Vento largo (76) - zig zag libri cd

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Vento largo (76) - zig zag libri cd
Vento largo (76)
“Il mistero della scrittura è che in essa non c’è alcun mistero”.
(José Saramago)
Ven
Bentornati a tutti, buon ascolto, buona lettura (e un saluto particolare a
Paolo Ronchetti e a Fulvio Felisi, vi aspettiamo!).
(libri) José Saramago, Alabarde alabarde, Feltrinelli
Racconti che esprimono “le prime e le ultime cose, e le più private, che ho da dire sulla mia
Un vita”
grande
di per
una restare
straordinaria
attualità,
vista
l’avventura
e laromanzo
scrittura incompiuto,
come un modo
aggrappati
alla vita
o per
cercarne cominciata
un’altra. “E’dalaArtur
Pazscrittrice
Semedo più
nei sfrenata
meandriche
delabbia
passato,
le la
ferite
guerra
spagnola
e il cinismo
dei
mai tra
letto,
più irrisolte
sensibiledella
anche,
la piùcivile
cruda,
la più sottile”
ha
fabbricanti
e
dei
mercanti
d’armi.
Come
ha
scritto
Roberto
Saviano:
“Un
racconto
stupendo
e
scritto Jeffrey Eugenides. Ci associamo.
necessario per non lasciarsi spezzare da questi tempi disperati”.
(libri) Raymond Carver, Cattedrale, Einaudi
E’ stata la prima raccolta di Raymond Carver a essere tradotta in Italia e una delle più fortunate: come
ha scritto Tobias Wolff, “per quanto i precedenti racconti di Carver fossero belli, questi erano perfino
migliori, più luminosi, più misteriosi, ti colpivano al cuore”. Carver stesso diceva: “Questa raccolta
possiede un senso di apertura che non c’era in nessuno dei miei libri precedenti”. Unico.
(libri) Arnost Lustig, Nei suoi occhi verdi, Keller
Arrivata nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, Hanka, la ragazza dagli occhi verdi,
viene separata dalla famiglia e diventa la bambola a disposizione dei soldati. Il suo calvario e la sua
resistenza diventano un mondo in cui si rifugia nel tentativo di proteggere l’ultima, esile speranza. Un
romanzo lirico, struggente e appassionato che ha svelato un grande scrittore.
(libri) Mark Strand, Quasi invisibile, Mondadori
Ogni raccolta di liriche di Mark Strand è una sorpresa. In Quasi invisibile sceglie una forma particolare, si
tratta infatti, di piccoli frammenti di prosa, ma il risultato non cambia. Basta il piccolo esempio di
Nessuno conosce ciò che si conosce: dove scrive: “Stiamo andando da qualche parte? Io non credo, non
stavolta. Questo è già il prossimo secolo, e guarda dove ci troviamo”. Notevole, come sempre.
(libri) Michele Mari, Roderick Duddle, Einaudi
“Una volta presa una direzione, quel primo passo avrebbe innescato una catena di conseguenze lunga
quanto la sua vita”: Roderick Duddle possiede soltanto un medaglione ed è soltanto un ragazzo contro uno
stuolo di pretendenti che vorrebbero portaglielo via. Un grande romanzo d’avventura, raro e
affascinante, che vedrà il protagonista cavalcare gli oceani, trascinando con sé il lettore.
(libri) Joe Boyd, Le biciclette bianche, Odoya
Un racconto in prima persona, eppure efficace e per niente autoreferente, di anni caotici e importanti:
da Coleman Hawkins a Bob Dylan, da Jimi Hendrix a Nick Drake, dai Fairport Convention ai Pink
Floyd, Joe Boyd ha lavorato con tutti e Le biciclette bianche è una rivisitazione attenta, colta e scrupolosa di
un momento irripetibile. Qui in una nuova versione, rivista e corretta.
(dischi) Stefano Bollani, Joy In Spite Of Everything, ECM
Inciso a New York in un solo giorno, come succedeva agli albori della storia del jazz, Joy In Spite Of
Everything vede Stefano Bollani circondarsi di un gruppo eccezionale: Mark Turner al sax tenore, Bill
Frisell alla chitarra, Jesper Bodilsen al contrabbasso e Morden Lund alla batteria. Un disco di grande
classe, tanto rarefatto e limpido nei suoni (in puro stile ECM) quanto intenso nelle esecuzioni.
(dischi) Dr. John, Ske-Dat-De-Dat: The Spirit of Satch, Proper
Dr. John non si smentisce e arrivato a un’età in cui l’esperienza conta più dell’istinto, si (e ci) concede un
salto in uno dei più grandi songbook della musica nel ventesimo secolo, quello di Louis Armstrong. Il
cast che interpreta lo spirito di Satchmo è un elenco lunghissimo e spettacolare: tra gli altri, i Blind Boys
of Alabama, Bonnie Raitt, Terence Blanchard, Shemekia Copeland. Un disco prezioso.
(dischi) John Hiatt, The Terms Of My Surrender, New West
Un ritorno a un suono scarno e rustico: spolverato di blues e di swing, The Terms Of My Surrender, è
l’ennesima dimostrazione della vena creativa di un songwriter che, pur mantenendosi all’interno di una
ricerca musicale limitata e coerente, si dimostra sempre più profondo e affilato. Produce il chitarrista
Doug Lancio, ormai suo alter ego da un bel po’.
(dischi) Eric Clapton & Friends, The Breeze: An Appreciation of JJ Cale, Surfdog
Era inevitabile ed è giusto così: Eric Clapton e JJ Cale avevano condiviso parole e musiche e l’omaggio
all’amico scomparso ha coinvolto una selezione di musicisti che fanno scintille. Tra i convocati: Tom
Petty, John Mayer, Derek Trucks, Willie Nelson, Albert Lee, David Lindley nonché Mark Knofler che a
JJ Cale deve più o meno tutto.
(dischi) Ryan Adams, Ryan Adams, Blue Note
Un disco di rock’n’roll elettrico, urbano, poetico e romantico come non si sentiva dai tempi del primo
Willie Nile. Oltre alle chitarre di Ryan Adams (e del suo special guest, Johnny Depp) ci sono soltanto le
tastiere spiritate di Benmont Tench che spostano l’asse verso gli Heartbreakers, ma la sostanza è uno
splendido e in gran parte inedito ritratto di Ryan Adams. Consigliatissimo.
(dischi) Counting Crows, Somewhere Under Wonderland, Capitol
Pur mantenendo un’intensa attività, tra i tour, i dischi dal vivo e il bellissimo album di interpretazioni
altrui, Underwater Sunshine (Or What We Did On Our Summer Vacation), erano ormai sei anni che i Counting
Crows non producevano novità: Somewhere Under Wonderland ripaga l’attesa a partire dall’iniziale Palisades
Park, una canzone straordinaria come le faceva soltanto il primissimo Springsteen.
(promemoria)
Non mancate il prossimo appuntamento dello Zig
Zag Social Club: sabato 27 settembre con
Andava a Rogoredo, l’omaggio a Enzo Jannacci a
cura di Paolo Ronchetti e Gabriele Paludetto.
Vento largo è la newsletter di Zig Zag, via
Libertà, 10, San Donato Milanese (Mi)
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