Il piacere di produrre una piccola quantità per uso
Transcript
Il piacere di produrre una piccola quantità per uso
[L’ARTE DI VIVERE] L’enologo Mario Sandri. In basso: le vinacce pronte per essere torchiate dopo la svinatura DI GAUDENZIO PLAYA S arà colpa del carovita. Sarà perché siamo alla ricerca di prodotti genuini, senza dimenticare il richiamo delle radici contadine che accomuna la gran parte degli italiani. Comunque sia, molti subiscono il fascino del vino “fai da te”. Lo testimoniano i negozi di enologia a livello amatoriale che sono sempre più frequentati o i numerosi siti Internet che dispensano consigli su pigiatura, fermentazione, svinatura e via elencando. Non parliamo di coloro che posseggono un piccolo vigneto e ogni anno riempiono una botticella. Esiste un buon numero Alba, una zona che fornisce rossi di grande pregio. Tenete conto che ogni cassetta contiene circa 25 chilogrammi, quindi dovete utilizzare una station wagon, o, meglio, una monovolume per il trasporto dei grappoli. Giunti in cantina, va iniziata la pigiatura, ma prima occorre eliminare i raspi. L’ideale è avere una pigiadiraspatrice a mano che potete appoggiare direttamente sul mastellone di plastica. Dopo aver terminato questa prima essenziale fase, occorre utilizzare un po’ di bisolfito di potassio (si acquista in farmacia). «Ne basta un cucchiaino da caffè per quintale», raccomanda Sandri, «non aggiungetene di più, perché altrimenti si rischia il blocco della fermentazione». Occhio al “Babo”. Attendete qualche ora e vedrete la natura all’opera. Quel ribollir dei tini, che a volte inizia dopo un paio di VINO “FAI DA TE” Il piacere di produrre una piccola quantità per uso personale spendendo poco. I consigli dell’esperto Dove acquistare l’uva In Piemonte Diego Pressenda Tel. 0173/78.327 Monia Rullo Tel 0173.787.248 328/92.63.045 Pietro Felice Isnardi Tel 335/101.59.26 In Lombardia Paride Del Monte Frazione Bergamasco, Montù Beccaria Clementino Paravella via privata Marconi, Broni Davide Stocco Frazione Case Nuove, Zenevredo Simone Locatelli Via Portici Manarini, 30 21060 Chiuduno (BG) Cell. 348/88.41.939 110 OTTOBRE 2008 CLUB3 di appassionati che armeggia torchi, mastelli e pigiadiraspatrici, perfino nelle grandi città come Milano. Procurarsi l’uva non è un grosso problema. L’antica Enotria vanta filari ben pettinati dalle valli alpine fino alle nere balze dell’isola di Pantelleria. Ma è importante partire con un’uva di qualità, che potete raccogliere voi stessi approfittando di una bella gita tra metà settembre e ottobre. «Ce ne vogliono due o tre quintali, ma si può partire anche con una quantità più modesta», consiglia Mario Sandri, enologo e titolare di un’azienda vitivinicola ad giorni, segnala l’azione dei lieviti naturali che stanno trasformando gli zuccheri in alcol. «Se la fermentazione stenta ad avviarsi si può utilizzare un attivante e il lievito per uso enologico», dice Sandri. Ricordatevi la follatura, che ATTREZZATURA MINIMA 씰 Mastellone di plastica da 200 litri, costo: 30-40 euro 씰 Rubinetto, costo: 7 euro 씰 Torchio da 30 centimetri, costo: 200 euro (usato 100) 씰 Pigiadiraspatrice a mano, costo: 230 euro 씰 “Sempre pieno” in acciaio inox (foto sotto) da 150-200 litri, costo: 150 euro 씰 Due damigiane da 54 litri, costo: 44 euro 씰 Uva, costo: da 60 a 100 euro, con punte di oltre 120 euro al quintale (da ogni quintale di uva, se torchiata bene, si ottengono circa 70 litri). 씰 Bottiglie bordolesi, costo: da 0,30 a 0,50 euro consiste nell’affondare le vinnacce che emergono, operazione da compiere due volte al giorno. Poi, con l’uso di un mostimetro, tenete sotto controllo i microscopici funghetti che stanno lavorando per voi. Se, per esempio, all’inizio il grado zuccherino “Babo” era 22, man mano che la fermentazione procede noterete che tenderà a scendere, fino a toccare lo zero, quando sarà il momento di “svinare”. Sono trascorsi più o meno 10-12 giorni. Aprite il grosso rubinetto alla base del tino e versate il mosto-vino in una damigiana con tappo bollitore o, meglio, in un recipiente inox “sempre pieno”. Vi rimarranno le vinacce da torchiare e un gran profumo che inebria. Dopo tanta fatica, ci vorranno ancora 3-4 travasi prima che il vino sia pronto. Durante l’inverno e la primavera avverrà la fermentazione malolattica. Dopodiché, nella tarda primavera, potrete imbottigliare il vostro nettare. Per presentare meglio il vostro vino potrete creare una vostra etichetta e utilizzare una capsula di plastica termorestringente sul tappo. Sperando che tutto sia andato bene, buona bevuta! 왎