Piermarini - chivassobimbi

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Piermarini - chivassobimbi
“Io mi svezzo da solo”
Il racconto di una vecchia novità
Lecco 9 maggio 2015
THE LANCET
copertina del n° 9944 (2014)
……….follia è ripetere gli stessi errori
e aspettarsi risultati differenti.
Svezzamento “classico”
2-3 verdure
+
farina di riso
+
carne di agnello o coniglio
+
grana e olio
Volta A., Panza C., et al. M&B 2006
69%
87%
89%
74%
Volta A., Panza C., et al. M&B 2006
Attitudes and practices of family paediatricians in
Italy regarding infant feeding
Giovanni Radaelli, Marcello Giovannini, Milano. Acta Paediatrica 2012
Età di introduzione degli alimenti complementari
Alimenti
Cereali, tuberi
Legumi, noci, etc
Latticini
Latte
Yogurt
Formaggio
Carne
Pollame e fegato
Pesce
Uova
Frutta e verdura
Età media
Min-Max
5.0
8.2
6.7
20.2
7.3
6.9
5.2
5.4
7.7
9.3
4.9
4.0-8.0
6.0-14.0
6.0-9.0
7.0- >36
6.0-14.0
6.0-9.0
4.0-8.5
4.0-10.0
6.0-12.0
8.0-13.0
2.0-8.0
“I pediatri un po’ distratti,
persi in mezzo a buste e latti,
sono ancor convinti e illusi
d’esser bravi come Artusi”
da “Forza poppe, forza pupi” UPPA n° 3. 2006
Le ragioni del dubbio
Rifiuto iniziale o successivo
Dis-regolazione dell’appetito
conflitti e sviluppo di dieta selettiva
bambino cronicamente “inappetente”
Dipendenza totale dal pediatra
la famiglia, per lo più senza guida
anticipatoria, diventa “naturalmente” (ir)responsabile ai 18-24 mesi
Costo
scelte nutrizionali autonome celate e spesso scorrette
Esito incerto
EBM?
Proteine
Creme
Carne lio
Carne omo
Carne fresca
Formaggi freschi
Parmigiano
Totale
Latte umano
6,8%
63%
7,7%
20%
19%
36%
X 30 gr
X 5 gr
X 40 gr
X 30 gr
X 30 gr
X 3gr
=
=
=
=
=
=
2,0 gr
3,2 gr
3,0 gr
6,0 gr
6,0 gr
1,0 gr
da 6,0 a 9,0 gr
1,1% X 200 gr = 2,2 gr
Volta A., Panza C., et al.
M&B 2006
Fabbisogni LARN
LARN 2012
LS
6-12m 1,32
18-30m 1,00
LS corretto
1,80
1,25
Fabbisogno LARN 2012 a 6 m
1,80 X 7 Kg = 12,6 gr/die
Fabbisogno LARN 2012 a 12 m
1,80 X 10 kg
= 18,0 gr/die
Fabbisogno LARN 2012 a 18 m
1,25 X 11 kg
= 16,3 gr/die
Fabbisogno LARN 2012 a 30 m 1,25 X 13 Kg = 18,5 gr/die
Non ci siamo!
1 anno - 10 Kg
1000 Kcal/die
12% = 120 kcal in proteine (Agostoni)
120 Kcal : 4 Kcal = 30 gr di proteine (soglia del rischio)
Due pasti solidi
2 X 250 gr di latte vaccino
formula
18 gr +
16 gr = 34 gr di proteine
9 gr = 27 gr di proteine
Senza considerare biscotti, frutta e verdura, extra.
LARN: 1,8 gr/kg/die X 10 kg = 18 gr/die
18 gr X 4 Kcal = 72 Kcal = 7,2%
….e ancora
• Età di inizio a 3-2-4-5 mesi
• Primo pasto alle 12,00
• Brodo vegetale patata, carota, zucchina
• Cibo “papposo” e “speciale”
• Un sapore alla volta e preferibilmente delicato
• Sale no, parmigiano sì
C’era una volta……
Results of the self selection of diets by young children
Clara M Davis, The Canadian Medical Association Journal Sept. 1939
• la loro scelta era apparentemente assolutamente casuale
• i pasti erano assolutamente non ortodossi
• tutti avevano un ottimo appetito; tutti crescevano bene
Results of the self selection of diets by young children.
Clara M Davis, The Canadian Medical Association Journal Sept. 1939
I risultati dell’esperimento, quindi, indicano l’opportunità di
lasciare che i bambini operino la selezione dei cibi
direttamente nelle mani dei loro genitori, come, noi tutti
sappiamo, è sempre avvenuto.
Citato in:
The variability of young children’s energy intake
Birch L. L., Johnson S. L., Andresen G., Peters J. C., Schulte M.C.
N Engl J Med 1991; 324:232-235, Jan 24, 1991
Dieta 1980
1986
Previous and Current Federal Requirements for Meal Components and Nutrients in School Lunches.
Beginning in the 2012–2013 school year, federal requirements for school lunches mandated the inclusion of both fruit and
vegetable choices, and students were required to take at least one half cup of fruits or vegetables. Over the course of the
week, schools were required to offer all vegetable subgroups established in the 2010 Dietary Guidelines for Americans: dark
green vegetables, red or orange vegetables, beans or peas, starchy vegetables, and “other” vegetables. In school years 2012–
2013 and 2013–2014, it was required that half of the grain products offered in school lunches must be rich in whole grains.
Calorie 30% RDA
Proteine 66% RDA
Incontri
• ACP tramite Nicola D’Andrea (febbraio 1984)
• Giornate Perugine (settembre 1984)
• Fabio Arcangeli vs pediatri triestini
La dermatite atopica non ha nulla a che fare
con l’allergia alimentare
EBM
altre dagli anni 80
• Darling study
Adeguatezza del latte umano fino a sei mesi e oltre
Ridotto ritmo di crescita dopo i tre mesi
• Ricerca in nutrizione
Maturità digestiva per alimenti “normali”a partire dai 4 mesi
Equivalenza di digeribilità fra omogeneizzati e frullati
Benefici del taglio ritardato del cordone sulle scorte di ferro
Incremento dell’assorbimento del ferro in stato di carenza
Maternal diet alters the sensory qualities of human milk and the
nursling’s behavior
Mennella JA, Beauchamp GK. Pediatrics. 1991 Oct;88(4):737-44.
L’ingestione di aglio da parte della nutrice aumentava significativamente
l’intensità dell’odore del latte.
I bambini restavano attaccati al seno per periodi più lunghi quando il latte
odorava di aglio
Prenatal and postnatal flavor learning by human infants
Mennella JA, et al. Pediatrics 2001;107:E88
L’esposizione prenatale e neonatale precoce a un sapore aumenta
il gradimento di tale sapore nei cibi solidi durante lo svezzamento.
Queste esperienze gustative molto precoci rappresentano il fondamento
delle differenze gastronomiche culturali ed etniche.
The effects of dietary sodium in infancy on blood
pressure and related factors.
Whitten CF,Stewart RA ActaPaediatrScand S. 1980 ;279:1
Non esiste una correlazione tra i livelli
pressori nei primi otto anni di vita e un
apporto di sodio molto superiore alle dosi
raccomandate, per 5 mesi, tra i 3 e gli 8 mesi
Segnalato da Riccardo Davanzo (1992)
Le osservazioni delle mamme del Consultorio
“Città Giardino” di Terni
•Non sarà ora di dargli qualcosa da mangiare?
•Si è stancato del latte
•Si eccita durante i nostri pasti
•Non vuole le sue cose e preferisce le nostre
EBM
The effect of adults’ eating on young children’s
acceptance of unfamiliar foods.
Harper LV, Sanders KM. J Exp Child Psychol. 1975;20:206–214
I lattanti mettono il cibo in bocca più
prontamente quando possono seguire
l’esempio della mamma rispetto allo stesso
comportamento da parte di un estraneo.
Autosvezzamento
Introduzione di cibi solidi complementari,
guidata dall’iniziativa del bambino,
nel contesto dei pasti della famiglia.
1992
Richiesta
contro
Offerta
dall’allattamento a richiesta
a
svezzamento o
introduzione dei cibi solidi o
alimentazione complementare a richiesta
I genitori imparino a mangiare bene
Il bambino imiterà i genitori
……che sia il bambino stesso protagonista
di questa fase del proprio sviluppo. Che sia
lui a chiedere di provare cibi diversi, quali
essi siano………
Lucio Piermarini (1993)
EBM
The development and prediction of atopy in high-risk children:
follow-up at age seven years in a prospective randomized study of
combined maternal and infant food allergen avoidance.
Zieger LS, Heller S J Allergy Clin Immunology 1995-95(6):1179
165 bambini di una coorte ad alto rischio.
il gruppo profilattico consisteva di bambini le cui madri evitavano latte
vaccino, uova e noccioline durante l’ultimo trimestre di gravidanza e in
allattamento e che, loro stessi, evitavano latte vaccino fino ad un anno di
vita, (idrolisati di caseina prima di 1 anno), uova fino a 2 anni, e
noccioline e pesce fino a tre anni.
a 7 anni non è stata trovata alcuna differenza fra i due gruppi nei
seguenti parametri:
allergia alimentare, dermatite atopica, rinite allergica, asma, altre malattie
atopiche, funzionalità polmonare, sensibilizzazioni a cibi o pollini, livello di
IgE , presenza di eosinofili e basofili nasali.
EBM
1996
Neuroni specchio
• Sistema diretto
imitazione neonatale
EBM
1996
Neuroni specchio
• Sistema diretto
imitazione neonatale
• Sistema indiretto
imitazione vera (dai sei mesi)
EBM
Trial on timing of introduction to solids and food type on
infant growth.
Mehta KC et al
Pediatrics 1998 Sep;102(3 Pt 1):569-73. Cincinnati
L’introduzione precoce (da 3 a 12 mesi) nella dieta di un lattante di
cibi commerciali versus cibi fatti in casa non altera la crescita né
la composizione corporea durante il primo anno di vita.
I bambini che consumavano cibi fatti in casa avevano un minor
introito di calorie da proteine e grassi senza alcun effetto sulla
crescita o composizione corporea.
EBM
Prerequisiti di maturità per l’AC
• Digestiva
4m
• Neuromotoria
6-7m *
• Immunologica
4m
• Cognitiva
6-7 m
*
Complementary feeding and neuromuscular development Ronald E.Kleinman
Pediatrics 2000 Nov;106(5):1279
Quaderni acp, vol 8-n°4
luglio-agosto 2001
Confronti in pediatria
Trieste, dicembre 2001
Tre pediatri di famiglia parlano di tre novità
che gli hanno cambiato la vita
•
La prova finestra
•
General Movements
•
Autosvezzamento
2002
Complementary feeding WHO 2003
Report of the global consultation, and summary of guiding principles for
complementary feeding of the breastfed child
Aspetti critici del responsive feeding * sono:
• Equilibrio fra l’assistenza e l’incoraggiamento all’auto-somministrazione
• Incoraggiamento verbale positivo senza coercizione verbale né fisica
• Ambiente protettivo e confortevole
• Pasto assistito da una persona con cui il bambino abbia una relazione
affettiva positiva e che sia consapevole e sensibile alle sue
caratteristiche individuali
Comportamenti inappropriati durante il pasto sono un importante
fattore determinante di malnutrizione.
* secondo i principi della psycho-social care
Engle PL, Bentley M, Pelto G., 2000 Proc Nutr Soc. Feb;59(1):25-35. Review.
Pelto G et al.,2003 Food Nutr Bull. Mar;24(1):45-82. Review.
Responsive parenting
Responsive feeding
Responsive parenting
• Il genitore crea una routine, aspettative e un contesto
emotivo che promuovono l’interazione
• Il bambino manda segnali attraverso l’attività motoria,
mimica facciale o vocalizzazioni
• IL genitore riconosce i segnali del bambino e risponde
prontamente, in maniera empatica e appropriata all’età
• Il bambino impara ad aspettarsi una risposta
Qualità della relazione
Responsive parenting
Responsive feeding
Corso di accompagnamento alla nascita
presso il Consultorio “Città Giardino” di Terni
• Caratteristiche del Corso
6 incontri a cadenza settimanale della durata di circa due ore
• Argomenti
I
Relazione con il neonato
II Allattamento in teoria
III Allattamento in pratica
IV Svezzamento e alimentazione
V
Educazione
VI Puericultura, rapporti con il pediatra, varie
Piano Regionale della Campania contro l’Obesità infantile
Assessorato alla Sanità, Agenzia Regionale Sanitaria Regione Campania
Roma 4 luglio 2006
Valori del progetto
• Promozione dell’allattamento al seno.
• Recuperare le abitudini alimentari “Mediterranee”
• Introdurre il valore dello svezzamento con cibi naturali ed il
concetto di “autosvezzamento”.
Medico e Bambino 2006;25:439-442
UPPA n°2, 2007
2008
2008
Gill Rapley è stata vice direttore del
programma Baby Friendly Hospital
Initiative della Unicef in Inghilterra
EBM
Relationship between portion size and energy intake
among infants and toddlers: evidence of selfregulation.
Fox MK J Am Diet Assoc. 2006 Jan;106(1 Suppl 1):S77-83.
Sebbene il consumo di cibo nei lattanti e bambini piccoli sia
altamente variabile da pasto a pasto, l’apporto giornaliero di energia è
relativamente costante, poiché essi aggiustano l’introduzione di
energia nei pasti successivi.
Traditional foods vs. manufactured baby foods. Ferguson EL,
Dunedin study, New Zealand Nestlé Nutr Workshop Ser Pediatr
Program. 2007
Sull’uso di alimenti fortificati industriali, eccetto che per il quadro
biochimico del ferro, i lavori sul campo non mostrano i benefici attesi, in
termini di crescita o livelli di zinco e riboflavina,
Alimentazione dei lattanti e dei bambini fino a tre anni:
raccomandazioni standard per l’Unione Europea (2006)
I cibi di produzione industriale per l’infanzia non offrono vantaggi
nutrizionali sui cibi familiari ben preparati, eccetto quando vi è un bisogno
specifico di fortificazione con micronutrienti. Se si decide di usare alimenti
industriali, è necessario in ogni caso dare al bambino cibi familiari
preparati in casa, per abituarlo ad una più vasta gamma di sapori e
consistenze.
The importance of exposure for healthy eating in
childhood: a review.
Cooke L. J Hum Nutr Diet. 2007 Aug;20(4):294
Probabilmente il fattore più importante che determina il gusto
di un bambino per un particolare cibo è quanto gli sia familiare.
In parole povere i bambini apprezzano ciò che conoscono e
mangiano ciò che apprezzano.
Fin dalla primissima infanzia le esperienze dei bambini con il
cibo influenzano sia le preferenze che le quantità, e la ricerca
suggerisce che tanto più precoce ed ampia è l’esperienza,
tanto più salutare sarà la dieta dei bambini.
Specialist feeding clinics
Puntis JWL, ArchDIsChild 2008;93:164
Durante il primo anno di vita i bambini provano il cibo perché hanno
fame o perché usano la bocca per esplorare l’ambiente.
Successivamente ci deve essere una motivazione per provare nuovi
cibi e questa viene dall’imitazione di altre persone che mangiano.
EBM
Delayed introduction of lumpy foods to children during
the complementary feeding period affects child's food
acceptance and feeding at 7 years of age.
Coulthard H et al. Matern Child Nutr. 2009 Jan;5(1):75-85.
I bambini ai quali erano stati presentati cibi a pezzetti dopo i
9 mesi, a sette anni mangiavano molti meno alimenti dei vari
gruppi di cibi, comprese le 10 categorie di frutta e vegetali,
rispetto ai bambini abituati tra i 6 e i 9 mesi (P < 0.05-0.001).
Inoltre essi avevano significativamente più problemi
alimentari a sette anni (P < 0.05-0.001).
Dieta dei primi mesi e sviluppo dell’atopia
Longo G, Panizon F Medico e Bambino 2009;28:162-167
• Il ritardo nella somministrazione di alimenti allergenici per
evitare la sensibilizzazione IgE è inutile e probabilmente
controproducente
• La via gastrointestinale è tollerogenica
• La dermatite atopica non è il risultato di una
sensibilizzazione.
• La sensibilizzazione è transcutanea e facilitata dalla
mancata induzione di tolleranza gastrointestinale.
• Dati osservazionali e sperimentali suggeriscono che l’età
migliore per indurre tolleranza gastrointestinale è 4-5 mesi
l’errore di ieri
“The later the better”
Copyright Giorgio Longo
le raccomandazioni di oggi
“Earlier is better”
Non sembra opportuno anticipare lo
svezzamento prima che il bambino
si dimostri pronto a farlo (4-6 mesi)
L’importante è non rimandare oltre
l’introduzione degli alimenti più allergizzanti,
specie se consumanti abitualmente dagli altri
componenti della famiglia
..e introdurre i nuovi alimenti mentre la
mamma continua ad allattare
Copyright Giorgio Longo
Demand weaning: infants’ answer to professionals’
dilemmas Martin P Ward Platt Arch. Dis. Child. 2009;94;79-80
La sfida per noi come professionisti è renderci conto che lo
svezzamento a richiesta è un comportamento infantile
normale e appropriato che noi possiamo incoraggiare,
piuttosto che un cattivo comportamento genitoriale che
sovverte la nostra convinzione di essere gli arbitri
professionisti delle cure all’infanzia.
Lo svezzamento a richiesta è un dato di fatto perché è ciò
che la maggior parte dei bambini, e i loro genitori, fanno
concretamente.
EBM
The Introduction of Allergenic Foods and the Development of
Reported Wheezing and Eczema in Childhood
The Generation R Study
Ilse I. M. Tromp et al. Arch Pediatr Adolesc Med. online June 6, 2011.
•
Studio di popolazione prospettico di coorte(Rotterdam) su 6905
bambini dal 2002 al 2004 per verificare se il tempo di introduzione
di latte vaccino, uovo, arachidi, soia, glutine e nocciole, noci, etc. sia
associata ad eczema e wheezing entro l’età di 4 anni.
•
Resultati: wheezing fu riportato nel 31% a 2 anni e nel 14% a 3 e 4
anni. Eczema fu riportato nel 38%, 20%, and 18% dei bambini all’età
di 2, 3, e 4 anni, rispettivamente. L’introduzione degli alimenti in
studio prima dei 6 mesi non era significativamente associata con
eczema o wheezing a nessuna età (P > .10)
•
Conclusioni Questo studio non concorda con la raccomandazione di
dilazionare l’introduzione di alimenti potenzialmente allergenici dopo
i 6 mesi per la prevenzione di eczema e wheezing
L’introduzione precoce delle arachidi riduce
significativamente la comparsa di allergia alle
arachidi in bambini a rischio (1’9% vs 13,7%) e
modula la riposta immunitaria alle arachidi
23/2/2015
Introduction of Gluten, HLA Status, and the Risk of Celiac Disease
in Children
Elena Lionetti et al. N Engl J Med 2014; 371:1295-1303
Né la ritardata introduzione del glutine né l’allattamento al seno hanno
modificato l’incidenza di celiachia in bambini a rischio. L’introduzione
tardiva del glutine era associata con una ritardata comparsa della
malattia.
Randomized feeding intervention in infants at high risk for celiac
disease
Vriezinga SL, Auricchio R, Bravi E, et al. NEJM 2014 Oct
2;371(14):1304-15.
Studio randomizzato in doppio cieco su 944 bambini a rischio (HLA
e familiarità).
Da 16 a 24 settimane è stato somministrato 100 mg di glutine o
placebo.
Il risultato primario era una biopsia positiva per celiachia a 3 anni.
Nessuna differenza di esito fra i due gruppi. L’allattamento al seno
esclusivo o parziale non modificava il risultato.
Perché gl’importa assai che un giovanetto
da’ teneri anni cominci a sentire dire
bene o male d’una cosa, perché conviene
di necessità ne faccia impressione, e da
quella poi regoli il modo del procedere in
tutti i tempi della sua vita
Machiavelli, Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio,
Libro terzo, capitolo 46
Il futuro ha un cuore antico.
Primo Levi
Evidenze attuali
How Feasible Is Baby-Led Weaning as an Approach to Infant
Feeding? A Review of the Evidence
S.L. Cameron, A.M. Heath, R.W. Taylor
Nutrients 2012, 4, 1575-1609; Review
Introduction of Gluten, HLA Status, and the Risk
of Celiac Disease in Children
Elena Lionetti et al. N Engl J Med 2014; 371:1295-1303
Né la ritardata introduzione del glutine né
l’allattamento al seno modificano il rischio di
celiachia in lattanti a rischio, sebbene una tardiva
introduzione del glutine sia associata ad un inizio
ritardato della malattia. Un genotipo HLA ad alto
rischio è un importante predittore di malattia.
Randomized feeding intervention in infants at high risk for
celiac disease
Vriezinga SL, Auricchio R, Bravi E, et al. NEJM 2014 Oct
2;371(14):1304-15.
Comparata con il placebo, l’introduzione di modeste
quantità di glutine da 16 a 24 mesi di età non ha ridotto
il rischio di malattia celiaca a 3 anni di età in un gruppo
di bambini ad alto rischio
Pediatrics. 2015 Jan 19. pii: peds.2014-1787. [Epub ahead of
print]
Age at Gluten Introduction and Risk of Celiac Disease.
AronssonCA, et al
Nello studio TEDDY il momento della prima introduzione del
glutine nella dieta non è risultato essere un fattore di
rischio indipendente per lo sviluppo della malattia celiaca
Società italiana di gastroenterologia ed epatologia pediatrica
(SIGENP) e Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica
(SIAIP) dell’Emilia Romagna (SIAIP) Emilia Romagna 2015
Paucity of data on BLW is a reason for uncertainty and concern for primary
care pediatricians
• Risk of inadequate iron intake. It has been found that iron deficiency leads to
deficit in cognitive processing. Generally with BLW, families offer vapor
cooked vegetables which are not a source of absorbable iron.
• Risk of high NaCl intake. A high sodium intake in infancy is involved in the
development of hypertension in adulthood. An excessive intake of sodium
may play a role in autoimmune diseases.
• Risk of insufficient energy intake. A study comparing different weaning
styles found an increased incidence of underweight in a group of 92 babyled infants and an increased incidence of obesity in a group of 63 spoon-fed
infants [42].
• Risk of choking. The infant may have not developed the oral motor function
required to safely ingest whole foods. In 199 BLW infants, 30% had at least
one episode of choking with solid food ingestion (apple). It is possible that
this high rate is caused by difficulties of parents in distinguishing choking
from gagging.
BLW is not recommended before 6 months of age because it is necessary to
achieve postural stability to sit and to grasp objects.
Conclusioni
It is not advisable to delay the introduction of potentially allergenic foods, nor of gluten
with the purpose of preventing the development of allergic diseases; there is no ideal
timing for gluten introduction in relation with the onset of CD and T1DM.
It is recommended to encourage the sharing of meal times and the satisfaction of the
infant’s curiosity and requests with small tastings of food.
Offer ground, chopped or finger food only once the child has developed the necessary
postural and oral motor skills.
A synthesis of BLW and “traditional” solid introduction, probably spontaneously adopted by
many families, allows the child to benefit both from the positive implications of meal
sharing and from a nutritionally adequate meal, with attention placed on the moment
when the infant expresses their “desire” to experiment new foods
The child’s diet will be better in as much as the family will follow a correct and balanced
diet, mindful of the caloric and protein intake. It is therefore of paramount
importance to provide parents with the right information about a nutritionally balanced
diet, and encourage them to recognize and respect every child’s self- regulatory
capacity. It is also important to promote the daily consumption of fruits and
vegetables.
Solid introduction should privilege family, ethnic and regional habits, considering the
nutritional needs of every child
Ai genitori fai sapere……
• Importanza di una buona relazione
• Consapevolezza delle abilità del bambino
• Conoscenza elementare della dieta corretta
• Tenere il bambino a tavola con i genitori
• Aspettare i sei mesi circa
• Aspettare la richiesta di cibo del bambino
• Soddisfare qualsiasi sua richiesta, sempre e ovunque
• Smettere gli assaggi se smette il bambino, o alla fine del
pasto della famiglia
• Non cambiare ritmi, durata e qualità dei pasti della famiglia
• L’allattamento prosegue a richiesta (se si vuole)
Valori aggiunti dell’ACR
•
Diminuisce:
lo stereotipo del bambino (sano) inappetente
l’uso del cibo come strumento relazionale negativo
la compromissione dell’autocontrollo dell’appetito
la suscettibilità di famiglia e bambino ai condizionamenti esterni
•
Aumenta:
l’assunzione di responsabilità (e competenze) nei genitori
la qualità della dieta di tutta la famiglia
la fiducia nelle competenze del bambino
il rispetto del bambino e delle sue specificità
la soddisfazione del pediatra
Criticità
• Un bambino lento nella partenza e/o nella transizione
Is baby-led weaning feasible? When do babies first
reach out for and eat finger foods?
Wright CM, et al. Matern Child Nutr 2011 Jan;7(1):27
Criticità
• Un bambino lento nella partenza e/o nella transizione
• Il bambino con ritardo globale di sviluppo
• Contaminanti
Editoriale MB 1/2012, G.Tamburlini
• L’esposizione ai pesticidi prevalente è spesso ambientale: campi e
giardini
• Scelta del biologico “organico”
• Sistema di controllo apparentemente efficace
• Il periodo di maggiore vulnerabilità è quello periconcezionale,
prenatale e primi sei mesi, di cui nessuno si preoccupa.
• Maggiore valenza del valore nutritivo globale della dieta (vedi latte
umano)
• Rilevanza del problema di fronte ad altri inquinamenti
• Valore culturale, ecologico ed economico del cibo naturale
• Rischio aumentato di scivolare nel cibo spazzatura
Criticità
Un bambino lento nella partenza e/o nella transizione
Il bambino con ritardo globale di sviluppo
Contaminanti
Il PDF deve investire più tempo per (in)formare i genitori…
..ma si tratta di un investimento ad altissimo rendimento!
Gill Rapley è vice direttore della
Baby Friendly Hospital Initiative
in UK
Is baby-led weaning feasible? When do babies first
reach out for and eat finger foods?
Wright CM et al. Matern Child Nutr 2011 Jan;7(1):27-33
Utilizzando i dati del Gateshead Millenium Study su 602 bambini,
gli autori hanno trovato che il BLW è “probabilmente fattibile
nella maggioranza dei bambini”.
Va fatta comunque attenzione ai bambini con ritardo relativo di
sviluppo che potrebbero avere problemi nutrizionali.
Maternal Control of Child Feeding During the Weaning
Period: Differences Between Mothers Following a
Baby-led or Standard Weaning Approach
A Brown, M Lee 2010 Maternal & child health J
604 madri con bambini tra 6 e 12 mesi di vita sono state intervistate
riguardo le modalità di svezzamento.
Le madri che avevano scelto il BLW erano tendenzialmente più istruite,
avevano un buon lavoro, erano sposate e avevano allattato al seno.
Il BLW era associato con una più tardiva introduzione di alimenti
complementari, maggiore partecipazione ai pasti, minor livello di ansia
per lo svezzamento e l’alimentazione in generale, che si concretizzava
in minori restrizioni, pressioni e controllo.
Criticità successive
• Riduzione della velocità di crescita intorno all’anno di vita
• Condizionamenti ambientali dopo i 12 mesi (pari, tv)
Pesticidi
• Dal 1° settembre 2008 è in vigore il Regolamento (CE) n. 396/2005
del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 febbraio 2005.
• Per gli LMR di pesticidi non menzionati specificatamente si applica
un valore generale di 0,01 mg/kg.
• Il regolamento riguarda la sicurezza di tutti i gruppi di consumatori
e include, tra gli altri, neonati, bambini e vegetariani.
Micotossine
• Patulina
• Ocratossina
• Zearalenone
• Aflatossina
• Tricoticene (deossinivalenolo)
• Fumonisina,
Micotossine
• Determinazione del livello di nessun effetto osservato (NOEL)
per azione estrogenica nei maiali (la specie più sensibile) a 40
μg/kg/d in un periodo di 15 giorni
• Il NOEL per lo zearalenone fu diviso per un fattore di sicurezza
di 80 (senza un razionale) per ottenere un livello massimo di
assunzione raccomandata di 0,5 μg/kg/d per gli umani. Questo
livello è da 8 a 31 volte maggiore dell’esposizione umana rilevata.
Eriksen GS2000. Zearalenone. WHO Food Addit Ser 44. Available
from: http://www.inchem.org/documents/jecfa/jecmono/v44jec14.htm.
Micotossine
• I limiti di legge per le micotossine nei cibi per l’infanzia si
applicano solo ai cibi distribuiti al dettaglio chiaramente
etichettati per bambini fino a 3anni e rispettosi dei requisiti
nutrizionali dell’EU. Questi limiti non si applicano a tutti gli altri
cibi che comunque sono rivolti e pubblicizzati ai bambini.
• I limiti per gli alimenti speciali 0-3 anni vanno dal 40%
(Zearalenone, DON) al 5% (Aflatossina B1) di quelli per gli
adulti
Nitrati
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 3.12.2011
Il Panel conclude che l’esposizione ai tenori massimi, attuali o
previsti, di nitrati negli spinaci cotti a partire da spinaci
freschi non costituisce probabilmente un problema sanitario,
anche se non si può escludere un rischio per alcuni lattanti la
cui alimentazione preveda più di un pasto giornaliero a base
di spinaci.
Il Panel conclude infine che i tenori di nitrati nella lattuga
non costituiscono un rischio per la salute dei bambini.
Applicare gli attuali tenori massimi di nitrati nella lattuga e
negli spinaci o innalzare i livelli massimi previsti di 500 mg/kg
rispetto ai tenori massimi attuali avrebbe conseguenze
trascurabili.
Studio osservazionale sulla scelta della modalità di “svezzamento” da
parte delle mamme che hanno seguito il Corso di accompagnamento alla
nascita presso il Consultorio “Città Giardino” di Terni nel 2008
• Caratteristiche del Corso
6 incontri a cadenza settimanale della durata di circa due ore
• Argomenti
I
Relazione con il neonato
II Allattamento in teoria
III Allattamento in pratica
IV Svezzamento e alimentazione
V
Educazione
VI Puericultura, rapporti con il pediatra, varie
Studio osservazionale sulla scelta della modalità di “svezzamento” da
parte delle mamme che hanno seguito il Corso di accompagnamento
alla nascita presso il Consultorio “Città Giardino” di Terni nel 2008
• 39 casi di cui 2 persi
• 37 casi
EG 38-42
• Allergia familiare 7 (19%)
• ACC
15 (40%)
• ACR
22 (60%)
Studio osservazionale sulla scelta della modalità di “svezzamento” da
parte delle mamme che hanno seguito il Corso di accompagnamento
alla nascita presso il Consultorio “Città Giardino” di Terni nel 2008
• Problemi seri all’avvio tali da indurre un iniziale cambiamento
di scelta
Da ACC a ACR
Da ACR a ACC
5 (33% dei 15 ACC)
1 (4% dei 22 ACR)
da cui
ACC
11 (26%) ACR
26 (74%)
Studio osservazionale sulla scelta della modalità di “svezzamento” da
parte delle mamme che hanno seguito il Corso di accompagnamento alla
nascita presso il Consultorio “Città Giardino” di Terni nel 2008
• Dieta selettiva e pressioni familiari a 6 mesi
ACC (11) 3
(26%)
p 0,021
ACR (26) 0
• Dieta selettiva e pressioni familiari a 12 mesi
ACC (11) 4
ACR (26) 1
(36%)
(4%)
p 0,0207
• Totale situazioni problematiche
ACC (15)
ACR (22)
5 + 4 = 9 (60%)
1 + 1 = 2 (9%)
p 0,0014
• Allergie a 12 mesi
2 casi di dermatite atopica (5%), uno per gruppo
Is baby-led weaning feasible? When do babies
first reach out for and eat finger foods?
Wright CM, et al. Matern Child Nutr 2011 Jan;7(1):27-33.
Al momento nessuno studio ha esaminato la sicurezza o
l’adeguatezza nutrizionale del BLW, ma egualmente non
esistono casi riportati di effetti avversi nonostante la sua
ampia diffusione
E poi?
OBESITÀ
Determinanti indiretti dell’obesità
•
•
•
•
•
Politiche agricole
Politica dei prezzi
Livello socio-economico
Istruzione
Vulnerabilità allo stress
Il controllo dell’appetito
Eating disorders Treasure J. et al
The Lancet, 2010 V 375, P 583
Controllo centrale dell’appetito
Sistema omeostatico
situato principalmente nel tronco cerebrale e ipotalamo. Integra i segnali
metabolici periferici con le informazioni dal tratto gastrointestinale,
influenzando lo stato soggettivo di fame e sazietà, e il sistema nervoso
autonomo
Sistema motivazionale
circuiti nervosi, distribuiti entro la corteccia mesolimbica e lo striato,
che ricevono afferenze dagli organi di senso e dalle strutture implicate
nella memoria e nell’apprendimento. Registra il valore di ricompensa (di
esperienze precedenti) associato con il cibo ed è implicato nella
motivazione a cercare cibo e a mangiare.
Sistema di autoregolazione
una forma di controllo verticale che contestualizza l’appetito negli scopi,
valori e significati della vita.
autoregolazione
motivazione
omeostasi
Lenard, Berthoud,
2008, Obesity
Lenard, Berthoud,
2008, Obesity
• È possibile che il cervello cognitivo e il cervello
premiante interferiscano attivamente con l’azione di
salvaguardia del limite superiore di adiposità da parte
del circuito regolatore dell’ipotalamo
• È possibile che ci sia una ridondanza evoluzionistica
del segnale oressigenico in ordine all’evitamento
dell’inedia
Determinanti diretti dell’obesità
•
•
•
•
•
•
•
Genetica e fattori perinatali
Disponibilità
Porzione
Densità energetica
Palatabilità
Varietà
Presenza o indizi di cibo
Identifying the "Tipping Point" Age for Overweight
Pediatric Patients
John W. Harrington et al Clinical Pediatrics February 11, 2010
Studio retrospettivo su 184 bambini e ragazzi obesi da 2 a
20 anni. Più della metà sono diventati soprappeso prima dei
due anni.
Il periodo critico per prevenire l’obesità in questo gruppo
di bambini è durante i primi due anni di vita e per molti dai
tre mesi.
Un problema di quantità…
La capacità di aggiustare l’apporto energetico
da un pasto all’altro diminuisce con l’età
Johnson SL, Am J Clin Nutr,2006
Does Maternal Control During Feeding Moderate Early
Infant Weight Gain? C Farrow, J Blissett Pediatrics 2006;118:293
Quando viene loro permesso di regolare la propria assunzione di cibo
i bambini sembrano autoregolarsi, con quelli nati di basso peso che
aumentano di più di quelli nati di peso elevato.
Il controllo materno durante i pasti può avere un effetto contrario
sull’aumento di peso fin dai sei mesi di vita.
Children eat what they are served: the imprecise regulation
of energy intake.Mrdjenovic G,Levitsky DA Appetite. 2005, 44(3):273
La quantità ingerita al pasto era negativamente correlata con la
quantità ingerita al pasto precedente
Il comportamento dei bambini è simile a quello degli adulti in quanto
mostrano una scarsa regolazione dell’assunzione di energia e sono
sensibili agli stimoli ambientali.
Sia la causa del sovrappeso che la sua prevenzione sono nelle
mani dei genitori.
Effects of portion size and energy density on young
children's intake at a meal
Fisher JO Am J Clin Nutr 2007, 86(1):174
Le dimensioni della porzione e la densità energetica sono
sinergiche nel promuovere l’assunzione di energia nei
bambini in età prescolare (5-6a)
A prospective analysis of dietary energy density (DED)
at age 5 and 7 years and fatness at 9 years among UK
children.
Johnson L et al. Int J Obes (Lond). 2008 Apr;32(4):586-93. Cambridge, UK.
Studio su 682 bambini sani appartenenti allo Avon Longitudinal
Study of Parents and Children (ALSPAC).
Una più alta densità energetica della dieta a 7 anni ma non a 5, è un
fattore di rischio (OR 1,36) per un eccesso di adiposità a 9 anni,
forse come conseguenza della progressiva incapacità a compensare
per gli eccessi calorici di un pasto ad alta densità energetica.
La DED mostra diversi effetti da 5 a 7 anni suggerendo che gli
interventi per modificare le abitudini alimentari, per essere
efficaci, devono necessariamente cominciare in età più giovane.
……e di qualità
Preventing childhood obesity: what works?
Birch LL, Ventura AK Int J Obes (Lond) 2009;33:S74–S81
La prevenzione dell’obesità ha il suo cardine nella
precoce acquisizione di abitudini alimentari salutari
basate soprattutto su una dieta ricca i cibi a bassa
densità calorica come vegetali e frutta.
"Just three more bites": an observational analysis of
parents' socialization of children's eating at mealtime.
Orrell-Valente JK, et al. Appetite 2007 Jan;48(1):37-45. Epub 2006
I genitori dovrebbero fornire cibi nutrienti
e i bambini decidere cosa e quanto mangiare
Non organic failure to thrive: A developmental perspective
Chatoor I et al. Pediatr Ann 13:829, 1984
Quando i genitori hanno difficoltà ad accettare la spinta del
bambino verso l’autonomia, che emerge nella seconda metà del
primo anno, ne può derivare un problema di alimentazione.
La necessità del bambino di ottenere attenzione, di affermare la
sua indipendenza, o esprimere rabbia rifiutando il cibo, prevale
sulla necessità di soddisfare la fame.
The importance of exposure for healthy eating in
childhood: a review.
Cooke L. J Hum Nutr Diet. 2007 Aug;20(4):294-301.
Probabilmente il fattore più importante che determina il gusto di un
bambino per un particolare cibo è quanto gli sia familiare.
In parole povere i bambini apprezzano ciò che conoscono e
mangiano ciò che apprezzano.
Fin dalla primissima infanzia le esperienze dei bambini con il cibo
influenzano sia le preferenze che le quantità, e la ricerca
suggerisce che tanto più precoce ed ampia è l’esperienza, tanto più
salutare sarà la dieta dei bambini.
Adherence to Mediterranean diet and health status:
meta-analysis. Francesco Sofi et al. BMJ 2008;337:a1344
Una maggiore aderenza ad una dieta Mediterranea è associata
con un significativo miglioramento dello stato di salute, con una
riduzione della mortalità generale (9%), per malattie
cardiovascolari (9%), per cancro (6%), e con una riduzione
dell’incidenza di morbo di Parkinson e di malattia di Alzheimer.
Vantaggi della dieta mediterranea
•
Molto saziante per il suo alto contenuto di fibre.
•
Consta di cibi voluminosi a bassa densità calorica.
•
L’alto contenuto di carboidrati riduce la tendenza ad abbuffarsi.
•
Per la stessa ragione non è chetogenica.
•
Può essere ipocalorica e contemporaneamente completa
•
Puo’ essere seguita indefinitamente
•
È più gustosa di altre diete a basso tenore di grassi con il vantaggio che
condire con l’olio d’oliva favorisce l’assunzione di vegetali
Relationship between fat cell size and number and
fatty acid composition in adipose tissue from different
fat depots in overweight/obese humans. Garaulet M, et al.
Int J Obes 2006; 30 (6): 899-905.
Gli acidi grassi monoinsaturi, soprattutto l’acido
oleico, sono associati con un minor numero di
adipociti suggerendo che essi possano limitare
l’iperplasia del tessuto adiposo negli obesi
Preventing childhood obesity: what works?
Birch LL, Ventura AK
Int J Obes (Lond) 2009;33:S74–S81
La prevenzione dell’obesità ha il suo cardine nella
precoce acquisizione di abitudini alimentari salutari
basate soprattutto su una dieta ricca i cibi a bassa
densità calorica come vegetali e frutta.
Vantaggi dell’ACR
• Piena assunzione di responsabilità e sviluppo di una
capacità di controllo appropriato da parte dei genitori
• Acquisizione di stili alimentari familiari corretti
• Facilitazione del comportamento imitativo del bambino
• Preminenza del valore del cibo come nutrimento
• Minore influenza dei condizionamenti
Lo Spettacolo è finito.
Se non vi siete divertiti,
perdonateci, non s’è fatto apposta.
Il gusto
• Esistono neuroni per dolce, salato, amaro, acido, umami ma
anche per viscosità, tessitura grassa, temperatura e piccante
(capsaicina)
• Il cibo da piacere quando si ha fame e diventa edonicamente
neutro quando si è mangiato a sazietà, risultando meno gradito
• L’identità e l’intensità di un gusto sono rappresentati in aree
cerebrali diverse da quelle dell’effetto edonico
Il gusto
Una conseguenza di tutto ciò è che se un cibo si è mangiato a
sazietà, la riduzione dell’appetito per gli altri cibi è spesso
incompleta, e questo porterà ad un pasto più abbondante se
sono offerti altri cibi.
Questo può essere stato vantaggioso in senso evolutivo
favorendo l’assunzione di cibi differenti con diverse
proprietà nutritive.
Oggi, negli esseri umani, in presenza di una grande
abbondanza di cibo, questo può essere un fattore di
eccessiva alimentazione e obesità (Rolls et al. 1981a).
Umami
• Romans enjoyed numerous foods that are identified
today as containing significant amounts of natural
umami substances and frequently used fish sauce as
a condiment in their recipes. Fish sauce imparted to
Roman dishes a moderately salty, slightly fishy
taste that combines synergistically with other foods
to create the umami flavor
Neofobia
Neofobia è la riluttanza ad assumere cibi
sconosciuti, un rifiuto “biologicamente
protettivo”, che emerge particolarmente
verso il secondo anno di vita.
Specialist feeding clinics
Puntis JWL, ArchDIs Child 2008;93:164
I bambini possono rifiutare il cibo per: mancanza
di appetito, mancanza di esperienze in momenti
critici dello sviluppo, scarsa abilità oro-motoria,
inizio della risposta neofobica, gusti e disgusti,
differenze individuali nell’accettazione, ansia
genitoriale e alimentazione forzata.
Specific social influences on the acceptance of novel foods in 2-5-year-old
children. Addessi E. et al. Appetite. 2005 Dec;45(3):264-71.
Le influenze sociali sono importanti per superare la neofobia nei bambini piccoli.
La probabilità che i bambini mangino un cibo nuovo è maggiore se altri stanno
mangiando lo stesso tipo di cibo che non un cibo diverso.
Food neophobia and 'picky/fussy‘ eating in children: a review.
Dovey TM et al Appetite. 2008 Mar-May;50(2-3):181-93. Epub 2007 Sep 29.
Per attenuare la neofobia dovrebbero essere realizzati interventi
comportamentali, consistenti soprattutto in una esposizione precoce
ad una ampia varietà di cibi
Demographic, familial and trait predictors of fruit and vegetable consumption
by pre-school children. Cooke LJ et al. Public Health Nutr. 2004 Apr;7(2):295
Le scelte alimentari dei genitori e la neofobia sono predittori indipendenti
dell’assunzione di frutta e verdura nei bambini.
I genitori dovrebbero essere messi a conoscenza del possibile impatto dei loro
comportamenti sulle abitudini alimentari dei loro figli.
The importance of exposure for healthy eating in childhood: a review.
Cooke L. J Hum Nutr Diet. 2007 Aug;20(4):294-301
Probabilmente il fattore più importante che determina il gusto di un bambino per un
particolare cibo è quanto gli sia familiare.
In parole povere i bambini apprezzano ciò che conoscono e mangiano ciò che
apprezzano.
Fin dalla primissima infanzia le esperienze dei bambini con il cibo influenzano sia le
preferenze che le quantità, e la ricerca suggerisce che tanto più precoce ed ampia è
l’esperienza, tanto più salutare sarà la dieta dei bambini.
FERRO
Iron balance and iron nutrition in infancy
Faldella G et al ActaPaediatrSuppl 2003;91(441):82-5 (Bologna)
Numerosi fattori possono contribuire ad una carenza nutrizionale di ferro
nel lattante. I più importanti sono:
“un basso contenuto corporeo di ferro alla nascita, perdita di sangue,
crescita postnatale elevata, e scarsa disponibilità di ferro nella
dieta.”
Per mantenere un bilancio ottimale di ferro i lattanti sani a termine
dovrebbero:
”essere allattati esclusivamente al seno per almeno 5 mesi e
successivamente aggiungere alimenti complementari contenenti
adeguate quantità di ferro biodisponibile”
”L’alimentazione precoce con latte vaccino fresco è il singolo fattore
più importante a determinare una carenza di ferro nel lattante.”
Iron and breastfeeding
Griffin IJ, Abrams SA PediatrClinNorthAm 2001 Apr;48(2):401-13
Nonostante l’elevata mole di lavori rimangono molte
incertezze sulla integrazione di ferro nel lattante
svezzato, sia sulla quantità, sia sul momento ottimale.
“La variabilità biologica nei bambini e nelle loro madri
che permette a parecchi lattanti che non ricevono
alimenti integrati con ferro di prevenire una carenza
mentre continuano ad assumere solo latte materno
per tutto il primo anno di vita è molto suggestiva
e merita ulteriori studi”.
Effect of timing of umbilical cord clamping on iron status in
Mexican infants: a randomised controlled trial Camila M
Chaparro, et al.
Lancet 2006;367:1997
Un clampaggio del cordone ombelicale ritardato di due
minuti aumenta le riserve di ferro a sei mesi di un
ammontare da 27 a 47 mg
Effect of delayed versus early umbilical cord clamping
on neonatal outcomes and iron status at 4 months: a
randomised controlled trial Ola Andersson et al BMJ 2011;343
• Delayed cord clamping, compared with early clamping,
resulted in improved iron status and reduced
prevalence of iron deficiency at 4 months of age, and
reduced prevalence of neonatal anaemia, without
demonstrable adverse effects.
• Delayed cord clamping seems to benefit full term
infants even in regions with a relatively low prevalence
of iron deficiency anaemia.
Iron and breastfeeding
Griffin IJ, Abrams SA PediatrClinNorthAm 2001 Apr;48(2):401-13
Ci sono sorprendentemente pochi studi veramente randomizzati e
controllati su tale argomento.
La carenza di ferro in un bambino nato a termine allattato al seno per
i primi 6 mesi è improbabile.”
La variabilità biologica nei bambini e nelle loro madri che permette a
parecchi lattanti che non ricevono alimenti integrati con ferro di
prevenire una carenza mentre continuano a assumere solo latte
materno per tutto il primo anno di vita è molto suggestiva e merita
ulteriori studi.
Determination
of
iron
absorption
from
intrinsically
labeled
microencapsulated ferrous fumarate (sprinkles) in infants with different
iron and hematologic status by using a dual-stable-isotope method
AmJClinNutr2004 80(5):1104.
Tondeur et al. University of Toronto
Durante il primo anno di vita,
l’assorbimento di ferro è
sovra-regolato nei bambini
con anemia ferro-carenziale.
J Am Diet Assoc. 2009;109: 1266 Position of the
American Dietetic Association: Vegetarian Diets.
Le diete vegetariane ben pianificate sono
appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo
vitale, inclusa gravidanza, allattamento, prima e
seconda infanzia, adolescenza, e per gli atleti.
How much protein is safe?
Agostoni C et al, University of Milan
Int J Obes (Lond). 2005 Sep;29 Suppl 2:S8-13
Noi consigliamo di continuare l’allattamento al seno più a lungo
possibile, e, in caso di insufficienza, utilizzare una formula idonea
all’età fino a 18-24 mesi, allo scopo di mantenere l’apporto di proteine
nel limite di sicurezza del dell’ 8-12%, nell’ambito di una dieta
bilanciata e adeguata in energia.
Proposta iniziale
Creme
30 grammi circa
Carne (lio o omo)
da mezzo a un vasetto
Carne fresca
30 grammi circa
Olio e formaggio
un cucchiaino
Volta A., Panza C., et al. M&B 2006
PROTEINE
•
•
•
•
•
Creme
Carne lio
Carne omo
Carne fresca
Formaggi freschi
• Parmigiano
• Totale
• Latte umano
6,8%
63%
7,7%
20%
19%
X 30 gr =
X 5 gr =
X 40 gr =
X 30 gr =
X 30 gr =
2,0 gr
3,2 gr
3,0 gr
6,0 gr
6,0 gr
36% X 3gr = 1,0 gr
da 6,0 a 9,0 gr
1,1% X 200 gr = 2,2 gr
PROTEINE
LARN 1996 Livelli di assunzione raccomandata di proteine
Etá (anni)
Livello di sicurezza (L.S.) L.S. corretto per la qualitá
(gr. proteine/kg/die)
proteica (gr/kg/die)
0,50-0,75
0,75-1,00
1,5
2,5
3,5
4,5
5,5
6,5
7,5
8,5
9,5
1,65
1,48
1,17
1,13
1,09
1,06
1,02
1,01
1,01
1,01
0,99
2,09
1,87
1,48
1,43
1,38
1,34
1,29
1,28
1,28
1,28
1,25
Fabbisogno proteico/die
• 9m
kg 9 X 2,09 =
18,18 gr
• 12 m
kg 10 X 1,87 =
18,7 gr
• 18 m
kg 11 X 1,48 =
16,3 gr
• 30 m
kg 13 X 1,43 =
18,5 gr
Non ci siamo!
• 1 anno - 10 Kg
1000 Kcal/die
• 12% = 120 kcal in proteine (soglia del rischio di Agostoni)
• 120 Kcal : 4 Kcal = 30 gr di proteine
• Due pasti solidi
2 X 250 gr di latte vaccino
18 gr +
16 gr = 34 gr di proteine
• Senza considerare biscotti, frutta e verdura
• 18 gr X 4 Kcal = 72 Kcal = 7,2% (LARN:1,8gr/kg/die)
Luoghi comuni
•
•
•
•
•
•
•
•
La frutta per allenarlo al cucchiaino
A otto mesi il tuorlo d’uovo con cautela
Formaggio magro
Formaggino omogeneizzato
Inserimenti singoli di nuovi alimenti
Evitare fritti e insaccati
Niente sale
Mais y tapioca
autoregolazione
motivazione
omeostasi
Neuroni specchio
• Sistema diretto
imitazione neonatale
• Sistema indiretto
imitazione vera
Dietary prevention of allergic diseases in infants and
small children. Part III: Critical review of published
peer-reviewed observational and interventional studies
and final recommendations. Muraro A et al. Section on
Paediatrics, European Academy of Allergology and Clinical Imunology
Pediatr Allergy Immunol. 2004 Aug;15(4):291-307.
Non esiste evidenza di un effetto
preventivo sulle allergie di una dieta
restrittiva dopo i sei mesi
Early introduction of fish decreases the risk of
eczema in infants, B Alm et al (SW)ADC 2009;94:11
Can early introduction of egg prevent egg allergy
in infants? A population-based study.
Koplin JJ et al. J Allergy Clin Immunol. 2010 Oct;126(4):807-13.
Dieta 1969
Dieta 1977
Dieta 1980
PROTEINE
LARN 1996 Livelli di assunzione raccomandata di proteine
Etá (anni)
Livello di sicurezza (L.S.) L.S. corretto per la qualitá
(gr. proteine/kg/die)
proteica (gr/kg/die)
0,50-0,75
0,75-1,00
1,5
2,5
3,5
4,5
5,5
6,5
7,5
8,5
9,5
1,65
1,48
1,17
1,13
1,09
1,06
1,02
1,01
1,01
1,01
0,99
2,09
1,87
1,48
1,43
1,38
1,34
1,29
1,28
1,28
1,28
1,25
Fatal and Nonfatal Outcomes, Incidence of
Hypertension, and Blood Pressure Changes in
Relation to Urinary Sodium Excretion
European Project on Genes in Hypertension (EPOGH)
Katarzyna Stolarz-Skrzypek, et al. JAMA. 2011;305(17):1777
Prospective population study, involving 3681
participants without cardiovascular disease (CVD)
Conclusions In this population-based cohort,
systolic blood pressure, but not diastolic pressure,
changes over time aligned with change in sodium
excretion, but this association did not translate
into a higher risk of hypertension or CVD
complications. Lower sodium excretion was
associated with higher CVD mortality.
Sustained self-regulation of energy intake. Loss
of weight in overweight subjects. Maintenance of
weight in normal-weight subjects.
Ciampolini M. et al. Nutr Metab (Lond). 2010 Jan 19;7:4.
• Dietary restraint is largely unsuccessful for controlling
obesity. As an alternative, subjects can easily be trained to
reliably recognize sensations of initial hunger (IH) a set of
physiological sensations which emerge spontaneously, not
necessarily at planned mealtimes, and may be the afferent
arm of a homeostatic system of food intake regulation.
• 74 overweigt subjects (OW: BMI > 25) and 107 normal
weight (NW) subjects were randomly allocated to either
trained (OW: N = 51; NW N = 79) or control (OW: N = 23;
NW: N = 28) groups.
• Over a 5 month period the IHMP resulted in significant loss
of weight in OW subjects compared to controls practicing
dietary restraint. NW subjects maintained weight overall,
however NW HBG subjects also lost weight compared to
controls.