piano dell`offerta formativa - Comune di Trieste

Transcript

piano dell`offerta formativa - Comune di Trieste
Comune di Trieste
Area educazione, università, ricerca, cultura e sport
Servizi educativi integrati e politiche giovanili
SCUOLA DELL’INFANZIA COMUNALE
“CUCCIOLI”
Via Vittorino da Feltre n.8
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Anno scolastico 2014/15
Predisposto dal COLLEGIO DOCENTI in data 8 ottobre 2014
Adottato dal CONSIGLIO della SCUOLA in data 28 ottobre 2014
Il piano dell’offerta formativa
Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto:
a essere contento senza motivo,
a essere sempre occupato con qualche cosa,
e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.
Paulo Coelho, Monte Cinque, 1996
Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) è la “carta d’identità” delle scuole che illustra le modalità organizzative e la progettazione degli itinerari di apprendimento finalizzati allo sviluppo di tutte le dimensioni della personalità di ciascun bambino*, facendo riferimento ai campi di esperienza cioè ai
diversi ambiti del fare e dell'agire:
•
Il sé e l’altro: le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme
•
Il corpo e il movimento: identità, autonomia, salute
•
Immagini, suoni, colori: gestualità, arte, musica, multimedialità
•
I discorsi e le parole: comunicazione, lingua, cultura
•
La conoscenza del mondo: ordine, misura, spazio, tempo, natura
così come definiti nelle ”Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo
ciclo d'istruzione” (M.I.U.R, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, settembre
2012).
Le scuole elaborano annualmente il P.O.F. che viene pubblicato on-line all'indirizzo:
www.triestescuolaonline.it
Riferimenti normativi
Oltre alle “Indicazioni Nazionali” ed al “Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste”, le scuole adottano come riferimento costante dell'azione educativa le linee normative e pedagogiche de:
•
la "Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza", approvata dall’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, lo strumento normativo internazionale
più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia;
•
la Legge 62/2000, “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione”;
•
le “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” (M.I.U.R., febbraio
2014);
•
Legge 104/1992 Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone
handicappate e le “Linee guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità”
(M.I.U.R., agosto 2009);
•
la Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e le “Linee guida per il diritto allo
studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento” (M.I.U.R., ottobre 2010).
•
gli “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” (M.I.U.R., dicembre 2012).
Le scuole dell'Infanzia del Comune di Trieste
Le scuole dell'infanzia comunali di Trieste sono paritarie, ossia scuole gestite dal Comune e che rispondono ai criteri standard definiti dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Le
scuole paritarie svolgono un servizio pubblico improntato ai principi costituzionali e sono quindi
aperte a tutti.
Il coordinamento pedagogico
Il coordinamento pedagogico è una struttura di tipo tecnico composta dai Funzionari direttivi
Coordinatori pedagogici con competenze organizzative e psico-pedagogiche. Sul territorio i Coordinatori pedagogici coordinano trasversalmente i vari servizi educativi gestiti dal Comune, attraverso forme aggregate ed integrate di strutture (Nidi d'infanzia, Scuole dell'infanzia, Ricreatori, Servizi
Integrativi Scolastici – S.I.S.).
Il coordinamento pedagogico sostiene la qualità delle proposte educative nei servizi; ha un ruolo di
promozione, sostegno, gestione, monitoraggio, verifica e valutazione del progetto educativo dei servizi comunali, secondo principi di coerenza e continuità al fine della realizzazione del "sistema terri-
toriale integrato", come previsto nelle linee e gli indirizzi generali esplicitati nel programma del Comune di Trieste, ente gestore dei servizi educativi.
Il Coordinamento pedagogico favorisce lo scambio ed il confronto all'interno della rete dei servizi
coordinati e promuove le relazioni ed il clima interno dei gruppi di lavoro. Cura l'analisi dei bisogni
formativi e progetta percorsi formativi e sperimentazioni didattiche e lo scambio di esperienze tra
il personale.
Coordina, monitora l'azione educativa di tutto il personale assegnato attraverso la verifica dei progetti trasversali con i servizi educativi, socio-sanitari, scolastici e culturali del territorio e le convenzioni attivate nel territorio.
La struttura del coordinamento pedagogico e la figura del coordinatore sono elementi essenziali
per la costruzione di un sistema integrato dei servizi per l’infanzia che, rispondendo ai bisogni dei
bambini e delle loro famiglie, contribuisce al processo di crescita degli stessi servizi.
Il coordinamento territoriale
Recentemente nell'ottica di valorizzare e sperimentare nuove forme di accoglienza, sostegno e responsabilità nell'esperienza di crescita dei bambini e delle loro famiglie, insieme a tutti i soggetti che
condividono questo percorso in un determinato territorio della città, si programma l'attività di
coordinamento pedagogico in Coordinamenti territoriali, rappresentati dai coordinatori pedagogici
delle strutture educative appartenenti ai singoli territori della città.
Il progetto pedagogico
Le attività delle scuole si fondano su un progetto pedagogico elaborato avendo come riferimento
le Indicazioni nazionali e le linee del programma pedagogico dei servizi educativi del Comune di
Trieste.
Già da alcuni anni è in corso una sperimentazione di progettualità territoriale intra-servizi comunali (nido d'infanzia, scuole dell'infanzia, ricreatori, poli di aggregazione giovanile, Servizio Integrativo
Scolastico) al fine di promuovere e armonizzare al meglio le offerte educative e formative in un'ottica di continuità.
Finalità della scuola dell'infanzia
La scuola dell'infanzia contribuisce alla realizzazione del principio dell’uguaglianza delle opportunità
e alla rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale (art. 3 della Costituzione).
Il bambino è sempre al centro dell'azione educativa e, compito della scuola dell’infanzia, è promuovere il suo sviluppo armonico e globale attraverso una metodologia basata sul gioco ed adeguata al
livello di maturazione cognitiva, espressiva, affettiva e sociale:
•
creando uno spazio privilegiato per consolidare la propria personalità (maturazione dell’identità);
•
stimolando ad apprendere condotte che progressivamente lo conducano all’indipendenza
(conquista dell’autonomia);
•
proponendo svariate esperienze: sensoriali, percettive, motorie e intellettive (acquisizione
delle competenze);
•
organizzando un luogo di vita, di relazioni e di apprendimenti, in un ambiente accogliente e
motivante in cui si iniziano a conoscere le prime regole di convivenza collettiva (senso della
cittadinanza).
La scuola come percorso di accoglienza
Le scuole assicurano un percorso graduale di crescita globale nel bambino offrendo opportunità di
apprendimenti coerenti ai bisogni educativi, attraverso contesti e risposte relazionali ed educative
personalizzate, in stretta collaborazione tra tutte le componenti della comunità educante.
Particolare attenzione viene data ai bambini in situazione di disabilità, di disagio e di svantaggio sia
con la costruzione di un percorso adeguato alle singole esigenze del bambino sia attraverso il lavo ro di rete con i diversi servizi territoriali come l'Azienda per i Servizi Sanitari (Gruppo Violenza Minori e Gruppo Caronte) e le Unità Operative Territoriali.
Le scuole dell’infanzia comunali di Trieste, città multiculturale e sensibile da sempre ai temi della
convivenza tra persone di diverse culture, prevedono forme di accoglienza volte a favorire l’inclusione dei bambini con cittadinanza non italiana, nella ferma convinzione che accogliere significa va-
lorizzare l'identità culturale di ciascuno ed è dunque sinonimo di calore, professionalità e accuratezza.
Nelle scuole si attuano altresì percorsi strutturati di prevenzione dei disturbi di apprendimento
(D.S.A.) in riferimento alla Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e le “Linee guida
per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento” (ottobre 2010).
Infine, uno dei principi che assicurano la coerenza tra le diverse esperienze di vita dei bambini è
quello della continuità educativa tra i vari cicli scolastici (nido d'infanzia, scuola dell'infanzia, scuola
primaria e Servizi Integrativi Scolastici) tenendo sempre in primo piano la necessità di non frammentare i percorsi formativi.
Relazioni con le famiglie
Sempre più centrale all’interno dei servizi per l’infanzia e nei diversi contesti educativi appare la re lazione con le famiglie, in un'ottica di condivisione di responsabilità della crescita e dell'educazione
di tutti i bambini.
Le scuole individuano gli obiettivi e le strategie relative alla partecipazione e alle modalità di rapporto con le famiglie, valorizzando la promozione, il sostegno e affiancamento della genitorialità. In
particolare, definiscono le modalità di comunicazione, di informazione e di confronto attraverso:
•
le giornate di “Open day” che per molte famiglie rappresentano il primo contatto diretto
con il mondo della scuola-
•
le riunioni di classe, in cui il personale educativo informa i genitori sulle attività dei bambini,
illustra il progetto educativo e le iniziative collaterali (uscite didattiche, progetti specifici…);
•
i colloqui individuali;
•
l'assemblea dei genitori;
•
il Consiglio della Scuola composto dal coordinatore pedagogico e dai rappresentanti dei genitori, del personale educativo e del personale d’appoggio.
Concessione in uso dei locali delle scuole dell'infanzia
Le famiglie dei bambini frequentanti possono richiedere l'uso in concessione gratuita dei locali delle scuole dell’infanzia, se si costituiscono in Comitato o in Associazione, per realizzare attività integrative alle funzioni dei servizi educativi comunali, organizzando momenti di socializzazione e di attività ludica per bambini, nonché di aggregazione e confronto tra le famiglie.
Ampliamento dell'offerta formativa
Nell'ambito dell'autonomia delle singole scuole che annualmente curano il progetto educativo e didattico, il coordinamento pedagogico ha ritenuto di ampliare l'offerta formativa sostenendo il concetto di trasversalità attraverso la scelta di aderire ai bandi della Regione Friuli-Venezia Giulia:
•
Bando per il finanziamento degli interventi previsti nel Piano dell’Offerta Formativa delle
istituzioni scolastiche nel Friuli Venezia Giulia)
•
Bando per il finanziamento di interventi relativi all’Integrazione scolastica degli allievi stranieri (laboratori a tema e presenza di mediatori culturali)
•
Bando per il finanziamento delle attività didattiche relative all’insegnamento delle Lingue e
Culture delle Minoranze Linguistiche Storiche valorizzare l’identità plurilinguistica e pluriculturale della comunità presente nel territorio del Friuli Venezia Giulia
come orientamento verso quelle competenze generali che favoriscono un percorso di apprendimento armonico del bambino in una prospettiva di educazione permanente per tutto l'arco della
vita, come indicato dalla “Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio”(dicembre
2006).
Inoltre, per l'anno scolastico in corso le scuole aderiranno ad altri progetti in collaborazione a soggetti esterni come:
•
inglese e tedesco (Unicum Centro Studi e Goethe Zentrum)
•
musica (Conservatorio di musica G. Tartini)
•
educazione alla mobilità (Corpo Polizia Municipale)
•
piscina (Triestina Nuoto)
•
progetto “aiuola della pace” (Commissione Pari Opportunità)
•
“Nati per leggere”
•
Interventi di promozione alla salute (Azienda per i Servizi Sanitari)
•
“Orto in condotta”
Modalità di organizzazione del contesto educativo
Il personale
Nel servizio opera (tratto dal “Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste):
•
il coordinatore pedagogico
•
il personale educativo
•
il personale d’appoggio
Il coordinatore pedagogico svolge compiti di elaborazione, attuazione e verifica del progetto educativo/organizzativo e gestionale della scuola. Coordina l’attività di tutto il personale assegnato ed è
responsabile del buon funzionamento della scuola stessa, promuove una metodologia di lavoro che
privilegia il lavoro di gruppo e la collegialità, in modo da valorizzare l’apporto professionale di ciascun operatore.
Il personale educativo ha competenze pedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali. Partecipa alla gestione sociale della scuola, cura rapporti stabili con le famiglie e con il territorio; collabora alla stesura del Piano dell’Offerta Formativa.
Ad ogni sezione (gruppo-sezione o “classe”) sono assegnati due insegnanti la cui turnazione deve
assicurare nell’arco della giornata il massimo della compresenza anche finalizzata alla realizzazione
di specifici progetti didattici; attua una turnazione giornaliera secondo il principio della pari responsabilità educativa. È previsto l’insegnante di religione cattolica per i bambini che si avvalgono di tale
insegnamento.
Il personale d’appoggio contribuisce assieme al personale educativo alla costruzione di un corretto
clima educativo all’interno della scuola e ad assicurare una situazione ambientale adeguata alle esigenze ed ai bisogni dei bambini; è figura di riferimento nei vari momenti delle routines quotidiane
(entrata e uscita, alimentazione, igiene personale), e stimola i bambini alla conquista dell’autonomia.
Svolge compiti di pulizia e riordino degli ambienti scolastici e delle aree esterne di pertinenza;
provvede alla somministrazione dei pasti; è di sostegno alle attività ed ai bisogni dei bambini.
Le “classi”
Gruppo–sezione (la tradizionale “classe”) rappresenta un modello organizzativo che favorisce il
raggiungimento degli obiettivi formativi attraverso il riconoscimento di punti di riferimento significativi come gli angoli strutturati e i laboratori. Le sezioni si rapportano tra loro in modo aperto e
flessibile, per consentire attività didattiche di intersezione per piccoli e grandi gruppi di bambini
provenienti dalle diverse sezioni.
La sezione è costituita da 25 bambini, ridotto a 20 in caso di presenza di bambini disabili con l'affiancamento di un insegnante di sostegno e la predisposizione di interventi individualizzati al fine di
favorirne in modo adeguato ed efficace la frequenza.
Spazi e tempi
Anche l’organizzazione degli spazi e dei tempi necessita di un pensiero pedagogico condiviso dall’intera equipe scolastica.
In particolare:
•
lo spazio deve risultare accogliente, stimolante e funzionale
•
il tempo viene organizzato in routine quotidiane (l’accoglienza, la merenda, l’igiene personale, il gioco libero, il gioco strutturato…), rispettose dei ritmi del bambino che gli consentano di riconoscere i diversi momenti della giornata scolastica attraverso una distribuzione
ordinata delle attività educative, valorizzando inoltre contesti flessibili e creativi
Mangiare a scuola
In tutte le scuole viene fornito il servizio di mensa scolastica che comprende una merenda di metà
mattina, il pranzo ed uno spuntino al pomeriggio.
Il menù, con caratteristiche stagionali, è stato elaborato dalla dietista dott.ssa Paola Fabbro e visionato dall'Azienda per i Servizi Sanitari. L'articolo 7 del Capitolato speciale d'appalto per il servizio
di fornitura pasti prevede l'utilizzo di “Prodotti alimentari, biologici, tipici, tradizionali, da commercio
equo e solidale, prodotti agricoli regionali.”
È possibile richiedere un menù diversificato (diete speciali) per le principali forme di intolleranze
alimentari. Inoltre si può richiedere la sostituzione di alcuni cibi per motivi etici-religiosi-culturali e,
per la gioia dei bambini, si possono festeggiare i compleanni a scuola, purché vengano consumati
determinati alimenti autorizzati. Come previsto dall'art.15 del Capitolato, è possibile istituire delle
Commissioni mensa composte dai rappresentanti dei genitori quali organismi di controllo dei centri di produzione pasti.
Orari
Le scuole sono aperte dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 17.00. L’accoglimento dei bambini avviene, di norma, dalle ore 8.00 alle ore 9.00, con la possibilità, per le famiglie che ne ravvisino la
necessità, di un pre-accoglimento a partire dalle ore 7.30.
L’uscita è flessibile e, di norma, articolata in tre fasce orarie: alle ore 13.00, alle ore 14.30 e alle ore
15.30, per rispondere alle esigenze delle/dei bambine/i e delle loro famiglie. Il prolungamento dell’orario fino alle ore 17.00 viene assicurato alle famiglie che ne ravvisino la necessità, garantendo la
presenza di educatori in numero proporzionale a quello dei bambini presenti.
Il servizio di scuola dell’infanzia al sabato viene garantito presso la scuola dell'Infanzia “Il Tempo Magico” con orario antimeridiano senza erogazione del servizio di mensa.
Calendario scolastico
Inizio anno scolastico per tutto il personale
lunedì 01 settembre 2014
Apertura all’utenza
lunedì 15 settembre 2014
Sospensione per festa del Santo Patrono
Sospensione per vacanze natalizie
Sospensione per carnevale e mercoledì delle
Ceneri
Sospensione per vacanze pasquali
lunedì 03 novembre 2014
dal 24 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 compreso
dal 16 febbraio 2015 al 18 febbraio 2015 compreso ( Del.
Regionale n.787 dd. 24 aprile 2014 )
dal 2 aprile 2015 al 7 aprile 2015 compreso
Sospensione per ponte 1°maggio
sabato 02 maggio 2015
Sospensione per ponte 2 giugno
lunedì 1 giugno 2015
Ultimo giorno di apertura all’utenza
sabato 27 giugno 2015
È prevista un'ulteriore sospensione il giorno 8 dicembre 2014 (festa dell'Immacolata Concezione),
in quanto festività nazionale.
a cura del Coordinamento Pedagogico
Nel testo si trovano termini “bambino, bambini” si sollecita il lettore a considerare tale scelta semplicemente una semplificazione di
scrittura, mentre nell'azione educativa bisognerà considerare la persona nella sua peculiarità e specificità anche di genere.
La nostra scuola: analisi del contesto ambientale
La scuola “Cuccioli” è ubicata nel rione di Barriera Vecchia, zona semi-centrale della città, al piano
terra dell'edificio della scuola primaria statale “Umberto Gaspardis”.
Nel territorio in cui è situata la scuola sono presenti diverse strutture educative e culturali il Ricreatorio comunale “Giglio Padovan”, l’oratorio parrocchiale, il teatro “Silvio Pellico”, il teatro
“Orazio Bobbio”, il Teatro Stabile Sloveno.
Nella zona in cui la scuola è inserita è rilevante, ed in aumento in questi ultimi anni, una componente di nuovi residenti stranieri: turchi, albanesi, kosovari, serbi. Il contatto con etnie, quindi culture,
molto diverse rappresenta una realtà quotidiana per tutti gli operatori scolastici e per i bambini
stessi.
In quest'ottica, risulta sempre più necessario ed auspicabile il confronto e il collegamento con tutte
le agenzie educative del territorio spesso frequentate dai fratelli o familiari dei bambini, sia per of frire la miglior accoglienza ed inserimento possibili, sia per allargare lo scambio di informazioni e di
conoscenze reciproche creando un clima di apertura e rispetto della multiculturalità esistente.
La Rete territoriale
Da diversi anni, vista proprio questa esigenza di mantenere un rapporto continuativo di collaborazione con le agenzie educative e sanitarie presenti nel rione, la scuola partecipa ad una Rete di
servizi costituita sul territorio che coinvolge un ampio numero di soggetti: l'Istituto Comprensivo
“Marco Polo”, scuole dell’infanzia comunali “Il Tempo Magico” e “Scuola del sole”, il ricreatorio comunale “Giglio Padovan”, l'Unità Operativa Territoriale n.3, il Distretto Sanitario n.4 (Struttura
Semplice Tutela Salute Bambino ed Adolescente e Consultorio Familiare), il Servizio di Sostegno
Educativo della Cooperativa “La Quercia”, l'oratorio “San Vincenzo de Paoli”, l'oratorio “Beata Vergine delle Grazie”, la parrocchia di “Santa Teresa”; l'A.R.C.I. Associazione Ricreativa e Culturale Italiana, l'Associazione “Linea Azzurra”, la Cooperativa “2001 Agenzia Sociale”.
La Rete, considerata la necessità di dare una più forte identità socio-territoriale alle strategie educative sviluppando un razionale utilizzo delle risorse, si propone nei suoi incontri periodici di sperimentare ed attuare un sistema strutturato e operativo con le seguenti finalità:
•
sviluppare progetti di prevenzione del disagio
•
sviluppare un maggior senso di appartenenza al territorio
•
migliorare la qualità della Rete consolidando le pratiche in atto facilitando lo scambio di informazioni, trovando strategie e linguaggi comuni e condivisi.
Per il conseguimento di questi obiettivi generali e di quelli più specifici, quali:
•
promuovere il ben-essere di bambini ed adolescenti
•
acquisire consapevolezza e capacità critica
•
migliorare le relazioni interpersonali nel rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente
Aspetti organizzativi
Spazi
La scuola dispone di una cucina, una sala mensa, una stanza di servizio (lavanderia guardaroba), una
zona servizi dei bambini, una stanza direzione/sala insegnanti e un piccolo cortile all'ingresso. Inoltre, utilizza la palestra e la saletta di psicomotricità della scuola primaria per le attività motorie,
nonché il cortile interno.
In relazione alla realizzazione di progetti specifici viene concordato e spesso condiviso l’uso di altri
spazi del ricreatorio, della scuola primaria e dell’oratorio parrocchiale.
La scuola dell’infanzia è arredata in modo da rendere lo spazio delle tre sezioni fruibile sia dal grande gruppo di bambini, ad esempio nel momento della conversazione, sia dal piccolo gruppo nei centri di interesse, ad esempio il centro della casetta, dei travestimenti, delle costruzionie l’angolo della
lettura. Le classi sono direttamente collegate tra loro con porte scorrevoli e strutture divisorie in
grado di ottimizzare lo spazio interno disponibile. Ci sono inoltre alcuni centri gioco di intersezione come la casetta, il borgo e il castello. La scuola dispone di due postazioni informatiche per i
bambini.
Bambini
La scuola accoglie 65 bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni divisi in tre sezioni, una di 25 bambini e due di 20 bambini. Le sezioni sono di età eterogenea, ognuna con un gruppo di bambini di 3,
4, e 5 anni.
Personale
Nella scuola lavorano:
•
una coordinatrice pedagogica
•
sei insegnanti di classe
•
due insegnanti di sostegno
•
un’insegnante di religione cattolica
•
una collaboratrice socio-sanitaria (bambinaia)
•
quattro collaboratori d’infanzia part-time
•
un'educatrice della cooperativa “Duemilauno Agenzia Sociale”
•
una cuoca e un'addetta alla mensa della Cooperativa “Cir Food”
Tempi: la giornata scolastica
La nostra scuola è aperta dalle ore 7.30 del mattino fino alle ore 17.00 del pomeriggio, dal lunedì al
venerdì, secondo una scansione temporale ben definita:
•
dalle ore 7.30 alle ore 8.00 pre-accoglimento
•
dalle ore 8.00 alle ore 9.00 accoglimento
•
ore 9.00 colazione nella sala da pranzo
•
ore 9.30 accompagnamento ai bagni
•
ore 10.00 inizio attività di gioco e didattiche
•
ore 11.30 bagni
•
dalle ore 12.00 alle ore 12.30 pranzo
•
dalle ore 13.00 alle ore 13.30 prima uscita (a richiesta)
•
ore 13.30 bagni e lavatura denti
•
dalle ore 13.30 alle ore 14.15 attività di gioco e didattiche
•
dalle 14.15 alle 14.30 seconda uscita (a richiesta)
•
ore 14.45 merenda
•
dalle ore 15.30 alle ore 16.00 terza uscita
•
dalle ore 16.00 alle ore 17.00 prolungamento
Tutte le attività saranno organizzate attraverso il gioco, che assolve importanti funzioni cognitive,
socializzanti, creative, relazionali e motorie.
L’organizzazione del tempo scolastico e delle attività sono quindi articolati in modo da rendere fluido e coerente l’intersecarsi delle routine quotidiane, quali l’accoglimento, l’igiene personale, i pasti
con le attività che sono programmate dalle insegnanti per le sezioni e per gruppi di intersezione
considerando le caratteristiche ed i bisogni specifici dei bambini.
Stile educativo
La scuola si riconosce in uno stile educativo, ossia in un modello di relazione educativa (e quindi un
atteggiamento mentale) che incoraggia, aiuta, sostiene e si prende cura sia dei bambini nella loro
costruzione apprendimenti che delle loro famiglie fin dai primi momenti dell'accoglienza: accogliamo il bambino nella relazione con la sua famiglia.
Lo stile progettuale non si limita alla programmazione di attività didattiche ma si riflette sulla
modalità di realizzazione di ogni momento della giornata, anche nelle cosiddette attività di cura o
routine (igiene personale, pranzo..).
I modi dell'inserimento e dell'accoglienza giornaliera
L’inserimento comporta dei cambiamenti significativi nella vita del bambino: affrontare la separazione dai genitori, relazionarsi con persone nuove e sconosciute, entrare in spazi ed ambienti non familiari. Si rende quindi necessario fare in modo che il passaggio del bambino dall'ambiente familiare
all'ambiente scolastico sia graduale e che il bambino percepisca di essere “accolto”. Solo in questo
modo sarà possibile garantire un più alto grado di coinvolgimento personale e un abbassamento
della soglia delle eventuali difficoltà.
L’inserimento avviene nell’arco di tutto il mese di settembre e di ottobre, con tappe graduali concordate insieme alle insegnanti di sezione in base alle esigenze e reazioni del singolo bambino. La
frequenza dell’orario completo si compie generalmente dopo alcune settimane di frequenza. Inoltre, per facilitare anche il re-inserimento, dopo la pausa estiva, dei bambini già frequentanti, si prevede di dedicare loro il primo giorno di apertura a settembre.
Verrà prestata particolare attenzione anche all’aspetto emotivo dell’accoglienza giornaliera dei
bambini e delle famiglie, consapevoli che tutti i soggetti coinvolti la vivono con emozioni diverse,
cercando di trasmettere fiducia, sicurezza, competenza e affidabilità.
L'offerta formativa
Nella realizzazione delle attività e dei progetti, la scuola si propone come scopi primari la promozione di una vita di relazione sempre più aperta ed il progressivo affinamento delle potenzialità cognitive. In tal senso, si solleciterà il radicamento nel bambino di necessari atteggiamenti di sicurezza
di sé, fiducia nelle proprie capacità e motivazione alla curiosità con interventi didattici finalizzati a
riconoscere se stessi ed apprezzare l’identità personale propria ed altrui.
Gli interventi educativi e didattici proposti si adegueranno pertanto alle capacità, ossia al livello cognitivo, affettivo e relazionale dei bambini, valorizzandone le potenzialità, la sicurezza, l'autonomia e
favorendo l'interazione e la comunicazione con gli altri in modo sempre più efficace. Ciò presuppone il raggiungimento di traguardi di sviluppo attraverso l’attuazione di appropriate strategie educativo-didattiche che favoriscano un apprendimento di tipo attivo, esplorativo, ludico, cooperativo.
Utilizzeremo una modalità di programmazione a progetti, ritenendo così di avvicinarsi ancor
più a una progettazione flessibile e prossima gli interessi e ai bisogni dei bambini.
Dopo un ascolto e un’osservazione attenta e puntale mirata ad individuare interessi, bisogni e risorse del gruppo dei bambini, si è ritenuto opportuno articolare l'offerta formativa in un progetto
didattico comune alle tre classi ed ad altre attività e progetti paralleli.
Saranno proposte anche attività di intersezione.
L’intersezione è una metodologia di lavoro che le insegnanti hanno adottato da moltissimi anni,
consapevoli del fatto che essa favorisce:
•
una miglior organizzazione dell’attività perché permette un’organizzazione precisa e nello
stesso tempo flessibile e sinergica del percorso formativo
•
una miglior razionalizzazione perché le conoscenze sono calibrate in relazione alle competenze ed alle capacità del bambino nelle diverse fasce d’età
•
una maggior possibilità di confronto, collaborazione, integrazione tra insegnanti per la costruzione di percorsi comuni di attività e di verifica
Nello specifico, si è pensato di organizzare (eventuali altre proposte saranno valutate in corso d’anno):
Laboratori di cucina e sull'alimentazione
Le attività si svolgeranno grazie al prezioso e quotidiano rapporto con la nostra cucina e prevederanno anche alcune uscite nei negozi e laboratori rionali. I bambini saranno invitati a conoscere,
manipolare, esplorare il cibo. I bambini scoprono inoltre …il piacere di pasticciare!
Progetto “I nonni ricordano, i bambini scoprono la natura che ci circonda”
Il progetto viene riproposto ormai da diversi anni in collaborazione ad alcuni operatori dell'
“Azienda pubblica di Servizi alla Persona” (già Istituto Triestino Interventi Sociali – ITIS) di Via Pascoli. Quest'anno si è pensato a organizzare attività didattiche di canto, grafico- pittoriche e visione
di DVD inerenti la natura e i cartoni animati “classici” assieme ai “nonni” della struttura.
Progetto inglese e tedesco
Il progetto, relativo ad un primo approccio alle lingue straniere comunitarie sarà rivolto a tutti i
bambini per l' inglese e ai bambini grandi per il tedesco.
L'obiettivo e di rendere i bambini consapevoli dell’esistenza di lingue diverse dalla propria e di stimolarli all’apprendimento di semplici espressioni e vocaboli attraverso attività divertenti, creative e
di ascolto attraverso la sensibilizzazione e la scoperta di un codice linguistico diverso dal proprio
calibrando l'intervento sulle capacità cognitive, gli interessi e la motivazione del gruppo di bambini
con cui si lavora.
Progetto di educazione alla mobilità e sicurezza stradale
Il progetto “Sicuramente, conquistiamo le regole del gioco” viene svolto assieme ad alcune classi
della scuola primaria Gaspardis ed è organizzato dalla Polizia municipale che collabora da anni con
le scuole cittadine effettuando incontri di educazione stradale in un progetto incentrato soprattutto sul concetto di “conquista della regola” finalizzato all'acquisizione, da parte dei bambini, di comportamenti corretti e responsabili.
Attività laboratoriali relative al Bando regionale per il finanziamento degli interventi previsti
nel Piano dell’Offerta Formativa. Queste proposte didattiche, condotte con il supporto di agenzie
esterne, si focalizzeranno a due aree di intervento:
•
uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione quali nuovi ambienti
di apprendimento
•
promozione dell'integrazione sociale, il contrasto alla discriminazione e l'educazione
alla gestione dei conflitti”.
Attività laboratoriali di animazione interculturale relative al Bando regionale per il finanziamento di interventi relativi all’Integrazione scolastica degli allievi stranieri.
L’approccio al tema dell’intercultura costituisce momento per “legare assieme”, nella logica della
convivenza costruttiva, le varietà culturali che si confrontano e che interagiscono fino a fornire conoscenze e competenze per comprendere una realtà sempre più complessa e globalizzata. Anche
queste proposte didattiche verranno condotte con il supporto di agenzie esterne Si prevede anche
la presenza di mediatori culturali.
Attività di pre-scuola
Le insegnanti concordano nel programmare, per i bambini medi e grandi, attività ludiche di prescrittura, pre-grafismo, pre-calcolo concetti topologici, simbolismo, lettura d'immagini sequenziale,
riconoscimento di colori derivati e sfumature, anche con l’ausilio di quaderni didattici, ossia strumenti operativi ideali per rendere concrete le Indicazioni per il curricolo attualmente in vigore.
Attività di prevenzione ai disturbi di apprendimento (D.S.A.)
Già dalla scuola dell'infanzia, e specie per i bambini di 5 anni, è possibile riconoscere eventuali "segnali predittivi" di una successiva e reale difficoltà di apprendimento, che si potrebbe evidenziare
poi alla scuola primaria. A questo scopo utilizzeremo come testo di riferimento operativo prevalentemente il libro “D.S.A. e scuola dell'infanzia” dell'autrice Rita Centra, che ci aiuterà nella nostra
pratica didattica con proposte osservative e giochi di rafforzamento.
Attività nel territorio
La scuola, essendo ben collegata dai mezzi di trasporto al resto della città, si trova facilitata nell’aderire alle diverse iniziative di varia natura proposte sia dal territorio rionale sia cittadino anche
con la costante collaborazione di Enti ed agenzie esterne.
Attività in collaborazione al Corpo Forestale Regionale con visite al centro didattico e passeggiate in bosco con le guardie forestali.
Attività in collaborazione alla Protezione Civile sulla salvaguardia dell’ambiente in circostanze di particolari emergenze.
Uscite didattiche
Nell’organizzare i vari progetti, un’attenzione particolare è data all’esperienza vissuta in prima persona dal bambino nelle uscite didattiche. Uscire dalla scuola consente al bambino di percorrere
spazi nuovi, verificando la correttezza delle proprie teorie, delle proprie abitudini: una situazione
particolare nella quale la presenza dell’adulto non è più quella del genitore che accompagna per
mano, ma dell’insegnante che aiuta nella scoperta del quotidiano.
Le uscite potranno coinvolgere gruppi di bambini per fasce d'età o essere effettuate con il grande
gruppo. Oltre alle uscite relative al progetto annuale, si pensa di recarsi al Teatro Bobbio per assistere a delle rappresentazioni teatrali e presso l’Istituto Rittmeyer per visite e laboratori sensoriali.
Inoltre sono previste uscite nel rione ed in tutto il contesto territoriale e una gita di fine anno.
Grazie al contributo da parte dell’Amministrazione Comunale, le uscite possono essere effettuate,
oltre che a piedi, nel territorio limitrofo alla scuola con l’ausilio dello scuolabus.
Il progetto annuale: “Trieste d'acqua: dolce e salata”
Il progetto annuale prende origine da un filone conduttore generale valido comune che si articola
poi in diversi progetti specifici in ogni singola sezione.
La scelta è caduta sull’elaborazione di una proposta progettuale unica, che consenta alle insegnanti
di individuare percorsi comuni tesi a creare occasioni di collaborazione e condivisione per favorire
il consolidamento del sentimento di appartenenza alla comunità scolastica, salvaguardando la necessaria ed imprescindibile specificità dei contenuti e degli obiettivi previsti per ciascuna delle tre
fasce d'età.
Le esperienze promosse da tale progetto saranno volte a stimolare le curiosità in un clima positivo
di esplorazione, che porterà il bambino a conoscere il mondo circostante, i fenomeni naturali e le
situazioni che egli vive ma non ha ancora interiorizzato, fino ad arrivare allo sviluppo della persona
nella crescita culturale e nella maturità sociale.
Analisi dei bisogni
La natura offre ai bambini sempre nuove, numerose e significative occasioni per cimentarsi nell’abilità di osservare, di mettere a confronto “interpretazioni”, di trarre conclusioni sensate, ossia di acquisire il “pensiero scientifico”.
Le motivazioni educative che hanno ispirato la proposta progettuale risultano relative all'acquisizione, quindi, di abilità di tipo scientifico (osservare, ricercare, porre domande, ipotizzare, sperimentare) attraverso il potenziamento delle capacità di osservazione e di analisi della realtà naturale, degli
atteggiamenti di ricerca, della curiosità e interesse per l'elemento acqua e della presa di coscienza
della sua importanza.
Il progetto nasce dalla consapevolezza che nei bambini della scuola dell’infanzia sia necessario diffondere la passione per l’indagine e il piacere della scoperta, con una ricca offerta di esperienze, via
via più complesse, di esplorazione e di riflessione, e ha spinto le insegnanti all’elaborazione di un
percorso didattico formativo, ispirato alla conoscenza, in particolare, dell'elemento “acqua”.
Dei quattro elementi della natura l’acqua è, forse, l’elemento naturale preferito dai bambini per le
sensazioni che provoca e per la varietà di esperienze che offre.
Parallelamente, l'itinerario didattico sarà improntato su tematiche inerenti la conoscenza della nostra città, del territorio circostante e delle istituzioni rivolte alla tutela dei cittadini.
Ci si pone l'obiettivo comune di favorire la conoscenza delle caratteristiche principali dell'ambiente
acquatico della città in cui viviamo analizzandone gli aspetti più rilevanti che lo contraddistinguono:
dalla morfologia dell'ambiente marino e fluviale alla scoperta dell'acqua in tutte le sue peculiarità.
Destinatari del progetto
Il progetto coinvolgerà tutti i bambini della scuola con attività specifiche rivolte ai più grandi in
un'ottica di futura frequenza della scuola primaria. In alcune fasi i bambini saranno divisi per gruppi
omogenei d'età per partecipare ad attività specifiche.
Obiettivi di apprendimento generali
Gli obiettivi che intendiamo raggiungere attraverso questo progetto terranno conto dell’età dei
bambini, della loro storia e delle loro capacità e si realizzeranno con esperienze concrete in relazione a:
•
la conoscenza del mondo
•
il sé e l’altro (campo socio-relazionale)
•
corpo, movimento e salute (campo psicomotorio)
•
fruizione e produzione di messaggi (campo linguistico ed espressivo)
•
esplorare, conoscere, progettare (campo matematico e scientifico)
Attraverso la scoperta e i percorsi di ricognizione nel territorio si stimoleranno le seguenti abilità:
•
l'orientamento
•
la dimensione spaziale
•
la capacità di ascolto
Obiettivi di apprendimento specifici
•
il riconoscimento dell'acqua come elemento essenziale
•
la capacità di esplorazione dello spazio utilizzando il proprio corpo
•
l'acquisizione della consapevolezza del rapporto che esiste tra sé stessi e l'ambiente circostante
•
stimolare la curiosità sugli aspetti acquatici della nostra città
In particolare verrà approfondito l'ambito scientifico con i seguenti obiettivi:
•
formulare ipotesi e previsioni relative ai fenomeni osservati e successivamente verificati
•
descrivere le esperienze con riferimenti spaziali e temporali
•
rappresentare attraverso schemi e simboli un ambiente
•
elaborazione grafica
Metodologia: contenuti e attività
I bambini, attraverso l'esperienza diretta, guardando con i propri occhi, toccando con le proprie
mani, saranno soggetti attivi di un percorso che li vede coinvolti nella scoperta e conoscenza della
città di Trieste e dei suoi dintorni attraverso:
•
l'osservazione dei principali fenomeni carsici e del caratteristico sottosuolo fluviale
•
la conoscenza dell'ambiente naturale marino
•
la conoscenza generale degli animali presenti nell'ambiente acquatico dolce e salato
facendo riferimento a delle attività specifiche quali:
•
giochi ed esperimenti con l'acqua
•
visioni di documentari inerenti le tematiche da trattare
•
costruzione di cartelloni e mappe dei luoghi esplorati
•
lettura di libri illustrati inerenti al tema
•
uscite didattiche
In relazione agli argomenti trattati verranno divisi i bambini in gruppi di età omogenea in momenti
di inter-sezione per la realizzazione di diversi elaborati.
Uscite didattiche
Compatibilmente con la disponibilità degli scuolabus e con le condizioni ambientali e le nostre risorse, verranno organizzate una serie di uscite sul territorio:
•
Uscita didattica sul carso triestino (laghetto di Basovizza)
•
Uscita didattica all'”Acquario Marino”
•
Uscita didattica alla biblioteca “Stelio Mattioni”
•
Uscita didattica al “Museo del Mare”
•
Uscita didattica al “Museo di Storia Naturale”
•
Uscita didattica al “Parco Marino di Miramare”
•
Uscite didattiche la teatro “Orazio Bobbio”
•
Uscita didattica al C.C. “Montedoro” per la partecipazione al concorso “Che gusto!”
•
Uscite ed attività in collaborazione con i Vigili urbani, i Vigili del fuoco e la Protezione civile
•
Lezioni di nuoto per i bambini grandi (presso la piscina “Bruno Bianchi”)
•
Sfilata in maschera rionale in occasione del carnevale
Si prenderanno in considerazione anche altre eventuali offerte presenti sul territorio a completamento della nostra progettazione: ulteriori uscite, laboratori, mostre...
Operatori coinvolti
Tutte le insegnanti di classe e di sostegno.
Ambiente di apprendimento
Per un corretto sviluppo di questo percorso oltre all'utilizzo degli spazi scolastici per le attività, ci
saranno delle uscite didattiche e laboratori inerenti al tema proposto dal progetto.
Documentazione e verifica
Le varie attività didattiche programmate saranno documentate attraverso fotografie, disegni e cartelloni prodotti dai bambini. Le elaborazioni risultano utili ai bambini per riorganizzare e rivivere le
proprie esperienze, e alle famiglie per acquisire informazioni visibili ed essere maggiormente partecipi dei percorsi vissuti dai bambini.
Per quanto concerne la fase della verifica, sarà valutato sia l'apprendimento compreso in tutti i
campi d'esperienza sia il raggiungimento dei traguardi dello sviluppo attraverso un’osservazione sistematica del comportamento dei bambini e dei loro elaborati.
La documentazione delle esperienze particolarmente significative di ogni progetto entrerà a far
parte della Documentazione della scuola, mentre alcuni elaborati dei bambini che ne evidenziano la crescita faranno parte della Documentazione Individuale.
Continuità
Rapporti con le altre scuole dell’infanzia
Durante il corso dell'anno scolastico si potranno realizzare incontri, visite e uscite didattiche comuni ed in occasione di progetti trasversali o territoriali.
Saranno avviate collaborazioni ed incontri con altre scuole dell’infanzia che svilupperanno nello
specifico progetti relativi alle conoscenza del territorio cittadino.
Rapporti con i Nidi d'Infanzia e il Ricreatorio
La scuola valuterà la possibilità di organizzare inoltre delle attività di continuità con i nidi d'infanzia
e con il Ricreatorio Padovan, favorendo rapporti di collaborazione tra insegnanti, bambini e ragazzi
di diverse fasce d'età.
Rapporti con la scuola primaria “Gaspardis”
La nostra suola condivide l’uso della palestra, della saletta di psicomotricità e del cortile interno
della scuola “Gaspardis”,
Oltre a ciò e in sintonia con la C.M. 339/92 sulla “Continuità educativa”, per garantire ad ogni bambino un percorso formativo unitario all’interno del sistema scolastico di base e per facilitare l'integrazione nel nuovo contesto scolastico, saranno realizzati momenti di incontro con le insegnanti
della primaria, che di norma accoglie la maggior parte dei bambini provenienti dalla nostra scuola,
per l’organizzazione di visite reciproche e attività didattiche condivise (come ad esempio la sfilata
di Carnevale organizzata dalla Circoscrizione Barriera Vecchia).
In questo modo i bambini avranno modo di familiarizzare con il nuovo ambiente scolastico, confrontarsi con altri bambini più grandi, conoscere e farsi conoscere dalle future insegnanti ed iniziare
a relazionarsi con loro attraverso esperienze pianificate. .
Oltre a questo, nel mese di giugno, si terranno dei momenti per l'informazione reciproca sui nuovi
ingressi per raccogliere dati utili per la formazione delle classi prime, oltre a momenti di verifica sugli ingressi già effettuati.
Il lavoro con la disabilità
L’alunno certificato ai sensi della legge 104/92 si trova inserito fin dal suo ingresso in un contesto
scolastico il cui fine ultimo tende al potenziamento delle abilità ed al superamento delle difficoltà.
Tale finalità è conseguita attraverso una filosofia educativa che considera l’alunno certificato parte e
componente integrata del gruppo classe.
Partendo da questi presupposti il percorso scolastico dei bambino certificati sarà monitorato durante tutto l’anno scolastico riservando alla progettazione specifica prevista dalla legge 104/92 un
momento nella fase iniziale dell’anno scolastico- fase di costruzione del progetto- e uno alla fine
dell’anno- fase di verifica del progetto.
Per questi bambini sarà attuata una programmazione specifica ed individualizzata per favorire in
ogni modo possibile l'integrazione del bambino, con l’obiettivo di sviluppare le potenzialità del bambino nelle seguenti aree:
•
Area dell’autonomia
•
Area cognitiva
•
Area comunicativa, linguistica, espressiva
•
Area motoria
•
Area socio-affettiva.
Sul piano organizzativo la scuola cerca di stabilire rapporti positivi con le agenzie socio-sanitarie
del territorio e con la famiglia. La scuola deve inoltre rendere flessibili i tempi e gli spazi di lavoro
per permettere la diversificazione degli interventi educativi e didattici in base alle esigenze di ogni
bambino.
L’insegnante di sostegno
L’insegnante di sostegno va visto:
•
come elemento chiave dell’integrazione e non solo come figura aggiuntiva alla scuola;
•
come elemento di supporto ad un intervento di rete al fine di favorire la collaborazione e la
mediazione tra le diverse agenzie e le diverse figure professionali che si occupano dell’integrazione;
•
come punto di riferimento per il bambino in situazione di disagio o handicap al fine di offrirgli quella sicurezza e quella stabilità affettiva di cui ha bisogno per relazionare, comunicare ed apprendere all’interno della scuola dell’infanzia.
Strategie educative
La progettazione educativa e didattica tiene conto del profilo funzionale e medico del bambino ed
è concordata, sviluppata ed aggiornata con la collaborazione, laddove possibile, della UOT (Unità
Operativa Territoriale) e del Distretto di appartenenza dell’Azienda per i Servizi Sanitari (UOBA:
Unità Operativa Bambini Adolescenti).
Sul piano pedagogico-didattico la scuola programma momenti di collegialità tra la famiglia, la coordinatrice educativa, gli insegnanti di sezione, di sostegno e gli operatori socio-assistenziali al fine di:

osservare sistematicamente il bambino dal punto di vista psicofisico, cognitivo, relazionale

intervenire tempestivamente per diminuire scompensi e favorire possibili recuperi

verificare dei risultati ottenuti attraverso un confronto diretto

proporre i nuovi traguardi da raggiungere.
Modalita’ di lavoro
•
intervento nella classe in linea con la progettazione comune
•
intersezione per fasce di età
•
piccolo gruppo per favorire e far emergere le potenzialità di ciascuno
•
laboratori creati ad hoc durante il corso dell’anno scolastico, in relazione alle tipologie di
deficit ed alle diverse abilità dei bambini coinvolti
Educazione alla religione cattolica
PROGETTO: “Shalom” Educare alla pace
Dimmi e io dimentico.
Insegnami e io ricordo.
Coinvolgimi e io imparo.
Benjamin Franklin
a cura dell'insegnante di religione cattolica
Premessa
dal DPR 11 febbraio 2010, per la scuola dell’infanzia
“Le attività in ordine all’Insegnamento della Religione Cattolica (I.R.C.), per coloro che se ne avvalgono, offrono occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini, aprendo alla dimensione religiosa e valorizzandola, promuovendo la riflessione sul loro patrimonio di esperienze e
contribuendo a rispondere al bisogno di significato di cui anch’essi sono portatori. Per favorire la
loro maturazione personale, nella sua globalità, i traguardi relativi all’I.R.C. sono distribuiti nei vari
campi di esperienza”.
L’I.R.C. non intende “fare il credente”, ma mediante l’utilizzo di alcuni strumenti propone un percorso che affronta e approfondisce una prima conoscenza dei temi fondamentali della Religione
Cattolica. L’I.R.C. perciò, NON presuppone o richiede adesioni di fede.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze nei campi di esperienza :
Il sé e l’altro
- Il bambino scopre nei racconti del Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù, da cui apprende
che Dio è Padre di tutti e che la Chiesa è la comunità di uomini e donne unita nel suo nome, per
sviluppare un positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene con gli altri, anche appartenenti
a differenti tradizioni culturali e religiose.
Il corpo in movimento
- Riconosce nei segni del corpo l’esperienza religiosa propria e altrui per cominciare a manifestare
anche in questo modo la propria interiorità, l’immaginazione e le emozioni.
Linguaggi, creatività, espressione
- Riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi caratteristici delle tradizioni e della vita dei cristiani (segni, feste, preghiere, canti, gestualità, spazi, arte), per poter esprimere con creatività il proprio vissuto religioso.
I discorsi e le parole
- Impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando semplici racconti biblici, ne sa narrare i
contenuti riutilizzando i linguaggi appresi, per sviluppare una comunicazione significativa anche in
ambito religioso.
La conoscenza del mondo
- Osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo, riconosciuto dai cristiani e da tanti
uomini religiosi come dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con fiducia e speranza.
Strumenti
La conduzione didattica prevede momenti di:
•
ascolto, animazione della lettura e comprensione del testo;
•
verbalizzazione, riflessione e intuizione del messaggio;
•
attività grafico-pittorico-plastiche, ludico-espressive
•
ascolto di brani di musica
•
espressioni attraverso il dialogo, il disegno, la drammatizzazione, la danza
•
ascolto di passi della Bibbia
•
memorizzazione di poesie e canti
•
giochi liberi e guidati
•
lettura di immagini
Motivazioni del progetto:
La scuola dell’infanzia può creare le condizioni favorevoli affinché i bambini possano diventare, in futuro, persone che amano la pace e si impegnano per essa. Questo percorso ha bisogno di tempo e
di maturazione attraverso l’esperienza concreta vissuta fin da bambini, in modo diverso, lungo tutte
le fasce di età della scuola dell’infanzia. Per questo motivo, continueremo anche quest’anno questo
percorso iniziato l’anno precedente sulla Pace.
E’ ovvio pensare che l’esperienza relazionale di ciascun bambino possa essere vissuta nelle maniere
più diverse ed essere fonte, non soltanto di reciproca soddisfazione, ma anche di conflitti e tensioni.
Non è raro infatti, riscontrare nei bambini comportamenti aggressivi che innescano conflitti e tensioni nelle relazioni con gli altri bambini. Educare alla pace significa, a questo punto, saper affrontare
nel modo adeguato questo loro comportamento affinché imparino a riconoscere i loro sentimenti
e a gestire in modo costruttivo i loro conflitti.
E’ dunque importante che il bambino sia aiutato a vivere le relazioni – soprattutto con i pari - secondo quelle modalità che gli permettono di sperimentare la gioia dello stare insieme. Queste modalità possono prendere diversi nomi: accogliere, condividere, donare (“c’è più gioia nel dare che
nel ricevere”, dice Gesù), essere gentili, superare i conflitti senza reagire in modo aggressivo, esprimere gratitudine, perdonare, imparare a fare la pace, saper ascoltare, essere amici, fare cose insieme, condividere giochi e materiali, aiutare, rispettare l’altro specie se più piccolo o più debole. Sono
i comportamenti prosociali o comportamenti sociali positivi, tesi a produrre un clima di pace e di
benessere negli altri e in se stessi.
Nel programmare le attività relative all'I.R.C., si è voluto far riferimento alla programmazione didattica della scuola. Questa scelta è stata fatta in attinenza e continuità con il piano di lavoro scolasti-
co annuale per motivazioni pedagogiche e didattiche che investono anche il campo dell’educazione
religiosa: riteniamo importante dare unità e continuità al processo formativo e ci sembra opportuno offrire l’occasione per scoprire la "dimensione religiosa" partendo dalla esperienza quotidiana
del bambino.
Il progetto annuale della scuola ha per filo conduttore l’acqua e tutto ciò che fa riferimento all’elemento dell’acqua. Tenendo perciò presente questo principio della correlazione didattica, il progetto
dell’educazione religiosa inserisce elementi significativi riguardanti l’acqua.
Nell’orizzonte Biblico l’acqua, come peraltro in tutte le religioni, non è solo una presenza fisica desiderata, importante e preziosa, ma è soprattutto un grande simbolo spirituale. Nel progetto dell’I.R.C. inseriremo pertanto, elementi attinenti all’acqua nel trattare la Creazione, risalendo a Dio
che elargisce i mezzi alle sue creature perché abbiano la vita. Aiuteremo i bambini a sviluppare sen timenti di apprezzamento e di valorizzazione e attivando comportamenti corretti con un uso razionale e senza sprechi dell’acqua ricordando che Dio ha affidato il Creato agli uomini perché ne avessero cura e lo custodissero.
Racconteremo alcune storie bibliche dove sia presente l’elemento “acqua”.
Mappa progettuale
L’educazione alla pace passerà attraverso il seguente itinerario:
•
Impariamo ad accoglierci: insieme è bello
•
San Francesco, uomo di pace e amante della natura
•
I Santi, amici di Gesù ed esempi di pace
•
L’acqua come dono prezioso di Dio: impariamo a rispettare, apprezzare e valorizzare la
Creazione.
•
Natale, una notte di pace
•
I racconti di Gesù che parlano di gratitudine, perdono, aiuto reciproco
•
La Pasqua
•
I simboli cristiani
Destinatari
Destinatari sono i bambini dei gruppi classe; le attività possono essere svolte (a seconda dell’articolazione e/o della difficoltà) o da tutti i bambini come gruppo eterogeneo per età o per età omogenee. Alcune attività saranno svolte in intersezione.