il nostro mondo - Società Italiana di Fisica

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il nostro mondo - Società Italiana di Fisica
il nostro mondo
La Società Italiana di Luce di Sincrotrone
FEDERICO BOSCHERINI*
Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università di Bologna, Italia
La Società Italiana di Luce di Sincrotrone
(SILS) è la società scientifica indipendente e
multidisciplinare che promuove l’uso della luce
di sincrotrone, favorisce il coordinamento delle
attività e rappresenta la vasta e diversificata
comunità scientifica coinvolta nella
progettazione, costruzione ed uso delle grandi
infrastrutture di ricerca in questo campo. Dopo
una breve introduzione alla luce di sincrotrone
verrà descritta la comunità scientifica italiana,
il ruolo della SILS, le sue principali attività e le
prospettive della ricerca nell’ambito della luce
di sincrotrone e dei laser ad elettroni liberi.
1 La luce di sincrotrone: uno strumento
multidisciplinare avanzato nelle scienze
fisiche, chimiche, naturali e biomediche
La luce (o radiazione) di sincrotrone è
la radiazione elettromagnetica emessa da
elettroni relativistici che circolano negli
acceleratori di elettroni. Le proprietà di
emissione furono studiate inizialmente per
la loro rilevanza per la costruzione degli
acceleratori dedicati alla fisica delle particelle.
A partire dagli anni ’50 e ’60 del secolo scorso la
comunità scientifica ha intuito che le proprietà
della luce di sincrotrone sono di grande
interesse anche per altre applicazioni. Dopo
i primi studi pioneristici vi è stato uno sviluppo
che non si può non definire impetuoso – legato
essenzialmente ai cambiamenti delle proprietà
della sorgente in termini di brillanza, coerenza,
polarizzazione e risoluzione temporale.
L’evoluzione delle proprietà della sorgente non
è stata semplicemente di tipo migliorativo, ma
è stata talmente radicale da aprire nuovi campi
dell’indagine scientifica.
La prima comunità scientifica coinvolta
nell’uso della luce di sincrotrone è stata quella
della fisica della materia, ma successivamente
le applicazioni si sono rapidamente estese
alla chimica, le scienze della terra, la biologia,
le scienze ambientali e la medicina e più
recentemente l’archeologia e le scienze dei
beni culturali. Oggigiorno, sostanzialmente
tutte le discipline scientifiche sono interessate
alla generazione e all’uso della luce di
sincrotrone e la maggior parte dei paesi
* Presidente della SILS
www.synchrotron-radiation.it
74 < il nuovo saggiatore
industrializzati si sono dotati di una o più
“facility” di luce di sincrotrone.
La ricerca con luce di sincrotrone è un
esempio di sviluppo interdisciplinare di
grande interesse e rilevanza. Nel medesimo
laboratorio, composto da decine di apparati
sperimentali che sfruttano i diversi metodi
sperimentali (le cosiddette “beamline”)
lavorano fianco a fianco ricercatori di ambiti
disciplinari e studi universitari anche molto
diversi, uniti dall’applicazione del medesimo
metodo sperimentale e schema interpretativo
e impegnati nella ricerca delle applicazioni
più interessanti o del superamento dei
limiti strumentali. È improbabile che uno
studente universitario di fisica immagini
che le sue conoscenze possano essere utili
in un campo apparentemente così lontano
come la paleontologia – ma è proprio ciò che
accaduto recentemente con l’applicazione
della microtomografia con contrasto di fase
allo studio dell’anatomia dei primi vertebrati
o degli inclusi fossili delle ambre.
Infine, è importante notare che la ricerca
con luce di sincrotrone ha un ruolo importante
nella aggregazione dei ricercatori e nella
ottimizzazione degli investimenti legata
alla costruzione e gestione di una grande
infrastruttura di ricerca. Specialmente nei
campi in cui l’uso ha una più lunga tradizione –
per esempio nella fisica della materia – l’utilizzo
condiviso di strumentazione avanzata da parte
di numerosi gruppi di sedi e istituzioni diverse
ha permesso di effettuare salti di qualità nel
livello qualitativo e quantitativo dell’indagine
scientifica. L’esperienza dimostra inoltre che
lo sfruttamento delle risorse centralizzate
rese disponibili alla comunità scientifica dai
laboratori di luce di sincrotrone può essere
ottimizzata efficacemente finanziando
programmi collaterali di ricerca e di supporto
all’utenza.
2 La comunità italiana ed il ruolo della SILS
Le ricerche sulla generazione di luce di
sincrotrone e sulle sue applicazioni hanno
avuto forte impulso nel nostro Paese dalla
notevole tradizione nel campo della fisica
degli acceleratori [1], fin dai primi anni in
cui a livello internazionale si cominciava a
capirne l’importanza. Sull’ElettroSincrotrone
di Frascati furono realizzati negli anni ’60 studi
pioneristici, tra i quali la prima misura di spettri
di assorbimento di raggi X realizzata in Europa
[2]. Successivamente, presso i Laboratori
Nazionali di Frascati dell’INFN, nell’ambito
di una collaborazione con il CNR per la
realizzazione di un programma di utilizzazione
aperto all’utenza, furono realizzate diverse
beamline sull’anello di accumulazione ADONE.
E proprio su ADONE fu installato uno dei primi
magneti “wiggler” al mondo; nell’ambito del
progetto di luce di sincrotrone su ADONE,
portato avanti fino alla chiusura del 1992,
hanno mosso i primi passi molti colleghi – fisici
e non solo – che hanno coperto o tuttora
rivestono ruoli di grande rilevanza a livello
italiano ed internazionale.
A partire dal 1994 l’attività con luce
di sincrotrone in Italia si è focalizzata
principalmente intorno ai due laboratori
cosiddetti di “terza generazione”: Elettra [3],
sito nell’area di ricerca di Trieste, realizzato e
gestito dalla Società Elettra-Sincrotrone Trieste
S.C.p.A., e la European Synchrotron Radiation
Facility (ESRF) [4] a Grenoble, realizzato in base
ad un accordo tra numerosi paesi europei.
Si tratta di grandi infrastrutture di livello
eccellente nel contesto internazionale che
forniscono ad un’ampia comunità scientifica
fasci di luce con caratteristiche all’avanguardia.
A Trieste sono state realizzate 20 beamline che
coprono l’intervallo spettrale dall’infrarosso
ai raggi X su un anello di energia variabile
tra 2.0 e 2.4 GeV; le beamline sono state
realizzate e sono gestite da Elettra, dal CNR, in
collaborazione con l’INFN, e da enti stranieri. A
Grenoble sono in funzione circa 40 beamline
che coprono l’intervallo dai raggi X molli ai
raggi X duri, su un anello di energia di 6 GeV;
la maggior parte delle beamline sono state
realizzate da ESRF ma un numero significativo
anche da gruppi esterni a base nazionale –
tra cui ricordiamo la beamline italiana BM08
(GILDA). In parallelo a queste iniziative, sono
state realizzate alcune beamline [5] sull’anello
ad alta corrente DAFNE a Frascati con uso
parzialmente dedicato. La novità dell’ultimo
anno è l’entrata in funzione di FERMI, il laser
ad elettroni liberi (FEL) realizzato accanto ad
Elettra con un innovativo schema di “seeding”
da parte di un laser ottico esterno e con
caratteristiche di emissione di grandissimo
interesse in termini di risoluzione temporale,
coerenza e brillanza di picco. Per quanto
riguarda le prospettive future rimandiamo
all’ultima sezione.
La comunità italiana coinvolta nei progetti
di luce di sincrotrone è costituita dai fisici
ed ingegneri degli acceleratori, dai colleghi
coinvolti nella progettazione e gestione
delle beamline e dall’ampia comunità degli
utenti proveniente dalle Università e dagli
Enti di Ricerca (CNR, INFN e altri). Per quanto
riguarda i primi, si tratta dei fisici ed ingegneri
che operano presso la Elettra e di una parte
di coloro che lavorano presso i Laboratori
Nazionali di Frascati e alcune sezioni dell’INFN.
I colleghi coinvolti nella strumentazione della
linee operano presso la Elettra, ESRF, EMBL e
i Laboratori di Frascati dell’INFN. È presente
anche una numerosa comunità di ricercatori
italiani che operano presso i principali
laboratori in Europa e nel resto del mondo.
Per quanto riguarda gli utenti, si può stimare
la loro numerosità sulla base dei dati forniti
da Elettra ed ESRF. A Trieste si realizzano circa
400 esperimenti l’anno che coinvolgono circa
1200 ricercatori; a Grenoble il numero di utenti
italiani è dell’ordine di 1000 l’anno. A questi
vanno aggiunti gli utenti di altri laboratori
europei quali SOLEIL, BESSY, DESY, DIAMOND
ed altri, il cui numero è più difficile da stimare.
Da questo quadro è chiaro che l’attività
nel campo della luce di sincrotrone è molto
ampia e diversificata, interessa molteplici
ambiti scientifici ed è portata avanti sotto
la responsabilità di numerose istituzioni
italiane ed europee. Con lo scopo di favorire
il coordinamento delle attività è stata
dunque fondata nel 1992 la Società Italiana
Luce di Sincrotrone (SILS). I soci fondatori
furono Claudio Furlani, Settimio Mobilio,
Gilberto Artioli, Carla Cauletti, Nicola Rosato,
Claudio Quaresima e Rossana Camilloni.
Si sono succeduti alla Presidenza della
Società Claudio Furlani, Carlo Maria Bertoni,
Settimio Mobilio, Giovanni Stefani,
Carlo Mariani e Federico Boscherini. La SILS
è una società scientifica indipendente,
multidisciplinare e senza scopo di lucro.
Il funzionamento della società è regolato da
uno statuto che si può trovare sul sito della
società. Le attività di gestione della società
sono espletate dal Presidente e dalla Giunta
Esecutiva, che rappresentano per statuto
i diversi ambiti disciplinari coinvolti e che
vengono eletti dai soci; il Presidente e i membri
di giunta restano in carica due anni e sono
rieleggibili per una sola volta. La composizione
attuale della Giunta è riportata in tabella I;
Carlo Mariani svolge per il biennio 2012 –
2013 la funzione di “Past President”. Si può
notare che i membri di Giunta provengono
da università ed enti di ricerca, rappresentano
la natura interdisciplinare della Società e che
due colleghi operano all’estero in prestigiosi
istituzioni di ricerca europee. L’ambito di
attività della SILS è stato recentemente
ampliato e adesso include esplicitamente
anche le attività collegate allo sviluppo ed
alla utilizzazione dei FEL e delle sorgenti di
radiazione elettromagnetica basate su laser di
potenza.
La SILS è stata una delle prime società
scientifiche nel campo della luce di sincrotrone
a livello europeo ed è sicuramente una delle
più attive. Recentemente, è stato stabilito
uno stretto collegamento con la European
Synchrotron Users’ Organization (ESUO [6]):
l’attuale Presidente SILS è uno dei delegati
nazionali in ESUO ed il Past President è
membro del Comitato Esecutivo.
3 Attività principali della SILS
La SILS svolge la sua azione di promozione
e coordinamento delle attività con luce di
sincrotrone principalmente tramite i congressi
annuali e la scuola biennale. I congressi si sono
svolti con regolarità tutti gli anni, in diverse sedi
su tutto il territorio nazionale. I congressi SILS
sono l’occasione per una rassegna dei risultati
scientifici più recenti e per un aggiornamento
sugli sviluppi presso le facility di riferimento
per la comunità italiana. L’ultimo congresso
(il ventesimo) si è svolto presso l’Università
della Calabria (chairperson Raffaele Agostino)
a luglio 2012 con la partecipazione di circa
100 ricercatori (nella fig. 1 è riportata una foto
di gruppo). Il prossimo congresso si svolgerà
nell’ambito del congresso nazionale di Fisica
della Materia presso il Politecnico di Milano
dal 11 al 13 settembre 2013. Per tradizione,
Federico Boscherini
Presidente
Università di Bologna
Paolo Ghigna
Vicepresidente
Chimica e applicazioni
Università di Pavia
Antonella Balerna
Tesoriere
Fisica e applicazioni
Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN
Alberto Verdini
Segretario
Fisica e applicazioni
Istituto Officina dei Materiali del CNR,
Trieste
Michele Cianci
Scienze Biomediche e applicazioni
European Molecular Biology Laboratory,
Amburgo (D)
Alessandro Gualtieri
Cristallografia e Scienze della Terra
Università di Modena
e Reggio Emilia
Luigi Paolasini
Strumentazione e tecnologia
European Synchrotron Radiation Facility,
Grenoble (F)
Tab. I La Giunta Esecutiva della SILS per il biennio 2012-13.
vol29 / no1-2 / anno2013 >
75
Il nostro
mondo
Fig. 1 Foto di gruppo al XX Congresso Annuale della SILS, Università della
Calabria, luglio 2012.
nei congressi SILS viene dato largo spazio agli
interventi di giovani ricercatori.
La scuola di luce di sincrotrone è di grande
importanza per formare le nuove leve di
ricercatori nel nostro campo. La scuola SILS
– diretta instancabilmente da S. Mobilio e
G. Vlaic – ha cadenza biennale, durata di
due settimane e affronta tutti gli aspetti
salienti, dalla generazione della radiazione,
all’interazione con la materia, alla descrizione
dei principali metodi sperimentali e schemi
interpretativi teorici ad una rassegna delle
principali applicazioni. Le prime sette
edizioni della scuola, a partire dal 1990,
sono state organizzate nella splendida sede di
S. Margherita di Pula in provincia di Cagliari.
L’ottava edizione si è tenuta presso i Laboratori
Nazionali di Frascati dell’INFN. Dal 2007
la scuola si svolge nelle vicinanze di Trieste
in collaborazione con Elettra; le edizioni del
2007, 2009 e 2011 si sono tenute all’interno
del suggestivo castello di Duino mentre quella
del 2013 è prevista a Grado, tra il 16 ed il 27
settembre 2013. La scuola della SILS attrae
studenti e partecipanti da molti paesi e si è
affermata come una delle principali scuole in
questo campo a livello europeo. Per il 2013 è
in programma una nuova edizione del libro
di testo, essendo la prima [7] oramai non più
reperibile.
Nel 2012 l’attuale Giunta ha lanciato una
nuova iniziativa che ha avuto un notevole
successo: il bando per un premio per la miglior
tesi di dottorato nel campo della radiazione
di sincrotrone. Il premio è riservato a giovani
dottori di ricerca che abbiano sviluppato
metodi o strumentazione innovativi o abbiano
ottenuti risultati riguardevoli nell’applicazione
76 < il nuovo saggiatore
della luce di sincrotrone o della radiazione
emessa da free electron laser in uno specifico
ambito di ricerca. Il bando 2012 ha suscitato
l’interesse di ben 15 candidati ed il premio
è stato vinto da Giovanni Drera, che ha
conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in
Fisica, Astrofisica e Fisica Applicata presso
l’Università degli Studi di Milano, discutendo
la tesi “Electronic structure of TiO2 thin films
and LaAlO3-SrTiO3 heterostructures: the role of
titanium 3d 1 states in magnetic and transport
properties”. Nel 2013 è intenzione della SILS
emettere due bandi per premi per la miglior
tesi di dottorato, uno dei quali riservato alle
applicazioni in ambito biomedico.
Infine, in coerenza con i compiti statutari
della Società, la SILS esprime, quando ne
ravvisa la necessità, pareri esperti su progetti di
interesse della nostra comunità. Per esempio,
nel 2012 è stato pubblicato un documento
sul possibile uso dell’acceleratore SuperB
come sorgente di luce di sincrotrone. Tale
documento, frutto del lavoro di un gruppo
interdisciplinare ed internazionale di esperti
nominati dalla SILS, ha messo in evidenza punti
di forza e limiti di tale progetto.
4 Prospettive della ricerca nell’ambito della
luce di sincrotrone e dei laser ad elettroni
liberi
Sono diverse le sfide scientifiche e
organizzative che la comunità di luce di
sincrotrone e dei FEL dovrà affrontare nel
prossimo futuro, vedi tabella II.
La strumentazione di ESRF è in corso
di profondo aggiornamento. La prima
fase del “Upgrade Program” è in pieno
svolgimento e prevede un programma
articolato di ricostruzione di alcune beamline,
il miglioramento di altre, l’ottimizzazione
ulteriore della sorgente, la costruzione di nuovi
laboratori di supporto e altro ancora. È in fase
di discussione la seconda fase del Upgrade
Program, il cui elemento essenziale è una
radicale riprogettazione dell’acceleratore con
una riduzione dell’emittanza orizzontale di un
fattore 30/40. La comunità italiana può trarre
grandi benefici da tali novità ed è opportuno
mantenere tutto il supporto possibile alla
principale facility europea, dove già operano
molti scienziati italiani e un gran numero di
utenti.
La facility di Trieste si è, come già detto,
arricchita con FERMI, un FEL che emette
nell’ultravioletto da vuoto e, nel prossimo
futuro, nei raggi X molli fino a circa 1 keV.
Lo schema dell’acceleratore è innovativo
e fornisce fasci di radiazione con proprietà di
grandissimo interesse in termini di brillanza
di picco, coerenza e risoluzione temporale;
l’uso di un laser ottico esterno come seed
permette stabilità e riproducibilità di emissione
migliori di quanto ottenibile con l’emissione
spontanea. I metodi sperimentali possibili con
questo nuovo strumento sono probabilmente
ancora in larga parte da scoprire e la loro
ottimizzazione richiederà una approfondita
conoscenza delle proprietà della sorgente.
È importante fare in modo che la comunità
italiana possa utilizzare al meglio questo nuovo
strumento in ogni ambito scientifico.
Ad Amburgo l’European Molecular Biology
Laboratory [8], di cui l’Italia è stato fondatore
e contributore sin dal 1974, ha di recente
completato la costruzione sul nuovo anello
f. boscherini: La Società Italiana di Luce di Sincrotrone – SILS
di PetraIII di due nuove linee di luce per la
biologia molecolare dedicate alla cristallografia
e alle misure a basso angolo. La comunità
italiana sicuramente potrà trarre grande
beneficio dall’uso di questa strumentaziona
avanzata.
Sempre ad Amburgo è in costruzione
European X-ray Free Electron Laser (European
XFEL [9]); si prevede che i primi esperimenti si
possano svolgere tra il 2015 e 2016. Si tratta
di una collaborazione internazionale che
coinvolge diversi paesi europei. La sorgente
è basata su un acceleratore lineare con
cavità a radiofrequenza superconduttive
con emissione principalmente nei raggi X;
le proprietà di emissione sono di enorme
interesse e non è difficile prevedere che
saranno possibili esperimenti radicalmente
nuovi rispetto a quelli ora possibili. È essenziale
che il nostro Paese partecipi a questi sviluppi
a pieno titolo e alla pari con i partner europei.
Per ottenere tale risultato è urgente la
definizione delle modalità di partecipazione
italiana alla struttura organizzativa di European
XFEL, attualmente non chiarite.
Sono al momento in costruzione o
progettazione alcune infrastrutture di ricerca
nel nostro campo, la cui evoluzione verrà
seguita con attenzione dalla nostra comunità.
Il progetto STAR, una collaborazione tra
l’Università della Calabria e il CNISM e in corso
di realizzazione presso l’Università della
Calabria, prevede la costruzione di una
sorgente basata su Thomson Back Scattering
di elettroni relativistici e di stazioni
sperimentali (inizialmente per applicazioni
tomografiche); si tratta di un progetto su scala
relativamente limitata ma ciononostante
di grande interesse anche come possibile
modello di sorgente di costo contenuto
realizzata all’interno di un campus
universitario. Nell’area romana, alcuni
progetti di sorgenti avanzate di radiazione
di sincrotrone si sono succeduti negli ultimi
anni, grazie alla tradizione nel campo della
fisica degli acceleratori e all’esistenza di un
forte bacino di utenza locale: il progetto SPARC
con il laboratorio annesso per lo studio della
•
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•
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radiazione pulsata auto-amplificata, il progetto
SPAR-X, il già menzionato SuperB e molto
recentemente la nuova proposta IRIDE, per ora
in fase di prima elaborazione, costituita da un
laboratorio multi-disciplinare incentrato sullo
sviluppo e sulla realizzazione di un acceleratore
lineare basato su cavità a radiofrequenza
superconduttrici. È indispensabile seguire con
attenzione tale progetto, che potrebbe sfociare
nella realizzazione di una delle sorgenti più
avanzate a livello mondiale, facendo in modo
che la progettazione della sorgente di fotoni
avvenga con il pieno coinvolgimento della
comunità di utenti.
L’accesso alle grandi infrastrutture di ricerca
di luce di sincrotrone è regolato da schemi
di revisione dei progetti da parte di comitati
di programma e valutazione dei risultati
ottenuti dai gruppi di ricerca. Questo schema
è stato per molti anni accompagnato da
programmi generalisti (cioè, non tematici)
di supporto all’utenza finanziati a livello
europeo (“transnational access”) che hanno
garantito l’accesso alle infrastrutture basato
esclusivamente sul merito. Vari programmi
di supporto si sono succeduti nel corso
degli ultimi anni ed hanno garantito alla
comunità scientifica l’accesso alle facility
europee; è da notare che tali schemi non
comprendono ESRF, il cui budget include
il supporto all’utenza. Pertanto, la decisione
della Commissione Europea di non finanziare
il progetto ELISA nel 2011 ha causato
grande sorpresa, mitigata soltanto in parte
dal finanziamento di un progetto di supporto
all’utenza di biocristallografia (INSTRUCT
[10]). Dopo una fase di stallo in cui è venuto
a mancare il supporto a livello europeo – e
di conseguenza anche il supporto all’utenza
italiana di Elettra – è stato approvato, anche
se in forma ridotta, il progetto CALIPSO [11],
che si concluderà nel 2015. È di fondamentale
importanza adoperarsi affinché, anche
dopo la conclusione di CALIPSO, vengano
finanziati schemi di supporto all’utenza che
garantiscano l’accesso alle infrastrutture di
ricerca esclusivamente sulla base del merito
scientifico.
Approvazione a livello nazionale e con inquadramento europeo, di un programma di
sviluppo decennale, condiviso e sostenibile, che coinvolga in modo vincolante tutti gli
enti e le istituzioni, anche in considerazione dei nuovi progetti in corso di realizzazione
o progettazione.
Garantire l’ammodernamento della strumentazione delle beamline esistenti di elevato
valore scientifico per la comunità.
Rilancio dei progetti di ricerca legati all’uso della luce di sincrotrone e dei FEL condotti da
gruppi universitari e di enti di ricerca.
Prosecuzione, dopo la scadenza di CALIPSO, dei programmi di sostegno agli utenti a livello
italiano ed europeo.
Tab. II Punti chiave per una politica della ricerca italiana nel campo della luce di sincrotrone e dei
laser ad elettroni liberi
La strumentazione avanzata presente
nei laboratori di luce di sincrotrone e le
competenze dei ricercatori che vi operano
garantiscono l’accesso a metodi sofisticati
ed innovativi per l’analisi fine della materia
ad una numerosa comunità scientifica.
L’esperienza di diversi paesi ha dimostrato
che un salto di qualità nel livello della ricerca
si può ottenere finanziando progetti svolti
in larga parte presso le facility, ma condotti da
gruppi esterni (universitari o di enti di ricerca).
Per esempio, in questo schema si possono
realizzare camere sperimentali dedicate a
ricerche in ambiti ben definiti o rivelatori
innovativi specializzati. In Italia, l’esperienza dei
progetti “PURS” dell’Istituto Nazionale per la
Fisica della Materia è stato un grande successo
ed i progetti “PIK” recentemente finanziati
tramite la Sincrotrone Trieste seguono tale
positiva tradizione. In Germania, il “Komitee
Forschung mit Synchrotronstrahlung – KFS”
[12] svolge da anni tale importante ruolo in
stretto collegamento con il ministero federale,
finanziando in modo sostanziale la ricerca
condotta da gruppi universitari e di enti di
ricerca presso le facility. Si tratta di un modello
da considerare con grande attenzione anche
per il nostro Paese. È auspicabile che nel futuro
venga avviato un programma che permetta
continuità nella emanazione di bandi per
progetti collegati alla luce di sincrotrone sotto
la responsabilità di gruppi esterni.
Ringraziamenti
Ringrazio i colleghi della Giunta Esecutiva,
Carlo Mariani, Giovanni Stefani e Settimio
Mobilio per il loro contributo alla stesura di
questo articolo.
Bibliografia
[1] L. Palumbo, Il Nuovo Saggiatore, 28 N. 5-6
(2012) 52.
[2] P. Jaeglé, G. Missoni, P. Dhez, Phys. Rev.
Lett.,18 (1967) 887.
[3] www.elettra.eu
[4] www.esrf.eu
[5] web2.infn.it/Dafne_Light
[6] www.esuo.org
[7] S. Mobilio e G. Vlaic (Curatori), “Synchrotron
Radiation: Fundamentals, Methodologies
and Applications”, Atti di Conferenze, vol. 82
(Società Italiana di Fisica, Bologna) 2003.
[8] www.embl.de
[9] www.xfel.eu
[10] www.structuralbiology.eu
[11] www.calipso.wayforlight.eu
[12] http://sni-portal.uni-kiel.de/kfs/
vol29 / no1-2 / anno2013 >
77