Prospettive dei mercati finanziari: soluzioni per la diversificazione
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Prospettive dei mercati finanziari: soluzioni per la diversificazione
Prospettive dei mercati finanziari: soluzioni per la diversificazione degli investimenti Fulvia Risso – analista finanziario Servizio Studi e Ricerche Lecce, 5 giugno 2014 Agenda 1 Il ciclo internazionale 2 La situazione europea 3 L’economia italiana 4 I mercati 1 Le proiezioni di crescita per il 2014-15 Variazioni a/a del PIL a prezzi costanti 2010 2011 2012 2013 2014P 2015P Intesa Sanpaolo Consensus Intesa Sanpaolo Consensus Stati Uniti Giappone 2.5 4.7 1.8 -0.4 2.8 1.4 1.9 1.5 2.5 1.3 2.8 1.4 3.0 1.1 3.1 1.3 Area euro 1.9 1.8 -0.6 -0.4 1.1 1.1 1.4 1.4 - Germania - Francia - Italia - Spagna OPEC Europa Orientale America Latina Cina India Crescita mondiale 3.9 1.6 1.7 -0.2 6.5 3.6 6.5 10.4 3.8 5.2 3.4 2.0 0.6 0.0 4.2 3.9 4.2 9.3 7.5 3.9 0.8 0.0 -2.4 -1.6 2.2 2.1 2.2 7.7 4.4 3.1 0.5 0.3 -1.8 -1.2 2.8 1.6 2.8 7.7 4.7 3.0 1.8 0.9 0.7 1.0 2.7 2.2 2.7 7.3 4.8 3.5 1.8 0.8 0.5 0.9 nd 2.5 2.5 7.4 5.3 3.3 2.0 1.2 1.3 1.2 4.7 3.1 3.0 7.1 5.3 3.8 2.0 1.2 1.0 1.5 nd 3.1 3.0 7.2 5.7 3.6 Nota: P= previsioni. Fonte: Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Consensus Economics ed EMED 2 Stati Uniti: ampio recupero dopo la pausa di inizio 2014 Con la normalizzazione del clima, anche i dati congiunturali sono tornati a migliorare. La pausa del 1° trimestre (crescita del PIL: +0,1% t/t ann.) sarà seguita da un 2° trimestre brillante (crescita fra 3,5 e 4% t/t ann.). Nella seconda metà del 2014, la crescita prevista è fra il 3% e il 3,5% t/t ann. Produzione industriale in ripresa Le vendite al dettaglio volano Fonte: Thomson Reuters-Datastream Fonte: Thomson Reuters-Datastream 3 Guidance Fed: primo rialzo probabile a metà 2015 La forward guidance della Fed è ora «qualitativa». Il primo rialzo sarà determinato dalla valutazione dei «progressi – sia realizzati sia attesi – verso gli obiettivi di massima occupazione e di inflazione al 2%», sulla base di un’analisi di «un ampio insieme di informazioni». Il programma di acquisti dovrebbe terminare a ottobre. C’è ancora tempo per il rialzo dei tassi, sia per la disoccupazione 3 sia per l’inflazione Fonte: Thomson Reuters-Datastream Fonte: Thomson Reuters-Datastream 4 Quanto saranno bassi i tassi sui fed funds? «Quando il Comitato deciderà di rimuovere lo stimolo monetario, adotterà un approccio bilanciato» rispetto ai suoi due obiettivi (marzo 2014). Tasso fed funds atteso dai partecipanti al FOMC: tassi bassi molto a lungo 4.5 ● ● 4 3.5 3 ● 2.5 ● ● 2 1.5 1 ●●●●●●●●●●●●●●● ● ● ●●●●● ●● ●● ●● 2014 2015 ● 0.5 Il FOMC prevede che anche quando saranno raggiunti gli obiettivi (2016), «per un certo tempo» i tassi resteranno «al di sotto dei livelli che il Comitato ritiene normali nel lungo termine» (ossia 4%). ●● ●●●●●●●● ●● ●●●● ● ●● ● ●● ●●● ●● Il mercato prevede il tasso sui Fed Funds a 0,7% a fine 2015 e a 1,8% a fine 2016. Con la crescita al 3%, la chiusura dell’output gap e il costante calo del tasso di disoccupazione, la nostra previsione è di tassi più elevati: 1% a fine 2015, 2,75% a fine 2016 e 3,5% a fine 2017, anno in cui si dovrebbe vedere una pausa nel sentiero di graduali rialzi dei tassi. ● ● 0 2016 Lungo termine Fonte: Federal Reserve Board 5 Giappone: si apre una fase rischiosa Il rialzo dell’imposta sui consumi entrato in vigore il 1° aprile rappresenta una restrizione fiscale strutturale pari all’1% del PIL, contrastata solo parzialmente da un aumento transitorio della spesa pubblica. Il PIL nel 1° trimestre 2014 è cresciuto di 1,2% t/t, i consumi di 2,1% t/t. Il sentiero del PIL sarà volatile (contrazione in T2), ma dovrebbe restare positivo. Rialzo dell’imposta sui consumi: l’esperienza del 1997-98 3 3 e del 2013-14 Fonte: Thomson Reuters-Datastream Fonte: Thomson Reuters-Datastream 6 BoJ in attesa di informazioni Tassi reali sempre più negativi 03 02 02 01 01 00 -01 -01 -02 -02 -03 01-12 La BoJ segnala che crescita e inflazione sono in linea con le previsioni, che vedono inflazione intorno all’1,25% «per un certo tempo» e crescita in ripresa dal 3° trimestre in poi. 2,3 La Banca centrale valuterà i dati del 2° e 3° trimestre e potrebbe aumentare gli acquisti di JGB verso la fine dell’estate, in caso di indebolimento eccessivo della crescita. -2,1 07-12 01-13 07-13 01-14 tassi reali a 5 anni, JGB inflazione implicita a 5 anni, JGB Fonte: Bloomberg 7 Agenda 1 Il ciclo internazionale 2 La situazione europea 3 L’economia italiana 4 I mercati 8 Ripresa lenta, ma più diffusa. I rischi sono verso il basso Le indagini PMI e Commissione UE segnalano che la ripresa procede ma rimane modesta. Gli indicatori anticipatori puntano per una ripresa diffusa anche ai paesi della periferia con preliminari segnali di svolta della domanda interna. Messaggio opposto però arriva dalle stime preliminari di PIL per T1, deludenti per i periferici La ripresa è più diffusa all’interno dell’area. La Francia resta indietro PMI e Indice di fiducia economica segnalano che il PIL crescerà al ritmo di fine 2013 nel 2014 S1 60 60 2 55 1 50 0 45 -1 40 -2 35 PMI composito 55 50 45 -3 40 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 PMI Composito Pil AE tt%, dx Indice di fiducia economica dev.st., dx 11 12 AE Fonte: Markit, Commissione UE ed elaborazioni e previsioni Intesa Sanpaolo Ger 13 Fra Ita Fonte: Markit, elaborazioni e previsioni Intesa Sanpaolo 9 Spa L’inflazione continua a sorprendere verso il basso L’inflazione continua a sorprendere verso il basso Il consenso per il 2015 è all’1,3%. Principale rischio per l’inflazione: il cambio. La BCE ha usato toni più forti sul cambio alla riunione di maggio. Draghi si è spinto nel dire «che il cambio è il principale fattore di rischio per la dinamica dei prezzi al consumo». Inflazione core sotto l’1% fino a 2015 03 03 La dinamica modesta degli aggregati monetari rappresenta un rischio di medio periodo per la dinamica inflazionistica: difficilmente si potrà avere un’accelerazione con l’Asset Quality Review in corso. 02 02 01 01 00 -01 07 08 09 10 11 12 13 14 15 Esclusi energia alim e tab Esclusi energia e alim freschi Inflazione ciclica esclusi prezzi amministrati, tasse, energia e alim Fonte: Thomson Reuters-Datastream, ed elaborazioni Intesa Sanpaolo 10 Draghi ha preparato un taglio dei tassi a giugno, ma è ancora presto per un QE? La BCE a giugno introdurrà revisioni marginali alle stime di inflazione 2015-16, che giustificherebbero un taglio del refi di 10 -15 punti base e lascerebbero comunque la porta aperta a ulteriori mosse nella seconda metà del 2014. Un taglio del tasso sui depositi in territorio negativo non può del tutto escludersi, ma ci sembra ancora poco probabile. Un QE è condizionato a revisioni verso l’1% del profilo d’inflazione per la seconda metà del 2015 e per il 2016, che non pensiamo arrivino già a giugno. Taglio del refi a 0,10% Tasso negativo sui depositi Per giugno Per giugno Forward Probabilità guidance 80% rafforzata Probabilità 60% 11 Finanzia mento a lungo termine Quantitative easing – acquisto ABS Probabilità Probabilità 50% 50% Quantitative easing – Titoli di stato Probabilità 40% Quale QE per l’area euro? Acquisti di ABS da soli potrebbero non essere sufficienti Cartolarizzazione nell’area euro in circolazione dati giu - 2013 Secondo fonti di stampa, la BCE avrebbe simulato un programma di acquisto titoli per 1 trilione di euro ripartito su dodici mesi. Mld di euro Aus Belg Fin Fra Ger Gr Irl Ita Neth Port Spa Other AE AE in % del tot. per tipo di garanzie UK Acquisti di titoli privati ABS per un trilione di euro non sono possibili, non solo per i limiti regolamentari ma anche perché il pool da cui attingere è troppo piccolo. BCE e BoE stanno lavorando a delle linee guida per alleggerire i vincoli regolamentari previsti per le cartolarizzazioni al fine di favorire un rilancio di questi strumenti, cruciali per accelerare la ripresa del credito bancario al settore privato. Fonte: AFME 12 ABS CDO CMBS RMB Tot S SME 0.2 1.9 2.1 0.1 0.2 68.3 18.1 86.7 0.2 0.2 20.6 2 16.6 3 42.2 35.6 2.2 16.3 16.2 5.4 75.7 15.5 1.8 5.8 7.3 30.4 0.3 0.2 45.5 46 56.6 3.6 60.2 5.2 1.1 0.4 88.3 30.3 125.3 5.2 9.8 260.8 8.8 284.6 20.7 0.5 0.4 1.5 44.2 67.3 3.7 0.8 0.1 0.1 4.7 163.7 10.2 29.3 505 117.2 825.4 20 1 4 61 14 42.6 16.4 63.4 269.5 8.1 400 La BCE dovrà ricorrere ad acquisti di titoli governativi? Se il programma BCE vorrà innescare un calo significativo dei rendimenti a più a lungo termine dovrà quanto meno affiancare ai potenziali acquisti di ABS acquisti di titoli di stato. Per difendersi da obiezioni di legittimità la BCE dovrà agire in modo da salvaguardare il principio dell’unicità della politica monetaria. Acquisti in base alle quote paese nel capitale BCE rischiano di essere eccessivamente distorsivi per alcuni mercati. Sarà necessaria una ri-parametrizzazione. Ipotesi di acquisti di titoli governativi per 570 miliardi euro in base alle quote nel capitale BCE in rapporto allo stock di debito in circolazione nei singoli paesi Stock di debito in circolazione nella zona euro 1480 1313 1083 656 325 298 192 113 97 79 30 28 13 6 5 5 4 1 FR ES BE IE FI SK LU MT EE 0 1000 2000 5727 150 100 50 0 EE CY MT LV LU SI SK GR FI PT IE AT BE NL ES DE FR IT AE mld di euro 3000 4000 5000 6000 Acquisti in base alle quote nel capitale BCE 7000 13 QE sui governativi gestito tramite aste di riacquisto A differenza della modalità operativa dell’SMP, in cui le banche centrali nazionali compravano sul mercato secondario direttamente dai dealer, un programma di QE di dimensioni rilevanti richiederebbe una gestione più strutturata, tramite aste di riacquisto competitive svolte sulla base di un calendario, preferibilmente con l’indicazione dei titoli (o quanto meno dei segmenti di curva) e dei quantitativi al fine di permettere ai dealer di gestire le posizioni. 14 L’effetto del QE sulle curve dei rendimenti La conclusione principale dell’insieme degli studi empirici è di una riduzione dei rendimenti dei titoli governativi (e corporate) in risposta all’annuncio dell’avvio di QE mentre l’implementazione dei programmi stessi genera un rialzo dei rendimenti nominali in quanto, se da un lato riduce i term-premia, dall’altro innesca un circolo virtuoso tra aumento della crescita reale e aumento delle aspettative d’inflazione. Sugli spread dei governativi periferici verso Bund l’effetto del QE sarebbe significativo: assumendo che i differenziali sul tratto a breve delle curve ritornino ai livelli medi presalvataggio della Grecia a 20-30pb su BTP e Bonos e che l’inclinazione 2/10 anni della curva degli spread si normalizzi ritornando nel range 50-60pb, gli spread BTP-Bund e Bonos-Bund a 10 anni possono chiudersi a 80-90pb. 15 Agenda 1 Il ciclo internazionale 2 La situazione europea 3 L’economia italiana 4 I mercati 16 Sinora deludenti i dati di produzione industriale La produzione industriale è calata a sorpresa a marzo (-0,5% m/m): è la seconda flessione consecutiva e la terza negli ultimi quattro mesi. Tengono i beni strumentali, va a picco l’energia. In calo la produzione di beni di consumo: le imprese non vedono ancora segnali di recupero per la domanda finale delle famiglie. A marzo si nota una caduta significativa in alcuni settori legati all’export come tessile, farmaceutica e alimentare. Ciò potrebbe essere dovuto all’effetto del cambio forte sulle vendite verso i Paesi al di fuori dell’eurozona (mentre le esportazioni verso i Paesi dell’eurozona sono in recupero ma non risultano ancora trainanti). Il calo della produzione industriale non rappresenta un’inversione di tendenza e lo scenario di fondo resta quello di una, sia pur modesta, ripresa (coerente con le indicazioni dalle indagini). Produzione industriale (var. % a/a) e fiducia delle imprese manifatturiere (PMI) 15 10 5 0 -5 -10 -15 -20 -25 lug-04 Produzione industriale (var. % a/a) e saldo ordini-scorte (indagine PMI manifatturiero) 60 -15 -10 -5 0 5 10 15 20 25 ago-04 55 50 45 Prod.ind. a/a (sx) PMI man. +3m (dx) 40 35 lug-06 lug-08 lug-10 lug-12 lug-14 ago-06 ago-08 ago-10 PMI scorte-ord. +4m (sx inv.) Fonte: Istat, Markit, elaborazioni Intesa Sanpaolo 17 ago-12 15 10 5 0 -5 -10 -15 -20 -25 ago-14 Prod. ind. a/a, dx La fiducia dei consumatori è ai massimi da 4 anni La fiducia dei consumatori è salita ancora a sorpresa ad aprile, a 105,4: si tratta del massimo da oltre 4 anni. Ancora una volta le famiglie sono più ottimiste riguardo al clima economico generale e alle attese per il futuro, che non rispetto alla propria situazione personale o alla condizione corrente. Il rimbalzo della fiducia di marzo e aprile sembra essere legato all’insediamento del nuovo governo e all’annuncio delle prime misure economiche. Il miglioramento della fiducia permette di ipotizzare una ripresa dei consumi, base della nostra previsione di crescita allo 0,7%. Fiducia dei consumatori: migliorano le aspettative sull’economia e sull’occupazione 130 Il peggio è passato per i consumi 20 110 120 40 110 105 60 100 80 95 70 100 90 60 120 85 giu-07 100 90 80 50 apr-04 apr-06 apr-08 Quadro Econ Naz apr-10 apr-12 apr-14 dic-08 giu-10 dic-11 giu-13 Fiducia dei consumatori (+3m) Spesa per consumi a/a, dx Aspettative disoccupazione Fonte: Istat, elaborazioni Intesa Sanpaolo 18 2 1 0 -1 -2 -3 -4 -5 dic-14 Il calo del PIL a inizio 2014 non mette a rischio le prospettive future Il PIL è tornato a calare a sorpresa nel 1° trimestre, di -0,1% (da +0,1% t/t di fine 2013). In ogni caso la variazione annua migliora a -0,5% (massimo da 2 anni e mezzo). Il calo potrebbe essere dovuto a: 1) un’ulteriore caduta degli investimenti in costruzioni; 2) un contributo negativo dall’energia (visto il clima mite); 3) una possibile flessione dell’export extra-Ue (penalizzato dall’euro forte); 4) un mancato rimbalzo delle scorte dopo il calo di fine 2013. Il dato segnala consistenti rischi sulla stima 2014 ma non mette a rischio la prospettiva di un rimbalzo nei restanti trimestri dell’anno. PIL e modello Intesa Sanpaolo (sulla base dei dati di produzione industriale e indici di fiducia delle imprese) 1 0 -1 -2 PIL t/t in base a PI-PMI -3 PIL, t/t -4 2007.4 2008.4 2009.4 2010.4 2011.4 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT 19 2012.4 2013.4 2014.4 2014 anno di transizione, ripresa più forte nel 2015 In linea con il miglioramento degli indici di fiducia dei consumatori, cresce il sostegno offerto dalla domanda interna alla dinamica attesa del PIL. Nota: Variazioni percentuali rispetto al periodo precedente, ove non diversamente specificato. Fonte: Intesa Sanpaolo 20 Agenda 1 Il ciclo internazionale 2 La situazione europea 3 L’economia italiana 4 I mercati 21 I mercati finanziari: Monetario Con le aste «a rubinetto» garantite fino a metà 2015, la possibilità di un nuovo finanziamento da parte della BCE la redditività del comparto monetario si prospetta decisamente modesta anche nel prossimo periodo.. Il livello dei tassi BOT a 3 mesi è tornato a scendere, portandosi in area 0,4%, contro un rendimento nullo per gli equivalenti tedeschi. L’andamento dei tassi sui titoli di Stato a breve Nota: dati in % Fonte: Bloomberg 22 I mercati finanziari: Azionario (1/2) Le prospettive di medio termine per le borse restano favorevoli, grazie alla liquidità in circolazione garantita dalla Banche Centrali, a dati macroeconomici in miglioramento, alle operazioni di consolidamento e alla carenza di investimenti alternativi attraenti. Tra i rischi: 1) tensioni geopolitiche in Ucraina; 2) delusione sulla crescita in Europa; 3) eccessiva forza dell’euro; 4) rallentamento del ritmo di crescita in Cina. L’andamento degli indici azionari 210 190 170 Euro Stoxx 300 Ftse Mib S&P 500 150 130 110 90 70 12.2011 07.2012 02.2013 Nota: indici – 30-12-2011 = 100. Fonte: Bloomberg 23 09.2013 04.2014 I mercati finanziari: Azionario (2/2) Nonostante i rialzi degli ultimi mesi, i principali gruppi europei non evidenziano valutazioni eccessive. Le stime di consenso relative alla crescita degli utili 2014 si confermano positive per i principali indici, grazie anche al maggior ottimismo sulle prospettive economiche. La stagione dei risultati trimestrali sta fornendo indicazioni ancora positive per gli Stati Uniti con sorprese al rialzo nel 71,7% dei casi, mentre in Europa i risultati sono meno brillanti. Le valutazioni restano mediamente favorevoli Price / Earning dei principali indici 20 60 50 15 40 10 30 20 5 10 0 2006 Eurostoxx 2007 2008 2009 FTSE MIB 2010 2011 2012 Nota: 2013 e 2014 utili di consenso e prezzi correnti. Fonte: Factset 24 2013 0 2014 I mercati finanziari: Obbligazionario Governativo Le prospettive di una politica ancor più accomodante da parte della BCE, la bassa inflazione per un lungo periodo di tempo e la crescita modesta con rischi al ribasso favoriscono tutto il debito sovrano, d’altra parte i tassi core sono già molto compressi. Inoltre, la bassa volatilità e ricerca di extra-rendimento a livello globale favoriscono scadenze lunghe e periferici dell’area euro, con flussi che arrivano anche dall’estero La view si conferma Moderatamente Positiva sui periferici, ma raccomandiamo una particolare attenzione alle prospettive dei singoli paesi in termini di crescita e di finanza pubblica. L’andamento dei tassi di rendimento Nota: Dati in %. Fonte: Bloomberg 25 I mercati finanziari: Obbligazionario Governativo Tassi: livelli attuali e previsioni Intesa Sanpaolo Trsy 04.06.14 giu-14 set-14 dic-14 mar-15 2 anni 0,39 0,50 0,90 1,10 1,40 5 anni 1,64 1,90 2,20 2,30 10 anni 2,59 2,90 3,10 30 anni 3,43 3,86 04.06.14 2 anni Bund 04.06.14 giu-14 set-14 dic-14 mar-15 2 anni 0,06 0,10 0,20 0,30 0,40 2,60 5 anni 0,46 0,57 0,70 0,90 1,00 3,20 3,50 10 anni 1,42 1,50 1,60 1,80 2,00 3,99 4,04 4,34 30 anni 2,32 2,26 2,31 2,47 2,67 giu-14 set-14 dic-14 mar-15 Spread 04.06.14 giu-14 set-14 dic-14 mar-15 0,76 0,80 0,90 0,90 0,90 2 anni 70 70 70 60 50 5 anni 1,68 1,57 1,60 1,80 1,80 5 anni 122 100 90 90 80 10 anni 3,00 3,00 2,90 3,00 3,10 10 anni 157 150 130 120 110 30 anni 4,13 3,91 3,76 3,87 3,97 30 anni 181 165 145 140 130 BTP Fonte: Bloomberg, Servizio Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo 26 I mercati finanziari: Obbligazionario “a spread” Le obbligazioni societarie hanno messo a segno nei primi mesi del 2014 una performance positiva (3,5% circa sia sugli IG che sugli HY in euro), supportati dalla discesa dei rendimenti core e da un significativo restringimento dei premio al rischio. L’evoluzione dello scenario macro e della politica monetaria europea indurranno gli investitori a proseguire nella ricerca di rendimento. Gli spread incorporano però gran parte dei fattori positivi e sull’asset class si vanno pertanto profilando delle criticità valutative. Bassa volatilità globale e ricerca di carry trade favoriscono gli Emergenti. Dalle prospettive per i titoli di riferimento potrebbe arrivare il decoupling tra emissioni in euro e in dollari. Confermiamo che la strategia chiave resta un’elevata selettività tra paesi. L’andamento degli indici obbligazionari a spread Nota: indici Total Return Iboxx Euro per i corporate e JPMorgan Euro EmbiG per gli emergenti; indici – 30-12-2012 = 100. Fonte: Bloomberg 27 I mercati finanziari: Valute Lo scenario sull’euro appare delineato: l’imminente intervento espansivo della BCE che spinge verso il basso i tassi obbligazionari europei, influenza la dinamica dell'euro, che si conferma sui minimi da circa un mese e mezzo sul dollaro, schiacciando il cambio in area 1,37. Sarà fondamentale l’appuntamento BCE di giugno per sancire il definitivo cambio di trend dell’euro/dollaro, per ora infatti, il ribasso della valuta unica è ancora da intendersi come uno storno all’interno del movimento di rialzo in atto da metà 2012. Negli Stati Uniti il focus resta il prosieguo del tapering della Fed, col dollaro che inizia a beneficiare di questo quadro, vista la ferrea riduzione degli acquisti di titoli anche sotto il nuovo Governatore Yellen, rafforzando lo scenario a favore della valuta USA. L’andamento delle principali divise contro euro Fonte: Bloomberg 28 I mercati finanziari: Materie Prime Sullo scenario insistono aspettative invariate sulla domanda globale di commodity vista la lentezza del recupero del ciclo economico. I dati cinesi delle scorse settimane, pur deboli, rientrano in un quadro di scontato rallentamento del gigante asiatico, non in grado pertanto di aggravare l‘Outlook di cauta attesa circa il recupero delle quotazioni nel 2014. Petrolio in rialzo sulla scia della marginale riduzione delle scorte USA, sulle tensione in Ucraina e sulle difficoltà di esportazione dalla Libia. I fattori geopolitici appaiono però transitori e non in grado di aumentare il nostro Outlook che resta solo Moderatamente Positivo. L’andamento delle principali materie prime Nota: indici – 02.01.2013= 100. Fonte: Bloomberg 29 Monitor dei mercati governativi euro da Germania -0,2 1 settimana 0,6 1 mese 2,9 6 mesi 2,3 1 anno 27,8 5 anni 4,0 da inizio anno 8,0 Vita media 6,9 Duration media Total return indici governativi Bloomberg EFFAS >1 anno Austria Francia Olanda Belgio Italia Spagna Portogallo Irlanda Grecia -0,1 -0,2 -0,2 -0,1 0,1 0,3 -0,1 0,6 -0,9 0,7 0,7 0,6 0,7 0,4 0,8 -0,2 0,9 -1,2 3,5 3,7 3,4 4,4 7,3 8,7 14,4 7,6 30,4 3,4 4,2 3,1 4,9 10,5 13,3 17,1 11,8 41,1 36,4 31,3 30,1 35,0 37,0 35,1 39,4 57,4 2,1 4,8 4,8 4,3 5,6 7,2 8,5 15,0 7,4 25,3 8,9 8,5 8,3 9,3 8,1 7,8 6,5 6,2 8,9 7,2 7,0 7,0 7,6 6,4 6,2 5,2 5,4 7,2 Note: dati aggiornati alle chiusure del 03.06.2014. Fonte: Bloomberg, elaborazioni Intesa Sanpaolo 30 Strategie di mercato Riepilogo delle strategie di mercato Azionario DJ Euro Stoxx Auto Banche Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Servizi finanziari Alimentari Farmaceutici Beni e servizi Industriali Assicurazioni Media Energia Beni personali e per la casa Real Estate Retail Tecnologici Telecom Turismo e Tempo libero Utility 3m 12m M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE M.POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO M. POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE M.POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO M. POSITIVO Stoxx 600 Eurostoxx 300 FTSE-MIB CAC 40 DAX FTSE 100 S&P 500 IBEX Fonte: ntesa Sanpaolo 31 3m 12m M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO POSITIVO POSITIVO POSITIVO POSITIVO POSITIVO POSITIVO M. POSITIVO POSITIVO Strategie di mercato Riepilogo delle strategie di mercato 3m 12m Obbligazionario Governativi area euro Governativi area euro breve termine Governativi area euro medio termine Governativi area euro lungo termine Governativi area euro - core Governativi area euro - periferici Governativi Italia Governativi Italia breve termine Governativi Italia medio termine M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE M. NEGATIVO M. POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE M. NEGATIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE POSITIVO M. POSITIVO Governativi Italia lungo termine M. POSITIVO Valut e EUR/USD EUR/JPY EUR/GBP EUR/ZAR EUR/AUD EUR/NZD M. POSITIVO M. NEGATIVO NEGATIVO M. POSITIVO POSITIVO NEUTRALE M. NEGATIVO NEUTRALE M. NEGATIVO NEUTRALE M. POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO Obbligazioni Corporate Obbligazioni Corporate Investment Grade Obbligazioni Corporate High Yield Obbligazioni Bancarie Obbligazioni Paesi Emergenti USD Obbligazioni Paesi Emergenti EUR Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - Am. Latina Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - Est Europa Obbl. Paesi Emerg. in valuta domestica convertiti EUR, non coperti dal cambio Commodit y WTI Brent Gas naturale Oro Argento Rame Alluminio Zinco Nikel Mais Frumento Soia Cotone Fonte: Intesa Sanpaolo 32 3m 12m M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE M. NEGATIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE M. POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE M. POSITIVO NEUTRALE M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE NEUTRALE M. POSITIVO NEUTRALE NEUTRALE