusivamente per gli appalti di forniture di beni e servizi.
Da tale formulazione legislativa ne era scaturito un contenzioso che aveva portato, solo nel 2015, ad un
rilevante numero di pronunce dello stesso Consiglio di Stato fino a giungere alle due pronunce dell'
Adunanza plenaria (20/3/2015 n. 3 e 2/11/2015, n. 9) a dimostrazione della difficoltà interpretativa di una
normativa così mal scritta. A fare chiarezza si diceva, secondo il Tar Salerno, vi è ora l' art. 95, comma
10°.
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
circolare del ministero dell' interno con le prime istruzioni operative
Diventa impossibile per i comuni disapplicare la
legge
La dichiarazione della costituzione dell' unione
civile dovrà essere formalizzata innanzi all'
ufficiale d' anagrafe, in una data successiva di
almeno quindici giorni il deposito della
richiesta dei soggetti interessati. Questo, per
permettere l' avvio della necessaria istruttoria
degli uffici comunali. Nei documenti o negli atti
in cui è prevista l' indicazione dello stato civile,
a richiesta degli interessati sarà possibile
indicare la dicitura «unito/a civilmente».
Queste alcune delle indicazioni che sono
contenute nella circolare urgente n. 15/2016
che il ministero dell' interno ha diffuso
contestualmente all' approdo in Gazzetta
Ufficiale del dpcm n.
144/2016 (si veda ItaliaOggi di ieri), con cui si
regolamentano le disposizioni transitorie per la
regolare tenuta degli atti delle unioni civili tra
persone dello stesso sesso e in stretta
correlazione con le nuove formule di rito che
sono state messe nero su bianco dal decreto
mininterno del 28 luglio 2016 (si veda pezzo in
pagina) La circolare, per sgomberare il campo
da alcuni profili, affronta in primo luogo i
possibili rifiuti ad adempiere alle unioni civili,
ovvero i casi di «obiezione di coscienza».
Eventualità che è da escludersi, in quanto lo
stesso Consiglio di stato ha sottolineato che è
impossibile invocare una questione di coscienza per non ottemperare ad un obbligo di legge (posto che
la legge n. 76/2016 non prevede il rifiuto per questione di coscienza). Sul piano operativo, pertanto, la
circolare del Viminale rimanda alle formule di rito contenute nel citato dm interno 28/7/2016 e specifica
che la prima fase dell' unione civile tra persone dello stesso sesso inizia con la semplice scelta delle
parti del comune ove costituire l' unione. Il primo adempimento dell' ufficiale, pertanto, è quello della
redazione del processo verbale della richiesta. In caso di infermità o altro impedimento, l' ufficiale
riceverà la richiesta presso il luogo dove si trova la persona impedita. Dopo la redazione del processo
verbale della richiesta, l' ufficiale dello stato civile inviterà le parti a ripresentarsi in una data indicata
dalle stesse. Tale invito deve essere successivo di successiva di almeno quindici giorni; il tempo
necessario a svolgere l' attività istruttoria necessaria alla costituzione dell' unione. Nel caso l' istruttoria
non dovesse far emergere impedimenti alla costituzione, potrà quindi completarsi l' iter mediante
dichiarazione congiunta delle parti alla presenza dell' ufficiale dello stato civile e due testimoni, cui
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30 luglio 2016
Pagina 34
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
seguirà l' iscrizione e l' annotazione nei registri provvisori delle unioni civili e degli atti di nascita degli
interessati.
La circolare, inoltre, chiarisce come comportarsi nell' ipotesi in cui, a seguito del cambio di sesso di uno
dei coniugi, gli stessi vogliono proseguire con la forma giuridica dell' unione civile, il rapporto di coppia
preesistente.
In questo caso, si dovrà sottoscrivere un' apposita dichiarazione davanti l' ufficiale di stato civile del
comune nel quale fu trascritto l' atto di matrimonio. L' unione civile si scioglie quando le parti (ovvero
una di esse) abbiano espresso la volontà di sciogliere il vincolo davanti all' ufficiale di stato civile.
Questo potrà avvenire decorsi tre mesi. Infine, nessun impedimento alla certificazione dell' unione civile.
Anzi, a richiesta degli interessati, si potrà fare inserire la dicitura «unito/a civilmente» negli atti in cui è
prevista l' indicazione dello stato civile.
ANTONIO G. PALADINO
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Pagina 34
Italia Oggi
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Il Viminale ha approvato i modelli in contemporanea con la pubblicazione del dpcm
Unioni civili, adesso si parte
Pronti i formulari che devono essere usati dai municipi
Ora lo si può dire davvero: non ci sono più
ostacoli per la costituzione delle unioni civili. L'
ultimo impedimento tecnico è caduto ieri con l'
entrata in vigore dei formulari licenziati a
tempo di record dal Viminale.
Si tratta dei modelli che gli ufficiali di stato
civile dei comuni (sindaci o loro delegati)
dovranno utilizzare in fase di richiesta,
costituzione, trascrizione, scioglimento del
vincolo tra persone dello stesso sesso e
relative annotazioni negli atti di nascita. Il
ministero guidato da Angelino Alfano per
metterli a punto avrebbe avuto cinque giorni di
tempo a decorrere da ieri, giorno di entrata in
vigore del dpcm «ponte» n.144/2016 con le
istruzioni ai comuni per la tenuta dei registri
delle unioni. E invece nello stesso giorno in cui
il dpcm è andato in Gazzetta Ufficiale (n. 175
del 28 luglio), il ministero dell' interno ha
approvato le 24 formule che si applicheranno
dal 29 luglio 2016 fino all' entrata in vigore dei
decreti legislativi attuativi della legge Cirinnà
(legge n.
76/2016) che dovranno essere approvati entro
il 5 dicembre.
Anche se è intenzione del governo (come
annunciato dal ministro della giustizia Andrea
Orlando, si veda ItaliaOggi del 26/7)
accelerare i tempi per ridurre il più possibile la fase transitoria. Vediamo di analizzare le formule più
significative contenute nel dm pubblicato su www.interno.gov.it Richiesta. Il primo passo che due
persone dello stesso sesso dovranno compiere per unirsi civilmente sarà la richiesta da inviare al
sindaco o a un suo delegato. Nella richiesta dovranno dichiarare l' inesistenza di tutta una serie di cause
ostative all' unione (precedenti matrimoni, infermità di mente, assenza di vincoli di parentela, assenza di
condanne definitive per omicidio, consumato o tentato, nei confronti dell' ex coniuge). Nella formula, l'
ufficiale d' anagrafe inviterà le parti a comparire nuovamente davanti all' ufficio per rendere la
dichiarazione costitutiva dell' unione, facendo trascorrere almeno 15 giorni dalla richiesta per le
opportune verifiche.
Viene prevista una formula ad hoc nel caso in cui, pur in presenza di una causa ostativa, l' unione sia
stata autorizzata con decreto del tribunale.
La formula n. 3 riguarda invece la richiesta di costituzione dell' unione fuori dalla casa comunale, una
particolarità questa tipica dell' istituto introdotto dalla legge Cirinnà, perché nei matrimoni, in caso di
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30 luglio 2016
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
impedimento di uno dei coniugi a recarsi nella casa comunale, si prevede la possibilità di delegare l'
altro partner. Nelle unioni no. Sarà l' ufficiale di stato civile ad andare a domicilio per ricevere la
dichiarazione.
Costituzione dell' unione.
Decorsi almeno 15 giorni dalla richiesta, le parti potranno tornare in comune nel giorno concordato per
costituire l' unione. Nella dichiarazione costitutiva, da leggere alla presenza di due testimoni, l' ufficiale
di stato civile dovrà dare atto della conferma da parte delle parti di non versare in nessuna delle
condizioni ostative viste prima. I futuri uniti civilmente dovranno dichiarare di essere consapevoli dei
diritti, doveri ed obblighi che derivano dall' unione (commi 11 e 12 della legge Cirinnà) e confermare la
propria volontà di costituire il vincolo. Vi sono poi alcune dichiarazioni eventuali che l' ufficiale di stato
civile dovrà verbalizzare nel caso in cui le parti scelgano il cognome comune da utilizzare per tutta la
durata dell' unione e qualora optino per il regime patrimoniale di separazione dei beni in luogo della
comunione. Il verbale dovrà essere letto alle parti che lo sottoscriveranno assieme ai testimoni.
Cambio di sesso. La formula n. 5 è invece dedicata al caso particolare dei coniugi, precedentemente
uniti in matrimonio, che a seguito di cambio di sesso di uno dei due, non vogliano sciogliere il loro
vincolo matrimoniale e farne cessare gli effetti civili. Potranno trasformare il matrimonio in unione civile
con apposita dichiarazione.
Unioni costituite fuori dalla casa comunale e in pericolo di vita. Le formule nn. 7 e 8 sono invece
dedicate all' ipotesi di costituzione dell' unione fuori dal municipio. Nella dichiarazione si dovrà rendere
conto delle ragioni che impediscono a una delle due parti di recarsi in comune per costituire il vincolo e
dovrà essere allegato un certificato a riprova dell' impedimento. In caso di imminente pericolo di vita, l'
ufficiale di stato civile si trasferirà nell' abitazione, ospedale, clinica, istituto dove versa il soggetto
ammalato ma capace di intendere e di volere. Non essendoci tempo per verificare l' inesistenza di
cause ostative, saranno le parti, previo giuramento, a dichiarare che tra loro esistono i presupposti per
costituire l' unione.
Scioglimento. Per sciogliere l' unione bisognerà prima rendere una dichiarazione in tal senso dinanzi all'
ufficiale di stato civile e poi confermarla alla presenza dei rispettivi legali.
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FRANCESCO CERISANO
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30 luglio 2016
Pagina 35
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Per alleggerire il pareggio di bilancio
Regioni, fondi ai mini­enti
Un' intesa con le regioni per alleggerire il
pareggio di bilancio dei piccoli comuni e d
evitare il blocco degli investimenti. Ma i
governatori rilanciano e chiedono la
riproposizione del patto verticale incentivato.
A prendere l' iniziativa è stato il governo (si
veda ItaliaOggi del 20 luglio) che punta a
promuovere l' attuazione del comma 729 dell'
ultima legge di Stabilità (legge 208/2015). Tale
norma prevede che le regioni assegnino i
bonus verticali prioritariamente ai comuni con
popolazione fino a 1.000 abitanti, che solo da
quest' anno sono soggetti alle regole di finanza
pubblica, dato che fino al 2015 erano fuori
Patto. Finora i governatori hanno tenuto i
cordoni della borsa tirati, a causa dei pesanti
tagli loro imposti dalla manovra, che richiede
di realizzare un saldo positivo di 2,2 miliardi. In
questo senso, la proposta di intesa (che sarà
discussa in sede tecnica lunedì per provare a
chiudere prima della pausa estiva) ha un
valore più politico che giuridico. Essa prevede
c h e l e regioni, fermo restando l' obiettivo
regionale, cedano spazi finanziari agli enti
locali del proprio territorio tenendo conto
prioritariamente delle richieste avanzate dai
comuni con popolazione inferiore a 1.000
abitanti e dai comuni istituiti per fusione a
partire dall' anno 2011. Le regioni, inoltre, si impegnerebbero ad assegnare prioritariamente ai comuni
con popolazione inferiore a 1.000 abitanti, che ne facciano richiesta, gli spazi finanziari ceduti dagli enti
locali nell' ambito del patto regionale orizzontale. Gli enti locali beneficiari, a loro volta, si impegnano a
utilizzarli esclusivamente per effettuare impegni di spesa in conto capitale.
I governatori, però, chiedono una contropartita, ossia il rifinanziamento del Patto verticale incentivato.
MATTEO BARBERO
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30 luglio 2016
Pagina 35
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Le novità del decreto approvato dal cdm. Poteri sostitutivi se i termini non vengono rispettati
Taglia­tempi, decide tutto Renzi
Discrezionalità ampia sui procedimenti da velocizzare
ANTONIO CICCIA MESSINA ­ Investimenti,
strategici e non, nelle mani del premier.
Il dpr per la semplificazione e l' accelerazione
dei procedimenti amministrativi, approvato in
via definitiva il 28 luglio 2016 dal governo,
affida alla discrezionalità della presidenza del
consiglio dei ministri il potere di adottare
qualsiasi atto o nulla osta per la realizzazione
di insediamenti produttivi e infrastrutture.
L' accelerazione delle procedure si realizza
attraverso una riduzione dei termini per la
conclusione dei procedimenti amministrativi,
propedeutici alla realizzazione dei progetti, ma
anche attraverso l' avocazione nelle mani del
capo del governo dell' adozione di qualsiasi
atto necessario (se i tempi non vengono
rispettati).
Le norme individuano il potere sostitutivo in
capo al presidente del consiglio dei ministri
quale espressione di una discrezionalità pura
e non tecnica. Ma vediamo di esaminare i
punti nodali del decreto.
Corsia preferenziale La corsia preferenziale
riguarda tutti i procedimenti amministrativi
riguardanti rilevanti insediamenti produttivi,
opere di rilevante impatto sul territorio o l'
avvio di attività imprenditoriali suscettibili di
avere positivi effetti sull' economia o sull'
occupazione.
Potrà trattarsi di uno stabilimento, di una bretella stradale o di un' impresa ecc.
E magari tutte queste iniziative hanno bisogno di una autorizzazione o di una licenza, di un permesso o
di un nulla osta, magari ambientale, sanitario o di sicurezza.
Si noti, il catalogo delle opere/attività, potenzialmente beneficiarie della corsia preferenziale, è molto
ampio: è sufficiente una mera «suscettibilità» di positivi effetti sull' economia a giustificare le deroghe
alle regole ordinarie.
Così è, anche se il decreto prevede la definizione di criteri della selezione dei progetti: rimane il fatto
che la discrezionalità è ampia.
Individuazione interventi I canali sono due. Il primo riguarda le opere descritte negli atti di
programmazione delle pubbliche amministrazione e che rischiano di rimanere lettera morta.
Il secondo canale viaggia in parallelo e fa scattare le procedure sprint per nuovi progetti (mai inseriti in
atti programmatori): qui basta la segnalazione al presidente del consiglio.
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30 luglio 2016
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Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Dopo avere raccolto tutte le nomination, con decreto del capo del governo, si selezionano gli interventi
che effettivamente fruiranno del percorso agevolato.
Il calendario Entro fine gennaio di ogni anno ciascun ente seleziona gli interventi da candidare alla
riduzione dei termini.
Entro fine febbraio la presidenza del consiglio dei ministri individua i progetti ulteriori. Entro il
successivo 31 marzo sono individuati i singoli progetti collocati ai nastri di partenza.
Countdown Per gli interventi prescelti, il bonus (giuridico) si misura in termini di tempo e si chiama
riduzione dei termini dei procedimenti. Fino al 50% rispetto ai termini ordinari per la localizzazione,
progettazione e realizzazione delle opere e degli insediamenti e l' avvio delle attività. La p.a., dunque,
deve correre.
Potere sostitutivo E se questo non basta, qualunque amministrazione potrà essere sostituita, dall' alto,
dal presidente del consiglio (anche se formalmente previa deliberazione del governo).
Il premier, se vuole, potrà delegare la firma di autorizzazione, nulla osta e altri atti e prima di avocare le
funzioni deve mandare una diffida all' amministrazione lumaca.
Se l' intervento interessa un territorio locale, di regola (ma non c' è un obbligo) il capo del governo
delegherà il presidente della regione o il sindaco.
Inoltre il premier, accentratore della competenza, avrà a disposizione il personale pubblico di alta
professionalità, chiamato a supportare il capo del governo nei procedimenti amministrativi avocati.
Le disposizioni relative alla riduzione dei termini dei procedimenti ed al potere sostitutivo del presidente
del consiglio dei ministri possono applicarsi sia rispetto a tutti i procedimenti e gli atti necessari per la
realizzazione dell' intervento, sia rispetto a singoli procedimenti e atti a esso preordinati.
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