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24 dicembre 2015 / n. 49
Sport
AD ITRIA SCACCHI
L’ANNO CHE VERRA’…
Fine anno, tempo di bilanci alcuni positivi e altri negativi.
Molto spesso dubbi amletici generano conflitti interiori,
ma come per incanto le risposte giungono quasi prepotentemente,
risolvendo i problemi. Tutto allora si semplifica e fa presupporre
che “ l’anno che sta arrivando” sarà strepitoso!
di Marika Chirulli
D
urante il
Natale
siamo
t u t ti più
buoni e ci sentiamo
migliori. Non riesco a capire quale sia
la causa, forse sarà
l’aria particolarmente profumata dal
rigore invernale, le
luci che brillano o
l’atmosfera di festa
che ci induce ad essere più disponibili
verso il nostro prossimo.
A questo punto dell’anno
si cominciano a trarre i bilanci, analizzando tutti gli
aspetti della vita, e si cerca
di comprendere se si stia
percorrendo la strada nella
giusta direzione e se valga
la pena di concentrare le
proprie forze residue in determinate attività, diverse
dal lavoro. A volte i dubbi
ci assalgono e non sempre si riesce a trovare una
risposta adeguata. Molto
spesso, quando meno te lo
aspetti, però, la vita ti fornisce la giusta spiegazione ai
dilemmi amletici.
Sabato, salterellando da un
canale televisivo all’altro,
scorgo un bambino seduto
sulla sedia a rotelle, ospite
della trasmissione Telethon,
maratona tipica di questo
periodo. Mi soffermo ad
ascoltare le sue dolci parole, accompagnate da un sorriso misto di rassegnazione,
consapevolezza e
saggezza, stato emotivo che
solo una persona anziana
appagata dalla vita riesce a
raggiungere. Mentre narra
le sue tristi vicende, dalla
scoperta della rara malattia
genetica di cui è affetto fino
alla sua attuale difficoltosa
quotidianità, dietro di lui
scorrono le immagini che
riprendono i vari momenti
della sua giornata. Sul più
bello ecco che la telecamera lo riprende seduto attorno ad un tavolo, di fronte
il padre e al centro una
scacchiera. Naturalmente il
mio interesse, a quel punto,
è raddoppiato, non era più
solo scientifico, ma anche
scacchistico.
Questo bambino, del quale
non ricordo il nome purtroppo, nel filmato indica
al padre il pezzo e le coordinate secondo la consueta notazione scacchistica,
per realizzare la sua mossa, giacché ha perso l’uso
delle mani. Il cervello però
funziona e bene! Sorridendo batte il
genitore, che è
costretto a far
cadere il suo Re
per scacco matto. Alla domanda
su quanto gli piacesse
praticare il Nobil Gioco,
il bambino ha risposto
con un sorriso disarmante: “Tanto, anche
perché la mia vita è una
partita a scacchi. Occorreranno sicuramente tanto
tempo e forza di volontà,
ma alla fine vincerò io!”
Ebbene in quel momento,
tra le lacrime che scendono
spontanee dinanzi a tanta sfortuna e dolcezza, ho
capito quanto la strada che
stiamo percorrendo sia giusta. Se gli Scacchi aiutano
al punto di donare il potere
di trasformare un dolore,
letteralmente un calvario,
in una forza così grande e
Problema numero 358
Muove il Bianco
Matto in due mosse
nel desiderio di combattere strenuamente per vincere la battaglia
più importante, che è quella della vita, allora stiamo facendo la
cosa giusta. Anzi di là dalla mera
e impersonale programmazione
delle attività, tipica di questo periodo dell’anno, viene spontaneo
organizzarsi per diffondere la
pratica, ma soprattutto la passione e l’amore per il Nobil Gioco,
anche tra le persone più sfortunate di noi, quasi fosse una sorta di
terapia.
Dunque bando alle lamentele per
la virgola che non va bene, presunte sfortune della vita, ecc, ecc,
ecc… Dinanzi a questo bambino
sono crollate tutte le idee e i programmi che turbinavano nella
mia mente, lasciando spazio ad
un solo grande obiettivo: donare ore di felicità e di svago alle
persone vessate dalla vita e dalle malattie o messe a dura prova
dalle disgrazie. Non ho l’ardire
di affermare che gli Scacchi siano la panacea di tutti i problemi o
dolori, ma senz’altro aiutano tanto a non pensare e distogliendo
l’attenzione dalla quotidianità, a
volte pesante, aiutano a superare
le difficoltà e insegnano ad avere
la calma e la determinazione per
affrontare le battaglie della vita.
La prima lezione che impartiscono è imparare a superare i propri
limiti e, come mi ripete sempre
il mio amico e Maestro Jiji Delfino, a non essere troppo severi
con se stessi e a prendersi meno
seriamente.
Ebbene, sulla scia di queste riflessioni, l’AD Itria Scacchi augura a tutti una vita serena, tanta
salute e soprattutto la capacità di
regalare amore al prossimo perché la bontà è il più grande dono.
Con tanto amore diamo inizio ad
uno STREPITOSO 2016!
Dove giocare
a scacchi
A.D. Itria Scacchi
Sede: Viale della Stazione n°9
Presso Pubblica
Assistenza A.R. 27
ONLUS - SERMARTINA
Telefono: 339-1606512
e-mail: [email protected]
Itria Scacchi
A.D. Scacchi Martinese
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presso il Villaggio di S.Agostino
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AD Taranto Scacchi
Risultato dell’Es.358
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In copertina
Roberta Di Laura
foto di Imma Brigante