la new lean thinking nella produzione
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la new lean thinking nella produzione
n. 033 - OTTOBRE 2013 RIDURRE GLI SPRECHI ED COME? AUMENTARE LA FLESSIBILITÀ LA NEW LEAN THINKING NELLA PRODUZIONE Dott. G. TORRIDA INTRODUZIONE - Presidente del Gruppo 2G Management Consulting Il Gruppo 2G Management Consulting, sensibile alle richieste delle Aziende-Clienti, già nel 2007 aveva sviluppato un proprio progetto denominato HL (HIGH value e LOW cost): “Il rinnovamento nella produzione per l’abbattimento dei costi”. - Responsabile divisione “WCM e CSL3” del Gruppo 2G - Esperto di Processi produttivi e organizzazione di stabilimento - Esperto di Processi speciali (PND, saldatura, ecc.) Dott. F.FERRERO - Responsabile Divisione “Logistica” del Gruppo 2G Management Consulting - Esperto di Processi produttivi e organizzazione di stabilimento - Esperto di Analisi Flussi informativi per sistemi gestionali d’impresa Dott. L. GUELFO - Consulente Gruppo 2G Management Consulting - Esperto di Logistica - Esperto di Analisi di Lavoro Nel 2011-2012 tale progetto si è evoluto in un'applicazione personalizzata alle PMI "Light Word Class Manufacturing": uno strumento semplice e versatile per migliorare la gestione dell’impresa, favorire l’innovazione e ridurre i costi. Ora la situazione di crisi economica/strutturale pone esigenze imperative di cambiamento per le aziende che vogliono riproporsi in modo vincente sul mercato. La definizione di Crisi (che deriva dal greco κρίσις, decisione) deve essere reinterpretata, per un'azienda che vuole mantenersi competitiva, come una grande opportunità di cambiamento per riproporsi su un mercato, che é certamente vero che ha una domanda inferiore, ma è anche vero che ha un mercato in cui diminuiscono i competitor. Ne é stata una testimonianza anche il Convegno di Confindustria a Torino il 12 e 13 aprile 2013 in cui sono state presentate Aziende vincenti che hanno risposto alla crisi con il cambiamento organizzativo e gestionale nell’ambito di una strategia di innovazione. Pag. 1 di 6 n. 033 - OTTOBRE 2013 Per operare un cambiamento è necessario preliminarmente valutare la realtà in cui l'Azienda opera, considerando anche l'insieme delle norme/requisiti derivanti dalla Legislazione Nazionale ed Europea per i vari ambiti a cui si deve rispondere. PRODUZIONE TRADIZIONALE Layout per singolo processo Produzione a Lotti (PUSH) Layout per prodotto (insieme dei processi) One Piece Flow (PULL) Il Gruppo 2G da anni supporta i suoi Clienti nella consulenza Tecnico Giuridica nelle diverse aree dalla sicurezza sul posto di lavoro, all'ambiente, alle norme di prodotto, al “Modello 231”, ecc. Grandi Lotti Economici Piccoli Lotti frequenti Molti dati precisi Pochi dati - Alta velocità Sistema informativo Visual management MRP Efficienza dei reparti produttivi Max saturazione delle Risorse Riduzione tempi operativi di lavoro JIT - Kanban In parallelo a questa attività di analisi tecnico giuridica in cui si muove l'Azienda si deve procedere ad una attività di analisi di tutti i processi, (progettazione, produzione logistica, amministrazione, acquisti, ecc.) per individuare ed eliminare tutto ciò che é spreco o comunque non crea valore. LA NEW LEAN THINKING NELLA PRODUZIONE PRODUZIONE 'LEAN' Efficienza del FLUSSO totale Livellamento della produzione Eliminazione tempi improduttivi e attività a non valore aggiunto Fig. 1: Differenza tra Produzione Tradizionale e Lean Il Principio Guida del NEW LEAN THINKING nella produzione, è costituito dalla generazione di VALORE per i clienti, eliminando tutti gli sprechi e le attività non a valore aggiunto e quindi puntando all’aumento dell’efficienza aziendale con una riduzione dei costi. L'approccio Lean considera importante operare con un “Flusso Pull' cioè “Tirato dal cliente”: su questa base vengono definiti o variati i layout delle aree produttive, per sincronizzarle con le richieste del cliente (Takt Time) elemento indispensabile per avviare il processo del Just In Time (JIT) ed ottenere gli indiscussi benefici. Nello specifico, si focalizzerà l'attenzione sull'intero flusso produttivo, per individuare ed abbattere la maggior quantità di attività che il cliente non è disposto a pagare, come: • scorte di materiali ed attrezzature, movimentazioni; • costi per la non qualità nella produzione; • mancanza di efficienza nei processi. Anni di Benchmarking ed osservazioni su aziende di tutto il mondo hanno riscontrato i seguenti benefici: • riduzione dei tempi di produzione e delle scorte dell'80% • riduzione del 50% degli scarti di processo e rilavorazioni • raddoppio della produttività • aumento della varietà dei prodotti ad un costo contenuto (fonte: J. Womack D. Jones 'LEAN THINKING') Tali attività rappresentano almeno il 60% di quelle Non a Valore Aggiunto e che sono eliminabili in tempi rapidi (fonte: Analisi della Cardiff Business School) entro 7-8 mesi dall'avviamento del progetto. IL LAYOUT DELL'AREA PRODUTTIVA DIFFERENZE CON LA PRODUZIONE TRADIZIONALE Come sintetizzato nella Fig. 1, con il Lean Thinking, il focus dell'efficienza produttiva si sposta dalla singola operazione/reparto verso quella dell'intero flusso del processo/azienda, indispensabile per raggiungere gli obiettivi del cambiamento. La produzione a 'Flusso continuo' prevede la riduzione della dimensione dei lotti, tendendo idealmente all'equivalenza "1 lotto = 1 pezzo', ovvero alla produzione ed allo spostamento di un pezzo alla volta (one piece flow). In questo modo la produzione fluisce in maniera continua, senza interruzioni, attese e magazzini di semilavorati. L'avvicinamento delle stazioni di lavoro riduce inoltre gli sprechi di movimentazione. Pag. 2 di 6 n. 033 - OTTOBRE 2013 Naturalmente occorre abbandonare il tradizionale layout 'per reparti' (torni, frese, trapani, sbavature, trattamenti, assemblaggio, etc) a favore di uno a 'cella di prodotto' come indicato in Fig. 2. Tale soluzione porta ai seguenti benefici: • semplificazione della produzione per famiglie di prodotto • riduzione del lead time e del work in process • occupazione di uno spazio minore • maggiore flessibilità e affidabilità dei piani di produzione • migliori condizioni ergonomiche • migliore qualità processo/prodotto N 1 2 3 4 5 6 7 I 7 SPRECHI CANONICI DELLA LEAN PRODUCTION SOVRAPRODUZIONE Quantità non richieste o anticipate rispetto al fabbisogno TEMPO Fermate per mancanze, bilanciamento, mancata sincronizzazione delle fasi del processo SCORTE Presenza di Materiali ed Attrezzature eccessive lungo il flusso del processo MOVIMENTI Presenza di movimenti inutili o inefficienti che non aggiungono valore al processo DIFETTI Non conformità di prodotto/processo riscontrati internamente o segnalati dal cliente TRASPORTI Presenza di inutili spostamenti di materiali e attrezzature tra le varie fasi, dovuti a distanze e quantità non ottimizzate PROCESSI Presenza di operazioni inutili o inefficienti all'interno del ciclo di lavoro Fig. 2: Cella di prodotto Fig. 3: I 7 Sprechi nella Lean Production Ovviamente con questo tipo di organizzazione produttiva ogni cella sarà dedicata ad una certa famiglia di prodotti ed ad un determinato volume produttivo. STRUMENTI PER L'AGGRESSIONE DEGLI SPRECHI I SETTE SPRECHI NELLA LEAN PRODUCTION La tabella della Fig. 3 pone in risalto i 7 Sprechi da aggredire per avviare un progetto di Lean Thinking nell'area della Produzione. La Value Stream Map (VSM) eseguita, avrà valutato la mappatura di tutto il flusso di lavoro, facendo emergere il 'peso' di ogni spreco inquadrato nel contesto aziendale, con l'attribuzione del costo assorbito e da questa verranno concordati obiettivi e tempistiche per il miglioramento, unitamente agli indicatori ed alle frequenze di monitoraggio. Per ogni spreco sono disponibili uno o più piani di aggressione, con i relativi strumenti da utilizzare per la sua eliminazione o per il contenimento entro i livelli prestabiliti come indicato nella Figura 4. JIT - JUST IN TIME Il cambiamento della filosofia aziendale portato dal lean thinking, rende possibile realizzare quest'ambizioso piano di produrre od approvvigionare i componenti significativi con la quantità e la tempistica dettata dalla domanda di utilizzo. Fondamentale per la riduzione delle scorte e quindi del capitale circolante è l’utilizzo di strumenti quali: Pag. 3 di 6 n. 033 - OTTOBRE 2013 • schedulazione a capacità finita, per fissare l'avvicendamento delle lavorazioni nel brevissimo periodo (max 1 settimana) • controllo avanzamento per una reazione immediata agli scostamenti • logica FIFO (First In First Out) per i rifornimenti • definizione ed utilizzo di contenitori standard di piccole dimensioni • implementazione di sistema Kanban per i componenti significativi 5S - ORGANIZZAZIONE DEL POSTO DI LAVORO L'organizzazione del posto di lavoro (Workplace Organization) è uno degli strumenti fondamentali per migliorare l'efficienza, la qualità e la sicurezza dei processi. Permette di facilitare il flusso del lavoro e di eliminare gli sprechi relativi a: • spazi occupati • tempi di ricerca • movimenti e spostamenti • rilavorazioni e controlli • sicurezza ed ergonomia del posto di lavoro TPM - TOTAL PRODUCTIVE MAINTENANCE Con questo piano di miglioramento continuo, la manutenzione delle attrezzature e degli impianti di produzione ha come obiettivo l'abbattimento delle fermate per guasti. Con la TPM vengono estese le responsabilità su due livelli: • Manutenzione Autonoma • Manutenzione Professionale Con la Manutenzione Autonoma, gli operatori, che meglio di tutti conoscono la funzione e la struttura delle macchine, oltre che il loro utilizzo, si occupano anche di monitorarne lo stato, effettuando riparazioni di piccole anomalie per il mantenimento delle condizioni iniziali, segnalando visivamente i malfunzionamenti più rilevanti per l'intervento dei manutentori professionali. Con la Manutenzione Autonoma si ottiene una drastica riduzione delle microfermate sia in termini di quantità che di durata, migliorando l'efficienza dell'impianto e riducendo le attività a carico dei manutentori professionali che possono essere dedicate ad attività specialistiche. Fig. 4: Strumenti per l'aggressione degli sprechi Il target della Manutenzione Professionale è quello di aumentare il tempo di disponibilità degli impianti con: • la riduzione del numero delle fermate per guasto, introducendo e monitorando un piano di manutenzione programmata • la riduzione dei tempi di intervento (MTTR) con la corretta gestione dei libri macchina e del magazzino ricambi e lubrificanti • l'aumento del tempo tra due guasti (MTBF) con piani volti a prevenire il deterioramento dei componenti Pag. 4 di 6 n. 033 - OTTOBRE 2013 SMED - SINGLE MINUTE EXCHANGE OR DIE Il principio del Set-up rapido è quello di ridurre al minimo i tempi di attrezzaggio delle macchine, condizione essenziale per la riduzione dei lotti e dei lead time, con l'aumento della frequenza di produzione, e la riduzione dei costi Consiste nell'individuare, separare ed ottimizzare le attività interne da quelle esterne. Le attività interne sono quelle che necessariamente devono essere eseguite a macchina ferma che dovranno essere eseguite nel minor tempo possibile. successivamente verranno realizzati e testati su un campione limitato e quindi in caso di risultati soddisfacenti, estesi a tutta l'azienda. VISUAL MANAGEMENT Viene così identificato un insieme di tecniche e strumenti per migliorare la gestione a vista sul posto di lavoro (cartellonistica, bacheche, righe a terra, controllo stati macchina, identificazione materiali/attrezzature, etc.). La Gestione a Vista è il sistema più efficace per comunicare sul posto di lavoro e facilita il coinvolgimento del personale (vedi figura 6). KAIZEN - MIGLIORAMENTO CONTINUO La traduzione di Kaizen è 'cambiamento verso il meglio' ed indica un piano per creare sempre più valore, attraverso il coinvolgimento di tutti nell'eliminazione costante di ogni spreco, puntando sul miglioramento metodologico e non su quello tecnologico. Fig. 5: SMED, un esempio di massima efficienza LIVELLAMENTO E BILANCIAMENTO I volumi di produzione tendono naturalmente ad essere irregolari, creando carichi eccessivi durante i picchi di produzione. Con un'attenta rilevazione ed analisi dei tempi, è possibile operare una ridistribuzione delle operazioni e delle risorse (manodopera ed attrezzature) riducendo i picchi avvicinandosi al takt time richiesto PDCA - PROBLEM SOLVING Questo piano di risoluzione dei problemi utilizza il ciclo PDCA (Plan, Do, Check, Action) con strumenti di analisi quali: • 5 Whys (5 perchè) per focalizzare la causa radice del problema con una serie consecutiva di 'perchè' • analisi causa-effetto (diagramma a spina di pesce) • OPL (formazione su un punto) che focalizza su un unica pagina brevi concetti di immediata comprensione, per evitare l'insorgenza od il ripetersi si un errore • Poka Yoke (sistemi a prova di errore) semplici accorgimenti che impediscono errori nelle fasi dei processi per analizzare e pianificare gli interventi che Per questo motivo, non prevede grandi investimenti, è di breve pianificazione e di rapida esecuzione, può essere realizzato da tutti, rientra nel lavoro quotidiano e si basa sul lavoro in team, non per velocizzare le prestazioni, ma per ottimizzare l'utilizzo delle risorse, eliminando le attività non a valore. MEETING ORGANIZZATI Fig. 6: Cartellonistica E' indispensabile pianificare brevi riunioni giornaliere (Flash meeting o riunione dei 5 minuti) a inizio turno con i membri dei team e direttamente nell'area di produzione, davanti alla cartellonistica, per l'aggiornamento di: • risultati e problematiche del periodo precedente • informazioni di carattere generale Pag. 5 di 6 n. 033 - OTTOBRE 2013 • istruzioni per il periodo successivo In questo modo vengono condivise le informazioni necessarie per eseguire le azioni coinvolgendo il personale sul raggiungimento degli obiettivi concordati. MONITORAGGIO EFFICIENZA PROCESSO PRODUTTIVO Il monitoraggio del processo produttivo, per valutarne l'efficenza e i migloramenti introdotti, deve essere effettuato con un cruscotto di indicatori che varia in funzione delle diverse realtà e settori. Uno degli indicatori maggiormente utilizzato per il calcolo complessivo dell'efficienza degli impianti é l'OEE (Overall Equipment Effectiveness) e può essere considerata, sia sulla singola macchina che sull'intera linea, valutando le perdite nel loro complesso (vedi Fig. 7). Un valore di OEE variabile tra l’85% ed il 95% è indice di una buona impostazione, sia a livello organizzativo che operativo. CONCLUSIONI La Lean Thinking é una filosofia che coinvolge tutti i processi aziendali, anche se storicamente ha trovato una applicazione diffusa in quelli della produzione e logistica. L'esperienza applicativa di progetti di Lean Producton ha dimostrato grandi efficienze (fino all'abbattimento del non valore aggiunto nella misura del 50%) soprattutto in produzioni di serie nel passaggio dalla produzione con l'impostazione in cui si ricercava l'efficienza del singolo processo passando da una logistica "push" ad una "pull". Ovviamente per valutare e quantizzare quali possono essere i margini di miglioramento nell'applicazione della Lean Production é necessario analizzare il processo produttivo da migliorare, definire/concordare i miglioramenti e valutandone i tempi di attuazione ed il feed back dell'investimento (ROI). PROPOSTA DEL GRUPPO 2G Gli esperti del Gruppo 2G responsabili NEW LEAN THINKING hanno già operato in PMI e grandi aziende con soddisfazione del Cliente. Prima di avviare un nuovo progetto i nostri esperti, preventivamente e senza alcun impegno economico e/o operativo, sono disponibili ad eseguire un check-up per valutare l’impatto che il progetto può avere in Azienda. Solo al termine di questa attività è possibile presentare un piano preliminare con un analisi critica dell’impatto che tale intervento può avere sui risultati attesi dalla Direzione aziendale. Fig. 7: Calcolo dell'OEE Se volete fissare un appuntamento con i Nostri esperti e quindi per un check up gratuito potete contattare il ns. Ufficio Marketing: Sig.ra Cristina Gagliardo Tel. 011 505062 - Fax 011504660 e-mail: [email protected] OEE = disponibilità (D%) x efficienza (E%) x qualità (Q%) Pag. 6 di 6