Gli avventurieri delle Indie

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Gli avventurieri delle Indie
S E G N A L A Z I O N E
N° 23
KEATING, Mark.
Gli avventurieri delle Indie. Ed. Longanesi, 2011, pp. 371.
Collana: La gaja scienza vol. 1005.
€. 18,60.= (i.i.)
Il romanzo è “nuovo “ nel genere di scrittura: per i particolari con cui l’A. ferma il lettore. La storia
sembra scritta a settori, tenendo presente la possibilità di sceneggiare, poi, un film. La “comparsa” del
pirata Barbanera, entra in questa prospettiva.
L’ A. dichiara di essere stato un venditore di tutto. C’è un gusto, infatti, nel condannare la pirateria ma,
in realtà di intingervi bene la penna…
Il giovane P. Devlin ( Devil in inglese significa demonio, diavolo!) ha alcuni tratti comportamentali che
ricordano Jack Sparrow. L’altro giovane Dandon occhieggia a quelli dell’indimenticato dr. S. Maturin nei
romanzi di P. O’ Brian, compianto.
L’aspetto più originale del racconto è quello che mostra la finzione (finction) di 2 navi (o persone) pirata e
amiche che si attaccano per coinvolgerne una terza: la vera preda (vedi foto di sovracoperta).
Con l’avvento del motore si sono creati due comandanti: di coperta e di macchina: quest’ultimo obbediva
all’altro. Le editorie, con la sovra copertina, rimandano a questi due importanti ruoli: di immagine e di
sostanza del libro. In realà quelli di macchina sono il traduttore-trice , in questo caso, e il consulente. Che
merita di essere citato: R. Nassigh.
L’ambientazione storica è ben resa documentariamente. Le frasi idiomatiche note, sono ben collocate
sia nelle conversazioni che nelle riflessioni degli interpreti. Il libro si fa leggere con gusto anche per gli
spostamenti delle azioni dei vari personaggi e per una coloritura piacevole e nuova.
Le donne “dei pirati” sono usate come comporta la concezione pragmatistica del denaro-tesoro….
Contrariamente agli schemi hollywoodiani, il tesoro si trova sotto il tavolo e il baule non è aperto dai
lucchetti ma dalle cerniere… C’è, dunque, una qualche irrisione dell’A. agli scrittori di questo argomento….
La lettura scorre come un’andatura a vela, al traverso con 15 nodi di vento: si può manovrarla bene…
A p. 18: ”Devlin…era in grado di correre con la rapidità di un dito su una carta geografica”. “Ed era sempre
essenziale poter disporre di un buon navigatore”…”Quel vivere gomito a gomito…e se poi andavi d’accordo
con chi dormiva, mangiava e combatteva al tuo fianco tanto meglio per tutti… era stato questo genere di
cameratismo a contraddistinguere il successo di quei pirati così detti ”confratelli della Costa”… che (p.2223) “intonavano dei canti per la gioia di vivere e non solo per imprimere un ritmo al lavoro”. E a p. 27: “non
c’era da stupirsi se l’attenzione fosse rivolta a medicinali, carte nautiche ricercate famelicamente come
l’oro…”. A p. 30: “I portoghesi, gli stregoni del mare, erano maestri nel campo della navigazione. Il
“waggoner” della nave era un corposo atlante pieno di mappe e carte nautiche”. P. Devlin divenne quello
in grado di trasformare i fogli piatti delle carte nautiche in un globo”. Che è una bellissima immagine !
A p. 33 c’è la descrizione della tortura “torchiatura”, da qualche anima pia definita “rosario della
sofferenza”….A p. 181, nel secolo dell’immagine, c’è una battuta sagace: “ La notorietà è l’inizio della
fine”…A p. 249: ”Se non fosse per l’oro e le donne, non ci sarebbe la dannazione” cita Dandon riferendosi,
con l’ A., al senso di colpa. Senza tener presente che il senso di colpa è un fattore di civiltà da cui i pirati
erano usciti ! Privater e sessualità….. A p. 262: “Il dr. (di bordo) Wood (legno !?) uscì in silenzio, convinto
più che mai che in ogni uomo di mare ci fosse un grano di follia”… A p. 264 c’é la descrizione di
quell’aspetto psichico importantissimo che è la separazione: “la descrizione dell’ “Attimo”…sospeso in un
mondo che esiste solo sul mare”…”Nulla rimpicciolisce, nulla ingrandisce”… Ci si stacca ?
Un libro sui pirati, un’estate balenga, metereologicamente, una stagione ricordabile con un romanzo ?
Non è che la lettura può aiutarci per tutta la vita ? O è come scrive E. FERRERO, a p. 149,”Nei libri non c’è il
mondo, c’è il sogno del mondo,…” (in: Disegnare il vento. Ed. Einaudi, 2011, pp. 187. €. 19,50) ?
N.B. Infine, a parte, l’ A. sente la necessità di “spiegarsi”: per riproporsi ?