Comune di Anzola dell`Emilia
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Comune di Anzola dell`Emilia
COMUNE DI ANZOLA Sabato, 30 luglio 2016 COMUNE DI ANZOLA Sabato, 30 luglio 2016 Cronaca 29/07/2016 Bologna Today 1 "Teatro di Terra" e "Di cosa parliamo quando parliamo d' amore?" in tour 30/07/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 22 LAURA GUERRA La carovana del Cirque Bidon tra sogno e poesia 3 Politica locale 30/07/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 19 MARCO SIGNORINI «E' stata un' attesa molto lunga, ma alla fine ce l' abbiamo... 30/07/2016 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 16 MATTEO RADOGNA Colpo grosso alla Banca di Imola Bottino: 72mila euro 30/07/2016 Corriere di Bologna Pagina 5 5 7 8 La battaglia degli sposi via Skype «Per 5 anni ci siamo visti solo... Pubblica Amministrazione 30/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 7 ISABELLA BUFACCHI Doppia garanzia pubblicoprivato 30/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 7 LINA PALMERINI Ma le «sofferenze» sociali restano il nervo scoperto del... 30/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 11 GIANNI TROVATI Province e Croce rossa chiudono la ricollocazione degli esuberi 30/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 19 FRANCESCA MILANO Unioni civili, arriva la formula per «celebrare» 30/07/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 20 30/07/2016 Italia Oggi Pagina 29 ANTONIO G. PALADINO Diventa impossibile per i comuni disapplicare la legge FRANCESCO CERISANO Unioni civili, adesso si parte 30/07/2016 Italia Oggi Pagina 35 Regioni, fondi ai minienti 30/07/2016 Italia Oggi Pagina 35 Tagliatempi, decide tutto Renzi 14 16 20 Appalti, oneri di sicurezza condizione per... 30/07/2016 Italia Oggi Pagina 34 12 18 Ok insistere sulla scuola ma è tutto il Welfare che va ripensato 30/07/2016 Italia Oggi Pagina 34 10 MATTEO BARBERO 21 23 25 26 29 luglio 2016 Bologna Today Cronaca "Teatro di Terra" e "Di cosa parliamo quando parliamo d' amore?" in tour 29 luglio 2016 02:34 Condivisioni "Teatro di Terra" e "Di cosa parliamo quando parliamo d' amore?" in tournée in Valsamoggia dal 2 al 19 agosto 2016. Nell' ambito del progetto TERRITORI DA CUCIRE 2016 #2, direzione artistica e organizzazione Teatro delle Ariette. Una tournée in Valsamoggia nel mese di agosto che vedrà professionisti e amatori, giovani e meno giovani, mescolarsi e confrontare le loro esperienze per parlare d' amore. "Parliamo d' amore?" è la seconda parte di "Territori da cucire" il progetto di teatro e cinema per il territorio della Valsamoggia, ideato e realizzato dal Teatro delle Ariette, giunto quest' anno alla seconda edizione, con il contributo di Comune di Valsamoggia, Regione EmiliaRomagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e la collaborazione di Fondazione Rocca dei Bentivoglio Valsamoggia, Cob Monteveglio, A Teatro nelle Case, Altre Velocità. Dal 2 al 19 agosto due spettacoli teatrali saranno portati in tournée nel territorio bolognese in case private, osterie, aziende agricole, centri sociali, a casa di chi vorrà accoglierli diventando "ospite" e partner del progetto: "Teatro di Terra", spettacolo storico del Teatro delle Ariette del 2002 e "Di cosa parliamo quando parliamo d' amore?", creazione realizzata dal Teatro delle Ariette con i giovani del Collettivo La Notte, con i quali la Compagnia lavora dalla fine del 2013. Saranno loro ad accompagnare il viaggio alla scoperta dei luoghi, delle storie e delle vite che compongono l' universo giovanile del territorio. Sarà un viaggio attraverso luoghi marginali e non catalogati, al di fuori delle mappe istituzionali, ma che svolgono un ruolo di socializzazione importante: centri di aggregazione spontanei, quasi invisibili, presenti nel tessuto sotterraneo della vita di relazione degli under 30, un' età di transizione a cavallo tra lo studio e il lavoro, il gruppo e la famiglia, l' amicizia e l' amore. Il lavoro delle Ariette arriverà anche all' interno di Centri di aggregazione tradizionali e conosciuti per fare incontrare generazioni diverse e modi differenti di vivere la socialità con l' obiettivo di stimolare la pratica teatrale e artistica come strumento di consapevolezza e di socializzazione. Incontrare i giovani in un territorio franco, fuori dallo stereotipo di categoria a rischio e vederli protagonisti della vita della comunità. Nell' ambito di "Territori da cucire" dal 3 al 5 agosto si svolgerà un laboratorio sul guardare a cura di Altre Velocità con la partecipazione di Graphic News. Siamo spettatori tutti i giorni, costantemente ci imbattiamo in prodotti concepiti per trasmettere informazioni, estorcere sensazioni, instillare emozioni. Ma siamo diventati anche spettatori Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1 29 luglio 2016 < Segue Bologna Today Cronaca connessi: produciamo contenuti, conversiamo, commentiamo, il nostro guardare "crea". Possiamo allora diventare spettatori che scelgono, cercando nell' arte e nel teatro un' occasione per affinare le nostre competenze critiche sul mondo?. Il laboratorio si svolgerà nell' arco di tre giorni in cui, a partire dall' esperienza dell' arte, saranno messi a punto "lenti" per la vita quotidiana: che cosa cerchiamo e troviamo nell' arte? Come guardiamo e come veniamo guardati? Quali strategie per cercare meglio e trovare qualcosa? Il lavoro si svilupperà attraverso discussioni collettive e proposte individuali guidate, attraverso esercizi e materiali di lavoro per arrivare ad alcune ipotesi di restituzione attraverso la scrittura e il disegno, in collaborazione con la redazione del portale Graphic News. Una bacheca itinerante ospiterà gli esiti del lavoro in forma di appunto, accompagnando le repliche di Territori da cucire. Gli incontri, ad ingresso gratuito, si terranno in Valsamoggia dalle 18 alle 20: mercoledì 3 agosto al Clementina Caffè Summer Parco De Andrè di Crespellano, giovedì 4 agosto allo Sporting Cafè/Polisportiva di Monteveglio, venerdì 5 agosto presso il Ristorante Tenace di Bazzano (informazioni e iscrizioni tel. 051 6704373 email [email protected] [email protected]) Calendario Collettivo La Notte Teatro delle Ariette DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO D' AMORE? creazione realizzata dal Teatro delle Ariette con i giovani del Collettivo La Notte con il lavoro di Flavio Azolini, Emanuele Baroni, Caterina Caravita, Arianna Ciccolo, Alessandro Memoli, Riccardo Memoli, Giuseppe Patti, Laura Savonieri, Chiara Tramontano condotti da Paola Berselli e Stefano Pasquini con il supporto di Stefano Massari mar. 2 agosto ore 21 > Polisportiva Castellettese Castello di Serravalle (Bo) mer. 3 agosto ore 21 > ClementinaCaffè Summer Parco De Andrè Crespellano (Bo) giov. 4 agosto ore 21 > Sporting Cafè/Polisportiva Monteveglio (Bo) ven. 5 agosto ore 21 > Ristorante Tenace Bazzano (Bo) sab. 6 agosto > Borgo Castello Samoggia Savigno (Bo) Ingresso gratuito. di Paola Berselli e Stefano Pasquini con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini regia Stefano Pasquini Teatro delle Ariette 2002 in coproduzione con il Festival Volterrateatro Riallestimento 2012 lun. 8 agosto ore 20 > Az. Agr. Il Biricoccolo Crespellano (Bo) merc. 10 agosto ore 20 > Parco 1° Maggio Bazzano (Bo) ven. 12 agosto ore 20 > Orti Fondazza Castello di Serravalle (Bo) dom. 14 agosto ore 20 > Fattoria Delle Querce Bazzano (Bo) mart. 16 agosto ore 20 > Centro Sociale Raimondi Ponte Samoggia di Crespellano (Bo) giov. 18 agosto ore 20 > Parrocchia di Vedegheto Savigno (Bo) ven. 19 agosto ore 20 > Consorzio Vini Colli Bolognesi Monteveglio (Bo) Prenotazione obbligatoria 051/6704373. Per informazioni Teatro delle Ariette Via Rio Marzatore 2781 loc. Castello di Serravalle 40053 Valsamoggia (BO) tel e fax +39.051.6704373 [email protected] www.teatrodelleariette.it Ufficio stampa e comunicazione Raffaella Ilari, mob. +39.333.4301603 email [email protected] Via Rio Marzatore, 2781 · Castello di Serravalle Argomenti: Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 30 luglio 2016 Pagina 22 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca ANZOLA DA OGGI AL 2 AGOSTO La carovana del Cirque Bidon tra sogno e poesia di LAURA GUERRA «SE LO POSSO SOGNARE lo posso fare' è l' arte di vivere che il Cirque Bidon sta confidando a tutti coloro che incrociano la loro strada, tornati per una tournée italiana dopo quasi 20 anni di assenza per far rivivere alle poche città scelte, un vero e proprio salto nel passato fatto di quel mondo del circo, personaggi, odori e suoni dal fascino così intenso da conquistare immediatamente l' immaginario poetico. I cavalli tirano bellissimi carrozzoni di legno, al cui interno il mondo pare essersi fermato. Anch' essi sono nati dalle mani di Francois Rauline, padre del circo contemporaneo e di questa magia itinerante capace di legare riso, poesia, musica, evoluzioni ed umiltà in un teatro sotto le stelle dai tratti anche felliniani. Tra immagini a colori che ricordano il bianco e nero dei tempi passati, La bulle de reve che da stasera al 2 agosto farà tappa al parco Fantazzini (dietro la baracchina dei gelati) di Anzola (inizio alle 21,30), invita il pubblico a sorridere della vita ma anche a cercare di realizzare i sogni, proprio come ha fatto Francois. «Ho 70 anni, sognavo di tornare in Italia ha raccontato nel '68 avevo 22 anni, a Parigi ero un cesellatore del bronzo. Ero deluso, la sicurezza e la vita che facevo non mi piacevano più. Non potevo cambiare la società ma la mia vita sì. Ho lasciato tutto e nel mio viaggio a piedi ho incontrato in un bosco della Bretagna la trapezista di un grosso circo che sognava di crearne uno piccolo, romantico e poetico. Siamo partiti insieme incontrando altri artisti e dando vita al Cirque Bidon, una magia fatta di acrobati, giocolieri, musicisti, pagliacci, mimi e trapezisti tra le stelle. E' stata una vita dura, vivevamo di ciò che ci dava il pubblico e questo nostro essere puri, non di famiglia circense ci ha unito nel portare avanti il nostro sogno basato sugli artisti, sul loro lato umano e sulla semplicità di numeri e strumenti». «OGNI GIORNO percorriamo 25 km con gli automobilisti curiosi che si fermano per fotografarci E' l' ultimo circo che viaggia così raccontato . Annoto sempre tutto sul mio diario e la cosa più bella è vedere l' abbraccio del pubblico dopo lo spettacolo. Siamo in 16 artisti e ci occupiamo di tutto, con umiltà e con ciò che troviamo. Io ora sono il regista di questo circo ma per tutti Bidon sono io, l' uomo che con il suo circo e i suoi cavalli ha passato le Alpi, dopo Annibale e Napoleone». Una missione. «Vivo del sorriso della gente e del ricordo che ho lasciato. conclude, iniziando a preparare l' antico carillon . Il circo è magia e il mio compito è far sognare le persone, dimenticando per un po' ciò che li disturba prendendoli per mano e portandoli in un piccolo viaggio che non si aspettano, in una semplicità che sorprende». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 30 luglio 2016 Pagina 22 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca Un sogno itinerante grazie anche al sostegno dei Ministeri francesi ed europei, Regione Emilia Romagna, ATER Associazione Teatrale Emilia Romagna Circuito Regionale Multidisciplinare. Per info e biglietti: www.tuttimattipercolorno.it. LAURA GUERRA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 30 luglio 2016 Pagina 19 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Politica locale «E' stata un' attesa molto lunga, ma alla fine ce l' abbiamo fatta» San Giovanni Matrimonio online, il racconto di Silvia Ferri di MARCO SIGNORINI SAN GIOVANNI E DOPO il 'divorzio breve', arriva il 'matrimonio virtuale'. Che poi tanto virtuale non lo è perché, come già raccontato ieri dal Carlino, la Cassazione, 'smentendo' il Comune, ha dichiarato valido un matrimonio contratto via internet. E a cantare vittoria, adesso, sono proprio gli sposi che, di fatto, aprono la strada a tutti coloro che si amano e che, o perché hanno un oceano che li divide o perché non hanno i mezzi per ricongiungersi, potranno anche pronunciare il fatidico sì a migliaia di chilometri di distanza. «Sapevamo che il nostro era il primo caso, però non pensavamo di dover aspettare così tanto tempo raccontano . Ci siamo fatti forza e alla fine ce l' abbiamo fatta». A manifestare la propia felicità è Silvia Ferri, infermiera 36enne di San Giovanni, che si è vista appunto riconoscere la validità per l' ordinamento italiano del matrimonio con Zakir Baloch, pachistano 30enne, suggellato col consenso scambiato in collegamento web il 18 settembre 2012. LA STORIA, raccontata nello studio dell' avvocato Marco Mellone che li ha assistiti, iniziò online nel 2011. Lei «per motivi personali» non poteva viaggiare all' estero, lui «per motivi burocratici» non ha potuto lasciare il Pakistan fino a marzo 2016, quando ha incontrato di persona la sposa. Nel frattempo i giudici di appello avevano riconosciuto la validità della trascrizione, rifiutata dal Comune, e un' altra sentenza, a novembre, il ricongiungimento. ADESSO pensano a ribadire il consenso con una cerimonia tradizionale, perché ovviamente un sì 'virtuale' non può emozionare come un abbraccio. I due, ha spiegato il legale, quando iniziarono a desiderare con forza di conoscersi di persona, vennero a sapere da un avvocato pachistano che nel paese asiatico la legge prevede anche il matrimonio telematico o telefonico. Prepararono dunque la documentazione, che si scambiarono per posta: lei firmò le carte davanti a un notaio, gli atti furono inviati in Pakistan dove il fidanzato, che lavorava nell' ambito della fotografia e ora ha iniziato a studiare l' italiano, li controfirmò. Davanti ad un pubblico ufficiale locale e collegato via web, ribadì dunque il consenso e la stessa cosa fece lei. Ma i problemi cominciarono col rifiuto del Comune di San Giovanni in Persiceto e iniziarono i ricorsi che hanno portato alla decisione della Suprema Corte. Quello che ha sancito la Cassazione, ha proseguito il legale, è che se due cittadini decidono, secondo la legge di uno Stato che lo prevede, di contrarre quel tipo di matrimonio, sarà possibile 'importarlo' dall' estero, cioé Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5 30 luglio 2016 Pagina 19 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Politica locale sarà considerato valido anche in Italia. «Dobbiamo ringraziare la flessibilità dimostrata dai giudici, che hanno saputo adattare la giurisprudenza a un fatto nuovo», ha detto. MARCO SIGNORINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 30 luglio 2016 Pagina 16 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Politica locale Colpo grosso alla Banca di Imola Bottino: 72mila euro di MATTEO RADOGNA AVEVANO dei berretti che in parte coprivano i loro volti forse per evitare di farsi inquadrare dalle telecamere della videosorveglianza e, appena entrati nella banca di Imola, a Crevalcore, hanno minacciato gli impiegati. I quattro rapinatori che ieri hanno messo a segno un colpo a mani nude, sono riusciti a portare via un bottino di 72mila euro. E' successo nel primo pomeriggio, intorno alle 15,30, nel cuore del paese. I quattro banditi avevano delle magliette colorate e dei berretti come se fossero dei turisti in visita nella Bassa. Una volta entrati in banca si sono diretti agli sportelli e hanno minacciato il primo impiegato che si sono trovati di fronte. «Fuori i soldi se no qui finisce male», hanno intimato i rapinatori. Secondo una prima ricostruzione, i banditi non avevano neanche un bastone o un coltello per intimorire gli impiegati, ma, nonostante fossero privi di armi, il loro atteggiamento minaccioso e il fare deciso hanno convinto i funzionari a non opporre resistenza. Il venerdì di solito le casse delle filiali si riempiono perché il sabato e la domenica le banche sono chiuse e i bancomat devono essere in grado di rifornire i clienti. Proprio su questo aspetto puntavano i rapinatori che, infatti, hanno potuto mettere le mani su una bella cifra. DOPO aver riempito dei sacchi con il denaro, i quattro sono scappati fuori dalla filiale e hanno fatto perdere le loro tracce. Dei testimoni oculari avrebbero visto un' auto darsi alla fuga e qualcuno avrebbe anche annotato dei numeri di targa. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile e i colleghi della stazione locale non confermano, ma pare che i militari stiano seguendo una pista in grado di condurli ai banditi. Fra i testimoni che avrebbero visto in volto i banditi, c' è un anziano in bicicletta che sembra aver riconosciuto uno dei criminali. Nessuno degli impiegati è stato picchiato o legato: i rapinatori si sono limitati a chiedere il bottino che hanno ottenuto senza alcuna resistenza. Il timore dei funzionari, infatti, era che i banditi potessero avere delle armi nascoste. La macchina che è stata vista darsi alla fuga dopo la rapina, sarebbe una Audi di grossa cilindrata, probabilmente rubata. E' soltanto un' ipotesi che dovrà essere confermata dai carabinieri della compagnia di Persiceto. MATTEO RADOGNA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 30 luglio 2016 Pagina 5 Corriere di Bologna Politica locale La battaglia degli sposi via Skype «Per 5 anni ci siamo visti solo sul pc» Il racconto di Silvia e Zakir: «Il primo incontro di persona a marzo al Marconi» Si stringono la mano Silvia Ferri e Zakir Baloch mentre raccontano di come hanno vinto la loro battaglia contro leggi e burocrazia. I n f e r m i e r a 3 6 e n n e d i S a n Giovanni i n Persiceto lei, fotografo e cineoperatore 30enne lui. Sono la coppia che è dovuta arrivare fino in Cassazione per vedere riconosciuto anche in Italia il matrimonio contratto tramite Skype. La scintilla scocca nel 2011 in una chat: dimenticate tradimenti via Facebook e messaggi Whatsup, in questa storia per una volta i social non sono forieri di disavventure ma di amore vero. Silvia non può andare in Pakistan per motivi personali e Zakir non riesce ad ottenere il visto per venire in Italia. Decidono allora di sposarsi a 5.000 chilometri di distanza: lei spedisce in Pakistan il suo consenso alle nozze validato da un notaio e lui fa celebrare il matrimonio da un ufficiale giudiziario mentre la sposa assiste al rito via Skype. Per il Pakistan le nozze sono valide, ma per lo Stato italiano «questo matrimonio non s' ha da fare». Prima il Comune di San Giovanni i n Persiceto nega la trascrizione dell' atto, poi, quando il Tribunale di Bologna lo dichiara legittimo, il Ministero dell' Interno fa la parte del don Rodrigo e ricorre in appello, ritenendo il matrimonio senza la contestuale presenza dei due coniugi privo di garanzie di un consenso genuino. Ma anche i giudici di secondo grado danno ragione agli sposi. Il Viminale allora ricorre in Cassazione. La caparbietà del Ministero dell' Interno però è pari a quella dei due innamorati: «Per cinque anni non ci siamo mai incontrati di persona, ma non ci siamo mai arresi». Dopo la sentenza di secondo grado, ottengono finalmente la pronuncia del ricongiungimento familiare dal Tribunale di Bologna e così, a marzo di quest' anno, mentre in Cassazione il ricorso del Viminale è ancora pendente, «ci siamo incontrati per la prima volta in aeroporto», racconta Silvia. Il lieto fine arriva con la sentenza della Cassazione: il matrimonio è valido, con buona pace del Ministero dell' Interno. «La magistratura osserva l' avvocato Marco Mellone che ha assistito la coppia nel lungo iter è stata molto più al passo con i tempi della politica. Viviamo in un mondo in cui le distanze si accorciano, le coppie si innamorano anche sul web. La sentenza crea un precedente osserva ancora il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 30 luglio 2016 Pagina 5 < Segue Corriere di Bologna Politica locale legale : altre nozze per via telematica potrebbero essere valide in Italia se celebrate in Paesi che lo consentono». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 30 luglio 2016 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Doppia garanzia pubblicoprivato Una garanzia pubblica, le Gacs rilasciate dallo Stato sulle tranche senior della cartolarizzazione dei nonperforming loans del Montepaschi. E una garanzia privata, quella di JP Morgan che lancia l' idea del prestitoponte e che si impegna per prima a sottoscrivere il finanziamento che anticiperà al veicolo (l' emittente dei senior bonds) la liquidità necessaria per acquistare il portafoglio delle sofferenze prima dell' aumento di capitale.Continuapagina 7 di Isabella Bufacchi Un bridge loan che risolve il problema dei tempi lunghi del collocamento della cartolarizzazione e spiana la strada per la ricapitalizzazione da 5 miliardi che, se tutto andrà bene, verrà finalizzata dopo l' esito dello Srep, l' indagine prudenziale della Bce attesa verso fine anno. Due garanzie, dunque, una proveniente dallo Stato e una dal mondo bancario, sono i due pilastri che sorreggono la soluzione di mercato che intende chiudere il capitolo più nero della storia della banca più antica del mondo e aprirne uno per una good bank, una banca pulita e tirata a nuovo, non solo grazie alla cessione di tutte le sofferenze ma senza neppure il rischio che vi sia in arrivo qualche brutta sorpresa sui rimanenti crediti deteriorati, in quanto anche gli "unlikely to pay" sono stati puliti con i giusti accantonamenti. Un' operazione da 5 miliardi, quella del Montepaschi, né più né meno: tanti ne servono, 5, proprio per poter ripulire del tutto la banca e rafforzarla per consentirle di garantire agli azionisti un' adeguata redditività. «Le soluzioni ai problemi si trovano sempre. Ma servono le persone giuste attorno al tavolo». Lo ha detto e lo ha pensato Jamie Dimon, ceo e chairman del board di JP Morgan, quando si trovava a Roma il 6 luglio, in visita in Italia per festeggiare 100 anni di business della banca in Italia, appuntamento che ha poi coinciso con il voto di Brexit. Il primo pensiero di Dimon, uno dei banchieri più potenti e influenti del mondo, era rivolto in quelle ore al referendum favorevole all' uscita del Regno Unito dall' Unione europea. Ma non era il suo unico pensiero: in quegli stessi giorni, il 56 7 di luglio, le quotazioni del Monte in Borsa crollano ai minimi, 0,27, 0,28 centesimi. L' Italia, il Governo Renzi, la Banca d' Italia, la Ue erano travolti da un uragano, come il Regno Unito con Brexit: il Montepaschi. I problemi di una sola banca, famosa su scala globale perché la più antica al mondo e comunque la quarta per dimensioni in Italia, stavano mettendo in ginocchio un intero sistema bancario, quello italiano, con un effettodomino pericoloso per tutto il sistema bancario europeo nonostante le banche siano più capitalizzate, più vigilate e l' Unione bancaria sia un processo già avviato: questo ha visto Dimon con i suoi occhi, in quei giorni in Italia. Una tensione che ricordava le ore Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 10 30 luglio 2016 Pagina 7 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione più buie della crisi del debito sovrano europeo. Perché il problema irrisolto dei nonperforming loans senesi rischiava l' effetto valanga, di diventare il simbolo del doppio nodo scorsoio da 200 miliardi lordi e 85 netti che soffoca l' intero sistema bancario, che frena l' erogazione del credito all' economia e rallenta la crescita potenziale del Paese. Attorno a un tavolo servono le persone giuste: e forse è andata proprio così per il Monte, perché Dimon si è incontrato con Matteo Renzi e Claudio Costamagna (ad della Cdp, tra gli artefici del fondo Atlante). Ed è difficile pensare che, attorno a quel tavolo a pranzo, non si sia parlato di banche, di tutte le banche italiane e di una banca in particolare. «Senza un sistema bancario in salute, l' economia non può crescere», dice Dimon. E dunque, il problema del Montepaschi va risolto. Non è un caso, dunque, se proprio JP Morgan abbia trovato la soluzione, ci abbia creduto lavorandoci diversi mesi per arrivare in tempo a poche ore dallo stress test, mettendo sul tavolo una soluzione di mercato, un prestitoponte per blindare anticipatamente la cartolarizzazione futura delle sofferenze bancarie del Monte e facendo leva sulla garanzia pubblica Gacs sulle tranche senior e sul fondo Atlante acquirente della tranche junior. «Tutto si regge sulle Gacs», ha spiegato una fonte di mercato. «Andavano usati gli strumenti che sono a disposizione in Italia, le Gacs e il fondo Atlante, e questo è stato fatto». Mettere a ferro e fuoco l' Italia tutta, il terzo Pil europeo, per un aumento di capitale da 5 miliardi, deve essere sembrato a Dimon come minimo bizzarro. Per lui, banchiere americano, un problema bancario si risolve nell' arco di un weekend: tanto è bastato agli Usa per rimettere in piedi il sistema bancario americano che era stato messo in ginocchio dalla crisi subprime. Aumenti di capitale, bad bank (Tarp), fusioni e acquisizioni, chiusura di una banca colosso: tutto fu deciso nell' arco di poche ore, prima dell' apertura dei mercati lunedì. Lo stesso vale epr Montepaschi. «Ora il sistema bancario americano è solido», chiosa Dimon, e l' economia americana marcia a un passo più spedito di quella europea. La garanzia del settore privato e quella del settore pubblico: questa è la soluzione del Montepaschi. La garanzia di JP Morgan è nel prestitoponte che dovrebbe essere finalizzato in settembre per un importo per ora stimato attorno ai 6 miliardi. Il bridge loan garantisce la realizzazione dell' operazione di cessione prosoluto delle sofferenze del Monte (e quindi anticipa il risultato della cartolarizzazione che ha tempi ben più lunghi), senza la quale l' aumento di capitale non sarebbe stato possibile. Solo per un Nuovo Montepaschi la ricapitalizzazione, sul mercato, sarà possibile. La garanzia dello Stato è arrivata per ora con le Gacs sulla tranche senior della cartolarizzazione dei nonperforming loans ma nel cassetto è pronta anche la garanzia per la ricapitalizzazione precauzionale nel caso ve ne fosse bisogno: non sono gli stress test dell' Eba che possono compromettere il Monte ma la banca, la cartolarizzazione, il prestitoponte e l' aumento di capitale dovranno fare i conti, quello sì, con l' esito dello Srep. Sarà la Bce che avrà l' ultima parola per mettere il suo timbro, lo Srep, non sulla vecchia banca ma sulla nuova,good, banca Mps. © RIPRODUZIONE RISERVATA. ISABELLA BUFACCHI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 30 luglio 2016 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Ma le «sofferenze» sociali restano il nervo scoperto del Governo Renzi Evitato il rischio maggiore ma dalla vicenda banche si legge il tipo di sfida che aspetta Renzi. Quella di provvedere a una sofferenza sociale che non può più essere curata con gli 80 euro e Tasi.Continua pagina 7 Il Dday che si temeva sul sistema creditizio italiano non c' è stato anche se la condizione degli istituti di credito resta problematica, in particolare per il Monte dei Paschi che rimane sotto la lente di osservazione nonostante il via libera della Bce. Insomma, il rischio peggiore è scampato ma la condizione delle banche spiegano gli analisti non è risolta. Pesa la bassa crescita che però non è solo un fattore di rischio per gli istituti ma è il vero tema politico dell' autunno per Renzi. Perché se ieri è stato messo un argine alle sofferenze bancarie, restano quelle sociali che sono il vero tallone d' Achille del premier. Non sono bastati gli 80 euro, non è bastata l' eliminazione della Tasi e non è sufficiente come ha fatto anche ieri il premier ripetere i numeri sul Pil o sull' occupazione. Numeri postivi ma incerti, che oscillano di trimestre in trimestre e che non hanno cambiato nella sostanza la condizione di vita dei ceti medi e bassi. Tutto questo si è sentito alle elezioni amministrative. Il nodo, quindi, è far diventare la legge di stabilità e le misure sull' economia un nuovo progetto politico per il Pd di Renzi che tocchi un "nervo" che sembra il più scoperto: la redistribuzione del reddito. Questo racconta l' inquietudine delle classi sociali in sofferenza che, in Italia e altrove, stanno cambiando il paradigma della politica tradizionale. Sofferenza e risentimento sociale sono il tratto di questo momento e non nascono solo per la spinta dell' immigrazione. Sotto si legge la rabbia per una insicurezza che è aumentata dal lavoro alla pensione al risparmio e per un divario tra redditi considerato ormai inaccettabile. Il fatto è che non si è ancora dato sbocco a una campagna, durata anni, contro le caste, i privilegi e gli sprechi. Una bandiera che è stata pure di Renzi ma è rimasta senza risultati. Gli stipendi Rai resi noti mentre il canone entrava nella bolletta di molti italiani è solo l' ultimo esempio di come si genera una frustrazione economica. E ripetere gli ultimi dati sull' occupazione o di un Pil che si muove poco sopra lo 0% non può bastare. Anche sulle banche il racconto sociale di fondo è lo stesso. E infatti come raccontano le cronache il percorso del Governo è stato minato da questa ansia: non prendere risorse pubbliche per non finire nella propaganda di salvare i banchieri con i soldi degli italiani. Cioè, non mettere gli interessi di pochi contro gli interessi di tutti. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12 30 luglio 2016 Pagina 7 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione E dunque come si tutelano gli interessi di molti e le sofferenze sociali delle classi più colpite è il progetto che non è ancora andato a segno. Non con gli 80 euro e la Tasi che sono stati un "sollievo" ma non hanno comunicato l' idea di nuove priorità sociali. È rimasta l' idea che le caste non siano state sfiorate, che i privilegi siano rimasti intatti e che nelle tasche di molti sia finita una mancia. L' insofferenza per le élite non riguarda solo noi: è il tema della campagna elettorale americana, lo è stata in parte di Brexit, e qui trova nei 5 Stelle la forza più credibile contro la casta. Soprattutto perché il Movimento di Grillo propone nuove priorità sociali con la ricetta del reddito di cittadinanza. Nonostante non siano chiari i costi reali e le coperture finanziarie, nonostante si possa discutere la ricetta di tipo assistenzialista, è comunque un' idea di società che include una fetta di popolazione. E quella che adesso dovrebbe mettere a fuoco Renzi è un' idea alternativa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Evitato il rischio maggiore ma dalla vicendabanche si legge il tipo di sfida che aspetta Renzi. Quella di provvedere a una sofferenza sociale che non può più essere curata con gli 80 euro e Tasi.Continua pagina 7. LINA PALMERINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 30 luglio 2016 Pagina 11 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Pubblico impiego. Pubblicata la graduatoria nazionale con i nuovi posti assegnati Province e Croce rossa chiudono la ricollocazione degli esuberi ROMA Con la pubblicazione sul «Portale della mobilità» delle graduatorie nazionali per le ricollocazioni degli esuberi di Province, Città metropolitane e Croce rossa arriva finalmente al traguardo la riscrittura della geografia del pubblico impiego avviata dalla riforma Delrio. I dipendenti interessati dalle assegnazioni dovranno prendere servizio nel loro nuovo ufficio il 1° settembre. Quella che il governo ha definito in più di un' occasione «la più grande operazione di mobilità» nella storia della Pubblica amministrazione italiana, e che fra gli enti d i area vasta e la Croce Rossa interessa oltre 17mila persone, arriva a conclusione con un certo ritardo rispetto alle previsioni iniziali, scritte in decreti attuativi e circolari ma rivelatesi troppo ottimiste. Ancora da definire, poi, resta la situazione di 318 dipendenti, in larga parte della Croce rossa, per i quali non si è ancora riusciti a completare l' incrocio fra il profilo professionale, le preferenze espresse e i posti disponibili. La conclusione sostanziale del processo, avviato operativamente il 23 marzo del 2015 con l' apertura del Portale per rilevare i fabbisogni di personale e le capacità assunzionali delle pubbliche amministrazioni chiamate a riassorbire gli esuberi, ha però un valore importante su un doppio piano, quello politico e quello pratico. Sul primo aspetto, è evidente che il faticoso compimento del piano promette di sgombrare il campo da uno dei problemi più spinosi nell' attuazione della riforma, che ancora deve sciogliere parecchi nodi sull' effettivo svolgimento delle funzioni rimaste in capo a Province e Città metropolitane e sulla disponibilità di risorse reali per finanziarle. Da un punto di vista più pratico, però, la ricollocazione porta come conseguenza la riapertura delle assunzioni negli altri enti territoriali, dopo oltre due anni di blocco dettato dall' esigenza di tenere liberi i posti in organico per gli «ex» di Province e Croce rossa. Le uniche deroghe al blocco erano finora intervenute a inizio marzo, quando Palazzo Vidoni aveva riaperto le assunzioni della Polizia locale negli enti di sei regioni (Basilicata, Emilia Romagna, Marche Lazio, Piemonte e Veneto) e a metà luglio, quando quando all' elenco si erano aggiunti Molise e Puglia e soprattutto era stato dato il via libera al reclutamento anche per il resto del personale negli enti locali di Emilia Romagna, Lazio, Marche e Veneto. Nel tentativo di accelerare è intervenuto anche il decreto enti locali, prevedendo lo sblocco delle assunzioni in tutti i territori che avessero visto completare la Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 14 30 luglio 2016 Pagina 11 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione ricollocazione di almeno il 90% del personale, ma il provvedimento attende ancora il via libera definitivo del Senato e, visto il calendario, la macchina dovrebbe ripartire ovunque da settembre. Le «graduatorie nazionali» ora pubblicate sul Portale della mobilità riguardano l' ultimo contingente di 1.174 dipendenti, in otto casi su dieci della Croce rossa. Quasi 7mila dipendenti, infatti, sono stati imbarcati nelle Regioni insieme agli uffici in cui già lavoravano, poco più di 5mila sono in forza ai centri per l' impiego e passano attraverso le Regioni, accompagnati da una copertura statale per gli stipendi, in attesa del passaggio definitivo all' Agenzia nazionale per le politiche attive. In 2.300 sono invece riusciti a imboccare la strada anticipata verso la pensione grazie alla manovra 2015, che per alleggerire gli organici provinciali permette il collocamento a riposo con le vecchie regole per chi raggiunge i requisiti preFornero entro fine 2016, mentre per 400 la pensione arriva per le vie ordinarie. L' arrivo della graduatoria definitiva non basta però a chiudere i problemi strutturali del personale di Province e Città metropolitane, in particolare negli enti (l' ampia maggioranza) che non hanno rispettato il Patto del 2015 e si trovano a dover gestire il blocco del salario accessorio e le incognite sui precari dopo il 31 dicembre prossimo. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA. GIANNI TROVATI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 30 luglio 2016 Pagina 19 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Famiglie e diritti. Il ministero ha diffuso i modelli Unioni civili, arriva la formula per «celebrare» MILANO Non è un «vi dichiaro marito e marito», ma è pur sempre una dichiarazione ufficiale quella formulata dal ministero dell' Interno con il decreto 28 luglio 2016 pubblicato sul sito del Viminale. Alle unioni civili mancava, infatti, il formulario necessario ai Comuni per la "celebrazione". Le formule approvate sono in totale 24 e riguardano le richieste di costituzione dell' unione civile, le dichiarazioni di costituzione dell' unione civile, le dichiarazioni di scioglimento dell' unione civile e le formule relative alle annotazioni negli atti (di nascita, di matrimonio, di unione civile). L' iter per "ufficializzare" una unione gay prevede due step: il primo (possibile da ieri, visto che le formule sono entrate in vigore il 29 luglio) si compie presentando l' istanza prevista dalla "formula 1", ossia la richiesta di costituzione dell' unione civile tra persone dello stesso sesso. Con questa formula il sindaco (o un altro ufficiale di stato civile) certifica la richiesta dei due partner, i quali devono dichiarare: di non avere vincoli matrimoniali o di unione civile tra persone dello stesso sesso; di non essere interdetti per infermità di mente o per sentenza non passata in giudicato; di non essere sottoposti a procedimento di interdizione in virtù del promovimento della relativa istanza; di non essere parenti; di non essere stati condannati per sentenza definitiva per omicidio o tentato omicidio nei confronti del coniuge (o del partner unito civilmente); di voler costituire l' unione civile. In questo documento l' ufficiale di stato civile inserisce l' invito a comparire nuovamente, specificando la data in cui sarà resa la dichiarazione costitutiva dell' unione civile. Dalla presentazione della richiesta l' ufficiale dello stato civile ha 15 giorni di tempo per effettuare tutte le verifiche del caso e per richiedere eventuali documenti mancanti. Nella data della convocazione, poi, l' ufficiale di stato dovrà leggere la formula 4 che "ufficializza" l' unione. Non si tratta di una formula particolarmente solenne ma di una semplice dichiarazione in cui il sindaco dichiara di avere davanti i due uomini (o le due donne), che dichiarano di voler costituire l' unione civile. Nella dichiarazione devono essere inseriti anche i dati dei due testimoni. L' unione così celebrata viene poi trascritta nel registro dell' archivio di stato. Al momento il decreto del presidente del Consiglio dei ministri 23 luglio 2016, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 175, istituisce in ogni Comune un registro provvisorio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 16 30 luglio 2016 Pagina 19 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA. FRANCESCA MILANO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17 30 luglio 2016 Pagina 20 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione Ok insistere sulla scuola ma è tutto il Welfare che va ripensato Decalogo appello alla politica nazionale e locale, ai partiti e sindacati, agli organi di informazione. 1. Edilizia scolastica: non si contano gli incidenti rischiati nelle scuole italiane, controsoffitti crollati, finestre cadute. Urgono interventi da parte dello Stato e degli enti locali competenti. L' edilizia scolastica è anche un volano di crescita economica e quindi di ripresa dei consumi. 2. Le conseguenze della "Buona scuola" del governo: occorre che si aumentino gli organici per valorizzare le attività di laboratorio e di recupero. 3: Bisogna che si garantisca la continuità didattica, sia degli insegnanti curricolari che di quelli di sostegno. 4: Si deve garantire la prevalenza della collaborazione sulla competizione, sia fra gli alunni che fra i docenti. Vanno quindi superati i sistemi di valutazione poco oggettiva messi nelle mani dei presidi dalla legge 107, come la chiamata diretta. 5: si devono mettere fondi significativi nel bilancio d e l l e s c u o l e , p e r migliorare le dotazioni (anche informatiche). 7: V a m e g l i o v a l o r i z z a t o , a n c h e s u l piano economico, il lavoro dei docenti , oggi ampiamente al di sotto della media degli stipendi europei. 8: Deve cessare l' emorragia di personale Ata nelle scuole, che rende problematico il funzionamento delle segreterie ed impedisce l' apertura prolungata delle scuole. 9: Occorre migliorare i servizi delle unità sanitarie e degli enti locali finalizzati agli alunni disabili o con difficoltà. 10: Si deve aver consapevolezza che la scuola è il futuro della società, il luogo di incontro e scambio fra le culture, il punto di avvio di una società più giusta. Lettera firmata Occorre, si deve, va fatto...: ma chi paga? E chi possiede la bacchetta magica per fare tutto? E, ancora, come si conciliano gli occorre, si deve, va fatto per la scuola, con gli occorre, si deve, va fatto per la sanità, le pensioni, le infrastrutture, la giustizia, le carceri, la ricerca? Il tempo dei libri dei sogni, e delle liste della spesa, è finito da un pezzo: d' altra parte, le esigenze del welfare aumentano. Ne va della tenuta stessa del sistema democratico: in tutto il mondo, le opinioni pubbliche covano risentimento e protesta: non sanno più, o non vogliono, valutare i miglioramenti straordinari che nel giro anche dell' ultima generazione sono stati compiuti, ma giudicano il mondo con un metro di giudizio capovolto, basato non più sul riconoscimento del proprio merito ma sull' invidia per gli altri. Non si tratta di un giudizio di valore: l' elettore ha sempre ragione, e dunque con questo clima dobbiamo fare i conti, se non vogliamo poi svegliarci inorriditi (e impotenti) se si affermano Trump e Le Pen. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 18 30 luglio 2016 Pagina 20 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica Amministrazione Lo strumento per ricostruire la fiducia nella democrazia si chiama welfare state, e l' ascensore sociale più efficace resta l' istruzione che sarà l' arma vincente, tra l' altro, per affrontare le nuove sfide (anche alla concezione tradizionale del lavoro) lanciate dall' avanzata dell' ultima rivoluzione industriale e dell' intelligenza artificiale. Quello che occorre veramente fare, perciò, è considerare quali strumenti possiamo mettere in campo per assistere chi resta indietro. Questo significa riforma profonda del welfare che, così com' è, pensato per una società industrializzata e polarizzata intorno a poche ma forti ideologie, non funziona più. Per cui, certo, occorre investire sull' istruzione, senza illudersi che basti ripercorrere le strade del passato, basate più sull' esigenza di tenere buoni gli erogatori del servizio, che non su quella di badare all' interesse degli utenti, cioè degli studenti, ai quali andrebbe spiegato che una scuola senza merito è una contraddizione in termini, che tradisce il proprio obiettivo: ma davvero la pensano tutti così, davvero le famiglie non si accontentano ancora oggi di un pezzo di carta, senza badare alle prospettive che l' istruzione dovrebbe assicurare ai propri figli? Perciò resto scettico sulle liste delle buone, ottime intenzioni che non ci sono più i soldi per perseguire; e spererei in una coraggiosa considerazione sull' esigenza di rifondare quelle che considero le condizioni della convivenza, spiegando ai cittadini che tutti stiamo navigando "in terra incognita", che non possiamo sperare di esplorare con gli stessi strumenti che furono pensati settanta anni fa (senza risalire a Bismarck). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 19 30 luglio 2016 Pagina 29 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Appalti, oneri di sicurezza condizione per partecipare FEDERICO UNNIA La mancata indicazione degli oneri di sicurezza interni in un' offerta di una concorrente è legittimo motivo d' esclusione in quanto espressamente richiesto dalla legge. La mancata indicazione può essere oggetto di soccorso istruttorio, in quanto relativo ad un profilo dell' offerta economica che, come noto, non può in alcun modo essere integrata. È questo l' importante principio stabilito dal Tar Salerno, I sezione, nella recente sentenza del 6 luglio 2016 n. 1604 con la quale è stato chiarito un punto di potenziale contrasto tra la vecchia disciplina in materia di appalti e i l codice recentemente entrato in vigore. A fare chiarezza, secondo i giudici di Salerno, è l' art. 95, comma 10° che recita: «Nell' offerta economica l' operatore deve indicare i propri costi aziendali concernenti l' adempimento delle disposizioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Il nuovo dlgs n. 50/2016 pone fine all' annosa questione relativa all' obbligo d' indicazione degli oneri di sicurezza interni o aziendali da parte di un concorrente, che tanto ha occupato la giurisprudenza in vigenza del precedente Codice (dlgs n. 163/2006). Come noto in passato, stante la distinzione fra oneri da interferenza (espressamente relativi a quello specifico appalto e obbligatoriamente da indicarsi da parte della p.a. appaltante in lex specialis) e oneri di sicurezza interni o aziendali (tipici di ogni azienda in quanto legati al costo che ciascuna sostiene per il rispetto della normativa sulla sicurezza) questi ultimi, nel dlgs n. 163/2006, erano previsti solo all' art. 87, comma 4° (relativamente alla verifica di anomalia delle offerte) nonché, letteralmente, richiesti esclusivamente per gli appalti di forniture di beni e servizi. Da tale formulazione legislativa ne era scaturito un contenzioso che aveva portato, solo nel 2015, ad un rilevante numero di pronunce dello stesso Consiglio di Stato fino a giungere alle due pronunce dell' Adunanza plenaria (20/3/2015 n. 3 e 2/11/2015, n. 9) a dimostrazione della difficoltà interpretativa di una normativa così mal scritta. A fare chiarezza si diceva, secondo il Tar Salerno, vi è ora l' art. 95, comma 10°. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 30 luglio 2016 Pagina 34 Italia Oggi Pubblica Amministrazione circolare del ministero dell' interno con le prime istruzioni operative Diventa impossibile per i comuni disapplicare la legge La dichiarazione della costituzione dell' unione civile dovrà essere formalizzata innanzi all' ufficiale d' anagrafe, in una data successiva di almeno quindici giorni il deposito della richiesta dei soggetti interessati. Questo, per permettere l' avvio della necessaria istruttoria degli uffici comunali. Nei documenti o negli atti in cui è prevista l' indicazione dello stato civile, a richiesta degli interessati sarà possibile indicare la dicitura «unito/a civilmente». Queste alcune delle indicazioni che sono contenute nella circolare urgente n. 15/2016 che il ministero dell' interno ha diffuso contestualmente all' approdo in Gazzetta Ufficiale del dpcm n. 144/2016 (si veda ItaliaOggi di ieri), con cui si regolamentano le disposizioni transitorie per la regolare tenuta degli atti delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e in stretta correlazione con le nuove formule di rito che sono state messe nero su bianco dal decreto mininterno del 28 luglio 2016 (si veda pezzo in pagina) La circolare, per sgomberare il campo da alcuni profili, affronta in primo luogo i possibili rifiuti ad adempiere alle unioni civili, ovvero i casi di «obiezione di coscienza». Eventualità che è da escludersi, in quanto lo stesso Consiglio di stato ha sottolineato che è impossibile invocare una questione di coscienza per non ottemperare ad un obbligo di legge (posto che la legge n. 76/2016 non prevede il rifiuto per questione di coscienza). Sul piano operativo, pertanto, la circolare del Viminale rimanda alle formule di rito contenute nel citato dm interno 28/7/2016 e specifica che la prima fase dell' unione civile tra persone dello stesso sesso inizia con la semplice scelta delle parti del comune ove costituire l' unione. Il primo adempimento dell' ufficiale, pertanto, è quello della redazione del processo verbale della richiesta. In caso di infermità o altro impedimento, l' ufficiale riceverà la richiesta presso il luogo dove si trova la persona impedita. Dopo la redazione del processo verbale della richiesta, l' ufficiale dello stato civile inviterà le parti a ripresentarsi in una data indicata dalle stesse. Tale invito deve essere successivo di successiva di almeno quindici giorni; il tempo necessario a svolgere l' attività istruttoria necessaria alla costituzione dell' unione. Nel caso l' istruttoria non dovesse far emergere impedimenti alla costituzione, potrà quindi completarsi l' iter mediante dichiarazione congiunta delle parti alla presenza dell' ufficiale dello stato civile e due testimoni, cui Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21 30 luglio 2016 Pagina 34 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione seguirà l' iscrizione e l' annotazione nei registri provvisori delle unioni civili e degli atti di nascita degli interessati. La circolare, inoltre, chiarisce come comportarsi nell' ipotesi in cui, a seguito del cambio di sesso di uno dei coniugi, gli stessi vogliono proseguire con la forma giuridica dell' unione civile, il rapporto di coppia preesistente. In questo caso, si dovrà sottoscrivere un' apposita dichiarazione davanti l' ufficiale di stato civile del comune nel quale fu trascritto l' atto di matrimonio. L' unione civile si scioglie quando le parti (ovvero una di esse) abbiano espresso la volontà di sciogliere il vincolo davanti all' ufficiale di stato civile. Questo potrà avvenire decorsi tre mesi. Infine, nessun impedimento alla certificazione dell' unione civile. Anzi, a richiesta degli interessati, si potrà fare inserire la dicitura «unito/a civilmente» negli atti in cui è prevista l' indicazione dello stato civile. ANTONIO G. PALADINO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 22 30 luglio 2016 Pagina 34 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Il Viminale ha approvato i modelli in contemporanea con la pubblicazione del dpcm Unioni civili, adesso si parte Pronti i formulari che devono essere usati dai municipi Ora lo si può dire davvero: non ci sono più ostacoli per la costituzione delle unioni civili. L' ultimo impedimento tecnico è caduto ieri con l' entrata in vigore dei formulari licenziati a tempo di record dal Viminale. Si tratta dei modelli che gli ufficiali di stato civile dei comuni (sindaci o loro delegati) dovranno utilizzare in fase di richiesta, costituzione, trascrizione, scioglimento del vincolo tra persone dello stesso sesso e relative annotazioni negli atti di nascita. Il ministero guidato da Angelino Alfano per metterli a punto avrebbe avuto cinque giorni di tempo a decorrere da ieri, giorno di entrata in vigore del dpcm «ponte» n.144/2016 con le istruzioni ai comuni per la tenuta dei registri delle unioni. E invece nello stesso giorno in cui il dpcm è andato in Gazzetta Ufficiale (n. 175 del 28 luglio), il ministero dell' interno ha approvato le 24 formule che si applicheranno dal 29 luglio 2016 fino all' entrata in vigore dei decreti legislativi attuativi della legge Cirinnà (legge n. 76/2016) che dovranno essere approvati entro il 5 dicembre. Anche se è intenzione del governo (come annunciato dal ministro della giustizia Andrea Orlando, si veda ItaliaOggi del 26/7) accelerare i tempi per ridurre il più possibile la fase transitoria. Vediamo di analizzare le formule più significative contenute nel dm pubblicato su www.interno.gov.it Richiesta. Il primo passo che due persone dello stesso sesso dovranno compiere per unirsi civilmente sarà la richiesta da inviare al sindaco o a un suo delegato. Nella richiesta dovranno dichiarare l' inesistenza di tutta una serie di cause ostative all' unione (precedenti matrimoni, infermità di mente, assenza di vincoli di parentela, assenza di condanne definitive per omicidio, consumato o tentato, nei confronti dell' ex coniuge). Nella formula, l' ufficiale d' anagrafe inviterà le parti a comparire nuovamente davanti all' ufficio per rendere la dichiarazione costitutiva dell' unione, facendo trascorrere almeno 15 giorni dalla richiesta per le opportune verifiche. Viene prevista una formula ad hoc nel caso in cui, pur in presenza di una causa ostativa, l' unione sia stata autorizzata con decreto del tribunale. La formula n. 3 riguarda invece la richiesta di costituzione dell' unione fuori dalla casa comunale, una particolarità questa tipica dell' istituto introdotto dalla legge Cirinnà, perché nei matrimoni, in caso di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 23 30 luglio 2016 Pagina 34 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione impedimento di uno dei coniugi a recarsi nella casa comunale, si prevede la possibilità di delegare l' altro partner. Nelle unioni no. Sarà l' ufficiale di stato civile ad andare a domicilio per ricevere la dichiarazione. Costituzione dell' unione. Decorsi almeno 15 giorni dalla richiesta, le parti potranno tornare in comune nel giorno concordato per costituire l' unione. Nella dichiarazione costitutiva, da leggere alla presenza di due testimoni, l' ufficiale di stato civile dovrà dare atto della conferma da parte delle parti di non versare in nessuna delle condizioni ostative viste prima. I futuri uniti civilmente dovranno dichiarare di essere consapevoli dei diritti, doveri ed obblighi che derivano dall' unione (commi 11 e 12 della legge Cirinnà) e confermare la propria volontà di costituire il vincolo. Vi sono poi alcune dichiarazioni eventuali che l' ufficiale di stato civile dovrà verbalizzare nel caso in cui le parti scelgano il cognome comune da utilizzare per tutta la durata dell' unione e qualora optino per il regime patrimoniale di separazione dei beni in luogo della comunione. Il verbale dovrà essere letto alle parti che lo sottoscriveranno assieme ai testimoni. Cambio di sesso. La formula n. 5 è invece dedicata al caso particolare dei coniugi, precedentemente uniti in matrimonio, che a seguito di cambio di sesso di uno dei due, non vogliano sciogliere il loro vincolo matrimoniale e farne cessare gli effetti civili. Potranno trasformare il matrimonio in unione civile con apposita dichiarazione. Unioni costituite fuori dalla casa comunale e in pericolo di vita. Le formule nn. 7 e 8 sono invece dedicate all' ipotesi di costituzione dell' unione fuori dal municipio. Nella dichiarazione si dovrà rendere conto delle ragioni che impediscono a una delle due parti di recarsi in comune per costituire il vincolo e dovrà essere allegato un certificato a riprova dell' impedimento. In caso di imminente pericolo di vita, l' ufficiale di stato civile si trasferirà nell' abitazione, ospedale, clinica, istituto dove versa il soggetto ammalato ma capace di intendere e di volere. Non essendoci tempo per verificare l' inesistenza di cause ostative, saranno le parti, previo giuramento, a dichiarare che tra loro esistono i presupposti per costituire l' unione. Scioglimento. Per sciogliere l' unione bisognerà prima rendere una dichiarazione in tal senso dinanzi all' ufficiale di stato civile e poi confermarla alla presenza dei rispettivi legali. © Riproduzione riservata. FRANCESCO CERISANO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24 30 luglio 2016 Pagina 35 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Per alleggerire il pareggio di bilancio Regioni, fondi ai minienti Un' intesa con le regioni per alleggerire il pareggio di bilancio dei piccoli comuni e d evitare il blocco degli investimenti. Ma i governatori rilanciano e chiedono la riproposizione del patto verticale incentivato. A prendere l' iniziativa è stato il governo (si veda ItaliaOggi del 20 luglio) che punta a promuovere l' attuazione del comma 729 dell' ultima legge di Stabilità (legge 208/2015). Tale norma prevede che le regioni assegnino i bonus verticali prioritariamente ai comuni con popolazione fino a 1.000 abitanti, che solo da quest' anno sono soggetti alle regole di finanza pubblica, dato che fino al 2015 erano fuori Patto. Finora i governatori hanno tenuto i cordoni della borsa tirati, a causa dei pesanti tagli loro imposti dalla manovra, che richiede di realizzare un saldo positivo di 2,2 miliardi. In questo senso, la proposta di intesa (che sarà discussa in sede tecnica lunedì per provare a chiudere prima della pausa estiva) ha un valore più politico che giuridico. Essa prevede c h e l e regioni, fermo restando l' obiettivo regionale, cedano spazi finanziari agli enti locali del proprio territorio tenendo conto prioritariamente delle richieste avanzate dai comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti e dai comuni istituiti per fusione a partire dall' anno 2011. Le regioni, inoltre, si impegnerebbero ad assegnare prioritariamente ai comuni con popolazione inferiore a 1.000 abitanti, che ne facciano richiesta, gli spazi finanziari ceduti dagli enti locali nell' ambito del patto regionale orizzontale. Gli enti locali beneficiari, a loro volta, si impegnano a utilizzarli esclusivamente per effettuare impegni di spesa in conto capitale. I governatori, però, chiedono una contropartita, ossia il rifinanziamento del Patto verticale incentivato. MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 25 30 luglio 2016 Pagina 35 Italia Oggi Pubblica Amministrazione Le novità del decreto approvato dal cdm. Poteri sostitutivi se i termini non vengono rispettati Tagliatempi, decide tutto Renzi Discrezionalità ampia sui procedimenti da velocizzare ANTONIO CICCIA MESSINA Investimenti, strategici e non, nelle mani del premier. Il dpr per la semplificazione e l' accelerazione dei procedimenti amministrativi, approvato in via definitiva il 28 luglio 2016 dal governo, affida alla discrezionalità della presidenza del consiglio dei ministri il potere di adottare qualsiasi atto o nulla osta per la realizzazione di insediamenti produttivi e infrastrutture. L' accelerazione delle procedure si realizza attraverso una riduzione dei termini per la conclusione dei procedimenti amministrativi, propedeutici alla realizzazione dei progetti, ma anche attraverso l' avocazione nelle mani del capo del governo dell' adozione di qualsiasi atto necessario (se i tempi non vengono rispettati). Le norme individuano il potere sostitutivo in capo al presidente del consiglio dei ministri quale espressione di una discrezionalità pura e non tecnica. Ma vediamo di esaminare i punti nodali del decreto. Corsia preferenziale La corsia preferenziale riguarda tutti i procedimenti amministrativi riguardanti rilevanti insediamenti produttivi, opere di rilevante impatto sul territorio o l' avvio di attività imprenditoriali suscettibili di avere positivi effetti sull' economia o sull' occupazione. Potrà trattarsi di uno stabilimento, di una bretella stradale o di un' impresa ecc. E magari tutte queste iniziative hanno bisogno di una autorizzazione o di una licenza, di un permesso o di un nulla osta, magari ambientale, sanitario o di sicurezza. Si noti, il catalogo delle opere/attività, potenzialmente beneficiarie della corsia preferenziale, è molto ampio: è sufficiente una mera «suscettibilità» di positivi effetti sull' economia a giustificare le deroghe alle regole ordinarie. Così è, anche se il decreto prevede la definizione di criteri della selezione dei progetti: rimane il fatto che la discrezionalità è ampia. Individuazione interventi I canali sono due. Il primo riguarda le opere descritte negli atti di programmazione delle pubbliche amministrazione e che rischiano di rimanere lettera morta. Il secondo canale viaggia in parallelo e fa scattare le procedure sprint per nuovi progetti (mai inseriti in atti programmatori): qui basta la segnalazione al presidente del consiglio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 26 30 luglio 2016 Pagina 35 < Segue Italia Oggi Pubblica Amministrazione Dopo avere raccolto tutte le nomination, con decreto del capo del governo, si selezionano gli interventi che effettivamente fruiranno del percorso agevolato. Il calendario Entro fine gennaio di ogni anno ciascun ente seleziona gli interventi da candidare alla riduzione dei termini. Entro fine febbraio la presidenza del consiglio dei ministri individua i progetti ulteriori. Entro il successivo 31 marzo sono individuati i singoli progetti collocati ai nastri di partenza. Countdown Per gli interventi prescelti, il bonus (giuridico) si misura in termini di tempo e si chiama riduzione dei termini dei procedimenti. Fino al 50% rispetto ai termini ordinari per la localizzazione, progettazione e realizzazione delle opere e degli insediamenti e l' avvio delle attività. La p.a., dunque, deve correre. Potere sostitutivo E se questo non basta, qualunque amministrazione potrà essere sostituita, dall' alto, dal presidente del consiglio (anche se formalmente previa deliberazione del governo). Il premier, se vuole, potrà delegare la firma di autorizzazione, nulla osta e altri atti e prima di avocare le funzioni deve mandare una diffida all' amministrazione lumaca. Se l' intervento interessa un territorio locale, di regola (ma non c' è un obbligo) il capo del governo delegherà il presidente della regione o il sindaco. Inoltre il premier, accentratore della competenza, avrà a disposizione il personale pubblico di alta professionalità, chiamato a supportare il capo del governo nei procedimenti amministrativi avocati. Le disposizioni relative alla riduzione dei termini dei procedimenti ed al potere sostitutivo del presidente del consiglio dei ministri possono applicarsi sia rispetto a tutti i procedimenti e gli atti necessari per la realizzazione dell' intervento, sia rispetto a singoli procedimenti e atti a esso preordinati. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 27