la stampa - UIL Alessandria

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2 .Primo Piano
STAMPA
.LA
LUNEDÌ 20 LUGLIO 2015
I numeri
chiave
della
riforma
35
miliardi
La somma che
il governo
dovrà trovare
nei prossimi
tre anni per
finanziare
gli sgravi
fiscali che ha
promesso
15
miliardi
Vanno trovati
per ridurre
la pressione
fiscale sulle
imprese
e rilanciare
l’economia
Lo sgravio
su Irap e Ires
è atteso
nel 2017
80
euro
Il bonus ai
pensionati
verrà erogato
nel 2018,
secondo il
programma
di Renzi
Nello stesso
anno verranno
ridotte
le aliquote
Irpef
Tagli alle tasse, il governo
va a caccia dei primi 4 miliardi
Ieri vertice per fare spending review su ministeri e pubblica amministrazione
Renzi: elimineremo molti carrozzoni pubblici, ci vuole coraggio e basta con i no
CARLO BERTINI
ROMA
Il day after dell’annuncio sulle
tasse il premier lo passa a Palazzo Chigi, non solo per preparare il suo viaggio in Israele
di domani e il discorso alla
Knesset, ma anche per cominciare a rispondere alla domanda chiave su come si troveranno le risorse, 45 miliardi in tre
anni. Renzi e Padoan, insieme
ai tecnici della Ragioneria Generale dello Stato, Franco e
Mazzotta, pare stiano lavorando ai primi tagli di spesa. Perché dalla spending review dei
ministeri, fanno sapere da Palazzo Chigi, arriveranno almeno 3-4 miliardi di euro. E con
l’approvazione della riforma
della pubblica amministrazione, partirà lo sfoltimento atteso da anni delle municipalizzate da ottomila a mille. Insomma, «fare una buona spending
per ridurre tasse e sprechi, via
enti inutili, giù il fisco», questo
il patto delle riforme che il premier propone al Paese. «Elimineremo molti carrozzoni pubblici, ma ci vuole coraggio,
energia e basta con quelli che
sanno dire soltanto no».
Parte il fuoco amico
Sì perché il day after dell’annuncio - che per Renzi vale come una polizza per riguadagnare consensi - è segnato dal
fuoco amico della contraerea di
sinistra dei Bersani, Speranza
e compagni. Che non ci stanno
a far passare un azzeramento
delle imposte sulla prima casa
«anche per chi ha l’attico in pieno centro». Ma che in sostanza
non vorrebbero dare una cambiale in bianco al premier. Il
quale rilancia, rispolverando lo
ene usare la leva del fisco e l’idea di proporre
un grande patto». Ma se
lo strumento che indica Renzi
è «giusto», poi però la risposta
che da «è sbagliata», sostiene
Susanna Camusso. «A parte
che non si capisce dove vada a
prendere tutte le risorse, ma
lui dice che sono sei mesi che
sta studiando questo piano,
facciamo finta di credergli; il
problema – spiega il segretario
Cgil - è che la sua “rivoluzione”
aumenta le disuguaglianze anziché ridurle. Punta al consenso a breve e serve solo a far
star meglio chi sta già meglio.
Agisce sullo status quo, senza
pensare di modificare nulla,
mentre bisognerebbe investire sul futuro e sui giovani ».
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Ma non è positivo ipotizzare
un taglio così forte delle tasse?
«Dire solo “fisco” non basta:
occorre vedere quali scelte
concrete si fanno. Come non
basta dire solo “prima casa”,
perché può implicare interventi anche molto differenti
fra loro: bisogna dire a quali
redditi si guarda, a quali livelli
Se le riforme vanno
avanti siamo
nella condizione di
abbassare le tasse
di 50 miliardi di euro
nell’arco di cinque anni
Se il Parlamento farà
le riforme, i cittadini
pagheranno meno
tasse. Il rimpasto del
governo è un piano
che studiamo da mesi
Matteo Renzi
GIAN MATTIA D’ALBERTO/LAPRESSE
Il premier Matteo Renzi (40 anni) promette di abbassare le tasse in tre anni
slogan del «patto con gli italiani». Ponendo però una condizione tutta politica, «se le riforme vanno avanti siamo in condizione di abbassare le tasse di
50 miliardi in 5 anni», dice al
Tg2. Aggiungendo come postilla che «se il Parlamento farà le
riforme, per i cittadini si libera
la possibilità di pagare meno».
Il che, tradotto al rovescio, suona come un preciso avviso agli
italiani: occhio che chi frenerà
le riforme mette a rischio il risparmio sulle tasse che voglio
realizzare. Renzi lega infatti le
riforme strutturali a quella del
fisco, visto che per avere agio
nel trovare le risorse bisogna
pure convincere l’Europa, dimostrando agli occhiuti custodi del rigore di aver rispettato
gli impegni presi l’anno scorso
sui «compiti a casa». Gli uomini
di Bersani però vanno giù duro,
paragonando il premier a Berlusconi, rigettando di fatto uno
scambio tra riforma del Senato
e tasse. «È giusto superare la
tassa sulla prima casa, ma non
per tutti», avverte Roberto
Speranza. Che lamenta il silen-
zio renziano sull’evasione fiscale, chiedendosi dove il premier prenderà appunto i soldi.
Come a dire: non è che per onorare la sua promessa, Renzi sarà tentato di tagliare la spesa
sociale e il welfare?
E slitta pure il rimpasto
«E’ un piano che stiamo studiando da sei mesi», confida il
premier, negando così che sia
tutto improvvisato. Ma se dal
fronte dei sindaci si aprono i
primi spiragli - Fassino a nome
dell’Anci fa buon viso a cattivo
“Idea giusta, applicazione sbagliata
Così si aumentano le disuguaglianze”
Intervista
PAOLO BARONI
ROMA
Bisogna fare una
buona spending
review per ridurre
tasse e sprechi,
via gli enti inutili
e poi giù il Fisco
Camusso (Cgil): aiutare prima i redditi bassi e combattere l’evasione
Consenso
a metà
Cosa bisognerebbe fare?
La leader
della Cgil
apprezza
l’idea dei tagli
fiscali di Renzi
ma ritiene che
debbano
essere più
mirati, e pone
il problema
delle
coperture
FABIO CIMAGLIA/LAPRESSE
di giustizia fiscale si punta».
Cosa non funziona secondo lei?
«Intanto c’è un problema di
scansione dei tempi. Perché gli
interventi sui redditi più bassi e
sui pensionati al minimo, che sono i soggetti più in difficoltà, vengono previsti solo nel 2018 ed in
questo campo aspettare tre anni,
un tempo infinito, significa solo
aumentare ancor di più le disuguaglianze. Seconda questione:
interventi di tipo universalistico,
quando ci si trova in situazioni
come la nostra, non generano miglioramenti ma contribuiscono
solo a peggiorare la situazione.
Come è già accaduto per altri
provvedimenti l’impressione che
la crescita delle disuguaglianze
per questo governo non rappresenti un problema. Mentre invece questa è una delle ragioni più
vere della crisi del Paese».
Bisogna concentrare
tutte le risorse
disponibili a favore
dell’occupazione
dei giovani
Susanna Camusso
Segretario generale
della Cgil
«La vera rivoluzione da fare per
me è un’altra: bisognerebbe
concentrare tutte le risorse disponibili a favore dell’occupazione dei giovani, visto che abbiamo una disoccupazione al
42%, anche allentando il patto
di stabilità dei comuni o azzerando le tasse su tutti i nuovi investimenti. Perché capisco che
per una famiglia operaia avere
al massimo 500 euro in più all’anno possa essere importante
ma non avere più in casa un figlio disoccupato vale molto di
più: significa vedere il futuro.
Poi occorre chiudere la forbice
delle disuguaglianze. E anziché
continuare a ridurre il costo del
lavoro, bloccando il rinnovo dei
contratti e riducendo ancora il
peso delle tasse, con l’idea che
questa sia l’unica ricetta, occorre pensare ad un grande provvedimento che riunisca tutti gli
incentivi e agevoli davvero molto gli investimenti. Così come
farei un intervento di decontribuzione a favore delle assunzioni, ma quelle nuove, aggiuntive.
Perché il nostro problema è ab-
Presidente
del Consiglio
gioco, «siamo pronti a cogliere
l’occasione» - Renzi sa che deve
tenere ben salda la maggioranza in vista dei passaggi parlamentari più duri, quelli di settembre. Non a caso rinvierà a
settembre il rimpasto di governo con la nomina di un ministro
che dovrebbe andare agli alfaniani. E non a caso si predispone a sfruttare la disponibilità di
voti dei berlusconiani sul fisco
quando si voterà la legge di stabilità a ottobre. Come arma nella trattativa interna al Pd con la
minoranza ostile.
battere l’esercito di 3 milioni di
disoccupati».
L‘idea del patto fiscale però non
le dispiace.
«L’idea di proporre al Paese un
grande patto fiscale è giusta,
però deve farne parte anche la
lotta all’evasione. Che deve essere lotta vera. E poi questo
patto va proposto al Paese, non
solo ad una sua parte».
Con quali strumenti?
«Bisogna iniziare a destinare
un po’ di risorse alla possibilità
di detrarre una serie di spese
che forse potrebbero rendere
più incisiva la lotta all’evasione.
E poi occorre incentivare di più
l’uso della moneta elettronica,
magari pensando ad una grande convenzione con le Poste per
fornire a prezzi agevolati se non
proprio azzerati questi nuovi
strumenti a tutti i pensionati.
Poi sarebbe bene smettere di
intralciare l’attività dell’Agenzia delle entrate e in Parlamento la legge sulla corruzione».
I redditi più bassi non dovrebbero però beneficiare del taglio
delle aliquote Irpef?
«La proposta di arrivare a due
solo aliquote è un cedimento
culturale alla Lega e alle teorie
più destrorse. Ricordo che la
progressività fiscale è uno degli
strumenti fondamentali dell’uguaglianza e la modulazione
è fondamentale ancora più in
un Paese come il nostro dove il
lavoro dipendente è il grande
contribuente».
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LA STAMPA
In breve
AD ASTI IL CONSIGLIO VOTA NEL POMERIGGIO
Cameradicommercio
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Due schieramenti, ognuno con una decina di voti
Non si esclude che possa spuntare un terzo nome
FULVIO LAVINA
ASTI
Si profila un duello per la
presidenza della Camera
di commercio, di Asti con
un terzo nome che potrebbe tornare in campo all’ultimo minuto per superare i
fronti contrapposti.
Frassino
Due motociclisti feriti
in uno scontro
1 Scontro
tra una moto e
un’auto a Frassino. Le due
persone che viaggiavano
sulla moto sono state trasportate al «Santissima Annunziata» di Savigliano e all’ospedale «Santa Croce» di
Cuneo: uno dei motociclisti è
grave. Sono rimasti illesi, invece, il conducente e i pas[GI. S.]
seggeri dell’auto.
Crissolo
Escursionista
soccorso sul Monviso
1 Un escursionista è stato
recuperato ieri pomeriggio
sulla parete Sud del Monviso. L’uomo stava scendendo
dalla via normale, quando
una pietra è caduta e l’ha
colpito causandogli la frattura di una gamba. Sul posto
sono intervenuti l’elisoccorso e i volontari del soccorso
alpino di Crissolo.
[A. G.]
.
Piemonte e Valle d'Aosta .41
NEL PAESE ALESSANDRINO ARRIVA IL COMMISSARIO
Giunta flop a Castellazzo
Un anno dopo le elezioni
il sindaco ha perso la fiducia
È durato solo un anno il mandato da sindaco di Gianfranco Ferraris, esponente del Pd
eletto nel 2014 con una lista
civica alla guida del Comune
di Castellazzo Bormida, paese di circa cinquemila abitanti alle porte di Alessandria. Un percorso travagliato con una maggioranza tutt’altro che coesa, dove tre
giovani consiglieri eletti per
«svecchiare» l'amministrazione di centrosinistra al governo da tempo (Giuseppe
Ferraris, Roberto Curino e
Peter Nicolosi), hanno fatto
pesare da subito le loro richieste di cambio di marcia
nella conduzione del Comune, creando un gruppo a sé
in Consiglio.
Fallite le larghe intese
Mario Sacco
Caraglio
Il nuovo Consiglio camerale appena nominato dalla
Regione si riunisce oggi,
alle 15,30. Dopo l’insediamento formale, si passerà
alle votazioni per eleggere
il presidente.
Mario Sacco, presidente
uscente, con due mandati alle spalle, ha fatto un passo
indietro: «Non ci sono le condizioni per una mia ricandidatura» ha fatto sapere.
Oggi i funerali
di una commerciante
1 Si svolgono oggi, alle 15,
nella chiesa parrocchiale, i
funerali di Teresa Rinaudo,
91 anni, morta nella sua abitazione in via Roma. Insieme
al marito Aldo Degiovanni
(deceduto nel 1981) e ai figli,
fu a lungo contitolare di un
negozio di ferramenta in
centro paese. Lascia i figli
Anna, Paolo e Luigi. [MT. B.]
Bossi e Goria
Due i nomi che si fanno nelle ultime ore: quello di
Giansecondo Bossi, direttore di Confartigianato e
quello di Renato Goria, imprenditore contitolare della Alplast ed ex presidente
degli industriali.
Bossi avrebbe il sostegno, oltre che della sua associazione anche di Cna,
Confesercenti e della potente Coldiretti.
Il nome di Goria non sarebbe finora emerso ufficialmente, ma potrebbe
convogliare le preferenze
di tutti coloro che non si ritrovano sulla linea di Confartigianato.
Sulla carta i due schieramenti contano una decina
di voti a testa, determinante potrebbero essere le decisioni dei rappresentanti
di sindacati, consumatori e
liberi professionisti.
Biagio Riccio
«Quello che posso dire è
che rivendichiamo la presi-
Pettenasco
Un anno fa si era evitato il
commissariamento con una
giunta istituzionale con esponenti di tutti i gruppi consiliari: maggioranza, «giovani»,
opposizione e l'esponente del
M5S, Daniela Messina, subito espulsa dal movimento per
la sua scelta. Un esperimento
durato circa 8 mesi, positivo
secondo tutti ma il sindaco ha
voluto richiamare in giunta i
«vecchi» del Partito democratico ritenendo che i patti
con i tre consiglieri sul loro
rientro in maggioranza non
sarebbero stati rispettati.
Gianfranco Ferraris del Pd
Sette «no» su 13
Ieri mattina, dopo l'approvazione del bilancio di previsione
all’unanimità, 7 consiglieri su
13 (Giuseppe Ferraris, Curino e
Nicolosi, Daniela Messina e il
gruppo di opposizione Loredana Corrado, Thomas Volpe e
Gian Franco Gandini) hanno
votato a favore di una mozione
di sfiducia che apre le porte al
commissariamento. «Invece di
pensare all'interesse del paese
mantenendo la giunta istituzionale – hanno detto Giuseppe
Ferraris e Corrado –, il sindaco
ha preferito sottostare ai diktat del Pd, diventando il solo responsabile della crisi». «Non
ho mai assecondato alcun partito – ha replicato il primo cittadino –. C'è chi ha tradito il
mandato degli elettori. Mi ricandido».
[G. C]
Sub si sente male
Salvato dalla Cri
1 La
La Camera di commercio di Asti
denza della Camera di commercio, in quanto associazione di categoria più rappresentativa» fa sapere il
presidente Confartigianato
Biagio Riccio, che smentisce
invece di aver mai pensato
alla guida dell’ente. Intanto
la sua organizzazione ha
presentato una serie di ricorsi contro la assegnazione
dei seggi, contestando in
particolare il numero di posti attribuiti a Ascom-Confcommercio, Unione industriale e Confagricoltura
(«chiediamo una verifica sul
numero effettivo di iscritti»
è il senso dei ricorsi).
Disponibile a discutere le
proposte si dice Maurizio
Rasero, (Ascom) new entry
alla Camera di commercio
dopo le esperienze come assessore in Comune e Provincia e gli incarichi nei Cda di
Fondazione e Banca (in quest’ultima è il vicepresidente): «Pensiamo però che sia
utile - dice - che il nuovo presidente sia un imprenditore
e che sia una figura condivisa. Come Ascom, pur essendo la prima forza come categoria non facciamo nessuna
rivendicazione di poltrone.
Auspichiamo che questo
senso di responsabilità sia
capito e condiviso da tutti,
quello su cui dobbiamo impegnarci è il futuro di questo
ente per continuare a garantire un sostegno concreto alle aziende e al territorio».
pattuglia dei volontari della Croce Rossa con il
motoscafo-ambulanza ha
salvato ieri pomeriggio un
subacque nelle vicinanze
della Punta di Crabbia, dopo
Pettenasco, nella zona Nord
del lago d’Orta. Il sub si trovava in immersione alla profondità di 49 metri, quando
all’improvviso ha avvertito
delle difficoltà ed è risalito.
Una volta raggiunta la superficie dello specchio d’acqua ha avvistato l’imbarcazione della Croce Rossa e ha
chiesto aiuto. Due volontari
si sono subito tuffati in acqua e hanno recuperato l’uomo, al quale è poi stata praticata
l’ossigenoterapia.
Un’ambulanza del 118 di
Omegna ha poi trasferito il
sub all’ospedale dove, dopo i
primi accertamenti, è stato
comunque dichiarato fuori
pericolo.
[M. G.]
OGGI DALLE 17 IN VIA BERGAMO
Alessandria, festa in centro
per la fine dei lavori stradali
Oggi Alessandria festeggia la
chiusura dei lavori di ripavimentazione delle strade del
centro città. E lo fa davvero,
con una festa intitolata «Social street», dalle 17 alle 20, in
via Bergamo (nella foto), proprio una delle vie interessate
ai lavori realizzati dal Gruppo
Amag e che si completeranno
entro fine mese. La strada sarà chiusa al traffico e i residenti potranno trovare finger
food, musica e giochi per
bambini proposti da Ludobus. L’evento - organizzato
con la partecipazione fra gli
altri del Gruppo Amag, Rete
di strada Bergamo-Trotti, Capodanno Alessandrino con il
contributo della Fondazione
Cassa di risparmio di Alessandria - inizia con un incontro alle
17 alla libreria Mondadori di via
Trotti 58, nel quale verranno illustrati i lavori eseguiti. [G. LO.]
12 14 15 67 89 94 A6 A8
42 .Piemonte e Valle d'Aosta
STAMPA
.LA
Sede
ATENEI, DATI DELL’OSSERVATORIO SUL SISTEMA FORMATIVO
L’università
della
Valle
d’Aosta
ospiterà
per cinque
giorni
il convegno
In questa
materia
gli studenti
valdostani
sono sotto
la media
Ocse
Aumentano gli stipendi
dei neolaureati in Piemonte
Dopo la triennale 1076 euro al mese (+4,5%) e cresce l’occupazione
ALBERTO PRIERI
CUNEO
Aumentano gli stipendi per i
neolaureati negli atenei piemontesi, anche se di poco:
per chi ha conseguito il titolo
triennale nel 2013, l’anno
scorso il guadagno netto medio era di 1.076 euro al mese,
pari al 4,57% in più dei 1.029
euro che avrebbe intascato
l’anno prima. L’introito mensile per i neo-dottori che
hanno conseguito una laurea
specialistica è stato di 1.165
euro (+2,92%) e di 1.052 euro
(-0,47%) per coloro che hanno ottenuto una laurea tradizionale.
È quanto emerge dai dati
Sisform, l’osservatorio sul sistema formativo piemontese, calcolati tenendo presente la condizione lavorativa a
12 mesi dal conseguimento
del titolo di studio. Risultano
positivi confrontando gli ultimi due anni disponibili, ma
sono decisamente peggiori
rispetto al quinquennio precedente: i laureati triennali
del 2007 guadagnavano
1.327 euro a un anno dalla
conclusione degli studi, vale
a dire quasi il 19% in più di
quanto percepito dai loro
«colleghi» nel 2014 (differenza che supera il 22% per le
lauree tradizionali).
Primo impiego
Le stesse considerazioni valgono per la percentuale di
occupati: drasticamente calata tra i laureati nel 2013 rispetto a quella dei neo-dottori 2007 (-13,9% tra i triennali), ma migliorata rispetto
all’anno prima, con il 78,2%
di occupati tra coloro che
avevano conseguito la laurea
triennale dodici mesi prima.
«L’analisi conferma le difficoltà che i laureati post-riforma hanno affrontato in
questi ultimi anni – si legge
nel rapporto Sisform -. La
percentuale dell’impiego a
un anno dal titolo è stabile
quando non in ulteriore diminuzione nelle tre popolazioni di laureati, una contrazione legata in particolare al
crollo, tra il 2008 e il 2014,
dei contratti a tempo inde-
Un anno dopo la fine degli studi
GUADAGNO (euro)
Laurea
specialistica
Laurea
tradizionale
Laureati nel 2013
1.076
1.165
1.052
CONVEGNO ALL’UNIVERSITÀ
Laureati nel 2012
1.029
1.132
1.057
Laureati nel 2007
1.327
1.310
1.356
Differenza 2013-2012
4,57%
2,92%
-0,47%
-18,91%
-11,07%
-22,42%
Aosta per cinque giorni
tra studenti e insegnanti
capitale della matematica
OCCUPATI
Laurea
triennale
Laurea
specialistica
Laurea
tradizionale
LA STAMPA
Laureati nel 2013
74,8%
78,2%
65,1%
Laureati nel 2012
73,1%
78,2%
73,2%
Laureati nel 2007
88,7%
87,7%
91,8%
1,70%
0,00%
-8,10%
-13,9%
-9,5%
-26,7%
97,4
105,5
104
VOTO MEDIO 2013
terminato: 23 punti percentuali in meno tra i laureati
triennali, -5 punti tra gli specialistici e -11 tra quelli a ciclo
unico».
Investimento
In realtà, la laurea va intesa
come investimento a lungo
termine. L’89 per cento dei
laureati di secondo livello di-
chiara, a tre anni dal termine
dell’università, di avere un lavoro; tra quelli con laurea tradizionale, l’occupazione raggiunge l’84,6 per cento. Finiti
gli studi da cinque anni, in entrambi i casi si supera il 90%.
Lo stesso vale per lo stipendio,
che a tre anni dalla laurea si
attesta tra 1.277 e 1.354 euro
netti al mese (supera i 1.500
per chi ha finito l’università
nel 2007).
Una media di 105,5
Quanto ai voti, nel 2013 i più
alti sono quelli ottenuti da chi
ha concluso il percorso specialistico: in media 105,5 su 110
per le loro tesi, 97,4 per quelle
triennali e 104 per quelle tradizionali.
Statistica degli iscritti
PiùgiovanidafuoriregionepericorsinelNordOvest
1 Le università del Piemonte piacciono
sempre di più agli studenti che arrivano
da altre zone dell’Italia e anche dall’estero. Nel 2006 il numero di giovani piemontesi che sceglieva atenei in altre regioni
era superiore di 1.560 unità ai ragazzi
che, al contrario, arrivavano qui per laurearsi. A fine 2014, il trend si è invertito e il
«saldo migratorio studentesco» è positivo per 1.345 unità. Prima, molti giovani
(soprattutto dalle province di Alessandria, Novara, Verbania e Biella) sceglieva-
AOSTA, IN UNA SCUOLA MEDIA
Villeneuve, per l’orto alleanza
tra i ragazzi e gli anziani
I pomodori sono quasi rossi,
gli zucchini crescono sani e
svettanti piante di grano creano il giusto angolo ombreggiato. Sorprende l’orto biodinamico che cresce in un piccolo
cortile erboso tra le mura della scuola media di Villeneuve.
I 20 metri quadrati coltivati
con una quindicina di ortaggi
diversi sono il frutto dell’attività «Sporchiamoci le mani»
nata per coinvolgere gli alunni
e gli anziani della comunità
nella realizzazione di un orto
didattico. L’iniziativa fa parte
del progetto «Giovani Generazioni in Gioco» ideato dalla cooperativa sociale l’Esprit à
l’Envers, in collaborazione
con il gruppo tecnico del sub
Laurea
triennale
Fonte: Sisform, osservatorio
sistema formativo Piemonte
Studenti nell’orto didattico
no di studiare ad esempio a Genova, Pavia o Milano, mentre ora preferiscono le
università del Piemonte. In realtà, dal
2003 al 2013 le immatricolazioni di ragazzi della regione sono scese del 13 per cento, tuttavia il numero totale di iscritti è
aumentato grazie all’arrivo di studenti da
altre zone italiane (+76%) e stranieri. Il
numero di questi ultimi è quadruplicato
in 10 anni: ora rappresentano l’8,4 per
cento dei 104 mila iscritti alle università
piemontesi.
[A. P.]
ambito 1 e le istituzioni scolastiche Maria Ida Viglino e Valdigne Mont Blanc e finanziata nel
2014 con 8750 euro dalla Fondazione comunitaria. «Qui è il caso di dire: sosteniamo i prodotti
a chilometro zero come la collaborazione e la generosità» dice
Giancarlo Civiero, segretario
generale della Fondazione.
«Credo che questo lavoro
manuale sia piaciuto e che la
sperimentazione del cumulo
per il compost come le altre tecniche di agricoltura biodinamica abbiano coinvolto i ragazzi e
le ragazze» dice Attilio Perrone,
presidente dell’associazione
Biodinamica VdA. Durante
l’estate, alcuni volontari tra gli
studenti e gli anziani del paese
si danno il cambio per curare il
piccolo appezzamento. «Adoro
lavorare nell’orto, lo faccio già a
casa mia dove mio padre ne ha
uno grande: mi ha trasmesso lui
questa passione» racconta Silvia Castagnino, 11 anni, di Saint-Pierre.
[F. S.]
Aosta capitale della didattica
della matematica. Quello che
rappresenta da sempre il
punto debole di molti docenti
e studenti, ma è riconosciuto
come tassello fondamentale
per sviluppare un pensiero
critico e razionale, è al centro di un incontro tra esperti da tutto il pianeta. Per cinque giorni a partire da oggi
il capoluogo valdostano
ospita il convegno annuale
della Commissione Internazionale per lo studio e il miglioramento dell’insegnamento della matematica
(Cieaem), tra i cui fondatori,
nel 1950, si annoverano il
matematico francese Gustave Choquet e il notissimo
psicologo e epistemologo
svizzero Jean Piaget.
Confronto nell’ateneo
In collaborazione con il dipartimento di Scienze umane e sociali dell’università
della Valle d’Aosta e con il patrocinio dell’assessorato regionale dell’Istruzione e cultura, il prestigioso colloquio
mondiale affronterà, attraverso sessioni plenarie,
working group e working
sessions in francese e in inglese, il tema «Insegnare e
imparare la matematica: risorse e ostacoli». Circa 130
esperti e insegnanti da oltre
30 Paesi del mondo, tra cui,
oltre a quelli europei, sono
presenti Quebec, Canada,
Australia, Messico, Stati
Uniti, Africa e paesi dell’Est,
si incontreranno nell’ateneo
valdostano per confrontare
le loro ricerche e per stringere rapporti di lavoro a lungo
termine. L’ultimo giorno, venerdì 24 luglio, l’UniVdA organizza un atelier di «Condivisione e sintesi» dedicato a 20 insegnanti valdostani. L’obiettivo, guidato da Teresa Grange,
ordinario di pedagogia di formazione matematica, e Elisabetta Robotti, ricercatore in
didattica della matematica, è
la riflessione sull’impatto formativo del convegno per poi
favorire la diffusione dei risultati nelle scuole del territorio.
Dal 2013 è attivo in Valle il progetto «Questione di numeri.
Mediatori e didattica della matematica efficace».
«Didattica innovativa»
Dice Robotti, curatrice del
progetto: «Abbiamo lavorato
con le classi valdostane a una
didattica innovativa che riguarda le frazioni, spesso ostacolo che parte dalla primaria,
ma rimane anche nelle superiori. Lo scopo è trovare strategie più efficaci per insegnare
la matematica con un’attenzione agli alunni con difficoltà, in
particolare Dsa, i disturbi specifici dell’apprendimento, fenomeno che tocca il 5,32% della popolazione scolastica valdostana. Il frutto di questo lavoro è stato pubblicato dalla
casa editrice Erikson».
Dai risultati Ocse l’Italia
«matematica» si situa al 32°
posto, a metà della classifica.
Gli studenti del Nord Ovest e
del Nord Est si collocano invece al di sopra sia della media
nazionale sia della media Ocse,
mentre i valdostani, pur essendo sopra la media nazionale,
sono collocati al di sotto di
quella Ocse.
[F. S.]
CASTELLETTO TICINO, COSTATO 1,3 MILIONI
Infiltrazioni nel nuovo asilo
Il caso arriva in tribunale
Infiltrazioni nell’asilo nido ultra-ecologico di Castelletto
Ticino. A quattro anni dalla
costruzione della struttura
in via Cosio, la situazione è
arrivata al tribunale di Novara. Solo dopo un sopralluogo
dei tecnici si potranno iniziare i lavori anti-pioggia. E stabilire le responsabilità.
causa ai costruttori: «Il 7 luglio
il tribunale ha nominato un
tecnico per valutare cause e
responsabilità. Lo ha fatto anche il Comune e potranno farlo
le ditte». In attesa dei sopralluoghi, la situazione è ferma:
«Abbiamo chiesto che le verifiche vengano eseguite con urgenza. Solo dopo potremo sistemare la scuola».
«Riparazioni bloccate»
L’asilo nido comunale «Balconi» è stato inaugurato a
settembre 2011. A maggio, si
sono presentati gravi problemi di infiltrazioni: «Prima si è
allagato il bagno - conferma il
vicesindaco Massimo Stilo poi il salone». Il Comune ha
incaricato un legale per fare
L’impianto geotermico
L’asilo è costato 1,3 milioni di
euro, di cui mezzo milione finanziato dalla Regione. Ospita
più di 40 bambini e funziona
con un impianto geotermico,
producendo energia elettrica e
acqua calda. Si erano già presentati problemi all’impianto
L’asilo nido di Castelletto
di condizionamento e riscaldamento «ora risolti», dice Stilo,
oltre che al parquet. La Lega
Nord attacca: «Hanno inaugurato la struttura - dice il segretario cittadino Alessandro Deambrogio - con il cantiere ancora aperto: l’amministrazione ha messo fretta ai costruttori per un’operazione di facciata e queste sono le conseguenze. La giunta dovrebbe
pagare le spese legali». [C.BOV.]
12 14 15 67 89 94 A6 A8
LA STAMPA
.
Piemonte e Valle d'Aosta .43
Demonte
A SETTEMBRE INVECE INIZIERÀ IL RESTAURO INTERNO DA 1,2 MILIONI
Intra, edilizia acrobatica
sulla cupola di S.Vittore
Oggi
dalle 7
alle 24
i Tir
saranno
deviati
sull’ex
strada
militare
Tecniche alpinistiche per i lavori alla basilica di Verbania
SERGIO RONCHI
VERBANIA
Tutti con il naso all’insù oggi
in piazza San Vittore, pieno
centro di Intra. Ad attirare
l’attenzione sarà un intervento spettacolare sulla
grande cupola della basilica
dedicata al santo patrono di
Verbania: si caleranno infatti
nel vuoto sorretti da funi gli
operatori specializzati dell’impresa «Edilizia acrobatica» di Milano per un’ispezione alla copertura che prelude
ai prossimi lavori interni di
restauro. Con questa operazione si valuteranno le condizioni di stabilità e impermeabilità della parte in muratura
e del rivestimento in rame
della chiesa che risale a fine
Ottocento. «In occasione di
piogge intense - dice il parroco don Costantino Manea abbiamo riscontrato qualche
punto critico. Ora si tratta di
constatare da vicino la tenuta e di provvedere eventualmente a interventi per evitare sorprese quando si faranno i restauri».
L’azienda milanese esegue
interventi edili acrobatici
senza l’allestimento di ponteggi o piattaforme aeree,
utilizzando tecniche alpinistiche. Ciò garantisce anche,
come nel caso della cupola di
San Vittore, maggiore rapidità. Questo passaggio anticipa il complesso e rilevante
restauro interno della basilica che inizierà a settembre.
A rendere possibile l’imponente cantiere è l’ingente
contributo di un milione e
100 mila euro che la Fondazione Cariplo ha deliberato
nell’ambito dei finanziamenti
definiti «emblematici». A
questa cifra si sommano altri
fondi minori ottenuti da altri
enti e dalle offerte.
Mai si era realizzato un
intervento di simile portata
all’interno di San Vittore: i
lavori per il restauro conservativo dureranno un paio
d’anni e avranno un effetto
visivo forte poiché restituiranno alla chiesa lo splendore e il valore artistico del suo
aspetto originario, ora celato dal degrado.
VIABILITÀ: TENDA, COLLE DI NAVA E VALLE STURA
Cantieri nel Cuneese
Strade chiuse e deviazioni
DANILO DONADIO
La basilica di San Vittore e sullo sfondo il cantiere del nuovo teatro, opera che caratterizzerà Verbania
«Il canforo di Pallanza è stabile»
PeriziapagatadaicittadiniperbloccareiltagliodecisodalComune
1 «L’analisi con moderni metodi di inda-
gine non lascia dubbi: il canforo del lungolago di Pallanza gode di buona salute e
merita di restare a fare da guardia al porto
ancora per molti anni». Con queste parole
Marco Sconfienza, a nome dei cittadini
che si stanno impegnando per salvare la
pianta dall’abbattimento, commenta la
perizia della Fito-Consult pagata con una
raccolta di fondi. «Dall’indagine - aggiunge - risulta che l’albero è nella fase di senescenza, ma possiede ancora alta vitalità rilevabile dalle vegetazioni prodotte dopo
la potatura. La pianta, insomma, è ancora
vigorosa». Le misurazioni effettuate con
cicli di trazione darebbero una sicurezza
statica di base molto elevata; sicurezza alla rottura del 200 per cento e al ribaltamento del 300% Questi dati depongono a
favore del mantenimento della pianta.
Vengono consigliati dai tecnici solo alcuni
interventi manutentivi per aumentare ulteriormente la sicurezza statica. «Ora concludono i cittadini che hanno finanziato lo studio - si tratta di far recedere l’amministrazione comunale dal progetto di
abbattimento. Abbiamo inviato la perizia
e chiederemo subito un incontro».
[S. R.]
SI È OCCUPATA DEL TERZO VALICO, OGGI LA RIORGANIZZAZIONE A TORINO
Sindaci alessandrini scrivono a Chiamparino
“Non cambi la dirigente delle Infrastrutture”
La giunta del Piemonte oggi
procederà ad approvare la
riorganizzazione del settore
Infrastrutture Strategiche
della Regione, che si occupa,
tra l'altro, del Terzo valico
dei Giovi e i rappresentanti
dei Comuni alessandrini interessati dai lavori della linea
ad Alta capacità chiedono al
presidente Sergio Chiamparino di ripensarci. Lorenzo
Robbiano (Pd), ex sindaco di
Novi Ligure, Alberto Carbone, primo cittadino di Serravalle Scrivia, Giovanni Ottonello, vicesindaco di Voltaggio, tutti rappresentati degli
enti locali nel cosiddetto Comitato di pilotaggio sul Terzo
valico, insieme all'agronomo
Lorenzo Robbiano del Pd
Alberto Mallarino, stessa carica ma nel tavolo tecnico regionale, hanno scritto alla Regione sostenendo che lo spostamento di Gabriella Giunta, dirigente delle Infrastrutture
Strategiche alla direzione Difesa del suolo sarebbe una
scelta sbagliata, vista «la professionalità di alto profilo, la
competenza, la disponibilità e
la collaborazione che l’intero
settore, anche grazie alle indubbie qualità del dirigente,
ha sempre dimostrato nei confronti degli enti locali». «Non si
contano le riunioni, i Consigli
comunali, gli incontri con le
popolazioni a cui i dipendenti
del settore - il dirigente in testa – hanno partecipato».
I firmatari ricordano il lavoro che Gabriella Giunta avrebbe svolto nella definizione dei
protocolli di gestione rischio
amianto e risorse idrogeologiche, che dovrebbe evitare la
perdita delle sorgenti a causa
del tunnel principale.
Non tutti però sono d'accordo. «Sarebbe auspicabile – dice Stefania Pezzan, capogruppo di maggioranza di Arquata
Scrivia, Comune che ha presentato ricorso al Tar contro
l'opera – che chi prende certe
iniziative prima interpelli gli
altri sindaci. Sulle sorgenti, di
fatto, in Regione non si è prodotto nulla. Difficile sentirsi
rappresentanti da chi scrive
certe cose». «Gabriella Giunta
– dice l'associazione Amici delle Ferrovie e dell'Ambiente –
non ci ha mai fornito copia della prima versione del protocollo amianto e dei documenti
sulle sorgenti. Ci chiediamo se
ha fatto davvero gli interessi
del territorio o di altri». [G. C.]
Inizia oggi una serie di limitazioni al traffico nella Granda
che causeranno disagi ad automobilisti e trasportatori.
Dalle 22 alle 6 chiuderà la galleria del Tenda per interventi
nell’ambito del raddoppio.
Tunnel Est-Ovest a Cuneo
Valle Tanaro
A Demonte
Sul fronte dei collegamenti
tra Piemonte e Liguria, da oggi al 31 luglio, tutti i giorni dalle 7 alle 19 (esclusi sabato 25 e
domenica 26), sarà attivo un
senso unico alternato a Ormea, all’altezza di un cantiere
lungo la statale Colle di Nava,
tra le località Isola Perosa e
Nasagò. Dopo un giorno di
chiusura è stato, invece, riaperto ieri il Colle della Maddalena sul versante francese,
bloccato da una serie di frane
in località Rochaie causate
dalla pioggia.
Da oggi a sabato, resterà inoltre
chiusa la galleria Cittadina dell’Est-Ovest a Cuneo, da Confreria al capoluogo, per lavori di
manutenzione straordinaria
dell’illuminazione.
Oggi, dalle 7 alle 24, la Provincia ha autorizzato il passaggio
dei Tir sull’ex militare destra
Stura. Un percorso alternativo
al centro storico di Demonte
(via Martiri e Caduti), dove sono previsti cantieri di rialzamento dei pozzetti stradali di
acquedotto e fognatura. I camion saranno scortati da una
navetta da Festiona di Demonte
a Vinadio, con passaggi in salita
nelle ore pari, discesa nelle ore
dispari. Le auto seguiranno, invece, un percorso alternativo
lungo strade comunali. [MT. B.]
In breve
Cuneo
Vercelli
Oggi l’addio
a un generale
Il Consiglio comunale
discute il bilancio
1 Luciano Pugliese, 85 an-
1 Venerdì dalle 9,30 si terrà
ni, generale di Brigata, è
morto all’ospedale di Cuneo.
Originario di Putignano (Bari), dopo l’Accademia militare a Modena divenne ufficiale di Stato maggiore dell’Esercito con specializzazione in scuola di guerra. Già comandante del Distretto militare di Cuneo dal ’79 all’83, fu
comandante dell’ufficio Leva
dall’83 all’87, quindi Capo ufficio operazioni a Torino nelle Brigate Taurinense e Cremona. Appassionato di montagna, lascia la moglie Lilliana Cini e la figlia Daniela. Funerali oggi, alle 14,30, nella
parrocchia San Paolo. [MT. B.]
il Consiglio comunale più importante dell’anno per Vercelli. Viene infatti discusso e votato il Bilancio preventivo 2015,
presentato nei giorni scorsi
dal sindaco Maura Forte e dall’assessore Andrea Coppo. Gli
amministratori hanno assicurato che le tariffe dei servizi ai
cittadini non verranno toccate, anzi da quest’anno ci sarà
una minore pressione fiscale.
Il bilancio parte con un deficit
di 2,5 milioni di euro anche per
via dei mancati trasferimenti
(un milione) e per il ripianamento trentennale del debito
di quasi 16 milioni di euro (500
mila euro l’anno).
[R. MAG.]
DINO FERRETTI
CONCERTO GRATIS DI CHIARA, IL 25 C’È DE GREGORI
Folla per la musica all’Outlet di Serravalle
1 Un concerto di Chiara Galiazzo, già vincitrice di X-Factor, ha aper-
to il Summer Program 2015, festival del Designer Outlet di Serravalle
Scrivia (Alessandria): quattro date, a ingresso gratuito (inizio alle 21,
negozi aperti sino a mezzanotte) con grandi nomi. Prossimi appuntamenti del Summer Program il 25 luglio con Francesco De Gregori, poi
il 1° agosto Jack Savoretti e l’8 l’unica tappa italiana di John Newman.
4 .Primo Piano
STAMPA
.LA
DOMENICA 19 LUGLIO 2015
“Questa Europa non va
Noi taglieremo le tasse
rispettando le regole”
I numeri
della crisi
greca
330
miliardi
Il ministro Padoan: “Atene non è un protettorato tedesco
ma la Grecia adesso deve recuperare credibilità”
È il valore
del debito
pubblico che
il governo
di Atene fa fatica
a rimborsare
ai creditori
internazionali
Renzi ha parlato anche di «abolizione dell’Imu sulla prima casa». Sono 4 miliardi di gettito,
l’unica importante fonte di entrata autonoma dei Comuni, e
inoltre è una tassa che esiste in
tutto il mondo. Forse il premier
si riferiva alla possibilità di reintrodurre detrazioni per i redditi
più bassi?
Intervista
ALESSANDRO BARBERA
INVIATO AD ATENE
3,5
miliardi
È la somma
che la Grecia
dovrà
rimborsare
lunedì
alla Banca
centrale
europea
Ministro Padoan, l’accordo con
la Grecia ci permetterà di ottenere più flessibilità dall’Europa?
«La situazione dell’Italia non
è nemmeno lontanamente
comparabile alla Grecia. L’Italia si è guadagnata credibilità
e rispetto grazie alle riforme,
non abbiamo bisogno della benevolenza di nessuno».
86
Abbiamo compreso dalle parole del premier che chiederemo
più flessibilità. Le indiscrezioni
dicono che chiederete l’applicazione della cosiddetta clausola per gli investimenti. Può
confermare che varrebbe 6 miliardi di spese fuori dal deficit?
miliardi
È il piano di aiuti
alla Grecia,
deciso
dall’Eurogruppo
Il 17 agosto
dovrebbe
arrivare la prima
tranche
«Il premier ha indicato un mix
di politiche: taglio di tasse e investimenti, in un quadro in cui
il debito scende e si rispettano
le regole comuni».
Personaggio
DALL’INVIATO AD ATENE
euro
Domani
riaprono
le banche
in Grecia:
sarà
possibile
ritirare più
di 400 euro
alla settimana
Possiamo dire che la Grecia è
Il debito di Atene
In rapporto % al Pil
andamento
da inizio crisi
200
stime Fmi fino
ad aprile 2015
174,9
fuori pericolo?
177,2
172,7
171
previsioni Fmi
attuali
164,2
15
«È del tutto prematuro parlare di cifre. Stiamo lavorando
alla legge di stabilità, faremo
in modo di utilizzare al meglio
gli spazi di manovra e gli strumenti previsti dai Trattati».
Ministro, eppure ieri il premier
ha annunciato un piano triennale di riduzione delle tasse, un
taglio «senza precedenti alla
pressione fiscale». La flessibilità sugli investimenti non basterà mai. Andremo oltre il 3%
nel rapporto deficit-Pil?
«La tassazione sugli immobili verrà rivista con l’introduzione della local tax, che
semplificherà la tassazione
locale in una strategia di medio periodo».
420
La Grexit è stata sul tavolo?
156,5
145,7
«Purtroppo sì. Negli ultimi sei
mesi il fronte di coloro i quali
la sostenevano è cresciuto, e
questo la dice lunga su come
stesse andando il negoziato».
126,2
Poi ha prevalso la paura delle
conseguenze della Grexit?
inizio crisi
di Area euro
«No, ha prevalso il senso di responsabilità e la fiducia nel futuro dell’Europa».
102,8
2007
2008
2009
2010
2011
«Il peggio è alle spalle. Ma per
ora riceverà solo un prestitoponte. Il negoziato sul terzo
programma di aiuti comincia
ora, la strada è lunga».
2012
Fonte: Fmi (Outlook di aprile e memo di lunedì)
2013
2014
2015
2016
2017
- LA STAMPA
La svolta sulla trattativa è arrivata con la decisione di Tsipras
di rimuovere Varoufakis?
Il ministro-comico che rischia
di far piangere i pensionati
Haikalis: gli artisti hanno più visione e ideali dei politici
he cosa spinge un premier come Alexis Tsipras a scegliere un famoso attore comico come ministro delle pensioni? Il genio
o la disperazione? Il calcolo o
l’improvvisazione? Al quartier generale di Syriza, ormai
fortino assediato dei suoi oppositori interni, propendono
per la seconda ipotesi. Se c’è
un tema sul quale il premier
greco può perdere il consenso
sopravvissuto agli eventi è la
riforma del sistema previdenziale. Subito dopo il giuramento da ministro Pavlos
Haikalis l’ha definita «la patata bollente che tocca raffreddare». Eppure nella storia del
comico si può trovare persino
la traccia di un calcolo lucido.
In Grecia il volto pieno di
Pavlos Haikalis, all’anagrafe
Chaikalis, è noto tanto quanto in Italia quello di Massimo
Boldi o Renato Pozzetto. Ha
collezionato più di trenta serie televisive, una dozzina di
film, opere teatrali come il
Victor Hugo. Diventa famoso
per un programma tv contro
C
9
nomine
Alexis Tsipras
ha varato un
rimpasto di
governo,
sostituendo
i ministri e
vice ministri
dissidenti
32
i ribelli
I deputati
di Syriza
che hanno
votato contro
il piano
di riforme
approvato
mercoledì
il potere e i suoi mali.«Volevo
occuparmi di politica per far
diventare artisti anche i politici, perché gli artisti hanno visione e ideali». Se ne avvicina
già negli Anni 90, entra in Parlamento solo nel 2012 con Anel,
il piccolo partito nazionalista
guidato dal ministro della Difesa Kammenos. «Il recitare e la
politica hanno un obiettivo comune: fare il bene dei cittadini
e di chi ha bisogno». Da politico
non gli manca il gusto della
provocazione. Su twitter ha paragonato la Merkel a Hitler e
dato del gay all’ex premier Papandreou. Ma si è fatto notare
anche per cose più commendevoli: lo scorso dicembre raccontò di aver ricevuto la promessa di una tangente da 700
mila euro da parte di un banchiere preoccupato per le sorti
del traballante governo Samaras. Haikalis si mise addosso
un registratore e pubblicò tutti
i nastri. Senza alcuna decenza,
la Commissione etica del Parlamento archiviò la denuncia tra
le proteste dell’opposizione.
In un Paese di nomenklatu-
Film e serie tv
In politica
Il ministro
Pavlos
Haikalis,
dovrà
riformare
le pensioni
re, corruzione endemica e dinastie, il comico Haikalis sembra la persona giusta al posto
giusto. Nato nel 1959, orfano di
padre a dieci anni, ha una infanzia poverissima: «Mi fermavo davanti al fornaio e mi chie-
Pavlos Haikalis è un attore comico molto popolare
in Grecia, ha recitato nel
2013 nel film Limousine (foto in alto) e nella divertente
serie tv greca I polykatoikia
(2008-2009).
1
«Non mi piace metterla sul
personale. Ma fino alla sua sostituzione non c’è stato alcun
progresso, al Parlamento greco ha votato contro l’accordo e
il programma precedente si
poteva chiudere a condizioni
per loro migliori».
Il nuovo ministro delle Finanze
Tsakalotos ha detto che il nuovo programma «avrà effetti recessivi». Non un bel viatico.
«Sei mesi fa la Grecia stava
meglio, era un Paese che cresceva e aveva accesso ai mercati. Ora deve ricostruire la
sua credibilità. In ogni caso
nell’accordo non si parla solo
di aumento dell’Iva o delle tasse ai più ricchi: c’è l’impegno a
devo spesso se sarei stato mai
capace di comprami il pane per
vivere». Riesce a pagarsi la
scuola di recitazione, inizia la
carriera come comparsa, sbarca il lunario come pagliaccio
per bambini. «E’ una persona
simpaticissima e onesta, ma
non capisce nulla di pensioni»,
ammette Primikiris Vassilis,
uno dei leader della corrente
dei duri di Syriza. «Tsipras lo
ha scelto perché non sapeva chi
metterci».
Le pensioni greche sono uno
dei grandi temi di scontro fra
Atene e la Commissione di Bruxelles, sono le più care d’Europa rispetto alla ricchezza prodotta (pesano per il 17% del Pil,
in Italia per il 16) eppure sono
anche l’unico vero ammortizzatore sociale dopo i tagli alla
assistenza sanitaria iniziati negli anni dell’austerità. L’età media di pensionamento è ancora
fra le più basse d’Europa, ed
entro poche settimane l’Europa si aspetta il varo di una riforma simile alla legge Fornero.
Insomma, Tsipras potrebbe
aver fatto di necessità virtù,
nella speranza che i greci credano alla sincerità di un volto
comico ispirato dalla tradizione di Aristofane: «I beni pubblici prima che vengano spartiti tu divori. E come fichi palpi, strizzi coi tuoi diti quanti
debbano render conti, per sentir quale è maturo, quale è
acerbo».
[ALE. BAR.]
LA STAMPA
Primo Piano .5
.
ECONOMIA/LESFIDEDELL’UE
I premier
MERKEL E L’UE
Anche la Germania
ha ceduto parte
della sovranità
alle istituzioni Ue
C’è chi sostiene il contrario, ovvero che senza l’euro staremmo tutti meglio.
«Se c’è questa idea in giro è
colpa di politiche sbagliate o
insufficienti. Giustamente le
persone chiedono uno Stato
sociale capace di proteggerle,
più lavoro e benessere. Hanno
ragione. La crisi greca è anche
una lezione per il futuro, perché una cosa è certa: così l’Europa non può andare avanti,
bisogna cambiare passo».
Cosa occorre cambiare?
«Il cosiddetto “rapporto dei
cinque presidenti” è una buona base di partenza. Ma ci
vuole molto di più. Bisogna
completare l’Unione bancaria, aumentare l’integrazione
dei mercati, aprirsi agli scambi globali firmando l’accordo
transatlantico con gli Usa. E
condividere di più i rischi».
Che intende dire?
LA MOSSA DI TSIPRAS
Non ci sono stati
progressi nell’intesa
finché non ha
sostituito Varoufakis
sostenere nuovi investimenti
per almeno 35 miliardi. Il mix
di misure che serve per Atene
è quello che si chiede a tutti:
riforme strutturali e investimenti. La Grecia ha vissuto a
lungo al di sopra delle sue possibilità, ha un sistema pensionistico molto costoso, la macchina pubblica non funziona,
l’evasione e la corruzione sono
alte. Se farà le riforme e farà
buon uso delle risorse a disposizione, tornerà a crescere».
Come si fa con un debito pubblico che viaggia verso il
200%?
«Con l’aiuto dell’Europa oggi
il debito greco costa già meno
di quello italiano. In ogni caso
«La sovranità in Europa deve
essere condivisa. Tutti i partner, Germania compresa, ne
hanno ceduta una parte alle
istituzioni, per esempio alla
Banca centrale europea. E se
la Bce non ci fosse oggi staremmo tutti molto peggio».
Il punto è che le aree periferiche dell’Europa restano indietro. In fondo i problemi della
Grecia non sono molto diversi
da quelli della Sicilia. Dunque?
«Ogni zona in Europa sa fare
qualcosa meglio di altre. È vero per la Grecia e per il Sud
d’Italia. Dobbiamo investire in
questi vantaggi comparati. E
poi nel capitale umano: educazione, ricerca, innovazione.
Non vedo altre strade per economie che invecchiano come
quelle europee».
una ristrutturazione di quel
debito può essere fatta in molti modi, ad esempio allungando ulteriormente le scadenze.
Occorre verificare le condizioni giuridiche, ma si potrà discuterà anche di questo».
Le giro una obiezione molto in
voga: Merkel e Schäuble hanno deciso di «punire la Grecia»,
ormai Atene è un protettorato
di Berlino. Come risponde?
«Penso a un sistema bancario
unico completato con il fondo
di assicurazione dei depositi,
ma non solo. Faccio un esempio: negli Stati Uniti ci sono
meccanismi condivisi di sostegno alla disoccupazione. In
questo modo il mercato del lavoro è in grado di assorbire
meglio gli choc delle crisi».
L’AIUTO DI DRAGHI
Il ministro
Se la Bce non ci
fosse tutti gli Stati
europei starebbero
decisamente peggio
Pier Carlo
Padoan
(65 anni)
guida
il ministero
dell’Economia
del governo
Renzi
dal febbraio
2014
Un’ultima questione: la scorsa
settimana ha avuto nuovi incontri a Bruxelles per ottenere
il via libera a una «bad bank»
pubblica per i crediti deteriorati delle banche, ma le nuove regole europee sembrano impedirlo. Ci credete ancora?
«Negli incontri ho discusso di
molte cose, fra cui un modello
di bad bank efficiente, ma rispettoso della disciplina sugli
aiuti di Stato. Contiamo di trovare una soluzione a breve».
Twitter @alexbarbera
ANSA
Retroscena
TONIA MASTROBUONI
INVIATA A BERLINO
essun gioco delle parti, «non è il mio modo
di fare, né quello della
cancelliera».
Wolfgang
Schäuble ha scelto il settimanale tedesco più importante,
«Spiegel», per mandare un
messaggio molto chiaro ad
Angela Merkel, ai partner di
coalizione socialdemocratici,
alla Commissione europea,
forse anche a Mario Draghi.
Nessuno dia per scontato che
il ministro simbolo dell’austerità e sostenitore di una
temporanea uscita della Grecia dell’euro, uscito sconfitto
dall’ultimo vertice europeo,
si dia per vinto. Schäuble ha
evocato per la prima volta la
possibilità di dimettersi. Una
mossa furba, che ipoteca
l’imminente trattativa che
Merkel dovrà condurre con i
partner europei, il Fmi, la
Bce e la Grecia per il piano ellenico da 86 miliardi di euro.
Il punto più rilevante dell’intervista comincia con un
passaggio per palati raffinati: Schäuble ricorda le elezioni europee del 1999, quando
N
Schäuble agita lo spettro
delle dimissioni: “Sulla Grecia
non accetterò imposizioni”
Il falco reagisce alla linea di Ue, Merkel e Draghi
Il ministro
Wolfgang
Schaeuble è
responsabile
delle Finanze
nel governo
della cancelliera Merkel
60
dissidenti
È il numero
dei parlamentari del
suo partito
che hanno
votato no
all’intesa
sulla Grecia
AFP
lui era leader della Cdu e Merkel «il mio segretario generale». Sui cartelli elettorali comparvero insieme, lo slogan fu
«Non sempre della stessa opinione, ma sempre sulla strada giusta». Il loro rapporto è
rimasto «così fino ad oggi»,
sottolinea Schäuble. Ma un
anno dopo, lo scandalo dei
fondi neri bruciò il pupillo di
Kohl; poco dopo Schäuble subì il sorpasso di Merkel che
gli soffiò il partito, poi il cancellierato. E fu sempre lei a
mettersi di traverso sulla sua
candidatura a Presidente della Repubblica. Salvo poi ripescarlo come ministro.
Alla domanda se questa dialettica non è un problema, per
la cancelliera e il suo ministro
più importante, nel momento
in cui si negozia su un dossier
pesante come la Grecia,
Schäuble replica che nella ricerca delle soluzioni «ogni politico ha la responsabilità nei
confronti del ruolo che ricopre. Nessuno può essere obbligato. Se qualcuno provasse a
farlo, potrei andare dal Presi-
dente della Repubblica e chiedere di dimettermi». Quando il
cronista incalza: «Ci sta pensando?» Schäuble risponde
«no, come le viene in mente?».
L’interpretazione è semplice, sostengono i suoi. Schäuble
non lascia: muove un passo in
quella direzione. Forte di una
posizione limpida, precipitata
nel comunicato dell’ultimo Eurogruppo dove si parla di
Grexit, forte di una fetta crescente del partito che è con lui,
come dimostrano i 65 ribelli
(60 contrari e 5 astenuti) del
voto al Bundestag, ma confortato anche da una popolarità
in crescita in Germania,
Schäuble resta, ma non incondizionatamente. Il negoziato
con la Grecia non sarà semplice; non è ancora sicuro se basteranno gli 86 miliardi previsti, è in corso una discussione
su come alleggerire il debito, ci
sono dubbi sul ruolo del Fmi e
sulla volontà e la capacità dei
greci di implementare le riforme. Inoltre, il ministro non ha
gradito la fronda nella Spd
contro la sua ipotesi di Grexit,
né la posizione di Juncker, giudicata troppo accondiscendente con Atene, né ha digerito
le discussioni con Draghi all’ultimo Eurogruppo sul rischio
contagio. Se alla fine del negoziato l’accordo sarà incompatibile con le sue posizioni, le dimissioni potrebbero diventare
reali. Un’atomica per Merkel.
Varoufakis
«Unprogramma
destinatoafallire»
1 L’ex ministro delle
Finanze greco, Yanis
Varoufakis, è convinto
che le riforme imposte
alla Grecia dai creditori falliranno, a prescindere dal governo che
sarà chiamato ad applicarle. Intervistato
dalla Bbc, Varoufakis
ha affermato che alla
Grecia è stato imposto
un programma che
«passerà alla storia come il più grande disastro della gestione
macroeconomica.
Questo programma è
destinato a fallire,
chiunque ne tenti la
realizzazione». L’ex ministro ha però ammesso che al premier,
Alexis Tsipras, non era
rimasta altra scelta
che firmare l’accordo:
«La scelta che ci hanno
dato era tra essere giustiziati e darci per vinti. Abbiamo deciso di
arrenderci come ultima strategia».
14 .Cronache
STAMPA
.LA
Una città
Nella
«cittadella»
dell’Ilva
di Taranto
sono
impiegate
circa
diecimila
persone
La vicenda
L’incidentemortale
eglioperaidenunciati
1 L’8 giugno, nell’area
dell’Altoforno2 rimane
gravemente ferito il
35enne Alessandro Morricella; muore 4 giorni
dopo. L’area è sequestrata ma un decreto del governo ne dà l’uso: 19 lavoratori sono denunciati
per violazione di sigilli.
TARANTO, LO SCONTRO CON L’ESECUTIVO CHE HA FATTO RIAPRIRE L’IMPIANTO CHIUSO PER UN’INCHIESTA
“L’Ilva? Il magistrato può dissentire”
Il procuratore Sebastio: “Nessuna disobbedienza al governo, ma c’è il dovere
di intervenire se si ritiene che una legge o un decreto non siano costituzionali”
CARMINE FESTA
TARANTO
Dal punto di vista degli operai - che stavolta stanno dalla stessa parte dell’azienda la denuncia a piede libero
per essere andati a lavorare
nell’Altoforno 2 è una cosa
assurda.
Per la Procura di Taranto
le cose stanno diversamente. Identificare diciannove
persone con l’accusa di violazione di sigilli giudiziari è
un modo - come spiega il
procuratore capo Franco
Sebastio - per sollevare un
dubbio di costituzionalità
su un decreto del governo
che ha autorizzato a tenere
aperto l’altoforno dopo un
incidente mortale sul quale
Carmine e Eleonora Macchione vicini al dolore di Carla, Alice, Andrea
piangono la scomparsa di
Leone Poli
amico di sempre.
- Torino, 18 luglio 2015
Caro LEONE ti pensiamo e ricordiamo
con grande affetto. Rosaria Federico
con Marco Gigi con Giulio ed Emanuele.
Ciao caro AMICO, ti ricorderemo per
sempre. Dadin e Pia.
Nini e Ermanno Ferrario, Rita e Giorgio Bertino, Daniele Depandis salutano con commozione e affetto
l’amico
Leone Poli
è ancora in corso un’inchiesta. La verità è che ancora
una volta l’Ilva e Taranto sono ripiombati nel caos che tra
impresa, politica e giustizia
non riesce a tirare fuori la città dei due mari dai problemi
enormi dell’impianto siderurgico che la abbraccia e la
domina.
Amore e odio
Una storia di amore e odio, di
gratitudine per le migliaia di
posti di lavoro e di rancore
ogni volta che in quella cittadella frequentata ogni giorno
da più di diecimila persone si
verifica un incidente che riapre ferite e ripropone il tema
della sicurezza accresciuto
ora dalla nuova coscienza am-
Circondata dall’affetto dei suoi cari,
è mancata
Teresina Perotto
ved. Foglia
di anni 91
L’annunciano le nipoti Luciana e Marina Stano con tutti i loro familiari, i
nipoti Foglia Barbisin e Valle Baroz
con tutti i loro familiari. La cara salma
lascerà Torino dall’ R.S.A. di via Gradisca n. 10 lunedì 20 luglio alle ore
9,30 per Balangero, ove alle ore 10,30
si svolgeranno i Funerali nella parrocchia S. Giacomo. Recita del S. Rosario
questa sera alle ore 20,30 nella chiesa
della Consolata in Balangero. Per
espressa volontà della defunta non
fiori ma eventuali opere di bene.
O.F. Grappolo & Gariazzo
tel. 0123.320330
bientalista che ha fatto di Taranto un caso europeo.
L’ultimo episodio prende le
mosse da una tragedia. L’otto
giugno scorso l’operaio Andrea Morricella, 34 anni, è
morto investito da una colata
di ghisa bollente mentre con
un’asta ne misurava la temperatura. In seguito a quel l’incidente mortale sul lavoro
l’altoforno 2 viene sequestrato ma con facoltà d’uso così
come ha disposto un decreto
del governo Renzi del 4 luglio
scorso, in considerazione del
rilevante interesse nazionale
dell’Ilva e delle sue produzioni, croce e delizia dei tarantini. In virtù della concessione
della facoltà d’uso all’Ilva l’altoforno è rimasto acceso e gli
Piero Secreto con i geriatri del Presidio Ospedaliero Fatebenefratelli piangono il
PROFESSORE
Leone Poli
guida e maestro
E’ mancato all’affetto dei suoi cari
Cristianamente è mancata all’affetto dei suoi cari
Ines Teresina Faga
ved. Boalino
anni 94
A Funerali avvenuti lo annunciano i figli Rosa Rita con Beppe e Giorgio con
Franca, i nipoti Nicoletta con Stefano,
Michela, Michele e Giorgia, amici e
parenti tutti. Un particolare ringraziamento ai dottori Bevivino, Pellissero,
Picco, Frascisco, alla signora Gabriella, a tutto il personale della RSA
Latour di Moncalieri ed alle signore
Anna Franco e Lucia Giallella per le
cure e l’amorevole assistenza.
- Moncalieri, 15 luglio 2015
O.F. Antares - tel. 011.7790163
ANNIVERSARI
Carolina Massa Micon
ved. Rambelli
Addolorati lo annunciano il figlio
Paolo con la famiglia ed il nipote Stefano con la famiglia e parenti tutti. Il
Rosario si terrà lunedì alle 20,30 alla
parrocchia di Madonna di Campagna
e i Funerali martedì mattina alle 10.
Celestino Guatta
Ne danno il triste annuncio i figli Giorgio, Fabio, Alessandro e Luisella con
rispettive famiglie, parenti tutti. S. Rosario lunedì 20 alle ore 18,30 e Funerali martedì 21 alle ore 10,30 nella
parrocchia Nostra Signora del SS. Sacramento, via Casalborgone 16, Torino. Il presente è partecipazione e
ringraziamento.
O.F. Mecca & Chiadò srl
Piera Rosiello
dopo una vita dedicata al suo impegno in Olivetti. Ne danno il triste annuncio la zia Rina e i cugini Angela,
Giangi e Mara insieme a Carlo. Per volontà della defunta, le Esequie si sono
svolte in forma privata a San Michele
Mondovì.
- Ivrea, 19 luglio 2015
19 luglio
2015
cavaliere del lavoro
Luigi Fiorito
Ti ricordiamo sempre con amore. Una
santa messa sarà celebrata domenica
26 luglio alle ore 11,30 presso la
chiesa di Santa Cristina, piazza San
Carlo.
2014
2015
Sigisfrido Giacchero
E’ cristianamente mancato all’affetto dei suoi cari
Mario Martinatto
di anni 94
Lo annunciano: la moglie Margherita,
i figli Paolo, Anna e Giuseppe con le
rispettive famiglie. Funerali lunedì 20
luglio in Piossasco nella chiesta parrocchiale Santi Apostoli alle ore
15,30.
- Piossasco, 18 luglio 2015
Il 15 luglio 2015 è mancata improvvisamente l’
AVVOCATO
1988
Ha raggiunto la sua Mariuccia
rag. Avito Piqué
anni 99
Ne danno il triste annuncio le figlie
Floriana con Beppe, Tiziana e parenti
tutti. Per orario Funerale e Rosario telefonare lunedì Impresa Genta
011.542158.
Genta dal 1848 - Torino
Sei un raggio di sole che splende su
di noi. Un bacio, indimenticabile Sigi.
Franca, Andrea, Federica, nonni. S.
Messa 22 luglio ore 18 parrocchia
Crocetta.
1985
2015
Irene Monti Ghemi
Meravigliosa Nene. Sempre. Tua nipote Irene.
2008
2015
Anna Bodda Canavero
Siamo sempre con te. Gino, Roberto.
2008
Imbarazzo
Negli uffici giudiziari di Taranto non è mancato l’imbarazzo
suscitato dalla decisione di
identificare i sedici dipendenti
diretti dell’Ilva più tre di
un’azienda dell’indotto, la “Semat”. Poi ci ha pensato il procuratore Sebastio a dare voce
alle toghe accusate di disubbi-
dienza: «Nessuna disubbidienza - ha spiegato Sebastio ogni magistrato ha il dovere di
rispettare le leggi e di farle rispettare. Egli però ha la possibilità di dissentire quando ritiene che una legge o un decreto possano dissentire con i
dettami della Costituzione».
Ed è quello che in Procura
hanno fatto, aggiunge il procuratore solidarizzando con il
gip Martino Rosati. All’altoforno di Taranto intanto si
continua a lavorare, il caso
della Procura “contro” gli operai, dopo imbarazzi, spiegazioni e puntualizzazioni sembra
rientrato. Non è affatto risolta
invece la storia dell’Ilva che
continua a tenere legata la città al suo incerto destino.
BOLZANO, AVEVA 81 ANNI
E’ mancata
operai sono andati regolarmente al lavoro almeno fino al
giorno in cui sul loro cammino hanno trovato i carabinieri
arrivati nello stabilimento siderurgico con l’ordine di
identificarli. La disposizione
è della Procura che esprime
dubbi sulla costituzionalità di
quella facoltà d’uso riconosciuta dal governo.
2015
Giovanni Pignatta
Come sempre con Delfina e Umberto.
Addio a Ilda Pizzinini
Una vita in difesa
della minoranza ladina
MAURIZIO DI GIANGIACOMO
BOLZANO
Se n’è andata la donna che,
con il suo impegno, ha trasformato le difficoltà di una
delle più piccole minoranze
linguistiche italiane, i ladini
delle Dolomiti, in un’opportunità. È morta a 81 anni Ilda
Pizzinini, insegnante della
Val Badia e per quasi 20 anni
presidente dell’Union Generela di Ladins. Le difficoltà
sono quelle che, come tutti i
ladini, provava a scuola a Merano, quando le compagne
parlavano tedesco o italiano.
Chiese alla madre di parlarle
nella lingua delle sue amiche,
ma quella le rispose che a casa avrebbe parlato solo il ladino. E così fece, Ilda, conducendo dapprima con l’Unione
dei maestri ladini e quindi alla guida dell’Unione Generela una battaglia di riconoscimento e valorizzazione della
millenaria lingua ladina.
Raggiunti traguardi forse
impensabili - nelle vallate ladine l’idioma viene insegnato
ed utilizzato anche come lingua veicolare - ha continuato
a lottare anche sul fronte più
squisitamente politico, a difesa delle popolazioni delle cinque vallate ladine: tanto per
badioti, gardenesi e fassani,
riconosciuti e tutelati dall’autonomia speciale delle Province di Bolzano e Trento;
quanto soprattutto per fodomi e ampezzani, che in Vene-
to lo sono meno. «Ha lottato
anche contro i poteri forti, per
difendere la sua Ladinia - dice
l’oste ambientalista della Val
Badia, Michil Costa, che successe alla Pizzinini alla guida
dell’Union - Abbiamo perso
una grande donna che ci lascia
un messaggio importante: solo
uniti si vince».
Il Lotto
ConcorsoN.86-Sabato18luglio2015
Bari
3 25 41 31 11
Cagliari
44 6 89 28 88
Firenze
52 56 87 37 75
Genova
70 58 33 68 27
Milano
67 87 26 49 73
Napoli
55 38 29 24 34
Palermo
60 40 64 67 15
Roma
52 38 30 3 63
Torino
51 39 71 81 3
Venezia
14 50 9 22 54
Nazionale
48 33 78 86 43
SUPERENALOTTO
Combinazionevincente
22 42 47
numerojolly 90
62 70 72
superstar 68
MONTEPREMI 1.433.598,42 €
JACKPOT
6.052.446,97 €
Nessun6
Nessun5+
Ai6conpunti5
35.839,96 €
Ai683conpunti4
317,26 €
Ai21.654conpunti3
19,93 €
10 e LOTTO
Numeri vincenti
3 6 14 25 38 39 40 41 44 50 51
52 55 56 58 60 67 70 87 89
Costruire
cose buone
AGNESE
MORO
L’abbraccio
che solo l’Italia
regala ai figli
dei detenuti
i chiamo Sara, ho 17 anni e un padre - al quale sono molto
legata - che ha trascorso
tanto tempo in carcere.
Varcare il portone ed entrare nella sala di attesa,
prima del colloquio, mi
ha sempre stravolto l’anima, divisa
ogni volta tra
il desiderio di
riabbracciare mio padre
e il senso di
soffocamento che quel luogo mi provoca: mi sembra che le
pareti si stringano, che i
corridoi del carcere si
trasformino in paludi
dalle sabbie mobili, mentre i rumori mi rimbombano nella testa. Gli anni
passati tra il fuori e il
dentro di mio padre sono
stati, con l’arrivo della
mia adolescenza, un crescendo di sensazioni, frustrazioni, traumi ed ansie, che mi hanno trascinata, inconsapevolmente, verso la solitudine. Mi
sono chiusa in casa, ho
iniziato a frequentare la
scuola a singhiozzo e a
passare poco tempo con i
miei amici, i ragazzi della
mia età. Con l’arrivo della “Carta dei figli dei genitori detenuti”, mio padre è uscito per alcune
ore e ha festeggiato, per
la prima volta dopo tanto
tempo, il mio compleanno a casa insieme a me.
La sua presenza tra le pareti domestiche mi ha tirata fuori dall’incubo in
cui mi ero cacciata, mi ha
fatta di nuovo sorridere,
mi ha dato la sensazione
di una boccata d’aria fresca respirata di prima
mattina. Ho capito che a
piccoli passi potevo riprendere la mia vita di
ragazza».
In Italia grazie alla
«Carta dei figli dei genitori detenuti» - il Protocollo d’Intesa firmato lo
scorso anno dal Ministero della Giustizia, dall’Autorità Garante dell’Infanzia e dell’adolescenza e da Bambinisenzasbarre - ai figli di genitori detenuti è riconosciuto il diritto al mantenimento e alla continuità
del legame affettivo con
loro. E al genitore il diritto alla genitorialità.
Questo è possibile per
i centomila bambini e
adolescenti italiani figli
di genitori detenuti. Si
tratta di un caso unico in
Europa: negli altri Paesi
i minori non hanno questa stessa opportunità.
Per questo Sara di Bambinisenzasbarre ha lanciato un appello alle Istituzioni europee perché
la Carta sia estesa a tutti
i figli di genitori detenuti
d’Europa.
Possiamo sottoscriverlo all’indirizzo www.change.org cercando la petizione «Non un mio crimine, ma una mia condanna».
«M
12
LA STAMPA
Alessandria e provincia .41
.
PROTESTA AD ARQUATA
La strada
Gli abitanti
di Moriassi
denunciano
che la strada
ormai è a
carreggiata
ridotta e che
il passaggio
dei camion
rappresenta
un pericolo
Il Comune
convoca
Cociv
e ditte
FOTOSERVIZIO
DINO FERRETTI
1 Il vice sinda-
co Franco Bisignano: «I camion devono
andare a 30
orari e non
sollevare polvere. Se le cose
non cambiano,
prenderemo
provvedimenti»
Per il
Consorzio
«Tutto
in regola»
Traffico
«Sono presenti, oltre gli
incaricati alla
gestione del
traffico, tutti
gli accorgimenti operativi per non
ostacolare il
regolare
deflusso»
GIAMPIERO CARBONE
ARQUATA SCRIVIA
o due bambine piccole, una di un mese e l’altra di tre anni e mi ritrovo ogni giorno con
un dito di polvere sul davanzale
della finestra, a sopportare rumori costanti e a dover bagnare
io la strada al posto di chi fa i
lavori». La testimonianza di Fabio Repetto è solo una delle
molte voci che si levano contro i
cantieri stradali del Terzo valico a Moriassi, località di Arquata Scrivia praticamente circondata dai lavori per la linea ferroviaria ad Alta capacità. Mentre,
però, sui cantieri della linea che
hanno stravolto la zona non si
levano grosse lamentele, la protesta riguarda soprattutto
gli interventi sulla
strada comunale che
conduce ad
Arquata, in
corso l’allargamento
per consentire un migliore passaggio dei
mezzi pesanti impegnati nei lacori.
«H
Dentro l’area dei lavori
«Da ottobre, viviamo praticamente dentro un cantiere - dicono i residenti di Moriassi -. La
strada viene ridotta a una sola
corsia senza nessuna regolamentazione del traffico, i camion che escono dal cantieri di
Moriassi hanno le targhe coperte di fango e perdono il materiale scavato lungo la strada. Le liti
con gli operai delle imprese sub
appaltatrici sono quotidiane».
Antonello
Minetti
Alessandro
De Serventi
«Se questa
strada è
diventata un
cantiere,
allora ci
facciano una
viabilità
alternativa»
«Sostengono
che
l’installazione
di semafori e
movieri
rallenterebbe
il traffico
dal cantiere»
ché questa è tutta zona di cantiere, come prevede, ribadiscono, la convenzione tra il Comune e il Cociv. Inoltre, sostengono che l’installazione di semafori e movieri rallenterebbe il
traffico dal cantiere di Moriassi. Ma è giusto dover vivere così?».
Raccolta firme
Fabio
Repetto
Marco
Figaro
«Mi ritrovo
ogni giorno
con un dito di
polvere sul
davanzale
della finestra,
e con rumori
costanti»
«C’è un problema di sicurezza
per il transito
dei mezzi
di soccorso
sulla strada
in queste
condizioni»
A giorni sarà conclusa una raccolta firme indirizzata al sindaco Paolo Spineto (ieri erano circa 50 gli aderenti). «Coinvolgeremo tutte le famiglie - dice
Marco Figaro -. C’è un problema di sicurezza per il transito
dei mezzi di soccorso sulla strada in queste condizioni». Se entro una settimana non avranno
risposte, a Moriassi gli abitanti
si dicono pronti a bloccare il
traffico.
La replica del Cociv
“Ostaggi del cantiere
per il Terzo valico”
“Pronti a bloccare i camion, se non ci date risposte”
La scorsa settimana, dopo che
un’auto è finita nel fosso, c’è chi
ha fermato il traffico in attesa
dell’arrivo delle forze dell’ordine. «Se questa strada è diventata un cantiere - dice Antonello
Minetti - ci facciano una viabili-
tà alternativa. Oltretutto, la galleria della strada delle Colombare, verso Gavi, è chiusa poiché a rischio crollo. Non è possibile dover ogni volta incontrare
i camion e non avere spazio poiché la strada è ridotta a una
corsia, senza né semafori né
movieri. Se per caso, poi, passo
a piedi, torno a casa imbiancato
dalla polvere». «I responsabili
delle ditte - dice Alessandro De
Serventi - ci dicono che non
possono mettere i semafori poi-
Alle proteste il Cociv replica: «I
lavori sono eseguiti da Gestione
Acque, che con il Cociv ha attivato tutte le procedure per garantire la sicurezza dei cantieri
e dei terzi. Sono presenti, oltre
gli incaricati alla gestione del
traffico, anche tutti gli accorgimenti operativi per non ostacolare il regolare deflusso del traffico. Il transito dei mezzi Cociv
è stato autorizzato dagli enti
preposti».
Il Comune
«La strada - dice il vice sindaco
Franco Bisignano - non è in
un’area di cantiere e deve comunque essere rispettato il Codice della strada. La convenzione con il Cociv non c’entra. I camion devono andare a 30 orari e
non sollevare polvere. Convocheremo il Cociv e le aziende. Se
le cose non cambiano, il Comune prenderà provvedimenti».
12
46 .Casale e Valenza
STAMPA
.LA
MIRABELLO
il caso
Contratti
di solidarietà
alla Mondial
FRANCA NEBBIA
VALENZA
uratori e imbianchini sono al lavoro nei
locali dell’istituto
superiore Cellini di Valenza
per preparare le aule che
serviranno a una nuova sperimentazione che prenderà
il via a settembre con la riapertura delle scuole e che riguarda la prima classe del liceo scientifico.
«Praticamente gli studenti non seguiranno più le lezioni a scuola - commenta la
dirigente scolastica Maria
Teresa Barisio - perché sono
stati tutti dotati di un computer a casa da dove potranno seguire le lezioni. Gli insegnanti si stanno organizzando già ora per registrare le
lezioni su una piattaforma in
modo che possano essere seguite via Web, anche ripetutamente». La scuola ospiterà invece le esercitazioni e
laboratori che i ragazzi frequenteranno alla mattina,
dalle 7,45 alle 13,15, dal lunedì
al venerdì, mentre il sabato
l’istituto è chiuso. L’obiettivo, andando incontro alla richieste della Provincia (che
sollecita risparmi sul riscaldamento e quindi l’adozione
della «settimana corta» nel
maggior numero di scuole),
è quello di dare agli studenti
una formazione più approfondita, ma con economie
d’esercizio. Il vantaggio per
gli studenti, insomma, è
quello di poter ascoltare e
seguire le lezioni quanto e
quando si vuole e poi, a scuola, dimostrare di avere capito con esercizi che vedranno
l’assistenza di tutor.
M
La preside
Da parte del ministero del
Lavoro è arrivato il via libera
per i 250 dipendenti della
Mondial di Mirabello che, in
base alla domanda avanzata,
usufruiranno dei contratti di
solidarietà, richiesti da Rsu e
sindacati. Un modo per far
fronte e una produzione limitata che però non incida soltanto su poche persone.
Maria Teresa
Barisio,
dirigente
scolastica
del
Benvenuto
Cellini
di Valenza
Lezioni a casa via internet
A scuola solo i laboratori
Da settembre sperimentazione al Cellini per 28 allievi dello scientifico
Libri elettronici
Ambiente allegro
Anche sui libri con questo sistema si registrano economie,
perché nella sperimentazione
che si avvierà a settembre i testi cartacei saranno sostituiti
da dispense scaricabili dalle
lezioni registrate. Impossibile
non far correre il pensiero a
Paesi dove, per le grandi distanze e la difficoltà a raggiungere fisicamente le scuole, spesso l’insegnamento è
via radio o on-line. In questo
caso ovviamente il metodo è
perfezionato, ma man mano si
eseguirà un monitoraggio per
capire se il sistema ha dato i
risultati sperati.
«Le aule che stiamo approntando - sottolinea la dirigente
Maria Teresa Barisio - avranno tinteggiature allegre e i
banchi avranno una forma ottagonale per permettere una
collaborazione sempre più
ampia tra gli studenti». Un
modo, dunque, per insegnare
ai ragazzi a lavorare sempre
più in équipe. Per questa classe sono già 28 le iscrizioni di
studenti cui è stato spiegato il
funzionamento e che volentieri si presteranno per una sperimentazione che domani potrebbe coinvolgere l’intera
scuola Benvenuto Cellini.
Bocciati con credito
Non è l’unica novità dell’istituto. Ci sarà anche la sperimentazione «Bocciati con credito», che riguarda i ragazzi
che non sono stati ammessi alla classe superiore di tutto
l’istituto, che comprende liceo
linguistico, artistico Carrà e
Itis Noè, 25 ragazzi in tutto. Al
ritorno a scuola ripeteranno
solo le lezioni della materie
che hanno causato la loro bocciatura. Ci saranno aule dove i
docenti potranno seguire specificamente i ragazzi deficitari in alcune materie, mentre
sarà a loro scelta seguire altre
lezioni.
Mirko Oliaro
Attualmente stanno lavorando un centinaio di operai
«ma - commenta il sindacalista Mirko Oliaro, della Fiom siamo sempre in attesa della
convocazione per un incontro richiesto più di due mesi
fa e su cui non abbiamo avuto
ancora risposta. Contemporaneamente abbiamo chiesto anche un incontro in prefettura, per capire qual è il
Piano industriale per rilanciare l’azienda. Dalla dirigenza abbiamo rassicurazioni verbali, ma intanto l’incontro non è ancora stato fissato e i lavoratori vorrebbero avere garanzie su un futuro più sereno».
[F. N.]
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11/8; 18/8; 1/9
PRAGA 5 gg - Pensione completa Visite con guida di Praga - € 579,00
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11/8; 18/8
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Wolfgang -Visite con guida di Salisburgo, Vienna e castello di Schönbrunn - € 599,00 - Partenze: 12/8;
18/8; 25/8; 9/9; 30/9
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completa - Visite con guida di Barcellona, Granada, Siviglia, Cordoba,
Madrid e Toledo - Ingresso incluso all’Alhambra - da € 1.095,00 - Partenze: 8/8; 22/8; 12/9; 26/9
CASTELLI DELLA LOIRA E PARIGI 5 gg - Pensione completa Chenonceau, Amboise, Chambord
- Visita con guida di Parigi € 590,00 - Partenze: 18/8; 25/8
PARIGI E VERSAILLES 5 gg Pensione completa - Visite con
guida di Parigi - Navigazione sulla
Senna con il Bateau Mouche Escursione a Versailles - € 589,00
- Partenze: 29/7; 12/8; 18/8; 25/8;
10/9; 17/9; 1/10
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54 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
La gestione dell’emergenza finora ha funzionato
Profughi, il Piemonte diventa un modello
Posti esauriti ma poche tensioni con la popolazione locale. I fattori vincenti: i migranti non sono concentrati in
mega strutture, vengono evitate le aree problematiche, si tiene conto del rapporto numerico tra residenti e ospiti
MASSIMO NUMA
Sono almeno tre i fattori vincenti del modello Piemonte,
in merito all’accoglienza dei
profughi. Le istituzioni hanno
cercato di distribuirli in modo
razionale su tutto il territorio
e non concentrandoli in mega
strutture. S’è tenuto conto
del rapporto tra il numero dei
residenti e le persone da ospitare: pochi nelle località e nei
paesi più piccoli, anche un minimo di cinque o sei profughi,
magari componenti dello
stesso nucleo famigliare; poi
la scelta di formare gruppi
non eccessivamente numerosi provenienti dalla stessa nazione, che parlano la stessa
lingua o che professano la
stessa religione; infine è stato
fatto il possibile, anche in situazioni di emergenza, per
evitare l’utilizzo di alloggi inseriti in condomini o concentrati in quartieri già densamente popolati e considerati
problematici sotto il profilo
della criminalità e delle tensioni sociali. Sono stati invece
privilegiati case e strutture
da tempo abbandonati, destinati a crisi del passato; comunità religiose, alberghi o residence chiusi; o ancora in attività ma lontani o isolati dalle
aree metropolitane. In questo
modo, con i corsi di formazione professionale, di lingua italiana e con gli stage gratuiti,
moltissimi profughi hanno
potuto lavorare, allentando
così la tensione all’interno dei
rifugi. A mantenere la pace
sociale, serve anche organizzare mense interne in ogni
centro di accoglienza, l’assistenza medica e l’impiego di
mediatori culturali, in modo
da creare unità indipendenti,
promuovendo l’auto-responsabilizzazione tra gli uomini e
le donne che hanno chiesto
asilo politico.
Il Piemonte non è una delle
regioni italiane che ha accolto il maggior numero dei profughi. È in centro-classifica,
attorno al settimo posto, preceduta da Sicilia, Calabria,
Lazio, Lombardia, Puglia,
Campania. Le aree più ricche
del Nord accolgono meno delle regioni più povere. In base
Il sindaco di Settimo
“Pronti a fare
formazione
per altri centri”
Il comune di Settimo Torinese (40
mila abitanti) è al centro della rete di
accoglienza dei profughi in Piemonte.
Nel polo polifunzionale della Croce Rossa è stato istituito l’unico campo destinato ai
transiti, con 150 posti, più il progetto Sprar
con altre 125 persone. Il sindaco, Fabrizio Puppo, è orgoglioso ma cauto.
Ipostisonoancorapochi,rispettoall’emergenza...
«Non possono aumentare ancora, abbiamo
definito un tetto massimo di 250. Vorrei fosse
chiaro che il Comune da solo non può farsi carico dell’emergenza di tutta la Regione. È necessario istituire un tavolo, con il prefetto, la
Regione, la città metropolitana, la Croce Rossa e poi trovare soluzioni condivise e sostenute da fondi e personale».
Come ha reagito la popolazione locale alla presenza di
centinaia di
rifugiati?
REPORTERS
Prima
accoglienza
La sala mensa
nel centro
di Settimo
gestito dalla
Croce Rossa
Il tetto massimo di ospiti
è stato fissato
a 250 persone
ma la necessità di posti
è nettamente
superiore
a questo dato (reddito medio) il
Molise e la Basilicata ci precedono. La rete della solidarietà
sta funzionando bene: non si
sono mai verificati episodi di
intolleranza, o peggio ancora
di violenze, contro le innumerevoli comunità e strutture che
ospitano le migliaia di migranti
(14 mila) arrivati nel Nord
Ovest da gennaio ad oggi. E
che continueranno ad arrivare
con ritmi elevati almeno sono a
fine 2015. Gli osservatori Onu
che monitorano la situazione
delle coste libiche sono stati
chiari: almeno altri 500 mila
migranti aspettano di partire.
Se l’Italia, nel 2014, aveva accolto 66 mila persone (22 mila
nel 2013), oggi, luglio, siamo già
a quota 88 mila.
L’assessore regionale Monica Cerutti, dopo il vertice di
giovedì in prefettura con 43
14
mila
Sono i migranti arrivati
nel Nord-Ovest da gennaio
ad oggi. In tutta Italia
sono stati 88 mila
sindaci, spiega che il «sistema
funziona grazie alla concertazione, grazie all’impegno corale delle istituzioni, in stretto accordo con la rete dell’accoglienza. E ora, con l’emergenza
che si aggrava, è necessario
uno sforzo corale ulteriore».
Fabrizio Puppo, il sindaco di
Settimo, il comune più coinvolto del Piemonte, fa un’analisi
sociologica: «Il Piemonte è terra d’immigrazione, nel Dopoguerra milioni di connazionali
sono immigrati dal Sud verso
le nostre terre, la gente, in particolare qui a Settimo, ha mantenuto nel proprio Dna un’idea
precisa della solidarietà a questi nuovi migranti». Ignazio
Schirru, il dirigente Cri: «Abbiamo rivolto un appello ai volontari della Croce Rossa per
gestire il nuovo campo. Avevamo bisogno di almeno 60 operatori, si sono dichiarati disponibili oltre 150. Sono risposte
che ci confortano ».
Il resto è un enorme lavoro
sotto-traccia. Polemiche e
strumentalizzazioni politiche
appena sfiorano le donne e gli
uomini che, silenziosamente,
aiutano i profughi a riprendersi dagli orrori lasciati nei loro
Paesi.
«Settimo ha
una tradizione di accoglienza, per
cui per ora
c’è stata una
grande disponibilità,
anche solidarietà
spontanea.
E poi la posizione del
Centro, lontana
dai
quartieri,
aiuta di certo a stabilire
un buon rapporto».
Qui c’è una tradizione
di accoglienza, per ora
c’è stata una grande
disponibilità e anche
solidarietà spontanea
Non possiamo farci
carico dell’emergenza
di tutta la Regione
Servono altri hub con
queste caratteristiche
Fabrizio Puppo
Sindaco
di Settimo Torinese
Ma siete, comunque, disponibili ad accogliere
un grande terminale destinato ai transiti?
«Ripeto, in questo momento pensare di superare i 250 posti sarebbe un errore. Settimo però è
a disposizione per creare un centro di formazione per gli operatori dei campi, perché la vera
soluzione è quella di creare altri hub con le stesse caratteristiche del nostro nel territorio regionale. Ho parlato con un sindaco dell’Alessandrino che potrebbe mettere a disposizione una
caserma. Il problema è che l’emergenza è tutt’altro che finita. Bisogna agire in tempi stretti».
1
Unlettorescrive:
2 «Dalgrovigliodiscarabocchi
sul muro della casa liberty all’inizio di via Madama Cristina, questamattinaèspuntataunascritta
nuova,frettolosamentesparataa
vernicenera:«Muripuliti,popolo
muto». Non sono contrario ai
graffiti, se definibili tali (disegno
benfatto,poesia,invocazionenon
volgare, protesta originale), e disegnati su superfici idonee. Autorizzate, in ossequio all’etimo del
verbo: approvate da autorità
competenti o dai proprietari. Il
murodiunmanufattoindustriale
in disuso e il vecchio pilone scrostato di un cavalcavia possono rivivereeacquisireun’animasevolontariamenteospitano(enonsubiscono) un bel disegno o una
scritta degna del nome – writer –
dichil’hapensataerealizzata.
«Invece, ecco sgorbi tristi e
senzasignificatobuttatilìconminor cura di un post su Facebook,
suimuridicaseprivateediedifici
pubblici freschi di tinteggiatura.
Quella scritta, poi. «Muri puliti,
12344567 936 A3B26
1
12345 738595A 7B7B8B 7C49DE57DF 12C D5 5CEC95 5 7B855C BB 94B775F
18 7DC955B EB945B34BE4C5C ED DBB 7CC4D 5 B945 C5C5F
1
popolo muto». Muto, perché? Le
nuove tecnologie non mettono forse a disposizione, gratuitamente,
mezzi per scrivere e persino per
sproloquiaresenzaarrecaredanno
ad altri, garantendo una diffusione
ben più ampia rispetto a quanto
possa fare il mio misero muro nel
centrocittadino?
«I writer, quando non hanno un
muromessoadisposizionedalproprietario o hanno idee confuse sul
progettopittoricoonarrativocome
spessosiconstata,sisforzinodiutilizzare media più appropriati (e
moderni). Se non avvezzi a internet, accendano il computer o prendano una biro (colorata, se preferi-
scono) e un foglio di carta, si chiariscano le idee e provino a scrivere
trecento parole da proporre a una
rubrica delle lettere. O magari un
racconto,chevadaoltrei140caratteri di Twitter, da affidare al web o
persinoalvecchio,carocassetto.Se
non sanno che cosa scrivere, incomincino col titolo: «Muri puliti, popolopartecipe.Epensante».
TERESIOASOLA
G.R.
fermava che tutte e sei le sigle sindacali avevano denunciato la mancanza di personale e di agenti nelle
strade. Tutte e sei le sigle sindacali!
Manonsonotroppe?
«Forse se fossero solo tre vi sarebbero più poliziotti nelle strade e
menosindacalistichecurinoidirittidiqueipochipoliziotti.Forsesevi
fossero più agenti attivi non si sarebbero contate 100 tra rapine e
furti commessi dai ladri albanesi,
primadiarrestarli».
Unlettorescrive:
2 «Nella puntata del TG3 regio-
nale, in merito all’omicidio della tabaccaia,venivaintervistatounrappresentantedellaPoliziailqualeaf-
R.S..
Unlettorescrive:
2 «Nel diventare anziani, o co-
munqueneldoverliaiutare,loscon-
tro con la burocrazia è spaventoso:
partiamo dalla richiesta per l’accompagnamento. Relazione del
proprio medico curante, relazione
dell’eventuale medico specialista,
patronato, documenti da esibire e
poi da ritirare, la visita, tempi di attesa, e attese successive, tempo e
spese.
«Poi l’accesso all’ UGV (Unità di
ValutazioneGeriatrica)ealtredifficoltà,attesealtelefonoedocumenti
ancora: la richiesta, all’ASL, una
nuova scheda informativa sanitaria da parte del medico curante,
perchéquellapresentatapochimesiprimanonvapiùbene,ilconsenso
altrattamentodeidati,l’impegnati-
vadelmedicoperrichiederelavisita UVG, l’ ISEE per le prestazioni
socio-sanitarie, e moduli ASL da
compilare...
«Ovviamente, poco o nulla tramite posta elettronica: né col proprio medico, né con gli uffici ASL.
Lacaraevecchiacodaaglisportelli
nonpasseràmaidimoda.
«Un tormento senza senso per
ottenere un qualcosa che integri
una magra pensione. Ecco, basterebbe una pensione dignitosa, e
nonoccorrerebbedoveraffrontare
una sequenza di visite, di accertamentiaddiritturadoppi,senzasenso, per far fronte alle spese relative
a badanti o case di riposo. Inoltre
immagino costi parecchio dover
mantenere tutto questo sistema,
lento e macchinoso, sempre a caricodeicontribuenti».
LUCIANOSIMONETTI
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
LA STAMPA
SABATO 18 LUGLIO 2015
Primo Piano .5
.
IMMIGRAZIONE
L’Europa
Retroscena
ILARIO LOMBARDO
ROMA
MATTIA FELTRI
accontano che al summit Onu di Addis Abeba, Matteo Renzi abbia
detto, in riferimento al refrain
leghista di aiutare gli immigrati a casa loro: «E’ una chiacchiera da bar, ma un fondo di
verità c’è. E noi ci stiamo impegnando, rafforzando la cooperazione con i Paesi di partenza
dei migranti». La migrazione
di massa ha proporzioni troppo più grandi delle polemiche
domestiche, eppure il governo
non vuole dare ancora fiato«ai
populisti da talk show», dice
Renzi che ieri ha comunque telefonato al sindaco di Treviso.
E’ un problema che sta affrontando a più livelli, in Italia contro le resistenze politiche e la
rabbia sociale, in Europa contro la rigidità dei partner dell’Unione, e al di là del Mediterraneo, attraverso una strategia di intervento che metta la
Libia in cima alle priorità.
Ai tre governatori del Nord
che ribadiscono di non volere
più migranti, il governo risponde sui numeri. Un anno fa
quelle stesse Regioni, di cui
solo una, la Liguria, era guidata da un’altra giunta, alla Conferenza Stato-Regioni avevano partecipato all’intesa sul
Piano dell’accoglienza che calcola le quote in base ai trasferimenti dei fondi delle politiche sociali: regioni più grandi
che hanno maggiori trasferimenti, hanno quote maggiori
di migranti. «Nessuna delle
tre che ora si oppongono aveva detto qualcosa allora» spiega Micaela Campana, Pd, che
per la maggioranza sta seguendo il dossier sugli sbarchi. C’è di più: sempre stando
allo schema, Lombardia, Liguria e Veneto risultano sottoquotate. Prendiamo il Veneto,
per esempio, del presidente
Luca Zaia, che ha parlato di
«africanizzazione»: rispetto
al 7,28% di migranti previsti,
per oltre 19 milioni di euro,
sfiora il 6%. O la Lombardia,
l’11% è lontano dal 14,15% che
aveva sulla carta (per più di 37
milioni di euro). E ancora, la
Liguria, si avvicina al 3,02%
R
Sottoquotate
Il Veneto ha
preso 19 milioni di euro promettendo di
occuparsi del
7,28% dei
migranti. Invece ne ha il 6%.
La Lombardia
ha preso 37
milioni per il
14,15%, invece
ne ha l’11.
Anche la Liguria è sotto il suo
3,02%
Micaela
Campana
Segue
per il Pd
il dossier
sugli sbarchi.
«Nessuna
delle Regioni
che oggi
si oppongono
alle quote
ha obiettato
quando
un anno fa
abbiamo
stabilito
i numeri»
vrete visto tutti
il video con
Angela Merkel
e la piccola Reem,
la bambina
palestinese che studia
in Germania,
e con profitto,
e che teme di essere
espulsa con l’intera
famiglia. Non tutti
possono essere
accolti, ha detto più o
meno la Merkel, e lì
ragazzina s’è messa a
piangere disperata.
La buona notizia è di
ieri: il governo ha
detto che Reem potrà
restare in Germania e
nella sua scuola: «Si è
liberato un posto da
bidella».
A
LAPRESSE
La tendopoli dei migranti fermati dalla Francia al confine di Ventimiglia
Ma il governo va avanti
“Più migranti alle Regioni
che ricevono più fondi”
Renzi: stop al populismo da talk show, gli accordi sono chiari
stabilito, ma resta, per ora, ancora un po’ sotto. Per fare un
confronto: la Sicilia si fa carico
del 19%, il 10% in più di quanto
dovrebbe, che in totale corrisponde a circa un quinto degli
extracomunitari, circa 15 mila.
Il governo non prevede deroghe e tirerà dritto sull’organizzazione prevista: 3 grandi centri
di prima accoglienza al Sud, 10
hub regionali per chi richiede
asilo e posti Sprar (Sistema accoglienza richiedenti asilo) come terminale. E’ previsto solo
qualche ritocco: spingere sulle
Regioni che non si sono ancora
dotate di un “hub”; aumentare i
posti Sprar, con una distribuzione nazionale più omogenea in
modo da diminuire le concentrazioni; un sistema premiale
per i Comuni più virtuosi, come
suggerito dall’Anci, magari attraverso l’allentamento del patto di stabilità; velocizzare le pratiche delle richieste di asilo, come tra l’altro chiede l’Ue con
uno screening più attento sui
falsi rifugiati da rispedire nei
propri Paesi d’origine.
Il fronte più impegnativo per
il governo resta comunque
quello internazionale, con tutte
le difficoltà incontrate sulla redistribuzione dei 40 mila migranti con diritto alla protezione e i 20 mila rifugiati dei campi
profughi in Africa. Lunedì ci sarà la riunione dei ministri dell’Interno a Bruxelles. «Anche
se sarà poco più che interlocutoria – spiega una fonte del Viminale – è la prima tappa nell’agenda europea, in cui si comincerà a discutere sulle misure da mettere in campo». A partire dal superamento della norma cardine di Dublino III che
prevede la richiesta di asilo solo
nel Paese di primo approdo.
Niente intesa
sui 40 mila
stranieri
da accogliere
MARCO ZATTERIN
CORRISPONDENTE DA BRUXELLES
I quarantamila posti non ci sono ancora. A fine giugno, dopo
un lungo e difficile negoziato, i
leader dell’Ue hanno deciso di
redistribuire a livello continentale, e in due anni, 24 mila
migranti aventi diritto alla
protezione internazionale
ospitati in Italia, insieme con
altri 16 mila sbarcati in Grecia. La delibera era unanime,
però attribuiva ai ministri degli Interni il compito di definire «entro luglio» un’intesa volontaria sulla ripartizione.
Tre settimane di contatti non
son bastate. Lunedì si riunisce
il Consiglio, mancano 10mila
posti. «Potremmo non arrivare alla soglia indicata», teme
una fonte diplomatica. Sarebbe una violazione degli impegni del vertice e una pessima
figura per l’Europa.
L’ultimo confronto è avvenuto giovedì. Alla conta mancavano Spagna e Slovacchia,
britannici e danesi che non
partecipano alle politiche sociali, Ungheria e Bulgaria che
sono esentate perché hanno
grossi problemi migratori pure loro. Erano però in lista
senza averne l’obbligo Irlanda, Norvegia e Svizzera. Una
fonte parlava ieri di «28.500
su 40 mila». «Meno», stima
una fonte differente. Più fonti
puntano su un’intesa, anche
se non si esclude una formula
per mantenere aperta l’operazione sino a fine anno. Francia
e Germania dovrebbero prenderne circa 12 mila. «L’Austria
se ne carica 1500, più della Polonia», rivela un diplomatico.
Tutti vogliono esser certi che
Italia e Grecia prendano le impronte e registrino chi arriva
per evitare le fughe. Da noi
apriranno 5 centri Hotspot
pagati dall’Ue per coordinare
l’accoglienza. Solidarietà e responsabilità devono andare
insieme. Solo così l’Ue potrà
darsi una politica dell’Immigrazione, necessaria quanto
sinora è stata evitata.
Le storie
L’imbarazzo della Merkel
La denuncia di un migrante
Berlino ci ripensa
“Con la nuova legge
Reem può restare”
TONIA MASTROBUONI
INVIATA A BERLINO
Forse la vicenda che da due
giorni sta imbarazzando Berlino quasi più della Grecia avrà
un lieto fine. Reem Sahwil, la
14enne palestinese che ha condiviso la sua angoscia con la
cancelliera Angela Merkel perché rischia di essere espulsa,
potrebbe restare in Germania.
Ieri il ministro per le Politiche migratorie, Aydan Oezoguz, ha fatto intendere che uno
spiraglio c’è. «Non conosco la
situazione personale della ragazza, ma parla perfettamente
tedesco e vive da tempo qui.
Abbiamo appena modificato la
legge per dare una prospettiva
ai giovani che si sono integrati».
In questi due giorni il video di
Reem aveva fatto il giro del
Le lacrime
La giovane
ha pianto
per le risposte
della Merkel
ANSA
mondo per la reazione fredda che
la cancelliera aveva mostrato durante uno dei tanti incontri che il
suo ufficio organizza con i cittadini, i “Buergerdialoge” per avvicinare i tedeschi a Merkel.
Alla prova della “umanizzazione” in una scuola per ragazzi con
disabilità fisiche a Rostock, nel
nord della Germania orientale, la
cancelliera ha mostrato tutti i
suoi limiti caratteriali. Ha risposto in modo asciutto alla quattordicenne che le aveva illustrato il
dramma della sua famiglia obiettando che «non possiamo acco-
gliere tutti», che «la politica a volte è dura» e via razionalizzando.
La ragazza palestinese aveva cominciato a piangere e Merkel l’ha
accarezzata, cercando di consolarla con un «ma tu hai fatto le tue
cose in modo super». Prima dell’incontro con la cancelliera, Reem aveva parlato con una tv, ricordando il suo passato in un
campo profughi in Libano. «Ho
conosciuto bene la guerra e l’insicurezza. Anche per questo sono
felice di essere qui. La paura che
avevo prima, che è sempre dentro di me, finché sono qui conti-
nua a diminuire». Dopo le parole
di Merkel, la quattordicenne ha
dichiarato che sui migranti «la
cancelliera ha le sue opinioni e le
ha espresse. Io come prima cosa
me ne farò una ragione, poi spererò che porti qualcosa».
Ieri, dalla ministro Oezoguz,
un barlume di speranza che per
lei possa valere la legge del governo di grande coalizione che entrerà in vigore entro l’estate, per
cui giovani o adolescenti stranieri i quali abbiamo vissuto per almeno quattro anni senza interruzioni in Germania possano avere
il permesso di soggiorno. Parole
di speranza anche dal sindaco di
Rostock, Roland Methling. «Questa famiglia, e gli altri casi simili,
non riceverà dalla città di Rostock alcun avviso di espulsione». C’è una responsabilità umanitaria, ha aggiunto, di cui il legislatore si deve fare carico. La
Germania, resta il Paese che nel
2014 ha accolto il maggior numero di profughi in Europa: oltre
200mila. E quest’anno sono attese oltre 450mila richieste d’asilo.
“La mia bimba diabetica
uccisa dagli scafisti che
le hanno tolto l’insulina”
FABIO ALBANESE
SIRACUSA
Appena sbarcati è stato il padre, un siriano di 48 anni, a rivolgersi in lacrime o agli agenti
del gruppo interforze per l’immigrazione istituito dalla procura di Siracusa: la sua bambina diabetica di 10 anni è morta
durante la traversata verso le
coste siciliane per colpa degli
organizzatori della traversata.
Il suo zainetto con dentro l’insulina le è stato gettato in mare
alla partenza da Alessandria
d’Egitto. Inevitabile, e fatale, la
crisi ipoglicemica che durante
il lungo viaggio per mare, durato una settimana, ha ucciso la
bimba. Il padre, che fugge dalla
Siria con tutta la famiglia, la
moglie e altre cinque figlie, ha
dovuto abbandonare in mare il
corpo della sua bimba, morta tra
le braccia della madre, dopo
aver chiesto con il satellitare
una preghiera all’imam.
«Abbiamo verificato il racconto con altri migranti - dice il procuratore di Siracusa Giordano che hanno confermato». L’uomo,
laurea in economia, assieme alla
moglie e alle altre figlie è sbarcato nel porto commerciale di Augusta ed è diretto in Germania.
Era in un gruppo di 335 persone
salvato nel Canale di Sicilia dall’equipaggio del mercantile Hermes Lander. La polizia ha arrestato i presunti scafisti del barcone, tre egiziani ai quali è stato
contestato il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. «Purtroppo però i responsabili di questa morte - spiega il pm - sono rimasti in Egitto».
LA STAMPA
Primo Piano .3
.
LEMISUREALLOSTUDIO
Per tutti c’è l’effetto
sorpresa: se andasse
davvero in porto come
la descrive il presidente
del Consiglio la
rivoluzione fiscale
annunciata sabato a
Milano sarebbe davvero
significativa. Perché si
tratta di mobilitare
risorse per circa 35
miliardi nel triennio
2016-2018 che, assieme
alle misure già
introdotte negli ultimi
due anni, portano il
pacchetto fiscale del
governo a quota 50
miliardi. Per dirla con
Renzi «il più forte
intervento di taglio delle
tasse mai realizzato».
Ma proprio perché i
numeri in ballo sono
grandi c’è il dubbio delle
coperture.
Confcommercio parla di
corsa ad ostacoli e
chiede di confermare
anche la cancellazione
delle vecchie clausole di
salvaguardia. Mentre i
sindaci lanciano
l’allarme sui rischi che
nei loro bilanci, col
taglio della Tasi, si
aprano nuovi buchi. Chi
applaude al taglio delle
imposte sulla casa sono
gli operatori del
mercato immobiliare
che continuano a pagare
lo scotto di un mercato
molto depresso. «Ogni
taglio delle tasse è il
benvenuto».
ANNA GREGNANIN/BUENAVISTA
La sfida di trovare soldi senza fare buchi
Secondo gli esperti la rivoluzione fiscale servirà a far ripartire l’economia italiana ma sarà una corsa a ostacoli
Bisognerà evitare di aumentare il deficit, trovare il consenso dell’Ue e non strozzare le entrate dei Comuni
Sangalli, Confcommercio
“Via la spesa improduttiva
E bisogna neutralizzare
le clausole di salvaguardia”
a rivoluzione fiscale di Renzi?
E’ d’obbligo una premessa sostiene il presidente di Confcommercio e Rete Imprese Italia, Carlo
Sangalli -. Che i conti pubblici e un’azione molto più coraggiosa da parte del governo sulla spending review consentano
quest’operazione. Speriamo dunque nel
passaggio decisivo tra l’assunzione degli
impegni e la loro realizzazione». Detto
questo è chiaro «che il taglio delle tasse
serve sia sul piano della fiducia sia su
quello della ricostituzione del reddito.
C’è, però, davanti a noi una corsa a ostacoli e il primo ostacolo da superare rimane la cancellazione delle clausole di salvaguardia. Su questo abbiamo l’impegno del governo al quale vogliamo credere senza riserve perché non c’è alternativa. Se scattano le clausole si azzera la
ripresa». A Sangalli quella annunciata
sabato dal premier però «più che una rivoluzione pare l’applicazione di ragionevolezza e buon senso. E’ chiaro a tutti,
«L
Carlo
Sangalli
Presidente
di Confcommercio
e di Rete
Imprese
Italia
Castelli, sindaco di Ascoli
infatti, e noi lo denunciamo da tempo,
che l’attuale pressione fiscale, somma di
troppi oneri centrali e locali, è incompatibile con qualsiasi realistica ipotesi di
vera crescita. Le misure fin ad ora sono
andate nella giusta direzione ma sono risultate scarsamente incisive perché è
mancata la determinazione di aggredire
la spesa pubblica improduttiva per trovare le risorse necessarie a ridurre le
imposte in modo generalizzato». Detto
questo non mancano i problemi. «Sul
fronte internazionale - spiega ancora
Sangalli - la crisi greca non è ancora risolta. Sul piano interno maggiore chiarezza sui tempi e sui modi di reperimento delle risorse costituirebbe un buon
viatico per rafforzare la fiducia di famiglie e imprese. Secondo il nostro Ufficio
Studi, il complesso di clausole ammonta
a oltre 70 miliardi cumulati sul triennio
2016-2018. Altri 4,6 miliardi servono per
eliminare l’imposta sull’abitazione principale e la deducibilità dell’Imu richiede
risorse per almeno un altro paio di miliardi, comprendendo naturalmente la
piena deducibilità per tutti i fattori di
produzione, compresi negozi e immobili
alberghieri. La sfida è davvero ambiziosa e noi non faremo mancare il nostro
convinto sostegno».
[P. BAR.]
Cafiero, Confindustria ceramica
“Bene la proposta, siamo
i più colpiti dall’imposta
sugli impianti imbullonati”
industria della ceramica è tra le
più colpite dalla tassa sugli impianti “imbullonati”. Nel settore
si sono contati numerosi casi di imprese
tartassate sui bulloni dopo le ispezioni
del Fisco. Le somme che gli imprenditori
hanno dovuto sborsare arrivano anche a
diverse centinaia di migliaia di euro con
incrementi dell’Imu fino al 40%. Ora
Matteo Renzi ha annunciato che l’anno
prossimo cancellerà questa odiosa forma di prelievo. Per le imprese è una buona notizia ma chi lavora nel distretto della ceramica non smette di scuotere la tesa. «Si è trattato di un obolo ulteriore
che ha pesato sulle spalle degli imprenditori e per di più ha colpito i macchinari
più moderni che servono per migliorare
la produzione» racconta Armando Cafiero, direttore generale di Confindustria Ceramica -. Vuol dire che a soffrire
è la competitività di tutto il settore». Il
comparto della ceramica investe ogni
anno 280 milioni in nuovi mezzi per pro-
L’
Armando
Cafiero
Direttore
generale
di Confindustria
Ceramica
“Ilpremierinvitatuttiatavola
mailrischioècheapagare
ilcontosianoiComuni”
idea è ottima: purché però
Renzi perda il vizio di invitare gente a pranzo lasciando il conto da pagare ad altri…». Nella
fattispecie, il timore di Guido Castelli,
sindaco forzista di Ascoli Piceno e responsabile finanza locale dell’Anci, è che
il conto della «rivoluzione copernicana»
del premier venga addebitato proprio a
loro, i sindaci. Castelli, appresa sabato
con stupore di quella che definisce la
«renzata» («fino all’altro giorno si lavorava alla local tax, all’Anci non sapevamo che ci fosse in piedi l’ipotesi di tagliare le tasse sulla prima casa»), ha fatto
due conti: «La Tasi più l’Imu per le case
di lusso danno un gettito di circa 4,2-4,4
miliardi: dovrà essere garantito in qualche altro modo», si raccomanda. Che
non sia costringere i primi cittadini a
nuove tasse o nuovi tagli: «Un’ipotesi,
malevola, è quella che Renzi venga a
chiederci di sopperire a quel mancato
gettito alzando le aliquote Imu sugli al-
«L’
Guido
Castelli
Sindaco
forzista di
Ascoli Piceno e responsabile finanza locale
dell’Anci
tri immobili o facendo altra spending review, cosa che non sarebbe più possibile
visto che, come comuni, facciamo revisione di spesa da sei anni». L’altra ipotesi sul tavolo secondo Castelli, «quella
auspicabile», è «che questo taglio di tasse venga fatto in deficit, senza sforare il
parametro del 3%, negoziando con l’Europa uno spostamento del pareggio di
bilancio al 2019 o 2020». Oppure, ancora, «con una robusta spending review
dei ministeri romani»: in quel caso, «mi
prenoterei per dire “bravo Renzi!”». Il
problema però, prosegue il sindaco
ascolano, è che «il presidente del Consiglio doveva fare il sindaco d’Italia, portare il pragmatismo dei sindaci a Palazzo Chigi, e invece sembra esserselo
scordato»: per questo, dinanzi a questo
annuncio, Castelli teme «la fregatura».
«Intervenire sulle tasse per la prima casa ha un senso: e non lo dico solo perché
è la tipica riforma berlusconiana, ma anche perché oggi il gettito delle tasse immobiliari in Italia è l’1,3% del Pil, sopra la
media europea che è dell’1% circa», valuta Castelli. Ma, insiste, va fatto senza
scaricarne il peso sui comuni: «Se fossimo costretti a spremere i cittadini per
fare fronte a una renzata, allora saremmo pronti a fare le barricate».
[F. SCH.]
Righi, Agenzie immobiliari
durre. È una spesa importante fatta con
difficoltà e su cui, in aggiunta, le imprese
si trovano anche a pagare tasse extra
senza senso. «Noi ci auguriamo che questa decisione possa diventare operativa
prima del 2016 – dice Cafiero -. Prima
viene chiarito il fatto che i macchinari
non sono immobili, come è evidente a
tutti, più si guadagna come sistema Paese». Il provvedimento è di interesse generale. Non c’è soltanto la ceramica. per
i bulloni paga anche l’acciaio, la chimica
e l’industria della carte, per fare solo
qualche esempio. Gli impianti imbullonati non sono l’unica tassa pazza.
«Un’altra norma contro cui ci battiamo è quella del contributo per il finanziamento dell’Antitrust» racconta Cafiero. E’ pari allo 0,06 per mille del fatturato delle imprese con un giro d’affari sopra ai 50milioni. Arriva a pesare dai
3mila ai 300mila euro su ogni imprenditore e non è un tributo proporzionale
perché per le imprese più grandi è previsto un tetto. Ripensare una sola norma
non basta. «Domandiamo una riduzione
delle tasse e semplificazioni – dice Cafiero -. Ci sono moltissime aziende in questo Paese che operano correttamente e
vogliono trovare nel Fisco un alleato e
non un oppressore».
[S. RIC.]
“Se ci saranno atti concreti
il mercato del mattone
riuscirà a risollevarsi”
ene l’impegno di cancellare
nel 2016 le tasse sulla prima
casa e sui terreni agricoli e
ridurre poi le altre imposte. Finalmente
il governo torna ad occuparsi del problema-casa: è dai tempi di Monti che non
accadeva», afferma Paolo Righi, presidente nazionale della Fiaip, la federazione italiana degli agenti immobiliari professionali. «La pressione fiscale nel nostro settore è arrivata al limite - aggiunge -. Però ora occorre capire meglio cosa
si intende fare, evitando il classico gioco
delle tre carte, e poi serve che l’impegno
del governo si traduca rapidamente in
atti concreti perchè altrimenti si rischia
di lasciare il mercato nell’incertezza col
rischio di fare danni». E poco importa se
poi cancellando l’Imu ogni famiglia arriverà a risparmiare in media 200 euro all’anno: «tutto quello che viene è ben accetto - aggiunge -. Certo se poi si intervenisse sulle tasse relative all’acquisto lo
sconto medio potrebbe arrivare anche a
«B
Paolo
Righi
Presidente
nazionale
della Fiaip
(gli agenti
immobiliari
professionali)
5-6mila euro e sarebbe ancora meglio».
Perchè questo contribuirebbe a risollevare il settore che per effetto della recessione è ancora in grande affanno.
«Il mercato continua ad andare male:
è sostanzialmente piatto - spiega Righi -.
A trimestri che presentano segni positivi si alternano infatti trimestri negativi.
E anche se tutte le condizioni di contesto
sono positive per far ripartire il mercato, perché i prezzi sono calati molto e pure i tassi sui mutui sono scesi e l’interesse della clientela è in aumento, quando si
arriva al dunque il problema delle tasse
è sempre quello decisivo perchè prima
di decidere di acquistare una abitazione
le famiglie di domandano sempre quale
può essere poi l’impatto delle tasse sui
loro redditi e lì spesso poi si fermano. Poi
nelle agenzie assistiamo anche ad un altro fenomeno: quello delle giovani coppie che comprano la prima casa con un
mutuo poi magari ne ereditano una seconda ed una terza e a causa del peso
dell’Imu si precipitano in agenzia per
vendere perchè il loro reddito non consente loro di far fronte a tutte le spese. E’
per questo che ora diciamo al governo
“fate presto” - conclude il presidente della Fiaip -. E qualsiasi cosa togliete alle
tasse sulla casa è benvenuto».
[P. BAR.]
LA STAMPA
Primo Piano .11
.
PARTITIEMOVIMENTI
Passa la riforma Madia
Stretta sui dirigenti
I temi
sul
tappeto
L’iter
Cambia la pubblica amministrazione, licenziamenti più facili
La delega legislativa sulla Pubblica amministrazione passa alla
Camera, e viaggia verso il Senato dove serve
un’ultima lettura
ROBERTO GIOVANNINI
ROMA
La promessa del ministro Marianna Madia è che entro la fine
dell’anno tutti i decreti delegati
saranno pronti e operativi. Per
ora però la delega legislativa
che riforma la Pubblica amministrazione è riuscita a superare lo scoglio della Camera, e
viaggia verso il Senato dove è
necessaria una ultima lettura.
Soddisfazione del Pd e del governo; proteste invece dai sindacati e dalle opposizioni.
È un provvedimento con 23
articoli e altrettante deleghe
legislative: dunque i dettagli
delle novità che arriveranno
nel mondo pubblico li conosceremo solo più in là. Si va dalla
promessa digitalizzazione globale dell’intera pubblica amministrazione al riordino delle
società partecipate dagli Enti
locali (sarà interessante vedere in che modo). Importante
anche il via libera al silenzio-
Punti cardine
Digitalizzazione,
riordino delle
società partecipate dagli enti
locali, silenzio-assenso da parte
delle amministrazioni
Il premier
In caso di conflitti tra amministrazioni, decide
il Presidente del
Consiglio. Una
novità temuta da
molti, perché
accentra potere
a Palazzo Chigi
La storia
MARIA CORBI
ROMA
oberta, 40 anni, disoccupata, due figli piccoli da mantenere, sfrattata. Storia di ordinaria disperazione in una città, Roma, dove l’emergenza abitativa travolge vite e dignità.
Mercoledì è arrivato l’ufficiale giudiziario a bussare
a casa di Roberta, a Tor Sapienza. Gli scatoloni erano
pronti, le lacrime rigavano il
viso, i piccoli erano stati portati dalla nonna per non subire altri traumi. Ma «un angelo ci ha salvati», dice oggi
questa donna che se non fosse al pian terreno «si butterebbe di sotto». L’angelo è
Roberta Lombardi, deputata cinque stelle, che ha eletto a suo domicilio parlamentare proprio la casa di questa mamma in difficoltà. E
dunque per sfrattarla adesso il costruttore che richiede
l’immobile deve prima ottenere l’autorizzazione della
Camera. Perché secondo
l’articolo 68 della Costituzione gli uffici parlamentari
sono inviolabili.
I privilegi dei parlamentari a disposizione di una cittadina. «Non credevo più che
esistessero persone capaci di
fare del bene senza interessi», dice Roberta. La sua è
una storia che intreccia dolore, esclusione, ma anche leggi stravolte dall’inadeguatezza dei controlli pubblici e imprenditori con pochi scrupoli. Una storia uguale a tante
altre in questi lunghi anni di
crisi. Famiglie che vivono nei
«Piani di zona» della capitale, ossia in aree su cui imprese edili hanno costruito grazie a soldi a fondo perduto
regionali, finanziamenti delle banche agevolati e garantiti dallo Stato, concessioni
gratuite del Comune, a patto
che poi gli appartamenti venissero locati o venduti a
R
assenso per tutte le procedure
amministrative. Se l’amministrazione interessata non dichiara il suo «no» entro trenta
giorni, si intende concesso
l’assenso. I giorni sono 90 per
materie di tutela ambientale,
paesaggistica, di beni culturali o di salute dei cittadini. In
caso di conflitti tra amministrazioni, decide il Presidente
del Consiglio. Una novità temuta da molti, che paventano
disastri per ambiente e paesaggio, ma che il governo intende usare per costringere le
amministrazioni a imparare a
dire la loro velocemente. Sulla
stessa linea le misure per
sbloccare le Conferenza dei
servizi. Per tutte le grandi
opere e gli insediamenti produttivi «rilevanti» il premier
avrà poteri sostitutivi per accelerare le pratiche. E Palazzo
Chigi avrà più poteri di «mantenimento dell’unità di indirizzo amministrativo».
ANSA
Il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia
L’altra Roberta viene salvata
dallo sfratto dalla deputata M5S
«IComuni
possonoespropriare
icostruttorichenon
rispettanolalegge»
L’ex capogruppo grillina Lombardi sposta la residenza
a casa di un’omonima che non poteva più pagare il canone
domande
a
Il caso
Roberta
Lombardi,
deputata
Cinque Stelle,
prima capogruppo alla
Camera nel
2013, ha
eletto a suo
domicilio
parlamentare
la casa di una
mamma in
difficoltà che
era stata
sfrattata per
morosità
incolpevole
Adesso
ANSA
Il canone
La donna
sfrattata per
72 mesi ha
versato 500
euro invece di
350, mentre il
suo debito
ammontava a
soli 5 mila
euro. Quindi,
è lei che deve
avere indietro
10 mila euro
Molto si è parlato della soppressione del voto minimo di
laurea per i concorsi (in pratica
saranno le prove effettuate a pesare) e della revoca degli incarichi per i dirigenti «macchiati» da
condanne, proposta di M5S. Ancora, i dirigenti saranno licenziabili se valutati negativamente e i
loro incarichi non saranno più a
vita (4+2 anni). Per loro c’è un
solo «bacino», senza più distinzione tra prima e seconda fascia.
Per gli altri dipendenti
un’azione disciplinare non si potrà più concludere con un nulla
di fatto. Contro le assenze le
funzioni di controllo passano
dalle Asl all’Inps. Per chi va in
pensione, c’è ancora la possibilità di continuare a collaborare,
anche se gratuitamente: il tetto
di un anno vale solo per i ruoli
direttivi (ed è senza possibilità
di rinnovo).
Il ddl pone le basi per l’assorbimento della Forestale (con
tutta probabilità nei Carabinieri), così da portare i corpi da 5 a
4. Le partecipate verranno ridotte e si prevede un numero
massimo di «rossi» dopo cui c’è
la liquidazione. Si va verso un
dimezzamento delle Camere di
commercio. Ci sarà un numero
unico per le emergenze, il 112, e
si potranno pagare multe o
somme dovute al pubblico sotto
i 50 euro addebitando sul telefonino via sms. E si potrà accedere agli archivi pubblici con un
«Foia» all’italiana.
prezzi agevolati a famiglie con
basso reddito. E la famiglia di
Roberta era tra queste.
«Quando nel 2008 siamo entrati nella casa, un buco di 40
metri quadrati, sapevo che
avrei dovuto pagare circa 300
euro. Invece la prima fattura è
stata di 500 oltre al condominio e al riscaldamento che facevano salire la cifra a 700 euro. Fino a che ho potuto ho
sempre pagato anche se la mia
busta paga era di 600 euro e
mio marito era un precario».
Poi è arrivata la seconda figlia,
il marito ha perso il lavoro, il
matrimonio è finito, la società
per cui lavorava come commessa ha chiuso. Ed è iniziata
la morosità. «Non potevo pagare, anche se ho sempre cercato
di accettare qualsiasi lavoro».
Una settimana fa la hanno
licenziata dallo studio dove faceva la segretaria, in nero.
«Non sopportavano che mancassi dal lavoro, ma io dovevo
essere a casa quando arrivava
l’ufficiale giudiziario, vedere
l’avvocato, assistere mio figlio
che non sta bene ed è stato anche ricoverato. ma come faccio?». Piange Roberta, si mortifica come se tutto questo
fosse colpa sua. Un tunnel che
Per sfrattarla
il costruttore
che richiede
l’immobile
ora dovrà
prima ottenere l’autorizzazione della
Camera.
Perché secondo l’articolo
68 della Costituzione gli
uffici parlamentari sono
inviolabili
vive da anni ma che è diventato ancora più buio nel 2013
con lo sfratto. «Mi sentivo
persa con le assistenti sociali
che mi spiegavano senza tanti
giri di parole che una volta
fuori di casa avrebbero potuto
togliermi i bambini».
Roberta scopre che nella
sua situazione ci sono molte altre famiglie nel suo palazzo e in
quelli della zona. «E grazie ad
Angelo Fascetti del sindacato
Asia Usb e all’avvocato Vincenzo Perticaro abbiamo saputo che potevano fare causa
per aver pagato canoni troppo
alti». Il Tar gli dà ragione. Ma i
proprietari dell’immobile continuano con lo sfratto. Roberta
non è morosa, anzi, facendo i
calcoli dal primo canone versato, nel 2008, risulta creditrice. Per 72 mesi ha versato 500
euro invece di 350 mentre il
suo debito ammontava a soli 5
mila euro. Deve avere 10 mila
euro. Ma non solo. Perché Roberta è nella graduatoria comunale della morosità incolpevole e potrebbe vedere saldato il suo debito. Peccato che i
proprietari non accettino il
saldo. «Sicuramente vogliono
affittare di nuovo o vendere
l’appartamento a prezzi più alti», dice Roberta. «Anche se
non possono farlo». Adesso il
suo piccolo appartamento è diventato l’ufficio di una parlamentare. «Non so come ringraziarla», dice Roberta. «Io in
questi anni mi sono ammalata,
una litta per sopravvivere. Ma
adesso sapere che almeno fino
a settembre non rivedrò l’ufficiale giudiziario e il fabbro
pronto a cambiarmi la serratura mi fa stare un po’ più serena. Penso ai miei figli che si
meritano una vita migliore e
almeno la sicurezza di avere
un tetto sopra la testa».
3
Roberta
Lombardi
Onorevole Roberta Lombardi
questa storia mostra una situazione paradossale. Povera
gente sfrattata da costruttori
che hanno utilizzato soldi pubblici in nome dell’emergenza
abitativa.
«Ed è vergognoso, ma ancora più vergognosa è la mancanza di controlli. I costruttori prendono soldi pubblici,
concessioni su terreni comunali e in cambio dovrebbero realizzare opere di edilizia residenziale pubblica
Oltre ai palazzi anche il verde, le scuole, le fogne. Spesso però se ne dimenticano e
lasciano i palazzi abbandonati in lande deserte e prive
di tutto. Ci troviamo di fronte ad una legge del 1962 che
di per sé non è male, il problema è che nessuno controlla che i privati rispettino
le convenzioni stipulate. Per
esempio che eseguano opere
per i quartieri che nascono
in questo modo».
E cosa prevede la legge se non
si attengono alle clausole contrattuali?
«La loro inadempienza potrebbe comportare l’esproprio delle opere da parte del
Comune grazie a una causa
fideiussoria. Fino ad oggi solo teoria. Ma non capita mai.
Perché non c’è chi controlla.
E i costruttori si arricchiscono con i soldi pubblici».
E invece la povera gente viene
sfrattata.
«Esatto. E l’assurdo è che a
queste persone sono stati
chiesti per anni affitti ben più
alti delle tariffe calmierate
concordate. Sono sfrattate
spesso anche se vantano un
credito nei confronti di chi li
sfratta».
[M. C.]
LA STAMPA
ECONOMIA
FINANZA
Il punto
della
giornata
economica
Italia
FTSE/MIB
-0,07%
23.765
FTSE Italia
All Share
Invariata
EuroDollaro
Cambio
1,0856
Un bonus per far tornare
i cervelli fuggiti all’estero
La Bce: boom
di euro falsi
Rischia anche
chi li spende
SANDRA RICCIO
MILANO
La fuga dei giovani talenti
italiani non si arresta. Per
invertire la rotta di chi si è
laureato in Italia e va a lavorare all’estero ora il governo
tenta la carta del bonus fiscale. La novità è stata decisa ieri ed è contenuta nel decreto sull’internazionalizzazione fiscale delle imprese.
L’incentivo per il rientro è
uno sconto del 30% (per 5
anni) sul reddito imponibile
del lavoratore che torna. La
misura è rivolta però soltanto a chi ha «qualifiche elevate» con alta specializzazione
e laurea. Se davvero riuscirà
a riportare a casa i cervelli
in fuga è da vedere.
Altri provvedimenti erano già stati decisi nel passato. Pochi sanno che c’è anche un’altra legge, ben più
generosa, a favore del rientro dei cervelli . Si tratta della 238/2010 che con il Milleproroghe è stata estesa al
2017. Prevede un abbattimento record di tasse (anche per autonomi o per chi
ha un’attività di impresa).
Gli sconti sull’imponibile sono dell’80% per le donne e
del 70% per gli uomini.
Dow Jones
(NewYork)
-0,17%
Nasdaq
(New York)
+0,91%
Dax
(Francoforte)
-0,37%
Ftse(Londra)
-0,3%
Oro
Euro/grammo
33,8970
Dal 2002 al 2011 i laureati over 25 in fuga sono stati più di 68 mila
L’emersione dei capitali
Novità sono arrivate ieri anche
sul fronte della Voluntary Disclosure, la complessa procedura per far emergere i capitali
evasi che scadrà a settembre.
Si tratta delle attese disposizioni che stavano aspettando moltissimi contribuenti infedeli
per far effettivamente partire
le loro regolarizzazioni. Il numero delle domande arrivate finora è rimasto sotto le 2 mila
unità appena, ma gli operatori
parlano di decine di migliaia di
pratiche in attesa delle decisioni di ieri. Prima tra tutte quella
riguardante il raddoppio dei
termini su cui il Fisco poteva fare accertamenti, in presenza di
un reato penale. Ieri, con il decreto fiscale sulla certezza del
diritto, è stato deciso, come era
nelle previsioni, che questo
raddoppio potrà esserci a condizione che la denuncia all’autorità giudiziaria da parte dell’amministrazione finanziaria
sia inviata entro i termini ordinari dell’accertamento. Il raddoppio non opera invece se la
denuncia sia presentata o trasmessa oltre la scadenza ordinaria dei termini. Tra le misure più
importanti decise ieri c’è poi
l’estensione dell’emersione volontaria a chi vuole coprire reati
fiscali su anni già fiscalmente
chiusi. Con la Voluntary sarà
possibile, pagando sanzioni varie
(ridotte) e imposte intere evase,
sanare eventuali vecchi reati. E’
il caso, non infrequente nel nostro Paese, del professionista o
dell’artigiano che negli anni ha
fatto del nero per soglie penalmente perseguibili e in anni già
chiusi. Pagando la sanatoria avrà
la contropartita della non punibilità. «Nel complesso, le novità
arrivate nelle ultime ore renderanno più agibile la sanatoria e
allargheranno il perimetro a più
soggetti», spiega Umberto Giraudo, ad Fidersel. Per le casse
dello Stato potrebbe essere un
modo per aumentare il gettito.
Bankitalia alza le stime sul Pil
“L’economia sta ripartendo”
il caso
FRANCESCO SPINI
MILANO
Nel 2015 crescita a +0,7%. Bene gli investimenti
economia italiana «ha
ripreso a espandersi»,
assicurano dalla Banca d’Italia. «Il miglioramento
degli indici di fiducia di imprese e famiglie - si legge nell’ultimo Bollettino economico
di via Nazionale - si è accompagnato a un recupero della
domanda interna che è tornata a contribuire alla crescita».
Insomma più passa il tempo
più gli indizi che le cose stiano
girando aumentano: gli investimenti, per esempio, «si
erano ridotti quasi ininterrot-
Fiducioso
L’
Ignazio Visco,
governatore
della Banca
d’Italia,
che ieri ha
alzato le
stime sul Pil
ANSA
tamente dal 2008», ora invece
«hanno registrato un aumento,
con primi segnali favorevoli anche nel comparto delle costruzioni». Per la banca centrale
guidata dal governatore Igna-
N
R
&
L’80% MADE IN NAPOLI
dollaro/barile
50,86
All’estero
19
VIA LIBERA AL DECRETO FISCALE SULLA EMERSIONE DEI CAPITALI:VIENE ESTESA LA NON PUNIBILITÀ PENALE
Sconto fiscale del 30% per 5 anni ai laureati che lavoreranno in Italia
Petrolio
.
zio Visco, ci sono motivi a sufficienza per alzare le stime sulle
dinamiche del Pil. Che Bankitalia porta dal precedente +0,5%
a un +0,7% per quest’anno e lasciando invariata quella per il
2016 al +1,5%. L’inflazione al
consumo dovrebbe invece passare dallo 0,2% di quest’anno
all’1,1% nel 2016, l’occupazione
dovrebbe migliorare dell’1,5%
nel biennio, i disoccupati dovrebbero scendere sotto il 12%
(all’11,9%) solo nel 2016.
In un contesto in cui la ripresa globale «mostra segni di rallentamento» in particolare tra
le economie emergenti, l’Italia
riprende a marciare. Alla base
della ripresa ci sono dunque gli
investimenti, che comunque
resteranno, anche a fine 2016,
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«inferiori alla media storica» in
rapporto al Pil. E che presuppongono anche il prosieguo
della espansione monetaria avviata dalla Bce con il cosiddetto
«quantitative easing». Spiegano da Bankitalia che l’azione di
Francoforte «si sta gradualmente trasmettendo alle condizioni del credito». La flessione
dei prestiti alle imprese «si è
attenuata» e «sono tornati a
crescere quelli al settore manifatturiero e quelli alle famiglie,
per la prima volta da oltre tre
anni», rispettivamente dello
MILANO
La moneta unica non conosce
crisi tra le stamperie dei falsari di professione: in Europa, nel primo semestre, sono
stati scoperti 454mila biglietti finti. Il dato è in aumento
rispetto allo stesso periodo
del 2014 (331mila). Un primato in questo particolare «settore» lo occupa l’Italia. Secondo la Bce è dal nostro Paese, e in particolare da Napoli,
che arriva l’80% dei falsi che
circolano in tutto il mondo.
Ma quali sono le banconote con cui si rischia di più? Al
primo posto il biglietto da 20
euro (54,7%), seguono i pezzi
da 50 (31,3%). Insieme questi
due tagli coprono più dell’86% del tutto. Basso l’interesse per i 10 euro (2,4%) ma
anche per i 5 (1,5%), al pari
dei tagli da 200 (1,1%) e i pezzi
da 500 (0,5%) mentre i 100
euro sono l’8,5%. Sull’insieme
delle banconote in circolazione le probabilità di ritrovarsi
il falso in portafoglio sono minime. Si rischia però tanto: ci
sono pene anche per chi li
spende, anche se sono ridotte
da un terzo alla metà rispetto
alla falsificazione che va dai 3
ai 12 anni. Questa è la base di
partenza, poi sarà il giudice a
decidere ma son dolori anche
per chi inconsapevolmente
smercia soldi falsi.
[S.R.]
0,4 e dello 0,7%. Il problema, casomai, è l’elevato ammontare
dei crediti in sofferenza. Questo, segnala via Nazionale, continua «a comprimere la crescita dei prestiti e distoglie risorse dal finanziamento dell’economia». Per sostenere i crediti
servirebbe quindi «un’accelerazione dello smobilizzo dei
prestiti in sofferenza».
Le ultime norme che accorciano i tempi per la deducibilità
fiscale delle perdite sui crediti
e rendono più efficienti le procedure di recupero porteranno
a un aumento del valore di tali
pacchetti. Questo «può agevolare la creazione di un mercato
secondario» di tali attivi, in attesa di conoscere gli esiti del
dialogo in corso tra governo e
Commissione Ue in tema di
una «bad bank» a cui girare il
fardello che da anni appesantisce i conti delle banche italiane.
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20 .Economia
STAMPA
.LA
I SINDACATI CHIEDONO GARANZIE: LA SICUREZZA È SEMPRE PIÙ A RISCHIO. L’AZIENDA: MA L’ATTIVITÀ ANDRÀ AVANTI
Ilva, la Procura contro il decreto del governo
Denunciati 19 dipendenti al lavoro nell’altoforno sequestrato dai magistrati e riaperto dall’esecutivo
ROBERTO GIOVANNINI
ROMA
Non è un braccio di ferro,
quello in atto tra governo e
magistrati tarantini sul caso
Ilva: è un duello senza esclusione di colpi. Ieri mattina sedici dipendenti diretti dell’Ilva e tre della ditta d’appalto
Semat trovati al lavoro nell’area dell’altoforno2 sono
stati identificati e denunciati
dai carabinieri della Polizia
giudiziaria per «violazione di
sigilli». L’8 giugno scorso il
gip Martino Rosati aveva sequestrato «senza facoltà
d’uso», l’altoforno, ritenuto
pericoloso dopo la tragica
morte dell’operaio 35enne
Alessandro Morricella, morto quattro giorni dopo per le
ustioni riportate sul 90 per
cento del corpo. Ma l’impianto è ancora in marcia grazie a
un decreto del governo, l’ottavo che riguarda il «Siderurgico». Un decreto mirato esat-
16
mila
Il numero
di dipendenti
del colosso
dell’acciaio
L’età media
a fine 2013
era di 39 anni
24
stabilimenti
Le attività
produttive
dell’Ilva:
quelle italiane
sono 17
Taranto
è il polo
più grosso
tamente a sospendere gli effetti degli interventi dei magistrati nell’ambito dell’inchiesta per
disastro ambientale sull’acciaieria che per decenni ha avvelenato Taranto e i suoi cittadini.
La mossa a sorpresa della
procura spiazza l’Ilva, che credeva di aver evitato il fermo
dell’altoforno ed il conseguente
stop dell’intera fabbrica: il
provvedimento del governo
stabilisce che gli stabilimenti
di importanza strategica nazionale possono proseguire la
produzione anche a fronte di
un sequestro della magistratura, purché presentino entro un
mese dal sequestro un piano di
lavori per mettere in sicurezza
l’impianto oggetto del sequestro e compiano i lavori in un
anno. Una norma su cui il giudice Martino Rosati, ha sollevato dubbi di costituzionalità
inviando il tutto alla Corte Costituzionale. Secondo il magistrato il decreto viola sei arti-
ANSA
Un altoforno dello stabilimento Ilva di Taranto
coli della Costituzione ed è sbilanciato in favore del diritto
d’impresa, comprimendo il diritto alla vita, al lavoro e l’azione penale obbligatoria della
magistratura. Il prossimo 20
luglio è prevista la conclusione
dell’udienza preliminare, con
la decisione del gup Vilma Gilli
sui rinvii a giudizio e i riti abbreviati. Sono 52 gli imputati
(49 persone fisiche e tre società) tra gli ex vertici dell’azienda, dirigenti, funzionari ministeriali e di enti, politici e imprenditori.
Dopo i controlli e le denunce
dei carabinieri i sindacati hanno subito incontrato l’azienda
per chiedere informazioni, sostenendo come nella vicenda «i
lavoratori siano privi di qualsiasi responsabilità diretta e per
quanto tali, non debbano essere coinvolti da provvedimento
alcuno anche e soprattutto in
termini di sicurezza e salvaguardia impiantistica». L’Ilva
in una nota «ribadisce di aver
operato nel pieno rispetto della
legalità in ottemperanza alle
previsioni del decreto legge
92/15. I dipendenti identificati prosegue - hanno eseguito le
previsioni di un decreto legge
normato su presupposti di urgenza. Al momento resta garantita la continuità produttiva». Sempre l’azienda fa presente che «garantirà la tutela
legale dei propri dipendenti
fornendo loro la più ampia assistenza». I vertici dell’Ilva hanno chiesto un incontro immediato al prefetto per ricevere
dal rappresentante locale del
governo garanzie sulla possibilità di lavorare nell’altoforno.
Per il segretario nazionale della Fim, Marco Bentivogli, «la
sicurezza dei lavoratori è sempre più a rischio in Ilva di Taranto. Nei diversi contenziosi ha ammonito - vogliamo garanzie, altrimenti la fermiamo noi
la fabbrica».
INCHIESTA PER AGGIOTAGGIO
CON LE BANCHE
Aeroporti Sea,
seconda
assoluzione
per Gamberale
Cina, 200
miliardi
di aiuti
per le Borse
MILANO
Vito Gamberale, l’ex ad del
fondo F2i e nominato ieri
presidente di Quercus Assets Selection, incassa la seconda assoluzione in altrettanti procedimenti che lo
hanno visto indagato per vicende legate a Sea, la società
che gestisce gli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa. Ieri
pomeriggio,
il gup di Milano Manuela Scudieri
lo ha prosciolto dalVito
l’accusa di
Gamberale
aggiotaggio, mentre
lo scorso aprile era diventata definitiva l’assoluzione
dalla contestazione di concorso in turbativa d’asta.
Il giudice Scudieri, accogliendo le richieste dei legali
ha emesso sentenza di non
luogo a procedere «perché il
fatto non sussiste» per Gamberale e altre due persone
indagate in concorso, i manager Mauro Maia e Renato
Ravasio. Prosciolto anche il
fondo per le infrastrutture
F2i, che rispondeva in base
alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.
«Sono soddisfatto dell’assoluzione - ha detto Gamberale
- questa è un’ottima occasione per confermare che ci si
difende nei processi per affermare le verità». Gamberale e gli altri erano accusati
di aggiotaggio in relazione
ad una lettera inviata alla
Consob e che sarebbe stata
mandata, secondo l’ipotesi
accusatoria, allo scopo di far
fallire, tra il 19 e il 30 novembre del 2012, la quotazione in
Borsa della Sea, su cui puntavano i soci di maggioranza,
ossia il Comune e la Provincia di Milano, ma non il fondo
F2i, socio di minoranza. [R.E.]
ILARIA MARIA SALA
HONG KONG
La decisione delle autorità cinesi di correre in soccorso dei
mercati finanziari per evitare
il loro crollo è costata 209 miliardi di dollari – o 1300 miliardi di yuan, secondo quanto rivelato ieri dalla rivista economica cinese Caijing. La somma è stata pagata dalle Banche statali e commerciali cinesi, e per quanto sia una cifra
enorme mostra i limiti del governo di Pechino che fatica a
fermare la caduta dei mercati,
dopo lo scoppio della bolla
speculativa (+130% il rialzo
della Borsa di Shanghai nell’ultimo anno prima che ci fosse il crollo).
Ad agire per salvare i mercati è stata la China Securities
Finance Corporation (Csf),
un’istituzione creata nel 2011
per regolare i prestiti alle
agenzie di intermediazione finanziaria che operano sulle
Borse di Shanghai e Shenzhen. La Csf ha sia utilizzato
parte dei fondi in modo diretto, sia distribuito fondi ai broker in difficoltà, attingendo a
prestiti interbancari sempre
più consistenti. E, secondo
l’agenzia Bloomberg, per garantire che i movimenti in
Borsa mantengano l’onda rialzista, la Csf avrebbe ora a sua
disposizione fino a 400 miliardi di dollari.
Nell’intervento portato
avanti finora, gli istituti finanziari coinvolti sono almeno 17,
secondo la rivista Caijing, dopo che la Banca centrale cinese, la People’s Bank of China,
ha garantito il suo sostegno
alla Csf con prestiti interbancari, emissione di bond e altri
veicoli finanziari. Ma se molte
aziende private, quotate in
Borsa, hanno chiuso le sedute
in rosso o sono state sospese a
tempo indeterminato, i titoli
salvati dallo Stato sono stati
quasi esclusivamente quelli di
aziende statali, dai colossi del
petrolio alle banche.
12
40 .Alessandria città
STAMPA
.LA
ARRESTATO LO SCORSO 29 APRILE IN SVIZZERA DOPO UN ANNO DI LATITANZA
LITE CON UN CAPOCANTIERE A MARZO 2014
Richiesta di estradizione
per il manager Marenco
Leader dei No Terzo valico
paga come risarcimento
2 mila e 500 euro al Cociv
È accusato di truffa ed evasione fiscale per un crac da 3 miliardi
MASSIMO COPPERO
ALESSANDRIA
La richiesta di estradizione di
Marco Marenco giace da mesi
sul tavolo di un giudice svizzero. Di più sul caso scottante
delle presunte truffe internazionali e maxi evasioni fiscali
nel commercio del gas non
trapela. Nessuna data di
udienza, nessun appuntamento ufficiale fissato dall’autorità giudiziaria elvetica. Si
sa solo che i tempi saranno
probabilmente lunghi: Marenco può opporsi al trasferimento in Italia con tre gradi
di giudizio, fino alla corte suprema federale.
Rimpallo di competenze
A quasi tre mesi dall’arresto a
Lugano dell’imprenditore e
faccendiere di origini astigiane, ex comproprietario della
Borsalino di Alessandria, la
vicenda si fa sempre più intricata. Al termine di un rimpallo di competenze del quale si
sono occupati anche la procura generale di Torino e gli uffici della Cassazione, il fascicolo
da circa un mese è tornato al
pm di Asti Luciano Tarditi dopo un anno di cura del pm
Il Cociv risarcito con 2 mila
e 500 euro da Claudio Sanita, leader del comitato No
Terzo valico di Arquata Scrivia. La vicenda riguarda l'abbattimento delle reti provvisorie del cantiere dell'Alta
Capacità a Novi Ligure da
parte di sessanta manifestanti nel marzo 2014. Uno
dei tanti blitz dal 2012 in poi,
che hanno rallentato i lavori
del Terzo valico.
La denuncia
Il fascicolo sul crac Marenco da circa un mese è tornato alla Procura di Asti
alessandrino Giancarlo Vona.
Per la terza volta è stata rinnovata l’ordinanza di custodia
cautelare per bancarotta fraudolenta e violazione della legge
sulle accise: è il provvedimento
sulla base del quale Marenco è
stato arrestato ad aprile 2015
dalla polizia svizzera dopo quasi un anno di latitanza. La prima ordinanza era stata firmata
a giugno 2014 dal gip astigiano
Giacomo Marson, che si era dichiarato contestualmente incompetente per territorio inviando gli atti ad Alessandria
dove il gip Stefano Moltrasio
aveva rinnovato la misura, eseguita a Lugano dopo dieci mesi
di ricerche. Un anno dopo, l’avvocato Vittorio Nizza, legale di
Marenco, aveva scoperto che la
prima decisione di un giudice
civile sui fallimenti a catena del-
le società del gas era stata pronunciata ad Asti. Nuovo spostamento delle carte e nuova ordinanza di custodia firmata da un
terzo gip, Giorgio Morando.
Marenco intanto attende gli
sviluppi in cella a Lugano: «E’
detenuto in isolamento, la legge
svizzera vieta persino i contatti
con i familiari nella fase della
detenzione cautelare» si limita
a spiegare l’avvocato Nizza.
Quel giorno, Sanita, oltre a tagliare le recinzioni insieme ad
altri, fu protagonista di una lite con capocantiere che stava
filmando l'operazione dei comitati. La macchina fotografica del dipendente delle aziende incaricate dal Cociv finì
per terra e i carabinieri formularono per il leader No
Terzo valico, oltre alle accuse
di danneggiamento e interruzione di pubblico servizio per
il taglio delle reti, anche violenza privata e rapina nei confronti dell'uomo, nonostante
la macchina fotografica non
fosse stata portata via da Sanita. Accusa, quest'ultima,
poi caduta di fronte al giudice,
che aveva invece ritenuto validi gli altri reati proposti dal
pm. Per Sanita, in primo grado, ad Alessandria, era quindi
arrivata una condanna a un
anno o, in alternativa, a due
IERI I FUNERALI NELLA CHIESA PARROCCHIALE DEGLI ORTI
Il mesto addio alla coppia travolta a Rimini
Le due bare affiancate di
Giorgio Cazzola e Renza
Gonella sono davanti all’altare della parrocchiale degli Orti. Le esequie sono
quelle dei coniugi Cazzola,
86 anni lui e 83 lei, che abitavano in via Vinzaglio, investiti martedì da un Doblò sulle strisce pedonali a
Rimini, dove stavano trascorrendo le vacanze.
Giorgio è morto sul colpo,
Renza invece poco dopo
l’arrivo in ospedale. Bare
uguali e cuscini differenti,
con Lilium rosa per Renza
e Agapanthus blu per Giorgio, con in comune rose
bianche.
In chiesa
L’arrivo
dei feretri
di Giorgio
Cazzola
e della
moglie
Renza
Gonella
L’omelia
Il parroco don Ginio Casiraghi
è sintetico nell’omelia, soffermandosi appena sulla vita condivisa dei coniugi, legati da profondo affetto, per sottolineare
che «la nostra vita non appar-
tiene a noi stessi, ma a un Altro
e noi dobbiamo pregare perché
nei parenti non si spezzi il legame con Cristo in cui ognuno di
noi vive». Una consolazione per
il figlio della coppia, Roberto,
ingegnere alla Bitron elettroni-
Claudio Sanita
anni di libertà vigilata, pena sospesa se avesse versato 2.500
euro al Cociv e 500 euro al capocantiere.
Per Sanita, a maggio dello
scorso anno, dopo la denuncia,
era arrivato anche il divieto di
dimora e transito in quasi tutti i
comuni interessati dal Terzo
valico, misura poi revocata dal
giudice a febbraio. La cifra è il
frutto di una raccolta fondi che
prosegue tutt'ora tra i comitati
e tra i simpatizzanti di questa
battaglia. La condanna è stata
impugnata in appello. «Tremila
euro sono solo una piccola parte – spiegano i comitati – dei
danni che il movimento è riuscito ad arrecare al Terzo valico.
Chiediamo a tutti un ulteriore
sforzo per rimpinguare la cassa
[G. C.]
delle spese legali».
ca di Grugliasco, affiancato dai
figli Claudio e Francesca, dalla
moglie Anna e dalla cognata
Mariuccia, ancora sotto choc
per un incidente tanto assurdo
che ha sottratto loro in un sol
colpo i due familiari.
Corone e mazzi di fiori
Corone e mazzi di fiori di parenti e amici del quartiere hanno accompagnato i coniugi al
cimitero dove il figlio Roberto
ha sospinto la bara del padre e
il nipote Claudio quella della
nonna. I feretri sono stati tumulati nel casellario uno vicino
all’altro, tra loculi occupati da
parenti di Giorgio e Renza. Affiancati, ancora una volta, lui
sulla sinistra e lei sulla destra,
quasi a darsi per sempre la mano, come hanno fatto per una
vita intera, anche su quelle maledette strisce pedonali dove
sono stati falciati a morte. [F. N.]
12
LA STAMPA
il caso
FRANCA NEBBIA
ALESSANDRIA
pensionati a reddito più
basso aspettavano l’inizio
di luglio con ansia, perché
avrebbe dovuto arrivare anche la quattordicesima. Oltre
51 mila in provincia hanno
meno di 500 euro al mese e
almeno un migliaio ha i requisiti per ottenerla. Ma l’attesa è stata delusa: a molti
non è stata accreditata alcuna somma aggiuntiva alla
pensione. Sono così stati presi d’assalto sia gli uffici Inps
sia i patronati dei sindacati.
Dall’Inps si sono sentiti rispondere che avrebbero dovuto presentare la certificazione Red, che attesta i redditi percepiti, ma mentre in
passato da parte dell’Istituto
arrivava già una lettera con
la richiesta della certificazione, quest’anno sono molti i
pensionati che non hanno ricevuto nulla. Senza contare
che la situazione reddituale
dei pensionati dovrebbe essere nota all’Inps, grazie al
collegamento con le diverse
banche dati.
I
«Un disguido»
«Ci hanno detto che c’è stato
un disguido - commenta Elio
Bricola, presidente del comitato provinciale Inps -, ma
ora la situazione dovrebbe
chiarirsi per tutti i titolari di
pensioni, ex lavoratori dipendenti ed ex lavoratori autonomi che abbiano compiuto
Alessandria e provincia .41
.
Quattordicesima “congelata”
I pensionati assediano i patronati
L’Inps non ha versato l’assegno, chiede la certificazione dei redditi 2011-14
Al lavoro
Marisa
Valente
si occupa
della
questione
al patronato
della Cgil
In provincia
sono oltre
51 mila
i pensionati
con assegno
inferiore
a 500 euro
64 anni e non abbiano redditi
personali (non si valuta il reddito dell’eventuale coniuge;
ndr) e abbiano un reddito che
non deve superare i 9.796,61
euro, pari alle 13 mensilità.
L’Inps dice che, avuta la documentazione, la 14ª potrebbe
arrivare ad agosto». Intanto
decine di pensionati si sono già
presentati ai patronati Cgil,
Cisl e Uil per chiedere un aiuto. «Ora - dice Marisa Valente
del patronato Cgil - dovremo
fare ciò che viene definita “ricostituzione”, con la certificazione dei redditi dal 2011 fino al
2014. Secondo l’Inps, i pensionati dovrebbero essere obbligati comunque, indipendentemente dalle lettere di richiesta, a presentare la documentazione. Abbiamo cominciato
a impegnarci su questo lavoro
da una settimana, siamo già
subissati da richieste».
L’ex operaia di calzaturificio
L’ex dipendente del Borsalino
“I costi aumentano “Questa vicenda
Facevo conto
è come una beffa
su quella somma” e un’umiliazione”
«Siamo stati con mio marito all’Inps e ci hanno spiegato che dobbiamo portare la documentazione
della mia pensione fin dal 2011, ma
io non ho avuto aumenti, purtroppo
ricevo sempre la stessa cifra che è
di soli 498 euro, e facevo conto sulla
quattordicesima, perché con la “minima” che
prendo non c’è certo da ingrassare. L’euro poi
non ci aiuta di certo e i prezzi continuano ad
aumentare, anche nelle spese minime» dice
l’alessandrina Brunella Spinolo, 77 anni, che
abita all’’Europista e per una decina d’anni ha
lavorato al calzaturificio Alexandria.
«Anche mio marito non ha un grosso reddito - aggiunge - e facciamo tanti sacrifici per
aiutare i nipoti, uno dei quali l’abbiamo allevato noi, in seguito alla perdita della sua mamma. È come se fosse nostro figlio. All’Inps
quando abbiamo detto che ci saremmo rivolti
al patronato Cgil e ci siamo sentiti dire che sarebbe meglio cambiarlo. Mio marito non è stato capace di tacere e ha risposto: “Sarebbe
meglio che cambiassimo l’Inps”! Speriamo
che questi soldi prima o poi arrivino».
[F. N.]
Abita nel quartiere Cristo di Alessandria, in una casa popolare, Crocifissa Bellanca, classe 1945, che si è
rivolta al patronato per capire come
fare a ricevere quanto le spetta. «Ho
lavorato tanti anni all’Ipab Borsalino - dice e ora ho subito la mancanza della quattordicesima come un’umiliazione. Non è solo un problema di crisi, si dovrebbe avere più riguardo per persone che prendono il minimo della pensione. Se non ci fosse
anche mio marito, che pure non ha grossi redditi, non so come si farebbe a tirare avanti. Eppure mio marito presenta il 730. Abbiamo un
figlio che ha una piccola attività artigianale,
ma con la crisi che c’è il lavoro certo non abbonda. Viviamo in una casa popolare il cui canone d’affitto è adeguato al reddito, ma le spese sono sempre elevate. Mi sarei aspettata che
arrivasse la quattordicesima e invece ciò che è
successo mi sembra una beffa. Per di più senza che siamo stati avvisati della certificazione
che avremmo dovuto presentare. Ora ci siamo
rivolti al patronato e speriamo di vedere qualche risultato».
[F. N.]
DECISIVO IL VOTO DI DOMANI IN CONSIGLIO COMUNALE
Il sindaco Ferraris sfiduciato dagli ex alleati
Castellazzo verso il commissario prefettizio
DANIELE PRATO
CASTELLAZZO
E’ stato un anno vissuto pericolosamente, tra liti, tensioni,
accuse, tentativi di riconciliazione, giunte fatte e disfatte.
Ora l’amministrazione di Castellazzo, 4.500 abitanti, è arrivata al capolinea. Domattina, in Consiglio comunale, gli
esponenti della minoranza
«Nuovi orizzonti» di Loredana Corrado e il gruppo fuoriuscito dalla maggioranza di
«Solidarietà e progresso»
per andare a formare «Castellazzo che cambia» sfidu-
ceranno il sindaco del Pd Gianfranco Ferraris. La sua sorte è
segnata e lui lo sa: «I numeri mi
giocano contro», dice.
Sette voti contro
Sette i voti pro sfiducia: quelli
Loredana Corrado, Gian Franco Gandini, Thomas Volpe
(Nuovi orizzonti), Giuseppe
Ferraris, Roberto Curino, Peter Nicolosi (Castellazzo che
cambia) e Daniela Messina, ex
5 Stelle. Sei a suo favore: gli assessori Laura Moretti, Beppe
Boidi, Attilio Messina (non potrà votare l’esterna Irene Moli-
na) e i consiglieri Giuseppe Ravetti e Cosimo Buffelli. Un solo
voto di scarto che, salvo colpi
di scena, lo farà decadere,
aprendo le porte al commissario prefettizio che guiderà il
paese fino a nuove elezioni, nella primavera del 2016. Proprio
lo scenario che in questi lunghi
e travagliati mesi si era provato a evitare.
Maggioranza spaccata
Una serie di divergenze politiche da subito aveva spaccato la
maggioranza ma lì per lì, dopo
diversi tira e molla, ci si era
messa una pezza con una giunta trasversale pro tempore che
comprendeva anche membri
dell’opposizione. Ma il tempo
non ha appianato le frizioni e si
è arrivati alla resa dei conti,
con il sindaco che a giugno ha
deciso di formare una giunta
nuova con chi aveva ottenuto
più preferenze, escludendo gli
altri. Rottura totale: minoranza e transfughi hanno chiesto
la convocazione del consiglio
con tanto di mozione di sfiducia. «Il sindaco se l’è cercata,
non merita altre possibilità.
Abbiamo cercato ogni tipo di
Il sindaco Gianfranco Ferraris
Giuseppe Ferraris
mediazione, siamo stati disponibili ma la riconciliazione non
è evidentemente nell’interesse
suo e del suo partito» spiega il
«frondista» Giuseppe Ferraris
(nessuna parentela col primo
cittadino). Mentre il sindaco ribatte: «Sono traditori. Ho cer-
cato di assecondarli ma non
hanno rispettato nessuno dei
patti. Io andrò avanti per la
mia strada, se si tornerà al voto
mi ricandiderò e sarà la gente a
giudicare». Domani, prima della mozione, si discuterà anche
del bilancio.
12
LA STAMPA
Colloquio
GINO FORTUNATO
NOVI
“La vendita della farmacia
ci farà finire in un limbo”
I dipendenti della Comunale di Novi: perché cederla?
uale sarà la nostra
sorte?». I dipendenti della Farmacia comunale di
Novi (tre farmacisti e un commesso) chiedono spiegazioni
sul proprio futuro all’amministrazione comunale, dopo la
recente ammissione del sindaco Muliere circa la volontà di
vendere l’esercizio. E viene posta anche una domanda: «Perché vendere un’attività quando ha i conti in regola ed è in
netto attivo?».
4
addetti
Alla
Comunale
di Novi
lavorano
tre farmacisti
e un
commesso
con un’attesa
da 4 a 12 anni
prima della
pensione
22
mila euro
L’utile
della farmacia
Comunale: le
vendite
coprono tutti
gli stipendi e
quindi l’attività non grava
sulle casse
comunali
I timori del sindacato
«Il nostro timore è che il Comune voglia far cassa senza considerare le esigenze dei suoi stessi dipendenti e anche dell’utenza - sostengono Michele Sangiovanni e Simone Traverso,
della Cisl Funzione pubblica -.
È stata ventilata l’ipotesi di una
clausola da inserire nel contratto di vendita circa l’obbligo
di assumere anche i dipendenti. Ma non è stato affatto ufficializzato. Questo crea tensioni
nel personale, composto da
persone intorno ai 50 anni di
età, con professionalità specifica e che difficilmente potrebbero essere riassorbite in altri uffici comunali. Nel caso il personale venisse assunto dal privato, la ricongiunzione contributiva prevede il versamento all’Inps di 50 mila o anche 90 mila euro per ciascun dipendente.
Chi li verserebbe? Anche su
questo punto il Comune non ha
dato risposta».
Davanti
al negozio
Tre dei
quattro
farmacisti
davanti
al negozio
ieri
con alcuni
dipendenti
del Comune
Zona a traffico limitato
Gazebo dei 5 Stelle contro le multe
1 Un gazebo a disposizione degli automobilisti
multati nella Ztl nel centro storico di Novi. Lo organizza oggi il Movimento 5 Stelle, dalle 9,30 per raccogliere firme di chi ha intenzione di fare ricorso. «A suo tempo avevo chiesto al Comando spiegazioni per le troppe multe – spiega il capogruppo del M5S, Fabrizio Gallo -. Forse c’è stato qualcosa di non chiaro nella gestione della zona a transito limitato e scarsa comunicazione. I cittadini lamentano ancora la mancanza di cartellonistica adeguata».
[G. FO.]
SPERANZE A SERRAVALLE
Imprenditori
interessati
al Mercatone
I dipendenti sono in prevalenza
farmacisti, stipendiati con contratto municipale e non quindi
con contratto Asl o privato. Per
cui lo stipendio rientra nella
media dell’impiego pubblico.
Nessuno di loro potrebbe avanzare la proposta d’acquisto della farmacia, beneficiando della
prelazione. Neppure tutti insieme. I farmacisti, dovendo maturare da un minimo di 4 a un
massimo di 10-12 anni di anzianità per raggiungere l’età pensionabile, si trovano quindi a vivere una sorta di limbo: «Resteremo comunali, assunti dal privato o ci costringeranno a licenziarci?».
Sono 53 le manifestazioni
d’interesse, non vincolanti,
per l’acquisto del Gruppo
Mercatone Uno. Lo hanno
annunciato i commissari l’altro giorno, all’incontro avvenuto al ministero del Lavoro
alla presenza dei sindacalisti. Gli interessi si riferiscono sia alle licenze commerciali sia agli immobili. I commissari si riservano un approfondito esame, con particolare riguardo alla salvaguardia dei posti di lavoro.
Tra le azioni avviate : il riavvio di 50 punti vendita, il ripristino dei rapporti con i
fornitori e la ripresa dell’attività promozionale. È possibile la ripresa di 10 dei vari
punti sospesi, ma non sono
stati chiariti quali.
Utile di 22 mila euro
Resta l’incertezza
Pensione ancora lontana
«Q
Novi Ligure .43
.
La farmacia registra oggi un
utile di 22 mila euro annui, le
vendite coprono tutti gli stipendi e quindi non grava sulle casse
comunali. «La redditività rientra nella media dei profitti delle
8 farmacie novesi - aggiunge
Sangiovanni - e la farmacia è situata in una posizione ambita.
Ci sono segnali di una trattativa
con i privati (ma dal Comune
smentiscono; ndr). Per esempio, da anni chiedevamo un
nuovo ingresso della farmacia
per implementare il marketing.
Solo adesso, alla vigilia della
vendita, il Comune si è deciso di
fare i lavori. Credo per invogliare il privato all’acquisto. Presto
attueremo picchetti davanti alla farmacia, per sensibilizzare
l’opinione pubblica».
A Serravalle si vive quindi
una situazione di incertezza
e il personale rimane in cassa
integrazione. «A Serravalle
gli ammortizzatori sociali
proseguono per i 35 dipendenti - dice Fabio Favola, della Cgil -, ma nulla si sa sul piano industriale. La locazione
è di grande interesse, ma il
punto vendita è stato tagliato
fuori in passato da scelte comunali poco accorte, come
non aver aperto una strada
sulla provinciale (20 mila
transiti giornalieri; ndr) che
ha escluso il Mercatone dal
polo commerciale, e aver
concesso licenze di grandi
portate al Retail park, che ha
la stessa tipologia merceologica del Mercatone». [G. FO.]
12
LA STAMPA
Tortona e Valle Scrivia .45
.
L’avvocato
Inchiesta
GIAMPIERO CARBONE
TORTONA
considerata dagli inquirenti e dal gip la
«fabbrica» dei certificati di analisi falsi che hanno
permesso di smaltire in maniera illecita i rifiuti nelle ex
cave e negli impianti del Tortonese, come è emerso
dall'operazione Triangolo della Dda di Torino. La Biogest
srl, il cui laboratorio si trova
nella zona artigianale Cipian
di Novi Ligure, in via
dell'Agricoltura, secondo
quanto riportato nell'ordinanza del gip, è stata costituita nel 2003 e ha aperto il laboratorio nel giugno del 2008
per offrire «servizi di consulenza ed analisi di laboratorio», da quanto riporta la visura camerale del 2011.
E’
Quelle analisi sui rifiuti “Molti aspetti
ancora
senza avere gli strumenti da chiarire”
Il ruolo del laboratorio di Novi nelle indagini sul Tortonese
«il laboratorio per la parte di ricerca che riguarda i campioni
di rifiuti o terre e rocce da scavo, sia inidoneo alla ricerca e di
conseguenza alla reale attestazione». La Forestale ha quindi
scoperto che i certificati sono
stati rilasciati nel periodo in cui
la strumentazione era ferma
(aprile 2010-novembre 2011),
oppure le apparecchiature non
erano complete e quindi inadatte a fare specifiche analisi. Non
solo: mentre nei certificati le
diossine erano sempre nei limiti, il laboratorio non possedeva
strumenti per tali ricerche.
Le intercettazioni
Chi è indagato
E' amministrato da Franca
Teresa Sogari, presidente del cda, e
Daniele Gobbo,
co n s i gl i e re,
entrambi nominati nel
Uno dei siti sotto sequestro: la cava di cascina Viscarda a Sale
2010 e non
coinvolti
Coinvolte nell'operazione
personaldenominata »Triangolo»
mente nelle
Il gip evi- titolari dei siti riceverle appa- sulle terre e rocce da scavo e cosul traffico illecito di rifiuti
indagini. È indenzia
in parti- rentemente senza problemi.
munque sui rifiuti fosse di fatto
della Dda di Torino
vece iscritta nel
colare proprio il
un locale da tempo in disuso».
registro degli indalegame tra il Gandi- Le certificazioni
Nell'occasione, le forze dell'orgati per i reati di falso e
ni, i Ruberto e Valerio «In molti casi - scrive il gip - le dine hanno scoperto certificati
di traffico e gestione illecitati Bonanno della Sap di Spinetta e condotte di abusivo smaltimen- rilasciati dalla Biogest che, andi rifiuti Loredana Zambelli, la Biogest, definita il loro «labo- to hanno avuto ad oggetto rifiu- cora una volta, definivano nei lidi Carbonara Scrivia, respon- ratorio di fiducia». Grazie a ti che recavano certificazioni miti di valori di sostanze inquisabile del laboratorio (ruolo questi rapporti, le imprese di analitiche false effettuate pres- nanti quando la realtà era dinegato dalla medesima), inca- Gandini hanno potuto portare so il laboratorio Biogest». Ep- versa in base ad analisi effetrico dal quale i gip l'ha sospe- illecitamente a cascina Viscar- pure è emerso che nei locali del tuate prima e dopo sui medesisa per un anno. Il suo prede- da, alla Aliprandina e alla Idro- Cipian nell'agosto 2011, durante mi materiali. In un successivo
cessore, Carlo Gobbo, è dece- tecnica i materiali presi dai le indagini, «la stanza di labora- sopralluogo del novembre sucduto nel 2012.
cantieri liguri di altre zone e i torio utilizzata per le analisi cessivo è stato scoperto come
80
persone
Una tesi, quella della certificazione in realtà non effettuata o
falsa, confermata anche dalle
intercettazioni telefoniche: in
un dialogo tra Laura Zerbinati,
per contro della Ruberto, e Federica Sinibaldi della Biogest si
parla di terre e rocce da scavo
con valori di nichel non idonei al
riutilizzo come recupero ambientale ma il materiale viene
invece certificato dal laboratorio come adatto a tale impiego.
Un'altra telefonata Sandro
Gandini chiede e ottiene dal laboratorio di rilasciare un certificato con data precedente a
quella della consegna del campione. Secondo i carabinieri del
Noe la Forestale, l'8 giugno il laboratorio sarebbe stato sequestrato ma la società ha sempre
negato. La sede legale si trova
sempre a Novi Ligure, in via
San Giovanni Bosco 179/A.
L'avvocato Massimo Becce
di Alessandria difende sia la
Biogest che Loredana Zambelli dalla accuse citate
nell'ordinanza del gip di Torino. Il legale conferma che
nel laboratorio di Novi Ligure sono state sequestrati alcuni beni dai carabinieri del
Noe e dalla Forestale lo scorso 8 giugno. «La signora
Zambelli – spiega il legale –
ritiene di essere totalmente
estranea ai fatti che le vengono addebitati. Lo stesso dicasi per la Biogest, per la quale,
va sottolineato, i dirigenti attuali non sono indagati. Intendiamo attendere la chiusura delle indagini da parte
del pubblico ministero prima
di decidere quali passi intraprendere. Ci sono molti
aspetti da chiarire nelle carte dell'accusa e nell'ordinanza del gip. Siamo quindi
pronti a contestare gli addebiti».
Il sequestro
Al momento del sequestro
del laboratorio di Novi Ligure la Biogest era difesa
dall'avvocato novese Piero
Vernetti, che aveva smentito
il sequestro stesso, confermato invece dai carabinieri e
dalla Forestale. La Biogest,
secondo le carte dell'indagine, ha ottenuto una importante commessa per i suo laboratorio dal Cociv per effettuare le analisi sulle terre e
rocce scavate nei cantieri del
Terzo valico di Voltaggio e
Castagnola e altri incarichi
[G. C.]
da altre ditte.
12
46 .Casale e Valenza
STAMPA
.LA
LE SEDI NAZIONALE E REGIONALE IN SOCCORSO ALLA SEZIONE DI CASALE
Anffas, trovata l’intesa
con i sessanta addetti
FRANCA NEBBIA
CASALE MONFERRATO
Dopo mesi di sofferenza, per
la sessantina di lavoratori dell’Anffas di Casale si apre uno
spiraglio di soluzione. La sede
cittadina dell’associazione infatti ha avuto l’appoggio della
sede regionale per le trattative sindacali e un aiuto economico da quella nazionale.
Presto il saldo
«Si potrà così riuscire - dice la
presidente Giovanna Bevilacqua Scagliotti - nel giro di
qualche mese a saldare tutti i
lavoratori» che da gennaio
hanno ricevuto solo acconti
sullo stipendio, spesso non
sufficienti a sostenere il bilan-
Giovanna Bevilacqua Scagliotti
cio familiare, quando una coppia lavora nella struttura. «In
queste situazioni - commenta
Alberto Rito, della Federazione
sindacati indipendenti - abbiamo inoltrato ingiunzioni di pagamento per uno solo dei coniugi, per evitare di creare ulteriori problemi. È necessario ribadire che ciò che i dipendenti
svolgono nei compiti di assistenza è lavoro e non può essere
scambiato per volontariato, anche se i lavoratori hanno concordato con la direzione di prestare due ore volontarie al mese». L’accordo «prevederebbe dice Francesca Voltan della
Cgil - di saldare la mensilità in
corso e una arretrata, un percorso che dovrebbe concludersi
DOMANI SERIE DI INIZIATIVE AL RONZONE
Festa lungo la pista ciclabile
a difesa del campo di calcio
«Mio? Tuo? Suo? No, nostro!».
È lo slogan con cui viene proposta domani per tutto il giorno la festa gratuita alla pista
ciclabile del Ronzone, una
sorta di protesta organizzata
da CasaleBeneComune con
varie associazioni sportive, in
testa la Tre Rose per il rugby,
e con la collaborazione del
Circolo Ronzonese contro la
ventilata proposta alienare il
campo da calcio che confina
con la proprietà della società
Canottieri. Gli organizzatori vogliono dimostrare quante attività sportive e ludiche aperte a
tutti possono essere ambientate nell’area.
Corsa e dintorni
Il primo appuntamento è con
«CasaleCammina» alle 7 per un
tour in Monferrato. Alle 9 inve-
L’area del Bosco Pastrona
ce altra camminata per raggiungere il bosco della Pastrona. Sempre alle 9 al campo ronzonese torneo/stage per presentare la 1° squadra ronzone-
nei primi mesi del 2016. Per di
più con l’aiuto dell’Anffas nazionale la dirigenza casalese è riuscita ad avere un finanziamento
dalle banche e quindi la situazione si dovrebbe risolvere». La
trattativa in corso sta prendendo in esame una riorganizzazione del lavoro.
UN BRIGADIERE E UN GIOIELLIERE
Una quarantina di ospiti
È una gran brutta storia soprattutto perché una vittima
è affetta da deficienza psichica, come ha comunicato il
consulente del pm, e due dei
tre inquisiti appartengono all’Arma dei carabinieri. Avrà il
suo epilogo il 16 ottobre davanti al gup chiamato a pronunciarsi sul brigadiere Vincenzo Matteo Milano, 55 anni,
sul carabiniere scelto Sossio
Borrelli, 35, e su Franco Romano, 64, commerciante orafo, tutti di Valenza, accusati di
circonvenzione d’incapace e
altri reati. I difensori (Luca
Gastini, Ivana Nervi; Stefano
Bagnera, Paolo Amisano; Sara Ongaro, Giuseppe Borrelli)
hanno concordato con il pm
Giancarlo Vona il patteggiamento a due anni per Milano,
che risponde anche di falso,
insubordinazione, abbandono
del posto, un anno e sei mesi
per Romano, oltre al risarcimento danni, e hanno ottenuto il giudizio abbreviato per
Borrelli.
All’Anffas sono una quarantina
i ragazzi che hanno bisogno di
assistenza, la maggior parte
con patologie piuttosto gravi, e
a cui, proprio per questo, sono
state praticate rette di particolare favore da parte di Giovanna Bevilacqua Scagliotti, una
situazione che, come commentano i lavoratori «presenta un
rovescio della medaglia, perché
spesso non è sufficiente un solo
assistente e ciò comporta un
aggravio di ore lavorative e di
costi».
Per quanto riguarda i pagamenti dell’Asl, dice la presidente, «proprio l’altro giorno ho ricevuto il pagamento di due fatture relative a due mesi, ma i
tempi per i pagamenti sono
sempre lunghi».
se, e nell’area del Bosco della
Pastrona corsa podistica. Contemporaneamente tour cicloturistico a cura della Fiab Alle 10
la corsa è riservata ai bambini e
si svolgerà sulla pista ciclabile.
Alle 15 animazione, torneo di biliardino e presentazione scuola
di mountain bike per bambini.
Musica con i Towards Higher
Connection. Dalle 16 corsa di
tricicli e biciclette, musica con i
Crash e percorso ginnico per
bambini, stage gratuito di cricket Le Tre Rose e pallavolo. Alle
17 maratona di passeggini e stage gratuito per bambini di
rugby. Alle 18 esibizione di ginnastica, Dalle 20 alle 22 balli latini e danze anni ‘80/’90. [F. N.]
Chiedono di patteggiare
per i 2,5 chili di oro sparito
dalla casa di un valenzano
Le posizioni
Quest’ultimo nega di essere
coinvolto nella vicenda, il
commerciante tace, il brigadiere capo ha ammesso di non
essere estraneo alla faccenda
di due chili e mezzo di oro puro che un concittadino di 53
anni con problemi psicologici,
aggravati dalla morte della
madre con la quale peraltro
aveva un rapporto conflittuale, aveva consegnato a un sedicente intendente della Finanza (per l’accusa Romano).
Ha invece escluso di essersi
Gioielli d’oro
impossessato insieme a Borrelli, anch’egli, a suo dire, estraneo
alla vicenda, di molti oggetti di
valore di proprietà di due anziani fratelli. Secondo l’accusa,
i due carabinieri nel loro alloggio, a Valenza, erano andati col
pretesto di raccogliere dati su
una rapina messa a segno a una
loro conoscente. A indagare su
questa brutta storia erano stati
gli stessi colleghi della stazione
di Valenza che avevano ascoltato il racconto, seppur un po’
confuso, del cinquantatreenne.
Oro per 90.000 euro
Disse che un tale, poi identificato per Romano, presentatosi a
casa sua aveva preteso la consegna di tutto il suo oro, valore
90.000 euro, per adempiere a
un «ordine dell’autorità». Come faceva a sapere che possedeva oro? A dire degli inquirenti lo aveva appreso dai due militari che nell’abitazione del valenzano si erano recati in passato per porre fine alle liti fra
[E. C.]
madre e figlio.
12 45
62 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
EMERGENZAMIGRANTI
Il Piemonte ha esaurito le disponibilità, servono alternative
Per i profughi non c’è più posto
L’assessore Cerutti: “Non sono preoccupata i sindaci mi hanno promesso soluzioni”
Quali
sono
le criticità
Tutto esaurito
Le strutture
destinate all’accoglienza dei
profughi sono
esaurite. L’unica
soluzione è
affidata ai sindaci che dovranno
mettere a disposizione della
prefettura nuovi
ricoveri.
Niente hub
La nascita di un
terminale (hub)
regionale destinato ai rifugiati
in transito è solo
un progetto. La
tendopoli allestita dalla Croce
Rossa a Settimo
non può
accogliere più
di 150 persone
Tempi lunghi
I profughi in
fuga dalla miseria non hanno
i requisiti
per ottenere
lo status di rifugiato e dovrebbero essere
rimpatriati.
Ma le Commissioni d’esame
hanno tempi
lunghissimi
MASSIMO NUMA
4461
Piemonte: tutto esaurito. Con
gli ultimi invii di profughi le
strutture destinate all’accoglienza sono entrate nella fase
critica. L’assessore regionale
Monica Cerutti non si perde
d’animo: «No, non sono preoccupata. Perché dal vertice in
prefettura molti sindaci, che ho
risentito anche in queste ore,
mi hanno dato piena disponibilità a mettere a disposizione dei
profughi nuovi rifugi. Ce la dovremmo fare, anzi ce la dobbiamo fare, a superare un momento difficile. Il ruolo delle amministrazioni locali è decisivo».
gli arrivi
Sono i profughi arrivati
in Piemonte
dall’1 gennaio
al 14 luglio
1699
a Torino
La tendopoli di Settimo
Nel centro polifunzionale di
Settimo la tendopoli destinata
alle persone in transito (possono restare non oltre dieci giorni) è già satura. Sono arrivati
nelle ultime ore circa 350 migranti in fuga dalle loro terre.
Altri sono previsti fra breve. Ieri i musulmani, anzi tutta la comunità, hanno celebrato nel
compound la fine del Ramadan
con una festa, organizzata con
l’aiuto della Croce Rossa. Il ricambio è continuo, sono stati
completati a tempo di record gli
ultimi trasferimenti nelle comunità del Piemonte. Ma con i
32 rifugiati destinati ad Alessandria, la rete regionale è andata in crisi. Lo dicono i numeri: 4461 rifugiati in Piemonte, sino al 14 luglio; a Torino 1699;
Alessandria 522; Cuneo 641;
Vercelli 272; Novara 487; Asti
351; Biella 211 Verbano Ossola
278. Da gennaio a oggi sono
transitate 10 mila 427 persone.
Poi: l’ultima quota, 1326, è stata
così ripartita: Torino (530); Cuneo (221); Alessandria (161), il
resto condiviso con le altre province. «Credo sia opportuno dice Cerutti - coinvolgere tutte
le prefetture della regione per
una serie di incontri come quello di Torino. E’ l’unico modo per
risolvere i problemi, serve
un’azione corale».
La strategia
Come affrontare l’emergenza
utilizzando percorsi inediti. In
primo luogo corsi di formazione professionale e tirocinii dei
rifugiati sempre su base volon-
La città metropolitana
è l’area che ha
ospitato il gruppo
più numeroso
1326
l’ultima ondata
REPORTERS
Fermi a Settimo in cerca di destinazione
Settimo è diventato l’hub temporaneo per i profughi in arrivo in Piemonte
Sono circa trecento quelli in attesa nella tendopoli che cercano una sistemazione
taria. Chi impara un mestiere o
vuole far parte di gruppi di lavoro, magari destinati a tenere
in ordine i territori, risolve almeno una parte del problema.
Spesso desta perplessità vedere i rifugiati vagare per i paesi o
le città senza fare assolutamente nulla. Nel campo Cri di Settimo i ragazzi africani che hanno
seguito i corsi di formazione
della protezione civile lavorano
con passione e dedizione e il loro contributo è diventato prezioso. «E’ stato un inserimento
quasi sperimentale ma i risultati - dice Ignazio Schintu,
Emergency Manager della Cri sono stati assolutamente positivi, più delle nostre stesse
aspettative».
Sulla Stampa
TORI
Ieri l’incontro in prefettura. Ma i sindaci sono perplessi su eventuali nuovi arrivi
Per accogliere i profughi
si chiede aiuto alle famiglie
Risorse e posti quasi esauriti. Regione e prefettura cercano volontar
°
I DATI SUGLI EFFETTI DELL’AFA FORNITI IERI DALL’ARPA PIEMONTE
PARCO DORA
Fine Ramadan
Anche Fassino
alla cerimonia
Per la prima volta
partecipa il sindaco
Ma la comunità
islamica si divide
Le strutture
* Piene.
zionali, da sole, non riesc
no più a farsi carico di
profughi in arrivo a T
Serve l'impegno di tutti.
all’appello di Regio
Prefettura ieri hanno
sto positivamente i sinda
di quasi tutte le città
provincia. Perché la
buzione dell’emer
non coinvolgerà soltanto
enti ma anche le famig
Massimo
Irene Famà A PAGINA 41
A PAG
°
Una tragedia di abbandono e degra
Cibo avariato e scadu
Muoiono madre e figli
Le hanno trovate
* Sole.
morte in casa. Un allog-
°
REPORTERS
gio modesto alla periferia di Piossasco. Uccise
probabilmente da un’intossicazione alimentare. Giuseppa Cannarozzo, 85 anni, e la figlia
Anna Maria Incardona
di 52, avevano deciso di
vivere «in un mondo
tutto loro», come racconta il fratello di Anna,
“Il luglio di caldo record
ha ucciso 140 persone”
1 Ieri la Stampa
IL CASO
Il piromane
che ha brucia
ventotto auto
Il disoccupato di 45
guardava le partite i
poi si scatenava in st
ha raccontato l’esito del vertice
in prefettura in cui la Regione ha chiesto ai Comuni
di verificare la disponibilità delle famiglie a ospitare i
profughi.
La via delle famiglie
L’affidamento di donne, bambi-
Sono quelli in arrivo in
questi giorni che
hanno saturato i posti
disponibili
condizioni sociali, motivazioni.
Ci vorrà tempo perché il programma sia operativo ma, una
volta a regime, consentirà di ottenere nuovi posti, svincolati
dalla rete dell’accoglienza.
Vanno coinvolte
tutte le prefetture
della regione
Adesso serve
un’azione corale
Il primato del Canavese
Monica Cerutti
Assessore
regionale
ni e minorenni alle famiglie piemontesi disponibili all’accoglienza, seguirà un complesso
iter per verificare affidabilità,
In provincia il Canavese è la zona che ha accolto più profughi,
molti sono già al lavoro in diversi progetti e altri li seguiranno
entro breve tempo. In generale i
gruppi composti da poche persone, meno di dieci, sono stati
destinati ai paesi più piccoli, in
modo da non infrangere i delicati equilibri con le popolazioni
locali. Nelle comunità della metropoli invece vige il criterio
contrario. Bilancio finale non
negativo. Non risultano né tensioni, né mobilitazioni ostili.
Tutto procede bene. Per ora.
2
Ungruppodilettoriscrive:
parlerà dell’ennesimocasodidisserviziodiTrenitalia,mariteniamosiaunobbligociviledenunciarelecondizioni
di viaggio che Trenitalia riserva
ai suoi clienti. Riassumiamo in
breve i fatti. L’Icn 795 che collega
Torino a Reggio Calabria parte
dal capoluogo piemontese alle
13,35 di un torrido 4 luglio, mostrando evidenti problemi nell’impiantodiariacondizionatain
tre carrozze su nove. In queste
giornatediluglio,conillorocaldo
afoso e insopportabile, il condizionamento non è un vezzo da
viaggiatori radical chic, ma una
condizione necessaria per famiglie,anzianiebambinichepartono in vista delle vacanze per una
destinazione lontana. Non bastasse, si aggiunge il fatto che su
unacarrozzaèinattivoilsistema
diilluminazione.
«Nonostante i tentativi di ripristino operati dal capotreno, il
problema persiste e risulta impossibile anche aprire parecchi
1 «Qualcuno
12344567 936 A3B26
2
1234563789AA53CDEDF45D3624965DE5D3E3596D59D7194457
34D49EDD94DE5D71 5!D34FD35E9E9DD696356DAD
2
dei finestrini, bloccati dall’incuria
di chi dovrebbe garantire il buon
funzionamentodelmaterialeviaggiante. Alla stazione di Milano–
Porta Garibaldi, dopo nemmeno
dueorediviaggio,siamocostrettia
chiamarelapoliziaperdenunciare
esperareinuninterventodiTrenitaliachemaiarriverà.Nonèpossibile la sostituzione delle carrozze
perchénonvenesonodidisponibili,civienefattointenderechedovete sopportare, accettare le condizionidisumaneche“conprodigalità” Trenitalia offre ai viaggiatori
direttiversoilSud,colpevoli–dicono le malelingue – di non aver sceltolepiùcareesvelteFrecce.
«A Firenze–Campo di Marte si
arriva alla farsa: sarà distribuita
acqua agli assettati. Peccato che
ciò avvenga in maniera caotica e a
partire da carrozze non direttamente interessate dal problema,
tanto che ci tocca acquistarne all’unicodistributoreautomaticosul
binario (il bar della stazione è lontano e già chiuso). La notte porta
refrigerioeletenebresonoappena
scalfite dalla luce di servizio (una
pila a mano) che il capotreno tiene
puntata nel corridoio, per garantiresorveglianzaesicurezza!Un’immaginedalibroCuore.
«Dopo Roma uno scompartimento viene chiuso per presenza
dinonspecificatiinsetti».
FAMIGLIEFANELLI,MINUTOLO,PIRINOLI
Unalettricescrive:
1 «Succede che in un caldo po-
meriggio di luglio una chiesa di
Borgata Paradiso a Collegno si
riempì per salutare “la maestra
Elisa”. Mille lacrime e i sogni fatti
con lei che sembrano essere scoppiati come bolle di sapone, lasciano spazio alla rabbia per una bimba che non ha avuto l’occasione
per conoscere sua mamma .. Per
unamammaeunpapaacuièstata
portata via una figlia e per una sorella tanto speciale da non sapere
diesserlo....
«Èstatobellovederetantepersone e tanti suoi alunni che hanno
amato una “maestra speciale”,
che ha sempre insegnato la vittoriadelgruppoechenonsapevacosa farsene di numeri e di statistiche perché lei vedeva in quei numeri persone. A noi amiche è rimasto il compito di onorare la sua
vogliadivivereeilsuoentusiasmo
per quello che faceva sperando
che basti a riempire il vuoto che
oracihalasciato».
MARCELLA
Unlettorescrive:
1 «Mi è stato rubato il telepass
(dispositivoperaccederealleauto-
strade), me ne sono accorto solo
quandomisonostatiaddebitatioltre1200eurosulconto.
«Ho sporto regolare denuncia
disconoscendo i passaggi da me
non effettuati, inoltre la classe dei
veicoli che hanno transitato è la 4,
cioè camion. Telepass Spa rispondecherimborsasoloipassaggidopo avvenuta comunicazione, peccato che dopo aver segnalato lo
smarrimento il dispositivo venga
reso inutilizzabile e di fatto non
possonoesserciaccessisuccessivi.
«Vorrei sapere in quali casi prevedono realmente il rimborso.
Possibile che non vengano fatte indaginiperrisalireaiproprietaridei
veicoli che hanno effettuato i passaggifraudolenti?Siacomeconsumatore che come cittadino onesto
nonmisentoaffattotutelato».
G.M.
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
4 .Primo Piano
STAMPA
.LA
Retroscena
Il capo Pd
e le idee
di centro
destra
1 Forza Italia
rischia di cedere
a Renzi la sua
ragione sociale.
Si potrebbe
immaginare
nervosismo
dalle parti di
Arcore, e un
risuonare di
diversi campanelli d’allarme.
Ma è davvero
così?
1 Brunetta
sostiene che,
per via delle
clausole di salvaguardia,
senza le quali
scatterebbe
l’aumento dell’Iva, Renzi debba trovare 70
miliardi nel
prossimo triennio, oltre 4 punti
di Pil.
1 Forza Italia
dà due consigli
al premier: per
abbassare davvero le tasse
occorre ridurre i
dipendenti
pubblici. E chiedere alla Merkel
di abbassare
prima le tasse in
Germania, per la
crescita nell’Ue.
Camere
con vista
UGO MAGRI
ROMA
fidato da Renzi sul suo terreno. Scippato dell’unico
vero grande argomento (le
tasse) che gli faceva vincere le
elezioni. Costretto ad applaudire il premier che promette
quanto lui, Silvio, non era mai
riuscito a mantenere... Se la politica fosse una partita a scacchi,
Berlusconi avrebbe perso la Regina, col Re ormai nudo e indifeso. Gli resterebbe la protesta anti-immigrati, d’accordo, ma quel
cavallo in realtà non è suo bensì
di Salvini in condominio con Casa Pound. Idem la campagna
contro la Merkel, dove la Lega è
ben più credibile; stessa cosa
per le ansie di sicurezza, che la
destra lepenista sa interpretare
mille volte meglio del Cav. Insomma, Forza Italia rischia di
cedere a Renzi la sua ragione sociale. Per cui verrebbe da immaginare chissà quale nervosismo
dalle parti di Arcore, e tutto un
risuonare di sirene e campanelli
d’allarme. Ma è davvero così?
S
La tesi del «bluff»
Premesso che il magico mondo
berlusconiano è in questo momento squassato dalla lotta
Rossi-Pascale, e che là semmai
tutti si chiedono che ne sarà di
Dudù, non pare che la mossa di
Renzi desti troppa preoccupazione. Se sono vere certe voci,
anzi, l’ex Cavaliere si sarebbe
addirittura rallegrato della novità, in quanto ci scorge un’occasione per uscire dall’angolo
in cui si è cacciato e ritornare
politicamente in gioco. La
scommessa è che Matteo, da solo, non ce la possa fare. Che stia
solo «bluffando», come dice
Brunetta, per cui farà una pessima figura con gli elettori di
centrodestra. Ecco il suo ragionamento: «Il governo vuole abbassare le tasse? Finalmente,
diciamo noi. Però non ci crediamo. Perché anzitutto deve ancora spiegare in che modo sarà
disinnescata la mina delle clau-
CARLO
BERTINI
Prime case
in leasing
con aiuti fiscali
per under 35
Forza Italia
Il leader
e fondatore
di Forza Italia
Silvio
Berlusconi
S
MATTEO BAZZI/ANSA
Il taglio delle tasse?
Forza Italia ora teme
di farsi scippare le idee
Ma Berlusconi è convinto: per farlo, servirò io
sole di salvaguardia, senza le
quali scatterebbe l’aumento
dell’Iva», 70 miliardi nel triennio, oltre 4 punti di Pil. E poi, insiste il capogruppo «azzurro»,
Renzi «dovrà indicare le coperture della riduzione fiscale. Noi
gli diamo due consigli. Il primo:
riduca i dipendenti pubblici anziché aumentarli come ha appena fatto con i prof. Il secondo:
chieda alla Merkel di abbassare
subito le tasse in Germania, in
modo da innescare nell’Eurozona una crescita collettiva».
Il piano del Cav
E se invece Renzi riuscisse a
trovare le coperture? Perfino
in quel caso, si fanno coraggio i berlusconiani, «avremmo tutto da guadagnare».
Prevedono che a quel punto
imploderebbe il Pd e per procedere Renzi dovrebbe sbarazzarsi della sua sinistra.
Per dirla con Brunetta: «Se
davvero intende realizzare la
rivoluzione copernicana del
fisco, il premier non pensi di
poterla realizzare con la coa-
lizione che ha, tantomeno
raccattando voti qua e là». Si
renderebbero necessarie ben
altre maggioranze nel Parlamento e nel Paese... Berlusconi dunque sta a vedere,
interessato. E a quanti dei
suoi meditano di seguire Verdini, nella speranza di ottenere in cambio qualche poltrona, lui sussurra nell’orecchio: «Se avrete la pazienza
di aspettare l’autunno, al governo vi ci porterò io. Dalla
porta principale».
che guerre tra poveri. Ma i toni
che usiamo sono diversi».
Intervista
Toni diversi dice, ma lei sabato
era in tribunale a difendere le
ragioni di Giorgio Mori nei disordini di San Nicola.
«Chi dice che gli italiani si fanno usare dalla politica li offende. Quella è gente disperata. A
Tor Sapienza ci sono tre campi
rom e hanno tolto la fermata
dell’autobus perché c’erano le
prostitute. A San Nicola hanno
portato gli immigrati ma i cittadini non hanno la luce. Chiedere soldi per i cittadini non è
razzismo, è legittima difesa».
FRANCESCO MAESANO
ROMA
la bisettrice del centrodestra post-berlusconiano che prova a uscire dall’angolo quattro anni
dopo aver perso palazzo Chigi. Di qua la Lega salvinista,
di là il partito dell’ex-cavaliere con le sue lotte tra ex-scudieri. In mezzo lei, Giorgia
Meloni, che con i suoi Fratelli
d’Italia si candida a guidare
la riscossa degli anti-renziani. «La legge impone la lista
unica, ma politicamente dovrebbe trattarsi di una coalizione».
È
Guidata da chi?
«Chiediamo da sempre le primarie e se ci saranno io ci sarò. Riformare il centrodestra
significa anche cercare nuovi
modi di scegliere la leadership. Non ci si può sedere intorno a un tavolo per spartirsi
i ruoli. Bisogna avere l’umiltà
di seguire la volontà dei cittadini, del nostro popolo».
È ancora vostro il popolo del
centrodestra?
«Questo lo vedremo. Io non
sono molto disponibile a operazioni alchemiche di piccolo
i parla di azzerare
le tasse sulle prime
case e il Parlamento si occupa anche dei
trentenni che faticano a
farsi concedere un mutuo dalle banche. E’ cominciato infatti al Senato il percorso parlamentare di una legge per il
«leasing abitativo», che
concede agevolazioni fiscali ai giovani under 35
con meno di 55 mila euro
di reddito annuo. Quelli
disposti ad acquistare la
prima abitazione con la
cosiddetta «locazione finanziaria». Una formula
estesa dal 2005 ai privati che però sconta oneri
maggiori rispetto al mutuo ipotecario. La legge,
presentata un anno fa da
alcuni senatori del Pd, a
prima firma Camilla
Fabbri, prevede agevolazioni ai giovani per
l’acquisto della prima
casa con lo strumento
del leasing. La scorsa
settimana è stata «incardinata» nelle commissioni Finanze e Giustizia di Palazzo Madama. Un testo di 5 articoli, illustrato così nella
prima seduta dalla relatrice Rosanna Filippin
del Pd: con la stipula del
contratto di locazione finanziaria, la società di
leasing si obbliga ad acquistare o a far costruire
l’immobile su scelta e secondo le indicazioni dell’utilizzatore (ovvero il
giovane under 35), che lo
riceve in uso per un tempo determinato a fronte
di un corrispettivo periodico che tenga conto
del costo di acquisto o
dei costi di realizzazione
sostenuti. Alla scadenza
del contratto, l’utilizzatore può acquistare la
proprietà del bene, pagando il prezzo contrattualmente previsto o richiedere il rinnovo del
contratto di locazione finanziaria. La proposta
prevede una detrazione
del 19% delle spese sostenute per i canoni e i
relativi oneri accessori
dei contratti di locazione finanziaria, per un
importo non superiore a
15 mila euro annui. Inoltre, per favorire l’esercizio dell’opzione finale di
acquisto dell’immobile,
viene inserita una detrazione del 19 per cento sul
costo di acquisto, non
superiore ai 20 mila. E
per sviluppare il ricorso
a questo strumento della locazione finanziaria,
le stesse agevolazioni
possono essere applicate, pur dimezzate del 50
per cento, anche nei
confronti di chi ha più di
trentacinque anni di età,
purché privo di abitazione principale e con reddito sempre non superiore a 55 mila all’atto
della stipula del contratt
Meloni
Leader
di Fratelli
d’Italia, ex
leader dei
giovani di An
VINCENZO LIVIERI/LAPRESSE
Meloni: serve una lista unica
È il momento, facciamola
“Anche se politicamente sarà una coalizione”
respiro. Renzi non è di sinistra,
ma io non voglio certo morire
renziana. Se non ci sono le condizioni andremo da soli. Ma fino alla fine faremo il possibile
per battere Renzi».
Il premier è anche il suo spauracchio?
«No, anzi. L’ho anche invitato
alla diciannovesima edizione di
Atreju che si svolgerà a Roma
tra il 25 e il 27 settembre. È la
quinta volta che glielo chiedo».
Migranti
Una scena dei
tafferugli
a Casale San
Nicola
Non pensa che nel vostro campo la Lega stia già guadagnandosi un ruolo egemone? In fondo non ha istanze diverse dalle
vostre.
«Noi siamo un piccolo gruppo
parlamentare ma ciascuno dei
nostri fa il lavoro di cinque. Rispondiamo a una domanda di
destra. Ad esempio siamo d’accordo con Salvini che le politiche della sinistra radical chic
abbiano prodotto nient’altro
Nel centrodestra non eravate
contrariallapubblicazionedelle
intercettazioni? Lei con Crocetta è stata molto dura.
«Certo, si pone un interrogativo sulle intercettazioni, soprattutto considerato il timing
politico col quale è uscita questa. Ma quel passaggio pubblicato dai giornali dimostra
quanto Crocetta sia diverso da
come si è raccontato, almeno
dal punto di vista politico».
Lei come si racconta? Nel servizio di “Chi” l’abbiamo vista in
una versione inedita.
«Doveva essere una cosa su di
me più che sul mio rapporto
sentimentale. Siamo andati un
po’ oltre rispetto alle intenzioni. D’ora in avanti tornerò al
mio approccio di sempre, magari mi accuseranno di essere
troppo una tigre, ma me ne farò una ragione».
LA STAMPA
Primo Piano .5
.
ILGOVERNOEFORZAITALIA
Intervista
ANDREA MALAGUTI
ROMA
inistro Alfano, quella
sulle tasse è una manovra «berlusconiana»?
«Questa manovra contribuisce
al completamento del programma di centrodestra. Il taglio delle tasse va ad aggiungersi all’eliminazione dell’articolo 18, alla
responsabilità civile dei magistrati, al taglio di sei miliardi dell’Irap, al sostegno alla natalità e
agli investimenti sulla sicurezza.
Avevamo chiesto e fortemente
voluto un intervento sulla tassazione della prima casa. E lo vogliamo anche sull’Imu agricola».
M
I temi
Per Alfano
anche l’eliminazione dell’art.18 e la
responsabilità
civile delle
toghe ci sono
grazie al Ncd
Il fisco
Secondo il
ministro
dell’Interno
non è una
promessa, ma
«un impegno
con una
tagliola: il
2016»
Mi perdoni, ma quelli che lei
considera vostri successi , non
sono solo scelte di Renzi?
«Mi perdoni lei se capovolgo la
domanda: le sembra che questi
risultati sarebbero stati possibili
con un’alleanza di governo tra il
Pd e Vendola?».
Dunque il governo Renzi è un
governo di centrodestra?
«Proseguo col ragionamento.
Siamo noi che ci stiamo avvicinando agli obiettivi della sinistra
o ciò a cui stiamo assistendo è la
realizzazione del nostro storico
programma?».
Ritorno alla definizione di «manovra berlusconiana». È un’ offesa o un complimento?
«Né l’una né l’altra cosa. La manovra fiscale è solo la prosecuzione della visione del precedente governo a cui ho partecipato.
E faccio una proposta: perché
Forza Italia e tutti i segmenti
dell’ex Pdl non votano con noi?
Sarebbe una prova d’amore per
l’Italia che non avrebbe nessuna
puzza di inciucio».
A proposito di centrodestra:
nella sua relazione al Pd, Matteo Renzi non ha parlato di evasione fiscale.
«L’evasione va combattuta, è
evidente, se poi la semantica del
leader del Pd è più congeniale al
nostro linguaggio che a quello
della sinistra antica è un problema loro».
È problema loro? Allora chi le
vota le riforme se la sinistra Pd
fa un passo indietro?
«Mi limito a osservare che Renzi
ha anche detto un’altra cosa importante a Milano. Testualmente: io faccio queste riforme grazie
ai nostri alleati, cioè grazie a noi»
Dove li trovate 45 miliardi da
qui al 2018 ?
«La realizzazione delle riforme
ci metterà nelle condizioni di
il caso
ILARIO LOMBARDO
ROMA
MATHIEU CUGNOT/EPA
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano
Alfano: “Con Renzi completato
il programma del centrodestra”
“Con Sel il Pd non avrebbe fatto queste riforme. Ora le voti anche Berlusconi”
Ha Il caso Sicilia
detto Crocetta non dica che
il suo è il primo
governo antimafia
Se no il pensiero corre
a Piersanti Mattarella
osare ancora di più in Europa.
Faremo tagli selettivi alla spesa
improduttiva seguendo la ricetta liberale».
Più deficit senza sforare il rapporto del 3% con il pil. Meno
debito. Un po’ di spending. È
un piano o una scommessa?
«È un impegno con una tagliola.
Perchè nel 2016 saremo chiamati ad adempiere».
Questa rivoluzione fiscale, ovviamente molto popolare, non
fa differenza tra le classi più ricche e quelle più povere.
«Noi abbiamo mille modi per rispettare il principio di proporzionalità dell’ imposizione fiscale, ma la prima casa riguarda
l’80% degli italiani e già questo è
un dato che rende corretta l’impostazione data».
L’immigrazione
C’è chi soffia sul fuoco
e spera nell’incidente
Certe regioni del Nord
complicano una
vicenda che è gestibile
I sindaci sono terrorizzati.
«Di certo non toglieremo con
una mano ciò che diamo con
l’altra. Ai comuni impediremo
di intervenire con nuove tasse
locali. Troveremo una soluzione che non ricada nelle tasche
dei cittadini».
missioni di Lucia Borsellino. E
non è accettabile che Crocetta
sostenga di presiedere il primo
governo siciliano antimafia. Se
no il mio pensiero va a Piersanti
Mattarella»
Che cosa le ha detto Crocetta
sabato?
«Mi ha cercato dopo le reiterate
smentite del procuratore circa
l’esistenza di quella orribile intercettazione per chiedermi di
scoprire chi ha confezionato
quella bufala. Gli ho pacatamente spiegato che le inchieste le
fanno le procure . Quella di Palermo è al lavoro».
Quei nastri esistono?
«No. Ragioneremo assieme. E
rimetteremo in moto il circuito
immobiliare e quello edilizio. Ne
guadagnerà il paese. Lo diremo
anche all’Europa».
«Di fronte alla smentita del procuratore ho il diritto e il dovere
di credere che non esistano. Se
dovessero esistere in altra procura sarebbe gravissimo che
non ce ne sia stata comunicazione, non dico alla stampa, ma
quantomeno al procuratore di
Palermo per ovvie esigenze di
coordinamento delle indagini».
Ministro cambiamo argomento. In Sicilia ci saranno elezioni
anticipate?
Come interpreta l’abbraccio
del presidente Mattarella a
Manfredi Borsellino?
Fate una magia?
«Non credo che il Pd possa reggere a lungo questa situazione.
Il boccino è in mano a loro e spero lo usino bene. Del resto era
tutto scritto nella lettera di di-
«Come l’abbraccio tra uomini
che sanno cosa vuol dire rimanere prigionieri di un dolore
eterno. Ed anche un qualcosa di
simbolicamente e politicamente
La giunta emiliana: faremo noi
il reddito di cittadinanza
Gualmini: copio il M5S? Idea loro, ma conta realizzarla
rima di indossare la
casacca di vicepresidente dell’Emilia Romagna, Elisabetta Gualmini
ha affrontato il M5S da studiosa. E da politologa non ha
alcun problema a riconoscere il merito storico dei grillini di aver introdotto il reddito di cittadinanza nell’agenda politica e nel dibattito
pubblico. Poi, però, torna alla divisa di amministratrice:
«Trovo alquanto divertente
la battaglia delle bandierine». Eh sì, perché i 5 Stelle
non hanno proprio digerito
che pure la giunta emiliana
di centrosinistra stia preparando una proposta sul red-
P
Un’opzione
Tra le possibilità si studia il
modello-Friuli: 550 euro
netti al mese
per diecimila
cittadini tra i
più poveri
Il rischio
Per evitare
ogni assistenzialismo si
pensa a uno
strumento
che parta dal
lavoro
dito di cittadinanza. E anche
se non si chiamerà così, assomiglia al progetto su cui i pentastellati hanno puntato tutto
il proprio capitale politico.
Ora ne rivendicano il copyright. «Avere una buona idea è
importante – risponde Gualmini – ma realizzarla lo è ancora di più. Se dobbiamo passare per copioni ma a fin di bene
per i cittadini, allora dico: copiamoci a vicenda». Il Pd è al
governo in Emilia, i 5 Stelle all’opposizione. Tutto qui. Gualmini spera nel loro contributo
e incontrerà a breve la capogruppo grillina. La moda, comunque, ormai dilaga. In
Lombardia, il governatore le-
Gualmini
Elisabetta
Gualmini,
politologa,
è vice
presidente
della giunta
emiliana
guidata
dal Pd
ghista Roberto Maroni ha promesso il provvedimento per
l’autunno. In Friuli Venezia
Giulia, la vicesegretaria Pd
Debora Serracchiani è riuscita a strappare proprio al M5S
un sì fondamentale per approvare «le misure di inclusione
attiva e a sostegno del reddito», 550 euro netti al mese per
circa diecimila cittadini tra i
più poveri. Il modello Friuli è
uno dei tanti che la giunta
emiliana sta testando. «Ci sono davvero molte fattispecie
di reddito minimo, dobbiamo
trovare soltanto la formula
più sostenibile» spiega Gualmini. Per questo a gennaio
hanno affidato a un équipe
(nel senso più alto del termine)
significativo».
E’ vero che in Sicilia Ncd ha già
un accordo col Pd per paura dei
5 Stelle?
«Del futuro ci occuperemo a
tempo debito».
A proposito di paure. Che cosa
dice ai governatori che rifiutano gli immigrati?
«Che le regioni del sud si fanno
già carico degli sbarchi, soprattutto la Sicilia. E che nessuno
può sottrarsi al principio dell’equa distribuzione. A meno che
Zaia e Toti non ritengano che il
turismo ci sia solo in Veneto e in
Liguria e non in Sicilia o in Calabria».
Il governo si è fatto trovare impreparato?
«Stiamo reggendo un afflusso
record. E anche il sistema sanitario ha funzionato alla grande.
Se le regioni del Nord avessero
collaborato alcuni disguidi ce li
saremmo risparmiati. E se alcune frange estremiste non avessero alimentato la tensione alcune immagini televisive non sarebbero esistite. C’è chi soffia
sul fuoco sperando sull’incidente. E la mancata collaborazione
con alcune regioni esaspera il
clima rendendo complicate situazioni gestibili».
dell’Università di Modena uno
studio di fattibilità. A ottobre
avranno i risultati. A quel punto potranno dire a quanto ammonterà e a chi sarà rivolto.
Le categorie a cui si pensa per
l’assegno sono i genitori single, le famiglie con figli e gli anziani a bassissimo reddito.
Gualmini preferisce parlare di
«misure di contrasto alla povertà»: appena arrivata in Regione, racconta, «mi sono resa
conto come anche in un terra
ricca e dal welfare robusto
quale l’Emilia, i poveri siano
aumentati». D’accordo con il
premier Matteo Renzi, anche
lei avverte il rischio di cadere
nella trappola dell’assistenzialismo, e per questo pensa a
uno strumento che abbia al
centro il lavoro: «Se ce n’è uno
disponibile lo accetti». I tempi
sono maturi ormai e la dimensione locale di questo tipo di
politiche di sostegno economico può aiutare la sinistra a ritrovare sul territorio le battaglie contro la disuguaglianze.
8 .Primo Piano
STAMPA
.LA
L’ITALIAEIMIGRANTI
“Voglioprofughinelmiohotel
LoStatopaga,iononchiudo”
I numeri
3
«stelle»
Sono attribuite
all’Hotel Gelso,
a Igea Marina,
pochi
chilometri
a Nord
di Rimini
32,50
euro
La somma giornaliera ricevuta
dall’albergatore
per ogni migrante ospitato
I migranti sono
arrivati in 3
gruppi (10-14 e
17 persone) e in
media sono
rimasti due
settimane
65
euro
Il costo
giornaliero per la
pensione
completa
all’hotel Gelso
ad agosto
Un albergatore di Igea Marina (Rimini): i clienti sono pochi
La Lega: ha guadagnato e i clandestini hanno fatto la bella vita
RIMINI
La polemica sull’accoglienza ai
rifugiati torna ad infiammarsi
per il caso di un albergatore romagnolo che guadagna di più
ospitando i migranti rispetto a
quanto non incassi con i clienti
ordinari: lui lo rivendica apertamente, e la Lega Nord lo attacca a testa bassa.
L’hotel della discordia è il
Gelso, un classico «3 stelle»
affacciato sulla riviera a Igea
Marina, qualche chilometro a
nord di Rimini. Il titolare,
Giancarlo Pari, da gennaio a
inizio giugno ha ospitato tre
gruppi di migranti, ognuno
per un periodo medio di 14-20
giorni, e ora lo dice chiaro e
tondo: «Il prossimo ottobre
farò richiesta alla prefettura
perché me li rimandino ancora, ma le dirò di più: se optavo
per averne altri 50 in questo
periodo, io risolvevo i problemi dell’estate, invece ho scelto la clientela ordinaria, pagando di tasca mia».
La scelta
Il che significa che per Pari è
più conveniente mettersi a disposizione del ministero degli
Interni, piuttosto che svolgere
l’attività alberghiera in modo
ortodosso: «I migranti sono
La richiesta
Giancarlo
Pari, titolare
dell’hotel, a
ottobre
chiederà alla
Prefettura di
assegnargli
altri migranti
stati qui a gruppi di 10, 14 e 17
persone, gli ultimi sono andati
via lo scorso 2 giugno, e io ho
ricevuto dal ministero la somma di 32,50 euro a persona al
giorno. Mediamente sono rimasti per due settimane-venti
giorni, per dieci giorni ne ho
avuti 41 tutti insieme, dunque
si fa presto a capire quanto ho
incassato, ma sicuramente
non sono i 45mila euro al mese
di cui ha parlato qualcuno».
Erano giovani africani fra i 20
e i 25 anni sbarcati sulle nostre
coste da Mali, Costa D’Avorio,
Senegal, Nigeria, Ghana, con
cui non ha mai avuto mezzo
problema - «si sono sempre
comportati bene, mi aiutavano
anche a sbrigare dei lavoretti,
sono brava gente» -, e che
MATTIA FELTRI
ROMA
«Credo che l’essenza del razzismo sia nell’umanità vista
attraverso un concetto gerarchico, nell’individuazione di
uomini inferiori da parte di
uomini che si dicono superiori
non soltanto per il colore della
pelle, ma per l’etnia, per la cultura, per l’appartenenza ideologica o religiosa».
Lei crede che gli italiani si sentano superiori?
«Dico che non tutti gli uomini
sono messi su un piano di parità: quante volte sentiamo dire che noi siamo meglio di loro? Questo è razzismo. C’è anche altro, c’è uno slogan che
rende l’idea: ognuno è padrone a casa propria. È uno slogan che dà l’idea di una concezione esclusivista, del rifiuto
di includere il diverso. E che
cosa possiamo aspettarci se
descriviamo l’Italia come una
fortezza assediata? C’è una
netta separazione fra noi e loro che nasce da una paura del
confronto».
E da che cosa dipende tutta
questa paura? Non può essere
soltanto autosuggestione.
«Ci sono importanti ragioni
culturali. Negli ultimi venti
anni siamo stati scaraventati
dentro un mondo globalizzato
che ha scardinato tutte le nostre certezze, si è sbriciolato
lo stato nazionale, sono stati
cancellati i confini. Si fa fatica
a trovare la bussola. E si rea-
Il bilancio
All’Hotel Gelso la pensione
completa costa 55 euro a persona che saliranno a 65 ad agosto, altissima stagione, eppure
sembra non bastare: «Dovrei
avere l’albergo pieno, ma non
lo è mai». Con i migranti invece
funzionava meglio: «Li servivamo a tavola e il personale
era formato solo da una donna
per le camere e da un inserviente per il turno di notte. Poi
a inizio estate sono arrivati i
clienti, così ho avvertito la prefettura che dovevo ricominciare l’attività normale e i ragazzi
sono stati spostati».
La vicenda ha scatenato le
ire del deputato romagnolo
della Lega Gianluca Pini, che
sul suo profilo Facebook ha attaccato l’albergatore, definendolo «parassita»: «Questa
zecca ha incassato 45mila euro per far fare la bella vita a un
gruppetto di clandestini, e ora
si lamenta perché è vuoto! Gli
ricordo che sono soldi dei contribuenti, non suoi. Comunque, adesso che è vuoto può
fare un bel gesto: ospitare
gratis i cittadini spennati dalle tasse (usate per pagargli il
conto) che non possono portare i figli in ferie».
I titolare dell’hotel ribatte:
«Mi trattano come se rubassi i
soldi, ma chi ruba non è chi lavora, ma chi guadagna 16mila
euro al mese come il signor Pini. Io faccio l’albergatore e
l’esperienza di ospitare i migranti vorrei rifarla, se poi il
signor Pini è così bravo da
darmi 6mila euro, è un altro
discorso».
[FRA. GIU.]
la conoscenza. E come si fa a
scalzare il pregiudizio? Confrontandosi con la realtà e non
con la sua rappresentazione.
Guardate, non sono dinamiche
nuove: ricordo che quando ero
bambino si leggevano sui giornali del nord titoli come “donna
scippata da un meridionale”.
Però allora c’erano strumenti di
integrazione formidabili. A Torino c’era la Fiat, dove lavoravano 60 mila operai, moltissimi
del sud, che conoscendosi hanno superato il pregiudizio».
intervista
Professor Giovanni De Luna, la
ribellione di molti italiani agli
immigrati è razzismo?
adesso rimpiange, perché l’albergo fa molta fatica a riempirsi: «Faccio venti fatture al giorno, questo è un hotel marginale, vecchiotto, situato ai confini
di un piccolo paese».
Giovanni
De Luna
Insegna
Storia
contemporanea
all’Università
di Torino
Professore, poi c’è il terrorismo
islamico. C’è la criminalità.
ALESSANDRO FUCARINI)/AP
“Noi italiani, popolo di emigranti
senza cultura dell’ospitalità”
Lo storico De Luna: non siamo razzisti, ma il pregiudizio
verso gli stranieri aumenta perché si descrive un Paese assediato
gisce con paura. Pensate alla
Lega degli esordi, quella degli
anni Ottanta...».
Ma quella era una Lega ostile al
centralismoechevolevastaccarsi dall’Italia per essere europea.
«Naturalmente, era la Lega dei
padroncini del nord est che dovevano confrontarsi con la fine
del Novecento e dei suoi punti
di riferimento, con l’avvento
della dimensione immateriale
del commercio. E come reagivano? Con paura e odio. Si diceva “Roma ladrona”. C’era un
I politici
Secondo
De Luna, sulla
questione
migranti e
razzismo «la
classe politica
nel suo complesso offre
una sensazione di inadeguatezza»
forte razzismo verso i meridionali additati come causa di ogni
nostro male, e fino all’altro ieri:
ricordate il video in cui Matteo
Salvini dà ai napoletani dei terremotati e dei colerosi?».
Oggi non è soltanto la Lega.
«No, ci sono anche gruppi di
estrema destra come Casa
Pound e Forza Nuova. Ma ricordo una recente campagna elettorale del centrodestra (Politiche e Amministrative 2008,
ndr) tutta puntata sulla sicurezza. Sono imprenditori della
politica per i quali la paura è diventato un capitale da spendere. E poi c’è un altro problema:
non abbiamo nessuna tradizione di ospitalità, noi italiani siamo sempre partiti, siamo emigranti».
Tutta colpa della destra?
«Non soltanto. La classe politica nel suo complesso offre una
sensazione di inadeguatezza.
Le reazioni degli italiani in questi giorni dipendono da una paura che discende dal pregiudizio e il pregiudizio è nemico del-
«La criminalità non è aumentata, lo dicono tutte le statistiche.
Poi, certo, davanti al terrorismo
islamico chiunque di noi si
schiera sul canale di Otranto
perché nessuno passi. Però le
immagini di decapitazioni o
quelle dei ragazzini che giustiziano i prigionieri sono terribili
ma anche produzioni da set televisivi. Non c’è più niente di arcaico. E poi mi viene in mente la
testa di Abuna Petròs, il capo
supremo della chiesa copta in
Etiopia che nel 1936 fu decapitato dagli italiani, e la sua testa
esposta dentro una scatola di
biscotti Lazzaroni».
Dunque è un abbaglio collettivo.
«Attenzione, ci sono problemi
reali. Penso ai rom. Certo che i
rom rubano, ma la nostra reazione si limita a due stereotipi,
uno secondo cui tutti i rom rubano e l’altro secondo cui tutti i
rom sono buoni».
L’incontro fra noi e gli immigrati
porterà alla conoscenza e alla fine del pregiudizio?
«Lo spero. Abbiamo un tessuto
civile che mi rende ottimista. A
Ventimiglia c’era un contrasto
straordinario fra l’inettitudine
delle istituzioni europee e i volontari che portavano ombrelloni, acqua e cibo agli immigrati
accampati sugli scogli».
18 .Lavoro in corso
STAMPA
.LA
GENERARE
CLASSE
DIRIGENTE
WALTER PASSERINI
i sente sempre più
spesso parlare della
necessità di creare
una nuova classe dirigente,
dando spazio ai giovani.
Ma chi sono i giovani? E
che cosa pensano?
L’ultima fotografia scattata dal nono Rapporto Luiss Fondirigenti mostra immagini di giovani distanti
dall’associazionismo. Il
60,7 per cento degli intervistati tra i 16 e 34 anni dichiara di non partecipare
ad alcuna attività associativa, che ha sempre rappresentato la base della
partecipazione dei giovani
nel passato. E il 45,8 per
cento rivela di non partecipare con continuità a nessun gruppo spontaneo
(amici, attività sportive,
colleghi di lavoro, volontariato).
Di contro, solo il 39,3 per
cento dei giovani tra i sedici e i trentaquattro anni dichiara di partecipare in
qualche modo ad attività
associative. Le associazioni vengono concepite come
luoghi nei quali far riscoprire il valore dello stare
insieme o perseguire scopi
comuni.
Un giovane su quattro
dichiara di non sentirsi
rappresentato da alcuno se
non dalla cerchia ristretta,
costituita dalla famiglia (55
per cento) o dagli amici
(25,9 per cento). Infatti solo il 35,8 per cento dei giovani 16-34enni riconosce
che le associazioni (imprenditoriali e sindacali)
servono a rappresentare
gli interessi degli iscritti
presso le istituzioni e la società.
Esiste invece una socializzazione che deriva dalle
attività di creazione di
start-up: il 5,8 per cento
dei 16-34enni dichiara di
avere un progetto in corso
o di aver messo già in piedi
un’azienda, mentre il 20,4
per cento è orientato in tal
senso ma non sa da dove
cominciare.
S
La storia
ue opportunità per
ragazzi che vogliono
mettere nel curriculum esperienze ad alto valore aggiunto. Scadono il 31
luglio i termini per l’invio
della domande per il servizio
civile nel nostro paese.
Il bando straordinario è di
quasi mille posti per la selezione di 985 volontari per
l’attuazione di progetti di
servizio civile nazionale in
Italia. La domanda deve pervenire entro le ore 14.00 del
31 luglio 2015. Possono par-
D
Bip cerca 250 consulenti
Venti area manager con Gabetti
Sono 250 le risorse ricercate dalla società di
consulenza Business integration partner (Bip):
giovani neolaureati, ma anche con qualche
anno di esperienza, o consulenti più esperti;
possibilità di carriera internazionale. Contratti
a tempo indeterminato. Informazioni:
www.businessintegrationpartners.com.
Il gruppo Gabetti rafforza la rete franchising
di Gabetti Condominio con dieci area
manager, che diventeranno venti nei prossimi
mesi. Promuoveranno la ricerca e la
valutazione dei potenziali partner. Sito:
[email protected].
Va indicata la Regione di interesse.
Occupazione
lavoro
I giovani entrano in azienda
per costruire il lavoro del futuro
Porte aperte a tutte le età: così nasce e si sviluppa l’impresa dell’alternanza
era una volta prima lo
studio, poi il lavoro;
prima la scuola, poi le
vacanze. C’erano una volta i
bambini, i ragazzi, gli adulti, i
saggi. C’era una volta la classe
e l’impresa, l’insegnante e il
manager. E ci sono ancora, ma
molte cose stanno cambiando,
le barriere cadono. Lo rivela la
storia di Bluzone Camp, che si
svolge al termine dell’anno scolastico tra Jesi e Fabriano, nelle Marche, protagonista Loccioni, un’eccellenza italiana. Innanzitutto c’è il nuovo progetto
con cui l’azienda favorisce l’integrazione scuola-lavoro-territorio, rivolgendosi per la prima
volta agli studenti più giovani
delle scuole primarie e secondarie di primo grado ed alle
scuole superiori non tecniche.
Con il coinvolgimento di comuni, insegnanti e genitori è
stato creato un laboratorio
estivo per l’orientamento e l’innovazione, in cui ogni studente
ha la possibilità di partecipare
alla realizzazione di un progetto. I nuovi progetti estivi sono:
Fuoriclasse (un laboratorio
per bambini delle quinte elementari e delle seconde medie,
C’
Dalla quinta
elementare
I progetti
riguardano
ragazzi
di varie età,
fino ai
dottorandi
TIROCINI E STAGE
Posti retribuiti
in Italia e in Europa
tecipare giovani di età compresa tra 18 e 28 anni, anche
stranieri. L’elenco degli enti
che realizzano i progetti sono
consultabili sul sito internet
del Dipartimento: www.serviziocivile.gov.it.
Ci sono anche opportunità
di stage e tirocini presso la
Commissione europea. Per lo
stage di marzo 2016 la scadenza della domanda è il 31 agosto
2015. I posti sono circa 700
per ogni sessione (1.400-1.500
l’anno). La durata va da due a
un massimo di cinque mesi. I
tirocini sono retribuiti con
1.071,19 euro al mese. L’iniziativa è rivolta a giovani laureati.
E’ richiesta la conoscenza
di una delle tre lingue più diffuse, inglese, francese e tedesco, oltre alla propria lingua
comunitaria. Le domande
vanno inviate on line. Il sito di
riferimento è: www.ec.euro[W. P.]
pa.eu/stages.
per progettare ciò che ancora
non c’è); Classe Virtuale Camp
(un laboratorio per il futuro
per studenti delle terze superiori, licei, istituti tecnici e
commerciali). Si è puntato sul
recupero del valore dello
scambio, del confronto tra generazioni, tra mondi e competenze diverse. Infatti nello stesso periodo negli uffici e nei par-
chi dell’impresa di Angeli di
Rosora, vanno in onda altri
progetti appartenenti all’universo Bluzone. Oltre agli studenti delle quarte superiori
per l’alternanza scuola- lavoro,
c’è Classe Virtuale (30 ragazzi
al quarto anno degli istituti
tecnici stanno progettando un
tavolo interattivo dedicato ai
bambini); Grow On (20 studenti prossimi alla laurea magistrale sviluppano nuovi modelli di business futuro); Open
Academy (21 dottorandi seguono altrettanti progetti innovativi tra università e impresa).
Senza dimenticare la presenza
preziosa dei Silverzone, over
65 di grande esperienza (molti
ex manager di grandi gruppi
internazionali) e appassionati
del mondo Loccioni, che mettono a disposizione il loro sapere per i ragazzi più giovani.
Infine, come ogni anno, ci sono i figli dei collaboratori dai
cinque anni in su, con il progetto Summer & Sons, protagonisti di laboratori manuali, teatrali e linguistici, nell’ottica di
un apprendimento attivo e giocoso, che unisce sapere e fare,
divertimento e lavoro. E’ così
che Loccioni diventa l’impresa
per tutte le età, un laboratorio
in cui le relazioni creano ponti
intergenerazionali verso un
obiettivo comune e dove l’apertura verso l’altro, la generazione di senso e l’intreccio di prospettive portano a scoprire la
gioia dell’imparare scambiando. Bluzone Camp è frutto di
una progettazione congiunta
con gli insegnanti delle scuole
del territorio, guidati da Mirella Mazzarini, Stefania Sbriscia
e Leda Appolloni. Incontri formativi per gli insegnanti sono
stati tenuti da due consulenti
storici del gruppo, Luca Varvelli e Norberto Patrignani. I
temi: comunicazione persuasiva, lavoro di squadra, alfabetizzazione e saggezza digitale.
Bluzone Camp è la versione
estiva del progetto Bluzone
con cui l’azienda si rivolge ai
giovani del territorio. E’ una
palestra formativa che stimola
la creatività degli studenti,
portandoli a acquisire nuove
competenze e orientarsi nella
scelta del futuro lavorativo.
Ogni anno il gruppo ospita
mille studenti di scuole superiori e università.
[W. P.]
LA STAMPA
.
Lavoro in corso .19
«In arrivo molte acquisizioni» Sorgente Res rinvia la Borsa Syz acquisisce Rb of Canada
Gli Asset Manager sono ottimisti sul futuro.
E’ quanto rivela la recente ricerca State
Street Global Services condotta su
quattrocento big del settore. Il 95%
degli intervistati vede prospettive favorevoli
in materia di acquisizioni con il 46%
che è già alla ricerca di potenziali prede.
investimenti
Sorgente Res Spa Siiq, società immobiliare
controllata da Sorgente Group, rinvia
la quotazione in Borsa. L’iter, avviato
il 23 aprile scorso, viene rinviato
«per il persistere di una situazione
di incertezza e di elevata volatilità
sui mercati finanziari internazionali».
Il gruppo bancario svizzero Syz prosegue la
sua espansione con l’acquisizione di Royal
Bank of Canada (Suisse) Sa. L’operazione
raddoppia gli attivi in gestione del private
banking del gruppo Syz a quota 22 miliardi
di franchi. Nel complesso, il gruppo gestirà
circa 40 miliardi di franchi di attivi.
Consumi
I conti
non tornano
Nei mesi
scorsi molti
consumatori
hanno
ricevuto
bollette molto più pesanti
di quelle
consuete
mercati
e gestori
IMAGOECONOMICA
«In Italia puntiamo
su banche e industrie»
5
Mezzo milione di reclami
per le bollette gonfiate
Nel mirino dell’Antitrust quattro compagnie dell’energia
I problemi
SANDRA RICCIO
MILANO
a anni famiglie e associazioni di consumatori lamentavano anomalie in bolletta. I reclami arrivati hanno superato il tetto
dei 500mila. Ora L’Autorità
garante della Concorrenza ha
avviato procedimenti istruttori nei confronti di alcuni dei
maggiori gruppi dell’energia
(Eni, Enel Energia, Enel Servizio Elettrico, Acea Energia,
Edison Energia). Nel mirino
dell’Authority ci sono bollette
gonfiate con la fatturazioni
basata su consumi presunti
ma anche la mancata considerazione delle autoletture, la
fatturazione a conguaglio di
importi significativi, anche a
seguito di conguagli pluriennali. Sotto esame anche la
mancata registrazione dei pagamenti effettuati, con conseguente messa in mora dei
clienti fino talvolta al distacco, nonché il mancato rimbor-
D
la
settimana
dei
cambi
CARLO ALBERTO DE CASA*
elle ultime sedute
l’euro è tornato ad
inebolirsi, perdendo
terreno nei confronti delle
principali divise, sulla scia
delle news provenienti dalla
Grecia. Il rapporto fra la moneta unica ed il dollaro ha avvicinato i minimi degli ultimi
tre mesi, chiudendo le contrattazioni venerdì sera appena sopra quota 1,08. Proprio questi valori rappresentano per il cambio un significativo supporto, cioè un’area
che tendenzialmente si oppone alla discesa dei prezzi. In
so dei crediti maturati dai consumatori. Come ci si difende?
La prima cosa da fare è tenere
le vecchie fatture. In genere, se
non si introducono elettrodomestici nuovi in casa, è difficile
che ci siano variazioni importanti nel conto da pagare. In caso di bolletta gonfiata, va subito
fatta la contestazione e chiesta
la conciliazione paritetica che è
gratuita e ha tempi rapidi.
«La stragrande maggioranza delle bollette viene ancora
fatturata in base ai consumi
presunti - spiega Pietro Giordano, presidente di Adiconsum -.
Resiste così la pratica dei conguagli a fine anno che pensavamo fossero superati». Non si
tratta soltanto di cattiva fatturazione, nonostante i contatori
elettronici. «Il fatto è che l’utente non sa quanto spende effettivamente e quindi non va a cercare operatori più convenienti dice Franco Conte, responsabile nazionale per il settore Energia, Gas e Utenze di Confconsumatori -. Accade anche se
Bollette
gonfiate con
la fatturazione basata
su consumi
presunti,
mancata
considerazione delle
autoletture
e conguagli
pluriennali
La soluzione
Le associazioni dei consumatori
consigliano di
non pagare le
bollette pazze
e di chiedere
subito la
procedura
di conciliazione, che ha
tempi rapidi
l’utente invia l’autolettura che
in realtà non viene recepita». Si
tratta quindi di controllare i
propri consumi con regolarità.
Tra le voci da monitorare c’è
«oneri diversi». Qui entra anche quel che non ci spetta, per
esempio, nel caso di cambio di
casa i vecchi mancati pagamenti dell’inquilino precedente che
però non vengono chiamati con
il loro nome e quindi si finisce
per pagarli senza saperlo.
Per chi vuole farsi un’idea
delle tariffe oggi sul mercato,
sul sito dell’Authority c’è un
comparatore (si chiama «trova
offerte») che permette di trovare la tariffa meno cara sulla base della città di residenza e del
tipo di consumo. «Mai fidarsi
della telefonata che arriva a casa e promette sconti» dice Pietro Giordano. Le lamentele che
arrivano alle associazioni di
consumatori anche sul fronte
delle telefonate sono in aumento. Molte volte fanno offerte che
poi, al momento di pagare, si rivelano tutt’altra cosa.
domande
a
Fausto Artoni
Azimut e Trend Italia
Fausto Artoni, gestore del
gruppo Azimut e del fondo
Trend Italia, anche nell’ultimo
trimestre c’è stato un boom di
raccolta per voi. Quali sono i
prodotti che sono andati meglio e perché?
«Siamo molto soddisfatti di
come abbiamo chiuso il primo
semestre con una raccolta
netta record di quasi 4 miliardi a dimostrazione che l’offerta del gruppo, che va dai fondi
alle soluzioni di private insurance, ai servizi di wealth
planning, alla consulenza a
pagamento e molto altro, soddisfa pienamente le esigenze
dei risparmiatori».
Quali strategie consigliereste a
un piccolo investitore?
«Ciascun investitore presenta
un profilo di rischio e delle attitudini che sono tipiche e che
vanno innanzitutto comprese
e rispettate, per riflettersi poi
in una proposta personalizzata. La strategia parte in ogni
caso da una forte diversificazione di portafoglio, anche
sulla parte obbligazionaria di
cui bisogna ridurre la durata.
L’obiettivo cercare di evitare
un coinvolgimento in rischi sistemici. Per un gruppo indipendente la diversificazione è
la regola aurea.
E’ ancora un momento adatto
per entrare nell’azionario?
«Riteniamo che l’equity sia
ancora attraente, anche in questo momento di parziale decellerazione degli utili negli Stati
Uniti e a un’accelerazione degli
utili in Europa e Giappone.
Pensiamo infatti che in questi
tre mercati ci siano ancora importanti occasioni di investimento: privilegiamo società
con forte capacità di generare
cassa e posizione di leadership
settoriale. Il mercato azionario
in termini di rendimento da dividendi è molto più attraente
del mercato obbligazionario».
Quali settori in Italia giudicate
più’ promettenti?
«Dall’inizio 2015 siamo fortemente investiti in Italia sul settore industriale, in particolare
meccanico, e in quelle società,
anche di media capitalizzazione, che primeggiano in un determinato settore. Alcuni
esempi: Fiat, Cnh, Finmeccanica, Brembo, Interpump. E l’altro comparto in cui siamo in sovrappeso è quello bancario: rispetto al settore europeo lo
sconto di valutazione è alto».
Come vi state posizionando sul
comparto obbligazionario?
«Siamo corti di bond Usa per il
molto probabile rialzo dei tassi
entro il 2015. In Europa non abbiamo posizioni sulla parte core
ma teniamo un discreto posizionamento su Btp a scadenze
intermedie (3-6 anni). Riteniamo interessante il rendimento
offerto dai bond ibridi. Il nostro
fondo Hybrid Bonds ha un rendimento pari a 4.3% con duration di circa 5 anni. Sicuramente interessante se consideriamo che il Btp a cinque anni rende meno dell’1%».
[S. RIC.]
FRENANO ORO E PETROLIO
Euro vicino ai minimi rispetto a dollaro e sterlina
L’andamento Euro/Sterlina
Le quotazioni dell’ultimo mese
N
0,69351
21
Giu
23
Giu
25
Giu
28
Giu
30
Giu
2
Lug
5
Lug
2015
Fonte: Piattaforma MetaTrader - ActivTrades
7
Lug
9
Lug
12
Lug
14
Lug
16
Lug
0,72485 Le candele giapponesi sono
il metodo più usato in borsa per
0,72250 analizzare le quotazioni in
quanto
includono 4 valori per
0,72020
ogni seduta: apertura, chiusura,
0,71790 massimo e minimo.
Il corpo della candela è dato dai
0,71555
valori dell'apertura e della
0,71325 chiusura della seduta. Candela
verde: quando la chiusura di
0,71095 seduta è ad un valore superiore
0,70860 rispetto a quello dell'apertura.
Candela rossa: se la chiusura
0,70630 è ad un valore inferiore rispetto
0,70395 a quello dell'apertura. I due
estremi, definiti tecnicamente
0,70165 "shadow" rappresentano il
0,69935 massimo di giornata (la linea
sul lato superiore della candela)
0,69470 e il minimo di giornata (al di
sotto di ciascuna candela). In
0,69235
caso di chiusura sui minimi o
sui massimi la candela sarà
priva di una (o entrambe) le
shadow.
- LA STAMPA
caso di rottura ribassista di
questi prezzi potrebbe esserci
spazio per ulteriori cali, con
ipotetico target in area
1,045-1,05, dove sono collocati i
minimi di marzo (che rappresentano anche i valori più bassi raggiunti dall’euro/dollaro
negli ultimi dodici anni).
Sul fronte britannico Mark
Carney, governatore della
Bank of England, ha ricordato
come il rialzo dei tassi di interesse da parte dell’istituto
centrale si stia ormai avvicinando. Immediata la reazione
dei mercati, con la sterlina tonica nei confronti del dollaro,
ma soprattutto contro la moneta unica. Il pound ha messo
a segno cinque sedute consecutive di rialzi nei confronti
dell’euro, chiudendo le contrattazioni oltre quota 1,44. Di
fatto con un euro si ricevono al
momento soltanto 0,694 sterline, il minimo da otto anni.
Va segnalato anche il movimento registrato dall’oro, che
sulla scia del rafforzamento
del dollaro si è portato ai minimi degli ultimi cinque anni in
area 1.130 dollari l’oncia, circa
il 40% in meno rispetto ai massimi raggiunti nell’estate 2011
oltre quota 1.900. Debole anche l’argento, scambiato sotto
quota 15 dollari l’oncia. Sul
fronte delle materie prime è in
calo anche il petrolio, con la
quotazione del Wti ormai in
area 50 dollari al barile.
*Capo analista
di ActivTrades Londra
BC
LA STAMPA
REDAZIONE VIA LUGARO 15
10126 TORINO
TELEFONO 011 6568111
REDAZIONE CUNEO
CORSO NIZZA 11
REDAZIONE ALESSANDRIA
PIAZZA LIBERTÀ 15
REDAZIONE NOVARA
CORSO DELLA VITTORIA 7
PUBBLICITÀ PUBLIKOMPASS S.P.A.
CUNEO: CORSO GIOLITTI 21 BIS
BIELLA: VIA COLOMBO 4
Fiaccolata ad Asti
FULVIO
ROMANO
MERCOLEDÌ
CALDO AFRICANO
POI ATTESE PIOGGE
ue proverbi della meteorologia popolare
sintetizzano con efficacia la cifra meteo di questo periodo estivo. «Santa
Maria Madalénna, tuch i
rômôr a la ménna» ci ricorda che il rumore tipico che
risuona a pomeriggio-sera
nei cieli è quello dei temporali, a volte limitati a sordi
brontolii, altre volte con violente burrasche di acqua e
vento. Un fenomeno che potrebbe accentuarsi dopo
mercoledì, festa appunto di
Maria Maddalena.
«Sant’Anna a vôida la
scanna» registra a sua volta
le piogge, temporalesche e
non, di cui Sant’Anna (domenica) «vuota il suo mastello» e che di solito irrorano i campi mietuti attenuando l’arsura di fine luglio.
Le incursioni temporalesche saranno il disturbo meteo a un anticiclone africano
il cui dominio continuerà, da
principio con nuovo vigore e
temperature massime che
mercoledì potranno raggiungere 38°-39° nelle pianure e colline. Unico sollievo,
qualche temporale pomeridiano e serale, confinato nelle valli alpine e che tenderà a
sconfinare anche nelle pianure più vicine: stasera sul
Cuneese, a partire dai crinali delle Alpi Liguri-Marittime, mercoledì sull’Alta Vallée. Da giovedì-venerdì un
cedimento dell’alta pressione lascerà spazio a piogge
più diffuse che interesseranno anche parte di sabato,
con termometri in calo.
D
[email protected]
Valle Maira
Sindacati polizia
fiaccolata ad Asti
Cade durante la gita
su Rocca la Meja
Scendono in piazza, ad Asti,
mercoledì sera, tutti i sindacati della polizia di Stato, la polizia penitenziaria (Osapp) per
chiedere più sicurezza, personale e mezzi. La fiaccolata
aperta a tutti parte alle 21 da
davanti alla questura e raggiungerà la Prefettura.
Un uomo di Rivalta Torinese è
precipitato ieri mattina, intorno alle 11,30, da Rocca la
Meja, in valle Maira. Stava facendo un’escursione con familiari e amici quando è caduto. L’elicottero del «118» l’ha
trasportato al Cto di Torino per
un politrauma.
I soccorsi del «118»
PIEMONTE
E VALLE D’AOSTA
il tempo
Sicurezza
12 14 15 67 89 94 A6 A8
Da Acqui
IL DECESSO DURANTE IL TRASPORTO IN ELICOTTERO AL CTO DI TORINO
Il sindaco
Enrico
Bertero
accusato
da Trenitalia
di aver fatto
salire
in treno
profughi
malati
di scabbia
Lui nega
«Erano già
guariti»
Schianto in moto
contro un’auto
Muore a 22 anni
Tragedia sulla statale tra Canavese e Val d’Aosta
Vittima un alessandrino di Pomaro Monferrato
ROBERTO SARACCO
POMARO MONFERRATO
Tragedia ieri pomeriggio sulla statale 26 che collega il Canavese con la Valle d’Aosta: in
un incidente stradale - l’ennesimo su quel tratto di statale è morto un giovane alessandrino che guidava una moto.
Non gravi gli altri feriti
La vittima si chiamava Eric
Gobbo, aveva 22 anni, abitava
in provincia di Alessandria a
Pomaro Monferrato. Gli occupanti dell’auto, invece, sono
stati trasportati per precauzione all’ospedale di Ivrea.
Ancora sotto choc per l’acca-
“Allarme scabbia”
Isolate le carrozze
GIAMPIERO CARBONE
ACQUI TERME
Trenitalia mette in isolamento
due carrozze del treno AcquiAlessandria ritenendo affetti
da scabbia 4 profughi eritrei
che, in realtà, «erano perfettamente sani». Un grosso equivoco sarebbe alla base di quanto
avvenuto ieri tra la stazione del
centro termale e Alessandria.
A Settimo Vittone
La sciagura si è consumata a
Settimo Vittone, nel Torinese, all’incrocio con la strada
che porta al campo sportivo
del paese. L’incidente è avvenuto qui, intorno alle 17, quando il giovane, che era a bordo
della moto diretta ad Aosta, si
è scontrato con una monovolume Ford. Il motociclista è
stato sbalzato ed è caduto violentemente a terra, sull’asfalto. Prontamente soccorso dai
medici del 118, è morto durante il trasporto in elicottero
verso il Cto di Torino.
UN EQUIVOCO CREA DISAGI AD ALESSANDRIA
Due versioni opposte
FOTO TORRA
Eric
Gobbo
Aveva
22 anni
Sopra,
la scena
dell’incidente
a Settimo
Vittone
duto, non sono in pericolo di vita: se la dovrebbero cavare con
pochi giorni di convalescenza.
La dinamica dell’incidente è al
vaglio della polizia stradale.
Ex allievo del Sobrero
La notizia del tragico incidente
stradale è giunta nel paesino
del Monferrato, che conta poco
meno di 370 abitanti, nella tarda serata di ieri. Eric Gobbo, figlio unico, abitava con il papà
Claudio e la mamma Luisella
Rota, in via Camillo Cavour 2.
Dopo aver frequentato le medie a Ticineto, dove ha numerosi amici, aveva proseguito gli
studi all’Istituto Sobrero di Casale, nel corso di Meccanica. È
di pochi giorni fa un altro lutto
in famiglia: la morte del nonno.
Secondo Trenitalia, i profughi, tre uomini e una donna affetti da scabbia, sarebbero
stati fatti salire e accompagnati dal primo cittadino in
persona, Enrico Bertero, ad
Alessandria. «Abbiamo appreso della situazione dal sindaco a fatti avvenuti, senza
preavviso – fa sapere la società del gruppo Fs –: abbiamo
dovuto isolare due vetture
per evitare il contagio con gli
altri passeggeri, affidare alla
Croce rossa le quattro persone ad Alessandria e portare
in officina le carrozze per la
disinfestazione. Le stesse non
hanno potuto essere utilizzate per altre corse, Alessan-
dria-Novara, Alessandria-Savona e Savona-Acqui, creando
disagi ai pendolari e facendo
sostenere costi non previsti alla nostra società».
Una ricostruzione che il sindaco di Acqui nega con fermezza: «Non è vero che ho accompagnato queste persone ad
Alessandria. Le ho incontrate
in stazione ad Acqui dove mi
hanno chiesto, in inglese,
dell'acqua e informazioni su un
treno per Milano. Ho indicato
loro il convoglio in partenza alle
9,42 per Alessandria ma prima
ho chiesto lumi al viceprefetto
per essere certo di quanto stavo facendo e ho ricevuto rassicurazioni sul fatto che potevo
indicare loro il treno». Bertero
era già al corrente della situazione: «Il giorno prima, sabato,
erano scese da un treno alla
stazione di Ponti, affette da
scabbia. Immediatamente sono
state ricoverate all'ospedale di
Acqui, sottoposte a doppia profilassi e uscite oggi (ieri, ndr)
completamente sane. Adesso
Trenitalia spieghi se le carrozze fermate a Ponti sono state
sanificate».
12 14 15 67 89 94 A6 A8
40 .Piemonte e Valle d'Aosta
STAMPA
.LA
In breve
CRESCONO LE ESPORTAZIONI IN AMERICA
“Milano Unica”
va alla scoperta
dei mercati Usa
Il salone del tessile debutta oggi a New York
Al Biellese la parte del leone con 23 aziende
PAOLA GUABELLO
BIELLA
Milano Unica sbarca negli
Usa. E l’iniziativa è stata accolta con interesse dal Council of Fashion Designers of
America (la Camera della
moda Usa) che, con una partnership, coinvolgerà i suoi
300 associati sostenendo
inoltre un progetto dedicato
ai giovani designer, che si
concretizzerà a settembre in
Italia, in occasione della XXI
edizione del Salone.
Il debutto a New York, al
Jacob Javits Center, è in programma oggi, in concomitanza con la settimana dedicata
al tessile. Gli 87 espositori
che vi prendono parte avranno l’onere - e l’onore- di rappresentare per la prima volta
Oltreoceano la migliore produzione tessile–accessori
Made in Italy di alta gamma.
«Proud to be Italian» è lo slogan che anima la mission a
stelle e strisce, in un Paese
che rappresenta il terzo mercato di destinazione delle
esportazioni di tessuti (oltre
175 milioni di euro, con un
+12,3% sul 2013).
Inversione di tendenza
«Le esportazioni complessive hanno avuto una positiva
inversione - spiega il presidente del Salone, Silvio Albini - Soprattutto ad aprile c’è
stata una forte ripresa, resa
evidente dal +18,8% delle
esportazioni verso gli Usa e
dal 18,6% verso la Cina. A
fronte della stagnazione dei
consumi di abbigliamento sul
mercato interno e della debolezza complessiva della ripresa in Europa, il mercato
americano ci vede al primo
Il sondaggio
«Un primo elemento favorevole - osserva la direttrice
dell’Api, Paola Pansini - è costituito dall’apertura di questo importante mercato. Le
nostre imprese sostengono
che un vantaggio è costituito
dal rapporto di cambio vantaggioso; c’è però il problema
delle transazioni bancarie,
Assemblea pubblica su
Terzo valico, cave ed eventuali rischi per la salute mercoledì alle 21, a Tortona, nei
giardinetti dell'area Matteotti, nel rione Oasi. Fra i relatori, il medico Paolo Toniolo.
Organizza il comitato No
Terzo valico tortonese . [G. C.]
1
Biella
Cordoglio per la morte
di una giovane donna
1È
grande il cordoglio a
Donato per la morte di Deborah Zampieri, 33 anni. La giovane donna è deceduta l'altro
giorno alla clinica San Gaudenzio di Novara, dove era ricoverato da giovedì per sottoporsi a un delicato intervento al cuore. Quarantasei
trasfusioni non state sufficienti a salvarle la vita: una
complicazione legata alla coagulazione del sangue la causa della morte. Deborah
Zampieri (che lascia la mamma e una sorella) viveva a
Donato, ma era molto conosciuta in tutta la provincia in
ambito sportivo.
[A. F.]
Danneggia un’auto
e va dal parrucchiere
1 Urta
I tessuti made in Italy saranno protagonisti a New York
posto come fornitori di tessuti
di lana pettinata e cardata, ma
presenta ancora spazi importanti di crescita».
Complessivamente nel 2014
l’America ha importato tessuti
per quasi 2,5 miliardi di dollari. La Cina assicura il 34,2% del
totale (35,5% nel 2013); segue
la Corea del Sud, con un’incidenza del 13,7%, mentre l’Italia
è terza con il 9,9%.
Location di prestigio
La manifestazione si avvarrà
di una location di prestigio dove si svolge anche Texworld,
organizzata da Messe
Frankfurt. I due appuntamenti hanno vite, dinamiche e tipologie di prodotto completamente distinte, ma le sinergie,
molto ben sperimentate nelle
edizioni di Milano Unica Cina a
Shanghai, fanno parte del Dna
di entrambi gli organizzatori.
Così come strategico è il rapporto con Lineapelle, che si
svolgerà sempre a New York
nelle stesse date al Metropolitan Pavilion. Milano Unica e
Lineapelle saranno collegate
con un servizio di Shuttle Bus
e, insieme, organizzeranno un
evento importante che coinvolgerà gli espositori, la più
prestigiosa stampa e la fashion
community Usa.
La Banca Dati attraverso la
quale sono stati formulati gli
inviti è costituita dai clienti più
importanti segnalati dagli
espositori per un totale di
1.600 nominativi Usa, Canada
e Sud America. Fra le aziende
presenti come sempre giocano
un ruolo determinante i biellesi con 23 marchi, cui si aggiungono 4 aziende vercellesi, una
di Novara e una di Torino.
con la sua auto
quella di un pensionato di 66
anni, residente a Occhieppo
Inferiore. Ma invece di fermarsi e lasciare le proprie
generalità, si allontana. Protagonista dell’episodio è una
donna di 54 anni residente a
Gaglianico. I carabinieri,
chiamati dall'automobilista
danneggiato, l’hanno poi trovata in un vicino negozio di
parrucchiere e identificata.
Vercelli
È diretta a una festa
ma finisce nel canale
1 Voleva
raggiungere le
amiche a un addio al nubilato
in riva al Po, nei pressi di
Fontanetto, nel Vercellese.
Ma nel tragitto ha perso il
controllo dell’auto finendo in
un canale a Crescentino. La
donna, una 34enne di Torino,
è riuscita ad uscire dall'abitacolo e ha iniziato ad urlare
per farsi sentire. Le amiche
hanno avvertito i carabinieri,
che l’hanno soccorsa.
La sede della Paglieri Sell System a Pozzolo Formigaro
ALESSANDRIA, A RISCHIO 150 POSTI DI LAVORO
La proprietà cerca un socio
per risollevare le sorti
della “Paglieri Sell System”
GINO FORTUNATO
POZZOLO FORMIGARO
La crisi non risparmia un
marchio come Paglieri, famoso in tutto il mondo per le linee cosmetiche, di profumi e
altri prodotti di make-up, parafarmacia e benessere. In
particolare la recessione tocca l’insediamento «Paglieri
Sell System», una costola del
più noto marchio che sorge alle porte di Alessandria. Nato
anni fa dai fratelli Luca e Laura Paglieri e dai cugini Marco
e Mara Mayer, Paglieri Sell
System si è consolidato nel
tempo insediandosi a Pozzolo
Formigaro, tra Novi Ligure e
Alessandria, generando un
mercato. In pratica i supermercati nazionali, oltre 8 mila
punti vendita, sono i diretti
venditori dei prodotti dello
stabilimento di Pozzolo (fra
cui Frau, HQ, Caramance, Elite fashion, Miss Broadway,
Eau des alpes, Bieffe) dove
operano 110 dipendenti più 40
venditori.
Contratti di solidarietà
Tuttavia il «made in Italy cosmopolita», inventato dal patriarca Nini Paglieri (la Coca
cola come modello di marketing) oggi comincia a vacillare. Da gennaio i 150 dipendenti sono in contratto di solidarietà e la situazione si sta aggravando, ponendo a rischio i
posti di lavoro. Almeno secon-
do i sindacati. «La grave crisi in
cui da tempo versa la Paglieri
System è sfociata in una domanda al tribunale di Alessandria, di ammissione al concordato preventivo in continuità
aziendale – spiega il segretario
provinciale della Filcams – Cgil,
Fabio Favola». In poche parole,
significa che la società sta cercando di evitare il fallimento.
«Nonostante il contratto di solidarietà – prosegue Favola – la
crisi di liquidità e di fatturato
ha determinato un livello di indebitamento non più sostenibile. Una voragine di fatturato
prodotta dalla vendita del marchio Class (alla Johnson&Johnson, ndr) e da una grave esposizione bancaria».
Trattative in corso
Il presidente dell’azienda, Luca
Paglieri, ammette: «L’azienda,
sta vivendo un momento di crisi
finanziaria e già da mesi è in
ballo per acquisire un partner
forte. C’è molto interesse. Dal
punto di vista formale, ciò che
dicono i sindacati è ineccepibile, però, pur comprendendo le
preoccupazioni, dico che avremo continuità e l’azienda si risolleverà. Stiamo valutando 5
pretendenti, anche stranieri, e
tra qualche mese prenderemo
la decisione. Di sicuro avremo
una maggioranza azionaria diversa. La crisi è dovuta ai minori consumi dei nostri prodotti.
Ma i marchi sono forti».
Ora è l’Iran la nuova frontiera
per l’industria del Novarese
MARCELLO GIORDANI
NOVARA
L
Mercoledì l’assemblea
sul Terzo valico
Biella
il caso
e aziende novaresi sono fiduciose nelle prospettive commerciali
offerte dal nuovo mercato
iraniano. A confermarlo è un
sondaggio effettuato dall’Api, l’associazione delle piccole e medie imprese, su una
quarantina di aziende metalmeccaniche del territorio
che si occupano di produzioni legate all’industria petrolifera e all’indotto.
Tortona
Il governo di Teheran punta su meccanica ed edilizia
L’Api: “I nostri imprenditori sempre più interessati”
che per questo Stato sono ancora piuttosto complesse, anche se è probabile che nei
prossimi mesi si dovrebbe arrivare ad un miglioramento
della situazione».
Non solo petrolio
Le imprese novaresi non puntano però ad «agganciare» il
settore petrolifero iraniano,
ma vogliono entrare nel cuore
dell’economia del Paese medio-orientale. «Il punto più interessante del programma governativo di Teheran - dice
Pansini - è rappresentato dal
fatto che si prevede di diminuire gli investimenti sul petrolio
ed aumentarli invece sia nell’industria che nelle costruzioni. In pratica l’Iran dovrebbe
L’analisi dell’esperto
«Finitol’embargo,sitorneràainvestire»
1 «Se termina l’embargo e l’Iran torna in grado di fi-
nanziarsi, gli investimenti potranno tornare. Ovviamente tutto dipenderà anche dalle condizioni contrattuali
che verranno proposte e questo vale per tutte le imprese che si confronteranno con l’Iran». Lo spiega Massimo
Nicolazzi, avvocato, figlio dell’ex segretario Psdi, uno
dei massimi esperti di petrolio, ora amministratore delegato di Centrex Europe Energy & Gas. L’Iran, spiega, ha
una riserva di petrolio enorme, che in questi anni non è
stata sfruttata: «Il Paese avrà tutto l’interesse ad iniziare
uno sfruttamento sistematico. L’ipotesi più realistica è
che col tempo il mercato dovrà fare i conti con 10 milioni
di barili in più che verranno messi in vendita, ma nessuno è in grado di prevedere e dinamiche dei prezzi».[M. G.]
subire uno sviluppo importante nei prossimi anni, per cui si
apriranno opportunità per
moltissime nostre aziende:
dalle valvole ai sanitari, dall’interior design alle macchine industriali. In questo momento
le nostre imprese stanno alla
finestra, ben attente a cogliere
tutte le possibilità che l’Iran
offrirà nei prossimi mesi. Infatti non ci si può aspettare un
cambiamento immediato, ma
occorrerà un po’ di tempo per
l’apertura commerciale».
«Ricadute importanti»
Anche il presidente dell’Ain,
l’associazione degli industriali,
Fabio Ravanelli, è ottimista
sulle ricadute dell’apertura
commerciale dell’Iran sul mer-
Si punta sul settore meccanico
cato novarese: «Noi come
azienda, la Mirato - afferma
Ravanelli - anche se in modo
contenuto in quell’area lavoriamo già, e questo accordo
non potrà che incrementare i
flussi economici fra Italia ed
Iran. In provincia di Novara
abbiamo molte aziende con le
carte in regola per potere fare
bene sul mercato iraniano».