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5998/1/16 REV 1 zam,deb/PAZ/gl/S 1 DG G 3 C Contesto generale Il
Consiglio
dell'Unione europea
Bruxelles, 18 febbraio 2016
(OR. en)
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IND 27
COMPET 46
COMER 9
NOTA
Origine:
Destinatario:
presidenza
Comitato dei rappresentanti permanenti/Consiglio
Oggetto:
Preparazione del Consiglio "Competitività" del 29 febbraio 2016
Industria siderurgica: seguito della sessione straordinaria del Consiglio
"Competitività" del 9 novembre 2015 e della conferenza sulle industrie ad
alta intensità energetica del 15 febbraio 2016
- Presentazione da parte della Commissione e della presidenza
- Scambio di opinioni
Contesto generale
Il 9 novembre 2015 la presidenza lussemburghese ha organizzato una sessione straordinaria del
Consiglio "Competitività" per fare il punto sulle gravi problematiche che l'industria siderurgica europea
si trova ad affrontare, tra cui il considerevole eccesso globale di capacità produttiva e le conseguenti
chiusure di impianti siderurgici e perdita di posti di lavoro. La presidenza lussemburghese ha concluso
che sono necessarie misure concrete per garantire la redditività a lungo termine di un settore siderurgico
europeo moderno nel quadro di un approccio globale volto a creare condizioni generali competitive per
l'industria dell'UE nel suo complesso. Tra le suddette misure figurano l'avvio di dialoghi bilaterali e
multilaterali e negoziati con i paesi terzi, un approccio costruttivo alla modernizzazione degli strumenti
di difesa commerciale, il pieno e tempestivo utilizzo delle misure di difesa commerciale, il pieno ricorso
al piano di investimenti per l'Europa e alle norme rivedute in materia di aiuti di Stato per sostenere le
industrie ad alta intensità energetica, una maggiore competitività dei settori più a rischio di
rilocalizzazione delle emissioni di CO2 nell'ambito della riforma del sistema di scambio di quote di
emissione (ETS), e una rapida attuazione dell'Unione dell'energia, sfruttando le potenzialità
dell'economia circolare e utilizzando al meglio gli strumenti e finanziamenti UE disponibili.
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Dal 9 novembre la Commissione europea ha dato seguito ad alcune di tali misure, ad esempio con il
recente annuncio di ulteriori misure antidumping nel settore siderurgico. Nell'ambito di tale seguito,
il 15 febbraio 2016 è stata convocata una speciale conferenza ad alto livello delle parti interessate
(nel contesto dei lavori in corso del gruppo ad alto livello sulle industrie ad alta intensità energetica),
con il coinvolgimento delle parti sociali, per esaminare la situazione attuale e prendere in
considerazione azioni politiche, tra cui un bilancio dell'attuazione del piano d'azione europeo per la
siderurgia 2013. La conferenza si è concentrata sul commercio, gli investimenti per l'innovazione e
la competitività, il Fondo europeo per gli investimenti strategici e il pacchetto della Commissione
europea sull'economia circolare. I partecipanti hanno ribadito la necessità di misure concrete per
salvaguardare la competitività globale delle industrie europee ad alta intensità energetica.
La presidenza desidera mettere in particolare risalto tre aspetti discussi nel corso della conferenza:
i)
la necessità di accelerare l'introduzione di misure antidumping per rispondere a sfide urgenti
poste all'industria dalla concorrenza sleale delle importazioni, considerata in particolare la più
rapida attuazione di tali misure da parte di altri paesi;
ii)
la necessità di sostegno e strumenti finanziari per l'innovazione di più facile accesso, progetti
pilota e nuovi modelli aziendali per le società europee ad alta intensità energetica, tra cui
quelle del settore siderurgico, nell'ambito dell'adozione di ulteriori provvedimenti a favore
dell'efficienza energetica e della transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio;
iii)
la necessità di evitare costi di regolamentazione – in particolare per le PMI – che ostacolano la
competitività e, in particolare, la necessità di evitare effetti negativi della riforma dell'ETS sulle
industrie ad alta intensità energetica esposte a forte concorrenza internazionale e il rischio di
rilocalizzazione delle emissioni di CO2, anche nel contesto dell'attuazione della COP21, in
modo tale che le società europee possano operare in condizioni di parità a livello globale.
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Scopo del dibattito in sede di Consiglio "Competitività" del 29 febbraio 2016
Si allega al presente documento una nota della Commissione sulla situazione attuale, come base per
il dibattito.
La presidenza dei Paesi Bassi invita il Consiglio "Competitività" a:
1.
prendere atto dello stato di attuazione delle conclusioni della presidenza lussemburghese del
9 novembre 2015 e del modo in cui sono state tradotte in misure concrete;
2.
discutere quali ulteriori misure concrete siano necessarie per affrontare le sfide cui deve far
fronte l'industria siderurgica europea (e, più in generale, le industrie europee ad alta intensità
energetica), tenendo conto di quanto è stato fatto finora e degli esiti della conferenza ad alto
livello del 15 febbraio 2016. Si invita il Consiglio a concentrarsi in particolare sulle misure
che possono realisticamente essere adottate a breve termine, data l'urgenza delle sfide attuali.
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Situazione del settore siderurgico europeo
L'industria siderurgica europea ha un fatturato di circa 180 miliardi di euro l'anno, con all'incirca
360 000 posti di lavoro diretti e una produzione di approssimativamente 170 milioni di tonnellate di
acciaio all'anno, in più di 500 impianti di produzione in 23 Stati membri dell'UE.
L'UE rappresenta oggi soltanto il 10% circa della produzione mondiale, rispetto al 22% nel 2001 e
al 15,7% nel 2007. Di contro, la quota della Cina della produzione mondiale di acciaio è aumentata
dal 15% del 1999 a circa il 50% di oggi.
L'acciaio rappresenta una parte considerevole di varie catene di valore industriali. L'offerta di
acciaio economicamente accessibile e di alta qualità è strettamente collegata alla competitività di
numerosi settori industriali, inclusi quello edile, automobilistico, elettronico, meccanico e
dell'ingegneria elettrica.
In seguito agli sforzi di ristrutturazione passati, oggi il settore siderurgico dell'UE è più dinamico,
innovativo e orientato ai consumatori. La capacità dell'industria di sviluppare prodotti siderurgici
nuovi, dalle proprietà particolari e di alta qualità le conferisce un vantaggio competitivo globale.
Inoltre, l'industria siderurgica europea rientra tra i leader mondiali quanto alle prestazioni
ambientali e all'efficienza delle risorse.
Ciononostante, essa fa fronte a una serie di sfide rilevanti, descritte più dettagliatamente qui di
seguito. Le sezioni seguenti presentano anche esempi di politiche esistenti che vantano il potenziale
di rispondere a tali sfide.
Sfide per l'industria siderurgica europea e soluzioni politiche
1.
Eccesso globale di capacità produttiva e pratiche commerciali sleali: dialogo politico con i
nostri partner e utilizzo migliore degli strumenti esistenti
Il settore siderurgico dell'UE soffre al momento di un considerevole eccesso globale di capacità
produttiva. Altri produttori soffrono parimenti del rallentamento dell'economia mondiale e
dell'eccesso di capacità produttiva che ne consegue, che esercita un'ulteriore pressione al ribasso sui
prezzi dell'acciaio e incoraggia comportamenti delle regioni concorrenti che provocano distorsioni
degli scambi.
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A titolo esemplificativo, l'associazione mondiale dei produttori siderurgici ha stimato l'eccesso di
capacità produttiva di acciaio della Cina in circa 340 milioni di tonnellate nel 2014, ovvero più del
doppio della produzione annua di acciaio grezzo dell'UE nel medesimo anno (169 milioni di
tonnellate). Parallelamente, nel 2015 la produzione di acciaio grezzo nell'UE è scesa a 155 milioni
di tonnellate.
L'effetto negativo del finanziamento statale da parte della Cina di ulteriore capacità produttiva è
amplificato dall'attuale rallentamento economico del paese. Inoltre, al fine di proteggere le loro
industrie siderurgiche locali, molti paesi produttori di acciaio non appartenenti all'UE hanno
introdotto restrizioni o distorsioni commerciali, incluse barriere tariffarie, misure non tariffarie,
incentivi e sovvenzioni all'esportazione, nonché restrizioni su vari tipi di materie prime utilizzate
nella produzione di acciaio.
Oltre al protezionismo locale, spesso i paesi terzi ricorrono a pratiche commerciali sleali con
l'obiettivo di esportare la produzione in eccesso.
Laddove opportuno e corroborato da elementi di prova, la Commissione risponde a queste pratiche
commerciali sleali attraverso gli strumenti di difesa commerciale (TDI); di conseguenza, contro
questi comportamenti commerciali sleali sono in vigore al momento 35 misure antidumping
definitive. Nel 2015 e all'inizio del 2016 l'industria siderurgica dell'UE ha presentato nove nuove
denunce per pratiche commerciali sleali in ambito siderurgico. Le indagini più recenti per
antidumping sono state aperte il 12 febbraio 2016 allo scopo di accertare se le importazioni cinesi di
tre prodotti siderurgici siano state oggetto di dumping nel mercato dell'UE. In caso affermativo la
Commissione adotterà misure per proteggere l'industria europea dagli effetti dannosi del commercio
sleale. Inoltre, in seguito ad altre misure antidumping provvisorie adottate recentemente, il
12 febbraio 2016 la Commissione ha deciso di imporre, a partire da tale data, dazi provvisori
antidumping su un ulteriore prodotto siderurgico importato dalla Cina e dalla Russia. Ciò dimostra
come la Commissione agisca rapidamente e applichi tutti gli strumenti di difesa commerciali a sua
disposizione per proteggere i produttori siderurgici europei dal commercio sleale. Inoltre la
Commissione sta anche affrontando la causa profonda del problema, ovvero l'eccesso globale di
capacità produttiva, e incoraggia i governi di paesi terzi ad applicare la giusta combinazione di
misure politiche. Tali discussioni politiche hanno luogo a livello multilaterale (per esempio il
comitato acciaio dell'OCSE) e bilaterale (per esempio i gruppi di contatto siderurgico dell'UE con
paesi terzi). Infine l'UE è determinata a perseguire un'agenda commerciale ambiziosa e ad aprire i
mercati di paesi terzi ai prodotti siderurgici dell'UE tramite i negoziati di accordi di libero scambio.
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2.
Lo status di economia di mercato della Cina
L'11 dicembre 2016 scadranno talune disposizioni del protocollo relativo all'adesione della Cina
all'Organizzazione mondiale del commercio. La Commissione non ha ancora preso una decisione
definitiva su come tenere conto di tale scadenza nella legislazione di difesa commerciale dell'UE e
sta svolgendo un esame approfondito, compresa un'analisi per settore e per Stato membro, dedicato
ad altri aspetti di tale questione, in particolare il potenziale impatto sull'occupazione.
La valutazione d'impatto prevede anche una consultazione pubblica e contatti con le parti
interessate. L'1 e il 2 febbraio il commissario Malmström ha aggiornato rispettivamente il
Parlamento europeo e gli Stati membri in merito ai dettagli di tali ultimi sviluppi.
Nella sua valutazione la Commissione intende scambiare esperienze e mantenere uno stretto
collegamento con i partner commerciali su tale questione.
3.
Costi dell'energia – situazione mondiale e all'interno dell'UE
Le più recenti statistiche internazionali sul prezzo dell'energia mostrano che i prezzi dell'elettricità
nell'UE sono di gran lunga superiori rispetto ad alcune altre regioni del mondo produttrici di
acciaio, il che ha ripercussioni di ampia portata sui settori ad elevata intensità energetica come
quello siderurgico.
Inoltre in seguito alle politiche e alle tassazioni nazionali dell'energia, in seno all'UE continuano a
sussistere differenze nei prezzi dell'energia, che possono essere considerevoli. La Commissione
continuerà a seguire da vicino tali sviluppi e sta elaborando una nuova relazione sui prezzi e i costi
dell'energia da pubblicare più avanti nel 2016.
Nella proposta di riforma del sistema di scambio di quote di emissione (ETS) recentemente
adottata, la Commissione mira a garantire l'accesso alle quote gratuite per le industrie ad alta
intensità energetica, tra cui il settore siderurgico, entro i limiti imposti dal quadro generale per il
clima e l'energia. Inoltre gli Stati membri sono attivamente incoraggiati a utilizzare i proventi delle
aste ETS a compensazione finanziaria dei costi indiretti relativi all'ETS, presentando nel contempo
relazioni sul loro impiego e garantendo trasparenza e rendicontabilità.
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La proposta della Commissione comprende anche l'istituzione di un Fondo per l'innovazione e di un
Fondo per la modernizzazione per estendere a innovazioni industriali pionieristiche il sostegno
esistente alla dimostrazione delle tecnologie innovative, come pure per agevolare gli investimenti
nella modernizzazione dei sistemi energetici e incrementare l'efficienza energetica negli Stati
membri a più basso reddito. La proposta è attualmente all'esame in sede di Consiglio e di
Parlamento europeo.
4.
Politica di concorrenza
La politica di concorrenza è un elemento importante per aiutare gli Stati membri a promuovere la
competitività a lungo termine delle loro industrie ad alta intensità energetica e al tempo stesso
proteggere il mercato unico in vista delle misure di sostegno nazionali.
La disciplina della Commissione in materia di aiuti di Stato a favore dell'ambiente e dell'energia
2014-2020 consente agli Stati membri di compensare i costi indiretti di finanziamento dei regimi di
sostegno in materia di energie rinnovabili (la compensazione dei costi indiretti del finanziamento
del sostegno all'energia da fonti rinnovabili è già stata approvata per Regno Unito, Germania,
Romania e Danimarca).
Inoltre, in virtù degli orientamenti della Commissione relativi a determinati aiuti di Stato
nell'ambito del sistema per lo scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra dopo il 2012, gli
Stati membri possono compensare i costi indiretti del sistema ETS a determinate condizioni
(la Commissione ha già approvato i regimi di compensazione dei costi indiretti del sistema ETS per
Regno Unito, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Grecia, Lituania e Belgio (Fiandre)).
Oltre a ciò, si possono concedere aiuti a favore della ricerca e dello sviluppo nell'ambito della
disciplina degli aiuti di stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione.
Per evitare una corsa rovinosa alle sovvenzioni nel mercato unico, a partire dalla metà degli anni '90
non sono stati consentiti aiuti per il salvataggio e la ristrutturazione nel settore siderurgico e viene
seguito un approccio orientato al mercato al fine di realizzare gli aggiustamenti di capacità e la
ristrutturazione necessari per garantire la redditività e sostenibilità dell'industria siderurgica in Europa.
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Piano di investimenti: promuovere l'innovazione nell'industria siderurgica
La sfida principale per l'industria siderurgica europea, confrontata a prezzi dell'energia elevati e
importazioni di prodotti standardizzati a basso prezzo dalla Cina e da altri paesi in via di sviluppo,
consiste nel diventare più competitiva accrescendo la sua posizione nei segmenti dell'industria di alta
gamma, di alta qualità e quindi di margine più elevato. I prodotti siderurgici di elevato valore
generano da cinque a otto volte più entrate per tonnellata a rispetto all'acciaio di base. Per promuovere
ulteriormente le imprese europee in tali segmenti, il settore può avvalersi delle forme ammesse di
sostegno da parte dell'UE e degli Stati membri per quanto concerne ricerca, sviluppo e innovazione.
In particolare, il piano di investimenti per l'Europa può contribuire a promuovere la competitività
delle industrie ad alta intensità energetica, come quella siderurgica, tramite soluzioni innovative.
La BEI ha già approvato e concesso un progetto sulla siderurgia nell'ambito del FEIS e da ora in poi
un maggior numero di progetti può essere sottoposto a valutazione.
Il Polo europeo di consulenza sugli investimenti, di recente istituzione, può inoltre sviluppare
competenze specifiche sulle industrie ad alta intensità energetica e fornire un sostegno alla
creazione di buoni progetti di investimento.
6.
Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione : sostenere politiche attive del mercato
del lavoro
In alcuni casi, il ricorso a misure di ristrutturazione è inevitabile e potrebbe portare alla perdita di
posti di lavoro. Entro i suoi limiti giuridici e di bilancio, il Fondo europeo di adeguamento alla
globalizzazione può cofinanziare fino al 60% del costo totale delle misure attive a favore del
mercato del lavoro, volte ad aiutare i lavoratori in esubero a trovare nuovi posti di lavoro.
Conclusioni
Le sezioni precedenti illustrano le principali sfide per l'industria siderurgica europea e offrono
esempi di politiche dell'UE che possono fornire sostegno e contribuire a rafforzarne la
competitività.
Anche il pacchetto sull'economia circolare offre una possibilità per rafforzare la competitività
dell'industria siderurgica dell'UE.
Si tratta, tuttavia, solo di esempi e tra le altre politiche e misure che si potrebbero prevedere vi è il
miglioramento dell'accesso ai mercati degli appalti pubblici nei paesi terzi.
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In termini di processo e monitoraggio della competitività dell'industria siderurgica dell'UE, il gruppo
ad alto livello per le industrie ad alta intensità energetica, istituito dalla Commissione europea,
potrebbe essere utilizzato per trattare la situazione specifica dell'industria siderurgica, unitamente alle
parti interessate. La prima riunione di tale gruppo si è già svolta nel dicembre 2015 ed è stata
consacrata alle sfide e alle priorità strategiche di detti settori. La Commissione ha altresì organizzato
una conferenza ad alto livello sulle industrie ad alta intensità energetica il 15 febbraio 2016, a cui
hanno partecipato anche i ministri di Regno Unito, Francia, Paesi Bassi e Slovacchia, come pure
deputati al Parlamento europeo e amministratori delegati provenienti da imprese lungo le catene del
valore dell'industria ad alta intensità energetica. In base alla formula del gruppo ad alto livello per le
industrie ad alta intensità energetica saranno portate avanti varie iniziative, segnatamente seminari
tecnici sul sistema di scambio di quote di emissione e opportunità di finanziamento disponibili.
Inoltre il dialogo con importanti paesi terzi produttori di acciaio (come la Cina e l'India) potrebbe
essere rafforzato, anche nel contesto del comitato acciaio dell'OCSE.
Gli Stati membri sono invitati a tenere conto di questi elementi in vista del dibattito del Consiglio
"Competitività".
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