ATTAC ITALIA
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ATTAC ITALIA associazione per la tassazione delle transazioni finanziarie e per l'aiuto ai cittadini ANALISI DELLA RELAZIONE DEL 2000 DEL GOVERNO SULL’EXPORT DI ARMI ITALIANE di Francesco Terreri di AltraEconomia (data di pubblicazione originale dicembre 2000) (data di pubblicazione su questo sito 22 novembre 2001) È la cifra più alta dell’ultimo decennio: il valore delle operazioni bancarie relative alle esportazioni italiane di armi del 1999 ammonta a 2.335 miliardi di lire, un dato sostanzialmente corrispondente all’export che il governo ha autorizzato, pari a 2.596 miliardi. Insomma anche negli incassi e nella copertura finanziaria si consolida la ripresa dell’industria bellica italiana sul mercato internazionale, soprattutto verso il sud del mondo - il 65% delle vendite, senza contare la Turchia. Sono i dati cruciali della Relazione governativa 2000 sull’export ’99, prevista dalla legge 185/90 e presentata a fine marzo in parlamento. Tra gli affari, spicca il megacontratto da 1.200 miliardi di lire degli Emirati Arabi Uniti per apparati elettronici per l’aeronautica. Titolare dell’autorizzazione è l’Elettronica spa di Roma, che si appoggia per gli aspetti finanziari su Unicredito Italiano. Ma l’operazione è molto più vasta e complessa. Secondo la ricostruzione di Os.C.Ar., l’Osservatorio sul commercio delle armi dell’Ires di Firenze, la commessa fa parte di forniture negli Emirati per 30 miliardi di franchi (9.000 miliardi di lire) ottenute tra il ’98 e il ’99 dall’industria degli armamenti francese: 33 nuovi cacciabombardieri Mirage 2000-9 e l’aggiornamento di un’altra trentina di Mirage 2000, già in possesso dell’aviazione degli Emirati, nonché un’adeguata dotazione di missili aria-aria e aria-superficie, e di apparati elettronici. A questi colossali affari partecipa il grosso dell’industria bellica d’oltralpe, tra cui il gruppo Thomson-Csf (57% del fatturato per la difesa, 70% esportato), leader di mercato nell’elettronica militare, controllato dallo stato francese, dall’Alcatel (elettronica e spazio) - che significa anche Société Genérale, settima banca al mondo per attivo - e dalla Dassault Industries, la costruttrice dei Mirage. Thomson-Csf partecipa per il 33% del capitale a Elettronica spa, l’impresa romana dell’imprenditore Fratalocchi che vede tra gli azionisti anche Finmeccanica, la holding italiana della difesa. La megacommessa degli Emirati è una jointventure Elettronica-Thomson, e la stessa relazione del governo precisa che, su 1.200 miliardi, il materiale di produzione francese ne vale 700. Ma non finisce qui. Ancora una volta le imprese italiane si infilano in giochi più grandi di loro. Infatti negli Emirati i Mirage francesi, con apparati italiani, sono in competizione con gli F-16 statunitensi. Dopo un lungo tira e molla, gli emiri di Dubai e Abu Dhabi hanno recentemente ceduto alle pressioni Usa e hanno comprato ottanta F-16 della Lockeed-Martin, con radar Northrop e missili Raytheon, per un valore di 7 miliardi di dollari. Insomma sulle rive del Golfo Arabo-Persico gira un quinto del mercato globale delle armi e si confrontano i maggiori competitori mondiali. Ma negli Stati Uniti c’è polemica: il contratto con gli Emirati potrebbe essere un mezzo di scambio per ottenere basi militari, e inoltre la tecnologia ceduta sarebbe tra le più avanzate, e questo preoccupa alcuni ambienti Usa attenti alla proliferazione delle armi sofisticate. Nell’area crescono le tensioni: si sta facendo pericoloso ad esempio il confronto tra Emirati e Iran. In Italia invece nessuno ha espresso preoccupazioni. Meno che mai Unicredito, uno dei maggiori gruppi bancari nazionali, che grazie alla commessa araba si assicura il primo posto tra le banche che hanno appoggiato l’export di armi nel ’99. Oltretutto la commessa ha prodotto “importi accessori”, tra cui la lauta tangente legale pagata ai mediatori dell’affare, per oltre 180 miliardi di lire. Non sembra preoccupare i principali azionisti del gruppo - le fondazioni Cariverona, Crt, Cassamarca e i tedeschi di Allianz - neanche il fatto che altre operazioni di Unicredito riguardino esportazioni italiane di armi in India, Marocco, Perù. 1 [email protected] - [email protected] - [email protected] Questo documento è completamente libero da proprietà intellettuale ed è pubblicabile citando la fonte di provenienza: attac italia - www.attac.it ATTAC ITALIA associazione per la tassazione delle transazioni finanziarie e per l'aiuto ai cittadini Nella lista del sostegno all’export troviamo poi, al solito, la Banca Commerciale (ora in Banca Intesa), il San Paolo-Imi e la Banca di Roma. Comit risulta aver appoggiato soprattutto operazioni con la Francia, ma anche con Turchia, Singapore, Sudafrica. Gli altri istituti che fanno capo a Banca Intesa, Cariplo e Banco Ambrosiano Veneto, questa volta sono più defilati. L’Ambroveneto, in particolare, continua ad incassare per conto dell’Agusta piccole rate di pagamento per parti di elicotteri dalla Turchia e dal Perù. Attraverso il San Paolo-Imi passano i pagamenti del Brasile per la fornitura di 50 missili superficie-aria Aspide (Alenia-Finmeccanica): una commessa da 70 miliardi di cui gli acquirenti hanno pagato una prima rata, e sulla quale viene versata una prima parte del compenso di mediazione vicino al 10% del valore della fornitura. Un ulteriore consistente alimento al debito brasiliano verso il gruppo bancario torinese, che già superava, secondo gli stessi bilanci del San Paolo, i 140 miliardi di lire a fine ’98. La Banca di Roma sostiene la Sepa spa nelle operazioni per una fornitura da 30 miliardi di “sistemi di automazione della propulsione ” navale al Venezuela. Notare che il compenso di mediazione autorizzato dal governo è pari a 1 milione 778mila dollari su 17 milioni 788mila dollari di commessa: il 10% esatto. La Banca Nazionale del Lavoro si segnala invece per fare d’appoggio alle esportazioni nel Sultanato del Brunei. Ma anche in Algeria: in barba alle dichiarazioni del governo, secondo il quale nel ’99 sarebbero stati rispettati vincoli e divieti della legge 185 - oggi peraltro messa in discussione dallo stesso esecutivo l’Algeria è stata una destinazione di armi italiane, e la Bnl ha sostenuto la vendita di 5.000 pistole mitragliatrici Beretta, del valore complessivo di 2 miliardi 875 milioni di lire. L’altra grande commessa algerina è quella dei velivoli “senza pilota” Mirach della Meteor (si usano come bersagli da esercitazione): 31 miliardi intermediati dalla Arab Banking Corporation, gruppo bancario multinazionale con sede centrale in Bahrein e come soci principali la società di investimenti dell’Emiro di Abu Dhabi (ancora gli Emirati!), il ministero delle finanze del Kuwait e la Banca Centrale della Libia, e il resto del capitale piazzato sui mercati (occidentali). Non è l’unica banca estera a partecipare al nostro export di armi. La francese Banque Nationale de Paris appoggia le vendite italiane in Bulgaria. La britannica Barclays Bank, colta a dicembre con le mani nella marmellata per essere stata in Gran Bretagna la banca d’appoggio di un trafficante di armi con il Congo, si limita nel ’99 ad operazioni con il Canada. Cresce invece di importanza, tra le italiane, la Banca Popolare di Brescia, per la quale passano le esportazioni in Malaysia di caccia Mb-339 dell’Aermacchi. Tra le cifre minori, la Banca Popolare di Intra (Verbania) risulta essere la banca d’appoggio dell’Aerea spa per esportazioni di parti di elicotteri, di origine statunitense, in Slovenia e addirittura in Guinea. Invece non sappiamo per dove sia passato il pagamento della rata degli aerei militari venduti dall’Aermacchi all’Eritrea: 3 miliardi e 758 milioni di lire nel ’99. L’anno prima era il San Paolo, quest’anno il dato non è riportato nelle tabelle di dettaglio. Una svista provvidenziale, dopo l’embargo Onu alle vendite di armi a Eritrea ed Etiopia in guerra. Operazioni bancarie relative a esportazioni di armi dall’Italia per azienda di credito 1999 (Valori in miliardi di lire) Aziende di credito Unicredito Italiano Banca Commerciale Italiana Importi autorizzati 1.248,0 357,1 Importi segnalati 147,7 Importi accessori Importi accessori autorizzati segnalati 187,3 1,0 290,0 2,4 26,2 2 [email protected] - [email protected] - [email protected] Questo documento è completamente libero da proprietà intellettuale ed è pubblicabile citando la fonte di provenienza: attac italia - www.attac.it ATTAC ITALIA associazione per la tassazione delle transazioni finanziarie e per l'aiuto ai cittadini (Banca Intesa) San Paolo-Imi Banca di Roma Banca Nazionale del Lavoro Banque Nationale de Paris Arab Banking Corporation Banca Popolare di Brescia Banca Nazionale dell’Agricoltura Cassa di Risparmio di Firenze Cariplo (Banca Intesa) Barclays Bank Cassa di Risparmio di La Spezia Monte dei Paschi di Siena Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino Banco do Brasil Banca Popolare di Novara Banca Popolare di Intra Banca Toscana Arab Bank Banco Ambrosiano Veneto (Banca Intesa) Banca Carige Credit Agricole Indosuez Credito Agrario Bresciano (Banca Lombarda) 151,6 101,0 117,3 71,5 8,3 5,4 11,7 ... 94,1 39,5 8,9 1,0 62,0 32,6 4,3 - 31,3 19,3 - - 24,6 7,3 - - 24,4 1,4 - - 6,6 - 0,5 - 6,1 6,8 - ... 2,5 74,3 - - 2,4 3,2 0,1 - 1,4 39,0 - 1,4 1,4 - - - 1,0 4,3 0,1 0,3 0,5 0,3 0,1 0,1 0,4 0,1 - - 0,4 0,3 ... - - - 0,3 - ... - 0,1 0,9 ... - - 1,2 - - - 0,1 - - Nota: gli importi “autorizzati” sono riferiti esclusivamente al 1999, mentre gli importi “segnalati” sono riferiti anche ad operazioni autorizzate negli anni precedenti. Gli importi “accessori” - autorizzati o segnalati - comprendono in particolare i compensi di mediazione. ... = importo inferiore a 0,1 miliardi di lire 3 [email protected] - [email protected] - [email protected] Questo documento è completamente libero da proprietà intellettuale ed è pubblicabile citando la fonte di provenienza: attac italia - www.attac.it ATTAC ITALIA associazione per la tassazione delle transazioni finanziarie e per l'aiuto ai cittadini Fonte: Presidente del Consiglio dei Ministri, Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento nonché dell’esportazione e del transito dei prodotti ad alta tecnologia (Anno 1999). Roma: Camera dei Deputati-Senato della Repubblica, Atti Parlamentari, Doc. LXVII n. 4, 2000 (in particolare: Relazione del Ministero del Tesoro). Operazioni bancarie relative a esportazioni di armi dall’Italia per paese di destinazione 1999 (Valori in miliardi di lire) Paesi importatori Emirati Arabi Uniti Francia Stati Uniti Brasile Bulgaria Cipro Venezuela Romania Algeria Turchia Germania Norvegia Malaysia Singapore Spagna Brunei Gran Bretagna Australia Grecia India Thailandia Cina Repubblica Ceca Totale (compresi altri) Importi autorizzati 245,8 82,4 70,2 62,1 55,8 45,5 37,5 34,2 32,0 29,5 25,3 24,9 22,6 22,1 20,0 13,9 13,8 10,8 9,3 0,2 0,1 2.117,5 Importi segnalati 38,5 29,9 45,1 32,8 55,8 8,5 32,1 20,7 24,6 26,7 1,4 125,3 24,2 22,1 5,4 5,0 29,5 72,4 20,1 12,9 856,8 Nota: gli importi “autorizzati” sono riferiti esclusivamente al 1999, mentre gli importi “segnalati” sono riferiti anche ad operazioni autorizzate negli anni precedenti. Sono indicati i Paesi con ammontare pari ad almeno 10 miliardi di lire negli importi autorizzati o nei segnalati. Fonte: Presidente del Consiglio dei Ministri, Relazione sulle operazioni autorizzate e svolte per il controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento nonché dell’esportazione e del transito dei prodotti ad alta tecnologia (Anno 1999). Roma: Camera dei Deputati-Senato della Repubblica, Atti Parlamentari, Doc. LXVII n. 4, 2000 (in particolare: Relazione del Ministero del Tesoro). Fonte della Tabella: Unimondo - www.unimondo.org 4 [email protected] - [email protected] - [email protected] Questo documento è completamente libero da proprietà intellettuale ed è pubblicabile citando la fonte di provenienza: attac italia - www.attac.it