Edilizia e rami affini

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Edilizia e rami affini
lavoro
Giornale dell'Organizzazione cristiano-sociale ticinese
19 maggio 2011 - Anno LXXXVI - N.9 - CHF 1.00 - G.A.A. 6900 Lugano
pagine 4-5
 Prossimo numero: 9 giugno 2011
Parlamento
Gianni Guidicelli
è il Primo cittadino
pagina 6
Valora
Quali prospettive
per i dipendenti?
pagine 8-9
AET senza
carbone
«No» all’iniziativa
«Sì» al controprogetto
pagina 11
Apprendisti
Novità sullo sconto
per l’abbonamento
Arcobaleno
pagina 2-3
pagine
11
Edilizia
e rami affini
Ombre grigie
sui cantieri ticinesi
Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano
Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - [email protected] - www.ocst.com
2
Sindacato  Edilizia
19 maggio 2011 il Lavoro
Edilizia e rami affini
La flessibilità per scaricare
i rischi sui lavoratori
L’OCST ha convocato
una conferenza stampa
per denunciare le irregolarità ed i problemi sempre più frequenti nel settore edile.
quello della verifica dell’autenticità della dichiarazione di indipendenza fornita dai lavoratori distaccati autonomi.
Gli appalti ruotano oggi eccessivamente attorno al criterio del
minor offerente. Occorre perciò
conferire un peso maggiore ai criteri qualitativi, peraltro già previsti
dalla legge.
«N
el settore edile è in atto
una diffusione capillare e imponente di
forme organizzative improntate alla flessibilità che aprono il
varco e rendono più occultabili abusi e distorsioni. Il pedaggio più pesante è evidentemente pagato dai lavoratori.
Questa la denuncia pubblica
dell’OCST per bocca del suo
segretario cantonale Meinrado Robbiani.
Questa tendenza si colloca nell’alveo dell’evoluzione generale del mondo del lavoro. L’edilizia, più di altri, ha però anche tratto occasioni
di flessibilità dal nuovo ordinamento sulla libera
circolazione che consente di attingere a piene
mani ad apporti esterni e adattabili alle sollecitazioni del mercato, sui quali scaricare parte
dei rischi aziendali. È in particolare il caso del
lavoro distaccato, del lavoro interinale e delle
assunzioni di breve termine tramite notifica.
L’afflusso di imprese estere tramite il lavoro
distaccato ha pure incrementato la pratica del
subappalto, che si è trasformato in una fonte
di deregolamentazione ulteriore del mercato.
Questa prassi è rapidamente scaduta in vere
Irregolarità recentemente
riscontrate
nei cantieri ticinesi
Vicenda ex-Palace Lugano
 superamento sistematico dell’orario di lavoro
 subappalti a catena (4 imprese di casseratura
presenti in un anno)
 salari pagati in euro, minimi contrattuali non
rispettati
 il Ministero pubblico apre un’inchiesta per
le seguenti ipotesi di reato: estorsione, usura e
falsità in documenti
Cantiere Balerna
 palazzina in fase di ristrutturazione, nessuna
impresa di gessatura presente, impiegati al momento
del controllo un pensionato AVS, una persona al beneficio dell’assistenza, un frontaliere senza notifica di la-
e proprie catene di subappalti che snaturano il
mercato e sono terreno fertile per pressioni ed
abusi che ricadono soprattutto sulla manodopera distaccata, e per questo sono difficilmente identificabili e verificabili.
La libera circolazione, tuttavia, è solo lo strumento utilizzato male dalle imprese che sono
le responsabili delle forme di degenerazione
che sono andate emergendo nel mercato edile. Sono le imprese locali a scadere nella deriva del subappalto e a fare appello al lavoro distaccato o alle altre forme di impiego flessibile
di manodopera. La responsabilità si estende
ampiamente anche agli studi di architettura
e di ingegneria, che sono parimenti coinvolti
nell’attribuzione di mandati a ditte estere.
Un aspetto di particolare rilevanza rimane
voro e un responsabile del cantiere occupato a tempo
pieno presso un’agenzia di sorveglianza ticinese
Cantiere Grancia
 lavoratori pagati in contanti in euro (14 euro all’ora)
Nuova discoteca Casinò Lugano
 società di ristorazione e gestione esercizi
pubblici che assume personale edile (gessatori,
manovali edili) per allestire una nuova discoteca
 notifiche di lavoro mancanti, lavoratori che
scappano durante il controllo del sindacato
Impresa di gessatura
 dichiara di non avere dipendenti, assume
diversi lavori, lavora esclusivamente con interinali
Div. ditte del gesso e piastrelle
 fiorire di Sagl composte esclusivamente da lavoratori che, pur assumendosi il completo rischio
aziendale, sono pilotate dall’esterno da parte di
terze persone
Controlli e sanzioni
Alle autorità, in parte ancora
insufficientemente
consapevoli della deriva in atto, si chiede
un’attenzione particolare al subappalto, limitandone l’autorizzazione e vigilando sulle modalità di
attuazione.
Allo scopo di arginare le citate
derive è indispensabile potenziare gli strumenti di controllo, sanzionare più severamente gli
abusi e correggere la rotta generale del settore.
Il volume del lavoro distaccato è tuttavia tale
da consentire agli ispettori di verificarne solo
una piccola parte (poco più del 10 per cento).
Inoltre l’importo delle sanzioni in caso di infrazione agli obblighi legali non sono tali da costituire un effettivo deterrente. Anche in considerazione del numero tuttora elevato di infrazioni
è ineludibile un aumento delle sanzioni.
Per questo lo strumento della cauzione merita di essere generalizzato. Consente di fare in
modo che le ditte estere, qualora risultino inadempienti rispetto alle norme contrattuali legali,
possano essere più agevolmente sanzionate,
 fiorire di lavoratori indipendenti (veri o falsi
padroncini) che si riuniscono in consorzi di fatto
per opere di medio-grande entità senza rispettare
le condizioni contrattuali
Div. imprese di costruzione
 offerte sottocosto per assumere lavori in tutto
il Ticino ma tempo e spese di viaggio a favore dei
lavoratori non riconosciuti (mobilità senza oneri
aziendali)
Div. imprese edili e affini
 superamento dell’orario di lavoro
 lavoro al sabato senza autorizzazione o notifica
 relativizzazione del concetto sicurezza sui
cantieri (risparmi speculativi)
 mancato riconoscimento delle qualifiche
professionali acquisite (lavoratori qualificati pagati
come lavoratori senza qualifica)
 lavoro sotto le intemperie (in particolare, pioggia)
Sindacato  Edilizia
19 maggio 2011 il Lavoro
evitando che sfuggano alle proprie responsabilità lasciando i danni nel nostro Cantone.
Oltre a rafforzare gli argini contro gli abusi è
indispensabile iniettare nel settore edile una
più netta consapevolezza della responsabilità
primaria delle imprese. Questo processo deve
potere poggiare su una strutturata azione delle
associazioni professionali, capaci di cogliere la
sfida che si pone.
Le associazioni di categoria devono anche
sapere governare il lavoro distaccato. Non si
tratta di estirparlo ma di governarne il volume e
di farlo rientrare in un disegno di complementarietà e di reciprocità.
L’approccio speculativo oggi prevalente
deve preoccupare poiché causa una devastante involuzione del settore.
L’OCST lancia un grido d’allarme, chiamando
a raccolta gli enti portatori di una responsabilità
collettiva (associazioni padronali, amministrazione pubblica, magistratura). Sollecita in particolare
l’organizzazione di una conferenza cantonale che,
appositamente preparata, metta tutti questi protagonisti attorno ad un tavolo per affrontare con
rigore l’evoluzione del settore e i necessari rimedi.
Paolo Locatelli, responsabile del settore
edilizia e rami affini per l’OCST ha affermato «il
caso emerso al cantiere ex-Palace a Lugano
è più grave della media, ma è emblematico di
quanto sta accadendo all’edilizia ticinese».
Ha portato esempi concreti delle degenerazioni in atto: subappalti a catena, stipendi
bassissimi, di gran lunga più bassi dei minimi
stabiliti nei contratti; lavoratori senza permessi, lavoratori finti indipendenti in consorzio per
accaparrarsi grossi progetti a prezzi stracciati... «La situazione è grave e va affrontata, non
ci si deve nascondere, bisogna aumentare i
controlli e rendere più efficaci le sanzioni».
In un clima così degenerato aumenta anche
la pressione delle associazioni di categoria.
«Le trattative per il rinnovo del Contratto nazionale mantello dell’edilizia sono cominciate
nel peggiore dei modi: le imprese hanno già
elaborato un elenco di proposte che vanno
nella direzione di un notevole allentamento
dei vincoli odierni. Le organizzazioni sindacali
stanno per questo già preparandosi al confronto, con l’intento di tutelare una categoria
di lavoratori già sotto pressione».
Caniere ex Palace di Lugano
Fatti inquietanti
I
l cantiere NCCL è da diversi mesi sotto
stretta osservazione da parte dei sindacati, degli ispettori della Commissione
Paritetica e dell’Associazione Interprofessionale di Controllo. Ha pure subìto verifiche
da parte della Polizia. Segnalazioni e dubbi
sull’operato di alcune imprese sono del resto
stati resi noti con puntualità al committente
dell’opera, il Municipio di Lugano.
Il comunicato del 10 maggio scorso del
Ministero pubblico, nel quale viene comunicata l’apertura di un’inchiesta penale nei
confronti di due cittadini stranieri responsabili
di un’impresa (uno di essi, in stato di detenzione preventiva) purtroppo non stupisce. La
ditta in questione, impiegata con la modalità
del subappalto dal consorzio COMSA, era seguita con particolare attenzione dai sindacati.
L’OCST è in particolare riuscita ad ottenere
una tutt’altro che scontata dichiarazione scritta di un dipendente sul versamento di salari in
euro nettamente inferiori ai minimi contrattuali.
Al di là dell’inchiesta condotta dal Ministero
pubblico, alcune domande sorgono spontanee. Cosa ci si doveva attendere da un appalto milionario deliberato ad un consorzio con
mentalità e metodo di fare impresa diverso
rispetto a quello applicato alle nostre latitudini
(112 mio di franchi!)?
Nella gara d’appalto, le differenze di offerta
cosa potevano mai nascondere (17 mio tra la
prima e la seconda, 20 mio tra la prima e la
terza e 72 mio tra la prima e la quarta) se non
potenziali abusi? Come hanno potuto agire,
quasi indisturbati, dei faccendieri che si sono
«distinti» solo nel caporalato e nella più squallida delle degenerazioni?
L’OCST - che ha avuto un ruolo attivo nella segnalazione e nella denuncia delle nefandezze effettuate da queste ditte in subappalto (ritenuto che, in poco più di un anno,
sono state occupate in subappalto qualcosa
come 4 distinte ditte di casseratura) - ribadisce che questo «modo di fare impresa» deve
essere combattuto ed evitato con vigore e
determinazione.
3
Iniziativa parlamentare generica
Modifica della Legge
sulle commesse pubbliche
Riportiamo il testo dell’iniziativa parlamentare generica per la modifica della
Legge sulle commesse pubbliche presentata la scorsa settimana da Gianni
Guidicelli.
I
fenomeni di degenerazione dei metodi e
delle condizioni di lavoro denunciati dai
sindacati nel settore edile, mettono ulteriormente in discussione le norme che regolano la concessione degli appalti pubblici.
Il criterio principale del minor offerente, alla
prova dei fatti, più che a far giocare la concorrenza in modo sano, porta a cercare di
contenere le offerte attraverso l’appello a ditte estere, a forme flessibili di impiego della
manodopera e a metodi di lavoro che erano
sinora sconosciuti alle nostre latitudini. Il fenomeno del subappalto spesso degenera in
subappalti a catena di cui più nessuno ha il
controllo.
Questa situazione, oltre che creare disagio
alla manodopera occupata e fenomeni di vero
e proprio sfruttamento denunciati in questi
giorni, non è sicuramente soddisfacente per
gli enti pubblici appaltanti. Il presunto risparmio sull’opera che si ritiene di realizzare tramite l’appalto al minor offerente, spesso non
si realizza o, peggio, genera ulteriori oneri alla
collettività che è chiamata a coprire oneri sociali e salari non pagati da ditte che appaiono
e scompaiono lasciando spesso buchi finanziari.
Viene inoltre a mancare l’effetto benefico
sull’economia locale.
Alla luce di questa preoccupante situazione
ritengo sia indispensabile rivedere le disposizioni della Legge sulle commesse pubbliche
che permettano di eliminare, o almeno contenere, i fenomeni descritti in precedenza.
Credo sia pure opportuno riflettere sul criterio
del minor prezzo a favore del miglior prezzo, che
deve avere quali componenti anche gli effetti
delle ricadute locali delle commesse pubbliche.
In fondo anche nel settore edile si potrebbe
ragionare in un’ottica di «filiera corta» o di «chilometro 0» proprio per favorire maggiormente
l’economia e l’imprenditorialità locale, che ha
anche dei criteri di sostenibilità ecologica.
Con la presente iniziativa generica chiedo
che la Legge sulle commesse pubbliche venga rivista tenendo in considerazione i seguenti
aspetti:
 criterio del «miglior» prezzo, anziché del
«minor» prezzo;
 vietare il subappalto o, in via subordinata,
permettere un solo subappalto e rendere responsabile il subappaltatore e il committente;
 considerare nei criteri di valutazione l’indotto generato dalle ditte locali quali i salari
versati, le imposte pagate, eccetera;
 appaltare lavori pubblici a ditte che hanno
una struttura sufficiente per far fronte all’appalto stesso e che non sono state costitute
unicamente per ottenere l’appalto.
4
Sindacato  Politica
19 maggio 2011 il Lavoro
Cerimonia di insediamento del Gran Consiglio
Gianni Guidicelli
è il Primo cittadino
L
unedì 9 maggio ha avuto luogo la
cerimonia di insediamento del Gran
Consiglio eletto per la legislatura
2011-2015. In quest’occasione Gianni Guidicelli, vice-segretario regionale dell’OCST della
regione Tre Valli, è stato nominato Presidente del Parlamento. È un onore che è toccato
all’OCST altre cinque volte dal 1947.
Bleniese, 54 anni, sindacalista OCST da 34
anni, parlamentare da 12 anni, Gianni Guidicelli si è distinto per il suo impegno forte, competente e costante.
La cerimonia è stata introdotta dai canti tradizionali delle valli Ticinesi proposti dalla Vox
Blenii, gruppo nato nel 1983 di cui il neo-presidente fa parte insieme a Remo Gandolfi, Luisa
Poggi, Aurelio Beretta e Francesco Toschini.
A festeggiare il loro presidente, dopo
trent’anni erano presenti anche le bandiere e
i comandanti delle tradizionali Milizie napoleoniche Bleniesi di Leontica, Ponto Valentino e
Aquila ed una delegazione dei rappresentanti
dei cinque comuni della Valle di Blenio.
Famiglia, lavoro e regioni periferiche
Nel suo discorso d’insediamento Gianni Guidicelli ha voluto, commosso, ricordare la sua
famiglia: «Questa carica onora la mia persona,
mia moglie e i miei due figli, che più di tutti
hanno sopportato le conseguenze della mia
attività politica, e tutti i miei famigliari. Un pensiero particolare di riconoscenza e di gratitudine lo rivolgo a mio padre, che sarebbe stato
sicuramente orgoglioso e avrebbe gioito per
questa mia carica istituzionale».
Si è poi chinato, come tradizione, sui problemi politici che il Parlamento dovrà affrontare
nella legislatura appena iniziata, ed in primis
sulla disoccupazione: «credo che un sol giovane che non riesce a trovare un’occupazione
al termine della formazione rappresenta una
sconfitta per la nostra società. Il lavoro è infatti un elemento di integrazione sociale e di
realizzazione personale». Ed ha aggiunto «per
qualcuno la società ideale sarebbe quella
dove l’uomo è liberato dal lavoro; io credo invece che sia quella dove tutti hanno un lavoro
e che questo lavoro, oltre a garantire un giusto
salario, dia soddisfazione e gratificazione. È
un’utopia alla quale dobbiamo tendere».
«Il frontalierato e la libera circolazione sono
da considerare una ricchezza per la nostra
economia, ma, per le imprese, devono rappresentare un mercato del lavoro complementare
Una gioia fondata
MEINRADO ROBBIANI
L
a nomina di Gianni Guidicelli a
Presidente del Gran Consiglio
riempie di gioia l’intero movimento cristiano-sociale. Porta infatti al
vertice della politica cantonale un collega, un amico e soprattutto un uomo di
sindacato.
Gianni Guidicelli è una persona che
concepisce l’attività politica come un
prolungamento e un completamento
dell’impegno sindacale, che rimane la
fonte autentica della sua azione in campo politico. Veicola nella politica gli ideali
e gli obiettivi di solidarietà e di giustizia
sui quali è innestato il movimento sindacale. Vi personifica inoltre i valori che
fondano il sindacato cristiano-sociale.
La nomina a Presidente del parlamento cantonale premia anche una persona
competente, che si è fatta costantemente e autorevolmente portavoce delle attese delle fasce meno favorite soprattutto nel campo della socialità e del mondo
del lavoro.
L’OCST, fiera di questa designazione, auspica che Gianni Guidicelli possa
presiedere un parlamento più attento e
sensibile verso le aspirazioni che, quale
uomo di sindacato, rappresenta e interpreta. A lui l’augurio di un anno presidenziale proficuo e fecondo.
Sindacato  Politica
19 maggio 2011 il Lavoro
a quello interno, al quale
attingere per figure professionali non presenti sul
nostro territorio. Sono perciò necessari un impegno
e un’azione strutturata di
precedenza all’inserimento
di manodopera indigena».
Bleniese impegnato per
lo sviluppo della sua valle e
delle regioni periferiche ha
ricordato l’importanza della complementarietà fra le diverse regioni del
Paese «Dobbiamo ritornare a riconoscere che
siamo legati da un destino comune, che deve
far prevalere una visione di complementarietà
fra Sotto e Sopraceneri o tra centri urbani e
periferie. Come cantone cresceremo quando
ci sarà uno sviluppo armonioso di queste diverse realtà».
Di stretta attualità il suo giudizio sulla politica
«noi parlamentari abbiamo bisogno di recuperare credibilità agli occhi di tanti nostri concittadini che non hanno più fiducia nella politica
e nei politici e che, di conseguenza, non esercitano più i loro diritti democratici».
Gianni Guidicelli ha concluso il suo discor-
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so con un augurio ripreso
dal canto del Maggio «l’augurio è che anche la nostra
nuova stagione politica che
inizia oggi, rappresentata
dal prossimo quadriennio,
sia ricca di buoni frutti e di
realizzazione che possano
andare a beneficio dei nostri
concittadini e di questa magnifica terra che è il canton
Ticino».
La festa a Nivo
Giovedì 12 è stata organizzata una bella festa in suo onore a Nivo. Alla presenza di almeno 150 persone, tra amici e colleghi, dopo
il saluto di Giancarlo Nicoli, amico e segretario regionale OCST della regione Tre Valli, e
di Meinrado Robbiani, segretario cantonale
OCST, è intervenuto anche Flavio Cotti, già
Presidente della Confederazione, ricordando
la sua amicizia con l'OCST e con monsignor
Del-Pietro.
La serata è continuata con un intermezzo
musicale della Vox Blenii che ha concluso il
suo concerto dopo la cena.
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BB Corso tedesco A2, inizio imminente, giove-
5
In ricordo
Un pensiero per Andrè,
Corrado, Cristina
e Morena
L’
OCST tutta si stringe attorno alle
famiglie e agli amici che sono stati
così duramente colpiti dall’attentato che ha avuto luogo il 28 aprile scorso al
caffè Argana di Marrakesh.
Corrado Mondada, 25 anni di Sementina, e
André Da Silva Costa, 23 anni di Cadenazzo,
inizialmente dati per dispersi, sono morti nel
momento dell’attentato. Cristina Caccia, 25
anni di Cadenazzo, per le ferite riportate si è
spenta all’Ospedale universitario di Zurigo
dove era ricoverata con l’amica Morena Pedruzzi, 27 anni di Lavorgo, anch’ella coinvolta
nell’attentato.
Davanti alla morte non ci sono mai parole,
anche quando è prevedibile. Ancor meno ve
ne sono in un caso come questo, nel quale
non è frutto di una fatalità o di malattia. Come
immaginarsi che altri giovani, imbevuti di ideologia, possano causare la morte dei nostri
figli?
Eppure, grazie alla grandezza delle parole
del papà di uno dei ragazzi scomparsi «L’odio
genera solo altro odio, la violenza genera solo
altra violenza», grazie agli amici e alle comunità che hanno manifestato la loro vicinanza ed
il loro affetto, grazie ai volti di questi giovani
impegnati e sorridenti, pur nel dolore rimaniamo pieni di speranza che, come ha detto
il vescovo Pier Giacomo Grampa, «il male non
può vincere».
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6
Sindacato  Attualità
19 maggio 2011 il Lavoro
Trasfor
Casinò di Lugano
...e intanto si continua
a lavorare gratis...
Sondaggi
e reazioni scomposte
NANDO CERUSO
GIOVANNI SCOLARI
P
er i dipendenti Trasfor l’incontro delle parti contraenti dell’industria metalmeccanica del 10 maggio non ha
ancora portato i risultati sperati.
Gran parte della discussione ha riproposto la
contrapposizione tra le parti (sindacati e Swissmem) nel tentativo di definire i criteri per la
corretta applicazione degli articoli 57.1 e seguenti. Concretamente è stato proposto che
d’ora in poi eventuali accordi, prima di essere
attuati, debbano essere vagliati e approvati da
una apposita commissione.
E i lavoratori di Trasfor: quanto devono ancora aspettare?
Al termine dell’incontro le parti si sono impegnate per presentare una soluzione entro la
fine di giugno.
Il prossimo passo, voluto da tutti, è stato poi
quello di cercare nuovamente una convergenza locale (cosa che OCST già sollecita dalla
conclusione della manifestazione dell’8 febbraio).
In tal senso OCST/SYNA e UNIA con uno
scritto in comune hanno preso contatto con la
Commissione del Personale, e Swissmem ha
fatto lo stesso con la Direzione.
L’esito di questo tentativo è stato purtroppo
ancora una volta vano, dato che la direzione si
è rifiutata di entrare in trattativa.
L’OCST tuttavia persevera nel cercare una
risposta al quesito che ancora non ha trovato
spazio nella discussione: è giusto che i dipendenti Trasfor regalino mezz’ora di lavoro per
2 anni senza aver potuto discutere o essere
convenientemente informati?
Valora
Quali prospettive per i dipendenti?
ALBERTO TREVISAN
L
unedì 16 maggio una nutrita delegazione di dipendenti Valora e alcuni
rappresentanti OCST e SYNA hanno incontrato Cartsen Sill, consulente risorse
umane del gruppo Valora. L’incontro è avvenuto dopo la dura presa di posizione OCST in
merito all’operazione di riorganizzazione dei
Chioschi Valora (KKiosk) e la folta partecipazione all’assemblea Cantonale del 4 maggio.
Dopo l’incontro sono purtroppo ancora moltissime le domande a cui non si è avuta risposta: quanti chioschi sono coinvolti? Cosa
comporterà l’acquisto del chiosco da parte
delle gerenti? Che garanzie avranno? Cosa
succederà a chi non acquisterà? E a tutte le
altre dipendenti? Delegate e sindacalisti hanno duramente lamentato la vergognosa mancanza di informazioni scritte e chiare sulla
vicenda.
Nel mese di giugno si svolgerà l’incontro della commissione paritetica nazionale tra direzione e sindacati sul tema, a cui l’OCST chiederà di partecipare.
Da parte sindacale le richieste sono già sul
tavolo: informazioni scritte e dettagliate, mantenimento delle tutele contrattuali, piano sociale di accompagnamento per chi si troverà
senza lavoro.
Nel frattempo si continuerà a carpire quante
più informazioni sull’operazione e a garantire
il pieno supporto sia individuale che collettivo
alle dipendenti dei chioschi.
A
ncora una volta la direzione del Casinò di Lugano non si smentisce: ha
proposto un sondaggio, unilaterale a
suo uso e consumo, di «rilevamento soddisfazione dei collaboratori», che più tendenzioso
di così non si può, reagendo in modo scomposto a quello più serio proposto in parallelo
da OCST e Sic Ticino.
Come al solito, reagisce di pancia e supponenza (mostrando la sua debolezza), inveendo
contro i sindacati (l’OCST in particolare) rei di
avere scombinato ancora una volta, come lo
fu per il teatrino farsesco sull’ingenua letterina,
«vogliamo lavorare in pace», e relativa conferenza stampa pilotata da un ingenuo mestierante dell’informazione, il giochetto finalizzato
a depistare i problemi del personale che permangono ancora irrisolti.
Alla luce di quanto sta succedendo da oltre
un anno e mezzo al Casinò di Lugano, il sondaggio di sedici pagine proposto unilateralmente dalla direzione, ma fatto distribuire da
un ente esterno per renderlo credibile, è viziato nello stile e nella forma.
Di ciò né è convinta anche quella parte di
collaboratori che ci ha trasmesso l’esemplare del sondaggio esternando perplessità e
disappunto, per un’iniziativa quantomeno sospetta dopo la serie di licenziamenti disinvolti
e immotivati, che hanno caratterizzato la vita
aziendale negli ultimi due anni, creando non
poca apprensione e preoccupazione tra il personale.
Considerata la struttura e l’organico aziendale, da un sondaggio così proposto è facile
individuare coloro che lo dovessero compilare
seguendo criteri non graditi dalla direzione.
Va da sè che lo compila solo chi asseconda i
criteri con i quali il sondaggio è stato promosso, cioè quello di dare risposte di comodo,
che per ragioni facilmente intuibili non mancheranno. Gli altri ovviamente lo cestinano
come risulta che molti lo abbiano già fatto.
Vagliati gli aspetti tendenziosi e le finalità facilmente intuibili di tale sondaggio, OCST e SIC
Ticino ne hanno proposto uno in linea ai sondaggi-tipo che i partner sociali propongono,
in modo trasparente, ai lavoratori e alle lavoratrici nelle più importanti imprese, allo scopo
di rilevare obiettivamente un grado attendibile
di soddisfazione del personale, col fine di migliorare le condizioni di lavoro e l’indice di soddisfazione dei collaboratori, là dove, in base ai
risultati, si ritenesse necessario.
Contrariamente all’atteggiamento intollerante e offensivo assunto dalla direzione del
Casinò di Lugano, nei confronti dell’OCST in
particolare, siamo del parere che il personale
sappia distinguere i contenuti di un sondaggio, soprattutto quando questo tende a far
prevalere nella concretezza i diritti della persona e la libera espressione di chi lavora.
Sindacato  Attualità
19 maggio 2011 il Lavoro
7
Disoccupazione
La polvere sotto il tappeto
I
dati appena pubblicati dalla segreteria
di Stato dell’economia (SECO) indicano,
per il Ticino, una significativa contrazione
della disoccupazione. A fine aprile, il tasso di
disoccupazione è calato al 4,4 per cento mentre si attestava al 5,2 per cento a fine marzo. In
termini numerici, i disoccupati si sono ridotti di
1225 unità (da 7.768 a 6.543).
Due principali fonti di contrazione
Questa riduzione è prevalentemente riconducibile a due fattori. La ripresa delle attività
legate al turismo toglie in primo luogo dalla disoccupazione i lavoratori attivi in questi rami.
Si tratta dell’abituale fattore stagionale, che si
manifesta regolarmente in primavera.
Una seconda fonte è riconducibile alla nuova
legge sull’assicurazione disoccupazione (LADI).
La modifica legislativa varata dal parlamento e
accettata dal popolo in votazione comporta un
più restrittivo accesso alle prestazioni assicurative ed una loro minore durata.
In coincidenza con la sua entrata in vigore il
1. aprile, un numero significativo di disoccupati si è conseguentemente visto cessare le
prestazioni, in anticipo rispetto al periodo preventivato. Si tratta in questo caso di una riduzione visibilmente artificiale del numero di disoccupati censiti. La polvere (disoccupazione)
non è eliminata ma occultata sotto il tappeto.
Dal profilo quantitativo, una nostra valutazione
forzatamente approssimativa stima attorno a
settecento le persone espulse dalla disoccupazione per effetto della nuova LADI.
Nessun motivo di soddisfazione
Malgrado l’apparenza di un tasso in discesa, non è perciò riscontrabile nessun motivo
di soddisfazione. Si trova anzi acuita la preoccupazione per le numerose persone che l’assicurazione disoccupazione ha scaricato anzitempo. Questi disoccupati vengono proiettate
in una zona grigia dove abbonda la precarietà.
In parte si appelleranno all’assistenza sociale.
Altri, non volendovi o non potendovi accedere, andranno alla ricerca di vie alternative rimanendo perlopiù nella morsa di situazioni di
disagio.
L’OCST, che ha nel frattempo avvicinato tramite una apposita riunione alcuni di questi di-
soccupati, ha potuto rilevare situazioni di grave insicurezza e difficoltà.
Una sollecitazione di stretta attualità
Rimane perciò fondata la sollecitazione, più
volte formulata dall’OCST, a mettere in cantiere provvedimenti di natura cantonale che
concorrano a coprire almeno in parte gli spazi
lasciati scoperti dalla legge federale.
È in primo luogo indispensabile garantire a
queste persone un sostegno ravvicinato, che li
consigli e segua in modo personalizzato.
Allo scopo di scongiurare la necessità di rivolgersi all’assistenza sociale, si rinnova inoltre la proposta di introdurre indennità cantonali complementari a quelle federali che,
unitamente all’attuazione di misure volte a favorire il reinserimento lavorativo, sostengano i
disoccupati per un periodo aggiuntivo.
L’OCST auspica che il rinnovato governo e
parlamento cantonali abbiano a farsi carico
con sollecitudine e determinazione dei bisogni indotti deplorevolmente dalla nuova realtà legislativa nel campo dell’assicurazione
disoccupazione.
Libera circolazione
Le infrazioni ci sono? Eccome!
L
a SECO ha recentemente presentato
il rapporto 2010 sull’applicazione delle misure di accompagnamento alla
libera circolazione delle persone.
Il documento, che analizza i risultati dei
18’000 controlli effettuati presso aziende svizzere e di ulteriori 16’000 controlli sul lavoro distaccato, fornisce un quadro particolarmente
attendibile – anche se parziale – della pressione che la libera circolazione esercita sul mercato del lavoro.
Emerge infatti che il 38 per cento delle aziende controllate, che hanno distaccato in Svizzera lavoratori durante l’anno 2010, non hanno
rispettato i salari minimi fissati dai contratti
collettivi di lavoro dichiarati di obbligatorietà
federale. A questo dato va aggiunto un 12 per
cento di aziende e lavoratori indipendenti (padroncini veri o presunti) sanzionate dalle commissioni tripartite cantonali in quanto sottoposte all’obbligo di notifica.
Si conferma quindi, anche dal profilo statistico, una rilevante e capillare pressione sul
mercato di lavoro in diversi rami professionali.
Quanto segnalato e denunciato a più riprese
dai sindacati ticinesi, attivi in una realtà di frontiera ancora più esposta al rischio di dumping
salariale, trova una ulteriore convalida.
L’OCST non può però accontentarsi della
valutazione generale rassicurante della SECO,
che ritiene efficaci le misure di accompagnamento e che fornisce una valutazione positiva
delle attività di controllo svolte dai diversi organismi in ambito nazionale e cantonale. Il rapporto 2010 sulle misure di accompagnamento
conferma ed evidenzia semmai la necessità di
essere ulteriormente attivi nei controlli aziendali e più determinati nel sanzionare chi non
rispetta le regole del gioco.
Le inadempienze riscontrate penalizzano indebitamente i lavoratori e creano distorsioni
nell’intero mercato del lavoro. Chi versa salari
inferiori ai minimi salariali crea anche una pericolosa distorsione nella concorrenza, sottrae
introiti alle assicurazioni sociali e amplifica la
flessibilità e precarietà del mercato del lavoro.
Le infrazioni ai salari minimi devono perciò
essere combattute con vigore attraverso più
estesi controlli e sanzionando gli inadempienti
con multe di vera valenza dissuasiva.
8
Sindacato  Energia
19 maggio 2011 il Lavoro
Votazione Cantonale «AET senza carbone»
No all’iniziativa
Sì al controprogetto
I
l comitato direttivo cantonale dell’OCST,
riunitosi il 10 maggio a Lugano, ha preso
posizione in merito alla partecipazione
dell’Azienda Elettrica Ticinese alla centrale termoelettrica di Lünen in Germania.
Una centrale di ultima generazione che produce nel rispetto delle norme ambientali
L’impianto di Lünen è una centrale di ultima
generazione ad alta efficienza energetica (50 per
cento contro il 35 per cento delle vecchie centrali), frutto della collaborazione di aziende pubbliche cittadine tedesche. L’impianto è provvisto
di vari dispositivi innovativi per la riduzione delle
emissioni e per lo stoccaggio del carbone ed è
conforme alle severe normative tedesche.
Un investimento deciso nella più grande
No all’iniziativa e Sì al
controprogetto perché
Lo scorso 12 maggio si è presentato il comitato di
sostegno al controprogetto «Per un futuro a favore
delle energie rinnovabili in Ticino!», cui hanno
già aderito oltre 130 membri, nato in vista della
votazione cantonale del 5 giugno 2011 per promuovere il NO all’iniziativa e il SÌ al controprogetto. Copresidenti del Comitato sono Alessandra
Alberti, Giacomo Garzoli, Raoul Ghisletta, Eros
Mellini e Fabio Regazzi.
Sì al controprogetto perché introduce il divieto
di investire in futuro nel carbone
Il controprogetto vieta, come peraltro anche l’iniziativa, l’acquisizione di nuove partecipazioni in centrali
a carbone e obbliga AET a cedere - a condizione che
non vi siano perdite finanziarie - quella già acquistata nella centrale di Lünen al più tardi entro il 2035.
L’uscita dalla centrale di Lünen entro il 2015 porrebbe serie problematiche anche dal punto di vista
giuridico. La durata del contratto sottoscritto con la
Trianel è infatti di 20 anni a partire dall’effettivo avvio
duraturo dell’attività commerciale dell’impianto, non
prima quindi del 31.12.2032.
Sì al controprogetto perché crea una fondo
per lo sviluppo delle energie rinnovabili e del
risparmio energetico!
Il controprogetto crea per i prossimi 20 anni un
fondo cantonale di 100-160 milioni di franchi
finanziato da AET per accelerare la transizione
verso l’energia verde in Ticino.
Sì al controprogetto per mantenere e creare
centinaia di posti di lavoro in Ticino!
La transizione graduale alle energie rinnovabili
favorirà la creazione di posti di lavoro qualificati
nel settore delle energie rinnovabili in Ticino e, nel
contempo, manterrà gli impegni esistenti nel settore industriale. L’iniziativa, invece, provocherebbe un aumento dei prezzi dell’energia mettendo in
trasparenza
Questo investimento, secondo le norme
della legge cantonale, era stato regolarmente
sottoposto dall’AET al Consiglio di Stato che
l’ha fatto proprio con il Messaggio del 9 luglio
2008. Il Gran Consiglio l’ha approvato il 23
marzo 2010, dopo approfondite analisi svolte dalla Commissione energia. Contro questa
decisione favorevole al progetto i Verdi hanno
lanciato un’iniziativa popolare. Il Parlamento
ha elaborato un controprogetto sostenuto da
un’ampia maggioranza.
Il controprogetto: una soluzione ragionevole
L’OCST è a favore del controprogetto votato
dal Parlamento, che anch’esso propone di vendere la partecipazione nella centrale di Lünen,
pericolo l’esistenza di talune aziende industriali,
senza creare nuovi posti di lavoro.
No all’iniziativa perché vuole demolire l’AET!
L’asse Lega - Verdi attacca pesantemente e in
modo menzognero l’Azienda elettrica ticinese
(AET). Abbiamo invece bisogno di un’AET forte e
indipendente per garantire un servizio ai cittadini
tramite le aziende elettriche di tutte le regioni,
grandi e piccole.
NO perché l’iniziativa è in realtà ANTI-ECOLOGICA!
La svendita entro il 2015 della partecipazione
ticinese alla centrale a carbone d’avanguardia di
Lünen obbligherà AET ad acquistare un’enorme
quantità di energia sul mercato elettrico.
Tale energia proverrà da centrali nucleari e da
vecchie centrali a carbone: pertanto le conseguenze provocate dall’iniziativa saranno
ecologicamente peggiori di quelle prodotte dalla
centrale di Lünen, che è una centrale a carbone
tecnologicamente avanzata.
NO perché l’iniziativa è DOPPIAMENTE COSTOSA per i ticinesi!
La svendita entro il 2015 della partecipazione
ticinese alla centrale a carbone d’avanguardia di
Lünen significa far perdere ad AET alcune decine
di milioni di franchi e farà aumentare le bollette
dell’elettricità dei Ticinesi, in quanto AET dovrà
acquistare l’energia mancante a prezzi maggiorati
da altre centrali nucleari e a carbone esistenti.
NO perché l’iniziativa non dice la verità!
 NON È VERO che la centrale a carbone di
Lünen è un progetto massicciamente inquinante:
è una centrale moderna ed efficiente che è stata
voluta dal governo rossoverde tedesco come
soluzione necessaria nei prossimi decenni per far
uscire la Germania dal nucleare.
 NON È VERO che l’uscita da Lünen entro
ma entro il 2035, concedendo ad AET più tempo per evitare la perdita economica dovuta ad
una vendita affrettata. In questo modo inoltre si
garantisce, grazie alla produzione della centrale
tedesca, la copertura di una parte del fabbisogno di energia elettrica per i prossimi decenni a
condizioni economicamente interessanti.
Si tratta di una soluzione ragionevole che evita la svendita della partecipazione e permette
la transizione verso una produzione totalmente
verde. Infatti, dal 2035 scadranno le concessioni dei grandi impianti e i ticinesi potranno
rientrare in possesso dei grandi impianti idroelettrici del Cantone.
il 2015 è ecologica. Se dal 2015 il Ticino non
potrà far capo nei prossimi anni ai 900 GWh
annui di Lünen (su un totale di 3’000 GWh che
necessita la popolazione e l’economia), allora
l’AET dovrà andare ad acquistare a caro prezzo
l’energia mancante sul mercato elettrico: e
questa energia proverrà dalle centrali a carbone
molto inquinanti della vecchia generazione e
dalle centrali nucleari. Nella fase di transizione
occorre far capo all’energia della centrale a
carbone di Lünen: quando avremo sufficiente
energia rinnovabile potremo rinunciarvi, ma
non prima come propone l’iniziativa popolare
dei Verdi, che vuole svendere entro il 2015 la
partecipazione dell’AET. Svendere la partecipazione entro il 2015 significa inevitabilmente
dover comperare sul mercato energia costosa
e sporca, più sporca di quella proveniente dalla
centrale a carbone di Lünen. Tutte le alternative
di rifornimento ecologico indicate dai Verdi non
coprono il buco di energia dal 2015: i Verdi indicano soluzioni che saranno mature non prima
di almeno 10 anni (nella migliore delle ipotesi)
e di regola tra 20 anni!
 NON È VERO che la centrale di Lünen sfrutterà
il lavoro minorile: la centrale fa capo a un fornitore di carbone (RBS Sempra), che ha sottoscritto la
convenzione ONU per il rispetto dei diritti umani
e sindacali, per il divieto del lavoro minorile e
per la tutela dell’ambiente (convenzione Global
compact).
 NON È VERO che il controprogetto è ingannevole: esso diventerà lo strumento principale
per finanziare con 100-160 milioni di franchi
lo sviluppo di energie rinnovabili e il risparmio
energetico in Ticino. Senza il fondo cantonale per
le energie rinnovabili voluto dal controprogetto, lo
scenario ecologico previsto dal piano energetico
cantonale (PEC) non potrà essere attuato!
www.mixenergetico.ch
www.siallerinnovabili.ch
Sindacato  Energia
19 maggio 2011 il Lavoro
Grazie al controprogetto sarà creato un
Fondo cantonale per le nuove energie rinnovabili
Inoltre, grazie alla creazione di un apposito fondo cantonale finanziato con un importo non inferiore a 0,6 centesimi per kilowatt/ora prodotto
a Lünen, si potranno realizzare importanti investimenti in Ticino nelle nuove energie rinnovabili
(eolico, solare ecc.) e nel risparmio energetico,
consolidare un centro specifico di competenza e
creare interessanti opportunità di lavoro.
L’alternativa a Lünen: acquistare energia
grigia a prezzi più elevati
Anche abbandonando la partecipazione nella
centrale di Lünen, nei prossimi anni sarebbe
comunque necessario acquistare energia grigia sul mercato nazionale e internazionale dai
grossi player, a prezzi più elevati con maggiori
costi per l’AET e per i consumatori ticinesi.
Rafforziamo un polo energetico cantonale
L’Azienda Elettrica Ticinese fin dalla sua costituzione nel 1958, ha lo scopo principale di
garantire l’approvvigionamento energetico del
Cantone, ciò che ha consentito uno sviluppo
costante dell’economia cantonale e un incremento notevole dell’occupazione.
NO all’iniziativa , SÌ al controprogetto
Votando SÌ al controprogetto si garantisce
l’approvvigionamento energetico, si evitano
perdite finanziarie e si consolida la politica
energetica di AET con una visione moderna e
responsabile a favore dell’occupazione e del
promovimento economico.
Per una visione moderna e responsabile
dell’occupazione: SÌ al controprogetto
GIANCARLO NICOLI*
L’
energia è stata definita l’anima
dell’economia. Ognuno può immediatamente immaginare che
senza energia, nessun processo di produzione o di servizio sarebbe possibile. Ora dicendo
NO al nucleare, NO al carbone, ci troveremmo
in un deficit di produzione di energia elettrica,
che fatalmente si ripercuoterebbe in modo nefasto sull’economia in generale, pregiudicando la competitività delle nostre aziende e conseguentemente intaccando pericolosamente
l’occupazione con perdite di posti di lavoro.
Anche socialmente occorre riaffermare che
la ricchezza che garantisce alla Svizzera e
al Ticino uno dei tenori di vita fra i più alti
al mondo, prima di ridistribuirla, va prodotta.
Auto-mortificarsi sul piano energetico, significa addentrarsi in un percorso irresponsabile. Il nostro benessere deriva dalla capacità
produttiva, dalla redditività della forza lavoro, ma anche dalla disponibilità di energia.
Va ricordato che il mandato storico e politico voluto dai fondatori dell’AET è proprio
quello di garantire l’approvvigionamento
energetico del cantone. La nuova pianificazione energetica cantonale, che il Governo si
accinge ad adottare, potrà basarsi operativa-
mente sull’AET, che deve diventare in campo
energetico l’azienda leader di riferimento.
Il controprogetto votato dal parlamento, mi
sento di definirlo un atto politico fortemente
ambientalista, a tal punto che responsabilmente i Verdi avrebbero potuto ritirare l’iniziativa. Di fatto c’è condivisione sugli obbiettivi da raggiungere, in particolare quello di
incentivare la ricerca di nuove fonti di energie rinnovabili e di prepararci ad attuare la
riconversione dei grandi impianti idroelettrici
della Maggia e della Blenio.
Ma questa grande trasformazione implica
nuove capacità tecnologiche che necessitano di tempo e di risorse finanziarie per favorire gli investimenti e ciò è reso fattibile se si
permette ad AET di continuare a garantire
l’approvvigionamento energetico e di sviluppare un polo di eccellenza che contempli nuove fonti di energia rinnovabili a costi
ragionevoli e concorrenziali a vantaggio di
tutta l’economia ticinese.
Votando Sì al controprogetto si garantisce
l’approvvigionamento energetico, si evitano
perdite finanziarie e si consolida la politica
energetica di AET con una visione moderna
e responsabile dell’occupazione e del promovimento economico.
*segretario regionale OCST RTV
Tagliando di partecipazione
Concorso fotografico per il Calendario OCST 2012
«Donne e uomini fianco a fianco al lavoro»
L’
OCST torna a lanciare il concorso fotografico per il Calendario
OCST. Quest’anno il tema prescelto è «Donne e uomini fianco a fianco al
lavoro» riservato ai lettori del nostro giornale.
Regolamento del concorso
I dipendenti dell’OCST ed i loro famigliari non
sono ammessi al concorso.
Per partecipare è sufficiente inviare un’immagine mai pubblicata inerente al tema insieme al
tagliando a lato compilato. Le immagini ricevute
non saranno restituite. Ciascun concorrente può
partecipare con un massimo di tre immagini di
cui è autore e titolare dei diritti.
L’autore stesso si preoccuperà di chiedere l’autorizzazione dell’azienda in cui la foto è stata
scattata. Ogni partecipante autorizza la pubblicazione, sia su internet, sia sui mezzi stampa.
Le foto vanno inviate unitamente al tagliando a
lato compilato entro mercoledì 31 agosto 2011
alla redazione de «il Lavoro», via Balestra 19,
6900 Lugano o via e-mail a: publilavoro@
gmail.com, indicando i dati personali ed il
titolo delle fotografie.
Ormai in quasi tutte le professioni uomini e donne lavorano fianco a fianco... fermate con uno
scatto i momenti particolari e che vi piacciono
di più.
Le 12 foto più belle verranno pubblicate sul
calendario OCST del 2012 e riceveranno un
premio (1° premio: Fr. 300.-; 2° premio: Fr.
200.-; dal 3° al 12° premio: fr. 100.-).
Concorso fotografico «Donne uomini fianco a fianco al lavoro
Cognome
Nome
Indirizzo
Nap
Telefono
Località
e-mail
Partecipo al concorso con la/le foto intitolata/e

La mia partecipazione al concorso è conforme al regolamento (a lato)
Luogo e data
Firma
Compilare e inviare insieme alla fotografia a: Redazione «il Lavoro», Via Balestra 19, 6900 Lugano
9
10
Sindacato  Attualità
19 maggio 2011 il Lavoro
Edilizia e rami affini
Tutti alla tradizionale Festa familiare a Faido!
Non mancate alla tradizionale festa familiare
dell’edilizia e rami affini che si svolgerà:
Domenica 3 luglio
presso la zona Pineta - vicino alla Piumogna
a Faido
Programma
Ore 11.00 ritrovo
ore 11.30 S. Messa da campo
ore 12.00 Pranzo servito ai tavoli (ricca griglia
ta mista con contorni), bibite, torte e caffè
Intrattenimento musicale
Sarà chiesta una partecipazione di fr. 10.per persona e sarà rilasciato un buono per il
pranzo.
Info e iscrizioni
Iscriversi telefonando allo 091 8730120
Segretariato OCST Regione Tre Valli
entro mercoledì 22 giugno.
In caso di cattivo tempo, la manifestazione sarà
annullata. In caso di tempo incerto, chiamare
Giancarlo Nicoli, n. 079 835 13 40.
Al torneo organizzato dalla Precicast SA di Novazzano
il 30 aprile a Balerna ha partecipato anche la compagine OCST. Il torneo è stato vinto dal team DS, mentre
la squadra OCST ha conquistato la seconda posizione.
Ringraziando la Precicast SA per l’invito, ci congratuliamo con i vincitori e salutiamo tutti i partecipanti.
Edilizia Regione Tre valli
Assemblea
La consueta assemblea degli edili OCST - Regione Tre valli, avrà luogo
giovedì 26 maggio 2011 alle ore 19
presso il Ristorante Elvezia a Lavorgo
Ordine del giorno
1. Introduzione del Presidente.
2. Attività sindacale RTV.
3. Rinnovo del Contratto Nazionale Mantello
dell’Edilizia.
Alle 20 seguirà la cena, offerta dal sindacato.
Per ragioni organizzative, siete pregati di annunciare la vostra partecipazione telefonando allo
091 8730120 entro venerdì 20 maggio 2011.
Team OCST: N. Jovanovic, G. Tirotta, L. Bassi, C. Vanoni, G. Fonio, A. Schipani, M. Saviano.
Dichiarazione d’imposta 2010
Documentazione necessaria per la compilazione
I
Segretariati regionali OCST offrono su
appuntamento il servizio di compilazione
della Dichiarazione d’imposta per le persone fisiche 2010.
Al fine di agevolare il nostro lavoro, v’invitiamo a procurarvi la seguente documentazione.
 le ricevute dei premi pagati per le assicurazioni vita, infortuni e Cassa malati per il 2010,
nonchè le attestazioni concernenti versamenti a
forme riconosciute di previdenza individuale vincolata (3° pilastro);
 le fatture per spese di perfezionamento e
riqualifica professionale, come pure le ricevute
per versamenti a enti riconosciuti o per il riscatto di anni di contribuzioni nella previdenza
professionale (2° pilastro);
 dichiarazione bancaria comprovante i debiti privati o ipotecari, con l’indicazione degli
interessi passivi pagati nel 2010;
 eventuali polizze di assicurazione sulla vita;
 la notifica di tassazione e/o la copia dell’ultima dichiarazione.
Lavoratori salariati
 il certificato di salario (attività accessoria
compresa) e quello del coniuge se lavora (uno
per ogni datore di lavoro), relativo al 2010.
 attestazione riguardante le indennità percepite, se non corrisposte tramite il datore di
lavoro, in caso di: malattia, infortunio, disoccupazione, servizio militare o civile.
Beneficiari di rendite AVS, AI, Infortunio, LPP
(2° pilastro), Cassa pensione, Pensioni estere
 un cedolino o relativa attestazione della
rendita percepita nell’anno 2010.
Contribuenti con sostanza immobiliare
(casa e/o terreni)
 è necessario conoscere il valore di stima
ufficiale. La relativa documentazione, se non
in possesso, può essere richiesta in Municipio.
Rimborso dell’imposta preventiva
 presentare i libretti di risparmio aggiornati
al 31.12.2010 o la dichiarazione della Banca,
se del caso, del conto corrente postale.
Per appuntamenti
Bellinzona
Tel. 091 821 41 51
Biasca
Tel. 091 873 01 20
Lun dalle 13.30 alle 18.00
mar-mer-gio-ven tutto il giorno
Chiasso
Tel. 091 682 55 01
Mar-gio-ven mattina
Locarno
Tel. 091 751 30 52
Lugano e Lamone
Tel. 091 966 00 63
Mendrisio
Tel. 091 640 51 11
Lun-mer-gio
Sindacato  Attualità
19 maggio 2011 il Lavoro
Apprendisti
Servizio OCST
Abbonamento Arcobaleno «Appresfondo»
D
allo scorso anno il Fondo cantonale per la formazione professionale finanzia le spese di trasferta su
mezzi pubblici degli apprendisti, tramite l’abbonamento Arcobaleno «Appresfondo» (per
apprendisti sussidiato dal fondo). È una delle
prestazioni erogate a titolo obbligatorio dal
Fondo e coinvolge tutti gli apprendisti che hanno un contratto di lavoro con un’azienda. Per
il prossimo anno scolastico è stata introdotta
un’importante novità. Abbiamo intervistato Ingrid Furger, amministratrice del Fondo.
«Fino ad ora veniva finanziato il 50 per cento
dell’abbonamento necessario per il tragitto dalla scuola alla sede di lavoro. Questo ha comportato, lo scorso anno, un lavoro impegnativo.
Si doveva identificare la sede di lavoro e di studio di ogni apprendista, stabilire le zone dell’abbonamento necessarie per il tragitto e calcolare
La procedura
Gli apprendisti riceveranno a casa un buono (Rail
Check) dal mese di luglio. Non serve annunciarsi,
l’amministrazione del Fondo ha accesso a una
banca dati aggiornata. Chi inizia il primo anno
di apprendistato riceverà il buono quando il
contratto di tirocinio perverrà alla Divisione della
formazione professionale.
L’abbonamento «appresfondo» può essere
acquistato in tutti i punti di consulenza e vendita
FFS e AutoPostale autorizzati, consegnando il Rail
Check allo sportello, un documento di legitti-
Inserzione
11
l’importo dello sconto (oltre 6.000 buoni)».
Il sistema aveva però alcune lacune: veniva considerato solo il tragitto dalla scuola
all’azienda e quindi altre zone di percorrenza
comprese quelle da casa all’azienda e viceversa erano a carico dell’apprendista. Chi viveva
in zone discoste poteva in alcuni casi essere
penalizzato perché non era finanziata una parte dell’abbonamento necessaria.
Si ponevano poi problemi organizzativi per le
aziende con sedi distaccate: il contratto di tirocinio viene normalmente stipulato con la sede
centrale, ma l’apprendistato viene svolto altrove.
«Per l’anno scolastico 2011/12 è stata introdotta un’importante novità: il Fondo finanzierà il 50 per cento dell’abbonamento ritenuto
necessario dall’apprendista stesso. Il contributo del Fondo è esteso a tutte le zone arcobaleno necessarie per la trasferta».
mazione valido e, per i nuovi abbonati, una foto
a colori formato passaporto. Attendere il buono
prima di rinnovare l’abbonamento. Se il tirocinio
inizia prima della ricezione del buono, si può
acquistare un abbonamento limitato al periodo
estivo. Il Rail Check ha una durata di tredici mesi;
se si dispone già di un abbonamento valido, sarà
sufficiente attenderne la scadenza ed utilizzare il
buono in seguito.
Info
www.apprendisti-ocst.com
www.apprendisti.ocst.com
Compilazione
del modello UNICO
per i Frontalieri
«fuori fascia»
A
partire dalla metà del prossimo
mese di giugno 2011 e sino ai
primi di luglio, l’OCST organizzerà una serie di permanenze presso i
suoi uffici di Chiasso, Mendrisio, Lamone e Lugano per permettere ai lavoratori
frontalieri che non risiedono nei paesi della
cosiddetta fascia di frontiera di effettuare
la dichiarazione dei redditi con la compilazione del Modello Unico. Nei prossimi
giorni e sui prossimi numeri de «il Lavoro»
verranno date le indicazioni per prenotare
l’appuntamento e sui documenti necessari per un veloce e puntuale svolgimento di
tale pratica.
Il servizio non è gratuito e cesserà il 4 luglio per evitare che – secondo le attuali disposizioni – il contribuente debba versare
una sovrattassa del 0,4 per cento dell’imposta dovuta se i versamenti vengono effettuati dopo il 6 luglio 2011. 
12
Attualità
19 maggio 2011 il Lavoro
Il Coordinamento donna-lavoro dell’OCST ringrazia tutti gli sponsor che hanno
generosamente contribuito alla riuscita della festa del 1. maggio scorso!
Visitate il nostro nuovo sito, troverete proposte di viaggi fino a dicembre 2010!
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ari genitori è ora di pensare alle vacanze
estive dei vostri figli. Il periodo di vacanza
è suddiviso in due turni:  1° turno: dal
2 luglio al 16 luglio;
 2° turno: dal 17 luglio al 31 luglio.
La casa di Sonogno, moderna e ben attrezzata, inserita in un tipico villaggio ticinese di montagna situato a
900 m. d’altitudine, dispone di una sala polivalente di
200 posti dotata di apparecchiature audiovisive, una
moderna cucina, camere a 6 letti, camere doppie e
locali infermeria. Il nostro personale è ben felice di accogliere i ragazzi che vogliono divertirsi e condividere
con altri compagni della loro età questa bella esperienza di vacanza in colonia.
Come sempre proponiamo diverse attività, quali lavoretti manuali, gare sportive, passeggiate nella natura e tanto altro.
Regalate ai vostri bambini una vacanza speciale e
indimenticabile in colonia. 
Info
Sig.ra Paola Mauri
Associazione Centri di Vacanza Leone XIII
v. Balestra 19, 6900 Lugano -tel. 091 9211551
Sindacato  Sociosanitario
19 maggio 2011 il Lavoro
Piano previdenziale per le Istituzioni sociali
Roca
Proposto il prepensionamento
a partire da 62 anni
Una nuova stesura
da applicare in tutte
le Case anziani
GIULIANO BUTTI
L’
Allegato 8 al CCL delle Istituzioni
sociali prevede che sindacati e
Istituzioni studino la costituzione
di un fondo pensionistico comune, autonomo
o collettivo, che preveda un pensionamento
anticipato a partire dai 60 anni.
La Commissione Paritetica Cantonale (CPC)
ha assolto il mandato ricevuto – dopo un lungo
lavoro preparatorio – formulando un’adeguata proposta, già trasmessa alle Istituzioni. Di
seguito, riassumiamo l’iter seguito e i termini
del progetto previdenziale quadro, che l’OCST
auspica sia approvato dai partner sociali.
In primis, è stata valutata e studiata la situazione inerente alcuni piani previdenziali esistenti, in funzione dell’eventuale adesione ad
una Cassa pensioni già esistente, piuttosto
che della creazione di una Fondazione di previdenza indipendente per tutti gli Istituti sociali.
Per quel che concerne l’auspicabile abbassamento dell’età del pensionamento, l’analisi ha
portato a ridimensionare l’obiettivo del prepensionamento a 60 anni, a causa dei costi attualmente purtroppo troppo elevati, per una soluzione più sopportabile dal profilo finanziario:
una rendita ponte, pari al massimo alla rendita
semplice AVS (nel 2011 Fr. 27’840 annui) con
decorrenza possibile a partire da tre anni prima
del pensionamento ordinario AVS.
Il costo stimato per questa copertura è complessivamente pari al 4 per cento del salario e la
sua entrata a regime potrebbe avvenire a tappe.
Il nuovo piano assicurativo quadro
La seconda fase dello studio ha riguardato
l’elaborazione di un piano assicurativo nettamente superiore alla Legge federale sulla previdenza professionale (LPP), da introdurre nei
Piani previdenziali dei singoli Istituti, presso le
rispettive Casse pensioni e che tiene conto delle situazioni previdenziali attualmente in vigore.
L’obiettivo è offrire prestazioni standard di
invalidità, per superstiti e di vecchiaia all’avanguardia. Le rendite «rischio» (invalidità e superstiti) sono costruite su una percentuale dello stipendio, mentre le prestazioni di vecchiaia
(pensione) si fondano sulla capitalizzazione.
È prevista la copertura anche in caso di decesso a seguito di infortunio, poiché si verificano
sovente situazioni dove è auspicabile integrare
la rendita LAInf (Legge federale sugli infortuni).
Le prestazioni rischio
 Rendita per il vedovo o la vedova (o partner superstite nelle unioni domestiche registrate): 24 per cento dello stipendio;
 Rendita per orfani: 8 per cento dello stipendio per figlio di età 18-25 anni se agli studi;
 Capitale di decesso: 100 per cento dello
stipendio per l’invalidità con copertura per infortunio;
 Rendita di base per invalidità intera: 50 per
cento dello stipendio;
 Rendita per figli di invalido: 8 per cento dello
stipendio per figlio di età 18-25 anni agli studi;
 Periodi di attesa: 24 mesi poiché il CCL
prevede la copertura perdita di salario per tale
periodo.
 Liberazione dal pagamento dei premi
dopo 3 mesi dall’inizio dell’inabilità al lavoro.
Le prestazioni di vecchiaia
Per la parte «risparmio» (che è la base per il
calcolo delle rendite di vecchiaia), lo stipendio
assicurato corrisponde allo stipendio AVS con
la deduzione di 2/3 della quota di coordinamento LPP (2011 = Fr 16’240).
L’accredito di vecchiaia sul salario assicurato
per tutte le classi di età è di un punto percentuale superiore a quanto prevede la LPP.
Grazie ad un esteso stipendio assicurato, agli
accrediti annui ben superiori alla LPP, si maturano anno dopo anno averi di vecchiaia importanti e conseguentemente rendite nettamente
all’avanguardia per un’ottimale previdenza.
Infine, il tasso di conversione per la rendita di
vecchiaia (a 65 anni), applicato su tutto il capitale,
deve essere pari al tasso previsto dalla LPP (2011
6,95 per cento uomini; 6,90 per cento donne).
Durante la trattativa tra i partner sociali, sarà
ancora da determinare il tasso di conversione
per gli anni di eventuale prepensionamento,
considerato che si dovrà adeguare il premio
rischio a tale prestazione più estesa.
I costi amministrativi devono essere noti per
ogni persona (o in valore assoluto o in percentuale sul salario assicurato per il risparmio). La
ripartizione dei costi può essere stabilita come
la LPP (50 per cento ente - 50 per cento dipendente) su tutto il premio oppure il dipendente
paga il 50 per cento dell’accredito di risparmio
e il resto a carico dell’Istituto.
Il premio di rischio comprende anche l’adeguamento al rincaro delle rendite.
Per favorire il pensionamento anticipato, si
intende introdurre una rendita ponte sostitutiva della rendita AVS fino a un massimo di tre
anni, finanziata con la creazione di un fondo (la
cui Amministrazione è da stabilire), grazie a una
contribuzione pari al 4 per cento.
Conclusione
I dipendenti sottoposti a questo piano godranno quindi una copertura paragonabile a quella
offerta dai fondi di previdenza più estesi e moderni e a costi assolutamente concorrenziali.
La CPC ha infine deciso di non proporre alcuna modifica per i piani previdenziali attualmente già in vigore e che contemplano per gli
assicurati prestazioni più elevate, almeno a
livello di pre-pensionamento (per esempio la
Cassa pensione dipendenti dello Stato).
Ora le parti contraenti sono invitate a formalizzare la proposta scaturita dalla CPC delle Istituzioni
sociali, introducendo un piano previdenziale, a cui
dovranno ispirarsi i regolamenti delle diverse Fondazioni di previdenza delle singole Istituzioni, che
garantisca almeno le suddette prestazioni.
13
RENATO RICCIARDI
L
a Commissione paritetica cantonale del Ccl Roca ha dato alle stampe
un’edizione aggiornata del contratto
del personale delle case anziani.
L’edizione che è entrata in vigore lo scorso 1.
maggio comprende le modifiche contrattuali
intervenute dal 2008 ad oggi e altre modifiche
concordate tra le parti.
Le principali modifiche hanno interessato i
seguenti aspetti:
 adeguamento indennità per lavoro notturno e festivo;
 aumento dell’indennità per servizio di picchetto;
lo stipendio in caso di malattia ed infortunio.
L’OCST ha pubblicato un estratto del contratto Roca che mette a disposizione dei dipendenti delle Case anziani interessati nei
propri segretariati regionali oppure online sul
sito www.ocst.com, nella pagina dedicata al
settore sociosanitario.
I sindacati firmatari del Roca hanno pure preso contatto con le case anziani private e quelle sussidiate non aderenti al Roca chiedendo
loro di aderire a un contratto collettivo di lavoro. Alla luce in particolare dell’entrata in vigore
del finanziamento delle cure anche nelle case
private, è importante assicurare condizioni di
lavoro adeguate al personale di questo tipo di
istituti di cura. Ciò in un’ottica di parità di trattamento di tutto il personale.
ASSEMBLEE
„„
Istituzioni sociali
I sindacati invitano i membri delle commissioni del personale e gli associati del settore all’Assemblea cantonale che si svolgerà
martedì 24 maggio 2011, alle ore 17.30,
presso il Ristorante Camoghè a Giubiasco.
Si discuterà della trattativa in vista del rinnovo del Contratto collettivo.
„„
Casa per anziani San Giuseppe
La Commissione del Personale della Casa
per Anziani San Giuseppe di Tesserete ha
indetto un’assemblea del personale che avrà
luogo mercoledì 25 maggio 2011, alle ore
20.15, presso la sala ricreazione della Casa
Anziani.
Si discuterà del nuovo contratto Roca e del
rinnovo della commissione interna del personale.
14
Info  Balcani
19 maggio 2011 il Lavoro
Pagina a cura di Slavko Bojanic
«Loša ideja koja se nikada neće realizovati»:
Podjela Kosova, Srbije,
ali i BiH i Makedonije!?
K
Zapadni Balkan / 24sata.info
Ja sam «pristrasan» i moja pristrasnost
je u tome da sam za što više dijaloga,
što više uzajamne razmjene stavova. U
tom smislu smatram dobrom odlukom
posjetu predstavnika Srbije Kosovu i
susrete sa albanskim sagovornicima.
azao je ovo za «RSE» Daniel Serwer,
bivši američki diplomata, navodeći
da je posjeta predstavnika Srbije Kosovu «dobra prilika da se vidi funkcionisanje
kosovske vlade na djelu».
«Dakle, podržavam taj korak. Ja sam se čak
zalagao, i to odavno, da Tadić ode u posjetu
Kosovu. Mislim da bi to zaista bila dobra ideja.
Ono što je po meni važno jeste da Srbija razumije da Kosovo ima vladu koja funkcioniše,
da ta činjenica nije nestala i da neće nestati»,
konstatovao je Serwer.
Upitan da prokomentariše nedavnu izjavu
Borislava Stefanovića da se Srbija neće protiviti eventualnim razgovorima o podjeli Kosova,
Serwer je kazao da je «sasvim sigurno da u Beogradu postoje oni koji smatraju da bi podjela
Kosova bila najbolje rešenje».
«Ne znam šta o tome da kažem. Za razliku od američkih zvaničnika koji ne vole ni da
čuju riječ «podjela», ja nemam ništa protiv da
se ona pominje, ali sam siguran da bi podjela bila užasna ideja. Iz dva razloga. Prvi je da
ne bi bilo podjele Kosova bez podjele koja bi
zadesila i Srbiju jer šta god bi Srbija dobila na
sjeveru Kosova, Albanci bi isto to zahtjevali u
Preševskoj dolini.
Analogija je jasna i neumoljiva, ne bi je bilo
moguće izbjeći i ne vjerujem da bi to Srbija prihvatila. Drugo, i kad bi to nekim čudom
prihvatila, morala bi da obezbijedi garanciju da
takav scenario ne bi imao negativne posljedice, domino-efekat na Bosnu i Hercegovinu i
Makedoniju.
A smatram da ni Srbija ni Kosovo ne bi mogli
dati bilo kakvu garanciju te vrste, koja bi garantovala za teritorijalni integritet Makedonije
i Bosne i Hercegovine. Dakle, mislim da je to
loša ideja koja se nikad neće realizovati.
Lično nisam protiv toga da se o toj ideji razgovara ako se to bude htjelo, ali smatram da bi
ona zbog onoga čime je bremenita zamrla čim
bi se otvorila», kazao je Serwer za «RSE». 
(24sata.info)
Velika nezaposlenost:
Svaki peti građanin BiH živi od tri marke dnevno
U
tom dokumentu, između ostalog, prema podacima agencija za
provođenje zakona, stoji da je sigurnost građana zadovoljavajuća.
- Međutim, sigurnost građana nije opisana
samo u izvještajima sigurnosnih agencija, jer je
upravo ona sigurnost iz finansijskih izvještaja i
izvještaja o socijalnom stanju u zemlji mnogo
važniji pokazatelj sigurnosti građana - stoji u
izvještaju Komisije «Pravda i mir».
Tako je u 2010. godini stepen nezaposlenosti
bio viši od 27 odsto, a 20 odsto stanovništva
BiH lani je jelo ispod nivoa siromaštva!
Građani BiH / 24sata.info
24SI - Ljudska prava svih građana Bosne i Hercegovine su ugrožena i to skoro u svim aspektima. Ovo je najkraći rezime izvještaja Komisije «Pravda i mir»
Biskupske konferencije BiH o ljudskim
pravima u našoj zemlji za 2010. godinu.
- Svaki peti građanin BiH živi od 1,5 eura dnevno, za šta može kupiti samo hljeb i mlijeko.
Oko 60 odsto penzionera u BiH živi u ekstremnom siromaštvu, a njih oko 215.000 prima mjesečno manje od 300 KM.
S jednim obrokom dnevno iz narodne kuhinje
preživljava 20.000 građana BiH, a čak 700.000
živi ispod opšte granice siromaštva u koje se
ubrajaju svi sa manje od 240 KM primanja
mjesečno - navedeno je u Izvještaju.
U Izvještaju Komisije «Pravda i mir» o ljudskim pravima u BiH za 2010. godinu nevedeno
je i to da prosječni građanin BiH živi nateže u
cijeloj regiji. Prosječni Slovenac mjesečno zaradi 1.900 KM, a na 20 najosnovnijih namirnica potroši 58 KM, prosječni građanin Hrvatske zaradi 1.300 KM i na osnovne namirnice
potroši 53 KM, a prosječni Bosanac i Hercegovac mjesečno zaradi 782 KM i na najosnovnije
namirnice potroši 40 KM, prenosi San.
- Stalno smanjenje plaća, povećanje cijena
hrane i pića, nerealne cijene energenata, lihvarske kamatne stope jasno pokazuju sav jad i
bijedu u našoj zemlji, stoga i nije iznenađujuće
da je 20 odsto građana BiH u dubokom
siromaštvu, a 50 odsto na granici siromaštva
- konstatuje se u izvještaju.
Sistem socijalne zaštite u BiH je izdijeljen na
13 skoro nezavisnih sistema sa neznatnom koordinacijeom između sebe. Procjenjuje se da
je 10 odsto stanovništva BiH onesposobljeno,
a da nemaju nikakvo socijalno i zdravstveno
osiguranje. 
(24sata.info)
Attualità
19 maggio 2011 il Lavoro
Custodi d’immobile
APPUNTAMENTI La prima assemblea
di una giovane associazione
In data 15 maggio 2011 l’Associazione
Ticinese Custodi di Immobili ATCI, presso la sede dell’OCST di Lugano, ha presentato la prima assemblea generale.
D
urante l’assemblea generale, sono
stati esposti i progetti portati avanti
nel corso dell’anno passato e il programma per il futuro.
Le ambizioni sono tante e il cammino è tutt’altro che pianeggiante. Bisogna farsi conoscere
e far capire all’opinione pubblica che la professione di Custode non ha nulla da invidiare alle
altre professioni già affermate nel mondo del
lavoro e che le conoscenze professionali sono
molteplici e di responsabilità.
L’ATCI è un’associazione di categoria e vuole promuovere la tutela e la formazione dei
custodi d’immobili e professioni affini, poiché
tale categoria non è mai stata professionalmente rappresentata in Ticino.
L’ATCI è nata da un gruppo di persone già
impiegate come custodi in diversi edifici del
15
„„
Essere o non essere...on line?
La Facoltà di Teologia di Lugano organizza
un dibattito pubblico sul tema
Essere o non essere… on line? Interrogativi etici e antropologici nell’era digitale
I tre illustri ospiti riflettono su questo tema
centrale per la nostra vita oggi: si proverà a
capire i nuovi media e le loro influenze sulla
nostra esistenza; si riferirà poi sui dibattiti
filosofici in corso al riguardo.
che si terrà oggi, Giovedì 19 maggio 2011,
ore 20.00, presso l’Aula multiuso della Facoltà di Teologia di Lugano
nostro cantone sia nel pubblico sia nel privato.
In quanto professionisti siamo in grado di offrire corsi e consulenze specifiche della professione (es. idraulica, riscaldamento, ventilazione, pulizie, giardinaggio, ecc.), e il nostro
scopo é quello di offrire e di gestire attività di
promozione sociale e in particolare quelle di
formazione e di aggiornamento.
Svolgi la professione di Custode a tempo
pieno o parziale? Conosci qualcuno che svolge questa professione? Contattaci o facci
contattare per chiederci informazioni su come
aderire all’ATCI.
V’invitiamo a visitare il nostro sito: www.atci.
ch e a contattarci per iscrizioni, sponsorizzazioni, ed eventuali domande o suggerimenti.
Interverranno
 Cultura, linguaggio e comunicazione in
Rosmini, Prof. Dr. Markus Krienke, Direttore della Cattedra “Antonio Rosmini” – Facoltà di Teologia di Lugano;
 Nati con la rete. Pratiche e formati della cultura digitale, Prof. Dr. Massimiliano
Padula, Sociologo della comunicazione –
Pontificia Università Lateranense;
 Essere digitale? Dibattiti filosofici in corso , Prof. Dr. Giovanni Ventimiglia, Direttore
dell’Istituto di Filosofia applicata della Facoltà di Teologia di Lugano;
 Etica delle nuove tecnologie, Prof. Dr.
Adriano Fabris, Ordinario di Filosofia morale – Università di Pisa e visiting professor
alla Facoltà di Teologia di Lugano.
Commercio equo
Swiss Fair Trade e la Giornata mondiale del commercio equo
Il 14 maggio scorso si è celebrata la
Giornata mondiale del commercio
equo. Per l’occasione Swiss Fair Trade – l’associazione mantello delle organizzazioni di commercio equo attive
in Svizzera – ha lanciato una campagna
con il duplice scopo di informare il pubblico e di aumentare il consumo delle
merci provenienti dal commercio equo
in Svizzera.
L
a Svizzera è campione del mondo di
commercio equo: nel 2010, i prodotti
di questa categoria hanno generato
una cifra d’affari di quasi 316 milioni di franchi
grazie ai membri di Swiss Fair Trade. Un buon
risultato, ma Swiss Fair Trade non intende fermarsi. Nel 2009, i cittadini svizzeri hanno speso una media di 35 franchi all’anno in prodotti
equi, mentre i dati più attuali attestano il raggiungimento dei 40 franchi pro capite. Swiss
Fair Trade vorrebbe raggiungere la quota di
100 franchi a persona. In questo modo la Svizzera potrebbe sfoggiare ancora più orgogliosamente il suo titolo di campione del mondo!
Swiss Fair Trade invita a puntare ancora di
più sul commercio equo e desidera attirare
l’attenzione dei consumatori sulle innumerevoli possibilità d’acquisto dei prodotti Fair Trade.
La banana – il più celebre dei prodotti pionieri del commercio equo – è stata scelta come
emblema di questa campagna. Essa appare
anche sui buoni d’acquisto offerti per l’occasione: 10 franchi di sconto per un acquisto a
partire da 100 franchi. Questi buoni
sono utilizzabili nei numerosi negozi
specializzati e negli shop on line e
sono anche scaricabili sul sito www.
swissfairtrade.ch.
Il sito di Swiss Fair Trade, recentemente rinnovato, fornisce delle indicazioni e delle cifre attuali e inedite.
Vi si legge ad esempio che in Svizzera è stata raggiunta una cifra d’affari
di 316 milioni di franchi grazie ai prodotti del commercio equo provenien-
ti da 57 paesi del Sud. Inoltre si scopre che
nel 2010 i consumatori hanno potuto scegliere
tra ben 117 tipi di caffè prodotti in condizioni
eque. Grazie alla sua attività, Swiss Fair Trade
è l’interlocutore per eccellenza della popolazione e dei media per tutte le questioni relative
al commercio equo in Svizzera. 
Swiss Fair Trade è l’associazione mantello
delle organizzazioni di commercio equo attive
in Svizzera. Essa si impegna per rinforzare
ulteriormente il commercio equo in Svizzera;
per promuoverne le strutture, per mantenere
attenti gli attori sul livello delle esigenze del
mercato, e per far conoscere ancora meglio i
principi di questo tipo di commercio.
I membri di Swiss Fair Trade sono: ACES,
arbeitskreis tourismus & entwicklung, Association romande des Magasins du Monde,
Associazione Botteghe del Mondo, Caritas
Svizzera, claro fair trade SA, Dichiarazione
di Berna, fair-fish, Fondazione Max Havelaar
(Svizzera), Fondazione TerrEspoir, gebana,
Helvetas, ideale, kalebasse Fair Trade GmbH,
Label STEP, Oikocredit, Pane per tutti, Sacrificio Quaresimale, terrafair.
Info: www.swissfairtrade.ch
16
19 maggio 2011 il Lavoro
L’approfondimento
C’è futuro per l’anziano?
CARLO FRANSCINI*
S
econdo le recenti
statistiche internazionali l’invecchiamento della popolazione
costituisce uno dei processi
epocali inarrestabili e rilevanti.
La crisi dell’autorità, e dunque dell’autorevolezza, ha
favorito una certa emarginazione sociale dell’anziano, mentre l’anziano
continua ad essere una forza attiva nel
tessuto sociale e politico.
Gli anziani sono portatori di valori
che stanno scomparendo, sono detentori di una saggezza di cui abbiamo molto bisogno.
Parlare di vecchiaia solo in termini di
costi sociali è fuorviante; occorre rilevare che gli anziani sono una risorsa che
aiuta le famiglie a mantenersi e nell’educazione delle giovani generazioni.
Il prolungamento della vita nel corso
dei millenni si è allungata. Dai 20 anni
del periodo neolitico, ai 30 dell’età romana, ai 40 nel medioevo, ai 50 del
‘900, ai 72 del 1970.
La prospettiva di vita nei
paesi europei oggi si colloca
oltre gli ottantanni.
La medicina, l’igiene, una
corretta alimentazione e una
minor mortalità infantile hanno contribuito in maniera determinante all’allungamento
della vita. Questa situazione impone una domanda: al
prolungamento della vita corrisponde
un miglioramento della sua qualità?
Alle prospettive sociali che aggregano gli anziani in associazioni ricreative, culturali e assistenziali corrisponde un’emergenza intima di ogni
anziano: la paura della solitudine che
è generata dalla fragilità dei legami affettivi non più stabili perchè ormai slegati da alcuna idealità valoriale umana
e spirituale.
Le associazioni come la nostra, fondata 31 anni fa, hanno il compito di
ristabilire la bellezza dei legami ritrovati che esaudiscono il bisogno di tenerezza e evitano il ripiegamento autoreferenziale dell’io, che porterebbe
ognuno alla deriva egoistica e ad una
critica sterile del mondo e dei giovani.
Nella lettera agli anziani il beato Giovanni Paolo II scriveva: «Onorare gli
anziani comporta un triplice dovere:
L’accoglienza, l’assistenza, la valorizzazione delle loro qualità». Questa
è la strada maestra per la nostra associazione; infatti indica come aiutare
e aiutarci per sentirci vivi e utili e per
evitare l’isolamento.
La nostra generazione, che ha favorito nel dopoguerra una esplosione di
sviluppo e di benessere, ha contribuito anche a creare un principio falso
quello dell’uomo «faber», cioè l’uomo
vale per quello che produce. Oggi
può aiutare il cambiamento culturale, introducendo un nuovo principio
evidenziato dal cristianesimo: l’uomo
vale come persona per quello che è.
Nel libro del Levitico al capitolo
19,32 si legge: «Alzati davanti a chi ha
i capelli bianchi, onora la persona del
vecchio». Obbedendo a questa sollecitudine della Parola di Dio ognuno di
noi onori l’altro con lo stesso rispetto,
la stessa attenzione e cura che vorrebbe per sè. 
*presidente Tre Valli
Il Governo risponde all’atto parlamentare di Claudio Franscella
Per le FFS gli over 65 sono cittadini di serie B?
I
l 5 aprile il Governo ha dato risposta alle domande poste dal
deputato e segretario cantonale
di GenerazionePiù Claudio Franscella,
tramite interrogazione, in merito alla
ventilata decisione delle FFS di penalizzare gli spostamenti in treno degli over 65, facendoli viaggiare non in
orari di punta.
Il governo nella sua risposta ritiene
che sia «innegabile che il massiccio
afflusso dell’utenza nelle ore di punta,
evento che si riscontra anche nel nostro Cantone, provoca costi molto alti
alle imprese di trasporto pubblico. Di
conseguenza misure che possano alleviare l’impatto economico di questo
fenomeno vanno esaminate».
Il Governo ritiene però che misure
tariffali intese a scoraggiare gli spostamenti nelle ore di punta degli anziani penalizzerebbero in particolare i
pensionati ticinesi e soprattutto coloro che svolgono attività in favore delle
proprie famiglie e della collettività con
opere di volontariato; inoltre sarebbero pure discriminati gli anziani ticinesi
per quanto riguarda le escursioni di
svago, che comportano tempi di percorso più lunghi (viaggi in Svizzera interna) che conseguentemente impongono d’iniziare il viaggio proprio nelle
fasce orarie di punta.
Il Governo condivide quindi la pre-
occupazione
di Franscella
e afferma di
voler seguire
con attenzione gli sviluppi
del Progetto
in corso a livello nazionale e le nuove tendenze che si delineeranno con il futuro nuovo assetto del
sistema tariffale svizzero e dichiara di
voler intervenire nei modi opportuni
qualora eventuali proposte non fossero condivise. Gli anziani ora si sentono
un po’ più tranquilli e ringraziano l’Autorità ticinese per l’attenzione. 
17
19 maggio 2011 il Lavoro
GenerazionePiù Locarnese
Da Locarno a Villa Carlotta, ovvero dal Verbano al Lario
LUIGI MALINVERNO
G
iovedì 28 aprile GenerazionePiù di Locarno si è trasferita, con una cinquantina di
partecipanti, a Tremezzo, sul Lago di
Como, per visitare la magnifica Villa
Carlotta.
Partiti con la pioggia da Locarno, ben
presto è ritornato il sereno ad accompagnare i gitanti lungo l’affascinante
Strada Regina, una tra le più antiche
strade d’Italia che costeggia il Lario.
È stata una vera fortuna meteo che ha
contribuito notevolmente a rendere
la visita assai gradevole. Villa Carlotta, costruita verso la fine del 1600, fu
donata alla metà del secolo XIX dalla
principessa Marianna di Nassau alla
figlia Carlotta in occasione delle sue
nozze con Giorgio II, duca di SaxeMeiningen.
Appassionato botanico, il duca si
prodigò per lo sviluppo e l’arricchimento del vasto giardino e dello straordinario parco romantico su una superficie di 70.000 m2. Villa Carlotta
è un luogo di rara bellezza, dove capolavori della natura e dell’ingegno
umano convivono in perfetta armonia.
Se all’interno della Villa si possono
ammirare celebri capolavori di noti
artisti come Canova, Thorvaldsen e
Hayez, nell’immenso parco oltre 150
varietà di azalee e rododendri dagli
svariati colori fanno da contorno a
piante ultracentenarie provenienti dai
vari continenti. Ebbene, tutta questa
ricchezza d’arte e di natura ha soddisfatto pienamente i partecipanti, fortunati per essersi trovati sul posto nel
periodo della fioritura e avvantaggiati
anche dal sole splendente.
Ottimo il pranzo presso il Ristoran-
te Hotel Villa Linda: qualità e quantità
sono stati da tutti molto apprezzati.
Nel pomeriggio la meteo ha improvvisamente cambiato rotta accompagnandoci con la pioggia lungo la via
del ritorno. Una bella giornata all’insegna dell’amicizia e a contatto con la
meravigliosa natura lariana.
Una gita indimenticabile che ha soddisfatto i partecipanti! 
GenerazionePiù Tre Valli
Visita al Termovalorizzatore di Giubiasco
L
o scorso 12 aprile un gruppo interessato e attento ha
potuto visitare l’impianto
cantonale di termovalorizzazione
dei rifiuti a Giubiasco.
La visita ha permesso di vedere come all’interno dell’imponente edificio viene trattata e smaltita
l’enorme quantità di rifiuti urbani
non riciclabili. Attraverso un complesso sistema della combustione
dei rifiuti si ottiene energia elettrica
utilizzata nel termovalorizzatore e immessa anche in rete. È stata l’occasione per rendere i visitatori ancora più
consapevoli dell’enorme importanza
che sta alla base di un corretto smaltimento dei rifiuti; al termovalorizzatore
devono pervenire i rifiuti che non trovano posto nella raccolta differenziata, separando e riciclando in maniera
corretta a Giubiasco saranno conferiti
solo rifiuti di qualità, per un funzionamento ottimale dell’ICTR. 
18
19 maggio 2011 il Lavoro
Ricordo di Giovanni Paolo II
La testimonianza
GABRIELLA BOLLIGER*
È
il 15 ottobre 1991
e mi trovo a Campo Grande (Mato
Grosso), presso il lebbrosario di San Juliao, nella
cui clinica sono ricoverati i
tre bambini che ho portato
da Imperatriz per un intervento molto difficile ai loro
piedi «torti».
Parlo al presente perché l’immagine
di tutto quanto vissuto è tanto viva per
cui riesco a descrivere meglio tutto.
In Brasile in questi giorni è venuto il
Papa: quel Papa speciale e straniero,
ma tanto vicino a tutti. Anche noi al
San Juliao siamo in attesa della sua
visita ed oggi è il giorno fatidico.
Egli giunge al cancello della portineria in auto, ma qui scende e percorre il
viale, lungo un chilometro, a piedi fra il
cordone di gente che fa ala a destra e
a sinistra e, spostandosi qua e là abbraccia tutti e bacia i bambini.
Arriva alla chiesetta dell’ospedale
dove lo attendono i malati,
i lebbrosi, i dottori e qui ci
sono anch’io.
Giovanni Paolo è lì, umile
e sorridente, è lì a due passi da tutti perché la chiesa
è piccola, non è una Cattedrale.
Si inginocchia, prega, si
alza, fa il giro e abbraccia
uno ad uno i lebbrosi, li accarezza e poi si siede.
Nel silenzio assoluto ascolta la poesia composta per lui dal lebbroso
stesso; poi ascolta il racconto triste di
un altro: «Santità, quando uno di noi
torna a casa, trova la porta chiusa;
per un lebbroso non c’è più posto nelle case e perciò si ritorna qui». Mentre
ascolta, il Santo Padre si intristisce e
sta zitto per qualche istante.
Quando si rialza per parlare succede una cosa che nessuno si aspetta:
il piccolo Clelio, il più piccolo dei miei
tre protetti, si alza (era in prima fila),
corre, anzi saltella sui gessi che gli
arrivano fino alle ginocchia, corre fino
al Papa e gli regala un’automobilina
che teneva stretta nella sua manina,
tra la meraviglia di tutti. Il Santo Padre
sorride, accetta il regalo e prende in
braccio il Clelio, stringendolo al cuore.
Ora Clelio sta bene, è sposato,
aspetta un figlio ed un giorno potrà
parlargli di quel Papa Santo.
Ma non è tutto. Finita la visita io mi
sposto per lasciare passare tutti, ma
don Vittorio, Il Vescovo di Campo
Grande, che mi conosce bene, gli
dice: «Santità, questa è la nostra volontaria svizzera» ed ecco che il «mio
Papa Santo», così lo chiamo io, mi appoggia la mano sulla testa e dicendo
«Ah Svizzera, Svizzera» mi benedice.
Io ho il cuore in gola e mi batte forte
forte.
A distanza di tanti anni, la sua voce
risuona ancora nelle mie orecchie ed
ora rivolgendomi a lui gli dico «Grazie». 
*Vicepresidente GenerazionePiù
Agenda
Bellinzona
 Venerdì 20 maggio, ore 14, Cineforum, Sede ACLI, Viale Portone 9 a
Bellinzona.
Venerdì 27 maggio, Visita al Museo Vela - seguirà spuntino.
Venerdì 3 giugno, ore 15, animazione Coro, Casa Sorriso a Tenero (strada per Contra, 300 m. dopo
Grotto Scalinata).
Locarno
 Venerdì 3 giugno (anzichè giovedì in quanto festa) alle ore 12
consueto pranzo di inizio mese,
c/o ristorante Stella a Locarno. Iscrizioni: tel. 091 7513052.
 Giovedì 16 giugno, visita di mezza giornata al Museo della Radio al
Monte Ceneri, con merenda nei din-
torni. Iscrizioni da subito al nr. 091
7513052. Ritrovo e salite saranno
comunicate separatamente ai partecipanti. Costo fr. 45 tutto compreso.
Lugano
 Venerdì 27 maggio, Pellegrinaggio
alla Chiesa dell’Immacolata, via Peri,
Lugano. Ore 15 S. Messa in suffragio
dei soci defunti, ore 16.15 al ristorante Manora, salita Chiattone, merenda
(offerta dalla sezione del Luganese)
con thè o cappuccino e brioche.
Iscrizioni entro il 20 maggio, tel. 091
9102021.
Mendrisio
 Martedì 24 maggio, ore 14.30,
pellegrinaggio sezionale a Morbio
Inferiore, chiesa Santa Maria dei Mi-
racoli.
Lunedì 27 giugno, richiamata la
bella mostra tenutasi alla Züst lo
scorso inverno, riguardante il Rinascimento nelle terre ticinesi, il comitato prevede una gita di una giornata ad Ascona, Brissago e Isole.
Dettagli seguiranno.
Tre Valli
 Martedì 31 maggio, Gita al Monte Brè a Lugano. Trasferimento con
bus, visita della Chiesa di San Fedele, ore 10.30 S. Messa celebrata
da don Andre Iskle. Pranzo all’albergo Lido Seegarten. Nel pomeriggio
tempo libero per acquisti al centro
commerciale di Grancia. Costo: fr.
50, non soci fr. 70. Iscrizioni: dal 23
al 27 maggio, tel. 091 8730120.
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Inquilini, Segretariato generale, sig.ra Manuela Puggioni, v. Stazione 2, 6900 Massagno. Scadenza: 3
giugno. Info: tel. 091 6834067.
Foglio Ufficiale N. 38 del 13 maggio
XX collaboratore/trice scientifico/a (con titolo
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domestica, ev. altri lavori. Tel. 076 7093364.
20
Sindacato Interprofessionale - Pagine a cura di Sandra Leis
19 maggio 2011 il Lavoro
Attualità
Nuove generazioni e precariato
ADRIANO ENSINI
I
n questo numero vogliamo toccare un
fenomeno emerso lentamente negli ultimi dieci anni con caratteristiche nuove
rispetto a quelle della vecchia classe operaia
industriale. Un argomento chiamato precariato che interessa soprattutto le nuove generazioni di lavoratori di tutti i settori, ma in prevalenza quello terziario avanzato.
Con il termine precariato s’intende l’insieme
dei soggetti che vivono una condizione lavorativa che rileva, contemporaneamente, due
fattori di insicurezza:
1. mancanza di continuità del rapporto di lavoro e certezza sul futuro
2. mancanza di un reddito adeguato su cui
contare per pianificare la propria vita presente
e futura.
Il termine fa riferimento al cosiddetto lavoro
nero e al fenomeno degenerativo dei contratti
flessibili (part-time, contratti a termine, lavoro
interinale, lavoro parasubordinato). Occorre
rilevare che sebbene flessibilità e precariato
siano due fenomeni solo indirettamente correlati, ma non sovrapponibili e assimilabili, si
Inserzioni
caratterizzano entrambi per l’espansione delle
forme contrattuali atipiche. Ciò significa che a
gran parte dei lavoratori del terziario avanzato,
come a tutti i «precari», non vengono riconosciuti i diritti sociali o le tutele del welfare per
una vita dignitosa. Per loro sono saltati i confini tra lavoro autonomo individuale, lavoro subordinato atipico e lavoro informale o in nero.
Capitalismo cognitivo
Nella transizione dal capitalismo industrialefordista a quello bio-cognitivo (coinvolgimento della vita nella sua interezza) il lavoro cognitivo e relazionale si è diffuso sino a definire
le modalità principali della prestazione lavorativa. Viene meno la separazione tra l’uomo e
la macchina che regola, organizza e disciplina
il lavoro manuale. Nel momento stesso in cui
il cervello e il bios (la vita) diventano parte integrante del lavoro, perde senso anche la distinzione tra tempo di vita e tempo di lavoro.
Ecco allora che l’individualismo contrattuale,
che sta alla base della precarietà giuridica del
lavoro, tracima nella soggettività degli stessi
individui, condiziona i loro comportamenti e si
trasforma in precarietà esistenziale.
La condizione precaria
La condizione precaria non è oggi ancora in
grado di esprimere una classe «precaria», non
esiste un processo omogeneo di presa di coscienza. Diversamente dalla condizione lavorativa manuale, per la quale era la condizione
oggettiva di lavoro, in quanto «esterna» alla
persona, a determinare il livello di coscienza di
sé nel bio-capitalismo cognitivo, la presa di coscienza o è autocoscienza o non è.
Per dimostrare la tragicità di questo fenomeno, diamo la parola ad Ascanio Celestini (attore teatrale, regista cinematografico, scrittore e
drammaturgo italiano):
«Non è solo un problema di stage non pagati, di assunzioni a tempo determinato, di lavoro nero e licenziamenti
facili. Mille e cinquecento euro al mese basterebbero se
una famiglia ne pagasse duecento d’affitto. Basterebbero
se una donna e un uomo avessero la certezza di lavorare
fino al giorno della pensione. Basterebbero se il figlio di un
operaio studiasse in una classe con meno di venti bambini, ricevesse una vera formazione che comprendesse le
lingue straniere e la musica, la storia contemporanea e il
teatro... Basterebbero se quella famiglia avesse attorno una
comunità che la sostiene, un servizio sanitario che la cura
quando sta male». 
21
19 maggio 2011 il Lavoro
Nuova Legge sulla disoccupazione
Disoccupati e working poor
ADRIANO ENSINI
S
mantellamento dello stato sociale
significa precarietà per una fascia
sempre più larga di lavoratori giovani, qualificati e della fascia di lavoratori oltre i
55 anni. Questo uno degli effetti della nuova
Legge sulla disoccupazione Ladi.
Anche il numero dei cosiddetti working poor
(lavoratori con un reddito mensile al di sotto
del margine di sussistenza) rimane preoccupante. Due fenomeni che minano l’uscita dalla
crisi.
Ciò che i sindacati avevano previsto da
un’eventuale accettazione della revisione Ladi,
si è avverato con l’entrata in vigore della incoerente legge, che penalizza chi è appena
entrato nel mondo del lavoro ed anche coloro
che nonostante siano salariati, non hanno soldi sufficienti per arrivare alla fine del mese.
Una settimana dopo l’entrata in vigore delle
norme, l’8 aprile, i media avvisano con l’intento
nascosto di rassicurare da un lato la popolazione, e dall’altro l’economia e le finanze, che il
numero di disoccupati in Svizzera è fortemente calato scendendo da quota 3,6 per cento a
quota 3,4 per cento. Il miracolo si è avverato
anche con l’aiuto della revisione Ladi.
Nello stesso periodo dell’anno precedente,
il tasso di disoccupazione era al 4,2 per cento. Il direttore della Seco (Segreteria di Stato
dell’economia) Serge Gaillard ha precisato
che oltre al fattore congiunturale stagionale,
tale ribasso è da ricongiungersi all’applicazione delle nuove norme Ladi. La riduzione delle
prestazioni previste soprattutto per i giovani
senza lavoro neodiplomati (i giorni di indennità
di disoccupazione sono passati da 260 a 90 e
da 520 a 400 per gli ultra cinquantenni), sono a
monte di questa dinamica.
In aprile il numero complessivo dei lavoratori
colpiti dalla revisione ammonta a 16.000 persone. A noi sembra un numero non indifferente, soprattutto se una parte consistente dovrà
rivolgersi agli uffici di assistenza sociale.
La Ladi non aiuta ad uscire dalla crisi
Nonostante le rassicuranti notizie che provengono dall’economia svizzera, il danno
dopo una crisi finanziaria, come quella ancora
non superata, si vedrà nel tempo. Una ricerca condotta sulle persone che hanno perso il
diritto all’indennità di disoccupazione, dichiara
che il 64 per cento di loro trova un impiego
dopo 4 o 5 anni. L’effetto della disoccupazione prolungata è in primo luogo una perdita di
salario del 25 per cento sulla nuova media salariale. Spesso devono accontentarsi di contratti a tempo determinati (12 per cento) o su
chiamata (14 per cento).
Altri effetti delle crisi finanziarie sull’occupazione sono la perdita di sapere, con il rischio di
perdere anche le qualifiche accumulate dopo
anni di lavoro e di conseguenza di dover ac-
Al volo
„„
Notizie
Le notizie d’attualità hanno un tempo di vita
che corrisponde all’attenzione e all’impatto
del contenuto sull’emotività delle persone.
Oggi queste caratteristiche hanno il DNA di
una fotografia istantanea che si può sostituire
il giorno dopo con il suo contrario. Le pagine
Syna in italiano sono pubblicate su «Il lavoro»
a cadenza mensile, quindi non sono soggette
a produrre l’attualità spicciola, bensì informazioni che devono essere durature, con tutti i
pregi e i difetti del caso.
Da tre mesi questo spazio è occupato da
alcune riflessioni sulle politiche sindacali e su
quelle migratorie, con l’intento di cogliere e dibattere più da vicino sulle dinamiche nascoste
dei cambiamenti avvenuti nel mondo del lavoro e della vita di tutti noi. L’idea di questo spazio è quella di invogliare i lettori a partecipare
con le loro domande e commenti a un dialogo
aperto. 
[email protected]
cettare un posto inadeguato.
In generale questi effetti hanno un impatto
sulle condizioni di vita di gruppi allargati di cittadini. Anche in Svizzera questo problema si
pone e ci sarebbe ancora molto da fare per
risolverlo.
Working poor
Il working poor è un lavoratore che ha uno
stipendio più basso della media dei salari minimi.
È uno che svolge mansioni sotto la sua qualifica e che si può chiamare precario per le modalità d’impiego.
Working poor significa essere costretto a vivere sotto lo standard di sussistenza, anche
del livello dei consumi minimi (alimentazione,
casa, salute, istruzione...). Una vita condotta
nella precarietà, con il timore costante che
ogni spesa extra possa far saltare i rapporti familiari, le amicizie e i progetti per il futuro.
Il fenomeno è molto diffuso anche nella ricca
Svizzera, nonostante le relative basse quote
ufficiali di disoccupazione.
Alla fine del 2008, secondo un sondaggio
realizzato dall’Ufficio federale di statistica, il
tasso di working poor della popolazione in età
lavorativa (da 20 a 59 anni) era del 3,8 per cento, pari a circa 118.000 persone, e questo in
uno dei paesi più ricchi del mondo! 
22
19 maggio 2011 il Lavoro
Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Rogério Sampaio
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O
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autorização de residência C, estar
bem integrado são os requisitos
para obter a nacionalização, segundo um
projecto da Lei de nacionalizações. Os estrangeiros não terão que esperar doze anos como
até agora para solicitar o passaporte suíço. Há
dois tipos de naturalizações;
Naturalização originária
Só os estrangeiros bem integrados e em
posse de autorização de residência tipo C em
Suiça poderão obter o passaporte suíço. O
Conselho federal enviou em Março ao Parlamento o seu projecto de revisão integral da Lei
de nacionalizações. O objectivo é naturalizar
somente as pessoas que estejam devidamente integradas. Além de possuir Autorização de
residência C, os requerentes devem unir cer-
tas condições, tais como: o respeito pelos valores da constituição Federal, a capacidade de
comunicar-se em língua nacional, a vontade
de participar na vida económica ou de adquirir
uma formação, cumprir com o ordenamento
jurídico e não comprometer à segurança interna ou externa da Suíça. A autorização federal
de nacionalização é a condição indispensável
para a naturalização do requerente num município e no cantão. O processo de solicitação
inicia-se no município de residência, na qual é
exigido um conhecimento geral do município,
cantão e país e o domínio da língua falada no
cantão de residência e o pagamento das taxas
do processo, que varia de cantão para cantão.
Naturalização adquirida
Podem também beneficiar os conjugues
estrangeiros depois de cinco anos de resi-
dência em
Suíça
e
três anos
de matrimónio
e
os
filhos
de estrangeiros de
cidadãos
suíços. A
condição
geral para
a naturalização adquirida é: Estar devidamente
integrado, quer dizer estar familiarizado com o
modo de vida, os usos e costumes suíços. A
aquisição da cidadania Suíça exige o cumprimento de determinados direitos e deveres, por
exemplo; a prestação do serviço militar para
os jovens do sexo masculino. 
Giornale Aperto
19 maggio 2011 il Lavoro
23
Le Domande dei Lettori
Abito in Svizzera, che fare con il Modello RED/ITA?
Gentile signor Crugnola,
mia madre ha ricevuto dall’INPS di Bergamo
una busta contenente diverse lettere, tra cui
una con scritto «RED – RICHIESTA DICHIARAZIONE REDDITI», nella quale viene indicato
di rivolgersi ad un centro di assistenza fiscale
in Italia. Dato che mia madre abita ormai da
trent’anni in Svizzera, cosa dobbiamo fare?
Antonia R. Rancate
Cara Antonia,
effettivamente tua madre, in quanto residente
all’estero, non avrebbe dovuto ricevere la let-
tera che mi hai indicato. Dato che non è l’unica
ad essere stata interessata a questa particolarità, abbiamo posto il problema direttamente
all’INPS che ci ha risposto:
«ci sono circa 158.000 posizioni che hanno
ERRONEAMENTE ricevuto il modello RED/
ITA. Tali posizioni NON DEVONO effettuare la
dichiarazione reddituale».
Ti consiglio comunque di venire nei nostri
uffici con la documentazione ricevuta, siamo
infatti in grado di attivare una procedura tramite il sito internet dell’INPS per verificare se
per tua madre occorre comunque fare la di-
chiarazione reddituale cartacea
RED/ITA
che,
se del caso,
provvederemo
immediatamente a compilare
e
trasmettere
all’INPS.
Cordiali saluti.
Roberto Crugnola
Patronato Inas Cisl
Frontalierato Svizzera
VITA NOSTRA
„ „Fedeltà all’OCST
• Nel corso del mese di maggio il collega Felice Campana festeggia ben trentacinque anni di attività all’OCST. In
forza al segretariato regionale del Luganese, sede di Lamone, si occupa con competenza dell’assistenza ai soci
e della compilazione delle dichiarazioni fiscali, campo
in cui ha maturato una notevole esperienza. Impegnato
politicamente è anche sindaco di Novaggio. Ci complimentiamo per questo importante traguardo lavorativo e
gli auguriamo di continuare il prezioso servizio a favore
dell’OCST e dei suoi associati.
dine delle Tre Stelle, per essersi distinto a servizio del
paese Baltico, promuovendo e incentivando scambi culturali tra la Svizzera e la Lettonia, tra Lugano e Riga.
„ „Felicitazioni
• a Daniele Manzoni di Carlazzo, socio settore Alberghiero, e alla moglie Sonia, per la nascita di Elisa alla
quale facciamo tanti auguri di un futuro felice accompagnata dalle coccole dei nonni di Blessagno e di Porlezza.
• a Roberto Borzi, socio settore Edilizia, e Samanta Cosentino, per la nascita di Aleksis, al quale auguriamo
ogni bene accanto alla sorellina e al fratellino.
„ „Auguri
• a Federica Baldino e Paolo Merlo, soci segretariato del
Luganese, che sabato 7 maggio, nella chiesa di S. Bartolomeo a Loggio Valsolda, attorniati da parenti e amici,
si sono uniti in matrimonio.
• a Roberta Candiani e ad Alberto Trevisan, collega del
segretariato del Luganese, in forza a Lamone, che sabato 21 maggio, nella chiesa parrocchiale di San Michele
Arcangelo di Magnago, attorniati da amici e parenti, si
uniranno in matrimonio.
• a Giada Alda Pellegrini e ad Enzo Mancini, socio settore Edilizia, che in questo mese di maggio si uniscono
in matrimonio.
• a Giovanni Lubrini, già segretario regionale della sede
OCST di Chiasso, che il 27 maggio, festeggia brillantemente il novantunesimo compleanno.
• a Mons. Luigi Mazzetti, fedele abbonato, che oggi 19
maggio, festeggia il bel traguardo dei sessant’anni di
ordinazione sacerdotale.
„ „Complimenti
• ad Antonio Gili, socio segretariato del Luganese, che
ha ricevuto dal presidente della repubblica di Lettonia,
Valdis Zatlers la medaglia e il titolo di «Cavaliere dell’or-
„ „Condoglianze
• al figlio Paolo, socio settore Impiegati d’ufficio, ai familiari tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto
Piero Ferregutti, socio GenerazionePiù, segretariato del
Luganese.
• ai genitori Silvana e Raimondo, al fratello Martino, agli
zii Arturo e Nives Trezzini, soci segretariato del Locarnese, ai parenti tutti, per la tragica e prematura scomparsa
del loro caro Corrado Mondada.
• ai figli e familiari tutti, per la scomparsa della loro cara
congiunta Pina Medici, vedova di Gualtiero Medici, già
vicepresidente OCST.
• al nipote Andrea, socio sezione Docenti segretariato
Mendrisio, e familiari tutti, per la scomparsa della cara
zia Carlotta Jahn.
• a Laura Biffi di Chiasso, socia segret. Mendrisio, e familiari tutti, per la scomparsa della cara mamma Wilma.
• al fratello Marcello Bolzon, socio segretariato del Luganese, già ex dipendente OCST, alla cognata Livia, ai
familiari tutti, per la scomparsa del loro caro Josè Daniel.
• a Cristina Arnaboldi, socia segretariato Mendrisio, Fox
Town, e familiari tutti, per la scomparsa del caro papà
Editore
Organizzazione cristiano-sociale ticinese
Redazione e amministrazione
Responsabile: Benedetta Rigotti
In redazione: Maurizia Conti
tel. 0919211551 ; fax 0919242471
via Balestra 19, 6900 Lugano
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Stampa
Centro Stampa Ticino SA
Via Industria, 6933 Muzzano
Pubblicità
Publilavoro Sagl
Via Balestra 19, 6900 Lugano,
tel 0919211551
[email protected]
Tiratura confermata REMP
40'672 copie
Vittorio.
• a Carmen Schaich, socia GenerazionePiù, segretariato
Mendrisio, e familiari tutti, per la scomparsa della cara
sorella Luigina Oliboni.
• al figlio Ugo, socio GenerazionePiù, segretariato Mendrisio, e familiari tutti, per la scomparsa della cara mamma Lucia Beata Poretti.
• alla moglie Donatella, alla mamma, alla sorella, alla
suocera, ai cognati e nipoti, per l’improvvisa e prematura perdita del loro caro congiunto Claudio Raveglia, già
apprezzato dipendente dell’Albergo Ceresio.
• al marito Guido, socio GenerazionePiù Lugano, ai figli e
parenti tutti, per la scomparsa della loro cara congiunta
Carla Gozzer.
• a Lorella Barizzi, socia settore Ospedali, e familiari tutti, per la scomparsa della cara suocera Flora.
• al figlio Moreno, socio settore Edilizia, alla figlia Patrizia, al genero, ai nipoti e parenti tutti, per la prematura
scomparsa della loro cara congiunta Franca Invernizzi
vedova Violetti.
• a Battista Allevato, socio sezione Edilizia, segretariato
Locarno, per la morte avvenuta in Italia a S. Giovanni in
Fiore, della cara sorella Teresa.
• a Martino Fiori, socio sezione Forestali, segretariato
Locarno, per la morte del caro fratello Sergio.
• ai figli Gian Maria Kurmann, socio segretariato Sopraceneri, e Martina, ed alla moglie Adriana, per la perdita
del loro caro papà e marito Carlo.
• a Domenico Raschetti, socio sezione Autorimesse,
segretariato Locarno, per la morte del caro papà Mario.
„ „In memoria
• a cinque anni dalla scomparsa (20 maggio 2006) ricordiamo con affetto Claudio Martinaglia, collega alla
Cassa disoccupazione.
Via Balestra 19, 6900 Lugano
Consiglio esecutivo
- Presidente: Bruno Ongaro
- Presidente onorario: Romano Rossi
- Vicepresidente: Flavio Ugazzi
- Membri: Carla Albertoli, Luigi Mattia
Bernasconi, Fausto Leidi, Gianfranco
Poli, Roberto Poretti, Enrico Pusterla,
Meinrado Robbiani
Segretario cantonale e copresidente
Meinrado Robbiani
Segretario amministrativo
Fausto Leidi
Vicesegretari cantonali
Nando Ceruso, Renato Ricciardi
Segretari regionali
Lugano
Dario Tettamanti
Mendrisio
Alessandro Mecatti
Sopraceneri Paolo Locatelli
Tre Valli
Giancarlo Nicoli
OFFERTE VALIDE DAL 18.5 AL 24.5.2011 (FINO AD ESAURIMENTO SCORTE)
2.45
9.90
Invece di 17.–
invece di 3.80
FILETTO DI
SALMONE
LOCH DUART
Allevamento,
Scozia
100g
CARNE DI MANZO
MACINATA
Fresca,
Svizzera
kg
Certificato Friend of the Sea.
Pesce dell’itticoltura sostenibile.
2.20
invece di 2.75
GRUYÈRE KALTBACH
Svizzera
100g
4.90
PEPERONI
Giallo, rosso,
verde,
Italia
kg
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Stagionatura min.
12 mesi nelle grotte,
al latte vaccino crudo.
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BUITONI TORTELLINI
Vari tipi,
p.es. Ricotta Spinaci
500g
4.50 invece di 6.30
HIRZ YOGURT
6 pz. a scelta
6 × 180g
3.40 invece di 4.30
ŒURS
LES CŒURS
FEUILLETÉS
350g
4.65
19.95 invece di 41.50
SURF
Polvere Tropical
o Sunshine
80 lavaggi
invece di 6.20
SABO
Olio di
girasole
1l
6.95
invece di 8.95
MAGNUM
Vari tipi,
p.es. Magnum Gold
4 pz.
8.95
9.95 invece di 19.90
13.95
invece di 19.95
SAN ROCCO
AGLIANICO DEL
VULTURE MO 2004
Terre degli Svevi,
Basilicata
75cl
CARDINAL
LAGER
10 × 33cl
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Turbo Gel al limone
2 × 480ml
SIAMO PRESENTI A:
Ascona-Delta, Balerna, Locarno, Lugano, S. Antonino, Vezia, Viganello
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Vino senza cassa.
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