Il fantasma del governo tecnico Ms MANAC A

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Il fantasma del governo tecnico Ms MANAC A
V
ANALISI
Il fantasma
del governo tecnico
Ms M ANAC
G
A
tecnico, sentenzia duro l'Economist. I
OVERNO
tecnici, evoca minaccioso
Renzi, mettendoli nella stessa
frase con la palude e le sabbie
mobili, e assicurando la sua assoluta incompatibilità con tali repellenti figuri e scenari. Esecutivo politico e non tecnico, tuona
perfino Padoan, lasciando ancora una volta di stucco chi credeva che proprio quel mite economista con un passato all'Ocse
fosse il Tecnico per eccellenza.
SEGUE A PAGINA 37
SEGUE DALLA PRI
FCESC
ANA
PAGINA
A
VVIENE insomma che nel gioco continuo eppure sempre ricorrente
della politica - un pó come se fossimo sul tabellone del Monopoli -
tornì ancora una volta lo spettro del governo tecnico. Agitato per l'appunto come
spauracchio aumentatasse dal premier
che sarà forse costretto a passargli la mano, ma immaginato da molti come l'unica
soluzione possibile a un dopo referendum
dove vinca il no. Magari auspicato dai mitici mercati, che parlerebbero appunto anche attraverso l'Economist e similari. E apprezzato, anche se in silenzio, da quei circoli, specie centro e nordeuropei, che vedrebbero assai meglio un'Italia responsabile e silenziosa, impegnata a fare i compiti a casa
di finanze pubbliche, invece di quel primo
ministro sempre un po' sopra le righe che
unisce rivendicazioni condivisibili a dosi
massicce di retorica antieuropea.
C'è insomma chi si augura di rivedere a
Palazzo Chigi un emulo di Ciampi, Amato,
Dini o Monti e chiede all'Italia di dedicarsi
non tanto alla riforma costituzionale, quanto alle riforme concrete che servono all'economia, da quella della giustizia a quella della burocrazia.
Possibile che dopo una sconfitta di Renzi
al referendum questo avvenga, ma con un
panorama di fondo assai mutato. Chi ha guidato nei decenni passati l'Italia da tecnico
ha saputo spesso usare l'Europa come obiettivo o sprone, contando appunto su quel
vincolo esterno che tradizionalmente serviva a far inghiottire a un elettorato ridotto
sacrifici indigesti se proposti solo a livello
nazionale e a ridurre simmetricamente "t l'Europa che ce lo chiede" - le responsabilità della classe dirigente locale. Ma quelle ricette amare dei tecnici che a volte sono
state indispensabili - è il caso delle riforme pensionistiche varate prima da Dini e
poi da Monti, che nonostante le numerosis-
sime contestazioni hanno introdotto elementi di equità tra generazioni- adesso rischiano di non essere più legittimate nemmeno in Europa. Il semplice rigore sui conti
pubblici, senza un disegno per provare a
uscire dalle secche infinite della crisi, non
va di moda al G7 e ha già meno adepti dalle
parti di Bruxelles; per non parlare degli Stati Uniti dove Trump rischia di passare per il
più keynesiano dei conservatori.
Più che di tecnica, insomma, ci sarebbe
bisogno di politica. Politica di sviluppo, certamente, e con le poche risorse indirizzate
in modo univoco verso la crescita. Da questo punto di vista la disinvoltura di Renzi
nel mixare comprensibili rivendicazioni in
sede europea con una gestione disinvolta
della finanza pubblica e un cocktail infinito
di elargizioni in classico stile preelettorale,
non lo aiuta di certo a definire la sua figura
come quella di un politico riformista.
Forse, facendo così, il premier aprirà davvero la strada a un successore tecnico che
non si scontri più con la Commissione su
uno 0,1%® di rapporto deficit/Pil. Ma forse
anche sul governo tecnico e sui suoi rapporti con Bruxelles è ora di alzare lo sguardo
dalle nostre vicende e guardarci un po' attorno.
Proprio ieri- è solo una coincidenza, ma
davvero suggestiva - il presidente della
Bundesbank, ossia quanto di più ortodosso
si possa immaginare anche in Germania in
termini di rigorismo sui bilanci pubblici, ha
chiesto di togliere alla Commissione europea il controllo sui conti pubblici dei singoli
Stati per affidarsi a un organismo tecnico.
Il motivo? La Commissione è troppo politicizzata - e dunque troppo morbida con gli
indisciplinati - e c'è bisogno di un organismo super partes che giudichi con rigorosi
criteri oggettivi. Attento tecnico, ci sarà
sempre qualcuno più tecnico dite.
3 RICftO[JULONE NIíHNATA