Il ritorno del gruppo sardo La reunion degli

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Il ritorno del gruppo sardo La reunion degli
Il ritorno del
gruppo sardo
La reunion degli
Smashing Pumpkins
Aspettando Shrek 3
Con voi sotto l’ombrellone
Per una tintarella perfetta!
Finalmente è arrivata l’estate!
Ma soprattutto è arrivato il momento di staccare un po’ la spina e di concedersi del meritato
(per alcuni) riposo! C’è chi andrà al mare a farsi una tintarella
stile Seedorf o chi si dirigerà al
fresco della montagna, non
mancheranno poi coloro che
ne approfitteranno per visitare
qualche città storica. Noi di Andergraund abbiamo deciso di
farvi compagnia ovunque voi
andiate e abbiamo in serbo per
voi una (speriamo) gradita sorpresa! Non la troverete qui su questo numero ma bensì a parte
per sugellare un anno insieme! Se pensiamo da dove siamo parti-ti…. Ne abbiamo fatta di strada!
Ebbene si, è passato già un anno da quando abbiamo iniziato la nostra avventura e il bilancio è molto
positivo, se solo si pensa che il tutto è partito dalla
voglia di alcuni amici di far sentire la propria voce
parlando di ciò che interessa loro e molti altri ragazzi
e non solo!
Dopo un anno abbiamo anche un nostro dominio e
contiamo di non fermarci qui… tante sono le idee
che ci balenano in testa e pian pianino, passo dopo
passo cercheremo di metterle in pratica sperando
che voi pubblico, che siete la parte più importante
di questa rivista, ci diate la possibilità di continuare a
migliorarci.
In questo numero troverete un’intervista esclusiva
con un artista eclettico, che partito dalla provincia
ha saputo con la propria abilità far sentire la sua voce sino ad arrivare ad avere risonanza nazionale pur
non rinnegando mai le sue origini.
Di chi stiamo parlando? Beh leggete con attenzione
la sezione
e capirete !!!
Buona let-
tura e buone vacanze!
Noi torneremo con il prossimo numero a settembre
ma state collegati perché a breve ci sarà una sorpresa per voi sul nostro nuovo sito :
Anno 1 - numero 11
Direttore generale
Roberto Virgilio
Responsabile musica
Mr Bugs!
[email protected]
Responsabile spettacoli
Dj HnF
[email protected]
Responsabile rubriche
sir3n3tta
[email protected]
Hanno Collaborato:
Chef Mene
Valeriano
DonLolò
Si ringrazia per l’estrema
disponibilità:
Davide Van De Sfroos
Servizio arretrati
Www.andergraund.altervista.org
Web editor
Valeriano
Redazione
[email protected]
Manoscritti, anche se non pubblicati, non saranno restituiti.
E’ vietata la riproduzione anche
parziale di testi e foto.
News............................................... pag 6
Tutte le ultime novità dal pianeta musica
Tazenda—Il ritorno…………....... pag 10
Torna con Ramazzotti il gruppo sardo
Anderview...................................... pag 14
Due chiacchere con il simpatico Davide VDS
Jarabe de Palo............................... pag 24
Nei negozi il suo nuovo album
Popopopopopopo.......................... pag 26
Rieccoli alla ribalta un anno dopo Berlino
La reunion degli Smashing
Pumpkins…...………................... pag 30
Di nuovo insieme la band di Billy Corgan
YellowCard……............................ pag 34
Emo alla ribalta!!!
Storia della Dance......................... pag 38
Capitolo II : Gli anni 80
Classifiche..................................... pag 40
I dischi più venduti nelle ultime settimane
Recensioni..................................... pag 42
Ai - Tek......................................... pag 64
Scopri tutti i segreti della Tecnologia
Le ultime uscite discografiche ascoltate per voi
Notizie dal Web........................... pag 65
On the Road.................................. pag 48
Le curiosità più interessanti dalla rete
I concerti più interessanti del mese
Le risposte ai vostri dubbi............. pag 65
Il suggerimento che migliora la vita tecnologica
Botteghino..................................... pag 50
Il Gioco del mese.......................... pag 66
L’uscita più interessante
I film più visti negli ultimi giorni
News.............................................. pag 51
Spuntino........................................ pag 68
Come sorprendere in cucina col minimo sforzo
Tutte le ultime novità dal grande schermo
Shrek 3……................................... pag 52
S.O.S. Cuoco................................. pag 69
Attendiamo il ritorno dell’orco più simpatico
Chef Mene dà una soluzione ai vostri problemi
culinari
Recensioni..................................... pag 56
DiAry............................................. pag 70
Gli ultimi film usciti in sala visti per voi
Cosa accadeva nel mondo in questo mese
Telecomando................................. pag 60
Cronache Marziane....................... pag 72
Le ultime novità dal tubo catodico
Notizie assurde ma realmente accadute
Teledipendente............................. pag 62
Mercatino...................................... pag 74
I nuovi palinsesti delle reti principali
In bianco e nero............................ pag
63
Curiosità, idee regalo, oggettistica varia
Spicher’s corner............................. pag 76
Diamo voce alle vostre opinioni
La tv dei ricordi: La Sai l’Ultima?
C’è post@ per Ary......................... pag 78
FM................................................. pag 63
I programmi più belli da seguire in radio
Vuoi raccontarci qualcosa, vuoi sfogarti o hai bisogno
di un buon consiglio? La nostra Ary ti dà voce
Lavori in corso per gli Oasis
L storica band è entrata in studio per lavorare al suo prossimi album
Buone notizie per tutti i fan degli Oasis: infatti è confermato la band si è chiusa in studio per cominciare a
registrare pezzi per il nuovo album. In una recente intervista, Noel Gallagher ha rivelato che qualche giorno
fa la band si sarebbe incontrata con il produttore Dave
Sardy (Jet e Wolfmother) per cominciare a lavorare sul
seguito di "Don't Believe The Truth" di due anni fa.
"Io ho già 17 brani pronti, mentre gli altri hanno scritto due o tre brani a testa", ha detto Noel, "Non so
quando uscirà il disco, magari nel 2010, quindi non
aspettatelo con troppa ansia". Nel frattempo, Noel farà
in tempo a diventare padre, dal momento che la sua
compagna, Sara MacDonald, è in dolce attesa.
Underclass Hero
Nuovo capitolo e nuova vita per i Sum 41
E’ uscito lo scorso 20 luglio "Underclass Hero", il nuovo album
della band canadese originaria dell'Ontario, rimasta orfana del
chitarrista Dave Brownsound. Da quartetto sono divenuti un
power-trio sempre capitanato dal cantante/chitarrista Deryck
Whibley (consorte di Avril Lavigne) che ha scritto e prodotto
tutte le canzoni che compongono questo nuovo album (il 4° per
la Island US). Album che stilisticamente, continua a ricalcare le
orme di quell'originale miscela di punk-rock rauco ed heavy metal tonante che li ha resi famosi. Il nuovo album dei SUM 41, è
stato anticipato dall'omonimo singolo "Underclass Hero".
L’album arriva dopo "All Killer No Filler", "Does This Look
Infected" e "Chuck", i successi precedenti che hanno portato i
SUM 41 ai vertici delle classifiche punk-rock e che gli hanno
fatto vendere qualcosa come 7 milioni di copie.
Regista per i Take That
James Blunt in tribunale
I Take That invitano i loro fan, video amatori e aspiranti registi italiani a realizzare il videoclip del loro
nuovo singolo, "Reach Out". Il concorso vedrà la
possibilità di visionare tutti i video inviati e caricati
sul loro sito ufficiale italiano wwwuniversalmusic.it/takethat. Il video più votato, se meritevole,
andrà in onda per la prima volta in tv su TRL - Total Request Live a settembre. Inoltre il regista vincerà la possibilità di incontrare i Take That in persona
dietro le quinte del loro concerto a Milano.
Il cantante UK dovrà risolvere in tribunale una
disputa nata qualche mese fa con un collaboratore.
Lukas Burton, questo il nome dell'uomo, sostiene
di avere scritto alcuni dei successi di Blunt, presenti
nel primo album, fra cui "Goodbye My Lover". "Le
cose scritte da lui", ha scritto Burton nel suo blog,
"Erano approssimative, ridicole e tradivano la sua
incapacità come musicista. Il suo management mi
ingaggiò per scrivere cinque brani che sarebbero
poi finiti nel disco". James non ha gradito i commenti e ha deciso di trascinare l'ex collaboratore davanti ai giudici, accusandolo di diffamazione. Intanto
il suo nuovo singolo dal
titolo 1973 arriva nelle radio in questi giorni, mentre
il nuovo album “All the
Lost Souls” uscirà il prossimo 14 settembre. Sarà tutta
farina del suo sacco?
Uniti per salvare il pianeta
Successo e polemiche per il Live Earth
Si chiama Live Earth 7/7/07 la maratona musicale-ambientalista che si
è svolta lo scorso 7 luglio, organizzata dall'ex vicepresidente democratico
americano Al Gore contro il surriscaldamento del pianeta. Il concerto
globale è cominciato a Sydney ed è
proseguito per le successive 24 ore
toccando sette continenti. Madonna,
Duran Duran, Beastie Boys, Foo
Fighters, Red Hot Chili Peppers,
Razorlight, Genesis, Keane, James
Blunt, Snow Patrol, Black Eyed Peas
sono alcuni dei grandi nomi della
musica pop che hanno accettato di
esibirsi sul palco londinese del concerto ecologico, nel nuovo stadio di
Wembley (nel giorno del secondo
anniversario dell'attacco terroristico
che colpì la capitale britannica uccidendo 52 persone). In simultanea
con Londra, il Live Earth 7/7/07 ha
coinvolto altre grandi città del mondo, con oltre cento concerti che per
24 ore sono stati trasmessi in diretta
tv, radio, Internet, e seguiti da due
miliardi di persone. Gli altri ecoconcerti si sono tenuti a Maropeng,
vicino Johannesburg (Sudafrica),
Tokyo (Giappone), Aussie Stadium a
Sydney (Australia) e Copacabana
Beach a Rio de Janeiro (Brasile).
Negli Stati Uniti i concerti (che hanno visto la partecipazione tra gli altri
di Roger Waters, Ludacris, Smashing
Pumpkins, Police, Bon Jovi, Alicia
Keys) si sono svolti in New Jersey, al
Giants Stadium e a Washington. La
lista delle star che hanno accettato di
esibirsi a Londra e negli States è stata resa nota da Kevin Wall, fondatore degli show Live Earth, sul sito
della manifestazione. "Vogliamo - ha
dichiarato Wall - mettere assieme
gente da ogni parte del globo per la
lotta contro il cambiamento climatico. Live Earth si estenderà su sette
continenti, con musicisti di tutti i
generi e di tutte le generazioni". L'iniziativa ha avuto un obiettivo preciso: sensibilizzare l'opinione pubblica
sul problema dell'aumento della temperatura terrestre e spingere così i
governi ad agire. "Attirando un pubblico di oltre un miliardo di persone,
speriamo che Live Earth lanci una
campagna globale e dia a una massa
critica di persone nel mondo gli strumenti di cui hanno bisogno per risolvere la crisi climatica", ha sottolineato Al Gore. Persa nel 2000 la
battaglia per la presidenza contro
George W. Bush, Gore si è dedicato
a tempo pieno alla causa ambientalista e alla battaglia contro l'effetto
serra. Il suo documentario ecologista
An Inconvenient Truth (Una scomoda verità) quest'anno ha conquistato un Oscar. In Italia la lunga maratona musicale è stata seguita in
esclusiva da la7 ed mtv, con due lunghissime dirette che hanno coperto
tutte le 24 ore dello show. In oltre
10 milioni hanno seguito l’evento in
streaming via web, decretandolo
l’evento più seguito nella storia di
internet, battendo anche il live8 di
qualche anno fa. Le polemiche per
l’alto impatto ambientale dei concerti, che in realtà sono stati pensati per
essere in tutto e per tutto eco compatibili, non sono riuscite a rovinare
l’impatto mediatico di un evento
così mastodontico.
Il 21 settembre 2007 potrete finalmente conoscere i Rolling Stones
come non li avete mai visti. Martin
Scorsese e la band più famosa del
globo hanno unito le forze per girare
il film musicale dell'anno, "Shine A Light".
Più che un film, in realtà si tratta di un documentario sui Rolling Stones che immortala il
concerto dello scorso autunno al famoso Beacon Theater di New York e ne immortala
l'indicibile energia. Ci aspettiamo un film
emozionante e unico, mancano solo pochi
mesi...
Stop forzato al tour americano di
Dolores O'Riordan. Il concerto che
l'ex cantante dei Cranberries ha tenuto qualche giorno fa a Los Angeles è
stato drammaticamente interrotto per
un grave malore che ha colpito il batterista
della sua band. Graham Hopkins, questo il
nome del musicista, è stato rianimato sul
palco e immediatamente trasportato in ospedale, a sirene spiegate. Al momento non si sa
nulla delle sue condizioni di salute. Quello
che è certo è che il tour di Dolores è stato
temporaneamente sospeso.
Uscirà a ottobre la raccolta
"Ultimate Santana", compilation di
alcuni dei brani più significativi
della carriera del guitar hero, da
"Abraxas" a "Supernatural", "una
lettera d'amore per i miei fan", come l'ha
definita recentemente lo stesso Santana. L'album conterrà anche tre brani inediti featuring
guest star d'eccezione: Chad Kroeger dei
Nickelback, Michelle Branch, Tina Turner e
Shakira. Siamo sicuri che si tratta di singoli
destinati a salire le classifiche.
E' arrivata la conferma dalla pubblicazione del nuovo album di Jovanotti che arriverà nei negozi tra Gennaio e Febbraio del prossimo anno.
Non sono ancora disponibili né il
titolo né i brani presenti, la cosa sicura è he
ascolteremo qualcosa di differente rispetto al
precedente “Buon Sangue” uscito nel 2005,
come tradizione vuole. Jovanotti è rinchiuso
da circa due mesi nel suo studio di registrazione di Tortona dove sta chiudendo le registrazioni, effettuate a inizio anno in varie
parti del globo, Los Angeles, Milano, Hannover, Berlino e Rio sono alcuni di questi.
A settembre tornano i Foo Fighters
Esce “Echoes, Silence, Patience and Grace”
A Settembre uscirà il
sesto album in studio
per i Foo Fighters, si
intitolerà “Echoes, Silence, Patience and Grace” ed è stato prodotto
da Gil Norton (Pixies,
Feeder, Maximo Park),
già in studio con i FF
per il precedente LP;
100 fan inglesi hanno
avuto la fortuna di ascoltare in anteprima le nuove tracce durante un
concerto a sorpresa tenuto il 5 Luglio a Londra
presso il Proud Gallery di Camden. “Ci sono le
classiche cazzate che fa una rock band di quattro elementi, ma anche parti dove sono presenti
importanti orchestrazioni e ritmi assurdi” ha
tentato di chiarire Dave Grohl a coloro che non
hanno potuto partecipare all’esclusivo showcase. All’interno del disco è presente una canzo-
ne intitolata “The Ballad
Of The Beaconsfield
Miners”, è un brano che
Dave ha dedicato a due
minatori Australiani rimasti intrappolati sotto
terra che per alleviare
l’attesa dei soccorsi hanno chiesto un iPod con
la musica dei Foo Fighters: “Mi sono commosso” ha spiegato
Grohl a Billboard.com “Ho scritto loro un messaggio; ‘Hei ragazzi sono Dave. Siete nei nostri
pensieri e preghiere. Quando uscirete sappiate
che ci sono due biglietti e due birre fresche che
vi aspettano ovunque voi vogliate'. Una volta
salvati uno di loro è venuto a un nostro concerto e dopo esserci sbronzati insieme ho pensato
di scrivere qualcosa per lui”, il brano è stato
registrato con l’aiuto della chitarrista Kaki King.
Il nuovo album dei R.E.M. suona rock
Presentati i nuovi pezzi nel corso di 5 esclusive serate a Dublino
I R.E.M. tornano al rock. La notizia era
nell’aria, ma la conferma arriva da Dublino, dove la band americana ha tenuto 5 serate di “live
rehearsal”, prove pubbliche dal vivo delle canzoni che andranno a comporre il nuovo disco.
La band ha concluso da poco la prima fase di
registrazione dell'album che seguirà "Around
the sun" (2004), ultimo disco di studio e parte
del trittico di album dopo l'uscita dalla band di
Bill Berry, tutti contraddistinti da atmosfere
prevalentemene intime e maliconiche. Sotto la
guida del nuovo produttore Jacknife Lee, la
band si è trasferita a Dublino. Il programma
prevedeva 5 serate all'Olympia Theatre in cui
portare di fronte ad un pubblico i
nuovi brani. "Non è tanto la vostra
reazione alle nuove canzoni che ci
interessa - ha spiegato Michael Stipe
al pubblico - Ma la nostra reazione a
suonarle di fronte a qualcuno. Grazie per la pazienza". "Non è un concerto tradizionale", ci tiene a precisare la band, ma è comunque uno
spettacolo: Stipe, Buck e Mills si
presentano aiutati dal batterista Bill
Rieflin e dal chitarrista Scott
McCaughey mostrando da subito la
ritrovata dimensione elettrica della
band. Il cantante inforca gli occhia-
li e legge i testi da fogli stampati o dal suo computer portatile, spesso guardando poco la platea
durante le canzoni, ma chiaccherando parecchio
tra un brano e l'altro Ogni serata finiscono in
scaletta 11 brani nuovi, più sette-otto brani vecchi. Le canzoni nuove sono quasi tutte veloci ed
elettriche, solo in un paio di occasioni salta fuori una chitarra acustica. Atmosfera più tesa la
prima serata, zeppa di ospiti VIP (Bono e The
Edge sono seduti in un palchetto). Quando un
fan gli chiede quando uscira il disco, lui risponde "Non lo so, non l'abbiamo neanche finito".
Comunque è probabile che entro l'anno il disco
sia pubblicato.
Un nuovo lavoro per i Tazenda, uno dei primi e più apprezzati gruppi di rock etnico in Italia. Il disco si intitola “Vida”,
e vede un’importante new entry nella formazione del gruppo: la voce Beppe Dettori, che sostituisce quella dello storico e indiscusso frontman della band, Andrea Parodi, scomparso il 17 ottobre 2006 dopo che da un anno gli erano stati
diagnosticati due tumori. In realtà Parodi aveva già lasciato il
gruppo già nel 1997, ma negli ultimi mesi della sua straordinaria avventura si era ricongiunto con i suoi storici compagni per salutare il suo pubblico con una serie di intensi e
commoventi live. La storia dei Tazenda comincia verso la
fine degli anni ‘80, più precisamente nel 1988, quando Gigi
Camedda, Gino Marielli e Andrea Parodi, fondano uno dei
primi gruppi di rock etnico in Italia: i Tazenda. Il loro primo
lavoro dal titolo omonimo mostra subito un sound che non
passa inosservato alla critica ed alla gente: le launeddas, i
tenores campionati, l’uso delle fisarmoniche diatoniche e
delle chitarre elettriche che rimandano alle cornamuse, e non
ultime le loro voci, li rendono immediatamente riconoscibili
al punto di parlare in seguito di un “sound Tazenda”: insomma un marchio di fabbrica unico. Il nome è stato preso da
"Seconda Fondazione", un romanzo di Isaac Asimov in cui
gioca un ruolo fondamentale il pianeta "Tazenda". Nel 1990
vincono il premio Tenco con Carrasecare. Diventano poi
famosi al grande pubblico grazie alla loro partecipazione al
Festival di Sanremo nel 1991 con la canzone “Spunta la luna
dal monte” cantata in coppia con Pierangelo Bertoli. Nello
stesso anno vincono anche il Cantagiro. Nel 1991 esce MURALES, per molti l'album più bello dei Tazenda, che vende
più di 200.000 copie. L'anno successivo partecipano di nuovo al Festival di Sanremo con “Pitzinnos in sa gherra”, e
esce l'album “Limba” il quale contiene, oltre al singolo di
Sanremo anche “Preghiera semplice”, con la quale parteciparono al Festivalbar e “Etta abba chelu” in collaborazione con
Fabrizio De André. La lista delle loro collaborazioni è di grande rilevanza: Gianni Morandi, Simple Minds, Fabrizio De
André, Pierangelo Bertoli, Mauro Pagani, Paola Turci, Inti
Illimani, Maria Carta e ancora tanti altri. Oltre che in Italia, si
sono esibiti anche in: Stati Uniti d'America, Canada, Australia, Germania, Inghilterra, Svizzera, Belgio e Cuba. Sono
stati considerati una “bandiera sarda nel mondo”.
Nel 1997 Andrea Parodi esce dal gruppo; Gino e Gigi proseguono da soli incidendo “Sardinia” nel 1998 e “¡¡¡BUMBA!!!” nel 2005. Nel 2006, dopo che Andrea Parodi, come
già detto, inizia a collaborare nuovamente con i suoi vecchi
compagni pubblicano 2 nuovi inediti: “E sarà Natale” e
“Armentos” contenute nel nuovo “Tazenda Reunion”, un
live inciso all'Anfiteatro Romano di Cagliari. Nel novembre
2006 l'ingresso del nuovo cantante, Beppe Dettori, che ha
alle spalle un'importante carriera da solista. Beppe Dettori
infatti ha collaborato con artisti del calibro di Ron, Enrico
Ruggeri,Vasco Rossi e Gatto Panceri ed Eros Ramazzotti,
che duetterà con il gruppo nel primo singolo estratto dal
nuovo album, dal titolo “Domo Mia”, in radio ormai da
qualche settimana. Con questa nuova formazione i Tazenda
sono infatti pronti per il lancio di “Vida”, uscito il 30 maggio 2007, prodotto dalla RadioRama production; il cd contiene 7 brani inediti più alcuni pezzi storici. Il cd si caratterizza per il ritorno al vecchio sound Tazenda. Nell'album
sono contenuti i cinque brani di maggior successo della versione originale rimasterizzata della passata formazione della
band, un duetto virtuale con Andrea Parodi e 7 brani inediti
tra cui appunto “Domo mia”, un commosso omaggio
all’indimenticato Andrea Parodi. "Andrea Parodi era un mio
fan - afferma Ramazzotti - col nuovo cantante Andrea Dettori mi e' sembrato giusto fare qualche cosa per ricordarlo, il
pezzo e' bellissimo, ho dovuto solo capire come mettermi
con il sardo".
Oltre a Domo mia, anche la canzone Universos rappresenta
una novità nella tradizione musicale dei Tazenda, un tentativo forse di costruire un nuovo mondo sonoro, pur mantenendo la tradizione e la musicalita' della lingua sarda. E il
brano Desperada e laudada, con la produzione e gli arrangiamenti di Riccardo Piparo, dimostra proprio che la tradizione
musicale sarda si puo' unire ai suoni moderni con ottimi
risultati. A questo nuovo corso sono affiancate altre quattro
canzoni inedite prodotte e arrangiate dal gruppo con tutti gli
ingredienti che li hanno portati al successo.
Quarta Puntata
Intervista a cura di: Chef Mene
Testi: Bugs!
Sono storie semplici quelle che Davide racconta nelle
sue canzoni, storie di gente semplice, storie di paese,
ma non per questo meno interessanti o coinvolgenti di
altre. Anzi, al contrario, forse è proprio questo il loro
punto di forza, quello che le rende così intense e ricche
di fascino, così poetiche e misteriose, e trasporta la sua
musica in una dimensione originalissima, diversa da
ogni altra cosa attualmente in circolazione: ciò sicuramente, è uno dei principali motivi che ha contribuito e
decretarne l’enorme successo. E la scelta di utilizzare il
dialetto delle sue parti, il laghée (o tremezzino) per raccontare queste storie è sicuramente un’altro elemento
fortemente caratterizzante della sua produzione, oltre
che una scelta coraggiosa e molto coerente con quello
detto fin qui. Nei suoi testi possiamo ritrovare le classiche leggende di paese, quelle che venivano raccontate
dagli anziani ai bambini nella piazza centrale nelle sere
d’estate, ma anche fotografie di personaggi curiosi realmente esistiti, passati davanti ai suoi occhi nel corso
degli anni e storie incredibili realmente accadute, fissate
nei suoi ricordi grazie alla sua incredibile curiosità, dote
che più di altre, oltre naturalmente al suo sconfinato
talento, gli ha permesso di essere quello che è e di fare
quello che tutt’oggi fa: racconta storie. E come un moderno menestrello gira per le piazze di mezza Italia
cantando i suoi incredibili aneddoti, affreschi di una
realtà, quella della piccola comunità, che forse non esiste più e si è andata perdendo negli ultimi tempi, in una
società dove contano sempre meno i valori della solidarietà e del rispetto reciproco, e dove ormai la gente non
sa nemmeno come si chiami il vicino di casa. Non è un
compito semplice in poche righe quello di introdurvi
nel mondo del personaggio Davide Van De Sfroos e
nelle atmosfere delle sue canzoni, che sicuramente vanno vissute in prima persona, ascoltando la sua musica e
assistendo ai suoi “laiv”, però ci proviamo a raccontare
la sua storia e i suoi pensieri, avvalendoci soprattutto
del suo aiuto, grazie all’intervista che ha avuto la gentilezza di rilasciarci. Per me personalmente, che lo seguo
ormai da qualche anno, è un vero piacere darvi il benvenuto alla quarta puntata di Anderview.
Per uno strano scherzo del destino Davide Bernasconi ha il suo primo contatto con la realtà nella
più importante città della Brianza, Monza, all’epoca
in provincia di Milano, pochi chilometri a nord della
caotica e dispersiva metropoli, dove nasce l’11 maggio del 1965. In realtà poco o niente della città rimarrà nel suo DNA. Circa quattro anni dopo si trasferisce a Mezzegra, piccolo e caratteristico paesino
che si affaccia sul lago di Como; è qui che le sue
radici trovano terreno fertile, vi affondano con decisione e traggono la linfa vitale che si riverserà abbondante nelle sue storie e nelle sue canzoni. Sul
lago Davide si sente decisamente a casa, è qui che
trova la sua vera dimensione, il lago ormai è una
parte essenziale e integrante di lui e del suo essere.
A metà degli anni ‘80, poco meno che ventenne,
arriva il suo primo vero approccio con la musica:
entra infatti a far parte dei Potage, un gruppo postpunk col quale muove i primi passi nell’ambiente, e
con cui suona per qualche anno. Terminata questa
prima esperienza, e dopo un breve periodo in cui
cerca di affermarsi come solista, è all’inizio degli
anni ‘90 le cose iniziano a prendere una piega interessante. Nascono i De Sfroos, band con la quale
Davide inizia a incamminarsi sulla strada del folkrock, decidendo di mischiare la tradizione del dialetto tremezzino con la modernità di suoni rock,
scatenati e coinvolgenti. “Abbiamo dato vita ad un
nuovo gruppo: suoniamo e cantiamo in dialetto
storie di paese, di disperati e di contrabbando” disse Davide al Ghezzi, parrucchiere del paese. “Ah,
Sònuff de sfroos” rispose prontamente lui, e a questo episodio, stando a quanto raccontato da Diego
Spinola sul sito cauboi.it, si deve la nascita del nome
del gruppo, che poi avrebbe accompagnato Davide
anche nel corso della sua successiva carriera come
solista. De sfroos vuol dire di frodo, ed è un termine in dialetto utilizzato per identificare le attività dei
contrabbandieri. Rispettivamente nel 1992 e nel
1994 vengono pubblicati le prime due cassette del
gruppo, “Ciulandari”e “Viif”, che venivano vendute
a margine dei numerosi concerti che la band teneva
nella zona, ed è appunto grazie all’incessante attività
dal vivo che i De Sfroos iniziano a crearsi una certa
fama a livello locale, che inizierà a varcare anche i
confini della provincia nel 1995, dopo la pubblicazione di “Manicomi”, album che va letteralmente a
ruba e che contiene alcuni dei pezzi ancora oggi tra
più amati dai fan di Davide, un titolo su tutti “La
Curiera”.
Con il disco successivo, “Breva e Tivan” del 1999 i De
Sfroos diventano Davide Van De Sfroos, e con la carriera
da solista finalmente arriva anche il grande e probabilmente
inaspettato successo, che continua a crescere in maniera
esponenziale di album in album. Dopo pochi mesi esce anche un esperimento curioso, un mini-cd contenente tre
canzoni di ispirazione biblica dal titolo “Per una Poma”, poi
“...e semm partii” nel 2001, una sorta di concept album sulla figura dell’emigrante (50.000copie vendute), “Laiv” nel
2003, album che, come si intuisce dal titolo, è la registrazione di uno dei suoi più memorabili concerti (35.000 copie
vendute in sole tre settimane!) per arrivare infine ad
“Akuaduulza”, pubblicato nel 2005, album interamente ispirato alla vita e alle leggende del lago. L’album entrerà ufficialmente nella top 20 della classifica italiana dei dischi più
venduti, scalandola addirittura fino al dodicesimo posto! Un
risultato eccezionale per un artista che canta in un dialetto
che solo poche centinaia di persone parlano e capiscono in
tutta Italia. In effetti la sua musica è accessibile a tutti, anche grazie al fatto che tutti i suoi cd contengono all’interno
del libretto la traduzione in italiano di tutti i testi. Un incredibile successo di pubblico testimoniato anche dall’enorme
quantità di gente che si accalca per assistere ai suoi concerti;
e ne vale veramente la pena perché ogni volta sono qualcosa di speciale. Non è solo l’esibizione sul palco, che risulta
sempre impeccabile e professionale, a stupire, ma è l’energia
e la carica del pubblico che fa da cornice agli eventi a rendere l’atmosfera perfetta: persone che ballano, saltano, cantano e si scatenano al ritmo travolgente della musica: fermarsi
a guardare i fan di Davide è veramente un spettacolo nello
spettacolo: ci sono i cauboi (il fan club di Davide, gli irriducibili: lo seguono ovunque, fin dagli inizi; prendono il nome
dei personaggi di una canzone contenuta in “Breva e Ti-
van”), genitori coi bambini, ragazzini coi nonni, i giovani.
Un fenomeno veramente intergenerazionale che unisce tutti
i tipi di pubblico. Recentemente Davide ha suonato veramente ovunque in Italia, anche ben oltre i confini della
Lombardia, poi a Madrid, Bruxelles, Berlino, New York e
ha partecipato ad importantissimi festival internazionali
quali il Pistoia Blues, La Notte della Taranta, il Folkest, il
Rapperswille Jazz & Blues Fest fino al French Quarter Festival a New Orleans, viaggio che gli è stato di ispirazione
anche per un brano inedito contenuto nel dvd “Ventanas”.
Ma tra un disco e l’altro, nonostante un’attività live veramente incessante, Davide, artista veramente a 360°, non si
sa come ma ha trovato anche il tempo di dedicarsi anche ad
altri progetti che esulano un po’ dalla carriera musicale: ha
lavorato ad alcuni programmi televisivi per RaiDue e in
particolar modo ad una docu-fiction dal titolo “Nashville,
provincia di Como”, in cui ha anche recitato interpretando se stesso e, ultimo ma
non in ordine di importanza, ha scritto
quattro libri. Il primo di questi risale al
1997, ed era una raccolta di pensieri e poesie dal titolo “Perdonato dalle Lucertole”,
scritte in laghée, così come “Capitan Slaff”,
pubblicato nel 2000, una favola da leggere
e ascoltare ambientata sulle rive del lago. E
poi arrivano i suoi due romanzi (questi
scritti in italiano): “Le Parole Sognate dai
Pesci” e l’ultimo “Il mio nome è Herbert
Fanucci”, che in un mesetto dall’uscita ha
venduto qualcosa come 20.000 copie.
Quello che Davide racchiude nei suoi lavori, che siano canzoni o romanzi, è veramente un mondo curioso e affascinante,
costellato di ombre, leggende, bizzarri personaggi e storie incredibili, e non solo il
pubblico si è accorto del suo enorme talento, ma anche gli addetti ai lavori: tra i riconoscimenti più importanti da lui vinti ricordiamo nel 1999 il premio come
“Miglior Artista Emergente” a Sanremo, al
Premio Tenco, dove ormai è di casa, e nel
2002 la Targa Tenco per il “Miglior album
in dialetto” con “...e semm partii”. Un cantautore formidabile, e un gruppo di musicisti che lo accompagnano in tutte le sue
esibizioni dal vivo veramente eccezionale;
un nucleo che però è mutato parecchio nel
corso degli anni fino ad arrivare alla formazione attuale che annovera nomi conosciuti a livello internazionale, oltre naturalmente ad Anga, violinista dal talento impressionante, con Davide fin dagli inizi, unico
punto fisso e inamovibile del gruppo, anello di congiunzione col passato. Insostituibile! Che altro aggiungere, in realtà ce ne
sarebbero talmente tante di cose da dire
che non basterebbe un numero intero della
rivista (figuratevi che alla Cattolica di Milano una ragazza qualche anno fa si è laureata con 110 in “Scienze dell’Educazione”
discutendo una tesi dal titolo “Il linguaggio
dialettale e la creatività: Davide Van De
Sfroos”), ma purtroppo o per fortuna è
arrivato il momento di chiudere e lasciar
finalmente parlare l’artista, che ha dato
risposta ad alcune delle nostre numerose
curiosità. Prima di lasciarvi all’intervista, ci
teniamo però a ringraziare, oltre naturalmente a Davide, che è riuscito a trovare un
po’ di tempo per noi tra una data e l’altra
del suo tour estivo, anche Marco Palombo
per la sua pazienza, gentilezza e disponibilità. Grazie di cuore, questo è stato veramente importante per noi. Allora buona
lettura e appuntamento a Settembre!
Ciao Davide, grazie per averci concesso qualche minu- Prima di tutto a me piace molto
to per la nostra intervista. Cominciamo:
lavorare con gente nuova e scalpitante, piena di energia. La mia
All’inizio della tua carriera facevi parte di un gruppo band non è come i Rolling
chiamato i “Potage”. Qual è stata la strada che ti ha Stones, ossia non ho una
portato a dedicarti al genere folk-rock e perché?
formazione fissa, ma tutto
dipende dalla mia pazzia
Ti posso dire da subito che i Potage sono stati un connubio musicale, dal genere e
tra bene e male, infatti il gruppo era poco conosciuto e af- dal tipo di piega e di
fermato all’epoca. La band è nata per un insieme di passio- suono che voglio far
ni e per la mia verve da diciassettenne che si è fatta traspor- prendere ad un ditare dalla musica del periodo caratterizzata per lo più da sco. Musicalmente
gruppi come i Sex Pistols e soprattutto i Ramones. E’ stato parlando i miei album si
sicuramente uno dei periodi più belli della mia vita; non mi differenziano abbastanza l’uno dall’altro.
consideravo ancora un musicista a tutti gli effetti, ero alle Il mio essenzialmente è un modo di voler essere che
prime armi e per me si trattava fondamentalmente di gioca- mi rende al tempo stesso vittima e carnefice dell’evoluzione
re con gli strumenti imitando le movenze e gli atteggiamenti della mia musica, inoltre non voglio essere né un tiranno né
dei componenti di gruppi stravaganti e originali, come per un tutore di una band che vorrei fosse sempre il meno staesempio i Blues Brothers. Devo dire che però mi sentivo
già avido di palco e nonostante la mia timidezza è stata proprio la mia grande passione musicale per tutti i più grandi
cantautori ad accompagnarmi fino al successo. Mi ricordo
ancora le prime prove che facevo in garage con gli amici, in
cui l’elemento predominante era la più totale spensieratezza,
ed è questo fondamentalmente il motivo per cui abbiamo
cominciato a dedicarci ad un genere, che io ho ribattezzato
punk-folk, dove non c’è bisogno di parlare di politica che
profondamente odio e non trovo interessante, dove non c’è
bisogno di etichettature, ma è importante soprattutto la
propria credibilità.
Oggi sei noto con il nome di “Davide Van De Sfroos”,
ma inizialmente il tuo gruppo aveva il solo nominativo
“De Sfroos”. Da dove ha origine il nome e come mai
quando sei diventato solista hai deciso di mantenere
questo legame con il passato?
Il nome di una band principalmente deve essere un fattore
scatenante e che metta curiosità. Ho usato per la prima volta questo pseudonimo per la pubblicazione del mio primo
album come solista “Breva e Tivan”. Questo nominativo è
stato inventato dal barbiere del mio paese ed è diventato fin
da subito il mio simbolo e logo personale, fin da quando
suonavo alle feste del missultino. Prima ancora di essere
noto come cantautore usavo già questo pseudonimo come
scrittore su un giornale locale. Dunque sento che mi appartenga profondamente, per me non si tratta affatto di un
legame con il passato, ma una scelta dovuta al fatto che la
gente che conosceva la mia musica ormai mi associava a
quel nome e poi appunto per la paternità che ne rivendico,
come già detto lo sento molto mio.
gnante possibile. Tutti i musicisti con i quali ho avuto il
piacere di suonare nel corso degli anni li considero tutti
Nel corso della tua carriera, non si può fare a meno di bravissimi e per me è sempre una gioia risuonarci insieme, e
notare il continuo avvicendamento dei musicisti che rinfrescarmi la memoria: ho di tutti un bellissimo ricordo.
suonano con te, nonostante sembri esserci tra voi un Niente di personale dunque, ma io sono il mio, ossia “züca
buon feeling, unica eccezione per il tuo insostituibile e melùn g'han la lur stagiùn” (Zucca e melone hanno la loro
violinista Angapiemage Galliano Persico.
stagione)! In ogni caso mi voglio considerare un buon tramQuali sono i motivi di queste continue evoluzioni della polino d lancio per tutti i nuovi talenti che hanno il piacere
band?
di voler suonare con me.
palchi da cui mi esibisco.
Nei tuoi testi vengono
narrate le storie di personaggi bizzarri e incredibili: da dove nasce
l’ispirazione? Sono totalmente frutto della tua
fantasia o sono racconti
di persone realmente
esistite?
La base di partenza è per
l’ottanta per cento legata
alla realtà e racconto quindi storie di personaggi
esistenti o esistiti che ho
incontrato girando lungo il
percorso della vita. Le
storie prendono vita riunendo queste esperienze e
impastandole con la fantasia. Però adesso si cambia.
Sto lavorando ad un nuovo album nel quale sarò
molto più sfacciato nel
fare nomi e non saranno
più riferimenti casuali, ma
sarà la nascita di un nuovo
stile per il quale io sarò
contento di accontentare il
protagonista della canzone. Non riesco a immaginarmi Dante così come
viene comunemente raffigurato, con due foglie di
basilico in testa e la cuffietta da deficiente seduto
su una roccia ad aspettare
l’ispirazione; Dante era
uno che viveva e i suoi
Quando vai in giro per le strade del tuo paese e racconti derivano da esperienze di vita. Per me è più
più in generale della tua zona, in cui sono am- facile immaginarmi il grande poeta fiorentino che si
bientate gran parte delle storie che racconti nei diverte in compagnia di donne dai facili costumi.
tuoi dischi e nei tuoi libri, che cosa provi e
com’è il rapporto con gli abitanti di quei luo- In un tuo pezzo intitolato “El Mustru”, è molto
ghi?
curioso il personaggio principale che ha la visione di un mostro in mezzo al lago. Raccontaci
Il rapporto con gli abitanti di quei luoghi, in cui ho come è nato questo pezzo.
vissuto gran parte della mia giovinezza, è di interscambio ed entusiasmo, anche se qualcuno ogni Intanto per cominciare il mostro del lago è esistito
tanto esagera esaltandosi un po’ troppo, ma i pro- (o qualcosa di simile è esistito). La storia essenzialblemi sono esclusivamente suoi. A me piace l’idea di mente parla della perdita della credibilità delle persocelebrare la vita delle persone di quei luoghi, cartoli- ne che per squilibrio, motivi di salute o una cosa più
nati e incorniciati in quadretti che sanno di muschio grossa di loro vengono emarginati; a questo punto la
e di stantio; non voglio essere un paladino dei deboli mostruosità è non essere creduti ed essere considee degli oppressi, e nemmeno un araldo: questo la rati dei ballisti. Tutti noi abbiamo visto dei mostri
gente del posto l’ha capito così come il mio esperi- che dipendono dallo straordinario che ci travolge e
mento, quello di riunire diverse generazioni sotto i che io ho voluto ricordare in questa canzone.
Parlumm mea de barbera,
nel buceer gh’è la dencéra
che la riid senza di me
e sun ché cun l’infermiera
setaa giò sö na cadréga
che la viàggia de par lee
E anca el suu nel curiduur me paar piö lüü,
el vöör parlàmm
dumandi al laagh, da la finestra,
se'l se regorda chi è che sun
per questa geent che vee a truvamm
cun scià i biscott
sun piö nagott
dumanda ai pèss, dumanda ai sàss,
che luur la sànn quel che ho vedüü
Perchè adess g’ho sö el pigiama
ma regordes che una volta
seri el re di pescaduu,
ho vedüü sguaràss el laagh,
ho vedüü quatàss el cieel
e la loena burlà giò,
l’era faa cumè un’anguila,
l’era gross cume un batèll
e’l majava tücc i stell,
una bissa incatramata,
cun la buca sbaratada
e cui öcc dell’oltrummuund...
un mustru, ma l’era mea el film de l’uratori
un mustru, vegnüü’n de un teemp che l’era piö el sò
ho vedüü el mustru, ho vedüü el mustru...
Non parliamo di barbera,
nel bicchiere c’è la dentiera
che ride senza di me
e sono qui con l’infermiera
seduto su una sedia
che viaggia da sola
E anche il sole nel corridoio non mi sembra più lui,
ma vuole parlarmi
domanda al lago, dalla finestra,
se si ricorda chi sono
per questa gente che viene a trovarmi
portando i biscotti
non sono più nessuno
domanda ai pesci, domanda ai sassi,
che loro sanno quello che ho visto
Perchè adesso sono in pigiama
ma ricordati che una volta
ero il re dei pescatori,
ho visto squarciarsi il lago,
ho visto coprirsi il cielo
e la luna cadere giù,
era fatto come un’anguilla,
era grosso come un battello
e mangiava tutte le stelle,
una biscia incatramata,
con la bocca spalancata
e gli occhi dell’altro mondo...
un mostro, ma non era un film dell’oratorio
un mostro, venuto n un tempo che non era più il suo
ho visto il mostro, ho visto il mostro...
E i m’hann truvaa luungh e tiraa E mi hanno trovato disteso
cunt i öcc de indemuniaa con gli occhi da indemoniato
e che parlavi de par me che parlavo da solo
“Vardii el re di pescaduu, “Guardate il re dei pescatori
stravacaa in so la sua barca, capovolto sulla barca
che’l se sbatt cumè un cagnott !” che si dimena come un cagnotto!”
m’hann dii che el mustru l’era el diabete
per mea dimm che seri màtt
quand che passavi me salüdaven,
quand se giràvi sentirvi riid
vegniven tücc a crumpà el pèss
per ghignà un zicc o per cumpatìmm
gnanca i fiöö m’hann mai credüü
e seri el re di rembambii
Adess g’ho sö el pigiama ma sun che sura un puntiil
a specià che’l solta fö,
sunn piee de medesèn,
me parlen tücc de arterio,
ma sun che per fala fö,
te speci setaa giò cun in man dumà una frosna
e sun propi mea stremii,
facch vede a’sti tòcc de merda se te seet deent
in del laagh
o nel coo de un rembambii...
un mustru, senza i me occ el ghe sariss mai staa.
mi hanno detto che il mostro era il diabete
per non dirmi che ero matto
quando passavo mi salutavano,
quando mi giravo sentivo ridere
venivano tutti a comprare il pesce
per ridere un po’ o per compatirmi
neanche i bambini mi hanno mai creduto
ed ero il re dei rimbambiti
Adesso sono in pigiama ma sono qui sopra un pontile
ad aspettare che salti fuori,
sono pieno di medicine,
Mi parlano tutti di arteriosclerosi,
ma sono qui per sfidarti,
ti aspetto qui seduto con in mano solo una fiocina
e non sono affatto spaventato,
fai vedere a questi pezzi di merda se sei
nel lago
o nella testa di un rimbambito...
un mostro, senza i miei occhi non ci sarebbe mai stato.
In una tua precedente intervista, hai rivelato la
volontà di lavorare in un “manicomio” e
l’intenzione di voler essere un “ponte” tra il
mondo dei normali e le persone che vivono in
un Universo un po’ spostato. Qual è emotivamente l’ispirazione che ti porta a raccontare
queste situazioni di disagio?
Tutto nasce da un’esperienza familiare che mi ha
colpito in prima persona e che ho vissuto sulla mia
pelle. Mi sentivo una forza dentro che dovevo liberare; era un periodo che ero molto stressato e
anch’io avevo bisogno di aiuto. Questo mi ha portato a sentirmi come un tramite buono e mi rendevo
utile nei confronti di chi aveva bisogno del mio supporto. Il motivo che mi porta a raccontare queste
situazioni di disagio è perché considero la pazzia un
Universo che grande o piccolo è in tutti noi. Questo
mi ha portato a vedere con altri occhi il problema:
ad esempio il “matto” viene considerato affascinante
nei tarocchi e più forte in natura nella cultura azteca.
do il dialetto? Può essere un metodo originale
per mantenerlo vivo anche tra i giovani che lo
stanno perdendo?
La mia scelta di comporre utilizzando il dialetto è
nata in un modo normale per effetto della naturalità;
non è mai stata una decisione spinta o pilotata. Mi
sono ispirato nella scelta a Dante Alighieri, che in
Italia è stato uno dei primi a comporre e scrivere
utilizzando la lingua del suo territorio. Il dialetto
penso che sia fondamentale tenerlo vivo e spero che
in parte la mia musica possa contribuire a farlo sopravvivere anche tra i giovani d’oggi.
A livello regionale come è stata accolta la tua
scelta di cantare in dialetto? E’ stata apprezzata
ovunque con lo stesso entusiasmo? Inoltre sappiamo che negli ultimi anni la tua popolarità ha
varcato anche i confini della Lombardia: dal
Nord-Est fino al Sud Italia, com’è il tuo rapporto con il pubblico delle altre regioni?
In Italia sono presenti un’infinità di modi diversi di esprimersi e che variano da zona a zona su La scelta di cantare in dialetto è stata recepita oltretutto il territorio nazionale. Da cosa è dipesa e modo e a livello superiore rispetto alle aspettative.
come è nata la tua scelta di comporre utilizzan- Anche in città come Bergamo, ad esempio, la mia
musica e il mio modo di
esprimermi sono stati
accolti con un grande
entusiasmo, così come
tu ricordi nel nord est
Italia, in Piemonte, fino
al sud. Penso che l’uso
del dialetto non sia un
ostacolo alla diffusione
della mia musica nelle
diverse regioni, in quanto alla gente piace
“sforzarsi” per cercare
di capire una lingua strana ed esotica. Come me
ci sono gruppi come i
Tazenda, i fratelli Mancuso o lo stesso Fabrizio
De Andrè, piccole diversità che fanno grande
l’Italia. Comunque, a
prescindere dalla comprensione o meno dei
testi, la gente ti può apprezzare anche per il
tipo di musica che suoni. Per esempio a New
Orleans ho una piccola
cerchia di fan e ho avuto anche il piacere di collaborare con
grandissimi musicisti locali durante le mie serate, nonostante non capiscano nemmeno una parola di quello che canto
ci accomuna il linguaggio universale della musica.
provato a trovarti davanti ad artisti del calibro di Antonacci, Vasco Rossi, Battisti e molti altri? E’ stato il
punto di arrivo di un percorso precedentemente intrapreso oppure era il disco in sé che ha attirato i favori
del pubblico?
Le tue partecipazioni a diversi programmi televisivi,
specialmente sulle reti RAI e trasmessi in tutta Italia, Il successo del 2005, devo essere sincero, non è stato assohanno in qualche modo agevolato o contribuito al tuo lutamente previsto, tanto meno il frutto di un percorso pensuccesso?
sato precedentemente. Per me è stata una grande soddisfazione perché in quel momento non eravamo supportati da
Onestamente posso dire poco, perché le mie comparsate hit parade o compilation. Il mio grazie va a tutti coloro che
sono state per lo più sporadiche, in ogni caso piccola o hanno creduto in me e che grazie al passaparola hanno congrande che sia la Tv è un palco video che ti mette in mostra tribuito ad allargare la mia popolarità. Essere catapultato al
e ti fa conoscere fin dove riesce ad arrivare, mettendo molte dodicesimo posto tra Vasco Rossi e Antonacci mi ha fatto
volte in visione anche delle realtà più piccole che altrimenti sentire confortato e coccolato.
non riuscirebbero ad arrivare ovunque.
Bene, con questo abbiamo terminato. Grazie mille per
Nel 2005 sei entrato in classifica direttamente al 12° la tua disponibilità, e in bocca al lupo per il tuo nuovo
posto con il tuo ultimo disco “Akuadulza”. Cosa hai disco.
Per saperne di più su Davide Van De Sfroos:
www.davidevandesfroos.com
www.cauboi.it
www.myspace.com/davidevandesfroos
Era un po’ effettivamente che non se ne sentiva più
parlare, da circa quattro anni, dall’epoca di
“Bonito” non si avevano più loro notizie. In realtà
nel frattempo era uscito un altro disco, “1m2”, nel
2004, che però è passato completamente sotto silenzio. Adesso è da qualche settimana che final-
mente (?) sono tornati in radio un nuovo loro singolo. Naturalmente stiamo parlando degli Jarabe
De Palo, che tornano a rimpinguare gli spogli scaffali estivi dei negozi di dischi con un nuovo album
di inediti dal titolo “Adelantando”, in uscita il 20
luglio, anticipato dal singolo “ Mi Piace Come Sei”,
cantato in coppia con il nostrano cantautore romano Niccolò
Fabi. La band spagnola torna così a tre anni di distanza dall'ultimo lavoro discografico per celebrare i primi dieci anni di attività
del gruppo. Si tratta del
sesto album del collettivo
nato nel dall'incontro di
Pau Donès con Alex Tenas (batteria), Joan Genè
(basso), Jordi Mena
(chitarra) e Daniel Forcada (percussioni) e salito al
successo nel 1996 con il
disco La Flaca, che ha
venduto in tutto il mondo
oltre cinque milioni di
copie. Il brano che dava
titolo all’album si è affermata come canzone
dell’estate a scoppio ritardato nel 1999, anno in cui
esce in Spagna (l’anno
successivo nel resto
d’Europa). Come musicista, frontman, chitarrista
e compositore all’epoca
della formazione del gruppo Pau Donès aveva alle spalle una
discreta gavetta: di origine aragonese, ma cresciuto a Barcellona,
ha lavorato con vari gruppi prima di realizzare il suo progetto
attuale. A 15 anni, insieme a suo fratello Marc, forma un gruppo
chiamato J.& Co.Band; poi un altro chiamato Dentaduras Postizas. Durante questo periodo combina le sue esibizioni musicali
in locali di Barcellona con il lavoro in un'agenzia pubblicitaria. Il
grande successo arriva dopo un viaggio a Cuba, dove trova l'ispirazione per scrivere La Flaca che darà titolo al suo primo album
nel 1996. Dopo avere conquistato la popolarità, Pau intende
dimostrare al suo pubblico che "La Flaca" non è stato un semplice episodio fortunato, e lancia Depende (1999), prodotto da
Joe Dworniak dopo due mesi di lavoro negli studi Moody di
Londra. Il nuovo disco annovera collaborazioni importanti come quella di Ketama e Jovanotti, che ha lavorato alla versione
italiana della titletrack del disco; propone testi ironici e ingegnosi
e continua a coinvolgere il pubblico ispanico come anche quello
italiano. Nel 2001 esce De vuelta y vuelta, il disco in assoluto più
profondo ed intimista. Nel primo videoclip dell'album, Pau
compare per la prima volta senza la sua proverbiale criniera,
completamente rasato. Anche questo disco conta collaborazioni
importanti come quelle di Antonio Vega, Jovanotti, Vico C e
Celia Cruz. Nel 2003 il gruppo opera una nuova svolta verso
canzoni più leggere e positive come Bonito, il primo singolo,
allegro e coinvolgente, e participazioni come quella di Los Mártires del Compás, la cantautrice Elena Andujar e l'amico italiano
Jovanotti. Nell'inverno del 2004 parte un tour a seguito dell'uscita del nuova lavoro 1 m2 (Un metro quadrato) con la participazione di amici come Jorge Drexler, Lucrecia o Chrissie Hynde
(The Pretenders). Dopo tre anni tornano con una raccolta di 12
nuovi pezzi (in Italia sarà la Carosello Records a pubblicare il
nuovo album) estivi e allegri. Sarà tra questi uno dei tormentoni
della prossima estate? Staremo a vedere. Per gli amanti del gruppo sicuramente un graditissimo ritorno.
Lunga e intensa carriera quella di un duo che nel mondo
dell’Alternative Rock sicuramente non è tra gli ultimi arrivati. Un
po’ triste e un po’ riduttivo nei confronti del loro talento il fatto
che, almeno qui in Italia, debbano la loro enorme popolarità al cosiddetto “PO PO PO PO PO PO PO”, ovvero il coretto che ha
accompagnato i festeggiamenti per la vittoria della nazionale agli
scorsi campionati del mondo del calcio, motivetto che è stato adottato in principio dal capitano della Roma Francesco Totti e dai suoi
tifosi, e in seguito diventato un vero e proprio inno universale. In
realtà il brano a cui si ispirava l’allegra canzoncina aveva riscosso un
più che discreto successo anche quando era uscito come primo estratto dall’ album “Elephant” nel 2003, contribuendo in maniera
determinante a far conoscere il gruppo anche nel
nostro paese. Naturalmente stiamo parlando del
tormentone “Seven Nation Army” dei White Stripes, che nel solo anno d’uscita vendette centinaia
di milioni di copie nel mondo, per poi naturalmente essere ripubblicato lo scorso anno in occasione
della seconda e inaspettata seconda ondata di popolarità. In realtà
anche se il gruppo inizia a farsi conoscere in giro per il mondo nel
2003, la loro storia ha radici molto più antiche e le voci e le leggende che circolano sui non ben definiti rapporti tra i due componenti
del gruppo, oltre che ad azzecatissime scelte per quanto riguarda
l’immagine della band hanno contribuito a decretarne il definitivo
successo, oltre che naturalmente la loro musica, energica, aggressiva
e molto minimalista. Ma prendiamo una pausa e riordiniamo le idee.
La storia del gruppo inizia nel 1997, quando due
ambiziosi musicisti del Michigan, Jack White (John
Anthony Gillis), nato il 9 luglio 1975 e Meg White
(Megan Martha White), nata il 10 dicembre 1974,
amanti del blues e del rock and roll, decidono di creare un gruppo musicale: i White Stripes. Il loro nome deriva da delle vecchie caramelle al gusto di menta con la carta di colore bianco e rosso: The White
Stripes è stata un'idea di Meg, golosa di questo tipo
di caramelle. Come avviene per la maggior parte dei
complessi, i due cominciano a suonare nei club locali, riscuotendo l'interesse di un sempre maggior pubblico. Così, nello stesso anno, firmano il loro primo
contratto con la Sympathy for the Record Industry,
etichetta discografica conosciuta per avere messo in
luce vari gruppi interessanti: proprio quest'etichetta
accompagnerà Jack e Meg nei loro primi tre album.
Nel 1998, escono alcuni singoli, tra cui Let's Shake
Hands e Lafayette Blues, che costituiscono il preludio al loro primo omonimo progetto discografico,
“The White Stripes”, pubblicato nel 1999, che viene
descritto dalla band come «il più arrabbiato, crudo e
potente» che abbiano mai prodotto. Si tratta di un
album "difficile", scarsamente apprezzato dalla maggior parte dell'audience, che tuttavia contiene alcuni
pezzi interessanti, non a caso negli ultimi anni, l'album è stato comunque rivalutato per la sua grande
carica innovativa e per l'originalità dello stile. Il se-
condo album, “De Stijl”, uscito nel 2000, ha segnato
per la band un'importante tappa verso il successo
internazionale: infatti, per la prima volta, il disco
raggiunge discreti dati di vendita anche in Europa:
Hello Operator e Death Letter sono i singoli che
riscuotono il maggior seguito. Parte degli ottimi risultati è dovuta anche al grande successo della loro
immagine; le voci che dicono che i due non siano
davvero fratello e sorella, ma che invece siano stati
sposati per alcuni anni e poi divorziati, permettono
alla band di ottenere sempre maggior visibilità, fino
addirittura a comparire nelle prime pagine delle principali riviste musicali. In quell'anno, in una delle numerose interviste, i White Stripes sottolineano l'ormai indissolubile legame che è presente tra il gruppo
ed i colori bianco, rosso e nero che - secondo quanto detto da Jack - «sono la combinazione di colori
più forte dell’universo», colori che hanno influenze
dirette sull'immagine (e in modo particolare sull'abbigliamento) della band. Nel 2001 il gruppo pubblica
il suo terzo lavoro, “White Blood Cells”: l'album, a
differenza degli altri due lavori (incisi nel soggiorno
della casa di Jack), viene registrato a Memphis. Già
prima dell'uscita dell'album, in Inghilterra, i White
Stripes vengono acclamati dalla critica, e negli USA
diventano una delle band più pubblicizzate. Vendono 900.000 copie, risultato ottimo per una band fino
a due anni prima praticamente sconosciuta.
Vengono estratti vari singoli dall'album, ma il più famoso è
“Fell in Love with a Girl”; la canzone diventa in breve tempo
famosa, trainata anche e soprattutto dal rispettivo video, nel
quale il loro regista di fiducia, Michael Gondry (celebre per
aver lavorato con artisti del calibro di Rolling Stones, Daft
Punk, Chemical Brothers, Beck e Kylie Minogue), fa uso
dell'animazione LEGO. Per questo brevissimo video, la band
ha ottenuto vari riconoscimenti, tra cui tre premi agli MTV
Video Music Awards del 2002. Nel frattempo, il gruppo cambia etichetta discografica: infatti, si verifica il passaggio dalla
Sympathy for the Record Industry alla V2 Records, che, a causa delle sempre maggiori richieste, provvede alla ristampa dei
primi due album. Il 1° aprile 2003 esce quello che è considerato il loro lavoro più rappresentativo: “Elephant”. Appena una
settimana dopo la sua uscita, trainato dal celebre singolo Seven
Nation Army, l'album entra al primo posto della classifica inglese e ed al terzo posto di quella americana. Altri singoli estratti dal disco hanno riscosso un grande successo; tra di essi,
si ricordano soprattutto “I Just Don't Know What to Do With
Myself”, con il rispettivo video in bianco e nero girato da Sofia
Coppola e con la partecipazione della celebre modella Kate
Moss, e “The Hardest Button to Button” dedicato a quei bambini rovinati dall'incapacità dei rispettivi genitori di garantire
loro una buona infanzia. L'album ha venduto quasi 5.000.000
di copie, ed è stato insignito di numerissimi premi. Nell’agosto
del 2003, la rivista Rolling Stone ha messo Jack White al 17°
posto nella classifica dei 100 più grandi chitarristi di tutti i
tempi (The 100 Greatest Guitarists of All Time). Nel 2005 la
band ha pubblicato il suo quinto album, “Get Behind Me Satan”; mentre si può dire che l'album abbia riscosso un buon
successo in America ed in Inghilterra, nel nostro paese il disco
è stato acquistato molto poco, se confrontato con gli straordinari dati di vendita di Elephant. Nel 2005 Jack con alcuni amici forma i Raconteurs, nuovo gruppo che pubblica l'anno successivo il disco d'esordio “Broken Boy Soldiers”. Intanto il
gruppo, scaricato dall'etichetta discografica XL records, firma
per la Warner Bros per la pubblicazione di un solo album, il
quale viene registrato e mixato, come di consueto, in pochi
giorni a Nashville, dove Jack si è recentemente trasferito. L'album, che prende il nome di “Icky Thump”, titolo ispirato da
un celebre sketch americano, è uscito qualche settimana fa.
Come nel classico stile White Stripes la struttura base della
loro musica è costituita da due soli strumenti, la chitarra e la
batteria, ma nelle loro canzoni utilizzano anche altri strumenti.
Infatti, Jack, oltre la chitarra, suona il basso, il pianoforte, la
marimba ed il tamburo, mentre Meg suona, oltre la batteria,
anche le percussioni, il triangolo e le campane. La voce è sempre quella di Jack, che ha definito il nuovo album "Davvero
duro. Ci sono un paio di pezzi che a qualcuno potrebbero ricordare il nostro primo album. Ma c'è anche il materiale più
complicato che ci è mai capitato di fare. 'Complicato' per i
White Stripes significa tre strumenti che
suonano nello stesso momento". “Icky
Thump” sarà venduto anche in una speciale versione su chiavetta USB, che avrà
le sembianze stilizzate dei due componenti della band, e sarà stampata in solo 6.666
copie, 3.333 con la figura di Jack e 3.3333
con la figura di Meg, e costerà 99 dollari!
Billy Corgan e Jamie Lawson di SuperVicky
E’ proprio il caso di dirlo... A volte ritornano. E in
un periodo che come mai era successo prima vede
il rifiorire di gruppi che ormai non suonavano più
insieme da anni (Take That, Police, Spice girls, Genesis, solo per citare qualche nome...), ora tocca ad
un gruppo che ha segnato, musicalmente parlando,
la storia dell’ultimo decennio, gruppo controverso e
controcorrente che all’apice del successo si era
sciolto per contrasti interni pesanti e insanabili.
Contrasti che evidentemente non sono ancora appianati, visto che la reunion comprende solo due
quarti del gruppo: naturalmente siamo parlando
degli Smashing Pumpkins, gruppo capitanato dal
leader carismatico e insostituibile Billy Corgan, che
sono usciti con un nuovo album dal titolo
"Zeitgeist" lo scorso 10 luglio. Ma andiamo un attimino con ordine. Verso la fine degli anni '80 la scena musicale di Chicago, città importantissima nel
panorama artistico americano, è principalmente
dominata dal punk underground di gruppi come
Naked Raygun, Rights Of The Accused e Big
Black. È proprio in questo contesto dal carattere
estremo e turbolento che nasce il progetto Smashing Pumpkins grazie all'incontro tra il cantante
Billy Corgan, James Iha, D'Arcy Wretzky ed il batterista dal passato jazz Jimmi Chamberlin. Gli Smashing rileggono le pulsioni incandescenti del punk
in chiave più melodica e raffinata: provocando da
una lato la sdegnata reazione dei colleghi artisti di Chicago, dall'altro
la firma di un contratto con l'etichetta Caroline che gli apre le porte
degli Smart Studios di Madison, dove nasce l'esordio "Gish"; siamo
nel 1991. Il secondo album (la prova del fuoco per molti musicisti)
"Siamese Dream" (1993) ottiene un buon successo di pubblico e critica, ma non è ancora un megasuccesso planetario. Che arriva col fiabesco doppio "Mellon Collie And The Infinite Sadness" (1994): è la
consacrazione. I Pumpkins fanno irruzione nell'olimpo alternative
rock anni '90, colonizzando tutte le classifiche del mondo. "Mellon
Collie": dolcezza, malinconia, furore e grinta sono gli ingredienti di un
talento artistico che è prolifico come pochi e che si riassume in due
parole: il cantante e compositore Billy Corgan, il vero think tank dentro la zucca degli Smashing; è impossibile non lasciarsi cullare dalle
note contenute nel disco, dalla voce di Corgan e dalle architetture
soniche dove si intrecciano chitarre elettriche, archi, tastiere e carrillon. Nel 1996 stanno partendo al Madison Square Garden di New
York le esibizioni estive, ma i quattro di Chicago devono fare i conti
con due drammatici avvenimenti quasi contemporanei: il tastierista
del tour Jonathan Melvoin, muore per un'overdose mentre il batterista Jimmi Chamberlin viene espulso dal gruppo per la sua compromettente tossicodipendenza. Il suo sostituto, Matt Walker, permette al
gruppo di proseguire negli impegni live, e di avviarsi alla registrazione
del nuovo album "Adore" che esce nel 1998 e viene accolto dai fans
con un certo gelo. Nel 2000 esce "Machina/The Machines Of God",
e gli Smashing reintegrano il batterista Jimmi Chamberlin sostituendo
invece D'Arcy (che viene poco tempo dopo arrestata per possesso di
droga) con la ex-Hole di Courtney Love Melissa Auf der Maur. Per
concludere un periodo davvero turbolento e dannoso, Billy Corgan
entra in conflitto con la manager Sharon Osbourne, moglie del noto
frontman dei Black Sabbath Ozzy Osbourne. Il frontman infatti sta
già pensando a progetti alternativi: presto fonderà gli Zwan e andrà in
giro a suonare la chitarra in qualche data dei New Order. Intanto i
Pumpkins sono agli sgoccioli, e gira insistentemente la voce che entro
il 2000 il gruppo si scioglierà. Parte a questo punto una tournée celebrativa, che culmina il 2 dicembre in un pirotecnico show-nostalgia là
dove tutto era cominciato: il mitico Metro di Chicago. Ma non è l'unica sorpresa. I quattro vogliono fare uscire altri 25 pezzi esclusi dalle
session di "Machina", ma la Virgin si oppone. Così nasce "Machina II:
The Friends and Enemies of Modern Music", uno dei primi album
interamente pubblicati su Internet. Sarebbe un ottimo inizio per una
band moderna al passo coi tempi, invece è il canto del cigno.
È una delle voci più persistenti. Billy Corgan da
piccolo interpretava il ruolo di Jamie Lawson
nel telefilm Supervicky
(Small Wander) in cui un
pacioccoso bambino
veniva sballottato dalla
sua tipica famiglia americana tra una sorellina
robot dotata di superforza e superintelligenza e
una bambina odiosa il
cui unico scopo era di
rompere le scatole il più
delle volte proprio a Jamie. William Patrck Corgan nasce il 17 marzo
1967 nei dintorni di Chicago e dopo un’infanzia
non troppo facile, fonda nel 1998 la famosa
band. Small Wonder è una serie televisiva nata
nel 1985, che durò fino al 1989. Il personaggio
di Jamie Lawson era interpretato da tale Jerry
Supiran, nato il 21 Marzo 1973. Questo vuol
dire che, oltre a non essere stato interpretato da
Corgan, anche dal punto di vista anagrafico se
Corgan avesse interpretato il personaggio di
Jerry avrebbe dovuto inpersonare un bambino
di 13 anni all’età di 19 anni. Ma perché la voce è
nata? La serie televisiva ebbe successo solo dopo il 1989 (in Italia cominciò ad essere seguita
dai più verso il 1993), casualmente in concomitanza di alcuni successi discografici degli Smashing Pumpkins. Poiché i primi fan degli Smashing Pumpkins, da un punto di vista generazionale sono anche gli spettatori di Supervicky sono stati loro i primi a notare una certa somiglianza, e vuoi per divertimento, vuoi per il piacere di raccontare storie, la voce e si è diffusa.
Con la fine dell'era dei Pumpkins, non terminano le
polemiche tra i componenti della band, soprattutto a
causa delle esternazioni di Billy Corgan, che non
perde occasione per rivangare il passato e lanciare
accuse. L'ex frontman si dichiara "stanco di combattere le Britneys", deluso dalla deriva pop assunta a
suo parere dal mondo musicale. Nel 2001 esce il
greatest hits "Rotten Apples", e dopo una collaborazione con i New Order per l'album "Get Ready"
(2001) e per una serie di date live, alla fine dell'anno,
Corgan fonda gli Zwan con Jimmy Chamberlin e i
chitarristi David Pajo e Matt Sweeney, a cui si unirà
in seguito Paz Lenchantin, ex-A Perfect Circe, al
basso. Il loro unico album, "Mary Star Of The Sea",
esce nel 2003 ma non raggiunge il successo sperato,
e la band si scioglie, anche a causa di dissidi interni.
Dopo il fallimento del progetto Zwan, attraverso il
suo sito ufficiale, Billy Corgan rivela quelli che a suo
parere sarebbero stati i veri motivi dello scioglimento degli Smashing Pumpkins: la tossicodipendeza di
D'Arcy e l'ingratitudine di James Iha: « La verità è
che è stato James iha a far sciogliere gli Smashing
Pumpkins... non io, non Jmmy, ma James... Ha aiutato il fatto che D'Arcy è stata allontanta per essere
una tossicodipentente, che ha rifiutato di farsi aiutare? No, questo non ha aiutato a tenere insieme la
band, per nulla, è stato molto difficile andare avanti,
ma siamo soldati! E abbiamo continuato nonostante
i nostri cuori fossero a pezzi... Ma D'Arcy non ha
sciolto la band, non glielo avremmo permesso... E
Jimmy non voleva sciogliere la band, non all'epoca...
e io avrei voluto continuare per sempre... ». Anche
se in un secondo momento ha parole di affetto per
il vecchio compagno d'avventura. « Lasciatemi dire
un'utlima cosa ad una persona in particolare, mr.
James Iha... e spero che il mondo intero legga con
lui: James, ti voglio bene... sarai sempre mio fratello,
e nonostante abbia avuto problemi con te, ti voglio
molto, molto bene... la profondità del mio dolore è
paragonabile solo alla profondità della mia gratitudine... sarai sempre un Pumpkin, non importa in quale
band suonerai... hai fatto del bene, non dimenticare
mai le vite che hai cambiato ed ispirato e curato... » .
La carriera solista del cantautore stenta a decollare e
il suo primo album esce solo nel 2005. Intitolato
"TheFutureEmbrace", contiene 12 tracce dominate
da un mood malinconico e crepuscolare e da un
largo uso di sintetizzatori e sequencer, ma è destinato a non riscuotere particolare entusiasmo. Il giorno
stesso della pubblicazione, il performer acquista
un'intera pagina del quotidiano Chicago Tribune per
dichiarare la sua intenzione di riunire il suo vecchio
gruppo. Nel 2007, attraverso un MySpace Bulletin, il
frontman annuncia il ritorno, insieme a Jimmy
Chamberlin, mentre James Iha, dalle pagine di Rolling Stone, smentisce la sua partecipazione al progetto, così come la stessa Melissa Auf der Maur. Durante l'autunno/inverno 2006-2007 gli Smashing
Pumpkins sono in studio per registrare un nuovo
album. Billy Corgan attraverso un MySpace Bulletin
annuncia che l'album si chiamerà Zeitgeist e vedrà la
luce il 10 luglio 2007. La band si esibisce, per la prima volta dal 2000, il 22 maggio 2007 a Parigi. In
questa occasione vengono presentati i nuovi membri
della band: Jeff Schroeder e Ginger Reyes, rispettivamente seconda chitarra e bassista, prima di partecipare ad alcuni festival a giugno e di calcare i palcoscenici americani con le nuove canzoni".
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Magari la maggior parte di voi non li conosce nemmeno gli
Yellowcard, forse non avrete ascoltato nemmeno una volta
una delle loro canzoni, e questo è un peccato oltre che una
delle tante inspiegabili stranezze del mercato, che, nel momento del massimo trionfo del punk rock e dell’emo vede
emergere e salire fino alle posizioni alte delle classifiche
gruppi improvvisati e di poco spessore musicale e relega in
un angolino degli scaffali (se va bene, più semplice che non
li trovate nemmeno) i dischi di gruppi rodati e di valore
come quello di cui ora vi parlo. Attenzione, non voglio
sembrare un fan sfegatato degli Yellowcard, primo perchè
non lo sono, e secondo perchè comunque non c’è da gridare al miracolo, ma se pensate possa piacervi un rock melodico ed energico, pulito e ben suonato, questo è sicuramente uno dei gruppi che vi consiglio con maggior forza, e di
cui vi conviene andare a ripescare anche i precedenti lavori,
specialmente “Ocean Avenue” e “Liights and Sounds”. Gli
Yellowcard, come già accennato, sono un’interessante band
Pop Punk statunitense proveniente da Jacksonville, in Florida. Ascoltando la loro musica la caratteristica che li contraddistingue anche all’orecchio meno esperto è sicuramente l’uso del violino, strumento fondamentale nella costruzione dei loro pezzi e che rende unico il loro sound
all’interno del panorama di questo genere.
La band si forma nel 1997 a Jacksonville dopo che i membri si conoscono alla Douglas Anderson School of the Arts.
Il gruppo inizialmente era formato da sei elementi: Ben
Dobson (voce), Todd Clarry (voce e chitarra), Ben Harper
(chitarra), Sean Mackin (violino), Warren Cooke (basso), e
Longineu W. Parsons III (batteria). Gli Yellowcard trassero
il loro nome da un’usanza messa in pratica durante i loro
party. Ogni volta che qualcuno faceva qualcosa di stupido
(come far cadere della birra su un tappeto), chiamavano in
causa le regole del calcio e gli assegnavano un cartellino
giallo (yellow card in inglese), per aver commesso un fallo
da party. Agli inizi della carriera degli Yellowcard, c’era un
po’ di confusione riguardo l’esatta scrittura del loro nome:
alcuni ritenevano che si dovesse scrivere con lo spazio
(Yellow Card), mentre altri pensavano senza (Yellowcard).
La band chiarì questo dubbio affermando pubblicamente
che l’esatta scrittura è Yellowcard (senza spazio). Il primo
album del gruppo, “Midget Tossing”, uscito nel 1997, fu
accolto con un discreto successo, ma subito dopo la band
subì un cambiamento all’interno della line-up; infatti la loro
formazione è molto ballerina e cambia molto spesso. Ben
Dobson e Todd Clarry furono sostituiti da Ryan Key, mentre Warren Cooke fu rimpiazzato da Alex Lewis. Ryan Key
convinse il gruppo del fatto che, a lungo andare, non avrebbero mai raggiunto il successo restando in Florida; e così
decisero di trasferirsi a Ventura, nel
Sud della California; il gruppo cambia
molto, ammorbidendo il punk degli
esordi e passando nel 2000 alla formazione definitiva. I nuovi Yellowcard
fanno uscire il loro album di debutto
“One for the kids” (Lobster Records)
nel 2001, e a questo seguì, nel 2002,
“The Underdog EP” (Fueled by Ramen Records); entrambi i lavori furono accolti bene dai fans, ma questo
non convinse il bassista Warren Cooke a rinunciare alla sua decisione lasciare il gruppo e fu sostituito da Alex
Lewis. Intanto gli Yellowcard si massacrano suonando centinaia di concerti ovunque capiti: club, locali, feste,
addirittura scuole superiori, fino alle
date al Vans Warped Tour (sullo stesso palco di grandi nomi come No Use
For A Name e Lagwagon). Questa
massacrante attività dal vivo però gli
consente di conquistare un saldo seguito di fedelissimi. In ogni caso, il
vero successo di pubblico venne dopo
il passaggio alla Capitol Records, nel
2003, e dopo l’uscita di “Ocean Avenue”, quello stesso anno (prodotto da
Neal Avron e mixato da Tom LordAlge), un disco freschissimo farcito di
belle cose tra emo e punk-rock, con il
violino che stampa il marchio di fabbrica. I fans amarono subito la sincerità delle canzoni dell’album e lo stile
musicale unico (per la maggior parte
dovuto, come già detto, alle performance di Mackin). La popolarità del
gruppo crebbe: a marzo 2004 "Ocean
Avenue" è ufficialmente disco d'oro,
mentre la title track imperversa su
MTV e nelle radio. Risultato: entro la
fine dell'anno l'album diventa doppio
disco di platino; inoltre la loro canzone “Gifts and curses” fu inclusa nella
colonna sonora del film Spider-Man 2.
Quello stesso anno, vengono pubblicati anche ben due dvd live: “Beyond
Ocean Avenue: Live at the Electric
Factory” e “Yellowcard Ocean Avenue Tour: Live in Canada!” e inoltre
venne ripubblicato “Where we stand”,
un album che gli Yellowcard avevano
registrato nel 1999. Nello stesso periodo la band fu impegnata in un grande
tour, che alla fine durò ben 18 mesi,
dopo la quale Alex Lewis decise di
lasciare la band e fu rimpiazzato da
Peter Mosley. Nel gennaio 2005, lo
stesso Mosley e Ryan Key iniziarono a
scrivere le tracce per il nuovo album, “Lights and sounds”,
al quale lavorarono per tutto il resto dell’anno. Alla fine, il
loro nuovo lavoro fu pubblicato nel gennaio 2006. Nello
stesso anno Ben Harper, membro della band sin dalle sue
origini, fu cacciato dal gruppo e fu sostituito dal chitarrista
Ryan Mendez (pare a
causa di un contrasto
con Peter Mosley, che
affermava che per
sfondare con il nuovo
disco gli Yellowcard
avrebbero avuto bisogno di musicisti migliori). Al disco è seguito
un altro lungo tour che
ci porta fino ai giorni
nostri. Il 29 marzo
2007, infine, è stato
annunciato che il nuovo lavoro del gruppo si
sarebbe chiamato
“Paper Walls”, e che
sarebbe uscito durante
l'estate. Puntualmente i
tempi sono stati rispettati e il nuovo disco è
disponibile dallo scorso 17 luglio. La ricetta
è sempre quella, e lo
stile un po’ più maturo
rispetto alle origini, ricalca molto quello di “Lights and
Sounds”. Non si sa ancora se gli Yellowcard sbarcheranno
in Italia per qualche data dal vivo. Per ora infatti sul sito
ufficiale campeggiano soltanto le date del tour americano,
ma per quanto riguarda l’Europa ancora niente. Non resta
dunque che attendere
fiduciosi. Nel frattempo non ci fa piacere
segnalare la partecipazione degli Yellowcard
al progetto di Amnesty
International “Instant
Karma” (in Italia il
disco si intitola “Make
Some Noise”) a favore
delle popolazioni del
Darfur e di cui abbiamo già parlato dettagliatamente lo scorso
mese. La cover di “Oh,
My Love” da loro realizzata però purtroppo
non è contenuta
all’interno
della
compilation che trovate nei negozi, ma viene
regalata come bonus
track a tutti coloro che
scaricano il disco da ITunes.
Ma a riempire le posizioni alte delle classifiche di
vendita sono, come gia detto, i brani Dance con influenze electro-funk, come Amoureux solitaires di
Lio, How long dei Lipps Inc. e Fade to grey dei Visage, per finire con un'altro personaggio ambiguo,
Plastic Bertrand, che, assieme a Lio è por
tabandiera del movimento Dance francese. raffinatissima George Benson (Turn you love around), per
finire con Quincy Jones (Ai no corrida).
Da segnalare la prima apparizione di brani Dance
italiani: Pino D'Angio supera se stesso con Ma quale
idea, ma chi si afferma come vero protagonista è
Claudio Cecchetto con Gioca Jouer. Dee jay in discoteca, Dee jay in radio, presentatore in televisone,
produttore discografico, e scopritore di talenti, Claudio Cecchetto puo' essere considerato "il padre" del
movimento "Dance" italiano.
Nonostante la Disco music degli anni '70 sia durata in pratica solo due
anni, sono stati veramente intensi. All'inizio degli anni '80 purtroppo, pochi artisti seguono la scia del sound funky, mentre prende sempre più campo l'influenza
dell'electro-funk. Il 1980 quindi segna una svolta importante, visto che il fenomeno Dance
comincia ad interessare artisti di estrazione musicale completamente diversa. Un'esempio
lampante sono brani come Another brick in the wall dei Pink Floyd, Another one bites the
dust dei Queen e Could you be loved di Bob Marley, tutti brani provenienti dal panorama
poprock-reggae del 1980, "adottati" dai Dj come brani Dance (una scelta più che azzeccata visto il
successo ottenuto).
La musica Pop, inoltre, regala ai Dj un'altro successo destinato a diventare il disco più programmato dalle
Radio e il più ballato nelle Discoteche, stiamo parlando di Video killed the radio star, indimenticabile brano
dei Buggles, che come una meteora, passano e se ne vanno (lasciando pero' una gran bella scia luminosa).
Degni di nota sono anche Diana Ross Uspide down, Dan I Monkey chop, Lipps Inc. Funkytown, e i Telex
con Moscow discow, ottimo esempio di cosa puo' offrire il sound "electro-funk".
Da segnalare un gradito ritorno nelle classifiche dei Blondie con Call me, e dei KC & Sunshine band che
dopo I'm your boogieman riscuotono un gran successo con Please don't go. Il 1980 vede protagonista anche un grande musicista, tale George Benson che strizza l'occhio alla Dance Music con un brano raffinatissimo: Give me the night. Per chiudere con il 1980, la Shugarhill Gang (Rappers delight) puo' essere considerata la "Gang" padre dell'odierna musica "Rap".
E' l'anno degli Orchestral Manouvre in the Dark che con Enola gay e
Souvenir conquistano i posti più alti delle classifiche di vendita, anche loro
fedeli al filone electro-funk, come del resto, quasi tutti gli artisti degli anni '80.
Qualcuno pero' rimane legato ancora al funky, e il pubblico apprezza moltissimo, come
dimostra il successo ottenuto da due brani che "miscelano" sapientemente buona parte
delle Hit di fine anni '70 ("medley"), gli Stars on 45 .
Ma non solo, ritornano alla grande gli Abba, Gino Soccio, i Fratelli la Bionda e resiste il funky degli Earth
wind & fire.
Da qui in avanti, infatti, le produzioni "nostrane"
dance sono destinate a crescere enormemente.
Un'occhiata veloce alla classifica di vendita e scopriamo la S.O.S. Band, mentre propone ancora la
sua musica
Un'anno importantissimo, soprattuto
per quelli della mia generazione ('67).
Quest'anno infatti un gruppo di tre ragazzi di colore, ci regala la magia ed il
sound piu bello della Dance anni '80: gli Imagination,. Just an illusion, Music and lights e Body talk,
sono tra i pezzi più belli della storia della musica da
discoteca. Un'anno importante anche perché la
Dance "made in italy" piazza altre due hit: Masterpiece di Gazebo, e il solito Claudio Cecchetto con
Ska chou chou. Mentre dalla Francia continua l'exploit di Plastic Bertrand, dal Nord-Europa ci arrivano personaggi come Falco Der kommissar, i Trio
con un pezzo demenziale (Da da da), i Secret Service che ci trasportano con le note meravigliose di
Flash in the night, per finire con Frida (ex Abba) e la
sua I know there's something going on.
Non dimentichiamoci degli Human League e della
loro Don't you want me, e della Steve Miller Band
con Abracadabra. Un gradito ritorno di Olivia
Newton John nelle classifiche di vendita con Physical e la consacrazione ufficiale di un gruppo storico,
i Village People che con la loro 5'o clock in the morning conquistano il pubblico della Dance anni '80.
PAPITO - Miguel Bosé - (Carosello) W.M.I.
FESTIVALBAR BLU 2007 - Vari - (Columbia) Sony BMG
LA FINESTRA - Negramaro - (Sugar) W.M.I.
FESTIVALBAR ROSSA 2007 - Vari - (Universal)
BUON VIAGGIO DELLA VITA - Claudio Baglioni - (Columbia) Sony BMG
WE ARE THE NIGHT - Chemical Brothers - (Virgin) EMI
ADRENALINA - Finley - (Capitol) EMI
MINUTES TO MIDNIGHT - Linkin Park - (Warner Bros) W.M.I.
ZEITGEIST - Smashing Pumpkins - (Warner Bros) W.M.I.
Nessuno scossone in
nessuna delle due classifiche. Del resto siamo in
estate e si sa che la stagione non è particolarmente favorevole per
quanto riguarda le nuove
uscite discografiche, eccezion fatta per qualche
classica e immancabile
compilation. Per quanto
riguarda la vetta resta
saldamente in testa, come da un paio di mesi
Miguel Bosè con il suo
album “Papito”. Ci limitiamo solamente a segnalare l’alta posizione
in classifica di una delle
band italiane giovani di
maggior successo al momento: i Negramaro, che
con il loro “La Finestra”
proprio non intendono
scollarsi dalle prime tre
posizioni della classifica.
VASCO EXTENDED PLAY - Vasco Rossi - (Capitol) EMI
RELAX - TAKE IT EASY - Mika - (Island) Universal
UMBRELLA - Rihanna & Jay-Z - (Def Jam) Universal
NIENTE DA PERDERE - Simone - (MBO) Universal
BEAUTIFUL LIAR - Beyoncé & Shakira - (Columbia) Sony BMG
DOMO MIA - Tazenda & Eros Ramazzotti - (Radiorama) Deltadischi
PARLAMI D'AMORE - Negramaro - (Sugar) W.M.I.
THE SINGLES COLLECTION - Vasco Rossi - (Capitol) EMI
CANOS - Verdena - (Black Out) Universal
VICKY LOVE - Biagio Antonacci - (Iris) Universal
WHAT I'VE DONE - Linkin Park - (Warner Bros) W.M.I.
WIND SUMMER COLLECTION 4 - Vari - (W.M.I.)
L'EGO - Io, Carlo - (Universo/Motivo) Sony BMG
VIVA RADIO2 2007 - Fiorello/Baldini - (RCA) Sony BMG
WHEN YOU'RE GONE - Avril Lavigne - (RCA) Sony BMG
TIME OUT - Max Pezzali - (Atlantic) W.M.I.
IL CONTRARIO DI ME - Lucio Dalla - (Pressing) Sony BMG
SOUNDTRACK 96-06 - Elisa - (Sugar) W.M.I.
MAKE SOME NOISE. SAVE DARFUR - Vari - (Warner Bros) W.M.I.
CALL ME IRRESPONSIBLE - Michael Bublé - (Reprise) W.M.I.
HITMANIA ESTATE 2007 - Vari - (Universo/Hitmania) W.M.I.
M2O COMPILATION VOL.15 - Vari - (Time) Self
DEEJAY TIME COLLECTION VOL.2 - Vari - (Time) Self
BRUCI LA CITTA’ - Irene Grandi - (Atlantic) W.M.I.
Calma piatta anche nella
classifica singoli dove
domina ancora Vasco
presente al primo posto
con Vasco Extended
Play, contenente singolo
vecchio e nuovo, “Basta
Poco” e “La Compagnia”, ma presente anche al
numero quindici con un
remiz del suo successo
“Bollicine”. Ottimo secondo posto per Mika
con il suo nuovo singolo
estivo. Bene anche Rihanna al terzo posto col
tormentone “Umbrella”.
SECOND LIFE - Paola & Chiara - (Time/Net's Work) Universal/Global Net
BOLLICINE (SAFFA REMIX '07) - Vasco Rossi - (M.O.D.A.) Self
EVERYTHING - Michael Bublé - (Reprise) W.M.I.
REACH OUT - Take That - (Polydor) Universal
L'AMICA DEL CUORE - Elektra - (Leo Peschiera Produzioni) Self
FRESCO - Daniele Battaglia - (Solo Musica Italiana) Edel
DO IT AGAIN - Chemical Brothers - (Virgin) EMI
White Stripes Icky Thump
a, e sicuramente uno
degli album alternatiWarner bros / WEA
ve più interessanti
usciti negli ultimi
tempi. Un lavoro
molto
variegato e
pieno di sonorità differenti, con degli arrangiamenti che non
sono mai stati così
ricchi in nessuno dei
precedenti lavori: non
più percussioni e chitarra come ci avevano
abituati finora, ma
spazio a cornamuse,
'trompetas' e organetti
vintage; un disco stranamente anche piuttosto
melodico
(nonostante l’impatto
Non voglio esagerare definendo del singolo che dà nome all’album
questo “Icky Thump” di Jack e porti un po’ fuori strada
Meg White sicuramente uno dei l’ascoltatore): tanto rock'n'roll,
pezzi più belli nella loro discografi- linere, pulito e molto diretto. Un
13
album da gustare nel suo insieme,
molto completo e valido dall’inizio
alla fine, nessuno scivolone, nessun pezzo che spicca per essere al
di sotto degli altri. Si comincia
subito con 'Icky Thump', il singolo, che come già detto è uno dei
pezzi più potenti del disco e si
discosta abbastanza come suono
dal resto dei pezzi, ma nonostante
risulti un po’ difficile nell’ascolto
sta dimostrando di essere apprezzato da tutti, viste le ottime vendite. 'You don't know waht love is' è
molto allegra, forse la più melodica, molto spensierata: mette di
buon umore. Da sottolineare
l’apertura pinkfloydiana per la romantica 'A martyr for my love for
you', l'unica vera ballata dell'album. Rock acido e potente, folk,
rock, jazz, sonorità vintage. C’è
tutto nel nuovo album dei White
Stripes, bello, completo e piacevole. Da ascoltare.
Jarabe De Palo Adelantando?
12
Carosello
Si riaffacciano alla ribalta dopo qualche anno di silenzio e di latitanza gli Jarabe De Palo, con un disco
che fin dal primo ascolto si presenta piuttosto positivo e piacevole. Un sound particolarmente adatto alla
stagione estiva, solare, allegro e che mette di buon
umore. Il primo singolo estratto dal nuovo
“Adelatando” anticipa abbastanza bene quello che si
ritrova nel disco. La collaborazione con il nostrano
cantautore romano Niccolò Fabi impreziosisce ed
esalta le potenzialità di un pezzo di per sè già molto
forte radiofonicamente parlando. Un disco nel complesso piuttosto energico, ben curato e ben suonato.
Certo, il sound degli Jarabe De Palo rimane quello, il
solito, inconfidibile. Se vi aspettate qualcosa di totalmente sconvolgente di sicuro sbagliate, questo album
non rappresenta il punto di svolta, o di superamento
del passato, come si potrebbe intuire dal titolo
(Adelantando significa sorpassare, andare oltre). Ma
comunque è un lavoro onesto e diretto e per questo
va apprezzato. Siamo sicuri che questo album sarà
particolarmente adatto a tenervi compagnia nelle
assolate (speriamo) giornate da passare in spiaggia,
una buona colonna sonora da portare sotto
l’ombrellone.
Davide Van De Sfroos Akuaduulza
15
Tarantanius
Si tratta dell’ultimo album in
ordine di tempo nella carriera di
Davide Van De Sfroos. E si sente. Fin dal primissimo ascolto
risulta evidente che, specialmente in alcuni pezzi, il risultato è
decisamente più evoluto rispetto
al passato. I suoni si fanno più
raffinati e ricercati, e la varietà di
strumenti usati è molto più varia.
Suoni anche più sperimentali se
vogliamo, che nell’insieme conferiscono all’album atmosfere
quasi soprannaturali, eteree, impalpabili. Anche i testi probabilmente puntano su una dimensione un po’ diversa, più astratta,
più filosofica. Certo, è sempre il
lago, come nei precedenti lavori,
a fare da sfondo alle diverse vicende che vengono raccontate,
che però sono narrate in maniera
forse meno diretta; vere e proprie poesie messe in musica. Una
su tutte “Akuaduulza”, profonda, toccante, commovente, e poi
“Preghiera delle quattro foglie”,
“Il libro del mago” e
“Rosanera”. Non manca infine
qualche pezzo un po’ più in linea
col passato, da ballare e cantare
durante i concerti, come “Nona
Lucia” o “El Baron”. Un ottimo
disco insomma, dalle atmosfere
veramente suggestive: variegato,
completo e molto ben curato.
The Chemical Brothers We Are The Night
I Chemical Brothers fin dal titolo del nuovo album
han voluto sottolineare come questo probabilmente è
il disco più dichiaratamente dance e rave della loro
carriera. Sotto questo punto di vista si può parlare di
una prosecuzione e di una ripresa di alcune sonorità
già presenti, anche se in misura inferiore, nel precedente "Push The Button", d'altro canto certamente si
tratta di un punto di svolta, di una sorta di addio ai
suoni dei tempi di "Surrender" e di quelli che avevano caratterizzato l’inizio della loro carriera. Tuttavia
si tratta di un album che trova non poche difficoltà a
decollare, sebbene non manchino alcuni sporadici
spunti interessanti all’altezza del passato. In ogni caso
sicuramente molto meglio i brani d’apertura
dell’album, che sembra idealmente diviso in due parti: una prima metà che nel complesso risulta abbastanza soddisfacente, anche se non arriviamo a toccare gli apici raggiunti dalla band, mentre la seconda
parte del disco pare più stiracchiata e meno ispirata.
Brani meno trascinanti, pare un po' un riempimento
per concludere il disco. Un disco che non convince
in pieno, e che sicuramente lascerà piuttosto scettici
gli ascoltatori, specialmente i fan storici della band.
12
Virgin EMI
Tazenda Vida
13+1
Radiorama
Con 19 anni di carriera
alle spalle, un successo
non solo italiano ma
mondiale, tornano i Tazenda con il loro 12esimo
album, "Vida", che ben si
differenzia dai precedenti.
Primo, il cambio del cantante: infatti troviamo
Beppe Dettori, un uomo
con già tanta esperienza
in campo musicale, avendo scritto testi e melodie
per diversi artisti, anche di
fama internazionale, al
posto dell’indimenticato
Andrea Parodi. Il nuovo
cd è interamente dedicato
a lui. "Vida", ovvero Vita,
sta a significare l'amore, la passione, l'ardito interesse di Andrea per
la musica. Un vero inno alla vita.
Apre il cd il singolo che anticipa
l'uscita dell'album: "Domo mia",
un brano trascinante e commovente, impreziosito dalla partecipazione di Eros Ramazzotti. Seguono altri 6 validissimi inediti, scritti
per la maggior parte da Dettori.
Chiudono il cd alcuni vecchi successi della band, fra cui “Pitzinnos
in sa gherra", cantata assieme a De
Andrè, e il duetto virtuale fra Andrea Parodi e Beppe Dettori nel
tradizionale brano sardo "Non
potho reposare". Un album maturo, semplice ma completo e ricco
di significati e di emozioni.
Yellowcard Paper Walls
11+1
Warner Music
Quei pochi di voi che conoscono
già gli Yellowcard avranno già avuto modo di apprezzare le loro potenzialità e i livelli di qualità che
raggiungono (limitatamente genere
emo punk rock). Quindi non rimarranno delusi nemmeno dal
loro terzo lavoro “Paper Walls”.
Stilisticamente rimaniamo sul livello dello scorso “Lights and
Sounds”, un disco già molto
maturo, in cui melodie, ritmi
incalzanti e arrangiamenti
ricchi, impreziositi dall’uso
del violino (loro marchio distintivo) si fondono in maniera unica,
rendendo la loro musica inconfondibile e particolare. Stessa cosa
vale per “Paper Walls”, disco molto ricercato, ben scritto e molto,
molto ben arrangiato. Un altro
ottimo lavoro per una band poco
patinata, le cui canzoni non sono adatti alle ragazzine adolescenti,
solo i classici motivetti orecchiabili ma molto di più. Bravi.
Smashing Pumpkins Zeitgeist
to parlare dell’album, spiace
dirlo ma purtroppo non ci
siamo. Siamo lontani anni
luce dai suoni e dai testi che avevano caratterizzato la produzione dei
Pumpkins targata anni ‘90. Ormai
la vena creativa è quasi scomparsa
del tutto, e inoltre l’assenza della
sezione ritmica di Jimmy Chamberlin lascia un vuoto francamente
imbarazzante. Solo in qualche isolato momento i Pumpkins riescoA detta di tutti quelli che ho senti- no a far intravedere retaggi ormai
dimenticati della grandissima band
12
Reprise / Warner
che furono. “Starz” riaccende per
un attimo le speranze azzeccando
una melodia piuttosto piacevole,
fors’anche “Bleeding The Orchid”
ma per il resto, come anticipavo
francamente non ci siamo. Se proprio sentite la mancanza del vecchio Billy Corgan e delle sue atmosfere sanguinanti di una volta, mi
sa che vi conviene andare a rispolverare i vecchi lp della band.
TAZENDA (CON EROS RAMAZZOTTI)
MAX PEZZALI
Domo Mia
Torno Subito
Luigi Marielli/Maurizio Bassi
Vida
Max Pezzali
H2O Music
Beppe
Eros
Beppe
Eros
Beppe
Eros
Beppe
Eros
Beppe
Eros
Beppe
Eros
Beppe
Eros
Gino e Gigi
Eros e Beppe
Gigi
Eros e Beppe
Gigi
Eros e Beppe
Beppe
Eros
Beppe
Eros
Eros e Beppe
Co…mmo deo
So innoe
Oe eo
Soe chene-ene ribos
Antigos ‘spiritos, umbras…
Parent chi benint a mie
Ti cherzo donare su sambene
E’ la vita mia
Ti cherzo leare, oh…
E t’amo, e t’amo
Ses sa vida mea
Ogni cosa tua
E t’amo, e t’amo, oh…
Arcanos libros in domo mea
Sento le parole tue
Ti cherzo donare su sambene
E’ la vita mia
Ti cherzo ninnare, oh…
E t’amo, e t’amo
Ses sa vida mea
Ogni nota tua
E t’amo, e t’amo, oh…
Anche se non è più casa mia
Sento le tue melodie
Ponemila un’idea in sa manu,
in su coro
Ti cherzo donare su sambene
Ses sa vida mea
Ti cherzo ninnare, oh…
E t’amo, e t’amo
Ses sa vida mea
Ses sa vida mea
E t’amo, e t’amo, oh…
Arcanos libros in domo mia
Sento le parole tue
Co...mmo deo
So…li noi
Oh eh, eh oh
Vola questo canto per te
Time Out
O...ra io
Sono qui
Oggi io
Sono senza-enza fiumi
Antichi spiriti, ombre...
Sembrano venire a me
Ti voglio donare il sangue
E’ la vita mia
Ti voglio prendere, oh...
E ti amo, e ti amo
Sei la mia vita
Ogni cosa tu
E ti amo, e ti amo, oh…
Arcani libri a casa mia
Sento le parole tue
Ti voglio donare il sangue
E’ la vita mia
Ti voglio prendere, oh...
E ti amo, e ti amo
Sei la mia vita
Ogni nota tua
E ti amo, e ti amo, oh…
Anche se non è più casa mia
Sento le tue melodie
Mettimi un'idea nella mano,
nel cuore
Ti voglio donare il sangue
Sei la mia vita
Ti voglio cullare, oh...
E ti amo, e ti amo
Sei la mia vita
Sei la mia vita
E ti amo, e ti amo, oh...
Arcani libri a casa mia
Sento le parole tue
O...ra io
So…li noi
Oh eh, eh oh
Vola questo canto per te
Beppe
Eros
Beppe
Eros
Beppe
Nuovo disco di inediti, ricordi e
pensieri per i Tazenda, che ad un
anno dalla scomparsa dello storico
frontman Andrea Parodi tornano
con una nuova formazione, col
nuovo cantante Beppe Dettori, e
un nuovo disco, che contiene, tra
le varie cose, anche la splendida
“Domo Mia”, un commovente e
doveroso omaggio al vecchio amico e compagno di strada.
Eros
Beppe
Eros
Beppe
Eros
Beppe
Gino e Gigi
Eros e Beppe
Gigi
Eros e Beppe
Casa Mia
Cerco il caffe' alla mattina se no il cervello non si avvia
Cerco la t-shirt che adoro e che non ricordo dove sia
E cerco sempre dei consigli utili
E cerco delle storie in cui vincono gli umili
Cerco una verita' che forse non c'e' nemmeno piu',
Cerco un nastro d'asfalto che corre dritto verso il blu
E cerco le risposte che non trovero'
Le cerco perche' l'importante e' il viaggio non dove andro'...
Torno subito resto ancora un attimo
Devo dare un' altra occhiata al mondo poi tornero'
Cerco le emozioni nuove che ha da offrire la mia eta',
Cerco tutto cio' che sa di vento di oceano e liberta'
E cerco di imparare quello che non so,
Io cerco e anche se non capisco prima o poi capiro'...
Torno subito, resto ancora un attimo
Devo dare un'altra occhiata al mondo poi tornero'
Vieni con me, vieni con me ti va....
Vieni con me, vieni con me ti va....
Eros
Beppe
Eros
Gigi
Eros e Beppe
Beppe
Eros
Beppe
Eros
Eros e Beppe
Atlantic - Warner Music
Cerco un giro in moto con due amici e poi quattro chiacchiere,
Cerco un paio di birre ed un racconto che faccia ridere
E cerco una canzone per poi scriverla,
La cerco e anche se non la trovo prima o poi mi verra'...
Torno subito, resto ancora un attimo
Devo dare un'altra occhiata al mondo poi tornero'....
Torno subito resto fuori ancora un po'
Devo dare un'altra occhiata al mondo poi tornero'...
Sarà uno dei tormentoni della
prossima estate? Può darsi, questo
dovete dircelo voi votando il sondaggio sul nostro sito, di sicuro
comunque è un gran successo questa “Torno Subito”, prima estratto
del nuovo album di Max Pezzali.
L’ex 883 sarà in tour nei palazzetti
di mezza Italia a partire dal prossimo ottobre.
Vieni con me, vieni con me ti va....
Vieni con me, vieni con me ti va....
Vieni con me, vieni con me ti va....
Vieni con me, vieni con me ti va....
Muse Black Holes and Revelations Tour 07
Dove
Verona, Arena
Quando
16 luglio
Biglietti
Ticketone.it
Info
www.ticketone.it
Arriva in Italia una delle band alternative rock più conosciute
ed apprezzate in Europa: i Muse. Nella suggestiva e spettacolare cornice dell’Arena di Verona la band capitanata da Mattiew Bellarmy propone una carrellata di tutti i suoi più grandi
successi, da quelli delle origini fino agli ultimi pezzi del loro
nuovo album “Black Hles and Revelations” uscito
nell’autunno dello scorso anno.
Ok Go
Robert Plant
21/07 Ceccano (FR), Eastpak Etnika Rock Festival
20/04 Roma, Ippodromo delle Capannelle
21/04 Lignano, Arena Alpe Adria
Joe Cocker
18/07 Roma, Auditorium Parco della Musica
Moby
27/07 Albanella (SA),
28/07 Jesolo (VE), Spiagga del Faro
Negramaro
20/04 Tarvisio, Piazza dell’unità
23/04 Verona, Arena
25/04 Recanati (MC), Piazza Leopardi
27/04 Ascoli Piceno, Piazza del Popolo
29/04 Chieti, Infiteatro della civitella
31/04 Barletta (BA), Castello
02/04 Anzio (RM), Porto d’Anzio
04/04 Viareggio (LU), Cittadella del Carnevale
06/04 Alghero (SS), Anfiteatro Maria Pia
07/04 Cagliari, Anfiteatro Romano
12/04 Cattolica (RN), Arena della Regina
14/04 Siena, Fortezza
16/04 Cavallino (LE), Cavea del Duca
Damien Rice
18/07 Ferrara, Piazza Castello
19/07 Roma, Cavea dell’Auditorium
Ricky Martin
16/04 Lucca
17/04 Roma, Ippodromo delle Capannelle
18/04 Salerno, Stadio
20/04 Catania, Molo di Mezzogiorno
Bjork
21/07 Codroipo, Villa Manin
Tiromancino
20/07 Montale (PT), Parco
22/07 Itri (LT), Piazza Rodari
24/07 Spilimbergo (PN), Piazza Duomo
26/07 Roma, Cavea auditorium Parco della Musica
27/07 Napoli, Mostra Oltremare
29/07 S. Vincenzo (LI), Porto
Avril Lavigne
18/07 Roma, RomaRock Festival
George Michael
17/07 Padova, Stadio Euganeo
19/07 Lucca, Lucca Summer Festival
21/07 Roma, Stadio Olimpico
Finley
19/07 Sordevolo, Anfiteatro Giovanni Paolo II
20/07 Vicenza, Piazzale Monteberico
26/07 Parma, Centro Commerciale Eurotorri
27/07 Canale, Piazza del Municipio
28/07 Cuneo, Parco della Gioventù
04/08 Senigallia, Mamamia
08/08 Trieste, Piazza
09/08 Majano, Festival
11/08 Viareggio, Cittadella del Carnevale
28/08 Trescore Balneario, Festa della Birra
Nei mesi scorsi abbiamo deciso di interpellare il no- sito, oltre il 58% di quelli che hanno risposto al nostro affezionatissimo pubblico sul suo rapporto con stro sondaggio dichiara di ascoltare musica dal vivo
la musica dal vivo. I dati infatti sono abbastanza almeno una volta al mese! Che dire, il dato parla da
contrastanti, in quanto se fino a poco tempo fa si solo, proprio niente male. Al secondo posto, quasi il
dipingeva un pubblico di giovani distanti e disinte- 15% dei votanti, dichiara addirittura di ascoltare muressati dall’attività live, anche probabilmente visti i sica dal vivo molto spesso, almeno una volta alla
costi esorbitanti dei biglietti, adesso si sta assistendo settimana. Seguono con l’8% tre, quattro volte
ad un netto cambiamento di tendenza. Arene e pa- all’anno e meno di una volta all’anno. Infine con il
lazzetti risultano sempre esauriti, i biglietti vanno a 6% abbiamo una volta all’anno e mai. Cosa altro
ruba, e addirittura si arriva a dire che in un periodo aggiungere ai dati che sono molto chiari: oltre l’81%
di dura crisi per il mercato discografico dovuto alla di voi dichiara di ascoltare musica dal vivo almeno
diffusione di internet ad alta velocità, i concerti siano tre, quattro volte l’anno!!! Un dato veramente conrimasti l’unico mezzo utile agli artisti per fare cassa. fortante e positivo che va oltre le nostre più rosee
Visto il periodo estremamente favorevole per tutti aspettative. Bravi ragazzi, continuate così.
gli amanti della musica dal
Almeno una volta al mese
Tre, quattro volte all'anno
vivo, abbiamo deciso di interUna volta all'anno
Meno di una volta all'anno
pellarvi direttamente per capire quale sia il vostro rapporto
Mai
Spesso, ogni settimana
con essa. Estate, stagione di
grandi concerti. Che rapporto hai coi live? Ogni
quanto ascolti musica dal
vivo?
E i risultati sembrano confermare in pieno la tendenza sopra espressa: ovvero cresce
sempre di più la voglia di musica dal vivo: nonostante il
nostro sia un campione un po’
di parte (infatti si ritiene che i
frequentatori del nostro sito
siano quasi tutti amanti della
musica), il dato che ne emerge
però è estremamente significativo. La stragrande maggioranza dei visitatori del nostro
Boldi - De Sica: lavori in corso
In preparazione i cine panettoni natalizi
Harry Potter e l'Ordine della Fenice
1
€ 7,916,631
Transformers
3
€ 452,301
I Fantastici 4 e Silver Surfer
5
€ 128,546
Stepping - Dalla strada al palcoscenico
2
€ 747.797
Ocean's Thirteen
6
€ 98,399
Catacombs
€ 68,933
Quattro amici e un matrimonio
2
1
€ 37,218
The Reef - Amici x le pinne
€ 34,335
Pirati dei Caraibi - Ai confini del Mondo
€ 22,320
XXY
2
8
4
€ 19,711
Box Office del weekend dal 14/07/2007 al 16/07/2007
Bè, si sa arriva l’estate, la gente è in vacanza,
oppure preferisce uscire a mangiarsi un gelato
rinfrescante la sera piuttosto che andare a chiudersi in un’affollata sala cinematografica. Tutto
vero, anche la classifica confermerebbe questa
tendenza se non fosse per un piccolo particolare. Questa settimana è uscito l’attesissimo ennesimo capitolo della saga del maghetto Harry
Potter, cinema presi d’assalto e soprattutto un
incasso record di quasi otto milioni di euro in
meno di una settimana. Che altro dire, stupefacente! Al secondo posto, ma un ‘infinità dietro
se guardiamo l’incasso netto dell’ultimo week
end si piazza Transformer, con poco più di
450.000 euro di incasso. Va comunque ricordato che Harry Potter era l’unica uscita interessante della settimana. Infatti anche
“Transformer”, che è uscito tre settimane fa,
comunque se l’è cavata con un incasso totale di
oltre sei milioni di euro. Stesso discorso per i
“Fantastici4”, questo uscito addirittura cinque
settimane fa, per “Ocean’s Thiteen” e soprattutto per “I Pirati dei Caraibi” che resistono al
nono posto del box office nonostante siano
passati ormai due mesi dall’uscita, incassando in
totale la bellezza di oltre sedici milioni di euro!
Basta con le pubblicità e le commedie: Christian De Sica ha deciso di
cambiare aria recitando "in un ruolo
completamente nuovo rispetto a
quelli a cui sono legato". "Sto per
firmare un contratto - ha detto l'attore - con il produttore Domenico Procacci per L'Età Dell'Oro, tratto dal
romanzo di Edoardo Nesi. Interpreterò un industriale di Prato, fallito,
invecchiato e affetto da un cancro,
che compie un viaggio insieme a una
ragazza per recuperare una paternità
forse impossibile". Tranquilli, il cambio di rotta è solo momentaneo: accanto all'esperimento drammatico,
Christian De Sica continua a confermare la predilezione per la commedia: ad agosto comincerà le riprese di
"Natale In Crociera" (consueto
cinepanettone di De Laurentiis)
e continua a essere della partita
nel progetto di remake di "Amici
Miei". Insomma: mentre prova
strade nuove non abbandona le
vecchie che tanta fortuna gli
hanno portato.
Comunque, anche l'ex compagno cinematografico Massimo
Boldi s'è già cimentato con successo in un ruolo drammatico. Il
film era "Festival" di Pupi Avati,
anno 1996. Ma intanto sono
cominciate le riprese di
"Matrimonio Alle Bahamas"
Non c'è niente di meglio che
mettere a confronto famiglie di estrazione sociale diversa e poi sedersi a
guardare i casini (comici) che combinano. Questa almeno è la convinzione di Massimo Boldi, che per la prima volta nei panni del produttore ha
dato inizio alle riprese del suo prossimo film. La trama di "Matrimonio
Alle Bahamas" è presto detta: ci sono
due giovani che si vogliono sposare
(interpretati da Lucrezia Piaggio e
Donald French). I problemi sorgono
perché provengono da famiglie diversissime per estrazione sociale e culturale: da un lato ci sono gli umili Colombo (Massimo Boldi e Annamaria
Barbera), dall'altro i ricchi e snob Di
Girolamo (Biagio Izzo e Victoria
Silvstedt). La sceneggiatura del film è
opera dei fratelli Vanzina, ormai collaudatissimi (tra l'altro, con Boldi
hanno realizzato il non fortunatissimo"Olé" lo scorso anno). La regia è
invece in mano a Claudio Risi, che ha
in curriculum cose come "Windsurf Il Vento Nelle Mani" (1984) e "Il
Commissario Lo Gatto" (1987). Visti
i non ottimi risultati del confronto
con l’amico avversario De Sica,
quest’anno la produzione si mette ai
ripari ed evita il confronto: l'uscita
italiana di "Matrimonio Alle Bahams"
infatti è prevista per il 16 novembre
2007, circa un mese prima rispetto
all’uscita di "Natale In Crociera", che
comunque non è ancora stata ufficialmente fissata.
Ci hanno messo quasi 20 anni a
resuscitare Indiana Jones, ma
voci di corridoio dicono che lo
hanno fatto alla grande: sembra
infatti che "Indy 4" (ancora non
ha un titolo ufficiale) sarà il primo capitolo di una nuova trilogia. Secondo indiscrezioni Harrison Ford avrebbe firmato
un contratto che lo vincola per un totale
di tre pellicole. Non solo: Shia LaBeouf
(che dovrebbe interpretare il figlio) avrebbe firmato per quattro pellicole.
Passaggio di testimone nell'aria? Sembra
di sì, ma per ora nessuna conferma ufficiale. Steven Spielberg è nel pieno delle
riprese di "Indy 4" e l'uscita nelle sale il
21 maggio 2008 è ormai una certezza.
Meno facile è intuire la trama: c'è chi
dice che torna in auge l'Arca dell'Alleanza e chi invece chiama in causa gli alieni
e la famosa Area 51.
Le avventure dei Transformers
sembrano non finire qui: grazie
anche al successo commerciale
ottenuto dal film, il sequel è
ormai una realtà e le ultime notizie hollywoodiane aggiungono che il
regista Michael Bay non vede l'ora di
tornare al lavoro sul capitolo #2. "Ho
un sacco di idee per il nuovo film, un bel
po' di cose 'robotiche' molto cool che
non abbiamo utilizzato nella prima pellicola".
Dopo anni di incertezze la versione cinematografica di "Sex
And The City" ha solide basi ed
è pronta per diventare una realtà. Le notizie pubblicate da Variety dicono infatti che i fan di tutto il
mondo possono prepararsi per il ritorno
di Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda. HBO (che per anni ha trasmesso la
serie TV) starebbe rifinendo un contratto con New Line Cinema per cofinanziare e distribuire la pellicola. L'idea
è quella cominciare le riprese ad autunno
del 2007. Sceneggiatura e regia sono di
Michael Patrick King, che offre ottime
garanzie essendo uno dei nomi più importanti dietro il successo della serie
televisiva.
Ebbene no, non è uno scherzo! Lo scontroso, scorbutico
asociale ma irresistibilmente simpatico orco Shrek mette su
famiglia! Infatti nel terzo episodio della saga che lo vede
protagonista, che in America esce in questi giorni, mentre
per vederla qui nelle nostre sale dovremo aspettare fino al
31 agosto (in realtà sarà proiettata in anteprima il 22 agosto), lo troveremo alle prese con pappe, pannolini e biberon. Cresce la curiosità di vedere come Shrek se la caverà in
veste di papà. Ma a parte questo le situazioni divertenti di
sicuro non mancheranno... Ma andiamo con ordine: sicuramente vi ricorderete che ala fine del secondo episodio, dopo la decisione di rimanere orchi per sempre, finalmente la
principessa Fiona e il suo principe verde finiscono per sposarsi, ed è da questo punto che riparte il terzo capitolo della
saga. Dopo l'abbandono della palude a causa delle blasonate
nozze, l'orco dalle orecchie a forma di trombetta, torna nel
più politicamente scorretto dei cartoon per assicurare un
degno successore al regno di Molto Molto Lontano. In una
Hollywood rovesciata a immagine e somiglianza del mondo
delle favole, ritroviamo il nostro protagonista verde proprio
dove lo avevamo lasciato, ovvero sposato con la principessa
Fiona e destinato a diventare Re. Con Re Harold ormai vicino a lasciare il trono, si avvicina il giorno del passaggio di
testimone. Un ruolo ''scomodo'' per Shrek, tanto che con
Ciuchino e gatto con gli Stivali cercherà un degno sostituto
per governare il Regno di Molto Lontano. Ma chi è il candidato ideale per questo difficile ruolo? I nostri amici non
sembrano avere dubbi, si tratta di Artù, il cugino di Fiona.
Artù è però ancora giovane, frequenta il liceo medievale e la
sua investitura si rivelerà tutt'altro che scontata... . Insieme
al nobile Gatto con gli stivali ("doppiato" da Antonio Banderas anche in italiano) e al logorroico Ciuchino, i tre eroi
partono per una nuova avventura, proprio mentre il Principe Azzurro – stanco ormai di recitare in una platea indegna
della sua bellezza – è pronto a meditar vendetta per riprendersi, insieme ai cattivi di tutti i tempi, il regno perduto.
Metafora di un mondo cinico e senza speranza o semplice
divertissement, l'odissea di Shrek regala ancora, nonostante
il terzo "compleanno", un'ora e mezza di spensierata ilarità,
aggiungendo alla già vasta galleria di personaggi, altri memorabili soggetti. Dal Mago Merlino depresso e arteriosclerotico – complice di un incantesimo malriuscito che metterà
a dura prova i due baldi aiutanti di Shrek – al cattivo Capitan Uncino passando per un nano baby sitter, la saga va
avanti a suon di risate e immagini spettacolari. Una grafica
sempre più accurata sotto il profilo estetico e una storia che
regala anche in questo episodio qualche spunto di riflessione, rendono unico questo gioiellino della DreamWorks che
continua a far crescere e maturare i suoi protagonisti mettendoli a dura prova con se stessi e col mondo circostante.
Se Shrek entra in crisi per un'inaspettata paternità (urlata da Fiona sul molo del Porto, prima
della partenza), non va meglio al povero signor
Gatto, latin lover incallito "costretto" a corteggiare ogni femmina che incrocia il suo cammino.
Fra citazioni e sberleffi, il regno delle favole è
molto molto più reale di quanto si possa pensare. regno delle favole è molto molto più reale di
quanto si possa pensare. Segnaliamo, infine, che
nella versione in lingua inglese (Shrek the third),
il nuovo capitolo della saga, come al solito, si
avvale delle voci di due star del calibro di Cameron Diaz (Fiona) ed Antonio Banderas (Gatto),
in questi giorni a Roma per la presentazione del
film, oltre ad altri nomi di spicco come Mike
Myers (Shrek) e Eddie Murphy (Ciuchino) e
Justin Timberlake (Prncipe Azzurro) solo per
citarne alcuni. Le vere protagoniste di questo
“Shrek Terzo” comunque sono le donne capeggiate da Fiona, che dopo essere stata fatta prigioniera del perfido Principe Azzurro riesce a fuggire, per guidare poi la rivolta con Biancaneve,
Cenerentola e la Bella Addormentata. I nuovi
personaggi portano con se nuove opportunità
per esplorare nuovi effetti speciali, caratterizzanti i vasti ambienti: dal liceo di Artie dell’Europa
del Nord, ai vari monasteri sparsi nell’Europa,
dai mari che Shrek attraversa lungo il suo viaggio, alle foreste dove sembra di poter quasi toccare gli alberi o l’erba…Una fantasia credibile
dunque, una realtà che sembra essere “più reale”
di quella dei primi due. Il film è stato diretto da
Chris Miller e Raman Hui, meltre la sceneggiatura è di Jeffrey Price & Peter S.Seaman e Chrs
Miller & Aron Warner. Il film è prodotto da
Aron Warner . In America, nelle prime settimane di uscita, il film ha incassato ad oggi più di $
314 milioni di dollari, battendo “I Pirati dei Carabi” fermo a quota 296 milioni di dollari, ora
non resta che attendere la reazione del pubblico
italiano, che sicuramente sarà altrettanto entusiasta, visto che l’attesa per il nuovo episodio
dell’orco più “politically scorrect” della storia del
cinema cresce sempre di più. Per quanto riguarda il futuro della serie Jeffrey Katzenberg, boss
della DreamWorks, ha recentemente dichiarato
al quotidiano australiano The Age che la serie di
film dedicata al simpatico orco verde si fermerà a quota cinque. "E' una storia con un inizio e un epilogo definiti ", ha detto Katzenberg, "e penso che
questo faccia parte della sua integrità e della sua forza, nel senso che non la inventiamo man mano che procediamo". L'andamento della trama si snoda infatti attraverso una struttura
circolare, tant'è vero che alla fine del quinto film, ci troveremo al punto in cui sarà possibile capire come l'orco sia capitato nella palude in cui l'abbiamo consosciuto all'inizio
delle sue avventure”. Nel frattempo, il quarto episodio è già in lavorazione: "Molti dei 1400 artisti che
lavorano negli studios della Dreamworks a Los Angeles, sono già impegnati a lavorare nei prossimi due
episodi: il quarto uscirà nel 2010, il quinto invece nel
2013". Inoltre, come già segnalato settimane fa sul
nostro sito, per voce dello stesso Antonio Banderas,
sarebbe in cantiere anche uno spin-off della serie con
protagonista il gatto con gli stivali, ma prima di vedere
arrivare sugli schermi anche questa produzione temo
che dovremo attendere almeno fino al 2011.
Finite le
vacanze, Harry Potter torna alla scuola di Hogwarts. L'accoglienza non è delle migliori, però:
il tribunale del Ministero della Magia lo ha assolto con poca convinzione da un'accusa infamante (aver usato le arti magiche al di fuori
della scuola, in verità indispensabili per affrontare l'inaspettato attacco di due Dissennatori),
quasi tutto l'ambiente è certo che le sue dichiarazioni sul ritorno del perfido Lord Voldemort
siano fasulle e, niente meno, che il preside Albus Silente stia tramando alle spalle di Cornelius Caramell per diventare il nuovo Ministro.
Per questo, come insegnante di Difesa contro
le Arti Oscure, viene mandata alla Scuola di
Magia e Stregoneria l'ambigua, ottusa e conservatrice professoressa Dolores Umbridge
(bravissima Imelda Staunton). E poco a poco,
incalzato soprattutto dagli amici Ron ed Hermione, Harry inizierà a radunare intorno a sé
un numeroso gruppo di compagni per insegnare loro come difendersi contro le Forze Oscure. Daniel Radcliffe è cresciuto. Il maghetto
che è in lui (per esigenze di racconto ancora
quattordicenne, e poterci credere sarebbe davvero fantastico!) prova a tenere il passo, finalmente e tristemente conscio che la salvezza di
una parte - quella della Magia "buona" - passerà
SCHEDA DEL FILM
SCHEDA DEL FILM
nazione U.S.A.
anno 2007
regia David Yates
genere Azione / Avventura
durata 138 min
distribuzione Warner Bros
cast D. Radcliffe (Harry Potter) • E. Watson
(Hermione Granger) • R. Grint (Ron Weasley)
• R. Coltrane (Robbie Coltrane) • M. Gambon
(Albus Dumbledore) • R. Fiennes (Lord Voldemort) • I. Staunton (Dolores Umbridge) • A.
Rickman (Severus Snape) • G. Oldman (Sirius
Black) • H. Bonham Carter (Bellatrix Lestrange) • J. Isaacs (Lucius Malfoy)
nazione Gran Bretagna
anno 2007
regia Edgar Wright
genere commedia
durata 121 min.
distribuzione United Internationl Pictures
cast S. Pegg (Sergente Nicholas Angel) • N.
Frost (Danny Butterman) • J. Broadbent (Ispettore
Frank Butterman) • B. Bailey (Sergente Turner) •
K. Eldon (Sergente Tony Fisher) • P. Considine
(Andy Wainwright) • R. Spall (Andy Cartwright)
inevitabilmente dalle sue mani: l'Ordine della
Fenice, sorta di organizzazione clandestina fondata dallo stesso Silente e tenuta in piedi, tra gli
altri, dall'ex prigioniero di Azkaban Sirius
Black, ne è consapevole da tempo e confida in
Harry per combattere le forze del male incarnate da Voldemort e dai nuovi seguaci che sta
raccogliendo, tra cui la Mangiamorte Bellatrix
Lestrange, cugina di Sirius Black. Il mestierante
David Yates riprende il discorso lasciato in eredità dai predecessori Cuarón e Newell (i primi
due episodi diretti da Columbus sembrano lontani anni luce), affrontando con intelligenza e
miglior dono della sintesi quello che, fino ad
oggi, può essere considerato l'adattamento più
interlocutorio della saga: la transizione è definitiva, certo, Harry Potter sarà talmente vicino a
Voldemort che il rischio dell'empatia totale verrà scacciato con forza insperata, ma quello che
resta, alla fine, è il convincimento di una sospensione che d'ora in avanti potrà essere risolta solo da una dipartita. Sul grande schermo la
questione si risolverà non prima del 2010, ma
le librerie di tutto il mondo - almeno per le copie in lingua inglese - si preparano al grande
assalto del prossimo 21 luglio, giorno in cui, in
molti sono pronti a giurarlo (e Daniel Radcliffe,
come biasimarlo, se lo augura davvero) Harry
Potter morirà per sempre.
con i fratelli Zucker e Jim Abrahms, hanno spesso
parodiato i propri film d'azione – ma nel caso di Hot
Fuzz la variante è costituita dalla nazionalità degli autori: Edgar Right, regista/sceneggiatore, e Simon
Pegg, attore/sceneggiatore, sono britannici, e come già
per il film precedente il loro interesse risiede nel trasportare le vicende e le meccaniche di un film americano all'interno di un contesto tipicamente inglese. Il
contrasto fra la tranquillità dell'ambientazione e la violenza della storia è effettivamente curiosa e può divertire, così come alcune trovate comiche che strappano
il sorriso (l'incontro iniziale con la fidanzata di Nicholas, la caccia al cigno fuggito); purtroppo, però, il film
non riesce a stravolgere fino in fondo i codici del genere, e il citazionismo diffuso è forse più una vaga
strizzatina d'occhio agli appassionati, piuttosto che
vera parodia. La cifra dominante di Hot Fuzz pare
infatti essere la semplice ripetizione, e non il dileggio,
di alcuni stereotipi di regia tipici degli action movies,
tanto che nel finale il film si prende quasi sul serio e
frastorna lo spettatore con una lunga sequenza di sparatorie e distruzione incontrollata.
Più efficiente di qualunque altro poliziotto di Londra,
Nicholas Angel detiene un record di arresti inarrivabile, di quattrocento volte superiore a quello dei colleghi. Ma un eccesso di zelo può risultare irritante: così,
i suoi superiori decidono di levarselo di torno trasferendolo a Sandford, grazioso paesello dall'apparenza
innocente e tranquilla. Per Nicholas è difficile inserirsi,
anche se dopo le iniziali e reciproche incomprensioni
riesce a fare amicizia con il suo nuovo collega, Danny
Butterman, grande appassionato di film d'azione che
vorrebbe vivere nella realtà quanto si vede sullo schermo. Nonostante la calma e l'ospitalità degli abitanti,
però, Sandford comincia ad essere colpita da incidenti Ponendosi a metà fra quelle che si potrebbero definire
piuttosto ambigui, e Nicholas è convinto non si tratti parodie 'pure” (come Hot Shots! e Una Pallottola
di pure casualità…
Spuntata) e le pellicole che con ironia portano volutaGli artefici di Shaun of the Dead (L'alba dei Morti De- mente all'eccesso i cliché del cinema d'azione (ad ementi) tornano con una nuova parodia, rivolta in que- sempio Die Hard e True Lies), Hot Fuzz lascia molti
sto caso agli action movies hollywoodiani. L'idea in sé dubbi come film comico, e nella sua eccessiva lunnon è certo nuova – gli stessi americani, ad esempio ghezza deborda fino alla pedanteria.
SCHEDA DEL FILM
nazione U.S.A.
anno 2007
regia Kevin Munroe
genere Animazione
durata 90 min.
distribuzione Warner Bros
sceneggiatura K. Munroe
musiche
K. Badelt
montaggio
J. Ryan
TRAMA
Strani eventi stanno accadendo a
New York e il mondo ha bisogno
ora più che mai delle Tartarughe
Ninja. Ma Raffaello, Donatello e
Michelangelo sembrano aver perso
la giusta strada. Con la città sull'orlo del disastro, sta a Leonardo e al
suo maestro Zen Splinter ripristinare l'unità tra le tartarughe e riportare l'ordine nella metropoli.
Anomalie e misfatti. Il soggetto pensante e agente ha davanti a sè un cinema morale ed etico legato al tentativo dell’uomo di coronare a
tutti i costi il sogno dei padri del Golem e
dell’intelligenza artificiale: una visione glamour
dell’immaginario elettronico, icone da videogame in cui l’uomo ricopre il ruolo della vittima
mentre la macchina si trasforma in antagonista,
o peggio in carnefice, ad una visione in cui
l’uomo riesce a controllare le sue creature in
quanto viene considerato, anche dalle macchine
stesse, come il comandante; indispensabile alter
ego 'mutante' che vive sullo schermo.
della struttura narrativa e la sua capacità di raggiungere o meno l’oggetto dei suoi desideri:
"TMNT" è anche la storia di questo movimento, che va verso la frontiera, spinto oltre il teatro immaginifico dell'animazione, seducente
come traiettoria futurista di linee, grafica e rumori. Un gioco sui margini, che è insieme il
sogno che si avvera, che deborda della sua stessa carica leggendaria e originale, e l'incubo di
un cinema costretto fare i conti con una tecnologia essenzialmente vista come minaccia o come sfida del linguaggio cartoonistico:
l’esperienza viene trasferita in un supporto maIl confine tra il vivo e il blockbuster manipola- gnetico e l’uomo si trasforma in 'corpo celebre',
to con la grafica; fino a combinarsi e a compe- un nuovo soggetto inglobato e fagocitato dal
netrarsi in una dimensione inedita che mescola mondo digitale.
realtà e virtualità. Il ruolo dell’eroe all’interno
SCHEDA DEL FILM
nazione USA
anno 2007
regia Michel Bay
genere Azione / Animazione
durata 135 min
distribuzione UIP
cast
C. Bodin • D. Cook • F.
Doss • S. LaBeouf (Sam Witwicky)
• M. Fox (Mikaela) • J. Duhamel
(Capitano Lennox) • R. Taylor
(Maggie) • T. Gibson (Sergente
Epps) • J. Voight (Keller) • J. Turturro (Agente Simmons)
Far rivivere gli oggetti rappresentativi di un passato
recente è più nostalgica rievocazione dei tempi andati
o furba strizzata d’occhio a coloro che sono stati preadolescenti all’epoca? Facendo un elementare ragionamento anagrafico, vediamo che Bay, classe ’65, aveva
quasi vent’anni all’uscita della prima serie tv del cartone animato “Transformers” (1984): che la abbia conosciuta è sicuro, meno che ne sia stato un fan accanito
come i nati dieci anni dopo. Se dobbiamo però fidarci
delle dichiarazioni del produttore esecutivo Steven
Spielberg, scopriamo che egli se ne è dichiarato proprio un grande estimatore: sarebbe quindi, il film, frutto di una passione condivisa dai suoi realizzatori e non
una operazione di puro merchandising. Provando a
convincersene e passando sopra ai mille trailers che
hanno invaso le sale italiane già da due mesi (oltre al
fatto che insieme al film è già uscito l’omonimo videogioco), diciamo che l’inaspettato non è propriamente
ciò che caratterizza la pellicola. Dall’attacco alla base
americana in Medio Oriente al combattimento finale
tra i grattacieli della downtown, abbiamo naturalmente
già visto e rivisto tutto fin’oltre la nausea; ed anche il
protagonista (Shia LaBeouf, talento emergente di Hol-
La sezione Coming Soon
tornerà dopo l’estate con
l’avvento della nuova
stagione cinematografica!
Ad attenderci tante novità
tra cui, il terzo capitolo di
Shrek, l’attesissimo film
della famiglia più amata
d’America, “The Simpson” nonché il ritorno di
Oronzo Canà
nell’Allenatore nel Pallone 2 e il ritorno dei più
amati personaggi di Carlo
Verdone in “Grande
Grosso e Verdone” e
molto altro!
Nel frattempo vi auguriamo buone vacanze!
lywood già presente nelle sale in più film contemporaneamente e già ingaggiato, sempre da Spielberg, per il
prossimo episodio di Indiana Jones), lo strampalato un
po’ disadattato nella tremenda provincia americana
che sa tirar fuori doti nascoste e ovviamente far innamorare la ragazza supersonica del caso, è la solita faccia: comunque simpatico quanto basta per far immedesimare lo spettatore. Michael Bay fa il fico come al
solito (e addirittura si cita ironicamente quando fa dire
a una comparsa che la pioggia di meteoriti del film è
cento volte meglio di “Armageddon”): la camera digitale non sta ferma più di tre/quattro secondi, privilegiando i movimenti a centottanta gradi attorno al set a
dare la costante impressione di dinamicità. Tecnicamente, non gli si può dar torto: ma se ci si distanzia
per un attimo dall’azione ci si accorge di come si tratti
essenzialmente di un espediente per dare vitalità ad
una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti. Le
scene d’azione sono oggettivamente mal riuscite: pure
gli effetti speciali non lasciano senza fiato. Se stecca
quando cerca di dire cose serie, il racconto è però finanche piacevole quando punta sull’ironia; d’altronde
sarebbe difficile chiedere a chi ha più di tredici anni di
prendere seriamente una storia che ha dei robot spaziali che si chiamano Autobot o Megaton per protagonisti. Un film da consigliare almeno a chi vuole ricordarsi dei pomeriggi passati davanti alla tv quando la
De Filippi non la conosceva nessuno: meglio di niente.
Tanti auguri MTV Italia!
L’emittente musicale italiana compie 10 anni
Mtv Italia compie 10 anni, e per festeggiare l’arrivo
dell’estate e il suo compleanno propone due nuovi
programmi: uno, OneDay dedicato ai teenager di
oggi, mentre l’altro, Mtv 10 The Most, riproporrà i
momenti più divertenti andati dal 1997 ad oggi, e
proporrà una sorta di ‘come
eravamo’. One Day va in onda dal
lunedì al venerdì alle 14.30, e farà
conoscere i giovani attraverso il docu-clip, un documentario realizzato
con le tecniche dei videoclip: tra racconti degli stessi giovani sui loro rapporti e le loro problematiche, non
mancherà anche uno spazio dedicato
all’ambiente: con un piccolo gesto, è
detto in un minispot di un minuto,
ognuno di noi può fare molto per salvaguardare il
mondo. Mtv10 The Most va invece in onda in prima serata, ogni lunedì sera alle 21. La conduzione è
affidata al vj storico, Francesco Mandelli. Ripercorrendo i primi dieci anni di Mtv Italia, Mtv10 riproporrà gli show e gli eventi musicali cult di Mtv: saranno trasmessi i momenti più divertenti, gli eventi
live, introdotti e commentati da artisti, italiani e inPovero Amadeus, proprio non è il
tuo anno fortunato. Infatti nonostante la concorrenza dell’Eredità di Carlo Conti non sia più lo scoglio insormontabile contro il quale scontrarsi,
gli ascolti del suo “1 contro 100”
proprio stentano a decollare, nonostante si trovi
contro
un
“Reazione a
Catena” condotto da Pupo
che
proprio
non entusiasma. Coraggio,
l’anno
prossimo magari andrà meglio!
ternazionali, conduttori di Mtv del passato e del
presente, oltre che da spettatori, fans e testimoni
diretti degli eventi. Ma i festeggiamenti veri e propri
come al solito si terranno a settembre, in occasione
dell’ormai consueto appuntamento dell’MTV Day:
eccezionalmente un doppio concerto.
Roma e Milano saranno virtualmente
unite nei festeggiamenti dei dieci anni
di Mtv. L’Mtv Day si terrà sabato 15
settembre e le due location saranno
Piazza del Duomo a Milano e – la
ormai veterana in fatto di eventi e
manifestazioni musicali – Piazza San
Giovanni a Roma. L’evento è rigorosamente gratuito e i primi nomi sono
stati già svelati. Ci saranno Jovanotti,
Elisa, Negramaro, Finley, Le Vibrazioni, Afterhours, Articolo 31, Elio e le Storie Tese, Giovanni
Allevi e Rezophonic Superband con Negrita, Bluvertigo, Lacuna Coil, 99 Posse, Prozac + e Gianluca
Grignani. Chi di loro sarà a Milano e chi a Roma
non è stato ancora reso noto. Considerando che
mancano ancora due mesi, potrebbero esserci delle
novità.
Un generale “in” a tutte quelle pellicole che in estate vengono tirate su dalla
cantina delle varie emittenti televisive
e riproposte ad ogni ora. I classici bei
film che hanno accompagnato la nostra
giovinezza, le commedie italiane anni
‘80 che con la loro spensieratezza ancora oggi ci fanno venire le lacrime
agli occhi dalle risate, nonostante magari si tratti della millesima replica. Un
periodo d’oro per il cinema italiano,
film che magari all’epoca erano considerati di serie B, ma che negli ultimi
tempi stanno rivivendo una rivalutazione incredibile.
Una vera boccata
d’aria all’interno
della noiosa TV
estiva. Indispensabili e inimitabili.
Nelle ultime settimane
non si è fatto che parlare della Nuova Fiat
500, in occasione del
lancio della quale è stata organizzata una fastosissima serata di presentazione trasmessa
anche in televisione.
Subito dopo la presentazione immancabile
l’apparire in televisione degli spot
(tre) per la nuova nata ( o rinata) di
casa Fiat. Tutti gli spot della Nuova
Fiat 500 ripercorrono la storia
dell’Italia attraverso immagini in
bianco e nero di alcuni dei momenti
e dei personaggi che hanno segnato
maggiormante la nostra memoria
storica negli ultimi 50 anni: da Giovanni Paolo II a Gaber, da Pertini a
Falcone. Le vicende italiane passano
su uno schermo cinematografico,
quello del Nuovo Cinema Paradiso
di Tornatore e catturano
l’attenzione di un bambino che le
segue con sguardo rapito (Totò Cascio). La voce narrante (Ricky Tognazzi) accompagna il telespettatore
durante tutto lo spot mentre in sottofondo suonano le note meravigliose di "Back To Life" di Giovanni Allevi dall’album Joy del 2006. Lo
spot si conclude con la frase simbolo della campagna Fiat “La nuova
Fiat appartiene a tutti noi”.
(Agenzia : Leo Burnett - Direzione
Creativa : Riccardo Robiglio e Paolo
Dematteis)
“La vita è un insieme di luoghi e di
persone che scrivono il tempo. Il nostro tempo. Noi cresciamo e maturiamo collezionando queste esperienze.
Sono queste che poi vanno a definirci.
Alcune sono più importanti di altre,
perché formano il nostro carattere. Ci
insegnano la differenza tra ciò che è
giusto e ciò che è sbagliato. La differenza tra il bene e il male. Cosa essere e cosa non essere. Ci insegnano chi
vogliamo diventare. In tutto questo,
alcune persone e alcune cose si legano a noi in un modo spontaneo e inestricabile.Ci sostengono
nell’esprimerci e nel realizzarci. Ci
legittimano nell’essere autentici e
veri. E se significano veramente qualcosa, ispirano il modo in cui il mondo
cambia e si evolve. E allora, appartengono a tutti noi e a nessuno. La
nuova Fiat appartiene a tutti noi.“
Ebbene sì, non accade solo nel settore
dei trasporti, del pubblico impiego o
del giornalismo. Questa volta a voler
scioperare sono proprio i lavoratori
della soap di RaiUno “Incantesimo”,
che rischia di essere interrotta. I lavoratori di
Incantesimo, 700 considerando anche l'indotto della soap, sono pronti a marciare sulla
Rai inscenando una protesta a Viale Mazzini,
se le indiscrezioni sui tagli venissero ufficialmente confermate. E restano in attesa di rassicurazioni dal servizio pubblico. ''C'erano
250 maestranze sul set - racconta il produttore - padri di famiglia disperati". La produzione comunque si dice ancora ottimista sulla
firma del contratto per un altra serie e confessa di non spiegarsi il motivo di questo ventilato no, ''considerando che costa 100 mila
euro a puntata, un costo perfettamente in
linea con tutte le altre produzioni di soap
daily, ottenendo una media del 16-17% a
puntata.” Intanto negli ambienti di Raiuno si
apprende che dovendo operare dei tagli, così
come richiesto da Cappon, e dovendo mantenere forte la prima serata per consentire una
concorrenza adeguata per il prossimo autunno in cui Canale 5 sta mettendo a punto produzioni molto forti sulla carta (vedi teledipendente), è la fascia pomeridiana necessariamente a farne le spese.
Forse ci siamo. Un programma storico di canale5 sarebbe sul punto di
tornare in programmazione. Infatti sia
Gerry Scotti che il direttore Massimo
Donelli sono detti favorevoli, se ci
saranno le condizioni, ad un ritorno de “Il
pranzo è servito” sugli schermi, magari anche dalla prossima stagione: “Il pranzo è
servito è un pezzo della tv italiana e Gerry
Scotti sarebbe felice di riproporlo: noi saremmo contenti di accontentarlo se ci saranno le
possibilità di farlo”. Attendiamo fiduciosi.
Happy Birt hday MTV!!!
A volte ritornano!
Lo stor ico canale musicale festeggia i l suo primo quarto di secolo
Uno show per Daniele Luttazzi su La7
Ricordate Daniele Luttazzi, geniale
comico emiliano, radiato dalla TV
italiana sei anni fa per essersispinto
oltre i limiti tacitamente consentiti
dalla RAI? Ebbene, è stato con
grande orgoglio
che qualche gorno fa, in quel di
Milano, Antonio
Campo Dall'Orto, direttore di
LA7 e MTV, ha
annunciato
il
ritorno in TV, su La7, del comico
dottore e recentemente riciclatosi
musicista (due gli album al suo attivo). Luttazzi ricomparirà con uno
show di dieci puntate a partire da
ottobre e in seconda serata. Un oneman show ancora senza titolo, uno
spazio aperto, dove Luttazzi potrà
fare quello che vuole. Sui contentuti",
continua, "non c'è tanto da fantasticare: sarà una delle cose tipiche di
Luttazzi". Dunque preparatevi alla
spada tagliente dell'ironia, a partire da
ottobre.
In tv il talento che fa la differenza. O
almeno dovrebbe. Anche sul Web,
che con Talent 1, si trasforma in una
vetrina aperta a quanti vogliano mostrare le loro doti artistiche. Il portale
Mediaset.it offre a tutti la grande opportunità
di inviare un video in cui mettere a frutto le
proprie potenzialità creative. Quattro le categorie: musica, ballo, cinema ed estro. I video
saranno votati dalla community e i migliori
andranno in onda in autunno su Italia1 in un
programma condotto da Tommy Vee.
Meno reality, più varietà, la ricetta vincente?
Presentati ufficialmente i palinsesti per la prossima stagione TV
Sono stati presentati da qualche settimana i palinsesti per la nuova stagione televisiva sia di Rai che di Mediaset. I primi lo hanno fatto a margine di un workshop che si è tenuto a Cannes, con giornalisti, inserzionisti pubblicitari e dirigenti di viale Mazzini, mentre gli altri lo hanno fatto nella meno accattivante sede di
Cologno Monzese, ma con un vero e proprio show, condotto tra l’altro da Claudio Bisio e vanessa Incontrada, in un appuntamento con oltre 700 invitati, e alla presenza di tutta la scuderia di conduttori Mediaset al
gran completo. Quello che salta subito agli occhi è un dato di fatto: basta reality (eccezion fatta naturalmente per l’ormai classico GF), evidentemente la gente si è stufata. Più spazio al verietà e alla TV spensierata,
meno volgare e più rilassante. Ma entriamo nel dettaglio delle novità che ci attendono l’anno prossimo.
Striscia la Notizia in prima serata, C'è posta per te
(condotto da Maria De Filippi), e il ritorno di Ciao Darwin con la coppia Bonolis-Laurenti e di Zelig. Sono
queste le grandi attese dei palinsesti autunnale delle reti
Mediaset, fiction e intrattenimento, sport e informazione, per i quali il gruppo Mediaset investirà fino ad un
miliardo e mezzo di euro. Gli appassionati del genere
reality invece dovranno aspettare gennaio, quando tornerà il Grande Fratello. Pare ormai chiusa pure la stagione della caccia all'acquisto del personaggio famoso.
Il parco star system Mediaset è al completo. Confermata anche tutta la parte sportiva. Tra le novità autunnali
una delle principali riguarda Canale 5, con il debutto in
prima serata di Striscia la notizia. Il Tg satirico nato 20
anni fa da un'idea di Antonio Ricci, vola anche nel prime time (previste sei puntate). Alla conduzione delle
serate commemorative del tg satirico che arriva alla sua
20esima edizione ci saranno Ezio Greggio, Enzo Iacchetti e Michelle Hunziker. Sul filone intrattenimento
sono confermati C'è posta per te, con la De Filippi che
ha appena rinnovato il contratto con Mediaset per 5
anni, il ritorno di Ciao Darwin con Paolo Bonolis e
Luca Laurenti, di Zelig che ha scelto come palcoscenico il Teatro degli Arcimboldi e della Corrida. Poi Game
marathon, un programma che permette di ripercorrere
la storia della tv commerciale. La parte più corposa
riguarda le fiction. Come Il generale dalla Chiesa, interpretato da Giancarlo Giannini, O professore con Sergio
Castellitto, L'ultimo padrino con Michele Placido. Ritorna la seconda serie di Caterina e le sue figlie, Distretto di polizia, settima edizione con cast completamente
rinnovato, la saga storica di Rivombrosa 15 anni dopo.
Numerosi anche i film in prima visione, mentre l'informazione è affidata al Tg5, a Enrico Mentana con Matrix e al Maurizio Costanzo
Show. Italia1 come al solito
punta sui telefilm e proporrà in prima serata, tra l'altro,
Dr House, Ugly Betty e CSI
Miami. Tra le novità Mai
dire Candid, con Ilary Blasy.
Confermissime le Iene e la
Gialappa's.
La sorpresa si chiama Pierino Chiambretti. Sarà lui sul
palco del prossimo Festival di Sanremo accanto a Pippo Baudo. Quella di Chiambretti non è una sorpresona,
il palco dell'Ariston l'ha già calpestato più di una volta;
però, questa volta potrebbe essere l’avvio di un possibile ritorno in Rai. Ma il vero asso nella manica rimane
Fiorello, che i vertici Rai vogliono a tutti i costi in Riviera. E lui ci sta seriamente pensando. Tutto da vedere
in quale modo potrebbe partecipare. E poi c’è Mike che
potrebbe presentare Miss Italia... Per il resto per quanto
riguarda il palinsesto nessuno scossone o novità eclatante: la struttura è la solita. In prime time, domenica,
lunedì e martedì fiction. Al mercoledì Champions league o film. Al giovedì “Fuoriclasse”, il gioco a squadre
condotto da Carlo Conti (unica novità di tutto il palinsesto di Raiuno), al venerdì “Ballando con le stelle”
della Carlucci, al sabato “il Treno dei desideri “con la
Clerici abbinato alla Lotteria Italia. Nell'access prime
time torna “Affari tuoi” con Insinna, ma i pacchi da
dicembre lasceranno il posto ai “Soliti ignoti” con Frizzi. In seconda serata restano i quattro appuntamenti
(dal lunedì al giovedì) di Porta a Porta fino a dicembre
quando saranno ridotti a tre per lasciare spazio alle dodici serate dantesche (più una in prime time) di Benigni.
Confermati quelli di Domenica In. Per quanto riguarda
RaiDue pilastro del palinsesto sarà ancora L'isola dei
famosi, con la Ventura, che dopo l'esperienza negativa
su Raiuno, ha deciso di riprendersi i suoi cavalli di battaglia (anche Quelli che il calcio). Sull'isola si sfidano sei
persone famose e sei comuni. Novità in seconda serata:
Artù, condotto da Gene Gnocchi, talk show ironico e
paradossale e Su al Sud, seguito di Giù al Nord con
Renzo Arbore come testimonial. Monica Leofreddi
approda a Piazza Grande con Magalli. La fiction resta
al venerdì, Anno Zero di Santoro al giovedì. RaiTre:
confermato “Che tempo che fa”, Dario Fo farà tre lezioni d'arte su Raffaello. Roberto Saviano, l'autore di
Gomorra, sta lavorando ad alcuni reportage per raccontare l'Italia, presentati da Fabio Volo.
Tornano il sabato
sera su Canale 5
le repliche del
mitico varietà di
Gigi Reggi, La sai
l'ultimissima?.
Dieci anni di La
sai l'ultima? raccontati attraverso
i migliori barzellettieri di tutti i
tempi. Ne approfittiamo per ripercorrere
le tappe fondamentali di uno degli show
simbolo della televisione estiva degli anni
‘‘90. Il format in realtà è semplicissimo,
direi quasi banale: una gara di barzellette in
cui il pubblico in studio decreta quale sia il
barzellettiere più capace, attraverso il famosissimo applausometro. Il format tutto
italiano di “La sai l'ultima?”, ideato da Gigi
Reggi, nasce ufficialmente il 13 marzo
1992 con uno speciale condotto da Massimo Boldi, Gerry Scotti e Sabina Stilo. Il
programma ottiene un eccezionale successo di pubblico tanto da essere promosso
nella la stagione estiva come varietà del
sabato sera di Canale 5. La prima edizione
di viene condotta da Pippo Franco e Pamela Prati e registra ottimi ascolti. Il programma è il successo dell'estate. La coppia
Pippo Franco - Pamela Prati viene riconfermata alla guida del varietà nelle edizioni
1993 e 1994. I risultati di ascolto sono talmente positivi che “La Sai l'ultima?” viene
promossa a trasmissione del sabato sera
della stagione invernale. L'edizione del
1995 vede alla guida un'inedita coppia di
conduttori: Gerry Scotti e Paola Barale.
Paola Barale, alla sua prima importante
Ha chiuso il più giovane progetto radiofonico in ambito
nazionale Play Radio. Al suo
posto una nuova realtà Virgin
Radio, emittente radiofonica
creata grazie all’esperienza
Fineco e Virgin. Finelco è
leader nel panorama radiofonico italiano e svizzero con
marchi prestigiosi come Radio Monte Carlo e Radio 105
(prima emittente privata nazionale, premiata con una
conduzione serale, si dimostra tanto brillante come show girl da essere chiamata
l'anno seguente a far parte del cast di Buona Domenica. Nel 1996 Gerry Scotti torna
a condurre il programma affiancato da
Natalia Estrada che diventerà in breve la
primadonna del varietà di Gigi Reggi. La
coppia Gerry Scotti e Natalia Estrada è al
timone de “La sai l'ultima?” anche nell'edizione del 1997. La trasmissione torna nel
1999 con Natalia Estrada in coppia con
Gigi Sabani. La coppia verrà confermata
anche per le edizione 2000 e 2001. Nell'estate del 2002 conducono Natalia Estrada
e Claudio Lippi. Nel 2003 “La sai l'ultima?” si trasforma in “La sai l'ultimissima?”, edizione che raccoglie i migliori barzellettieri di tutta la storia del programma.
Tommaso Romano di Napoli si laurea
campione della barzelletta dei 10 anni della
trasmissione. Padroni di casa sono Pippo
Franco e Natalia Estrada. Nel 2004 va in
onda “La sai l'ultima? VIP”, tre puntate
speciali di appassionanti battaglie di risate,
con protagonisti personaggi famosi, che si
danno battaglia divisi in due squadre, una
maschile e una femminile, capitanate dai
conduttori: Claudio Lippi e la Estrada.
posizione permanente al museo della Scienza e della Tecnologia di Milano). Una radio
che, con il suo format innovativo, promette di cambiare il
mercato italiano grazie a un
posizionamento di respiro
internazionale. Virgin Group
è una company che a oggi
vanta più di 200 società controllate nel mondo, con più di
35.000 persone in staff e un
fatturato di circa 5 miliardi di
sterline. Ancora è presto per
valutare i programmi della
nuova emittente, che entreranno a pieno regime solo a
partire da settembre, comunque possiamo sbilanciarci
dicendo che il progetto ci
sembra interessante, visto
che, da quanto dichiarato, su
Virgin Radio avranno spazio
anche gruppi meno conosciuti e
classici del rock
che su altri network
non trovano spazio.
Vocabolario
La chiave USB che si gonfia quando è piena
In vendita, per adesso, negli USA dal 29 giugno
2007, l’ Apple iPhone rappresenta una rivoluzione
nel campo dei cellulari.
L'Apple iPhone è la combinazione di tre prodotti in
un unico innovativo device: un cellulare rivoluzionario, un iPod widescreen
con con touch control, ed un
innovativo dispositivo per la
navigazione in Internet che
consente la gestione delle
email, la navigazione attraverso un browser, la consultazione di mappe, e funzioni di
ricerca.
Particolare di questo cellulare
è che non ha alcun tasto. Attraverso l'innovativa interfaccia touch screen l'utente può
comandare tutte le funzionalità che l'iPhone mette a disposizione. Incorpora tutte le
funzione di un iPod ed è dotato di una memoria interna da 4 od 8 GB a seconda delle versioni.
Grazie a una versione ridotta del sistema operativo
MAC OS X che è installata, è possibile, quindi, avere la possibilità di navigare in Internet, utilizzare i
gadget e di disporre di un piccolo computer nella
propria mano. Inoltre il dispositivo è in grado di
visualizzare file in formato PDF, Excel e Word,
rendendo lo smartphone molto più attraente per
una clientela di tipo business.
L'Apple iPhone inoltre è un dispositivo completamente multi-tasking, ciò consente ad esempio di
leggere una pagina web mentre si scarica la propria
posta.
Inoltre è un cellulare quad-band GSM; supporta
anche lo standard EDGE, il Wi-Fi 802.11b/g ed il
bluetooth 2.0 con l'EDR (Enhanced Data Rate)
E’ dotato di un accelerometro che si accorge
quando si ruota in cellulare da verticale ad orizzontale, ed automaticamente cambia la visualizzazione sul
display. Il sensore di prossimità invece si accorge
quando portiamo il cellulare all'orecchio per parlare
ed in automatico spegne il display per risparmiare
batteria e per evitare tocchi non voluti sul display.
L'iPhone è dotato anche
di un sensore luminoso
che regola in automatico
la luminosità del display a
seconda della luce
dell'ambiente che ci circonda.
Per quanto riguarda la
funzione di mappe e di
ricerca, integra le Google
Maps e la funzione di
ricerca oneSearch di Yahoo.
La fotocamera integrata è
da 2.0 megapixel.
La batteria, invece, ha un’ autonomia di 5 ore se utilizzato in modalità mista (telefono, video, navigazione internet), 16 ore se utilizzato con la musica. Pesa
135 grammi e le sue dimensioni sono 11,5 x 6,1 x
1,16 cm.
L’Apple iPhone è in vendita negli USA a un prezzo
che va dai 499, per la versione da 4GB, ai 599$ per
quella da
8 GB.
In Europa il telefono arriv e r à
nell'ultimo quarto
del
2007, in
Asia nel
Si chiama FlashBag ed è stata concepita da un designer russo: Dima
Komissarov, autore di altri curiosi oggetti.
Non ancora in vendita, questa chiavetta USB ha una caratteristica
geniale. Se è sgonfia significa che la sua memoria è vuota. Mano a mano che
si riempie di dati, si gonfia come un piccolo palloncino. L’idea è formidabile e
curiosa, ma l’aspetto più interessante è la sua capacità di trasformare il concetto di spazio virtuale di un bit in uno spazio fisico.
Per la prima volta verrebbe utilizzato un' interfaccia di relazione con l'oggetto elettronico senza passare da uno schermo informativo, ma attraverso il suo
aspetto fisico.
Il mouse diventa telecomando
Era il 9 dicembre 1968 quando Douglas C. Engelbart svelava al
pubblico durante una convention a San Francisco il suo “indicatore
di posizione X-Y per display”, il dispositivo che poi sarebbe diventato il mouse. A distanza di quasi
quarant’anni una delle più fortunate e
durature invenzioni tecnologiche del
XX secolo non smette di stupire: arriverà ad agosto sul mercato italiano MX
Air, il nuovo mouse di Logitech che
oltre a funzionare sulla scrivania, dove
è rimasto confinato fin dalla sua nascita, potrà essere impugnato ed utilizzato
a mezz’aria, come una vera e propria
bacchetta magica hi-tech. La portata
dell’invenzione è rivoluzionaria e va incontro ai bisogni di chi, per troppe ore
seduto di fronte al monitor, potrà ora alzarsi e controllare il proprio computer
con semplici gesti della mano. [Corriere]
Tre lancia i videofonini ecologici. Un albero per ogni telefonino venduto
3 Italia presenta Rigenerazione3, i primi videofonini ecologici, rigenerati e ad impatto ambientale zero. L'obiettivo di Rigenerazione 3,
che vede impegnata 3 Italia in collaborazione con AzzeroCO2, è contribuire
concretamente alla lotta contro il cambiamento climatico, allungando il ciclo
di vita dei terminali UMTS, in un'ottica di maggior rispetto per l'ambiente.
Disponibili a partire da 29€, i nuovi terminali sono il frutto di un progetto
interamente ecosostenibile, perché ciascuna emissione di CO2 generata per
produrre e mantenere il Videofonino è azzerata da 3 attraverso la riforestazione di un parco naturale: ogni nuovo albero consentirà l'assorbimento di anidride carbonica.
Widescreen: indica il formato d'aspetto dell'immagine (o Aspect ratio)
dei televisori di ultima generazione e
delle immagini televisive d'avanguardia. Viene anche definito 16:9, cioè il
rapporto larghezza su altezza dello
schermo.
Il 16:9 corrisponde ad un formato più
l a r g o
d e l
f o r m a t o
televisivo/cinematografico 4:3, detenendo il 33% in più di visione rispetto
a quest'ultimo. Inoltre, il 16:9 è il formato che più si avvicina alla visione
dell'occhio umano, facendo avere dinanzi a sé un campo di visione del
32%, in più rispetto al 10% della controparte 4:3.
Le risposte ai vostri
dubbi
Questo mese mi è stato chiesto da
mindegy da Milano come si possono visualizzare i file .SIS su un cellulare.
I file con estensione SIS sono file d'installazione che contengono i programmi o i giochi per cellulari con sistema
operativo Symbian; sono come un
semplice archivio ZIP autoestraente
che contiene i file e li estrae nella locazione prescelta.
Esistono programmi per la creazione
di questo tipo di file. Un esempio è
Easy SIS Creator, programma gratuito
per PC, che permette di creare file SIS
per cellulari Symbian; supporta i file
PKG, il PKG è un file in cui vengono
scritti i comandi necessari a crearli.
Inoltre è possibile installare questo
tipo di file anche su PC, installando un
emulatore Symbian scaricabile dal sito
del produttore del sistema operativo.
Per domande, suggerimenti Ai-Tek
potete inviare un’ e-mail all’indirizzo
[email protected]
SCEE
39,00 €
Ps3
rosso per anticipare gli altri sul tempo) dei controller dedicati. Come ogni
gioco a quiz che si rispetti, comunque, anche Buzz! si è rinnovato, offrendo ora anche la possibilità di organizzare i propri “quiz fai da te”
supportati dalla coreografica interfaccia grafica solo per tenere conto del
punteggio e regalare qualche sorriso
grazie alle bizzarre animazioni degli
alter ego digitali dei giocatori. Ma più
di queste, sono le animate reazioni dei
vostri amici in carne e ossa nel corso
delle partite a rappresentare il valore
aggiunto di Buzz!, un gioco
“nazional-popolare” capace di attirare
intorno alla PS2 chiunque nella vita
ogni tanto si chieda “la so, questa?”.
"Rispetto alle precedenti “edizioni”, la struttura di
gioco è rimasta sostanzialmente invariata"
In tempi di acquisizioni selvagge di
“format” televisivi – ovvero degli
schemi concettuali e realizzativi di
programmi commercializzati in diverse nazioni con modifiche minime
– Buzz! The Mega Quiz ribadisce la
validità del proprio, proponendosi al
meglio nella sua ultima apparizione
su PS2 prima di un auspicabile passaggio sulla “rete ammiraglia” PS3.
Rispetto alle precedenti “edizioni”, la
struttura di gioco è rimasta sostanzialmente invariata, con i giocatori
impegnati a rispondere alle domande
proposte pigiando esclusivamente i
cinque pulsanti (4 per le risposte
multiple più il massiccio “buzzer”
E lo fa tramite una serie di round di domande e
risposte caratterizzadel “programma”.
ti da regole particoUn
programma
lari, che fanno entravideoludico che ha
re in gioco altri fatprovato a migliotori come il tempo
rarsi anche dal pundi risposta (Speedy
to
di
vista
Buzzer, Conto alla
dell’appeal sul lunRovescia), la prongo termine, impletezza di riflessi
mentando perfino
(Torte in Faccia,
un ingegnoso sisteOrdinatutto), le coma di memorizzanoscenze specifiche
zione su Memory
(Scegli il Tema, GiCard delle domanramondo) e anche
de già fatte per eviun po’ di sana perfitare di riproporle
dia (Rubapunti). Se
troppe volte. Certo,
poi alcune prove
il “format” è semnon fanno proprio
pre quello e Buzz! è
per voi, basta scegliere la modalità Partita Persona- sempre lui, ma d’altronde anche Mike Bongiorno è
lizzata per disattivarle ed eliminarle dalla scaletta lì da una vita...
Ingredienti:
(per 6 persone)
500g culatello di Zibello,
3 meloni di media grandezza
(non troppo maturi),
300g Porto bianco,
anice stellato
e foglie di menta
Come un anno fa, Vi presento per l’estate una ricetta semplice da
realizzare e rinfrescante, un piatto tipico della tradizione estiva italiana, ma per l’occasione rivalutato e qualificato: Culatello di Zibello
con Praline di Melone Marinato, una variazione del più classico e
conosciuto Prosciutto e Melone.
Il prosciutto crudo è senz’altro il salume più richiesto e conosciuto
anche all’estero. Prodotto nelle zone centro-settentrionali del nostro paese, questo prodotto ha un grande valore nutrizionale e
un’alta digeribilità. In base
alla metodologia di produzione e stagionatura, questo
alimento si distingue in molte
qualità, tra le più note ricordo: il San Daniele, il Sauris, Il
Parma, il Norcia e il Langhirano.
Il Culatello, salume in questione per la ricetta del mese, si ricava dalla parte più
alta della coscia di maiale,
pressoché vicino all’anca.
ESECUZIONE:
Tagliare leggermente le estremità dei meloni, in modo da poter
creare una superficie di appoggio. Successivamente tagliare i frutti
nel loro senso di larghezza, ottenendo delle mezze sfere. Con
l’ausilio di un cucchiaio da cucina, esportare tutti i semi presenti.
Con l’aiuto di uno scavino tondo, o eventualmente un cucchiaino
da caffè, formare delle piccole sfere con la polpa dei frutti (senza
danneggiare la buccia esterna) da adagiare poi in una teglia capiente, in modo tale che esse siano ben distese e distanziate. Versare sopra le piccole sfere di melone il porto bianco e allungare con
acqua, finché non si ottiene la gradazione alcolica preferita, che
non deve comunque essere troppo marcata.
Aggiungere poi qualche bacca di anice stellato, non troppo e delle
foglie di menta, lasciando il tutto in frigorifero a marinare almeno
4/6 ore prima del
consumo.
Nelle bucce di melone così svuotate,
adagiare il culatello
in modo sparso e
che esca anche dal
bordo del frutto stesso, creando così un
effetto artistico. Posizionare infine le sfere di melone scolate,
sopra il culatello e
gustare il tutto non
troppo freddo.
Tante, tante novità per l’estate e per questo
nuovo anno con Andergraund Magazine.
GRAZIE a tutti Voi lettori, abbiamo avuto la
possibilità di avere un nuovo indirizzo Url
tutto nostro: www.andergraund.it!!!
GRAZIE per la Vostra fiducia nei nostri confronti. Sono numerose le E-Mail che ho ricevuto questo mese, specialmente pervenute
dalla provincia di Milano. Ringrazio di cuore
Bruna di Cusano Milanino per i complimenti
che mi ha rivolto e per l’incoraggiamento a
tutta la redazione a proseguire questo progetto di informazione di qualità.
Saluto con un abbraccio Viviana di Muggiò,
che mi chiede informazioni sulla carne di
cavallo.
Bene Viviana, la carne di cavallo la puoi trovare esclusivamente nelle macellerie equine
specializzate nella vendita di questo prodotto, in quanto non è possibile la macellazione
di tale carne nelle macellerie usuali per motivi igenico-sanitari.
Dato il costo elevato di questo tipo di carne,
inoltre le rivendite di carni equine non comprano in elevate quantità questa merce,
puntando in questo modo ad un alto valore
merceologico-alimentare. La carne di cavallo è indicata per le diete in cui è necessario
il recupero di ferro nel sangue, ma non è un
alimento che viene consumato in modo uguale nel Mondo: per esempio in Gran Bretagna, il cavallo è considerato un animale di
compagnia come il cane, quindi non avviene
il consumo di tale alimento.
Con le carni equine si posso ottenere oltre
che le classiche bistecche, anche insaccati
o bresaole dal gusto decisamente marcato.
Consigli in cucina? Ti piacerebbe sapere una ricetta? Vuoi sorprendere i tuoi amici? Cosa aspetti,
manda una e-mail al mio indirizzo
[email protected],
Il presidente statunitense James Buchanan inaugura il nuovo cavo telegrafico transatlantico, scambiandosi degli auguri con la regina Vittoria del Regno Unito
Parigi prima rappresentazione
dell'opera lirica Guglielmo Tell di
Gioachino Rossini
La prima stazione radio commerciale, 8MK
(WWJ), inizia l'attività a Detroit (Michigan)
Si svolge lo storico concerto di
Woodstock '94.
L'IBM inaugura il primo calcolatore controllato da un programma, l'Automatic Sequence
Controlled Calculator (meglio noto come
Harvard Mark I)
Il Concerto per il Bangladesh organizzato
a New York da George Harrison, vede l'esibizione, tra gli altri, di Bob Dylan, Eric
Clapton, Ringo Starr e Leon Russell
I Beatles tengono il loro
ultimo concerto a San Francisco
Un immagine di repertorio che
ritrae i Beatles durante una delle loro numerose esibizioni dal
vivo.
Prima trasmissione di MTV. Il primo video mandato in
onda è Video Killed The Radio Star dei Buggles
Lo storico logo di mtv, canale che in 25 anni è cresciuto tantissimo, tanto da
contare decine di mtv locali in tutto il mondo.
Unione Europea: entra in vigore il divieto di fare pubblicità al tabacco in
radio, televisione, carta stampata
e internet
Per combattere i nemici, il Pentagono, negli anni Novanta,
finanziò una serie di studi per produrre la “bomba gay”, un
ordigno non letale i cui effetti avrebbero fatto diventare omosessuali i nemici, in questo modo meno efficienti perché attirati dai propri commilitoni. Il programma è stato scoperto da
una organizzazione pacifista di Berkeley, in California. Nel
1994 un laboratorio dell’Aeronautica, a Dayton nell’Ohio,
aveva chiesto fondi per 7,5 milioni di dollari per mettere a
punto una bomba non letale: un devastante mix di ormoni
afrodisiaci. I soldati nemici, nelle intenzioni del Pentagono, si
sarebbero gettati gli uni sugli altri trascurando il campo di
battaglia. L’amministrazione Usa ha confermato lo stravagante piano, precisando che qualsiasi ipotesi di questo tipo
è stata successivamente abbandonata.
"Un attacco di inaudita violenza". Queste le parole
delle autorità di Passau,
città tedesca sul confine con
l’Austria, che hanno dovuto
affrontare un giorno di ordinaria follia. Uno scoiattolo probabilmente malato di
rabbia - ha seminato il panico assalendo chiunque
trovasse sulla propria strada. È entrato da una finestra e una volta in salotto
ha morso la sua prima vittima. Tornato in strada, si è
scagliato contro una donna,
per poi assalire un muratore. Solo il bastone da passeggio di un anziano signore è riuscito a fermare
l’animale per sempre. Invece in Connecticut il proble-
ma è un tacchino, che voleva far fuori un'intera scolaresca! La bestia ha deciso di
attaccare un autobus sulla
statale 84, mentre il mezzo
portava a scuola un gruppo
di ragazzi. L'autista, un uomo di 44 anni, è stato ricoverato per le ferite al volto
riportate quando il tacchino
ha colpito il mezzo sfondando
il
parabrezza.
Ma
l’attentatore non ha agito
da solo. I testimoni sostengono infatti che sia stato un
intero stormo di tacchini a
volare in direzione dell'autobus e a sferrare un attacco frontale. Il gruppo di studenti ha potuto raggiungere
l'istituto solo grazie a un
altro mezzo di trasporto.
Aze Adine Ould Baja e la sua famiglia
dicono di essere un po' provati dalla
situazione, così hanno raccontato ai
giornali la propria storia. Casa Baja è
un bagno. Mr Baja, la moglie Khadija
Makbout e tre bambini vivono da anni
barricati in un bagno pubblico nel distretto di Sidi Ahmed Hajji. Da qualche
parte in Marocco. La abitazione fa anche da ufficio visto che il Singor Baja, lì,
ci lavora da 23 anni. Le autorità hanno
deciso di murare i servizi igienici perché, diciamolo pure, non sono più tanto
igienici per nessuno, meno che mai per
una famiglia. Mr Baja, che rimarrà senza lavoro, chiede una nuova sistemazione ma dice: "Penso che sarebbe bello
trovare una barca a Tangeri e portarci
mia moglie e i miei figli".
Cento voiaggiatori di un treno passeggeri che si è fermato per un problema
tecnico alla locomotiva sono stati costretti a spingere per rimettere in moto
la locomotiva . E' accaduto a Nuova
Delhi, nel Bihar, lo Stato nordorientale
indiano. Un passeggero, per motivi sconosciuti, ha tirato il freno di emergenza
che ha bloccato il treno. Invece di aspettare dalle 4 alle 5 ore un nuovo
locomotore i passeggeri hanno scelto di
spingere il treno fino al successivo ponte aereo di elettricità, dal quale prendere la corrente necessaria per permettere al mezzo di ripartire.
La tua musica preferita
con te in ogni momento
La musica vi rilassa, vi tiene compagnia e non potete fare a meno di lei nemmeno per un minuto al
giorno? Bene. Questo è
l’articolo che fa per voi!
Un portarotolo da bagno
con attacco per i-pod e
casse incorporate, in modo
che i vostri artisti preferiti
possano tenervi compagnia anche nei momenti più
intimi della giornata. Basta
col solito giornale o con le
parole crociate! Da oggi
non ce ne sarà più bisogno. E se avete bisogno di
una mano potete sempre
caricare qualche canzone
che vi fa c....
Ecco a voi The BeerBelly!!!
Questa che vi presentiamo ora è un invenzione che, come dire rivoluzionerà letteralmente la vostra vita! Basta portarsi in giro
zaini scomodi con bottiglie d’acqua o lattine, che per giunta, al momento di berle sono regolarmente calde. Con BeerBelly, la
pancetta posticcia da birra, potrete finalmente avere sempre con voi una grossa
quantità della vostra bibita preferita, che
potrete gustare in ogni momento grazie alla comoda cannuccia. E naturalmente BeerBelly è termica, quindi basta anche con
le bibite calde. Comoda e pratica, si fissa
grazie a comode bretelle alle spalle e
assicurata in vita con una cintura. Semplicemente geniale!
I-Pod per i più piccoli
Un vero e proprio lettore mp3
studiato e creato per le più giovani generazioni di consumatori di musica, e non solo... Non un
normale i-pod dotato di cuffie,
ma un lettore mp3 dotato di amplificatori che permette ai più piccoli di ascoltare la musica senza
rovinarsi le orecchie con le cuffie.
Ma la particolarità stà nella forma
accattivante, ha le sembianze di un
immaginario animaletto, e nel fatto che in grado di ballare a tempo
di musica
'Booz2Go', l'alcool in polvere
Costa pochissimo, meno di due euro
a bicchiere, si scioglie nei liquidi e può
essere venduta anche ai minorenni. E'
la Booz2Go, nuova bevanda che si ottiene grazie a una polverina e a un po'
d'acqua. In Usa una roba simile viene
venduta già da un paio d'anni, mentre
in Germania è appena arrivata e già
ha fatto discutere. "E' comparabile a
un cocktail a base di Bacardi" dice
Harm van Elderen, uno degli studenti
olandesi che ha scoperto la sostanza.
"Grazie al fatto che l'alcol non è in
una forma liquida possiamo venderla
a persone sotto i 16 anni". Una volta
sciolti in acqua 20 grammi del composto si ottiene Booz2Go, che raggiunge il 3% di gradazione alcolica.
Buono lo sharing tra la fiction e il talk show con
standing ovation riservata al leader del team. Il
ritorno del ticket nel budget del welfare presentato dal premier sulla borderline del question
time e ha sancito la sua leadership nel governo
italiano.
… ah, si, dimenticavo che stavamo parlando di
Italia….. ma dove siamo finiti? Che fine ha fatto
la nostra lingua, la nostra cultura, la nostra storia?!?!
Ari...eccomi, mi si riconosce dalle str…. che
scrivo; … fermi! Non voltate pagina, non mi
abbandonate subito; voglio dirvi due parole e
fare con voi un po’ di autoanalisi (sui giornali
dell’estate è così... trendy ;-) ).
Cominciamo dall’inizio: sono di nuovo qui per
ovvie ragioni, le vostre proteste o magari qualche segno di interessamento, non possono arrivare in redazione prima della messa a punto del
numero successivo; quindi: nonostante la rapidità dell’informazione, vi ribeccate un mio scritto
(grazie redazione di Andergr@und) e questo è
già un punto di riflessione.
Secondo: perché ho mandato i miei pensieri a
questa rivista? Semplice, perché ho conosciuto
la magica Ary che vi intrattiene da queste e altre
pagine della rivista e lei ha fatto una giusta propaganda del lavoro che svolge coi suoi amici per
farvi compagnia con Andegr@und Magazine.
Mi ha stuzzicato il mix di pensiero che si manifesta già dal titolo e così ci ho provato. Mi hanno accettato ben due pezzi, un successo inaspettato che ora dovrà essere sancito da voi. In caso
contrario, andrò a fare il rompiballe da un’altra
parte. Perché “mix di pensiero”: io ho letto in
quel “Andergr@und” un desiderio di riscatto
linguistico, una volontà di facilitare il raggiungimento della rivista pur essendo un po’ vincolati
al “Magazine” forzatamente necessario per attirare anche i più omologati.
Passiamo all’autoanalisi: quanti di voi hanno
letto “spiker’s” (con la C dura di Cane) e quanti
hanno letto “Spicer” (con la pronuncia di C
dolce come in Cena)?
Quanti di voi hanno letto “Spaiser’s” alla Spice
Girls? Quanti di voi non hanno nemmeno letto
il titolo della rubrica e sono passati al contenuto?
Mi riservo di non chiedere quanti hanno iniziato
e non sono arrivati nemmeno qui perché non
potrebbero rispondere …;-(.
Bene, non essendo uno psicologo non vi do risposte al profondo significato psicochecacchiè
della introcontroverspezione o altri termini atti a
farvi sentire stupidi, ma vi invito a riflettere: perché non ho letto il titolo? Sto cercando di collocare il contenuto entro un riferimento che mi
permetta di ritrovarlo facilmente o scorro passivamente le pagine, le righe, le parole?
Sono condizionato dall’americanismo, per cui il
primo approccio della mia mente è di catturare
un termine inglese, o arrivo all’inglese dopo aver
scorso il mio patrimonio cultural-linguistico e
perché non ho trovato alcuna corrispondenza
nota tra ciò che i miei occhi vedono e ciò che la
mia mente elabora? Il mondo che mi circonda, i
media, la scuola, la pubblicità sono riusciti a
cancellare la mia cultura e impormi quella di altri?
Quanto amo la cultura del mio paese? Quanto
vale per me saper che l’Italia è da sempre luogo
di nascita di poeti, inventori e naviganti?
Mentre l’intera Europa è cosparsa di scritte in
latino e perfino sulla meridiana posta sul municipio di Kansas City -Kansas- USA) ho trovato
un magnifico “Sine Sole Sileo” (profondo segno
di cultura o pedestre copiatura?), noi abbiamo
abdicato il nostro essere per illuderci di poter
apparire migliori di altri nostri amici o vicini.
Ultima domandina: quanti di voi hanno pensato
“però usa anche lui –i media– all’inglese; è uno
dei soliti “parla bene e razzola male” poteva dire, i giornali, la TV….e quanti di voi hanno capito che ho espresso un concetto moooolto più
ampio usando la parola latina MEDIA (plurale
di medium) che significa “mezzo, strumento”
includendo così ogni mezzo di comunicazione
visiva, grafica, uditiva o sensoriale in genere?.
Questa volta vi racconto un aneddoto della mia
vita di lavoro che vi dà un indice della stupidità
di certe persone: un americano che lavorava con
noi mi ha aggredito, un giorno in cui stavamo
discutendo animatamente, con la peggiore delle
arroganze e mi ha chiesto, con disprezzo: “Do
you understand the meaning of ... media?” e io gli
ho candidamente risposto “Absolutely yes,
because the word MEDIA is part of MY language and
MY culture; you are using it the wrong way because
YOU don’t know what you are saying” ( per in non
anglofoni—”Ma tu sai cosa significa MEDIA?” ,
“Assolutamente sì, perché la parola MEDIA è parte
della MIA lingua e della MIA cultura, mentre TU la
stai usando in modo errato perché non sai cosa stai
dicendo). Spero che molti di quelli che hanno letto fin
qui abbiano ben chiaro che “media” è un termine che
noi abbiamo ESPORTATO non che abbiamo ADOTTATO.
Sapete quali erano (e sono) le tre cose che un conquistatore impone ai vinti? La religione, la moneta e, prima di tutto, la lingua. Voglio forse dire che gli americani ci considerano dei perdenti? Ebbene si, questo è il
loro concetto degli altri.
Basta cazzeggiare; si, sono tornato, sono proprio quello di Giugno, quel matto che sembra pure un po’ rivoluzionario.
Ma che voglio? Voglio sentirmi uomo fra gli uomini,
non un inferiore o un escluso; voglio comunicare con
gli altri, conoscerli, capirli, condividere con loro le mie
esperienze e le mie idee, conoscere le loro, imparare da
loro cose nuove; voglio essere un elemento
dell’umanità intera! E voi?
Ci sono due fattori base che rendono difficile
l’avvicinamento alle altre culture:
x
la differenza tra la grafia e il parlato: pensate al
Cinese, all’arabo, all’aramaico o anche solo al
greco, al francese o all’inglese
x
le eccezioni: pensate a come parlano i bambini; il
tipico plurale di uomo è uomi, qualcuno chiama
mucco il toro,
sembrano banalità ma sono lo specchio della realtà;
una lingua è semplice se mancano eccezioni e se è facile leggere e parlare.
Ovviamente in Esperanto non esistono eccezioni e si
scrive come si legge/si legge come si scrive e non mi
dite che è così anche in Italiano, altrimenti vuol dire
che non lo avete mai analizzato ma che lo usate spontaneamente.
Ci sono due fattori che distinguono un uomo da un
succube, da un vinto:
x
la sua cultura
x
la sua libertà di scelta
due beni inalienabili; due valori vietati, sottratti ai cittadini, in tutti i regimi totalitari, di destra come di sinistra.
Ok torniamo a bomba sull’argomento introdotto a
Giugno per capire cosa centrano questi sproloqui con
l’idea dell’Esperanto. Tenetevi ben stretta la vostra conoscenza dell’inglese o del francese o del tedesco o
dello spagnolo perché sono strumenti insostituibili per
entrare nella cultura dei paesi che parlano quelle lingue,
ma rendetevi conto che non vi bastano se volete aprirvi al mondo in evoluzione; non esiste più solo
l’America; oggi è il mondo orientale che ci sta soverchiando. E domani?
Io ho avuto grandi opportunità in passato; ho dialogato direttamente con giapponesi e indiani, ho letto una
rivista che veniva stampata direttamente in Cina in lingua Esperanto, ho scambiato corrispondenza con delle
ragazze polacche. Non ho avuto intermediari che traducevano e interpretavano quello che gli altri scrivevano e ho così potuto conoscere e capire esattamente
quello che gli estensori del testo volevano dire, fossero
anche state le peggiori menzogne o le massime verità.
Chiudo con una proposta per le vacanze: volete toccare con mano quello che vi ho detto?
Quando siete all’estero aprite una guida del telefono e
cercate sotto la voce Esperanto; a Cesenatico c’è
l’albergo Esperanto; vi piace il Brasile: Fazenda Bona
Espero (indovinate con che lingua accolgono giovani
da tutto il mondo). Vicino a Peschiera del Garda c’è
Esperantujo; a Milano c’è un agenzia viaggi che organizza turismo giovanile con tutto il mondo e con appoggio ad organizzazioni esperantiste.
Quest’anno il Congresso Italiano si terrà a PISA
all’inizio di Settembre; perché non farci una capatina?
(www.esperanto.it/html/nsir/nsir526.htm)
Volete vacanzare a basso costo? Cercate si Internet
“ P a s p o r t a
S e r v o ”
(www.tejo.org/ps/ps_lingv/ps_it.htm).
Volete sapere dei progetti europei per la salvaguardia
d e l l e
l i n g u e
n a z i o n a l i ?
(www.disvastigo.it/approfondimenti/approfondimenti
_96.htm)
Volete discutere di come insinuando una lingua tra i
giovani di una popolazione si possa costruire subdolamente un esercito di sottomessi? Cavalli di Troia e
Cassandre su www.disvastigo.it/approfondimenti /approfondimenti_90.htm.
Fine del tormentone; se siete arrivati fino qui siete dei
grandi ( o siete dei matti). Il prossimo numero di Andeergr@und uscirà a Settembre. C’è tutto il tempo per
fermare il mio terzo intervento o per scatenarvi a farne
dei vostri: pro o contro che siano, sono un modo per
conoscerci meglio e per scambiarci le nostre idee.
Che ne dite di dedicare una paginetta al mese a conoscere un po’ di Esperanto? Avete amici esperantisti?
Non ancora? Fateveli, sono ottimi grimaldelli per scardinare l’InGolbazione in cui vorrebbero chiuderci e
volare verso una vera Globalizzazione culturale. E ricordate, ogni piccola o grande rivoluzione deve partire
da dentro di noi, perché…
“Ognuno è artefice del proprio destino”
da tutto un sistema interamente basato sull'autodistruzione di tutti per il profitto di pochi.
Insomma l'attesa era grande, tutto sembrava essere pronto, eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie.
Il sito scompare, tanto che ancora oggi l'indirizzo www.eoloauto.it risulta essere in vendita.
Ciao a tutta la
redazione
VIVAMO IN UN MONDO DOVE CI VOGLIONO FAR CREDERE CHE IL PETROLIO E' IMPORTANTE QUANTO L'ACQUA
QUESTA DEVE DAVVERO FARE IL GIRO
DEL MONDO!
Guy Negre, ingegnere progettista di motori per
Formula 1, che ha lavorato alla Williams per diversi
anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna
una macchina rivoluzionaria: la "Eolo" (questo il
nome originario dato al modello), era una vettura
con motore ad aria compressa, costruita interamente in alluminio tubolare,fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultrar e s i s t e n t e .
m
e
n
t
o
.
Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni
termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una biciclett
a
.
Capace di fare 100 Km
con 0,77 euro, poteva
raggiungere una velocità di110 Km/h e funzionare
per più di 10 ore consecutive nell'uso urbano.
Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di
circa -20°, che veniva utilizzata d'estate per l'impianto
di
condizionamento.
Collegando Eolo ad una normale presa di corrente,
nel giro di circa 6 ore il compressore presente all'interno dell'auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funziona-
Qualcuno l'ha mai vista in Tv?
L’auto ad Aria… è volata via !!!!!
Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie
lire, nel suo allestimento più semp
l
i
c
e
.
Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il
sito www.eoloauto.it venne subissato di richieste di
prenotazione: chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d'attesa, lo stabilimento era in costruzione, la produzione doveva partire all'inizio del
2002: si trattava di pazientare ancora pochi mesi
per essere finalmente liberi dalla schiavitù della
benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile, dalla sporcizia, dai costi di manutenzione,
Questa vettura rivoluzionaria, che, senza aspettare 20 anni per l'idrogeno (che
costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie) avrebbe risolto OGGI un sacco di problemi, scompare senza lasciare
traccia.
A dire il vero una traccia la lascia, e nemmeno tanto piccola: la traccia è nella
testa di tutte le persone che hanno visto, hanno passato parola,hanno usato
Internet per far circolare informazioni.
Mickey
Tant'è che anche oggi, se scrivete su Google la parola "Eolo", nella prima pagina dei risultati trovate diversi riferimenti a questa strana storia.
Come stanno oggi le cose, previsioni ed approfondimenti. Il progettista di
questo motore rivoluzionario ha stranamente la bocca cucita, quando gli si
chiede il perché di questi ritardi continui. I 90 dipendenti assunti in Italia dallo
stabilimento produttivo sono attualmente in cassa integrazione senza aver mai
costruito neanche un'auto.
I dirigenti di Eolo Auto Italia rimandano l'inizio della produzione a data da
destinarsi, di anno in anno.
3 lug 2007 18.05
taglia i capelli
andergraund!!!
non hai il coraggio!!!
in bocca al lupo
per il nuovo url...
ABYXPROJECT
Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda? Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti.
La benzina oggi, l'idrogeno domani, sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati.
Una macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi nè di cambi olio,che
sia semplice e fatta per durare e che consumi soltanto energia elettrica, non fa
guadagnare abbastanza. Quindi deve essere eliminata, nascosta insieme a chissà cos'altro in quei cassetti di cui parlava Beppe Grillo tanti anni fa, nelle scrivanie di qualche ragioniere della Fiat o della Esso, dove non possa far danno
ed intaccare la grossa torta che fa grufolare di gioia le grandi compagnie del
petrolio e le case costruttrici, senza che "l'informazione" ufficiale dica mai
nulla, presa com'è a scodinzolare mentre divora le briciole sotto al tavolo....
Questo mese abbiamo lasciato ampio spazio ad un monologo di un
futuro Beppe Grillo! Lasciamo a voi ogni commento e vi auguriamo
delle felici vacanze”
Ary
Mettetevi in contatto con me anche al numero : 346.7266591
19 giu 2007 10.57
CIAOOOO RAGAZZI!!SONO PASSATO A
FARVI UN SALUTINO!!!:)ABY
Ciano & Ciliegia
15 lug
2007 13.47
Siamo una coppia di
assaggiatori milanesi, VOGLIAMO tanto tanto mangiare
"la torta" di Mr
Bugs...ovviamnete
la ricetta è di
Chef Mene!!!
Mestre (Venezia), un TIR si è rovesciato sul cavalcavia di San Giuliano, quello che
per intenderci unisce il capoluogo veneto alla terraferma, ha divelto le barriere di
protezione e ha letteralmente fatto piovere sulla strada sottostante il suo carico di
lavatrici. Per fortuna in quel momento da quelle parti non passava nessuno, altrimenti le conseguenze sarebbero state pesantissime. Le operazioni di ripristino
della viabilità e del recupero macerie sono durate parecchie ore sotto lo sguardo
ancora incredulo dei Vigili del Fuoco intervenuti subito sul posto.