Prospettive dei mercati finanziari: soluzioni per la diversificazione

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Prospettive dei mercati finanziari: soluzioni per la diversificazione
Prospettive dei mercati finanziari:
soluzioni per la diversificazione
degli investimenti
Fulvia Risso – analista finanziario
Servizio Studi e Ricerche
Lecce, 5 giugno 2014
Agenda
1 Il ciclo internazionale
2 La situazione europea
3 L’economia italiana
4 I mercati
1
Le proiezioni di crescita per il 2014-15
Variazioni a/a del PIL a prezzi costanti
2010
2011
2012
2013
2014P
2015P
Intesa
Sanpaolo Consensus
Intesa
Sanpaolo Consensus
Stati Uniti
Giappone
2.5
4.7
1.8
-0.4
2.8
1.4
1.9
1.5
2.5
1.3
2.8
1.4
3.0
1.1
3.1
1.3
Area euro
1.9
1.8
-0.6
-0.4
1.1
1.1
1.4
1.4
- Germania
- Francia
- Italia
- Spagna
OPEC
Europa Orientale
America Latina
Cina
India
Crescita mondiale
3.9
1.6
1.7
-0.2
6.5
3.6
6.5
10.4
3.8
5.2
3.4
2.0
0.6
0.0
4.2
3.9
4.2
9.3
7.5
3.9
0.8
0.0
-2.4
-1.6
2.2
2.1
2.2
7.7
4.4
3.1
0.5
0.3
-1.8
-1.2
2.8
1.6
2.8
7.7
4.7
3.0
1.8
0.9
0.7
1.0
2.7
2.2
2.7
7.3
4.8
3.5
1.8
0.8
0.5
0.9
nd
2.5
2.5
7.4
5.3
3.3
2.0
1.2
1.3
1.2
4.7
3.1
3.0
7.1
5.3
3.8
2.0
1.2
1.0
1.5
nd
3.1
3.0
7.2
5.7
3.6
Nota: P= previsioni. Fonte: Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Consensus Economics ed EMED
2
Stati Uniti: ampio recupero dopo la pausa di inizio 2014
Con la normalizzazione del clima, anche i dati congiunturali sono tornati a migliorare.
La pausa del 1° trimestre (crescita del PIL: +0,1% t/t ann.) sarà seguita da un
2° trimestre brillante (crescita fra 3,5 e 4% t/t ann.). Nella seconda metà del 2014, la
crescita prevista è fra il 3% e il 3,5% t/t ann.
Produzione industriale in ripresa
Le vendite al dettaglio volano
Fonte: Thomson Reuters-Datastream
Fonte: Thomson Reuters-Datastream
3
Guidance Fed: primo rialzo probabile a metà 2015
La forward guidance della Fed è ora «qualitativa». Il primo rialzo sarà determinato
dalla valutazione dei «progressi – sia realizzati sia attesi – verso gli obiettivi di
massima occupazione e di inflazione al 2%», sulla base di un’analisi di «un ampio
insieme di informazioni». Il programma di acquisti dovrebbe terminare a ottobre.
C’è ancora tempo per il rialzo dei tassi,
sia per la disoccupazione
3 sia per l’inflazione
Fonte: Thomson Reuters-Datastream
Fonte: Thomson Reuters-Datastream
4
Quanto saranno bassi i tassi sui fed funds?
«Quando il Comitato deciderà di
rimuovere lo stimolo monetario, adotterà
un approccio bilanciato» rispetto ai suoi
due obiettivi (marzo 2014).
Tasso fed funds atteso dai partecipanti
al FOMC: tassi bassi molto a lungo
4.5
●
●
4
3.5
3
●
2.5
●
●
2
1.5
1
●●●●●●●●●●●●●●●
●
●
●●●●●
●●
●●
●●
2014
2015
●
0.5
Il FOMC prevede che anche quando
saranno raggiunti gli obiettivi (2016), «per
un certo tempo» i tassi resteranno «al di
sotto dei livelli che il Comitato ritiene
normali nel lungo termine» (ossia 4%).
●●
●●●●●●●●
●●
●●●●
●
●●
●
●●
●●●
●●
Il mercato prevede il tasso sui Fed Funds
a 0,7% a fine 2015 e a 1,8% a fine 2016.
Con la crescita al 3%, la chiusura
dell’output gap e il costante calo del tasso
di disoccupazione, la nostra previsione è
di tassi più elevati: 1% a fine 2015,
2,75% a fine 2016 e 3,5% a fine 2017,
anno in cui si dovrebbe vedere una pausa
nel sentiero di graduali rialzi dei tassi.
●
●
0
2016
Lungo termine
Fonte: Federal Reserve Board
5
Giappone: si apre una fase rischiosa
Il rialzo dell’imposta sui consumi entrato in vigore il 1° aprile rappresenta una
restrizione fiscale strutturale pari all’1% del PIL, contrastata solo parzialmente da
un aumento transitorio della spesa pubblica.
Il PIL nel 1° trimestre 2014 è cresciuto di 1,2% t/t, i consumi di 2,1% t/t. Il
sentiero del PIL sarà volatile (contrazione in T2), ma dovrebbe restare positivo.
Rialzo dell’imposta sui consumi:
l’esperienza del 1997-98 3
3 e del 2013-14
Fonte: Thomson Reuters-Datastream
Fonte: Thomson Reuters-Datastream
6
BoJ in attesa di informazioni
Tassi reali sempre più negativi
03
02
02
01
01
00
-01
-01
-02
-02
-03
01-12
La BoJ segnala che crescita e
inflazione sono in linea con le
previsioni, che vedono inflazione
intorno all’1,25% «per un certo
tempo» e crescita in ripresa dal
3° trimestre in poi.
2,3
La Banca centrale valuterà i dati
del 2° e 3° trimestre e potrebbe
aumentare gli acquisti di JGB
verso la fine dell’estate, in caso di
indebolimento eccessivo della
crescita.
-2,1
07-12
01-13
07-13
01-14
tassi reali a 5 anni, JGB
inflazione implicita a 5 anni, JGB
Fonte: Bloomberg
7
Agenda
1 Il ciclo internazionale
2 La situazione europea
3 L’economia italiana
4 I mercati
8
Ripresa lenta, ma più diffusa. I rischi sono verso il basso
Le indagini PMI e Commissione UE segnalano che la ripresa procede ma rimane
modesta.
Gli indicatori anticipatori puntano per una ripresa diffusa anche ai paesi della periferia
con preliminari segnali di svolta della domanda interna.
Messaggio opposto però arriva dalle stime preliminari di PIL per T1, deludenti per i
periferici
La ripresa è più diffusa all’interno dell’area.
La Francia resta indietro
PMI e Indice di fiducia economica segnalano che
il PIL crescerà al ritmo di fine 2013 nel 2014 S1
60
60
2
55
1
50
0
45
-1
40
-2
35
PMI composito
55
50
45
-3
40
00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13
PMI Composito
Pil AE tt%, dx
Indice di fiducia economica dev.st., dx
11
12
AE
Fonte: Markit, Commissione UE ed elaborazioni e previsioni
Intesa Sanpaolo
Ger
13
Fra
Ita
Fonte: Markit, elaborazioni e previsioni Intesa Sanpaolo
9
Spa
L’inflazione continua a sorprendere verso il basso
L’inflazione continua a sorprendere
verso il basso
Il consenso per il 2015 è all’1,3%.
Principale rischio per l’inflazione: il
cambio. La BCE ha usato toni più
forti sul cambio alla riunione di
maggio. Draghi si è spinto nel dire
«che il cambio è il principale
fattore di rischio per la dinamica
dei prezzi al consumo».
Inflazione core sotto l’1% fino a 2015
03
03
La dinamica modesta degli
aggregati monetari rappresenta
un rischio di medio periodo per la
dinamica inflazionistica:
difficilmente si potrà avere
un’accelerazione con l’Asset
Quality Review in corso.
02
02
01
01
00
-01
07
08
09
10
11
12
13
14
15
Esclusi energia alim e tab
Esclusi energia e alim freschi
Inflazione ciclica esclusi prezzi amministrati, tasse, energia e alim
Fonte: Thomson Reuters-Datastream, ed elaborazioni Intesa Sanpaolo
10
Draghi ha preparato un taglio dei tassi a giugno, ma è
ancora presto per un QE?
La BCE a giugno introdurrà revisioni marginali alle stime di inflazione 2015-16, che
giustificherebbero un taglio del refi di 10 -15 punti base e lascerebbero comunque
la porta aperta a ulteriori mosse nella seconda metà del 2014. Un taglio del tasso
sui depositi in territorio negativo non può del tutto escludersi, ma ci sembra
ancora poco probabile.
Un QE è condizionato a revisioni verso l’1% del profilo d’inflazione per la seconda
metà del 2015 e per il 2016, che non pensiamo arrivino già a giugno.
Taglio del
refi a 0,10%
Tasso
negativo
sui
depositi
Per giugno
Per giugno
Forward Probabilità
guidance 80%
rafforzata
Probabilità
60%
11
Finanzia
mento a
lungo
termine
Quantitative
easing –
acquisto
ABS
Probabilità Probabilità
50%
50%
Quantitative
easing –
Titoli di
stato
Probabilità
40%
Quale QE per l’area euro? Acquisti di ABS da soli
potrebbero non essere sufficienti
Cartolarizzazione nell’area euro in circolazione dati giu - 2013
Secondo fonti di stampa, la BCE
avrebbe simulato un programma
di acquisto titoli per 1 trilione di
euro ripartito su dodici mesi.
Mld di euro
Aus
Belg
Fin
Fra
Ger
Gr
Irl
Ita
Neth
Port
Spa
Other
AE
AE in % del tot.
per tipo di garanzie
UK
Acquisti di titoli privati ABS per
un trilione di euro non sono
possibili, non solo per i limiti
regolamentari ma anche perché
il pool da cui attingere è troppo
piccolo.
BCE e BoE stanno lavorando a
delle linee guida per alleggerire i
vincoli regolamentari previsti per
le cartolarizzazioni al fine di
favorire un rilancio di questi
strumenti, cruciali per accelerare
la ripresa del credito bancario al
settore privato.
Fonte: AFME
12
ABS CDO CMBS RMB
Tot
S SME
0.2
1.9
2.1
0.1
0.2 68.3 18.1 86.7
0.2
0.2
20.6
2 16.6
3 42.2
35.6 2.2 16.3 16.2
5.4 75.7
15.5 1.8
5.8
7.3 30.4
0.3 0.2
45.5
46
56.6 3.6
60.2
5.2 1.1
0.4 88.3 30.3 125.3
5.2
9.8 260.8
8.8 284.6
20.7 0.5
0.4
1.5 44.2 67.3
3.7 0.8
0.1
0.1
4.7
163.7 10.2 29.3
505 117.2 825.4
20
1
4
61
14
42.6 16.4
63.4 269.5
8.1
400
La BCE dovrà ricorrere ad acquisti di titoli
governativi?
Se il programma BCE vorrà innescare un calo significativo dei rendimenti a più a lungo
termine dovrà quanto meno affiancare ai potenziali acquisti di ABS acquisti di titoli di
stato.
Per difendersi da obiezioni di legittimità la BCE dovrà agire in modo da salvaguardare il
principio dell’unicità della politica monetaria. Acquisti in base alle quote paese nel
capitale BCE rischiano di essere eccessivamente distorsivi per alcuni mercati. Sarà
necessaria una ri-parametrizzazione.
Ipotesi di acquisti di titoli governativi per 570
miliardi euro in base alle quote nel capitale
BCE in rapporto allo stock di debito in
circolazione nei singoli paesi
Stock di debito in circolazione
nella zona euro
1480
1313
1083
656
325
298
192
113
97
79
30
28
13
6
5
5
4
1
FR
ES
BE
IE
FI
SK
LU
MT
EE
0
1000
2000
5727
150
100
50
0
EE
CY
MT
LV
LU
SI
SK
GR
FI
PT
IE
AT
BE
NL
ES
DE
FR
IT
AE
mld di euro
3000
4000
5000
6000
Acquisti in base alle quote nel capitale BCE
7000
13
QE sui governativi gestito tramite aste di riacquisto
A differenza della modalità operativa dell’SMP, in cui le banche
centrali nazionali compravano sul mercato secondario direttamente
dai dealer, un programma di QE di dimensioni rilevanti
richiederebbe una gestione più strutturata, tramite aste di
riacquisto competitive svolte sulla base di un calendario,
preferibilmente con l’indicazione dei titoli (o quanto meno dei
segmenti di curva) e dei quantitativi al fine di permettere ai dealer di
gestire le posizioni.
14
L’effetto del QE sulle curve dei rendimenti
La conclusione principale dell’insieme degli studi empirici è di una riduzione dei
rendimenti dei titoli governativi (e corporate) in risposta all’annuncio dell’avvio di
QE mentre l’implementazione dei programmi stessi genera un rialzo dei rendimenti
nominali in quanto, se da un lato riduce i term-premia, dall’altro innesca un circolo
virtuoso tra aumento della crescita reale e aumento delle aspettative d’inflazione.
Sugli spread dei governativi periferici verso Bund l’effetto del QE sarebbe significativo:
assumendo che i differenziali sul tratto a breve delle curve ritornino ai livelli medi presalvataggio della Grecia a 20-30pb su BTP e Bonos e che l’inclinazione 2/10 anni della
curva degli spread si normalizzi ritornando nel range 50-60pb, gli spread BTP-Bund e
Bonos-Bund a 10 anni possono chiudersi a 80-90pb.
15
Agenda
1 Il ciclo internazionale
2 La situazione europea
3 L’economia italiana
4 I mercati
16
Sinora deludenti i dati di produzione industriale
La produzione industriale è calata a sorpresa a marzo (-0,5% m/m): è la seconda flessione
consecutiva e la terza negli ultimi quattro mesi.
Tengono i beni strumentali, va a picco l’energia. In calo la produzione di beni di consumo: le
imprese non vedono ancora segnali di recupero per la domanda finale delle famiglie.
A marzo si nota una caduta significativa in alcuni settori legati all’export come tessile,
farmaceutica e alimentare. Ciò potrebbe essere dovuto all’effetto del cambio forte sulle
vendite verso i Paesi al di fuori dell’eurozona (mentre le esportazioni verso i Paesi
dell’eurozona sono in recupero ma non risultano ancora trainanti).
Il calo della produzione industriale non rappresenta un’inversione di tendenza e lo scenario di
fondo resta quello di una, sia pur modesta, ripresa (coerente con le indicazioni dalle indagini).
Produzione industriale (var. % a/a) e
fiducia delle imprese manifatturiere (PMI)
15
10
5
0
-5
-10
-15
-20
-25
lug-04
Produzione industriale (var. % a/a) e saldo
ordini-scorte (indagine PMI manifatturiero)
60
-15
-10
-5
0
5
10
15
20
25
ago-04
55
50
45
Prod.ind. a/a (sx)
PMI man. +3m (dx)
40
35
lug-06
lug-08
lug-10
lug-12
lug-14
ago-06
ago-08
ago-10
PMI scorte-ord. +4m (sx inv.)
Fonte: Istat, Markit, elaborazioni Intesa Sanpaolo
17
ago-12
15
10
5
0
-5
-10
-15
-20
-25
ago-14
Prod. ind. a/a, dx
La fiducia dei consumatori è ai massimi da 4 anni
La fiducia dei consumatori è salita ancora a sorpresa ad aprile, a 105,4: si tratta del
massimo da oltre 4 anni. Ancora una volta le famiglie sono più ottimiste riguardo al clima
economico generale e alle attese per il futuro, che non rispetto alla propria situazione
personale o alla condizione corrente.
Il rimbalzo della fiducia di marzo e aprile sembra essere legato all’insediamento del nuovo
governo e all’annuncio delle prime misure economiche.
Il miglioramento della fiducia permette di ipotizzare una ripresa dei consumi, base della
nostra previsione di crescita allo 0,7%.
Fiducia dei consumatori: migliorano le
aspettative sull’economia e sull’occupazione
130
Il peggio è passato per i consumi
20
110
120
40
110
105
60
100
80
95
70
100
90
60
120
85
giu-07
100
90
80
50
apr-04
apr-06
apr-08
Quadro Econ Naz
apr-10
apr-12
apr-14
dic-08
giu-10
dic-11
giu-13
Fiducia dei consumatori (+3m)
Spesa per consumi a/a, dx
Aspettative disoccupazione
Fonte: Istat, elaborazioni Intesa Sanpaolo
18
2
1
0
-1
-2
-3
-4
-5
dic-14
Il calo del PIL a inizio 2014 non mette a rischio le
prospettive future
Il PIL è tornato a calare a sorpresa nel 1° trimestre, di -0,1% (da +0,1% t/t di fine 2013).
In ogni caso la variazione annua migliora a -0,5% (massimo da 2 anni e mezzo).
Il calo potrebbe essere dovuto a: 1) un’ulteriore caduta degli investimenti in costruzioni;
2) un contributo negativo dall’energia (visto il clima mite); 3) una possibile flessione
dell’export extra-Ue (penalizzato dall’euro forte); 4) un mancato rimbalzo delle scorte
dopo il calo di fine 2013.
Il dato segnala consistenti rischi sulla stima 2014 ma non mette a rischio la prospettiva
di un rimbalzo nei restanti trimestri dell’anno.
PIL e modello Intesa Sanpaolo (sulla base dei dati di
produzione industriale e indici di fiducia delle imprese)
1
0
-1
-2
PIL t/t in base a PI-PMI
-3
PIL, t/t
-4
2007.4
2008.4
2009.4
2010.4
2011.4
Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT
19
2012.4
2013.4
2014.4
2014 anno di transizione, ripresa più forte nel 2015
In linea con il miglioramento degli indici di fiducia dei consumatori, cresce il
sostegno offerto dalla domanda interna alla dinamica attesa del PIL.
Nota: Variazioni percentuali rispetto al periodo precedente, ove non
diversamente specificato.
Fonte: Intesa Sanpaolo
20
Agenda
1 Il ciclo internazionale
2 La situazione europea
3 L’economia italiana
4 I mercati
21
I mercati finanziari: Monetario
Con le aste «a rubinetto» garantite fino a metà 2015, la possibilità di un nuovo
finanziamento da parte della BCE la redditività del comparto monetario si prospetta
decisamente modesta anche nel prossimo periodo..
Il livello dei tassi BOT a 3 mesi è tornato a scendere, portandosi in area 0,4%, contro un
rendimento nullo per gli equivalenti tedeschi.
L’andamento dei tassi sui titoli di Stato a breve
Nota: dati in % Fonte: Bloomberg
22
I mercati finanziari: Azionario (1/2)
Le prospettive di medio termine per le borse restano favorevoli, grazie alla
liquidità in circolazione garantita dalla Banche Centrali, a dati macroeconomici in
miglioramento, alle operazioni di consolidamento e alla carenza di investimenti
alternativi attraenti.
Tra i rischi: 1) tensioni geopolitiche in Ucraina; 2) delusione sulla crescita in
Europa; 3) eccessiva forza dell’euro; 4) rallentamento del ritmo di crescita in
Cina.
L’andamento degli indici azionari
210
190
170
Euro Stoxx 300
Ftse Mib
S&P 500
150
130
110
90
70
12.2011
07.2012
02.2013
Nota: indici – 30-12-2011 = 100. Fonte: Bloomberg
23
09.2013
04.2014
I mercati finanziari: Azionario (2/2)
Nonostante i rialzi degli ultimi mesi, i principali gruppi europei non evidenziano
valutazioni eccessive. Le stime di consenso relative alla crescita degli utili 2014 si
confermano positive per i principali indici, grazie anche al maggior ottimismo sulle
prospettive economiche.
La stagione dei risultati trimestrali sta fornendo indicazioni ancora positive per gli Stati
Uniti con sorprese al rialzo nel 71,7% dei casi, mentre in Europa i risultati sono meno
brillanti.
Le valutazioni restano mediamente favorevoli
Price / Earning dei principali indici
20
60
50
15
40
10
30
20
5
10
0
2006
Eurostoxx
2007
2008
2009
FTSE MIB
2010
2011
2012
Nota: 2013 e 2014 utili di consenso e prezzi correnti. Fonte: Factset
24
2013
0
2014
I mercati finanziari: Obbligazionario Governativo
Le prospettive di una politica ancor più accomodante da parte della BCE, la bassa inflazione
per un lungo periodo di tempo e la crescita modesta con rischi al ribasso favoriscono tutto il
debito sovrano, d’altra parte i tassi core sono già molto compressi.
Inoltre, la bassa volatilità e ricerca di extra-rendimento a livello globale favoriscono scadenze
lunghe e periferici dell’area euro, con flussi che arrivano anche dall’estero
La view si conferma Moderatamente Positiva sui periferici, ma raccomandiamo una particolare
attenzione alle prospettive dei singoli paesi in termini di crescita e di finanza pubblica.
L’andamento dei tassi di rendimento
Nota: Dati in %. Fonte: Bloomberg
25
I mercati finanziari: Obbligazionario Governativo
Tassi: livelli attuali e previsioni Intesa Sanpaolo
Trsy
04.06.14
giu-14
set-14
dic-14
mar-15
2 anni
0,39
0,50
0,90
1,10
1,40
5 anni
1,64
1,90
2,20
2,30
10 anni
2,59
2,90
3,10
30 anni
3,43
3,86
04.06.14
2 anni
Bund
04.06.14
giu-14
set-14
dic-14
mar-15
2 anni
0,06
0,10
0,20
0,30
0,40
2,60
5 anni
0,46
0,57
0,70
0,90
1,00
3,20
3,50
10 anni
1,42
1,50
1,60
1,80
2,00
3,99
4,04
4,34
30 anni
2,32
2,26
2,31
2,47
2,67
giu-14
set-14
dic-14
mar-15
Spread
04.06.14
giu-14
set-14
dic-14
mar-15
0,76
0,80
0,90
0,90
0,90
2 anni
70
70
70
60
50
5 anni
1,68
1,57
1,60
1,80
1,80
5 anni
122
100
90
90
80
10 anni
3,00
3,00
2,90
3,00
3,10
10 anni
157
150
130
120
110
30 anni
4,13
3,91
3,76
3,87
3,97
30 anni
181
165
145
140
130
BTP
Fonte: Bloomberg, Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo
26
I mercati finanziari: Obbligazionario “a spread”
Le obbligazioni societarie hanno messo a segno nei primi mesi del 2014 una performance
positiva (3,5% circa sia sugli IG che sugli HY in euro), supportati dalla discesa dei
rendimenti core e da un significativo restringimento dei premio al rischio. L’evoluzione dello
scenario macro e della politica monetaria europea indurranno gli investitori a proseguire
nella ricerca di rendimento. Gli spread incorporano però gran parte dei fattori positivi e
sull’asset class si vanno pertanto profilando delle criticità valutative.
Bassa volatilità globale e ricerca di carry trade favoriscono gli Emergenti. Dalle prospettive
per i titoli di riferimento potrebbe arrivare il decoupling tra emissioni in euro e in dollari.
Confermiamo che la strategia chiave resta un’elevata selettività tra paesi.
L’andamento degli indici obbligazionari a spread
Nota: indici Total Return Iboxx Euro per i corporate e JPMorgan Euro EmbiG per gli emergenti; indici – 30-12-2012 = 100. Fonte: Bloomberg
27
I mercati finanziari: Valute
Lo scenario sull’euro appare delineato: l’imminente intervento espansivo della BCE che spinge
verso il basso i tassi obbligazionari europei, influenza la dinamica dell'euro, che si conferma sui
minimi da circa un mese e mezzo sul dollaro, schiacciando il cambio in area 1,37. Sarà
fondamentale l’appuntamento BCE di giugno per sancire il definitivo cambio di trend
dell’euro/dollaro, per ora infatti, il ribasso della valuta unica è ancora da intendersi come uno storno
all’interno del movimento di rialzo in atto da metà 2012.
Negli Stati Uniti il focus resta il prosieguo del tapering della Fed, col dollaro che inizia a
beneficiare di questo quadro, vista la ferrea riduzione degli acquisti di titoli anche sotto il nuovo
Governatore Yellen, rafforzando lo scenario a favore della valuta USA.
L’andamento delle principali divise contro euro
Fonte: Bloomberg
28
I mercati finanziari: Materie Prime
Sullo scenario insistono aspettative invariate sulla domanda globale di commodity vista la
lentezza del recupero del ciclo economico. I dati cinesi delle scorse settimane, pur deboli,
rientrano in un quadro di scontato rallentamento del gigante asiatico, non in grado pertanto di
aggravare l‘Outlook di cauta attesa circa il recupero delle quotazioni nel 2014. Petrolio in
rialzo sulla scia della marginale riduzione delle scorte USA, sulle tensione in Ucraina e sulle
difficoltà di esportazione dalla Libia. I fattori geopolitici appaiono però transitori e non in grado
di aumentare il nostro Outlook che resta solo Moderatamente Positivo.
L’andamento delle principali materie prime
Nota: indici – 02.01.2013= 100.
Fonte: Bloomberg
29
Monitor dei mercati governativi euro
da Germania
-0,2
1 settimana
0,6
1 mese
2,9
6 mesi
2,3
1 anno
27,8
5 anni
4,0
da inizio anno
8,0
Vita media
6,9
Duration media
Total return indici governativi Bloomberg EFFAS >1 anno
Austria
Francia
Olanda
Belgio
Italia
Spagna Portogallo
Irlanda
Grecia
-0,1
-0,2
-0,2
-0,1
0,1
0,3
-0,1
0,6
-0,9
0,7
0,7
0,6
0,7
0,4
0,8
-0,2
0,9
-1,2
3,5
3,7
3,4
4,4
7,3
8,7
14,4
7,6
30,4
3,4
4,2
3,1
4,9
10,5
13,3
17,1
11,8
41,1
36,4
31,3
30,1
35,0
37,0
35,1
39,4
57,4
2,1
4,8
4,8
4,3
5,6
7,2
8,5
15,0
7,4
25,3
8,9
8,5
8,3
9,3
8,1
7,8
6,5
6,2
8,9
7,2
7,0
7,0
7,6
6,4
6,2
5,2
5,4
7,2
Note: dati aggiornati alle chiusure del 03.06.2014.
Fonte: Bloomberg, elaborazioni Intesa Sanpaolo
30
Strategie di mercato
Riepilogo delle strategie di mercato
Azionario
DJ Euro Stoxx
Auto
Banche
Risorse di base
Chimici
Costruzioni e Materiali
Servizi finanziari
Alimentari
Farmaceutici
Beni e servizi Industriali
Assicurazioni
Media
Energia
Beni personali e per la casa
Real Estate
Retail
Tecnologici
Telecom
Turismo e Tempo libero
Utility
3m
12m
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
M.POSITIVO
POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
POSITIVO
NEUTRALE
M. POSITIVO
M. POSITIVO
POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
NEUTRALE
M. POSITIVO
POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
M.POSITIVO
POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
POSITIVO
NEUTRALE
M. POSITIVO
M. POSITIVO
Stoxx 600
Eurostoxx 300
FTSE-MIB
CAC 40
DAX
FTSE 100
S&P 500
IBEX
Fonte: ntesa Sanpaolo
31
3m
12m
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
POSITIVO
POSITIVO
POSITIVO
POSITIVO
POSITIVO
POSITIVO
M. POSITIVO
POSITIVO
Strategie di mercato
Riepilogo delle strategie di mercato
3m
12m
Obbligazionario
Governativi area euro
Governativi area euro breve termine
Governativi area euro medio termine
Governativi area euro lungo termine
Governativi area euro - core
Governativi area euro - periferici
Governativi Italia
Governativi Italia breve termine
Governativi Italia medio termine
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE M. NEGATIVO
M. POSITIVO
NEUTRALE
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE M. NEGATIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
POSITIVO
M. POSITIVO
Governativi Italia lungo termine
M. POSITIVO
Valut e
EUR/USD
EUR/JPY
EUR/GBP
EUR/ZAR
EUR/AUD
EUR/NZD
M. POSITIVO
M. NEGATIVO
NEGATIVO
M. POSITIVO
POSITIVO
NEUTRALE M. NEGATIVO
NEUTRALE M. NEGATIVO
NEUTRALE
M. POSITIVO
NEUTRALE
M. POSITIVO
Obbligazioni Corporate
Obbligazioni Corporate Investment Grade
Obbligazioni Corporate High Yield
Obbligazioni Bancarie
Obbligazioni Paesi Emergenti USD
Obbligazioni Paesi Emergenti EUR
Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - Am. Latina
Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - Est Europa
Obbl. Paesi Emerg. in valuta domestica
convertiti EUR, non coperti dal cambio
Commodit y
WTI
Brent
Gas naturale
Oro
Argento
Rame
Alluminio
Zinco
Nikel
Mais
Frumento
Soia
Cotone
Fonte: Intesa Sanpaolo
32
3m
12m
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
M. NEGATIVO
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
M. POSITIVO
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
M. POSITIVO
NEUTRALE
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
M. POSITIVO
NEUTRALE
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE
NEUTRALE
M. POSITIVO
NEUTRALE
NEUTRALE