Liberalizzazione del mercato postale
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Liberalizzazione del mercato postale
Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese 26 giugno 2008 - Anno LXXX - N. 10 - franchi 1 - G.A.A. 6900 Lugano Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 9211551 - Fax 091 9242471 - [email protected] - www.ocst.com Prossimo numero: 10 luglio 2008 Unia Che sia la volta buona? pagina 3 Vendita Ora tocca agli ispettori del lavoro pagina 7 Cosa farò da grande? Il cantiniere pagina 9 Liberalizzazione del mercato postale Cosa ne sarà dei servizi postali nelle regioni periferiche? pagina 5 Pace del lavoro Ha ancora senso? pagina 11 2 SINDACATO ATTUALITÀ 26 giugno 2008 OFFICINE FRANZI SA DI BARBENGO Finalmente c’è aria di novità positive per il futuro dell’azienda enerdì 13 la pretura di Lugano ha confermato la concessione alle Officine Franzi Sa di Barbengo di un concordato di sei mesi per cercare di scongiurare il fallimento dell’azienda. Il commissario nominato dalla pretura è Guido Turati. Questa positiva novità rimane comunque subordinata alla decisione del Tribunale federale cui Franco Franzi, amministratore delegato della società, ha fatto ricorso per scongiurare il fallimento decretato in prima istanza dalla Pretura di Lugano e conferma- V to dal Tribunale d’appello. «Ora si pensa innanzitutto a sdebitarsi con i creditori, cominciando da quelli privilegiati rimborsando gli stipendi e gli oneri sociali», ha detto Giovanni Scolari, responsabile OCST del settore della Metallurgia e dell’artigianato. E per racimolare la liquidità necessaria si è pensato di mettere in vendita una parte degli immobili. La concessione del concordato ha portato una ventata di novità che fa ben sperare Franco Franzi e i 65 dipendenti rimasti. Intanto Cara redazione ...ti scrivo Lettera al signor Saverio Lurati, segretario UNIA, che al recente Congresso di quel sindacato, ha invocato, rivolto all’OCST, un «patto» sindacale a livello Cantonale. Per la storia va ricordato al signor Lurati, che cerca di scardinare porte aperte, che l’anno prossimo cadono i primi cinquanta anni dello storico sciopero dei Falegnami ticinesi (1949) condotto con determinazione dall’OCST con infatti continuano ad arrivare ordini che permettono di acquistare le merci necessarie, pagare gli operai, che dalla ripresa dell’attività hanno sempre ricevuto lo stipendio, e gli oneri sociali. Tutto questo nella speranza che un partner industriale forte si faccia avanti per siglare un accordo con le Officine Franzi «Siamo ottimisti per il futuro, ha detto Scolari. In questo periodo continueremo a monitorare l’azienda sperando che la situazione si sblocchi». Aspettiamo vostre notizie! scriveteci a [email protected] oppure all’indirizzo Redazione Il Lavoro, via Balestra 19, 6900 Lugano Monsignor Luigi-Del Pietro, e dal SEL. Due mesi di sciopero per una battaglia di principio, cioè quella di ottenere per Contratto Collettivo di lavoro (CCL) il diritto agli assegni familiari per i salariati. Da allora molta strada in materia di Assegni familiari è stata fatta, molta rimane da fare in materia di salario familiare, un vecchio postulato della Dottrina sociale Cristiana, con una chiara Weltanschauung in materia di politica sociale. Il resto, come il recente, lodevole sciopero alle OFFS per la difesa dei posti di lavoro, ha dimostrato una nuova solidarietà verso il mondo del lavoro, ciò che non era pensabile dieci anni addietro! Naldo Pedroni CORSO ECDL Start European Computer Driving License CORSO DI SEGRETARIATO CORSO DI PREPARAZIONE AL DIPLOMA CANTONALE DI CONTABILITÀ In collaborazione con ENAIP Svizzera Periodo 08.09.08 -19.12.08 Frequenza 2 sere alla settimana Durata 78 ore così suddivise 18 ore utilizzo del computer e gestione file 24 ore elaborazione testi 24 ore fogli elettronici 12 ore reti & comunicazioni Costo Soci OCST Fr. 792.00 Non soci Fr. 1377.00 Skills Card Fr. 125.00 4 esami ECDL Fr. 200.00 Periodo 26 settembre 2008–27 marzo 2009 Frequenza tutti i venerdì, 9 - 12 e 13 - 16 Durata 130 ore Periodo 17.11.08 – 11.05.09 Frequenza lunedì sera dalle 18.30 alle 21. Durata 60 ore Costo Soci OCST Fr. 750.00 Non soci Fr. 950.00 Programma Aggiornamento informatico Dattilografia Corrispondenza commerciale Contabilità di base Contabilità pratica - Banana Costo Soci OCST Non soci Fr. 1300.00 Fr. 1700.00 Serata informativa lunedì 8 settembre 2008 alle ore 18 nel Salone OCST, Lugano CORSO BIENNALE PER CUSTODE DI IMMOBILI CORSI INTENSIVI DI LINGUE LINGUESTATE 2008 In collaborazione con ENAIP Svizzera Periodo dal 22 settembre 2008 Frequenza lun e mer sera + sabato mattina Durata 2 anni, 4 semestri, 398 ore Esami 2010 Programma Manutenzione di immobile: 88 ore Tecniche di pulizia: 80 lezioni Riscaldamento, aerazione e clima: 36 ore Installazioni idrauliche: 36 ore Installazioni elettriche: 36 ore Protezione ambientale: 10 ore Giardinaggio: 88 ore Gest. aziendale e amm.: 12 ore Comunicazione: 12 ore Costo complessivo Fr. 5612.00 Corsi di inglese e tedesco Periodo 7 luglio – 18 luglio 21 luglio – 31 luglio 18 agosto – 29 agosto Frequenza 9-12 oppure 14-17 Durata due settimane, 30 ore Costo Soci OCST Fr. 360.00 Non soci Fr. 450.00 Via S. Balestra 19 6901 Lugano Tel. 091 / 921 15 51 Fax 091 / 923 53 65 [email protected] www.cfp-ocst.ch Corsi intensivi di italiano per stranieri Periodo dal 30 giugno dal 1. settembre Frequenza tutte le mattine, un mese Costo Soci OCST Fr. 750.00 Non soci Fr. 1000.00 26 giugno 2008 3 SINDACATO ATTUALITÀ Amici frontalieri Sull’assicurazione Unia Che sia malattia calma e gesso! Ritorniamo sulla questione del formulario per l’opzione dell’assicurazione malattia. Giancarlo Bosisio utti i frontalieri - entro tre mesi dal ricevimento del permesso di lavoro - sono tenuti a scegliere se mantenere l’assicurazione malattia in Italia o se scegliere quella svizzera. In questi giorni però è esploso il problema di coloro che nel 2002 (data di entrata in vigore di questa nuova regola) o al momento di ricevere il permesso non hanno adempiuto a questa scelta. Ciò significa che il problema riguarda un certo numero di lavoratori e che gli altri non devono allarmarsi inutilmente per qualcosa che non li riguarda per nulla. Per essere più chiari: il Bollettino stampa del Consiglio di Stato dice che 1. vi sono 11’000 lavoratori che non hanno espresso la scelta se mantenere l’assicurazione italiana o scegliere quella svizzera; 2. e dice anche che sta mandando una lettera a casa di queste persone per avvisarle che dovranno esprimere questa scelta entro il 30 settembre prossimo. Dunque se questa settimana o la prossima a qualcuno arriverà questa lettera, dovrà mettere sul formulario la crocetta per scegliere di T mantenere l’assicurazione italiana, la dovrà rispedire e tutto sarà a posto. Se non ci arriva questa lettera come ci dovremo comportare? Bisognerebbe prima di tutto verificare se: 1. cercando eventuali fotocopie del modulo o chiedendo al datore di lavoro se ha qualche riscontro, abbiamo già adempiuto il nostro dovere nel 2002 o al momento in cui abbiamo ricevuto il permesso di lavoro. 2. non ci ricordiamo più della scelta fatta. In questo caso prima di farci prendere dal panico teniamo conto che se non avessimo fatto la scelta ci sarebbero arrivati dei richiami !! 3. non ci ricordiamo più e ci prende l’ansia, chiediamo informazioni al Sindacato OCST che darà ogni utile assistenza oppure scriviamo all’indirizzo [email protected] o telefoniamo al numero 0041 91 821 93 15 dell’Istituto delle assicurazioni sociali. Riteniamo inopportuna l’informazione imprecisa e allarmistica che è stata diffusa in particolare richiamando le «cartelle esattoriali di 15’000 o 20’000 franchi». Una cosa è invece importante da ricordare: quando si ottiene un permesso di lavoro come frontaliere è obbligatorio ricordarsi di compilare sempre il formulario d’opzione. Questa è la lezione da trarre da questa vicenda. Per il resto calma e … gesso. la volta buona? Meinrado Robbiani* n occasione del congresso che il sindacato Unia ha tenuto recentemente a Lugano, è stato espresso l’auspicio di una più intensa collaborazione tra tutte le forze sindacali e in particolare con l’OCST. Da parte nostra registriamo con interesse questo messaggio, che trova peraltro riscontro in qualche segnale preliminare di analogo indirizzo. Prima di rallegrarcene compiutamente attendiamo tuttavia di verificarne la solidità e la coerenza. La collaborazione è indissociabile da un autentico rispetto dell’ispirazione, dell’identità e della linea di ciascuna organizzazione sindacale; in sintesi, dall’accettazione di un contesto di pluralismo sindacale. L’esperienza degli ultimi anni rispecchia invece un orientamento diverso. Sul terreno del comportamento quotidiano, manovre di denigrazione sistematica e campagne di sottrazione di iscritti sono state sovente all’ordine del giorno. È perciò necessario capire se si tratta di un ennesimo appello congressuale, lanciato verso l’esterno per amplificarne l’eco ma incapace di plasmare internamente l’organizzazione che l’ha formulato, oppure di una apprezzabile correzione di rotta alla quale ancorare una ritrovata cooperazione. L’OCST è più che disponibile a collaborare, nella scia del suo invariato innesto su una impostazione di pluralismo sindacale. È però una disponibilità che attende di verificare la presenza di una effettiva reciprocità. I * Segretario cantonale OCST PAGAMENTO LPP PER CHI È RIENTRATO IN ITALIA Una situazione che si sblocca? inalmente - il 30 maggio u.s. l’INPS ha trasmesso al Fondo di Garanzia LPP di Berna la prima nota contenente le informazioni relative alla richiesta di ritiro del capitale del II° pilastro per 114 pratiche di cui 96 contenenti l’autorizzazione a ritirare il capitale. In questi giorni, di conseguenza, dovrebbero sbloccarsi alcune delle pratiche che sono state aperte negli uffici OCST negli ultimi mesi del 2007. Prossimamente l’Inps comunica che sarà data la possibilità al Fondo di Garanzia LPP di poter accedere direttamente all’archivio INPS per l’immediata verifica delle posizioni dei richiedenti il capitale. Se questa iniziativa F andrà a buon fine, saranno eliminati tutti i ritardi che hanno finora penalizzato i lavoratori rientrati in Italia. G.B. 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Per ragioni organizzative, è fatto cortese obbligo d'iscrizione telefonando al Segretariato OCST della vostra regione, entro venerdì 27 giugno 2008. Lugano Bellinzona Locarno Mendrisio Biasca 091 091 091 091 091 921 821 751 640 873 15 41 30 51 01 51 51 52 11 20 In caso di cattivo tempo, la manifestazione sarà annullata. In caso di tempo incerto, chiamare Giancarlo Nicoli, n. 079 835 13 40. ✄ Concorso fotografico «I lavoratori e i loro strumenti» OCST lancia anche quest’anno un concorso fotografico sul tema «I lavoratori e i loro strumenti» riservato ai lettori del nostro giornale. L’obiettivo è quello di raccogliere le immagini più belle che verranno periodicamente pubblicate sul giornale Il Lavoro. Inviateci le foto più rappresentative le migliori 12 foto verranno pubblicate sul calendario OCST del 2009 e riceveranno un premio con le seguenti modalità: 1° premio fr. 300.- , 2° premio fr. 200.-, dal 3° al 12° premio fr. 100.- L’ Regolamento del concorso. I dipendenti dell’OCST e i loro familiari non sono ammessi al concorso. Per partecipare è sufficiente inviare un’immagine mai pubblicata inerente al tema insieme al tagliando sottostante compilato. Le immagini ricevute non saranno restituite. Ciascun concorrente può partecipare con un massimo di 3 immagini di cui è autore e titolare dei diritti. L’autore stesso si preoccuperà di chiedere l’autorizzazione alla pubblicazione alla direzione dell’azienda in cui la foto è stata scattata. Ogni partecipante autorizza la pubblicazione, sia su internet sia sui mezzi stampa. Le foto devono essere inviate unitamente al tagliando sottostante compilato entro venerdì 26 settembre 2008 alla redazione de Il Lavoro, via Balestra 19, 6900 Lugano o via e-mail a: [email protected], indicando i dati personali e il titolo della fotografia. Concorso fotografico «I lavoratori e i loro strumenti» Nome ____________________ Cognome_________________________ Via ________________________________________________________ Nap _____________ Località _________________________________ Tel ______________ e-mail __________________ La mia partecipazione al concorso è conforme al regolamento Partecipo al concorso con la foto intitolata _____________________________________ La foto è stata scattata presso l’azienda _____________________________________ Luogo e data _________________ Firma_________________ Compilare e inviare insieme alla fotografia a: Il Lavoro, redazione, Via Balestra 19, 6901 Lugano SINDACATO POSTA 26 giugno 2008 5 No alla liberalizzazione del mercato postale Un progetto inutile e dannoso In molti criticano una decisione che sarebbe di danno per l’occupazione e la qualità dei servizi postali nelle regioni periferiche, già molto colpiti dalle precedenti ristrutturazioni. La popolazione non accetta più Nel respingere i progetti di nuova Legge sulle poste e di nuova Legge sull’organizzazione della Posta, l’OCST ritiene di essere in sintonia con la popolazione che vede nelle riorganizzazioni già attuate con i progetti SAMA (Riduzione Uffici Postali), REMA (smantellamento dei centri spartizioni lettere) e Ymago (nuova riorganizzazione Uffici Postali) ma pure dalle altre ex-regie federali (non da ultimo la vicenda delle Officine FFS) un continuo abbandono della nostra regione ed il mancato rispetto del mandato pubblico che le impegna verso tutte le regioni del Paese. Lorenzo Jelmini i è chiusa lunedì scorso la consultazione avviata dal Consiglio Federale e relativa ai progetti di nuova Legge sulle poste e di nuova Legge sull’organizzazione della Posta con i quali il Governo federale intende attuare l’apertura totale del mercato postale. L’OCST ha potuto esprimere la sua decisa contrarietà su questi progetti che non portano nulla di buono soprattutto per il nostro Cantone. La liberalizzazione del mercato postale non solo risulta non essere necessaria ed urgente, come taluni ambiti economici vorrebbero far credere, ma presenta pure troppi rischi in particolare per il servizio e l’occupazione nelle zone periferiche. S Contano solo gli aspetti economici? Non si può non rilevare che i progetti di legge e la conseguente liberalizzazione del mercato postale sono improntati unicamente su valutazioni di tipo economico. Ciò significa che il cammino tracciato dal Consiglio federale con la liberalizzazione del mercato postale porterà, giocoforza, al disimpegno ulteriore da parte della Posta nelle regioni periferiche. Un disimpegno che abbiamo già potuto rilevare con i progetti di ristrutturazione attuati negli ultimi anni che hanno causato importanti perdite in termini occupazionali e di servizio all’utenza. Non potrà, dunque, che acuirsi la differenza tra le regioni e questo in aperto contrasto con una politica che dovrebbe invece permettere uno sviluppo globale di tutte le regioni del Paese. Ma tutto il Paese ha bisogno di servizi! Se è vero che, in generale, alle imprese pubbliche federali viene oggi chiesta una con- duzione di tipo aziendale, questo non significa che debbano rinnegare il loro compito di servizio pubblico universale, ossia da svolgere su tutto il territorio alle stesse condizioni e dunque a beneficio di tutto il Paese. Su questo aspetto il Consiglio federale stesso, che rimane l’azionista unico o di maggioranza di queste aziende, dovrebbe vigilare anziché deregolamentare. Non bisogna dimenticare che nel mercato postale sono già state attuate importanti trasformazioni e aperture. Un’ulteriore liberalizzazione non è auspicabile e rischia, unicamente, di mettere a repentaglio la questione del mandato pubblico. Significativo in questo senso quanto precisato dalla Posta Svizzera che, in caso di liberalizzazione totale del mercato, ritiene di non essere più in grado di mantenere il livello attuale del servizio di base che dovrà essere forzatamente ridotto. Anche il Consiglio di Stato si oppone L’OCST è d’accordo con l’analisi espressa dal Consiglio di Stato del Canton Ticino in particolare quando rileva che i progetti di legge posti in consultazione lasciano aperti ancora troppi interrogativi sul futuro della Posta, sulle garanzie per il mantenimento di un servizio universale di qualità a prezzi convenienti in tutte le regioni del Paese, sui pesanti rischi per i livelli occupazionali e salariali dell’intero settore e con conseguenze per l’utenza ancora da definire. È ancora aperta la ferita lasciata dai tanti progetti di smantellamento che tutte le ex-regie federali hanno attuato e il Governo cantonale sta ancora aspettando che le numerose promesse di compensazione per i posti persi nella nostra regione siano attuate. Al termine della consultazione, il Consiglio Federale dovrà valutare se proseguire con le modifiche proposte e dunque se sostenere l’apertura totale del mercato postale. Dal canto suo l’OCST assicura già sin d’ora di volersi battere affinché venga salvaguardato un autentico servizio pubblico ed in tal senso sosterrà le iniziative volte ad opporsi alla liberalizzazione del mercato postale. 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Tel. 079 8324508. ◆ tecnica gestione aziendale, pref. parttime. Tel. +39 3486628178. ◆ capo cantiere,esperienza pluridecennale in condomini e palazzine. Tel. +39034474949. ◆ venditrice e cassiera, esperienza. Full o part-time. Tel. 076 5013012. ◆ aiuto giardiniere o operaio fabbrica. Tel. 078 8264951. ◆ ausiliario cure o piastrellista, esperienza. Tel. 091 9715438 o 076 5279960. ◆ infermiere professionale, esperienza ventennale. Tel. +39 3351829848. ◆ addetta settore sicurezza, customer service, laureata economia e commercio, con esperienza. [email protected] ◆ chimico, con esperienza controllo qualità meropenem. Tel. +393407479818. ◆ barista o cameriere, 35enne. Tel. +393464918451. ◆ pittore, esperienza, disponibilità immediata. Tel. 076 3973278; [email protected] ◆ traduzione in tedesco dall’italiano, inglese, francese e spagnolo. Tel. 091 9947847. ◆impiegata contabile amministrativa, 25enne, esperta, zona Mendrisiotto. Tel. +39031542022. ◆ 23.enne elettricista, esperienza nel settore. Tel. +393403637464. ◆ responsabile/venditore/magazziniere, dinamico, volenteroso. Tel. +39 3383119562. ◆ impiegata commercio, esperienza, ottimi D, I, F, E e Sp, diploma informatica SIZ, parttime (40%). www.hartmann-guerra.ch ◆ operaio metalmeccanico, zona Mendrisio Tel. +393205595207, +390332263374. ◆ 37enne, impiegata o altro, urgentemente, zona Mendrisiotto. Tel. +39 3898197031. ◆ giovane cameriera con esperienza, zona Sottoceneri. Tel. +39 3474195819. ◆ giovane diploma in elettronica, ev. altri lavori. Tel. +39031 947186, +393404620456. ◆ giovane venditore, pref. settore moda e abbigliamento, buone conoscenze informatiche. Tel. +39 0314491780; 3486088391. ◆ impiegato commercio esperienza campo bancario e amministrativo. Tel. 079 4452442. ◆ pizzaiolo esperto, tel. +39 3495313521. ◆ segretaria d’albergo, esperienza, tel. +39 3406373526. ◆ operaio settore spurghi, autista, magazziniere, zona Mendrisiotto. Tel. +39 3383410612. ◆ autista accompagnatore, patente C, Ticino e Grigioni. [email protected] ◆ barista, 40 enne, con esperienza, tel. +39 3494166914. ◆ operaio polivalente, buona esperienza. Tel. 091 9419232. ◆ infermiere professionale. Tel. +393207737842 o +39031282804 Ivan. ◆ estetista con esperienza, zona Sottoceneri. Tel. +390344342656 o +39 338 4324814. ◆ elettricista, esperienza decennale. [email protected] 26 giugno 2008 SINDACATO VENDITA 7 RICHIESTA DI INTERVENTO DELL’ISPETTORATO DEL LAVORO Nessun compromesso Azioni sindacali forti in difesa del personale di vendita Nando Ceruso* ontro i datori di lavoro senza scrupoli che calpestano i diritti più elementari del personale di vendita si impongono azioni sindacali forti coadiuvate dall’Ufficio cantonale dell’ispettorato del lavoro. In una situazione acontrattuale, come quella che si sta vivendo oggi nel settore della vendita, si assiste ad un’evoluzione sempre più marcata di deregolamentazione e, di conseguenza, di dumping sociale e salariale diffuso. Si tratta di un fenomeno che sta segnando duramente il settore della vendita. Una moltitudine di venditrici e di venditori, infatti, si vedono modificati i contratti con prestazioni sociali e salariali verso il basso. Nella peggiore delle ipotesi, vengono licenziati per essere sostituiti da altro personale il quale viene assoggettato a contratti di lavoro individuali a condizioni veramente scandalose. Per tali ragioni l’OCST non può rimanere indifferente di fronte ad una situazione che sta degenerando sempre più e che sta scadendo nello sfruttamento del personale di vendita per finalità di mero profitto. A ciò va aggiunta la spregiudicatezza di certi datori di lavoro, soprattutto quelli d’importazione, che non dimostrano un minimo di sensibilità e responsabilità sociale per ciò che attiene la personalità e la vita sociale e familiare del personale di vendita, in prevalenza femminile e spesso con famiglia a carico. Non va sottaciuto che nel diffondersi di tale fenomeno vi sono connesse responsabilità delle associazioni di categoria: Disti e Federcommercio, perchè non fanno niente per combattere e isolare il fenomeno, attraverso la sottoscrizione, quindi l’avvallo, del contratto collettivo cantonale. Se le associazioni di categoria summenzionate si fossero adoperate in tal senso, oggi si avrebbero gli elementi per renderlo d’obbligatorietà, imponendo ai soliti furbi di rispettare le regole d’uso nel nostro Cantone e le misure di accompagnamento imposte dagli Accordi bilaterali Svizzera-UE. Va da sè che l’OCST, d’ora innanzi adotterà le politiche e le azioni sindacali che si impongono per dare dignità alla categoria e per combattere ogni forma di sopruso. In tal senso non saranno tralasciate azioni di contrasto contro deroghe di comodo che favoriscono solo gli interessi delle imprese del commercio mentre sono calpestati i diritti del personale di vendita. C *Responsabile OCST del settore vendita OCST ha chiesto l’intervento dell’Ispettorato del lavoro, per far luce sulle condizioni sociali e salariali alle quali è assoggettato il personale di vendita occupato nei centri commerciali di Grancia e Serfontana. Le azioni sindacali promosse dall’OCST nei due centri, tese a informare e sensibilizzare il personale di vendita sui suoi diritti, hanno messo in luce forme di abuso che non possono lasciare indifferenti le organizzazioni sindacali del settore. Dopo l’azione di sensibilizzazione messa in atto dall’OCST è stato segnalato che alcune venditrici sarebbero state diffidate dal consegnare ai sindacati le buste paga e il contratto al quale sono assoggettate. In alcuni negozi sono anche installate telecamere puntate sul personale. Si tratta di sistemi che vanno oltre il ragionevole e proporzionale controllo per la sicurezza. Si deduce che, oltre alle discriminazioni, il personale di vendita subisce anche un’inaccettabile pressione psicologica, attraverso il costante controllo a distanza da parte di alcuni datori di lavoro senza scrupoli. Ciò la dice lunga sulla spregiudicatezza di certi datori di lavoro e sulla scarsa considerazione che è rivolta al personale addetto alla vendita. I contenuti sociali e salariali del contratto collettivo e normale di lavoro del personale di vendita, così come i salari d’uso nel nostro Cantone sono sistematicamente elusi, mentre prevalgono contratti individuali, vuoti di contenuti sociali e con bassi salari, che scadono nel dumping sociale e salariale. L’ Si tratta di politiche contrattuali speculative che calpestano i più elementari diritti del personale di vendita, rendono poco attrattivi i posti di lavoro per il personale indigeno e domiciliato, accentuano le discriminazioni subite dai lavoratori e dalle lavoratrici che vivono oltre la fascia di frontiera e danneggiano l’economia regionale. Tali ragioni hanno indotto l’OCST a chiedere l’intervento dell’Ispettorato del lavoro Cantonale, per promuovere opportune ispezioni col fine di avere un’indagine conoscitiva sugli ambienti di lavoro, sulla rotazione del personale avvenuta negli ultimi due anni, nonché sulle condizioni sociali e salariali del personale di vendita occupato nei diversi negozi dei centri commerciali di Grancia e Serfontana. L’OCST intende con ciò non dare tregua ai datori di lavoro senza scrupoli che calpestano i più elementari diritti del personale di vendita. Altre azioni di lotta verranno organizzate in altri centri commerciali e susseguentemente di fronte a negozi e imprese della Disti dove non sono rispettati i diritti contrattuali del personale. ✄ Facciamo chiarezza Dopo le azioni di protesta che si sono tenute ai Centri commerciali Grancia e Serfontana, l’OCST ha deciso di chiedere l’intervento dell’Ispettorato del lavoro Domanda di adesione all’OCST Il/La sottoscritto/a Cognome__________________________Nome_________________________________ Indirizzo_________________________________________________________________ Nap ________________ Città _______________________________________________ Telefono__________________________ e-mail_________________________________ Data di nascita _____________________ Stato civile ____________________________ Nazionalità _______________________ Professione____________________________ Ditta_________________________________________________ dichiara di aderire all’OCST accettandone gli statuti. Luogo e data____________________ Firma _______________ Compilare e inviare a: Segretariato cantonale OCST, Via Balestra 19, 6900 Lugano 8 SINDACATO ATTUALITÀ 26 giugno 2008 OFFICINE FFS DI BELLINZONA Un piano per la competitività NAVIGAZIONE LAGO MAGGIORE unedì 23 giugno si è svolto il terzo incontro della tavola rotonda per le Officine di Bellinzona al Museo dei trasporti di Lucerna. Oltre al mediatore Franz Steinegger, erano presenti i rappresentanti dell’ex- Comitato di sciopero, il direttore Nicolas Perrin e Jürgen Mues, direttore del settore manutenzione, per le FFS, Borradori e Sadis, come rappresentanti del Consiglio di Stato, e due esperti. Tema dell’incontro era un programma di ottimizzazione della produzione nelle Officine da implementare nei prossimi due anni e che migliorerà il risultato economico di almeno 10 milioni di franchi. Si tratta di una cinquantina di proposte che spaziano dal marketing agli acquisti, dalla logistica ai costi strutturali. Tra le proposte quella che interessa più da vicino i L dipendenti è l’introduzione di due turni giornalieri di lavoro più il sabato. L’obiettivo degli interventi sarà quello di diminuire i costi fissi, tramite per esempio un uso più intenso delle strutture, e aumentare i volumi, grazie anche al potenziamento dell’ufficio vendite. Dopo cinque ore di discussione, in un clima più disteso del solito il comitato e la direzione delle ferrovie si dichiarano soddisfatti. Il lavoro è ancora impegnativo soprattutto per approfondire le proposte che riguardano più da vicino il personale. Nei prossimi giorni Franz Steinegger invierà a Moritz Leuenberger un rapporto dei primi tre incontri. Il prossimo è previsto per il 3 settembre. BRS Libro fotografico È disponibile il libro fotografico sul mese di sciopero e di partecipazione popolare a sostegno delle Officine FFS di Bellinzona. Un libro con la copertina rigida, 98 pagine di splendide fotografie a colori e la storia delle Officine, un DVD con fotoshow e musica. Per ordinazioni Prezzo 145.- + 6 Fr di spedizione Yvonne Leonardi, Valle, 6780 Airolo TI Tel: +41 79 218 23 62 Fax: +41 869 10 06 [email protected] www.fotografa.ch Personale in burrasca Marco Pellegrini l personale della Navigazione lago Maggiore, non avendo ricevuto gli adeguamenti salariali del 2007 come da consuetudine e Regolamento, ha dato a suo tempo mandato ai sindacati OCST, Sev e Unia di verificare la correttezza dell'atteggiamento della direzione delle società di Navigazione Lago Maggiore (NLM) di Arona competente per la gestione dei laghi Maggiore Garda e Como. Ne sono scaturiti degli incontri durante i quali i rappresentanti sindacali e la commissione del personale hanno ribadito le giuste rivendicazioni dei dipendenti NLM tese a ricevere le stesse prestazioni dei colleghi della FART, autolinee regionali del Locarnese, pari a fr. 55.-- mensili. Dopo due incontri che si sono conclusi con un nulla di fatto e con le parti ferme sulle rispettive posizioni, si è deciso di passare dalle parole ai fatti convocando per martedì 24 giugno 2008 un assemblea congiunta durante la quale i dipendenti hanno preso posizione sulle eventuali misure di lotta alfine di convincere la direzione della legittimità delle richieste. A rappresentare l'OCST alle trattative e all’assemblea è stato il collega Leonardo Matasci. Terremo informati i dipendenti e i colleghi della FART delle misure di lotta che verranno intraprese anche tramite il sito internet dell’OCST: www.ocst.com. I L’IMPORTANZA DELLA SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO Come ridurre al minimo i rischi nei cantieri l tema della sicurezza negli ambienti di lavoro è un tema ricorrente. Tra i compiti del sindacato c’è anche quello di insistere e rendere sensibili tutti i lavoratori sull’importanza delle misure di sicurezza. A volte rispolverare alcune norme può aiutare a svolgere il proprio lavoro in maniera più protetta. Sicuramente in tutti i cantieri vengono attuate le misure di protezione stabilite dalla legge, riteniamo che parlarne non possa che aiutare a ridurre al minimo i rischi di infortuni o di danni alla salute. I Lavori sui tetti Ai bordi dei tetti devono essere prese misure per evitare le cadute a partire da un’altezza di 3 metri. Per i lavori sui tetti esistenti con un’inclinazione di - < 40° può essere installata sul tetto una parte di ritenuta alta 100 cm. Ai bordi dei tetti a due spioventi devono essere adottate misure per evitare le cadute. Se l’altezza di caduta all’interno dell’edificio supera i 5 m. è necessario installare sempre una protezione contro le cadute, indipendentemente dalla distanza degli elementi portanti. Lavori in sospensione a corde portanti Per l’esecuzione di lavori in sospensione a corde portanti vanno impiegati unicamente lavoratori che dispongono di una formazione adeguata. I lavori devono essere sorvegliati da una seconda persona. Il sistema di corde deve comprendere almeno due funi ancorate separatamente. Abbattimento delle rocce ed estrazione di ghiaia e sabbia Prima dell’inizio dei lavori bisogna stabilire un piano di abbattimento, nel quale siano indicate le diverse fasi e le pendenze massime delle scarpate. In caso di abbattimento con esplosivi, l’alzata massima della parete deve essere di 40 metri. L’estrazione di ghiaia e sabbia dall’alto per mezzo di macchine deve essere eseguita a gradoni. L’estrazione dal basso per mezzo di macchine è consentita solo se l’altezza della parete è inferiore rispetto al punto più alto del materiale da estrarre raggiungibile dall’apparecchio d’estrazione aumentato del diametro delle ruote. Le cabine di guida e i posti di comando devono essere protetti dall’eventuale caduta di pietre e altro materiale. Prima di riprendere i lavori dopo un’interruzione si devono rimuovere le parti sporgenti e il materiale staccatosi dalle scarpate. 26 giugno 2008 9 SCUOLA LAVORO Cosa farò da grande? Una professione per veri intenditori...farò il Cantiniere l cantiniere è colui che gestisce e conosce a fondo la cantina: cura tutto il processo tramite il quale l’uva si trasforma in vino: dalla selezione alla pigiatura, dalla torchiatura alla cura del mosto, la fermentazione, i travasi e le filtrazioni, fino a giungere all’imbottigliatura. In tutte queste fasi non è solo neccessario conoscere le tecniche e i macchinari, ma bisogna anche formarsi una sensibilità nel percepire i segnali e la capacità di intervenire al momento giusto. Si ha a che fare infatti con un prodotto vivo che reagisce diversamente al mutare delle condizioni. Uno dei compiti più importanti per un cantiniere è la cura dell’igiene degli ambienti di lavoro e degli strumenti: si tratta infatti di un elemento che incide profondamente sulla qualità del vino. I Le prospettive di un cantiniere ticinese. Il Canton Ticino è uno dei principali produttori di uva e di vino in Svizzera. La superficie di coltivazione, di più di 100’000 are (10 km2), è inferiore solo a quella di alcuni cantoni della Svizzera francese (Vaud, Vallese e Ginevra). La produzione annuale si aggira intorno ai 5 milioni di bottiglie, soprattutto di Merlot, che è stato valutato essere il vitigno più adatto alle condizioni climatiche e alla qualità del terreno ticinese. Si tratta quindi di un mercato di dimensioni piuttosto ridotte, composto principalmente di piccole aziende, che si è fatto riconoscere a livello internazionale per la qualità della produzione. La possibilità di imparare il mestiere di cantiniere è quindi un’opportunità da non lasciarsi sfuggire. Bisogna inoltre considerare che l’interesse e la cultura del vino si stanno diffondendo in tutti i Paesi del mondo, coinvolgendo anche le nuove generazioni. La produzione di vino non ha più come epicentro l’Europa, ma si è diffusa anche nelle Americhe e in Australia. Oltre ad essere impiegato in Ticino, il cantiniere ha quindi la possibilità di fare esperienza nelle regioni pù disparate. Formazione di base. La formazione di base comprende un tirocinio di tre anni presso un vinificatore abilitato e la frequenza dei corsi organizzati dalla Scuola agraria cantonale di Mezzana, 27 settimane sull’arco dei tre anni, organizzate in blocchi di tre settimane ciascuno. Ciò permette agli studenti che ne avessero necessità di alloggiare nell’internato di cui la scuola è provvista. Nella scuola di Mezzana il corso per cantiniere è affiancato al corso per viticoltore e ciascuno impara delle nozioni basilari della professione dell’altro. Questa struttura è stata pensata perchè, essendo molte delle cantine ticinesi piccole, ogni dipendente può essere impiegato in varie mansioni. Possibiltà di perfezionamento. Ci sono molte possibilità di perfezionamento: la maturità professionale che consente l’accesso alle Scuole universitarie professionali (SUP), la maestria o il diploma in ingegnere SUP in enologia di Changins. A questo diploma è anche possibile accedere dopo il liceo, avendo svolto un periodo di pratica in un’azienda. BRS Nicola Caimi Cantiniere per vocazione icola Caimi è il cantiniere dell’Azienda agraria cantonale di Mezzana. La sua attività è completata dall’insegnamento sia nel corso di studi di viticultura, sia in quello di cantiniere della Scuola agraria. N Che tipo di formazione ha seguito? Dopo il liceo, ho frequentato la Sup di Changins dove ho completato un curriculum quadriennale. Ora la scuola è organizzata secondo il sistema di Bologna: una licenza triennale seguita da un master biennale durante il quale si ha la possibilità di visitare varie località in Europa. È soddisfatto del lavoro che fa? Sono molto soddisfatto ed è proprio quello che volevo fare. È un lavoro di grande responsabilità in cui è anche molto importante l’esperienza. Il cantiniere è il primo punto di riferimento di un enologo e deve saper dare delle valutazioni approfondite sulla qualità e sullo stato del prodotto sia nell’importante fase di vinificazione che, in seguito, durante lo stoccaggio. E la capacità di valutazione si acquisisce soprattutto con l’esperienza. Perchè ritiene che sia importante la formazione in questo campo? Ecco, pensi ad un’annata come quest’anno: ha piovuto molto negli ultimi due mesi e le temperature sono state molto sotto la media stagionale. I problemi che si verificano sono moltissimi: la fioritura, per esempio, è stata danneggiata e questo implica una produzione ridotta. Come reagire, in altri casi, alle malattie? Che vitigno scegliere per un determinato terreno? Un cantiniere ed un viticoltore formati sono in grado di reagire alle difficoltà e di ottenere in ogni caso un prodotto di alta qualità. 10 POLITICA APPROFONDIMENTI 26 giugno 2008 Mondo finanziario Di aberrazione in aberrazione articolo apparso sul Giornale del Popolo di venerdì 13 giugno La finanza ha occupato ampiamente il terreno dell'economia, imponendovi i suoi obiettivi di breve termine e facendovi proliferare i suoi tentacoli speculativi. È una degenerazione che occorre contrastare e combattere. ur nella consapevolezza di inoltrarsi su un territorio che valica abbondantemente i confini nazionali e il suo diretto potere di intervento, il Consiglio nazionale ha giustamente dibattuto sull’esplosione dei prezzi dei prodotti agricoli e delle materie prime, venuta a riaccendere l’inflazione. Le ricadute interne e internazionali di questo incremento non possono lasciare indifferenti. Sono fonte di indignata apprensione per la sopravvivenza stessa di ampie cerchie di uomini, donne e bambini nei Paesi più poveri. Sollevano pure, ovunque, giustificate inquietudini per il tenore di vita della popolazione e per le prospettive di sviluppo dell’economia. Bene ha perciò fatto il Consiglio nazionale a chinarvisi sopra. Il dibattito lascia tuttavia dietro a sé un parziale rammarico. L’attenzione rivolta ai contraccolpi indotti dalla lievitazione dei prezzi ha finito per sottrarre spazio al confronto sulla sua causa più preoccupante. Non è cioè stato messo con sufficiente incisività il dito nella piaga più pericolosa e infetta: la speculazione. P Una progressiva degenerazione. Si è visibilmente confrontati ad una ulteriore FUNIVIA MONTE LEMA A sette minuti dal paradiso La funivia del Monte Lema, entrata in funzione nel maggio del 1997, offre al pubblico infinite possibilità turistiche su una delle più spettacolari vette panoramiche del Ticino. L‘impianto – tecnicamente all‘avanguardia – che ha sostituito la vecchia seggiovia parte da Miglieglia e si inerpica verso la cima con un salto di ben 849 metri di altitudine. Un tracciato di 2’536 metri, che le sei cabine, capaci di trasportare quindici persone per volta, percorrono alla velocità massima di sette metri al secondo. Una volta giunti in alto, il Monte Lema – 1’624 metri, una vista «imprendibile» sui due grandi laghi Maggiore e Ceresio – si presenta all’escursionista con la sua splendida cornice naturalistica, aperto alle più diverse possibilità: semplice relax, attività sportive, passeggiate…. La natura, quanto mai generosa con il luogo, ha fatto del Lema una vera e propria oasi, dalla flora e la fauna ancora intatte. I due versanti del monte sono chiazzati da macchie di rododendri, rose delle Alpi, tamarindi, gen- tappa nella degenerazione del settore finanziario, che è già riuscito ad imporre all’intera economia il corrosivo primato del breve termine. La ricerca dilagante di rendimenti immediati ha ormai contagiato tutti gli interstizi del tessuto economico. La costruzione di una progressiva solidità delle imprese, frutto di un intreccio talvolta conflittuale ma sempre operoso tra capitale e lavoro, ha dovuto cedere il passo alla corsa ossessiva al profitto. Agevolata da una perversa comunanza di interessi tra azionisti e manager, la ricerca del rendimento immediato ha perlopiù messo in disparte e offuscato il perseguimento di una prosperità solida e duratura. L’economia è oggi gravata da una cappa finanziaria che ne influenza considerevolmente il profilo e l’andamento. forma di degenerazione va perciò combattuta con fermezza e vigore. Nel farlo si persegue l’interesse preminente della collettività. Ne trarrà tuttavia beneficio anche l’economia, che non può certo illudersi di congiungere il suo cammino di sviluppo alla cinica traiettoria della speculazione. Verso nuove mete. Non paga di avere considerevolmente soggiogato l’economia, la finanza spinge oggi i suoi tentacoli speculativi verso obiettivi ancora più dirompenti. Per il tramite segnatamente degli strumenti alternativi, ideati da una sofisticata ingegneria finanziaria, la speculazione punta sulle materie prime e persino sui prodotti agricoli. Questa ulteriore tappa nel percorso di una speculazione famelica è segnata da distorsioni urtanti e aberrazioni rivoltanti. Diventa persino assassina quando intacca la sopravvivenza stessa di intere masse di persone, già assediate dalla miseria. Muovendosi non solo al di fuori ma persino in contrasto con qualsiasi criterio etico e sociale, non si cura per nulla del suo impatto sulle condizioni di vita della popolazione e dei popoli. Come ogni Politica doppiamente interpellata. La dimensione e le caratteristiche della speculazione contrastano visibilmente con la politica, per sua natura orientata al bene comune e alla salvaguardia della coesione sociale sul lungo termine. Si dilata del resto la porzione di attività finanziarie che finiscono nei fatti per sottrarre quote di potere alla politica stessa, salvo poi costringerla ad intervenire per prosciugare le scorie lasciate sul campo dallo scoppio ricorrente delle varie bolle speculative. Il potere politico è perciò chiamato a mobilitarsi, costruendo anche su piano internazionale le necessarie alleanze. Per un Paese come il nostro, dove è attiva una delle più significative piazze finanziarie, questa esigenza si traduce anche immancabilmente in una netta responsabilità. Occorre perciò che la piena consapevolezza della posta in gioco induca in prima istanza il Consiglio federale a delineare una strategia che guidi i passi da muovere sia internamente sia su piano internazionale. E’ indispensabile accelerare i tempi di una efficace regolazione delle attività finanziarie e soprattutto delle sue manifestazioni speculative, che consenta di disinnescare le odierne aberrazioni e di contenere il dilagare distruttivo della finanza. M.R. ziane, bacche, mirtilli. Non è raro incontrare galli di monte, falchi, lepri, e anche cinghiali e camosci. E oltre alle mucche e capre tanto comuni sulle nostre montagne, l’Alpe Agario ospita addirittura mandrie intere di mucche scozzesi dal folto vello, di razza Highlander. Per chi ama camminare, il posto è di quelli da non perdere: dal Lema si diramano innumerevoli, affascinanti sentieri, ben segnalati, che seguono la cresta della montagna e si snodano lungo i crinali offrendo alla vista, oltre al blu dei laghi, le vallate del Ticino meridionale e le valli del Luinese. Uno scenario imponente, che spazia anche sulle alpi grigionesi e bernesi, sulle cime vallesane, e si estende alla pianura Padana fino a Milano. Da segnalare la bella e affascinante traversata Lema-Tamaro, e la possibilità di addentrarsi sul «selvaggio» versante italiano, a sua volta collegato da una funivia tra Monteviasco e Piero nella Valle Veddasca. Ma anche gli appassionati dello sport trovano sul Lema pane per i propri denti: il regime meteorologico della zona permette di esaltare la magia del volo, sia in parapendio che in deltaplano mentre i fans delle due ruote possono percorrere in rampichino un centinaio di chilometri di percorsi naturali e l‘ebrezza di discese in libertà. Chi ama le tradizioni turistiche, poi, potrà gustare il latte fresco dell’alpe, attraversare gli ampi pascoli e respirare la suggestiva atmosfera dei caratteristici villaggi prealpini malcantonesi. Sul Lema, insomma, si vive la montagna al suo ritmo. A 1’150 metri sono una scoperta curiosa le antiche miniere di ferro delle «Böcc dal fer», sopra Fescoggia (sfruttate all’inizio dell’ottocento), con il raro minerale detto Toelite, e il vecchio altoforno di fusione nelle vicinanze. Il ristorante in vetta offre una cucina semplice ma curata anche con i piatti tipici locali da gustare sulla sua magnifica terrazza, e dispone anche di alloggio per 60 persone. TAVOLA ROTONDA DELLA CCIA La pace del lavoro Benedetta Rigotti-Siragusa iovedì 12 giugno 2008 la Camera di commercio, dell’industria e dell’artigianato del canton Ticino ha organizzato una tavola rotonda sul tema «Pace sociale quale elemento fondante del sistema economico svizzero». Si trattava di discutere l’attualità e l’adeguatezza del metodo detto della «pace del lavoro» in un periodo di turbolenza sociale segnato dagli scioperi nell’edilizia e delle Officine FFS di Bellinzona. Ha introdotto il tema la relazione di Rolf Bloch, Presidente del Consiglio di amministrazione di Camille Bloch Sa, cui poi è seguita una tavola rotonda, moderata dal direttore del Corriere del Ticino Giancarlo Dillena, cui hanno partecipato Renato Ricciardi, vicesegretario cantonale dell’OCST, Renzo Ambrosetti, vice-segretario di Unia, Franco Ambrosetti, presidente CC-Ti e Aleardo Cattaneo, amministratore delegato di Ferriere Cattaneo Sa. Tutti sono stati concordi nel definire la pace del lavoro un elemento del successo economico svizzero, che concorre al benessere delle imprese e dei lavoratori. Da parte padronale infatti Franco Ambrosetti ha detto che il sistema capitalistico funziona solo se applicato in maniera corretta, vale a dire con degli adeguamenti che emergono nel corso delle trattative tra i partner sociali. Anche Aleardo Cattaneo è convinto dell’importanza della pace sociale e dello strumento del contratto collettivo anche se, sostiene, «molte volte, soprattutto per le piccole e medie imprese, è difficile far fronte agli impegni economici che questo comporta». Secondo Rolf Bloch vale la pena di salvare la pace sociale, del resto la ricerca del consenso e dell’equilibrio, il compromesso, la conciliazione e la concordanza fanno parte della mentalità svizzera e sono integrati anche nel sistema politico. «La pace del lavoro è uno stato d’animo presente in Svizzera», ha detto, inoltre si tratta di un metodo, non di G Foto: Yvonne Leonardi 11 ECONOMIA ATTUALITÀ 26 giugno 2008 un contenuto, e questo le consente di resistere al mutare dei tempi. Nelle piccole e medie imprese, che costituiscono il 99 per cento dell’economia svizzera, i rapporti sono diretti, ci si conosce, si discute, la negoziazione è possibile. La buona comunicazione e il coinvolgimento sono alla base del rapporto con i collaboratori, anche se le decisioni strategiche sono della direzione e vanno rispettate. «Di fatto, ha concluso Rolf Bloch, la pace sociale è fondata su un interesse di entrambe le parti per il destino altrui». Renzo Ambrosetti ha confermato la volontà da parte di tutti di mantenere la pace sociale anche se i media danno più spazio al conflitto. In ogni caso, il fatto che il numero di contratti collettivi firmati sia in continuo aumento, è segno che questo metodo è ancora attuale. I fondamenti sono la presenza di partner forti, rispetto reciproco e buona fede. La pace sociale, secondo Renato Ricciardi, deve essere orientata al bene comune, cioè di tutti gli interlocutori. Non si tratta infatti di un espediente per far soccombere gli interessi di una parte senza troppo clamore. È un metodo che bisogna valorizzare non tanto per allontanare i conflitti, quanto per risolverli evitando il «muro contro muro» e l’odio che non fanno che banalizzare la complessità dei temi in gioco. La sfida, in fondo, è quella di credere che la competitività e la tutela dei lavoratori non sono due obiettivi contrapposti. Tra gli interventi del pubblico c’è chi, come Nando Ceruso, ha sottolineato la difficoltà di instaurare un vero dialogo con le nuove figure dei manager, che sono spesso più interessati a far contenti gli azionisti con lauti dividendi, piuttosto che pensare al benessere di lungo termine dell’azienda. L’incontro si è concluso con l’auspicio di Luca Albertoni, direttore della Camera di commercio, che gli imprenditori educhino i manager al valore del confronto tra le parti sociali e che, da parte loro, anche i sindacati si impegnino a considerare le aziende come partner e non come avversarie. Origini a pace del lavoro ha da poco compiuto 70 anni, ma in che cosa consiste? Si tratta di un metodo, si dice formalizzato per la prima volta in una convenzione del 1937 nel settore metallurgico tra i sindacati Fomh, Fcom e Ussa e l’Associazione padronale Asm. L’accordo consisteva nella creazione di una procedura che affermava un interesse comune fra i padroni e gli operai. Secondo i firmatari cioè, l’accordo era stato pensato «in favore di tutti quelli che sono interessati allo sviluppo dell’industria svizzera delle macchine e dei metalli». In sostanza sia il padronato che gli operai. Per la realizzazione di questo interesse comune si è pensato di bandire le proteste, gli scioperi, ma anche i lock out (l’interruzione della produzione da parte dei datori di lavoro), per tutta la durata dell’accordo. Da allora si è instaurato un sistema per il quale in caso di conflitto è in primo luogo necessario tentare una conciliazione e durante la procedura non è possibile scioperare. Le parti in causa possono, in caso di grande divergenza di opinioni, ricorrere all’arbitrato: stabilire cioè che una parte terza funga da giudice della controversia. In questo caso bisogna necessariamente accettare ciò che l’arbitro stabilisce. Questa procedura è stata per esempio recentemente applicata nel caso del Contratto nazionale mantello dell’edilizia. Dalla fine del XIX secolo sono stati firmati in Svizzera migliaia di contratti collettivi di lavoro che contengono una clausola di «pace del lavoro». In alcuni casi la clausola è relativa, cioè riguarda solo ciò che è stabilito nel contratto, in altri è assoluta. L 13 INFO BALCANI 26 giugno 2008 Pagina a cura di Slavko Bojanic IZ BIH STAMPE Carina Posljednji voz za EU Almedin Šišic, Nezavisne Novine redstavnici BiH i EU potpisali su u Luksemburgu Sporazum o stabilizaciji i pridruzivanju (SSP). O vaznosti ovog dugo oèekivanog dogaðaja svi veæ znaju gotovo sve i nema nikakve dvojbe da je naša drzava uprkos svim politièko-tranzicijskim problemima sada na korak od porodice evropskih zemalja. Meðutim, zbog elementarne diplomatske nekulture i uvijek prisutne gladi za slikanjem naših politièara i njihovih satelita (s jednom jedinom zeljom, da ih povijest pamti kao sudionike) potpisivanje SSP obiljezeno je i diplomatskim skandalom do tada neupamæenom u institucijama EU. «Nikada manje zemlje, a veæe delegacije», moglo se èuti u hodnicima EU, kada su Oli Ren i društvo saznali da iz BiH dolazi ekskurzija od 60 zvanica!? Bio je to šok za èelnike Unije, jer ljudi nisu mogli doæi sebi èak i od P pomisli da zvaniènici drzave, koju su doslovno natjerali da uskoèi u posljednji voz za Evropu, mogu nakon svega biti toliko bestidni. Iako je spisak na kraju skresan na dvadesetak zvaniènika, iako èak i Majka (kako se odmila prozvala gradonaèelnica Sarajeva Semiha Borovac) nije sjela na svoju stolicu na kojoj je veæ bilo obješeno njeno ime, bruka je pukla i diplomatska šteta æe teško biti popravljena. Ali koga briga za bilo koju, pa i ovu vrstu štete, u zemlji èiji šef diplomatije ima pasoš susjedne drzave. Potpisivanje SSP kad se tinta osuši neæe znaèiti apsolutno ništa, ukoliko bh. politièari konaèno ne odluèe ne biti vazni samo sebi. Ako hitno ne provedu neophodne reforme i od BiH ne naèine drzavu pogodnu za investicije i razvoj domaæih firmi, penzioneri æe nam i dalje umirati od gladi, firme æe propadati, radnici ostajati na ulici, a mladi æe se htjeti hvatati noge na bilo koju stranu svijeta. Mostar Incidenti a Mostar per la partita Croazia-Turchia agli europei 2008. La città si divide nuovamente lungo la linea del Bulevar, la polizia interviene in forze per evitare gli scontri. La cronaca del nostro corrispondente Da Mostar, scrive Dario Terzic, Osservatorio Balcani titoli dei giornali facevano paura: «Mostar blindata», «Mostar assediata dalla polizia». Siamo in giugno del 2008, non nel dopoguerra... Ma di cosa si tratta? Di nuovo scontri tra croati e bosgnacchi (bosniaco musulmani). Problemi con il famoso processo di riconciliazione? Si tratta di Euro 2008, della partita CroaziaTurchia. Da Sarajevo sono arrivati centinaia di poliziotti ben preparati e armati. È stato di allerta. Si attendono disordini. Chi conosce anche solo un poco la recente storia di Mostar si perderà per l’ennesima volta: ma cosa c’entra Mostar con la partita CroaziaTurchia? Da quando è finita la guerra tra croati e musulmani nel 1994, Mostar ha avuto periodi molto difficili. Il ritorno dei profughi, l’amministrazione divisa… Grazie anche al sostegno della comunità internazionale, col tempo la situazione diventava più tranquilla, e la vita in città più sicura. Ma Mostar in realtà non è mai stata riunita. Due città vivono una accanto all’altra: Mostar est, a maggioranza musulmana, e Mostar ovest, a maggioranza croata. La gente si è abituata a questo strano stato di tregua. Ma rimangono i momenti di rischio, quasi sempre legati alle partite di calcio. Soprattutto al derby fra le due squadre di Mostar, il Velez (est) e lo Zrinski (ovest). Ogni volta ci sono disordini, vetri spaccati sul Bulevar, la via che (non) unisce le due parti, I spari, feriti. Niente di strano, capita anche nella capitale italiana quando si scontrano Lazio e Roma. Sono i tradizionali «malintesi» tra due squadre di calcio. Sì, solo che a Mostar riappare anche quell’elemento etnico… La situazione è questa quando si tratta del campionato nazionale. Quando poi c’è di mezzo un campionato internazionale, cambia tutto. La parte ovest della città segue con grande entusiasmo le partite della nazionale croata, i cosiddetti «Vatreni» (Focosi), e in modo poco raffinato. Mentre in Croazia le partite vengono seguite in modo tranquillo, dignitoso, senza pistole e fucili, nella zona croata della Bosnia Erzegovina succede di tutto. I tifosi assomigliano sempre più a bande di giovani delinquenti che non hanno rispetto per nessuno. In Bosnia c'è un proverbio: «Essere cattolici più del Papa». La stessa cosa vale anche in questo caso: per passare come «veri croati», i tifosi oltrepassano ogni limite. A Mostar ricordano ancora i pesanti scontri di due anni fa, dopo la partita dei mondiali tra Croazia e Brasile. Finì con spari, scontri con gli abitanti della Mostar musulmana e con la polizia. Quel giorno era stata terribile per Mostar, ma era anche stata una lezione. Forse lì, molti hanno capito che la storia della convivenza e unificazione di Mostar era solo un’illusione. Si è visto quanto odio e rabbia ci sono ancora in questa città. Si è capito che Mostar aveva solo rimosso le vecchie paure e incertezze, e che la guarigione era ancora molto lontana. Euro 2008 ha portato nella Mostar croata un Dragan Risojevic, Nezavisne Novine eftiniji automobili, ali i sva druga roba porijeklom iz Evropske unije prvo je što æemo osjetiti na svojoj kozi, poslije zeljno išèekivanog 16. juna, kad je, po potpisan Sporazum o stabilizaciji i pridruzivanju s EU. Za poèetak, dio SSP-a koji se odnosi na trgovinu donosi niz konkretnih benefita za domaæe konzumente, jer više nema carine, koja danas znaèajno zida cijenu proizvoda. Liberalizacija carinskog rezima æe se, posve izvjesno, s obzirom na nivo i vrijednost uvoza, najefektnije izraziti kod kupovine novih automobila porijeklom iz EU. Ako sve proðe u redu s potpisivanjem SSP-a, veæ od jula carina na nove automobile æe biti prepolovljena, da bi od Nove godine bila potpuno ukinuta. Ipak, treba biti jako oprezan u prognozama, zbog toga što drzava uvijek moze spremiti neku zamku, pogotovo što napuklina u budzetu neæe biti mala: po nekim prognozama, samo u ovoj godini ukidanje carina stvoriæe gubitak od 120 miliona maraka, a mozda i više. Zbog toga su mnogi pesimisti mozda i s pravom zabrinuti da bi nam sutra umjesto carine mogli nametnuti neku drugu «zamjensku» dazbinu kako bi popunili carinsku rupu. Što bi, opet, samo po sebi bilo kontraproduktivno: jer, ne samo da bi destimulisalo potrošnju, koja sa sobom vuèe poveæane prihode od PDV-a, veæ i poništilo sam smisao ukidanja carina - jeftiniji proizvod za krajnjeg kupca. J nuova ondata di entusiasmo. Mentre questa parte della città era diventata una grande scacchiera biancorossa (come la bandiera croata), dalla parte musulmana, almeno nei primi giorni del campionato, si viveva in modo normalissimo. Dato che la nazionale della Bosnia Erzegovina non era riuscita a qualificarsi qui non c’era grande euforia. Alcune partite sono state seguite con più interesse, come quella tra Turchia e Repubblica Ceca, quando in alcuni bar di Mostar est si sono viste sventolare bandiere turche. Come mai? Cosa c’entrano i mostarini con la Turchia? La solidarietà e la fratellanza musulmana, direbbe qualcuno. Un sentimento che c’è sempre stato, ma mai esagerato. Il peggio arriva con la notizia che la Turchia affronterà la Croazia. Inizia l’inferno. E non si capisce più se è importante che vinca la Turchia o perda la Croazia. Per evitare la brutta situazione di due anni fa, dopo la partita Brasile-Croazia, a Mostar si è fatto di tutto per ridurre i rischi di scontro. La polizia ha fatto il proprio dovere. Per fortuna i disordini sono stati messi sotto controllo, e i tifosi non sono riusciti a passare da una parte all’altra della città. I Vatreni, dopo la sconfitta croata, hanno scaricato la loro rabbia sui poliziotti nel centro della Mostar croata. Dalla parte est, la polizia ha reagito dopo alcuni lanci di bottiglie. Poi, finalmente sollievo per i mostarini. La squadra croata è stata eliminata, e i tifosi son tornati nelle case. A giorni anche Euro 2008 finirà. E Mostar tornerà alla sua vita normale. Qualunque cosa sia, questa normalità. ATTUALITÀ SVIZZERA 26 giugno 2008 AL VOLO 15 ASSICURATI INSOLVENTI Galleria Vedeggio-Cassarate. I lavori della Galleria Vedeggio-Cassarate hanno superato la metà del totale della lunghezza di 2,6 km. Dal portale Vedeggio si prosegue ed è già stato scavato un cunicolo di più di 1,3 km; dalla parte di Cassarate invece si scava materiale sciolto e si è giunti a circa 120 m di cunicolo di sicurezza e 60 m di galleria. È proprio qui la parte più difficoltosa dei lavori perchè, a causa della consistente presenza di acqua non è possibile usare gli esplosivi. Si prevede che il cunicolo di sicurezza sia completato in autunno, mentre la caduta del diaframma della galleria avverrà probabilmente la prossima estate. Nel cantiere, che procede a passo spedito e senza grossi intoppi, lavorano complessivamente 68 operai, 25 sul lato Cassarate e 43 sul Vedeggio, in due turni lavorativi dalle 6.00 alle 22.00. Progetti «Opera San Giuseppe». Per partecipare all’inaugurazione dell’Acquedotto San Giuseppe e della posa della prima pietra del Centro San Giuseppe in Njombe (Tanzania) viene organizzato un viaggio dal 18 al 29 ottobre. Per informazioni: agenzia Errekappa Travel & Tourism sa, tel. 091 9214481; fax 091 9210054 o don Silvano Gobbo tel. 091 6826174; donsilvanoperasangiuseppe.com Una legge da rivedere ell’ultimo anno il numero di assicurati morosi, cioè coloro che non pagano il premio della cassa malati, è cresciuto del 30 per cento. Si parla di 13.000 persone, 2000 delle quali hanno ricevuto cure presso l’Ente ospedaliero cantonale (EOC) negli ultimi due anni per un ammontare complessivo di 4,7 milioni di franchi. Dal 2006 le casse malati non sono più tenute a coprire le prestazioni degli assicurati morosi. Secondo il decreto approvato lo scorso anno, lo Stato si assume i costi delle cure di prima necessità e paga i premi arretrati di chi ha usufruito di prestazioni costose. Per l’EOC il sistema attuale è complesso e implica una prassi molto lunga. Bisogna avviare una procedura di carenza beni per consentire al Cantone di rimborsare i costi e la situazione si complica nel momento in cui l’assicurato regolarizza la sua posizione. Questo significa un notevole sforzo amministrativo per l’Ente ospedaliero e un ritardo nel rimborso delle prestazioni. Secondo Gianni Guidicelli, parlamentare e vicesegretario regionale dell’OCST «alla luce di questi dati preoccupanti bisognerà rivedere la legge». Si tratta di un tema complesso per le implicazioni che ha. «In molti casi infatti si N ha a che fare con persone veramente bisognose, ma non sempre gli assicurati morosi hanno difficoltà finanziarie». STUDIO DI TRAVAIL.SUISSE FONDAZIONE TICINESE PER IL 2° PILASTRO Via Moree 3 - 6850 MENDRISIO L’altra cassa pensioni al servizio delle piccole e medie imprese Ticinesi Costi amministrativi solo lo 0,5% sui salari assicurati Telefono: 091 922 20 24 Telefax: 091 923 21 29 Sito web: www.ftp2p.ch E-mail: [email protected] Bilancio tecnico 2006 106.6% Un enorme divario salariale no studio di Travail.Suisse, presentato lo scorso 24 giugno, ha riconfermato la tendenza all’aumento sconsiderato della «forchetta salariale» tra i salari, se così si possono chiamare, dei manager e quelli dei lavoratori. L’indagine è stata condotta su 28 imprese svizzere che hanno mostrato, a fronte di aumenti salariali pari al caro vita o poco più per i lavoratori, aumenti dal 10 al 20 per cento sugli stipendi esosi dei manager. Sembra quasi che questi ultimi vivano in un mondo parallelo e che queste remunerazioni non abbiano rapporto con la reale produttività o il reale impegno profuso per l’azienda. Si pensi che negli ultimi sei anni queste differenze si sono ingigantite e, all’interno del campione considerato da Travail.Suisse sono aumentate dell’80 per cento L’azienda che si è distinta quest’anno per la maggiore accentuazione dello scarto salariale è Helvetia Patria con un aumento addirittura del 69 per cento. Travail.Suisse parla della creazione di una vera e propria casta, che definisce «una banda di squali» che raggruppa 55 manager di 12 imprese che guadagnano almeno 100 volte il salario più basso della loro impresa. «Non si tratta solo di qualche pecora nera», ma di una pratica ben consolidata. U 16 26 giugno 2008 AAPI E T À D ’ A R G E N TO a cura dell’Associazione A n z i a n i P e n s i o n a t i I n v a l i d i La scuola di tutti e la laicità Giacomo Falconi* o preso atto con piacere dell’articolo dell’avv. Emilio Catenazzi «La scuola di tutti. Neutralità non è statalismo» apparso recentemente sul GdP. È una risposta giuridica, di facile comprensione, suffragata da citazioni autorevoli, alla posizione espressa dall’on. Gendotti in merito alle visite di Mons. Vescovo nelle scuole, durante le visite pastorali. Le conclusioni sono molto chiare: la visita «non lede alcuna neutralità confessionale», l’atteggiamento dipartimentale «una chiusura poco rispettosa della nostra società». Ritiene inoltre «disdicevole che sia lo Stato stesso a rimuovere e emarginare questi forti segni della nostra identità», quando, per l’art. 4 cpv 1 della costituzione ticinese, il Cantone «salvaguarda la propria identità». L’esposto dell’avv. Catenazzi, giudice federale emerito di indiscussa competenza, si presta per un discorso più ampio, quello sul rapporto Stato-Chiesa. Mi auguro che le nostre Autorità abbiano a riflettere e approfondire la tematica riguardante la laicità dello Stato, che deve essere vista nel vero rispetto dei diritti fondamentali. La libertà religiosa, così come interpretata dai liberi pensatori è un’ideologia laicista. Di libero ha solo il nome. La visione del fatto religioso che loro vogliono imporre, non risponde alle esigenze di libertà dell’individuo, chiamato a vivere in un contesto comunitario che rispetti storia, tradizioni e conquiste sociali. Questa visione mina fortemente la nostra identità religiosa e anche civile. Non sono le ideologie che la nostra nuova società globalizzata necessita di avere quale guida, ma il buon senso, o meglio, la ragione. H *presidente cantonale AAPI IL PENSIERO DI DON CONRAD Gioia e dolori del pensionamento er quanto impeg n a t i nelle varie attività professionali, arriva per tutti il tempo del pensionamento e, sebbene lo si attenda con impazienza, è possibile che l’improvvisa cessazione delle attività lavorative scompagini l’equilibrio personale. Sono comuni in questo caso forme diverse di depressione, cambiamenti di umore dovuti all’insonnia, disturbi digestivi ecc. Per continuare a vivere bene e mantenere un buon equilibrio fisico e mentale anche in tarda età, bisogna saper utilizzare, con saggezza e prudenza, ce lo dicono gli esperti, il proprio tempo. Ma capita pure che se uno non sa più come riempire la giornata aspettando soltanto l’ora dei pasti, P APPUNTAMENTO Lugano Escursione in battello sul Lago di Lugano, con visita al Battistero di Riva San Vitale, passando per Melide e Morcote, giovedì 3 luglio. Partenza alle ore 14.00 dall'imbar- senz’altra alternativa che sedersi davanti al televisore per subire, pur con tante immagini e notizie interessanti, le banalità del facile consumismo e la violenza gratuita di insipidi filmati, la vecchiaia può diventare una disgrazia. Oggi per fortuna ci sono entità e associazioni, come la nostra, che propongono all’anziano tutta una serie di attività culturali e ricreative ricorrendo persino alle risorse dell’informatica, senza dimenticare peraltro, le buone letture, la meditazione e qualche attività di volontariato che aiutano a mantenere giovane lo spirito e costante la gioia di vivere. cadero dei Motoscafi Riuniti (sul lungolago di fronte all'Hotel Walter) e arrivo per le 17.00 circa (è prevista la merenda a bordo del battello). Costo per persona fr. 35.00 tutto compreso. Iscriversi entro il 27 giugno 2008 telefonando al numero 0919102021. Ancora aperte le iscrizioni per il soggiorno AAPI di Igea Marina HOTEL DIANA, 30 agosto - 13 settembre 2008 Albergo 3 stelle con sala da pranzo climatizzata, TV in camera, telefono, asciugacapelli, american bar, ristorante e animazione. Prezzo per persona: Camera doppia: CHF 1’300.Camera singola: CHF 1’550.Suppl. assicurazione annullamento Comprende: Trasporto - 14 notti in hotel - bibite ai pranzi comprese. 17 26 giugno 2008 AAPI E T À D ’ A R G E N TO a cura dell’Associazione A n z i a n i P e n s i o n a t i I n v a l i d i TRE VALLI Splendida gita in Maremma e all’Isola del Giglio Elena Rinaldi o scorso mese di maggio, per la ricorrenza del 25. di fondazione della nostra sezione, l’AAPI Tre Valli ha organizzato l’annuale gita di cinque giorni con destinazione Maremma-Argentario e Isola del Giglio. L Dopo alcune ore di viaggio abbiamo raggiunto l’Argentario: splendido promontorio circondato dal mare e collegato alla costa dai Tomboli della Giannella, della Feniglia e da un istmo artificiale che corrisponde alla diga di Orbetello. Dopo aver pernottato a Porto Ercole, rinomata località turistica, è iniziata nella località di Capalbio la vera e propria visita della Maremma. In conclusione di giornata abbiamo visitato il giardino dei Tarocchi: originale opera dell’artista Niki De Saint Phalle. Le visite dei giorni successivi sono state poi dedicate alle «città del Tufo». Quest’area della Maremma è definita così per la presenza di questa roccia di origine vulcanica, utilizzata fin dai tempi antichissimi in quanto morbida, porosa e facilmente lavorabile. La nostra visita è poi continuata nella bella Sovana che ci ha fatto immergere in una calda atmosfera che abbraccia tutta la storia dell’umanità. Avere avuto la possibilità di visitare questi incantevoli ed ammalianti borghi della Toscana meridionale si è quindi sicuramente presentata come una delle occasioni più belle, interessanti ed indimenticabili che abbiamo potuto vivere durante la nostra gita, sperimentando emozioni e sensazioni del tutto particolari e venendo a contatto con una natura splendida, ricca di paesaggi e panorami da mozzare il fiato. Nonostante il tempo sempre un po’ incerto e a tratti piovoso, i 22 partecipanti non si sono scoraggiati e malgrado il mare molto mosso durante la traversata verso l’Isola del Giglio, l’entusiasmo non è mai venuto a mancare. Un grande grazie a tutti, ma in particolare a Maurizio (responsabile dell’Agenzia Dreams Travel & Tour di Biasca) e all’autista Loris che ha fatto sì che il lungo viaggio e tutti gli spostamenti, spesse volte su strade non sempre a facile percorrenza, si svolgessero nella massima serenità. LUGANO Pellegrinaggio alla Madonna delle Grazie a Bellinzona uest’anno la sezione del Luganese ha tenuto il proprio pellegrinaggio annuale al bellissimo santuario della Madonna delle Grazie a Bellinzona. L’edificio costruito nel 15esimo secolo è stato sede dei francescani sino a circa vent’anni fa, quando nella gestione è subentrata la diocesi di Bellinzona. Nel 1996 un incendio distrusse il tetto e parte delle strutture ma, grazie alla generosità di tutti i ticinesi, il luogo sacro, dopo i restauri durati 5 anni, è stato riconsegnato ai fedeli più splendente di prima. La messa officiata da Don Conrad, assistito da Don Carlo Scorti, ha rappresentato un momento di fede e riflessione, sia per ricordare tutti i Q nostri cari defunti e sia per sottolineare, ancora una volta, l’importanza della persona anziana, quale esempio per le attuali generazioni che necessitano sempre più di avere punti di riferimento chiari, validi e vicini alle loro necessità. Dopo un ottimo pranzo servito al ristorante Aurora di Gorduno, dove il lieto conversare ha rinnovato i rapporti di amicizia fra i presenti, ci si è avviati di nuovo in centro città dove ci attendeva la visita all’Istituto di Ricerca in Biomedicina. Inaugurato nel 2000 il centro opera nello studio dei meccanismi di difesa dell’organismo. Questa visita ci ha permesso di capire meglio le necessità delle ricerche e in un certo senso ci ha resi orgogliosi del fatto che il nostro cantone ospita un istituto di tale importanza. Si può ben affermare che «il futuro di ogni popolo è fondato sull’istruzione e sulla ricerca». elleerre 19 26 giugno 2008 AAPI E T À D ’ A R G E N TO a cura dell’Associazione A n z i a n i P e n s i o n a t i I n v a l i d i MENDRISIO Sezione in festa per il 25esimo Carlo Fontana l 20 maggio nella chiesa parrocchiale di Morbio Inferiore più di 100 associati hanno partecipato al rosario meditato dall’assistente spirituale dell’AAPI Don Conrad. È poi seguita la S. Messa in ricordo, in particolare, dei soci della Sezione vivi e defunti. Don Emilio nell’omelia ha parlato della speranza che deve essere alimentata nel cuore del cristiano. Nell’Oratorio parrocchiale di Morbio Inferiore si è poi voluto ricordare il 25esimo di fondazione della sezione AAPI del Mendrisiotto. I Ha introdotto questa parte ufficiale il presidente sezionale Carlo Fontana con parole di saluto e riconoscenza per la grande partecipazione e un pensiero sull’attività svolta. In seguito hanno preso la parola numerosi illustri oratori quali il presidente onorario Giovanni Piffaretti che ha ricordato sapientemente la storia della sezione, il presidente cantonale dell’OCST Romano Rossi, il presidente cantonale Giacomo Falconi, il segretario cantonale dell’AAPI Claudio Franscella e il segretario regionale dell’OCST Sandro Mecatti. Un ricco spuntino ha poi chiuso l’incontro, molto apprezzato da tutti i presenti. Soggiorno in Trentino e Lago di Garda Pietro Vignutelli attesa escursione a Trento e Lago di Garda ha visto la partecipazione di ben 40 associati con la presenza di sei amici luganesi, subito affratellati dal gruppo molto allegro e con il piacere di poter osservare insieme le bellezze della regione Tridentina, carica di risonanti eventi avvenuti nei secoli passati attraverso diverse dominazioni e guerre. Un programma di visite molto inte- L’ ressanti, iniziato con la S. Messa presso il magnifico Santuario della Madonna del Frassino, situato nella parte sud-est del Lago di Garda. Dopo un delizioso pranzo a Peschiera, ci siamo diretti verso Pastrengo ove abbiamo potuto osservare un indimenticabile Safari, dove vivono molteplici animali del continente africano. Al giorno seguente, escursione in battello sul lago per visitare i borghi di Limone sul Garda e Malcesine. Al terzo giorno ci siamo trasferiti a Trento per la visita alla città gallica, fondata del 222 a.c., con entrata nel magnifico e maestoso Duomo di S. Vigilio. In questo tempio grandioso si svolse dal 1545 al 1563 il Concilio di Trento convocato da Papa Paolo III, spesso rievocato per l’importanza di nuovi diritti religiosi. Al pomeriggio visita guidata al famoso e storico castello del Buonconsiglio, per conoscere tutti i segreti di questa fortezza. All’ultimo giorno trasferimento a Gardone per un’interessante visita guidata del Vittoriale, voluto e costruito da Gabriele D’Annunzio, scrittore, autore e marinaio. Una breve sosta per visitare Salò, meta turistica e poi la partenza e rientro in Ticino con tutti gli amici soddisfatti e gioiosi per aver trascorso alcune belle giornate in allegra amicizia. Un ringraziamento al presidente Carlo Fontana, sempre pronto e attento per la buona riuscita dell’escursione. Da parte della sezione AAPI del Mendrisiotto, ringrazio Pietro e gli amici di Lugano che hanno voluto trascorrere con noi quattro giorni di sana cultura in buona compagnia, in occasione del 25esimo della nostra sezione. Carlo Fontana 20 26 giugno 2008 Pagina a cura di Angela M. Carlucci* SÌ ALL’INIZIATIVA Età di pensionamento flessibile per tutti Un’età di pensionamento flessibile, accessibile a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori è quanto chiedono le forze sindacali. Consiglio degli stati e nazionale non vogliono sentir parlare di flessibilizzazione dell’età di pensionamento. Infatti, hanno respinto l’iniziativa popolare “Per un’età di pensionamento flessibile”, dichiarando che una tale proposta, se accettata, metterebbe in pericolo il futuro finanziamento dell’AVS. Spetterà ora agli elettori decidere. Il Consiglio federale deciderà a luglio circa il voto popolare per questa iniziativa: fine novembre 2008 oppure febbraio 2009 il popolo svizzero deciderà alle urne. iniziativa propone il pensionamento flessibile per gli assicurati con un reddito inferiore a 120 mila franchi l’anno a partire da 62 anni senza subire una decurtazione della rendita. Coloro che guadagnano di più dovrebbero invece subire una diminuzione della rendita di vecchiaia. I politici sono sordi alle richieste dei lavoratori e solo le persone più abbienti possono decidere di lasciare il lavoro anticipatamente. L’iniziativa non vuole obbligare nessuno a ritirarsi dalla vita attiva, bensì fare in modo che gli assicurati possano decidere un simile passo qualora ne sentano il bisogno. Attualmente l’età legale per il pensionamento è di 65 anni per gli uomini e di 64 per le donne. Entrambi possono ricevere la rendita due anni prima ma questa sarà decurtata, durante tutta la durata del pensionamento, di una somma calcolata al tasso attuale del 6,8 per cento l’anno. L’ Il pensionamento oggi Per fissare la data del pensionamento il fattore età legale non è l’unico a giocare un ruolo importante. L’ufficio federale delle assicurazioni sociali ha instaurato un programma di ricerca per determinare l’attitudine attuale di fronte al pensionamento e ai fattori che hanno un ruolo decisivo. Lo studio mostra che i redditi e le rendite, in particolare, del secondo pilastro sono dei fattori determinanti. Più della metà dei lavoratori che dispone di un reddito superiore a 104.000 franchi decide per un pensionamento anticipato. Nella categoria dei salari più bassi, che non superano i 25.600 franchi questi non giungono al 10 per cento. In altri termini più il reddito è alto, più vi è la possibilità di un pensionamento anticipato. La somma della rendita proveniente dal secondo pilastro è un altro fattore determinante per decidere di un pensionamento anticipato. Due terzi di tutti i lavoratori che possono contare su una rendita LPP di più di 1.900 franchi mensili vanno prima in pensione. Le indagini hanno dimostrato che le persone con un reddito elevato hanno già oggi la possibilità di anticipare il pensionamento e anche se devono assumere completamente una riduzione attuariale della rendita AVS hanno la possibilità di scelta. Economicamente parlando essi possono permetterselo. Per queste persone, l’età legale del pensionamento non è di grande importanza. Invece per coloro che durante tutta la vita professionale hanno dovuto accontentarsi di un reddito basso o medio devono continuare a lavorare fino all’età legale del pensionamento, stringendo i denti! Ragioni per rendere flessibile l’età del pensionamento Per il Syna ci sono molte ragioni per pretendere che la flessibilizzazione dell’età di pensionamento faccia parte della revisione in corso dell’AVS: Giustizia e equità: colui che durante la vita professionale ha sempre avuto un buon salario e dispone quindi di un solido secondo pilastro può continuare a scegliere il momento del pensionamento; le persone che invece hanno percepito dei redditi bassi o medi devono pazientare fino a 64/65 anni. Dal punto di vista del Syna questa situazione è ineguale e ingiusta. Colui che, durante tutta la sua vita professionale si è accontentato di un salario basso o medio, non deve essere penalizzato per questo. Anche queste categorie di redditi devono avere l’opportunità di accostare equamente l’età del pensionamento. Salute: la flessibilizzazione dell’età del pensionamento è uno strumento importante che permette di tener conto dello stato di salute dei lavoratori. Ci sono attività professionali che mettono il corpo a dura prova fino a momenti di completo esaurimento. Nel settore delle costruzioni per esempio, si è reagito positivamente a questa realtà e si è istaurato un pensionamento anticipato con una soluzione propria al settore. Nella maggior parte degli altri settori delle soluzioni simili non sono per nulla ipotizzabili a causa della mancanza di partenariato sociale e alla grande mobilità. I miglioramenti devono quindi passare tramite l’AVS. Mercato del lavoro: la flessibilizzazione dell’età del pensionamento rappresenta un elemento importante per la flessibilità sul mercato del lavoro. Come l’esperienza degli ultimi venti anni ha dimostrato, sono in particolare i lavoratori in età avanzata che subiscono le ristrutturazioni e la disoccupazione. Secondo le prestazioni dell’assicurazione disoccupazione essi sono licenziati due anni prima dell’età del pensionamento senza la minima possibilità di ritrovare un lavoro. Da ciò nasce il sentimento di amarezza nei lavoratori e la convinzione di essere definitivamente inutilizzabili a fine carriera. Una flessibilizzazione mirata dell’età del pensionamento AVS offrirebbe invece una soluzione equa e socialmente sopportabi- le: i salariati a basso e medio reddito avrebbero la possibilità di determinare in parte l’età del pensionamento tenendo conto del loro stato di salute, del mercato del lavoro e della situazione congiunturale. Per tutte le ragioni sopra citate il Syna pensa che la flessibilizzazione dell’età del pensionamento accessibile a tutti i lavoratori che tenga conto dell’equità, della salute e del mercato del lavoro debba obbligatoriamente essere iscritta nell’AVS. Bocciata l’11.ma revisione dell’AVS, l’iniziativa è l’unica via possibile Nel corso dei lavori dell’11.ma revisione dell’AVS, Travail.Suisse, a cui aderisce il Syna, ha cercato intensamente una soluzione che possa combinare l’età flessibile del pensionamento alla compensazione sociale. Questa proposta offrirebbe ai lavoratori a reddito medio e basso la possibilità di determinare loro stessi il momento del pensionamento. Si è creduto a lungo che le proposte di compensazione sociale, avanzate da Travail.Suisse, che avrebbero permesso la flessibilizzazione dell’età del pensionamento, si imponessero. Invece il Consiglio nazionale ha seguito la linea dura sulla questione della revisione dell’AVS e ha deciso che non ci sarebbe stata alcuna compensazione sociale della flessibilizzazione dell’età del pensionamento. Il progetto di legge si limita ad aumentare l’età del pensionamento delle donne e a mettere in questione l’adattamento regolare delle rendite, un puro gioco economico dell’ordine di 850 milioni di franchi. In altre parole: nel Consiglio nazionale la revisione dell’AVS ha subito una grave sconfitta. Grazie al No del Consiglio nazionale, il pensionamento flessibile resta un privilegio di pochi. Oggi ai lavoratori che desiderano un’età flessibile del pensionamento accessibile a tutti (che tiene conto dell’equità, della salute e del mercato del lavoro) non rimane che gridare un chiaro SÌ all’iniziativa « Per un’età di pensionamento flessibile». *Delegata politiche sindacali internazionali Politiche sociali e migratorie Sindacato interprofessionale Syna 21 26 giugno 2008 Pagina a cura di Moises Palmeiro Tarjeta sanitaria europea n su último boletín “Informa”, la Consejería Laboral avisa de la conveniencia de llevar consigo la tarjeta sanitaria europea cuando uno se desplaza a España o a cualquier otro país de la UE. “La tarjeta sanitaria europea”, explica el boletín, “es el documento que acredita el derecho de su titular a recibir las prestaciones médico–farmacéuticas que sean necesarias durante su estancia temporal en España y en cualquiera de los demás países integrantes de la Unión Europea.” Con esta tarjeta recibirán de la Seguridad Social Española la misma atención que los residentes en España. Si bien luego la SS pasa la factura al organismo suizo competente, el seguro suizo no deberá aplicar franquicia alguna por los gastos ocasionados en España, ya que allí no existen franquicias. Como es sabido, la tarjeta sanitaria europea debe pedirse en la Caja del Seguro de Enfermedad a la que uno está afiliado. Si la caja no puede entregar la tarjeta, debe solici- E tarse un Certificado Provisional Sustitutorio antes de salir de Suiza. El seguro para familiares en España Desde hace años España tiene establecido para los emigrantes un seguro de asistencia sanitaria para los familiares a su cargo residentes en España. Actualmente la cotización a pagar por el trabajador es de 8.50 euros; la cuota patronal (47.52 euros) la paga la Dirección General de Emigración. La Dirección General de Emigración está actualizando sus datos y ha enviado un formulario a todos los beneficiarios de este seguro. Para consultas sobre el formulario puede uno dirigirse a la Consejería u oficinas laborales. Recuerda la Consejería Laboral que “sólo quienes tengan familiares a cargo residendo permanentemente en España” pueden beneficiarse del seguro. Y es bueno que lo haga, porque hay algunos que mantienen el seguro sin tener familares a su cargo, “por si acaso me pasa algo en España”... Naturalmente, con la tarjeta sanitaria europea esto ha dejado de tener sentido (si alguna vez lo tuvo) y además supone un gasto inútil para el interesado y sobre todo para la administración española. Por favor, que quien esté en esta situación que se dé de baja cuanto antes. Bajón del paro USATO SICURO GARANZIA DI QUALITÀ urante el pasado mes de Mayo el paro registrado se ha reducido en un 5,7% y se vuelve a situar por debajo de los 100’000 parados (95’166 a 31 de Mayo; 5’714 menos que un mes antes). También el índice de paro se ha reducido en 2 puntos y es ahora del 2.4%. Dos datos son especialmente satisfactorios. El primero es que la reducción no es sólo debida a motivos estacionales, sino que la economía sigue creando puestos de trabajo. El otro se refiere al paro juvenil, cuyo índice de paro ha bajado del 2.8 al 2.3 por 100, un punto más que el índice general. De todas maneras, en la Secretaría de Estado de Economía y Trabajo (Seco) cuentan con que a partir de Agosto la cifra de parados dejará de bajar. El número de desempleados se ha reducido en todos los cantones, si bien en seis (AR, BS, GL, JU, NW y UR) el índice de paro se mantiene estable. La Suiza francesa y el Tesino siguen teniendo los mayores índices de paro (en Ginebra llega al 5.6%). En la alemana Basilea Ciudad está en cabeza (2.8%) y cierra la “clasificación” AI con un 0.7%: D Extranjeros También descendió el número de parados entre los extranjeros (en términos relativos incluso más que el de los suizos), pero el índice de paro sigue siendo escandalosamente más alto entre los primeros (4.7%) que entre los nativos (1.8%) ALFA ROMEO GTV 3.0 V6 24V 04.1998 102'112 km Fr. 9'900.– BMW 320d Touring Caravan autom. 12.2003 79'868 km Fr. 25'500.– CITROEN Xsara 2.0i 16V VTS 12.2000 72'279 km Fr. 8'500.– FIAT Idea 1.4 16V Swiss 04.2005 110'700 km Fr. 10'500.– FORD Fiesta 1.2i 16V Style 12.1997 97'955 km Fr. 3'900.– MERCEDES-BENZ SLK 230 Kompressor Cabriolet 07.2001 49'738 km Fr. 31'900.– MINI One 12.2001 El paro en Mayo Parados Total Suizos. Extranjeros 95’166 53’487 41’679 Índice paro Mes anter. 2.4 1.8 4.7 2.6 1.8 5.0 86'536 km Fr. 13'500.– NISSAN Almera 2.2 DI business 01.2005 73'370 km Fr. 13'400.– NISSAN Micra 1.4 tekna 07.2005 36'200 km Fr. 16'900.– NISSAN Primera 2.0 acenta 09.2006 14'781 km Fr. 26'000.– NISSAN X-Trail2.2DCI Col.P pr4WD 05.2006 21'950 km Fr. 34'900.– OPEL Combo Van Comfort 1.7 DTI 10.2003 67'418 km Fr. 13'500.– RENAULT Clio 1.6 16V Privilège 06.2003 42'600 km Fr. 10'600.– RENAULT Mégane 1.9dCi Dynamique 11.2002 75'500 km Fr. 11'900.– CONCESSIONARIA PRINCIPALE LUGANO-PREGASSONA Tel. 091 940.48.36 Filiale: LAMONE-CADEMPINO Tel. 091 968.29.80 www.garagestadio.ch 22 26 giugno 2008 Pagina a cura di Rogerio Sampaio JOVENS E ESTÁGIO Encontrar das novas vias para lutar contra a discriminação Angela Carlucci* e um jovem procurar um estágio e tiver um nome como Mehmet ou Nuran encontrará maior dificuldade em comparação com outros jovens. Com efeito, uma grande discriminação vem exercida sobre os jovens que os nomes têm conotação estrangeira, quando se trata de procurar um lugar de estágio, afirma Matthias Kuert Killer, responsável do projecto para execução da nova lei sobre a formação profissional. A Confederação, Cantões e as organizações comprometeram-se apoiar o projecto “Transição”, proposta pela Conferência suíça dos directores cantonais de instrução pública, tomar em conjunto algumas medidas, de modo que pelo menos 95% dos jovens adultos obtenha um certificado profissional em 2015. Este projecto poderá ter sucesso só se houver um melhoramento para os jovens que provêm dos meios da emigração, no acesso ao postos dos lugares de estágio. Por esta razão é necessário definir medidas adequadas mesmo por parte das empresas formadoras. S Para muitos jovens a transição entre escola e mundo profissional é um período muito difícil. No ano passado, a Confederação, os Cantões e as organizações base - entre os quais Travail. Suisse (e Syna) - adoptaram linhas directrizes para facilitar esta transição. Estas têm como objectivo principal fazer de modo que já em 2015, 95% de jovens adultos (até aos 25 anos) obtenham um certificado profissional ou um certificado de fim de ciclo (escolaridade obrigatória). Para completar estas linhas directrizes serão tomadas das medidas adequadas em projectos parciais. res estas medidas de ordem geral não serão suficientes para o melhoramento das suas situações específicas dado que, estes jovens que provêm dos meios de emigração, não conhece à fundo o sistema duplo da formação profissional suíça e tem apenas uma pequena rede relacional. Mas, facto mais relevante ainda é que os jovens com nomes estrangeiros são confrontados com uma marcada discriminação, quando procuram um lugar de estágio! Por esta razão é mais do que nunca, agora necessário tomar medidas adequadas mesmo por parte das empresas dos formadores. Com efeito o acesso à uma formação é um elemento chave para melhor integração social dos jovens e das jovens emigrantes. A discriminação é injusta e ineficaz A discriminação exercida contra certos grupos de jovens apenas é injusta dado que não é baseado em pressupostos, mas é mesmo ineficaz. Com efeito, esta atitude, impede a empresa de recrutar os jovens mais capazes. Frequentemente a discriminação não se produz há propósitos mas devido à falta de conhecimentos por parte dos seleccionadores. Por conseguinte, vale a pena fazer um esforço junto das empresas formadoras, porque seria do seu interesse seleccionar os jovens É necessário ter em conta as dificuldades específicas ligadas aos emigrantes A globalidade destas medidas deverá melhorar mesmo a situação dos jovens que provêm dos meios de emigração. Noutros luga- Il Gessatore (Qualifica svizzera) L’artigiano che crea atmosfera l corso è rivolto ad adulti che lavorano nel settore della gessatura da almeno tre anni e sono sprovvisti della qualifica professionale; i partecipanti avranno la possibilità di conseguire l’Attestato federale di capacità. Il corso si sviluppa in due anni scolastici. Le materie teoriche (conoscenze dei materiali, delle costruzioni, disegno e calcolo professionale, chimica, fisica e cultura generale). I mais capazes. Na sua qualidade de organização dos trabalhadores e das trabalhadoras, o Syna convida a Confederação, os Cantões e as organizações do mundo do trabalho a respeitar o compromisso assumido incrementando a taxa de formação. Não será possível atingir o objectivo dos 95% não se evitar todo o tipo de discriminação ao atribuir os lugares de estágio. É necessário encontrar novas vias O projecto “Transição” organizado pelos Cantões, tem como objectivo criar medidas de combate contra a discriminação em cooperação com os ofícios federais interessados (Oficio federal da formação profissional e o Oficio federal da migração). É necessário por conseguinte tomar em conta vários abordagens: Elaborar e oferecer meios simples que permitem procedimentos de candidatura anónimos. Sensibilizar as federações do ramo e as associações profissionais para uma campanha nacional com linhas directrizes. Convidar as empresas formadoras a criar quotas ou a conceder para elas, estímulos. Pedir aos ofícios cantonais da formação profissional de fazer recomendações e as federações dos diversos ramos de redigir uma carta de intenções. Establecer uma lista de verificação com o propósito do seleccionar os aprendizes e as aprendizes (por exemplo, incluindo sistematicamente estágios de iniciação nos procedimentos de candidatura) Discutir a temática da discriminação e de medos aos quais é vinculada na formação de base e na formação contínua dos formadores profissionais. *Delegada política sindical do Syna Inizio corso: sabato 23 agosto, a Littau. Le lezioni si terranno il giovedì sera dalle 19,15 alle 22, e il sabato mattina dalle 8,30 alle 12,15. Nel secondo anno scolastico viene inserita una seconda sera durante la settimana per la cultura generale. Sono previsti due corsi pratici di due settimane ciascuno al Centro di formazione per gessatori e pittori di Frick. Il CIFL-ENAIP è l’unico ente in tutta la Svizzera tedesca che offre questa formazione in lingua italiana. La nostra esperienza risale agli inizi degli anni novanta. Il nostro obiettivo è duplice: da una parte fornire una solida formazione teorico-tecnica nelle conoscenze del disegno e del calcolo professionale, delle tecniche di costruzione, dell’appropriato utilizzo dei materiali e del corretto uso delle macchine da cantiere e l’osservazione delle norme di sicurezza sul lavoro; dall’altra conseguire un riconoscimento giuridico delle competenze acquisite (Attestato federale di capacità) valorizzando anche l’esperienza di ogni singolo partecipante. Info: CIFL-ENAIP, Luzernerstr. 131 – 6014 Littau. Tel 0412504056; www.cifl-enaip.ch GIORNALE APERTO 26 giugno 2008 23 LE DOMANDE DEI LETTORI Obblighi fiscali in Italia: cosa fare? Sono una cittadina italiana e vivo nel Cantone Grigioni. Ho ereditato da mio padre, un appartamento di 5 locali in Italia, che è disabitato. Ho sentito dire che non devo più pagare la famosa ICI, è vero? Inoltre mia sorella che vive in Italia dice che devo presentare l’UNICO, ma io non so cosa devo fare per essere in regola. Vi sarei grata se potessi avere delle delucidazioni per non incorrere in futuro a delle multe. Grazie della risposta. Maria G. – Mesocco D Gentile signora Maria, la sua domanda mi dà la possibilità di dare delle informazioni che riguardano, soprattutto in questo periodo, moltissime persone in situazioni simili alla sua. Siamo infatti vicini alle scadenze per alcuni dei più importanti obblighi fiscali per i proprietari di case o terreni in Italia, anche se vivono all’estero. Quest’anno inoltre ci sono alcune novità degne di nota, che cercherò di spiegare nel poco spazio a disposizione. Riguardo all’Imposta Comunale sugli Immobili (ICI) la più importante novità è la sua abolizione per la prima casa, tranne per le ville signorili e i castelli, avvenuta con Decreto Legge del 27 maggio 2008. Ma attenzione: i residenti all’estero sono stati esclusi da questa agevolazione, di cui potranno godere solo i cittadini effettivamen- R te residenti in Italia (a meno di una modifica del Decreto in sede di conversione in Legge da parte del Parlamento!). Pertanto i residenti all’estero possono continuare a godere soltanto della detrazione sull’ICI sulla prima casa come in passato, il resto invece si deve continuare a pagare e c’è tempo fino al 16 dicembre 2008, in unica soluzione, con un supplemento del 3 per cento sulla prima rata che scadeva il 16 giugno. Una seconda novità riguarda l’obbligo per tutti coloro che possiedono redditi da immobili (case e terreni) superiori a 500 Euro. Questi redditi possono esserci anche se gli immobili non sono affittati, Lei infatti deve controllare la scheda catastale del suo appartamento e verificare se la rendita catastale è superiore a questa cifra. In questo caso, Lei ha l’obbligo di presentare la dichiarazione UNICO 2008 e di pagare le tasse che ne derivano (IRPEF), mentre fino allo scorso anno è probabile che Lei non presentasse neppure la dichiarazione perché esisteva la famosa “No Tax Area” (una specie di franchigia fiscale) di 3000 Euro. La scadenza per la presentazione della dichiarazione è la fine di luglio 2008, mentre per il pagamento, con piccolo supplemento, è il 16 luglio 2008 (prima rata) e novembre per la seconda rata. Cara amica, spero di aver contribuito a fare un po’ di chiarezza in questo groviglio di sigle e adempimenti, in ogni caso il Patronato ACLI è a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti oltre che per la compilazione delle dichiarazioni UNICO 2008 e per il calcolo dell’ICI. Cordiali saluti. Aldo Ragusa Patronato ACLI – Lugano e-mail: [email protected] Il Patronato ACLI nel Cantone Ticino Lugano, via S. Balestra 19, 0919239716 Bellinzona, via G. Motta 3, 0918254379 Biasca, via Pini 9, 0918622332 Giubiasco, via Berta 22, Casa Parrocchiale, mercoledì dalle 10.00 alle 12.00 Locarno, via A. Nessi 22 A, 0917522309, tutti i giovedì Chiasso, Corso S. Gottardo 48, 0916900247, il martedì pomeriggio VITA NOSTRA Complimenti ● ad Alberto Traversa di Ponna, socio segretariato del Luganese, che festeggia vent’anni di attività in qualità di conduttore della funicolare del San Salvatore, compito che svolge con grande perizia e competenza. Condoglianze ● il segretariato regionale del Sopraceneri si stringe attorno all’amico Fabio Di Tullio, presidente della Commissione di Fabbrica della Forbo Giubiasco SA, per la prematura perdita della cara mamma Palmira. Ai famigliari tutti le più sentite condoglianze. ● a Guido (già membro del comitato sezione Lugano) e Giuseppina Nodari, soci AAPI del Luganese, per la scomparsa del figlio Emidio. Condoglianze alla moglie Clara, ai figli Flavio, Lorenzo e Barbara con le rispettive famiglie. Editore Organizzazione cristiano-sociale ticinese Redazione e amministrazione Responsabile: Benedetta Rigotti Segretaria di redazione: Maurizia Conti tel. 0919211551 fax 0919242471 via Balestra 19, 6900 Lugano [email protected] ● ai figli Andrea, socio ATAF, e Piermaria, alle sorelle Jolanda Contessa e Suor Andreina, al fratello don Guglielmo, ai familiari tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Alfredo Incerti di Bissone. ● al marito Vico, al figlio Gianni, alla nuora Luisa Arigossi, socia segretariato del Luganese, al nipote Stefano, e ai parenti tutti, per la scomparsa della loro cara congiunta Olga Sani in Sani. ● alla moglie Giulia, ai figli Caterina e Stefano, alla nipote Giulia Merlo, socia segretariato del Luganese, e ai parenti tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto Carlo Pelladoni. ● al marito Angelo Rossi, alla figlia Alessandra e ai parenti tutti per la morte della nostra carissima amica Franca Ingallina di Induno Olona, che ci ha lasciati dopo un periodo di lunga malattia affrontata con fede e grande coraggio. Stampa Corriere del Ticino Sa Via Industria, 6933 Muzzano Pubblicità Publilavoro Sagl Via Balestra 19, 6900 Lugano, tel 0919211551 [email protected] Tiratura confermata REMP 41101 copie Essa fu tra le primissime collaboratrici del Patronato INAS che iniziò l’attività di assistenza per le pratiche pensionistiche e previdenziali in favore dei frontalieri iscritti all’OCST per la zona della Valceresio. In memoria a cinque anni dalla scomparsa, 14 giugno 2003, ricordiamo con affetto Nini Piffaretti, collega al segretariato cantonale di Lugano. ● via Balestra 19, 6900 Lugano Consiglio esecutivo Presidente: Romano Rossi Vicepresidente: Bruno Ongaro Membri Carla Albertoli, Fausto Leidi, Gianfranco Poli, Roberto Poretti, Enrico Pusterla, Meinrado Robbiani, Flavio Ugazzi Informiamo che l’Ufficio OCST di Stabio, rimarrà chiuso dal 21 luglio al 7 settembre 2008 compresi. Segretario cantonale e copresidente Meinrado Robbiani Segretario amministrativo Fausto Leidi Vicesegretari cantonali Nando Ceruso, Renato Ricciardi Segretari regionali Lugano Dario Tettamanti Mendrisio Alessandro Mecatti Sopraceneri Paolo Locatelli Tre Valli Giancarlo Nicoli