O.D.G. afferente il disegno di legge n. 2244
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O.D.G. afferente il disegno di legge n. 2244
OGGETTO: O.D.G. afferente il disegno di legge n. 2244 relativo ai militari che prestarono servizio nella R.S.I.; Il Sindaco precisa che in data 17.03.05 quattro consiglieri hanno presentato, ai sensi dell’art. 9 dello Statuto Comunale, una mozione come da allegato. Apertasi la discussione il Cons. Ferraresso chiede al Presidente se è possibile far parlare il Vice Presidente dell’A.N.P.I. Provinciale Sig. Mion Corrado, presente in sala. Il Sindaco precisa che non ha nulla in contrario a far parlare il Vice Presidente A.N.P.I. tuttavia invita i signori Consiglieri a far conoscere in via preventiva le iniziative di questo genere. Prende la parola il Sig. Mion Corrado il quale saluta i Consiglieri e riguardo all’o.d.g. in oggetto fa presente che si sta vivendo una fase storica di revisionismo. Ritiene sia giusto che la storia possa essere meglio precisata e che vengano portati ulteriori contributi alla stessa, però non arrivare a trasformarla in una revisione di parte. Informa che da alcuni anni il partito AN ha presentato un disegno di legge che parifica i combattenti che operarono nella R.S.I. a coloro che combatterono per la liberazione dell’Italia. Precisa che questo disegno di legge era già stato presentato nel 1995 e allora non ebbe alcun esito, poi ripresentato nel 2001 è diventato quest’anno il disegno di legge n. 2244, che consta di due articoli. L’art. 1 così recita “I soldati, i sottufficiali e gli ufficiali che prestarono servizio nella R.S.I. sono considerati a tutti gli effetti militari belligeranti, equiparati a quanti prestarono servizio nei diversi eserciti dei paesi tra loro in conflitto durante la II° guerra mondiale”. Grazie a questo articolo i combattenti della R.S.I. sono considerati militari a tutti gli effetti. A Suo giudizio questo disegno di legge deve essere valutato soprattutto nel merito politico e morale. La pacificazione è già stata fatta nel 1946, con l’amnistia si cercò di ricreare un clima di pacificazione. Per quanto riguarda l’aspetto morale, il Sig. Mion non ritiene giusto parificare chi ha combattuto per l’Italia con quanti si fecero complici consapevoli o inconsapevoli, con i nazisti. Conosce personalmente dei partigiani che ricevuta la cartolina-precetto della R.S.I. furono mandati in Germania per le esercitazioni e tornati in Italia si associarono alle formazioni partigiane. Con i combattenti della Repubblica Sociale ci furono oltre l’esercito, le brigate nere, la Guardia Nazionale Repubblicana, le S.S. italiane e la decima M.A.S.; certamente ci saranno stati dei casi di persone in buona fede, ma la maggioranza dei combattenti non era in buona fede. A suo giudizio questo disegno di legge riapre la ferita di allora ed è stato inopportuno riproporlo. U:\GIORGIA\DELIBERE C.C\C.C. 2005\C.C. DEL 11.04.05\mozione.doc Prende la parola il Consigliere Zerbini il quale fa presente che quando si trattò di sottoscrivere l’o.d.g., vedendo l’art. 1 del disegno di legge, gli vennero in mente le brigate nere, le S.S. italiane e altro ancora. Ritiene inqualificabile considerare quel servizio come servizio militare. Di conseguenza sarebbe stato un tradimento disobbedire alla cartolina-precetto per cui si tratterebbe di passare come traditori i partigiani. Sono affermazioni inqualificabili. La Cons. Bano Luigina fa presente che per l’occasione ha voluto leggere diversi libri sulla II° Guerra mondiale in quanto a scuola quel periodo è stato trattato molto velocemente. Precisa che si è arrivati all’otto settembre dopo venti anni di dittatura fascista. Il Generale Badoglio e la famiglia reale si erano ritirati a Brindisi. La notizia dell’armistizio non è riuscita ad arrivare dappertutto e non si capiva se si era alleati dei tedeschi o degli americani. Pochi erano i soldati anziani, gran parte erano giovani e fra questi c’era suo padre, il quale per tornare in Italia dovette difendersi sia dai partigiani di Tito sia dai tedeschi. Ricorda che tra i combattenti della R.S.I. c’erano ragazzi che andavano a combattere contro le formazioni partigiane titine. Inoltre non ci fu possibilità di venire a conoscenza delle foibe, afferma, pertanto, di essere personalmente favorevole a questo progetto di legge. Infine ricorda che Papa Giovanni Paolo II per tutto il Suo episcopato ha cercato di rendere tutti fratelli. La Cons. Carletti non condivide quanto esposto dalla Consigliera Bano, non le sorprende che ci siano modi diversi di pensiero. Ricorda che la nostra Repubblica trova le sue fondamenta nelle radici partigiane. Ritiene vi siano state responsabilità soggettive ben precise di coloro che si sono battuti a fianco dei tedeschi o fascisti e che si debba essere riconoscenti a chi ha combattuto e si è sacrificato per la democrazia. Fa presente che già nella scelta tra monarchia e repubblica il popolo si è espresso e non trova condivisibile la scelta della Consigliera Bano, ricorda chi è caduto o ha sofferto per la libertà ed esempi ce ne sono stati anche a Vigonovo. Il Sindaco fa presente che anche in seno alla maggioranza c’è stato ampio dibattito e che è stata lasciata libertà di coscienza. Afferma che personalmente voterà a favore della mozione per questi motivi: si deve fare una distinzione tra il perdono umano e il perdono storico. Chi combattè per la libertà della patria furono tre eserciti: 1)l’esercito americano alleato, 2)l’esercito partigiano, ricorda che la resistenza italiana è stata tra le più numerose in Europa, 3) le masse di contadini italiani e della piccola borghesia assieme alle parrocchie, che misero a repentaglio la loro vita aiutando i partigiani e gli alleati. Non fu una guerra civile ma la ribellione di un popolo stanco della guerra e dei danni da essa prodotti. Voterà pertanto contro la proposta di legge ricordando che il perdono umano va dato e si può essere parzialmente d’accordo anche con quanto dichiarato dalla Cons. Bano. A riguardo della morte del Sommo Pontefice fa presente che è intenzione dell’amministrazione intitolare una piazza, soprattutto per i meriti indiscussi della persona e per i Suoi sforzi a favore dell’unità delle religioni. U:\GIORGIA\DELIBERE C.C\C.C. 2005\C.C. DEL 11.04.05\mozione.doc IL CONSIGLIO COMUNALE Esaminato il disegno di legge n. 2244 posto nel calendario dei lavori dell'aula del Senato della Repubblica, con il quale si afferma che i militari che dopo l'8 settembre1943 prestarono servizio nella Repubblica Sociale Italiana (R.S.I) sono considerati a tutti gli effetti militari belligeranti, equiparati ai soldati che combatterono con il risorto esercito Italiano contro la Germania, ai militari fatti prigionieri dai Tedeschi dopo 1'8 settembre 1943, ed internati nei campi di concentramento in Germania, ai partecipanti alla Resistenza come partigiani e patrioti, e ai deportati nei lager nazisti; constatato che tale disegno di legge aprirebbe un conflitto non sanabile tra la legislazione dello Stato legittimo sorto dopo 1'8 settembre 1943 e quella di un governo come il governo di Salò, di puro fatto, definito della nostra giurisprudenza come "il governo fantoccio al servizio del tedesco invasore e privo di legittimità, nonchè pedissequo collaboratore dell'esercito germanico e delle SS nei rastrellamenti e nelle efferate stragi nazifasciste, nell'arresto e nella deportazione di cittadini italiani e stranieri di religione ebraica; respinge questo assurdo giuridico e morale che confligge con il diritto internazionale, con la stessa Costituzione democratica e con la verità storica; invita l'intero Senato a non procedere all'esame del predetto disegno di legge 2244 e a deliberare la sua decadenza. Messo ai voti dal Sindaco – Presidente il su esteso partito di deliberazione ottiene in forma palese, per alzata di mano, presenti n. 14 consiglieri, voti favorevoli n. 10, astenuti: 1 (Zambolin) contrari:3 (Bano, Lando e Vania). U:\GIORGIA\DELIBERE C.C\C.C. 2005\C.C. DEL 11.04.05\mozione.doc