Corriere di Romagna - Unindustria Rimini

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Corriere di Romagna - Unindustria Rimini
UNINDUSTRIA RIMINI
Sabato, 27 agosto 2016
UNINDUSTRIA RIMINI
Sabato, 27 agosto 2016
Stampa Locale
27/08/2016 Corriere di Romagna Pagina 8
L' urlo di Bellariva: siamo come il Bronx
27/08/2016 Corriere di Romagna Pagina 11
«Un uomo cordiale, affabile e sempre disponibile»
27/08/2016 Corriere di Romagna Pagina 11
Ceramiche del Conca, è morto Mularoni
27/08/2016 Corriere di Romagna Pagina 12
Novarese, a fine anno torna al Comune
27/08/2016 Corriere di Romagna Pagina 13
Rimini Nord, progetti per 32 milioni
27/08/2016 Corriere di Romagna Pagina 38
Sgombero camping, i sindacati: «Tutelare i lavoratori in ogni...
27/08/2016 Il Resto del Carlino (ed. Rimini)
«La metà delle case riminesi non resisterebbe al...
27/08/2016 Il Resto del Carlino (ed. Rimini)
Fondo straniero vuole la Novarese Per il futuro si punta sul wellness
27/08/2016 Il Resto del Carlino (ed. Rimini)
Lungomare, il Comune batte cassa a Roma e Bruxelles
27/08/2016 Il Resto del Carlino (ed. Rimini)
Ancona scippa i russi a Rimini
27/08/2016 Il Resto del Carlino (ed. Rimini)
Camping sfrattati: «Salvare i posti di lavoro»
27/08/2016 Il Resto del Carlino (ed. Rimini)
Addio a Mularoni, il re delle ceramiche
27/08/2016 La Voce di Romagna Pagina 11
In cantiere anche la pedonalizzazione del lungomare nord
27/08/2016 La Voce di Romagna Pagina 11
Il Comune sta per riprendersi la Novarese
27/08/2016 La Voce di Romagna Pagina 11
TREDICI ANNI DOPO UN PROGETTO DA REINVENTARE
27/08/2016 La Voce di Romagna Pagina 13
Epilogo annunciato: la Da.Ma. è fallita
27/08/2016 La Voce di Romagna Pagina 13
Grandi manovre sulle farmacie comunali
27/08/2016 La Voce di Romagna Pagina 13
La Nordwind lascia Rimini per Ancona La compagnia da oggi non vola...
27/08/2016 La Voce di Romagna Pagina 19
Muore a 64 anni Enzo Donald Mularoni
27/08/2016 La Voce di Romagna Pagina 19
"Il nostro segreto? E' quello di non avere segreti, investiamo nel nostro...
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L' urlo di Bellariva: siamo come il Bronx
Petizione, 200 persone scrivono a Gnassi: spaccio, violenza e prostituzione a ogni ora
RIMINI. E' una sorta di Bronx, invece Bellariva
potrebbe diventare il fiore all' occhiello di
Rimini. Lo sostiene una petizione firmata da
200 anime, i residenti e gli operatori tu risti
della zona. Al sindaco Andrea Gnassi
chiedono una adeguata riqualificazione. Per
ora la fanno da padroni spaccio, violenza,
risse e prostituzione: notte e giorno.
La petizione firmata da duecento fra residenti,
commercianti, albergatori e bagnini, non
risparmia toni da "Bronx". «Spaccio, violenza e
prostituzione la fanno da padroni in una zona
ad alta vocazione turistica, arrecando
significativi danni».
Logica conseguenza.
«Questo comporta un turismo sempre meno
qualificato e molti turisti esprimono l'
intenzione a non ritornare».
Proprio per questo si chiede al primo cittadino
di intervenire, perché con una adeguata
riqualificazione e un «minimo di arredo
urbano, come già attuato in «via Pascoli,
Lagomaggio e Borgo San Giuliano», Bellariva
«potrebbe diventare una delle zone più belle
di Rimini».
Infatti ­ si assicura nella petizione ­ il colpo d'
occhio potrebbe essere migliore. «Piazza
Gondar ­ spiegano i firmatari ­ con l'
eliminazione di al Non solo. «Il sottopasso è maleodorante e l' acqua con cui viene lavato ristagna per
giorni, l' ascensore funziona raramente e troppo spesso assolve alla funzione di bagno pubblico».
Un quadro di per sé già complicato, ma abitanti e operatori turistici e commerciali di Bellariva,
aggiungono altri particolari. «Ci sono inoltre due parchi abbandonati o meglio gestiti da ubriachi,
spacciatori, nomadi e senzatetto. Uno in fondo a via Nota e l' altro alla fine della colonia Mur ri. Le poche
aree verdi rimaste in città necessitano di essere ripulite dai rifiuti abbandonati, dalle sterpaglie e dalle
brutte facce che le frequentano per essere restituite alla parte sana della città, ai turisti e ai residenti,
oggi spettatori indignati di pericolose risse, accoltellamenti, scippi e schiamazzi a ogni ora del giorno e
della notte».
cune strutture in disuso e abbandonate, diventerebbe accogliente e di immagine. Nel tratto di strada da
viale Regina Elena al sottopasso da terzo mondo, il marciapiedi è rattoppato a tratti con moquette,
cemento, gres, porfido, simil palladiana e asfalto».
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«Un uomo cordiale, affabile e sempre disponibile»
Il ricordo dell' Associazione nazionale industria San Marino: credeva nei valori dell'
impresa
RIMINI. Messaggio di cordoglio dal mondo
imprenditoriale s a m m a r i n e s e , p e r l a
prematura scomparsa di Enzo Donald
Mularoni. Lo firmano il presidente, il consiglio
direttivo e tutta l' Associazione nazionale
industria San Marino.
«Nato a Detroit ­ si ricorda nella nota ­ era
rientrato con la famiglia a San Marino, dove
aveva poi completato gli studi, culminati con la
laurea in Ingegneria civile a Bologna, per poi
entrare nell' azienda di famiglia, la Ceramica
di Faetano. Nel 1979 ha poi fondato, insieme
ai familiari, la Ceramica del Conca, che grazie
alla sua lungimiranza e determinazione è
diventata l' importante gruppo internazionale
che oggi tutti conoscono».
Ha sempre «partecipato attivamente alla vita
associativa di Anis, ricoprendo la carica di
presidente n e l t r i e n n i o 1 9 9 7 ­ 2 0 0 0 e d i
consigliere per più mandati, compreso quello
in corso, a cui si aggiungono gli anni di
presidenza di Assoservizi».
E' stato tra i «promotori e primo presidente di
Apse, l' attuale Camera di Commercio».
«A riprova delle sue riconosciute capacità
manageriali, ha ricoperto ruoli di primo piano
anche in Confindustria ­ continua la nota ­. In
tutti noi rimarrà sempre vivo il ricordo di un
imprenditore serio, capace e determinato, ma soprattutto di un uomo cordiale, affabile e sempre
disponibile. Prezioso e determinante è stato il suo contributo alla crescita della nostra Associazione,
credendo sempre nei valori dell' impresa e nella solidarietà tra imprenditori, per favorire lo sviluppo
della Repubblica».
Altri messaggi ieri sono stati firmati dalla Centrale sindacale unitaria. Con due telegrammi, i segretari
generali di CSdL e Cdls hanno espresso vicinanza alla famiglia del patron della Ceramiche del Conca,
mentre Enzo Merlini e Giorgio Felici, segretari della Federazione unitaria lavoratori industria, hanno
espresso «sincero dolore» per questa perdita e nel messaggio di cordoglio inviato alla moglie e a figli
hanno sentito l' obbligo di ricordare Enzo Donald «non solo come imprenditore capace e di successo,
ma anche come uomo saggio e leale ed importante punto di riferimento nelle relazioni industriali».
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Laureato in ingegneria, grazie a lui l' azienda di famiglia è diventata un marchio internazionale.
Sponsor anche della Nazionale di calcio
Ceramiche del Conca, è morto Mularoni
Chiude gli occhi dopo una lunga malattia, era nato a Detroit, aveva 63 anni
RIMINI. Lutto nel mondo dell' imprenditoria di
Rimini e di San Marino.
Dopo una lunga malattia, ieri è morto Enzo
Donald Mularoni, patron delle Ceramiche del
Conca, marchio leader in tutto il mondo,
conosciuto dal grande pubblico per avere
sponsorizzato sia la Nazionale d i c a l c i o
italiana sia il Team Gresini. Mularoni il 9
settembre avrebbe compiuto 64 anni. Era
sposato e padre di tre figli.
Il noto imprenditore era nato a Detroit da una
famiglia sammarinese emigrata negli Stati
uniti. All' età di 8 anni (nel 1960) il ritorno a
San Marino, dove ha continuato gli studi
diplomandosi (liceo classico), per poi laurearsi
in ingegneria civile edile a Bologna.
Proprio in quell' anno, il 1977, Mularoni mise
piede nell' azienda di famiglia e cominciò a
collaborare con il padre, impegnato nel settore
edile. Un paio d' anni più tardi (nel 1979)
insieme ai familiari fondò le Ceramiche del
Conca, che oggi ha showrooms in America,
Australia e Cina. Pochi anni dopo è lì che
c o n f l u ì l a p r i m a azienda d i f a m i g l i a , l a
Ceramica Faetano e nel tempo il gruppo si
espanse fino a diventare uno dei più importanti
e prestigiosi nel panorama europeo.
Ceramiche del Conca è stata tra le prime
aziende del settore a lanciarsi nella monocottura smaltata su gres ceramico bianco, così come fu fra le
prime a usare la tecnologia del gres porcellanato, diventando a zienda di riferimento.
Mularoni ha seguito prevalentemente il settore commerciale del gruppo fino al 1992 quando, dopo la
morte del padre, è diventato presidente di Ceramica Faetano e proseguito nell' attività di rafforzamento
delle quote di mercato. Dal 1991 era membro del consiglio direttivo di Asso piastrelle.
Dal 1994 era consigliere direttivo dell' Anis, di cui è stato presidente nel triennio 1997­2000. E' stato
Presidente dall' Apse, l' Agenzia per la Promozione e lo Sviluppo Economico Sammarinese, che poi è
diventata Camera di commercio.
Nel 2014, quando il gruppo sammarinese aprì un centro di produzione nel Tennessee, qualcuno
cominciò a ipotizzare una "fuga" all' estero.
«Non c' è nulla di vero» disse Mularoni. «Lì non c' è il nostro know how, le conoscenze sul prodotto che
produciamo ed esportiamo, ecco perché non potremmo mai pensare di abbandonare i posti dove siamo
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nati e cresciuti. Il nostro centro del sapere non si muoverà da qui, da San Clemente, Savignano e
Faetano».
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L' ex colonia doveva essere recuperata, ma le difficoltà economiche di Coopsette hanno
bloccato tutto, poi il braccio di ferro con Palazzo Garampi
Novarese, a fine anno torna al Comune
Nuovi sviluppi per l' incompiuta di Miramare, destinata al Polo del benessere
RIMINI. Fa parte a pieno titolo delle incompiute
riminesi: la colonia Novarese. Insieme, giusto
per fare un paio di esempi, alla Murri e alla
nuova Questura.
In questo caso, però, è in arrivo un sviluppo
interessante. Il braccio di ferro (anche legale)
fra il Comune e Coopsette sta per giungere un
accordo bonario. I passaggi formali sono da
definire, ma quello che è praticamente certo è
che entro la fine dell' anno la Novarese tornerà
nelle mani del Comune. Non è un passaggio
insignificante (tutt' altro). Appena l' ex colonia
di Miramare farà parte del patrimonio di
Palazzo Garampi, svincolata da "zavorre" di
vario genere, appare ovvio che la giunta
guidata da Andrea Gnassi potrà cominciare a
pensare nuovi possibili scenari.
Il "rudere" di Rimini nord, in tandem con il
Talassoterapico, sarebbe dovuto diventare il
Polo del benessere e della sa lute, con la
regia, la supervisione e le risorse di
Coopsette.
Nel 2003 il Comune acquistò dalla Regione la
proprietà dell' ex colonia Novarese e la trasferì
a Riminiterme. A t t r a v e r s o u n b a n d o a
evidenza pubblica nel 2005 venne individuato
l' acquirente (Coopsette) del 94 per cento del
capitale sociale di Riminiterme al prezzo di 9
milioni.
L' accordo fra Comune e Coopsette prevedeva il recupero della colonia (con tanto di hotel di lusso) e la
realizzazione di un centro congresso.
Quindi terme, piscine, palestre, beauty farm, talassoterapia, negozi spe cializzati, ospitalità,
ristorazione, spazi per congressi. Termine da rispettare: 31 dicembre 2012.
Nel 2013 l' ex presidente Carla Franchini (M5S) convocò la seconda commissione per discutere dello
stato dell' arte del progetto. E in quell' occasione venne reso pubbli co il contenuto di un parere legale
(firmato da Wilma Bernardi, Ettore Bontempi e Chiara Mancini) chiesto dall' Ufficio partecipazioni del
Comune. Il quesito: i termini della convenzione sono stati rispettati? Rispo sta: non proprio. Coopsette ­
venne spiegato ­ ha sempre detto di essere a posto, perché sul Polo del benessere negli anni ha
investito qualcosa come 9 milioni di euro. Il parere legale affermava invece che doveva essere
realizzato quanto previsto dal piano industriale. Ne nacque un contenzioso e una causa.
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Sta però per giungere la parola fine.
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La giunta ha approvato la riqualificazione di un' area dimenticata da troppo tempo. In ballo le
risorse economiche messe a disposizione dal governo
Rimini Nord, progetti per 32 milioni
Nuova passeggiata sul lungomare, cambia la viabilità, aumentano i parcheggi
RIMINI. Rinasce il lungomare di Rimini nord,
tradizionalmente l' area meno curata dell'
arenile.
La giunta due giorni fa ha approvato il
"Progetto per la riqualificazione urbana e
ambientale e il recupero delle vocazioni
identitarie dei luoghi dell' area turistica di
Rimini nord", con cui parteciperà al cosiddetto
Bando delle periferie, l' intervento a tema
promosso a maggio dal governo.
Alle opportunità offerte dal bando, su cui l'
esecutivo ha stanziato 500 milioni di euro per il
solo 2016, il Comune intende aderire con il
progetto centrato sul Parco del mare.
Tra nuovo lungomare a nord (al posto dell'
attuale strada in doppio senso di marcia, la
creazione di un' ampia passeggiata), nuovo
asse viario (ampliamento della sede stradale
che corre a lato della ferrovia, in modo da
renderla percorribile nei due sensi di marcia) e
nuovo sottopasso ferroviario, parcheggio dell'
area mercatale e parcheggio Foglino, ovvero
tutti i piani locali in ballo, il costo complessivo
degli interventi è di 32,6 milioni di euro: pari a
18 milioni risulta invece il finanziamento
richiesto da Palazzo Garampi, che
«naturalmente», fa sapere, si riserva di
valutare le modalità di finanziamento della
somma restante sulla base dell' entità del reale contributo accordato al progetto, anche mediante
contributo dei privati o la riduzione delle aree d' intervento.
Intanto, il "Parco del mare" caro al sindaco Andrea Gnassi mira a essere un' infrastruttura ambientale e
di servizi dedicati al benesse re, alla qualità della vita, alla sana alimentazione, con l' ambizione di
rigenerare in profondità e nel tempo i suoi 16 chilometri di costa.
I l piano di fattibilità approvato dalla giunta mette al centro i tre interventi strategici pubblici, che
diventano l' oggetto della richiesta di finanziamento sul bando delle periferie: i nuovi lungomari nord; l'
asse viario a monte; i parcheggi a monte.
«La riqualificazione dei lungomari, vero elemento propulsore del rilancio economico dell' impresa
turistica, richiede di rivedere completamente ­ segnala oggi la giunta ­ la mobilità carrabile, andando a
dare finalmente risposta ad un gap infrastrutturale noto da tempo e che questa amministrazione ha
incominciato a risolvere con lo sfondamento di via Diredaua».
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Sgombero camping, i sindacati: «Tutelare i lavoratori
in ogni modo»
RICCIONE. Sgombero dei camping chiesto
dalla proprietà dei terreni entro ottobre:
«Occorre percorrere ogni strada per tutelare il
lavoro ­ commentano da Filcams Cgil Rimini ­,
una vicenda legata a un' eredità milionaria non
deve arrecare danno all' economia. Lo sfratto
dei camping che insistono sulle "ex aree
Ceschina" vede come potenzialmente
danneggiato un intero pezzo di economia
turistica del territorio, il suo indotto e i
lavoratori stagionali. Va sostenuta ogni azione
utile a ricondurre tutto ciò sui giusti binari, a
partire d a l l ' i n t e r e s s a m e n t o d e l l e
amministrazioni comunali rispetto ai relativi
impatti sociali».
La federazione di categoria dei lavoratori dei
campeggi si dichiara disponibile, «a
individuare soluzioni idonee a salvaguardare i
dipendenti in quelle aree e nelle prossime
settimane incontreremo in apposite riunioni le
maestranze per condividere le nostre azioni».
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«La metà delle case riminesi non resisterebbe al
terremoto»
Il presidente degli ingegneri: «Investire subito sulla sicurezza»
«ADEGUARE sismicamente casa costa, e
molto. Ma non c'è altra strada se vogliamo
ridurre la vulnerabilità sismica degli edifici, e i
rischi». E' realista Marco Manfroni, presidente
dell'Ordine degli ingegneri di Rimini. «Buona
parte del patrimonio immobiliare della città è
stato realizzato tra il 1938 e il 1983, quando
Rimini era stata declassificata e non c'erano
vincoli sismici. In Italia circa il 40% degli
immobili è sismicamente vulnerabile. A Rimini
la percentuale sale al di sopra del 50%». Ma
adeguare sismicamente è costoso. «Sì. Per
una piccola palazzina di 3 piani, con metrature
comuni, ci si può aggirare sui 100mila euro. E
non è un problema di semplici costi. Le
famiglie devono traslocare perché si deve
intervenire sulle murature, sui solai, con
pilastri, controventature in acciaio o altro. Non
è un intervento estetico. Alla fine l'edificio è
tale e quale a come lo si era lasciato, ma più
sicuro, con reazioni che si avvicinano a quelle
di un immobile nuovo realizzato seguendo la
normativa vigente. Interventi di questo tipo
andrebbero realizzati in occasione di
ristrutturazioni importanti che di solito avvengono ogni 30­40 anni». Lo possono fare tutti? «Serve una
valutazione, ma in alcuni casi il costo è superiore a una demolizione e ricostruzione, e non conviene. Se
un edificio è di interesse storico si può tentare, altrimenti no. Ma il problema è un altro: dare valore alla
sicurezza. Negli ultimi 150 anni, in media ogni cinque anni abbiamo assistito a un terremoto con feriti o
morti. Quindi il rischio c'è ma lo si considera poco. Quando affitto un appartamento il proprietario deve
rilasciare il certificato di efficienza energetica, cosa che dà valore al fabbricato. Ma sulla sicurezza nulla,
ed è assurdo. Bisognerebbe obbligare per legge a presentare un documento sulla vulnerabilità sismica
dell'edificio». Il pubblico come deve intervenire? «Prevedendo risorse importanti, perché i costi non
sono indifferenti. Ma con un piano adeguato si potrebbero adeguare i fabbricati vulnerabili in un periodo
di 30­40 anni». Andrea Oliva
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Fondo straniero vuole la Novarese Per il futuro si
punta sul wellness
Collaborazione con Technogym per un centro studi internazionale
DIECI ANNI dopo averla venduta alla
Coopsette per 9 milioni di euro, il Comune di
Rimini vuole rimettere mani sull'ex colonia
Novarese. E anche sul Talassoterapico,
ceduto alla cooperativa emiliana
nell'operazione che coinvolse l'ex colonia. La
Coopsette è da anni in liquidazione coatta, e
ha realizzato solo una minima parte dei lavori
per la ristrutturazione della struttura. Il cantiere
si è bloccato dopo i primi interventi di messa
in sicurezza dell'edificio a causa delle difficoltà
economiche della cooperativa, costretta poi a
portare i libri in tribunale. Nonostante il
contenzioso in atto tra il Comune e Coopsette
(inadempiente per i lavori mancati alla
Novarese) in realtà da mesi sta andando
avanti la trattativa per permettere al Comune
di ricomprarsi l'ex colonia. Non servono più 9
milioni di euro: ne bastano meno per tornare in
possesso della struttura. E l'amministrazione è
pronta ad acquistare la Novarese insieme a un
importante fondo internazionale, interessato a
investire sull'ex colonia di Miramare. Non solo:
lo stesso fondo si è reso disponibile
all'acquisto anche di un'altra ex colonia, la Murri. Un'altra ferita aperta, che ha avuto la stessa sorte della
struttura di Miramare. Dopo il crac della Valdadige, colosso veneto delle costruzioni che l'aveva
acquisata dal Comune, tutti gli interventi previsti di riqualificazione dell'ex colonia di Bellariva sono
rimasti nel cassetto. LA TRATTATIVA più avanzata è quella della Novarese. L'amministrazione spera di
riuscire a concluderla entro la fine dell'anno. L'idea è quella di acquisire la colonia, insieme ai soci
privati, e poi metterne a bando la gestione per realizzare finalmente i progetti previsti: un grande
albergo, un centro termale e del benessere collegato al Talassoterapico, una sala convegni. Ma c'è
dell'altro. All'interno della Novarese potrebbe nascere un centro studi internazionale dedicato al
wellness e all'attività sportiva con la collaborazione di Technogym. L'azienda fondata da Nerio
Alessandri sarà tra i partner più importanti del nuovo lungomare di Rimini, e sulla Novarese sta
lavorando con l'università di Bologna al progetto del centro studi. Anche su questo potrebbero nascere
importanti collaborazioni insieme ad alcuni prestigiosi atenei, americani e inglesi. Per quanto riguarda il
Talassoterapico (sempre che si concluda tutta l'operazione) è interessato a gestirlo anche il gruppo
Percassi delle terme di San Pellegrino: già avviati i contatti con il Comune.
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BANDO DELLE PERIFERIE IN PALIO CI SONO 500 MILIONI DI EURO DESTINATI ALLA
RIQUALIFICAZIONE URBANA
Lungomare, il Comune batte cassa a Roma e
Bruxelles
PALAZZO Garampi a caccia dei soldi da
Bruxelles e da Roma per rifare il lungomare di
Rimini. Oltre al bando regionale (con fondi
europei) per realizzare il tratto da piazzale
Fellini a piazzale Kennedy e quello di
Miramare, l'amministrazione ora ci prova
anche col cosiddetto bando delle periferie'
previsto dal governo Renzi. In palio ci sono
complessivamente, per l'anno in corso, 500
milioni di euro stanziati da Roma per progetti
di riqualificazione urbana e ambientale. E
Rimini si presenterà con tre interventi per la
zona nord, incluso il nuovo lungomare da
Torre Pedrera a San Giuliano. IL PROGETTO
prevede un lungomare pedonalizzato di 6,3
chilometri con percorsi pedonali, pista
ciclabile, nuovi parchi e spazi pubblici collegati
alla spiaggia, nuovi arredi e illuminazione. I
vari tratti di lungomare nella zona nord
saranno realizzati in maniera diversa a
s e c o n d a d e i l u o g h i , « e s a l t a n d o spiega
Palazzo Garampi in una nota di ognuno gli
elementi identitari, come la presenza
dell'acqua a Viserba. PER FARLO, sarà
necessario investire su una nuova viabilità, al centro del secondo intervento per cui il Comune chiederà
soldi a Roma. Il progetto prevede l'ampliamento della strada a lato della ferrovia, in modo da renderla
percorribile nei due sensi di marcia, come già avvenuto a Torre Pedrera con lo sfondamento di via
Diredaua. Prevista poi anche la realizzazione di un nuovo sottopasso, indispensabile per assicurare i
collegamento mare­monte. Il terzo intervento riguarda la nuova area di parcheggio, che possa anche
ospitare i mercati settimanale estivi della zona di Rimini nord. I tre progetti, compresa l'acquisizione
delle aree dai privati, costano complessivamente 32 milioni, di cui almeno 18 dovranno essere a carico
dell'amministrazione.
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PERSO UN VOLO PER MOSCA
Ancona scippa i russi a Rimini
UN ALTRO (l'ennesimo) sgambetto di Ancona
a Rimini. Da oggi il volo da e per Mosca della
compagnia Nordwind effettuato con un Boeing
777 da 393 posti, farà tappa al Sanzio' e non
più al Fellini'. Fino a sabato scorso Nordwind
volava su Rimini, e il contratto prevedeva i
collegamenti da Mosca della compagnia fino
alla fine di settembre. Ma proprio nel pieno
della stagione il vettore ha cambiato idea,
facendo rotta su Ancona. Esultano da
Aerdorica, la società di gestione dello scalo
anconetano. Che ricorda come la Nordwind
avesse già operato i voli al Sanzio', nel
periodo in cui il Fellini' era rimasto chiuso
dopo il fallimento di Aeradria (la vecchia
società di gestione), tra il novembre 2014 e il
marzo 2015. Nessun commento per ora da
parte di Airiminum, la società che gestisce
l'aeroporto riminese. Ma i soliti ben informati
dicono che Ancona abbia messo sul piatto
parecchi soldi per avere il volo da Mosca,
offrendo un pacchetto di agevolazioni davanti
al quale la compagnia non ha saputo dire di
no.
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CGIL IN PRESSING A RICCIONE
Camping sfrattati: «Salvare i posti di lavoro»
SUBITO un piano per garantire un lavoro ai
tanti dipendenti dei camping. A chiedere un
incontro urgente all'amministrazione comunale
è la Filcams Cgil dopo lo sfratto presentato
dalla nuova proprietà delle aree ai titolari dei
camping. Le strutture su cui sussistono i tre
camping di Riccione, si trovano sui terreni che
sono stati ereditati da un maestro di musica
classica russo grazie al lasciato di Yoko
Nagae Ceschina, scomparsa nel gennaio dello
scorso anno. «Va sostenuta ogni azione utile a
ricondurre tutto ciò sui giusti binari dice il
sindacato ­, a partire dall'interessamento delle
amministrazioni comunali rispetto ai relativi
impatti sociali». Quindi: «Come federazione di
categoria dei lavoratori dei campeggi ci
dichiariamo disponibili ad individuare soluzioni
idonee a salvaguardare la precedenza dei
dipendenti per future assunzioni in quelle aree.
Nelle prossime settimane incontreremo in
assemblea le maestranze per condividere le
linee della nostra azione». Tutto questo perché
«un'eredità milionaria non deve arrecare
danno all'economia ed al lavoro».
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Addio a Mularoni, il re delle ceramiche
L'industriale si è spento ieri mattina, a 64 anni, nell'ospedale di San Marino
ENZO Donald Mularoni, 64 anni, il fondatore
delle Ceramiche del Conca, si è spento ieri
mattina, alle 12, nell'ospedale di San Marino,
dove era ricoverato da alcuni giorni a causa di
una grave malattia contro la quale lottava da
un po' di tempo. La notizia del decesso del
famoso industriale ha raggelato il Titano. Infatti
Mularoni, oltre a essere noto per la sua grande
azienda, lo era anche per le numerose attività
che svolgeva e gli incarichi che ricopriva, oltre
che per la sua passione per lo sport che lo
aveva portato a sponsorizzare la nazionale di
calcio italiana, oltre che a sostenere giovani
talenti nelle varie discipline sportive, dal
motociclismo all'automobilismo, dal calcio alla
pallacanestro, tra i quali Manuel Poggiali ed
Enea Bastianini. Mularoni non era nato a San
Marino, ma a Detroit, negli Stati Uniti, dove la
sua famiglia si era trasferita per lavoro. Nel
1960, però rientra assieme ai genitori a San
Marino dove consegue la maturità classica nel
1971. Si iscrive all'Università di Bologna e si
laurea nel 1977 in Ingegneria Civile Edile con il
massimo dei voti. Nello stesso anno inizia a
collaborare con il padre nell'azienda che opera nel campo edile. Nel 1979 intraprende una nuova attività
nel settore ceramico, fondando insieme ai familiari, Ceramica del Conca. Nei primi anni Ottanta,
l'azienda si integra con Ceramica Faetano e forma un gruppo che si espande acquisendo il controllo di
altre unità produttive e commerciali, diventando una delle realtà più importanti del settore ceramico. Dal
1992, dopo la morte del padre Secondo Enzo Mularoni, detto Cino, diventa presidente di Ceramica
Faetano e intraprende nuove iniziative industriali e di marketing che rafforzano ulteriormente le quote di
mercato del gruppo. Si dedica all'associazionismo fin dal 1991, data dalla quale è membro del
Consiglio Direttivo di Assopiastrelle. È stato membro di giunta di Assoindustria della provincia di Rimini
dal 1992 al 1998. Dal 1994 è consigliere direttivo dell'Anis, l'Associazione Nazionale dell'Industria
Sammarinese, di cui è stato presidente dal Maggio 1997 al Giugno 2000. E questi sono solo alcuni degli
incarichi ricoperti dall'industriale che non dimentica la sua grande passione per lo sport e per il suo
territorio. Infatti alla morte del papà viene costituita la Fondazione Cino Mularoni che ha come scopo
l'attuazione di eventi di interesse culturale e scientifico, favorendo studi e ricerche, contribuendo alla
formazione di giovani studiosi e sostenendo iniziative editoriali. Tra i primi a rendere omaggio alla figura
di Mularoni, non appena appresa la notizia della morte, i segretari generali di Csdl e Cdls che hanno
espresso vicinanza alla famiglia del patron della Ceramiche del Conca, mentre Enzo Merlini e Giorgio
Felici, segretari della Federazione Unitaria Lavoratori Industria, hanno espresso «sincero dolore» per la
grave perdita e l'Anis, l'Associazione industriali sammarinesi. Mularoni lascia la moglie Stefania, i figli
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Il Resto del Carlino (ed.
Rimini)
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Davide, Paolo (presidente Del Conca Usa) e Marco. I funerali si terranno oggi, alle 16.30, nella chiesa di
Faetano. La salma riposerà nel cimitero dello stesso castello di Faetano. Monica Raschi
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In cantiere anche la pedonalizzazione del lungomare
nord
BANDO DELLE PERIFERIE Il Comune si candida con tre progetti (costo 32 milioni) per
la riqualificazione di Torre Pedrera, Viserbella e Viserba: percorsi pedonali al posto del
doppio senso di marcia, ampliamento della strada che corre lungo la ferrovia, con
sottopasso e nuovi parcheggi
Nel frattempo il Comune di Rimini parteciperà
anche al "Bando delle periferie", promosso dal
Governo, con tre diversi interventi che vanno
ad inserirsi nel più ampio progetto del Parco
del Mare. Interventi dal costo preventivato di
32 milioni, per cui ne verranno richiesti 18 di
contributo. In cantiere una riqualificazione dei
lungomari che attraversano Torre Pedrera,
Viserbella e Viserba ­ "elemento propulsore
del rilancio economico dell' impresa turistica",
sottolinea l' amministrazione comunale ­ a
partire dalla completa revisione della mobilità,
percorso già avviato con lo sfondamento di via
Diredaua.
Il nuovo lungomare nord. Al posto dell' attuale
strada in doppio senso di marcia, il progetto
prevede la creazione di un' ampia passeggiata
lungomare continua (6,3 km), con inserimento
di percorsi pedonali ­ oggi sono assenti anche
i marciapiedi ­, più pista ciclabile, piccoli spazi
pubblici di accesso e raccordo con la
spiaggia, arredi e nuova illuminazione.
La sezione trasversale del nuovo lungomare
presenta una soluzione compla nare fra i
percorsi ­ pista ciclabile e spazio pedonale a
mare ­ in modo da rendere questo spazio
flessibile e capace di trasformarsi in un unico
grande spazio lineare. I tratti di lungomare
avranno poi trattamenti diversi a seconda delle località, esaltando gli elementi identitari, come la
presenza dell' acqua a Viserba ­ località conosciuta per le numerose fonti ­ con lame e getti d' acqua.
Il nuovo asse viario e il nuovo sottopasso ferroviario. Il progetto prevede, in continuità con quanto
realizzato, l' ampliamento della sede stradale che corre a lato della ferrovia, in modo da renderla
percorribile nei due sensi di marcia. La soluzione comporta l' acquisizione di parte del rilevato
ferroviario per ampliare la carreggiata e per poter collocare, ove possibile, parcheggi e aree verdi. In
particolare il progetto adotta soluzioni che consentono, nei parcheggi e nelle aree di margine del rilevato
ferroviario, la permeabilità delle acque meteoriche. Là dove possibile poi verrebbero realizzate piccole
aree verdi per migliorare la qualità del paesaggio. Con vegetazione lo cale e spontanea, così da ridurre
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al minimo i costi di gestione (la vicinanza alla ferrovia non consente l' impiego di piante ad alto fusto). A
completamento un sottopasso, opera indispensabile per as sicurare un adeguato collegamento con la
rete stradale esistente.
I parcheggi dell' area mercatale e Foglino.
Il parcheggio proposto ha lo scopo sia di assicurare un' adeguata risposta ai biso gni di posteggio
presenti nell' area che accresceranno con la realizzazione del nuovo lungomare. Inoltre in tale area è
previsto anche il ricollocamento del mercato stagionale locale. Il parcheggio dell' area mercatale risulta
importante, anche per la presenza di due manufatti, parte del sistema acquedottistico storico, che s'
intende valorizzare.
Con quello pubblico il progetto di fattibilità approvato prevede anche un progetto privato sinergico che
riguarda l' ampliamento della struttura sanitaria Sol et Salus e la riqualificazione dell' area, compreso il
lungomare e l' arenile. In particolare l' intervento ha la capacità di inserire funzioni altamente
specialistiche e complementari (la riabilitazione d' eccellenza) nel Parco Urbano del Mare quale luogo
di pratica del benessere.
Il costo complessivo degli interventi è di 32.632.040 euro, 18 milioni è invece il finanziamento richiesto a
contributo dall' amministrazione comunale (che si riserva di valutare le modalità di finanziamento della
somma restante sulla base dell' entità dell' accordato).
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Il Comune sta per riprendersi la Novarese
PUNTO E A CAPO NELLA STORIA DEL COMPARTO La trattativa con quel che resta di
Coopsette è ormai a buon punto Lo scheletro della colonia simbolo dell' incompiuto polo
del benessere
Tredici anni dopo, la colonia Novarese
potrebbe tornare nelle proprietà del Comune e
quindi dei riminesi. L' amministrazione è in
trattativa con quel che resta di Coopsette,
ormai in liquidazione coatta, per riacquisire
non solo la storica struttura (costruita nel 1934
su progetto dell' ingegner Giuseppe Peverelli)
ma anche tutto il comparto, l' incompiuto polo
del benessere e della salute. Un passaggio
strategico che andrebbe ad intrecciarsi al
Parco del Mare, la rivoluzione che ha in testa il
sindaco Gnassi per il lungomare da Torre
Pedrera a Miramare, il pallino di questo suo
secondo mandato.
Palazzo Garampi ci sta lavorando su già da
qualche tempo, da quando ha deciso di
avviare la causa contro CoopSette per non
aver rispettato quanto contrattato e progettato.
Un mega villaggio con terme, piscine,
palestre, beauty farm, talassoterapia, ma
anche albergo, ristorante, negozi specializzati,
spazio congressi e t a n t o d i p o n t i l e p e r l '
attracco dei natanti. Per Rimini sud un sogno
che avrebbe dovuto realizzarsi entro il 31
dicembre 2012. Ma le cose, si sa, sono poi
andate diversamente. A dirla tutta Coopsette
inizialmente di investimenti ne ha anche fatti,
per un totale di 9 milioni, ha sempre
rivendicato,ma per opere diverse da quelle concordate (concentrandosi soprattutto sul
Talassoterapico). E lo scheletro della Novarese, abbandonato a se stesso, oggi rifugio di fortuna per
senzatetto, è sempre lì a testimonianza di una storia finita male.
Avviando il procedimento di arbitra to (luglio 2014) per arrivare alla risoluzione del contratto con
Coopsette, l' amministrazione comunale ha anche presentato richiesta di risarcimento danni (5,5
milioni). Ora, pur non essendo ancora arrivati ad un punto fermo, pare ci siano tutte le condizioni per
arrivare in breve alla soluzione sperata. La transazione per la riacquisizione del comparto Novarese
potrebbe infatti concludersi già entro la fine dell' anno. Anche se è ancora troppo presto per ragionare
su nuovi progetti, possibili cambi di destinazione e relativi bandi. Se ne riparlerà al momento giusto,
quando il passaggio sarà ufficializzato.
Nel frattempo l' amministrazione concorrerà anche al bando regionale (che va ad intercettare
finanziamenti europei, Por Fesr 2014­2020) per la riqualificazione turistica a forte impronta ambientale
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dei due stralci funzionali che segnano anche simbolicamente l' inizio e la fine del Parco del Mare:
piazzale Fellini ­ piazzale Kennedy a Marina Centro e lungomare Spadazzi a Miramare. Nei due tratti è
prevista una vera e propria infrastruttura verde urbana, per valorizzare ulteriormente l' attrattore naturale
del sistema lungomare.
Con aree verdi, giardini e punti panoramici con vista sul mare, aree gioco, spazi per eventi, spettacoli,
sport, wellness, aree di sosta e percorsi ciclopedonali. All' insegna della formula nuove funzioni e meno
inquinamento. (vdt)
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TREDICI ANNI DOPO UN PROGETTO DA
REINVENTARE
E r a i l 2 0 0 3 q u a n d o i l C o m u n e d i Rimini
acquisì dalla Regione Emilia Romagna l a
proprietà della colonia Novarese, trasferendola
p o i a Riminiterme. Attraverso un bando ad
evidenza pubblica poi nel 2005 è stato
individuato l' acquirente (Coopsette) del 94%
del capitale sociale di Riminiterme al prezzo di
9 milioni di euro. Con il Comune che mantenne
la proprietà del 5%.
Ma ci sono voluti altri tre anni nel 2008 ­ per
arrivare alla formale sottiscrizione ­ da parte
dello stesso Comune e della Provincia ­ della
conclusione dell' iter del programma di
riqualificazione e sviluppo aziendale d e l l e
Terme di Rimini e dell' atto di indirizzo per la
promozione di iniziative finalizzate alla
definizione di un accordo di programma per la
realizzazione del progetto 'polo del benessere
in località MIramare'. Con inizio lavori previsto
a fine 2008 e consegna del tutto a fine 2012.
Traguardo rimasto però solo su carta. Perché
nel frattempo la Coopsette è rimasta incagliata
nella crisi che ha travolto un po' tutto l' edilizia.
Ora alla notizia della possibile riacquisizione
da parte del Comune con il sospiro di sollievo
c' è anche tutto l' amaro per gli anni persi.
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Epilogo annunciato: la Da.Ma. è fallita
IERI LA SENTENZA A fronte di un patrimonio immobiliare valutato 12 milioni la società
ha oltre 35 milioni di debiti
La DA.MA. di Gianfranco Damerini, società
costruttrice della mai inaugurata Questura in
via Roma, è ufficialmente fallita. L' attesa
sentenza del Tribunale è stata co ­firmata dal
presidente Rossella Talia e dal giudice
relatore Rosario Lionello Rossino ieri. Un
epilogo purtroppo annunciato già da tempo dal
liquidatore Guerrino Mosconi, che dopo averle
tentate tutte ­ arrivando anche a concederne l'
utilizzo gratuito all' associazione sportiva
'Guerrieri per Gioco' pur di ripristinare un po'
di controllo nell' immobile cannibalizzato da
vandali e ladri ­ si è trovato di fronte all'
inevitabile scelta di presentare l' amara istanza
(anticipata su queste pagine non più tardi di
venti giorni fa).
Oltre 35 milioni di euro i debiti accumulati dalla
società, con una situazione di assoluta
carenza di liquidità, a fronte di un patrimonio
immobiliare valutato 12 milioni di euro. Un
quadro di cui al Tribunale non è rimasto che
prendere atto, provvedendo a nominare il
bolognese Andrea Ferri curatore fallimenta re.
Già fissata per il 27 gennaio 2017 l' adunanza
in cui si procederà all' esame dello stato
passivo.
"Questo fallimento è un altro aeroporto. E
ancora una volta la città può ringraziare l'
amministrazione per il 'grande' risultato ottenuto con il suo totale disinteresse", allarga le braccia
Mosconi, che tra l' altro aveva assunto (nel gennaio 2015) l' incarico di liquidatore a titolo gratuito.
Quando invece, resta convinto più che mai lui, se solo ci fosse stata la volontà politica, una soluzione la
si sarebbe potuta trovare: "Ma piuttosto che lavorare per salvare la struttura, quando ancora c' erano le
condizioni, si è preferito abbandonarla a se stessa. Peccato che in questo modo il Comune non riuscirà
a recuperare nemmeno gli spiccioli di quegli 8 milioni di imposte che gli spetterebbero, con inevitabile
danno per tutta la comunità".
"Niente da fare, non si è voluto ragionare su alcuna delle possibili soluzioni, che c' erano eccome ­
ribadisce Mosconi ­ Invece l' unica cosa che mi sono sentito rispondere dall' amministrazione è stata
'Non ci facciamo ricattare'. Per quanto mi riguarda penso davvero di aver tentato tutto quello che era
legalmente percorribile...".
E adesso? "La struttura, circa 29mila metri quadri al tempo inquadrata nella classe catastale 'bene di
pubblica utilità', in caso venisse messa all' asta potrebbe fruttare anche 15 milioni. Ma per ristrutturarla
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ne servono almeno 8 se non 10. Considerando poi che da valutazione del Ministero per il tramite della
Prefettura il canone sarebbe di 800mila euro l' anno... Chi mai investirà quanto necessario per l'
immobile e per rimetterlo in funzione, senza pensare di concedergli alcun tipo di contropartita
immobiliare? Ai posteri l' ardua sentenza e al curatore il mio in bocca al lupo". (vdt)
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Grandi manovre sulle farmacie comunali
ALLERTA Rufo Spina (Fi) chiede approfondimenti sull' intenzione del Comune di cedere
un' altra quota del pacchetto A.M.F.A., "che nel frattempo rischia anche di perdere
valore"
Di fronte alla prospettiva che l'
amministrazione ceda un ulteriore 20% del
pacchetto azionario di A.M.F.A., riducendo la
sua partecipazione al 5%, Carlo Rufo Spina
(Fi) mette in guardia su un cavillo che
potrebbe rendere la stessa A.M.F.A. priva di
valore annunciando in proposito
interrogazione.
"Per completare l' operazione è necessaria
una consulenza (si procederà con un bando)
per quantificare il valore delle azioni in vendita.
Però A.M.F.A. rischia di perdere la titolarità
delle Farmacie Comunali di Rimini, a seguito
della prossima approvazione in Parlamento
del ben noto D.d.L Concorrenza. Facciamo un
passo indietro: il Comune di Rimini nel 1994
costituisce A.M.F.A. e le assegna la gestione
delle sei farmacie comunali per un periodo di
99 anni, non è infatti possibile cedere
Farmacie a società di capitali, ma solo a
persone fisiche (o società di Farmacisti) e
quindi si procede con l' affidamento della
gestione per una durata di quasi un secolo. Il
Comune detiene il 98,825% delle Azioni della
nuova società, che poi, nel 1998, verrà scissa
in due creando l' attuale Riminiterme s.p.a. Nel
1999 la E. Moss Limited (controllata dal
gruppo Alliance) acquista dal Comune il
73,835% delle azioni di AMFA per un valore di circa 23 miliardi di lire. Come rilevato anche dall'
Antitrust, Alliance ha nella sua disponibilità unicamente la gestione di sei farmacie per un tempo residuo
di 94 anni (il che sarebbe commisurato al prezzo pagato). Ma ciò non è vero, a causa di una clausola
prevista all' art. 6 del contratto di cessione delle azioni. Il contratto prevede che il Comune si impegni ad
affidare ad A.M.F.A. ogni nuova farmacia che lo stesso Comune dovesse istituire al raggiungimento del
quorum di popolazione.
Circostanza puntualmente verificatasi in occasione dell' apertura della farmacia comunale 7, al Ghetto
Turco. Il Comune, scat tato il quorum di 4.000 abitanti, ha esercitato il diritto di prelazione e ha scelto di
aprire una farmacia Comunale (non privata, da assegnare tramite concorso) sapendo già di doverla
affidare ad A.M.F.A., per il 74% già in mani esterne. Un' operazione questa, anche non valutandola sotto
il profilo di legittimità, certamente a discapito del Comune e a favore dell' acquirente che ha rilevato la
gestione di 6 farmacie e ne ha invece 7 (allo stesso prezzo), senza contare quelle che verranno aperte
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nei decenni venturi. Di certo un' operazione conveniente per Alliance, molto ma molto meno per Rimini
e per i suoi cittadini. Il contratto prevede anche un altro impegno per il Comune: cedere alla E. Moss la
titolarietà delle Farmacie qualora la normativa cambiasse e rendesse possibile l' acquisizione della
titolar ietà da parte di società di capitali.
Fantascienza nel 1999, ma realtà oggi con il D.d.L. Concorrenza in approvazione".
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LA GUERRA DEI CIELI CONTINUA
La Nordwind lascia Rimini per Ancona La compagnia
da oggi non vola più al Fellini ma al Raffaello Sanzio
Nella guerra dei cieli tra Rimini e Ancona
nuovo punto a vantaggio del Raffaello Sanzio
s u l F e d e r i c o Fellini. D a o g g i i n f a t t i l a
compagnia Nordwind sposta i suoi
collegamenti da e per Mosca Sheremetyevo
sua base dallo scalo riminese a quello
marchigiano. La compagnia, che organizza
voli charter a favore di diversi tour operator
russi, utilizzerà un aeromobile Boeing 777 con
393 posti disponibili.
"Siamo molto lieti di accogliere il vettore
Nordwind e ri prendere i collegamenti con la
Russia, interrotti ad aprile 2015 quando lo
scalo riminese riaprì dopo la temporanea
chiusura per un periodo di sei mesi, durante i
quali l' aeroporto di Ancona ospitò tutti i voli
da/per la Russia programmati allora sul Fellini
dichiara Federica Massei, amministratore
unico di Aerdorica ­ Il nostro team farà tutto il
possibile per garantire i migliori servizi ai
passeggeri e alla compagnia, auspicando che
gli operatori decidano di proseguire la
collaborazione anche per il futuro. Il fatto che
uno dei più grandi operatori turistici russi
abbia scelto l' aeroporto delle Marche per le
proprie operazioni ci fa ben sperare che altri
operatori russi possano optare per la stessa
soluzione".
Questo mentre AIRiminum sta trattando con un vettore cinese per spalancare le porte dello scalo
internazionale di Rimini e San Marino ad Oriente, in vista di un graduale distacco da tour operator e
charter.
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Muore a 64 anni Enzo Donald Mularoni
L' ECONOMIA IN LUTTO L' imprenditore sammarinese a capo delle Ceramiche Del
Conca si è spento all' ospedale di Stato Oggi i funerali
Il mondo imprenditoriale è in lutto.
Si è spento ieri all' Ospedale di Stato a seguito
di una malattia. Enzo Donald Mularoni,
imprenditore sammarinese a capo delle
Ceramiche del Conca. Una notizia che ha
scosso la Repubblica e non solo. Enzo Donald
Mularoni è nato il 9 settembre 1952 a Detroit
(USA) dove la famiglia era emigrata. Nel 1960
era rientrato con la famiglia a San Marino dove
aveva conseguito la maturità classica nel 1971
per poi laurearsi nel 1977 in Ingegneria Civile
Edile con il massimo dei voti presso l'
Università degli Studi di Bologna. Nello stesso
anno aveva iniziato a collaborare con il padre
nell' azienda di famiglia, operante in campo
edile, e nel 1979 fondato insieme ai familiari la
Ceramica del Conca. Nei primi anni ottanta l'
azienda si integra con Ceramica Faetano per
formare un gruppo che col tempo si espande
ulteriormente acquisendo il controllo di altre
unità produttive e commerciali e divenendo un'
importante realtà nel settore. Si occupava
prevalentemente dell' attività commerciale del
gruppo fino al 1992 quando, a seguito della
morte del padre, è diventato Presidente di
Ceramica Faetano e prosegueto nell' attività
volta al rafforzamento delle quote di mercato
del gruppo. Dal 1991 era membro del
Consiglio Direttivo di Assopiastrelle, prima con la Presidenza della Commissione per la Normazione
Tecnica Internazionale e dal 2001 alla guida della Commissione per le Attività Promozionali e Fiere.
Dal 1994 era consigliere direttivo del l' ANIS, di cui è stato Presidente nel triennio 1997­2000. E' stato
Presidente dall' APSE, l' Agenzia per la Promozione e lo Sviluppo Economico Sammarinese, che poi è
diventata Camera di Commercio.
Sposato, lascia tre figli. Le sue capacità imprenditoriali lo hanno portato a costruire un vero e proprio
impero, Grup po Del Conca, di cui era Ceo. Con aziende non solo sul Titano ma anche in Italia e all'
estero. Facendo di lui uno degli imprenditori sammarinesi più importanti.
Nell' aprile scorso, a due anni dall' aper tura dello stabilimento Del Conca Usa la capacità produttiva
raddoppiò, con un investimento da 30 milioni di dollari.
Lo annuciò proprio lui: "Stiamo procedendo al raddoppio delle linee produttive. Passeremo da 3 a 6
milioni di milioni di metri quadrati all' anno di produzione". Purtroppo non potrà vedere di persona il suo
ultimo grande sforzo.
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Con due telegrammi, i segretari generali di CSdL e CDLS hanno espresso vicinanza alla famiglia del
patron della Ceramiche del Conca, mentre Enzo Merlini e Giorgio Felici, segretari della Federazione
Unitaria Lavoratori Industria, hanno espresso "sincero dolore" per questa perdita e nel messaggio di
cordoglio inviato alla moglie e a figli hanno sentito l' obbligo di ricordarlo "non solo come imprenditore
capace e di successo, ma anche come uomo saggio e leale ed importante punto di riferimento nelle
relazioni industriali" .
I funerali verranno celebrati questo pomeriggio alle ore 16,30 presso la chiesa di San Paolo a Faetano.
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La Voce lo ospitò nel 2014 in un Forum
"Il nostro segreto? E' quello di non avere segreti,
investiamo nel nostro futuro"
Il segreto del successo della mia azienda?
Quello di non avere segreti?". Lo disse Enzo
Donald Mularoni nel corso di un forum che La
Voce gli dedicò nell' aprile del 2014.
"Più che in crescita ­ aggiunse tra le altre cose
­ siamo un' azienda che investe nel proprio
futuro. Operiamo in un contesto in cui il
mercato ceramico a livello nazionale negli
ultimi cinque anni si è ridotto del 50% con
aziende ridimensionate del 30%. Il nostro
gruppo, nonostante il ridimensionamento dei
volumi, ha conservato tuttavia la sua finanza
aziendale. E guarda avanti.Stati Uniti e Ca
nada sono per noi mercati importantissimi e in
crescita. La nostra merce, come si può
immaginare, è pesantissima e può essere
trasportata solo con le navi. Con costi alti e
tempi dilatati. Non competitivi con le merci
prodotte localmente.
Per questo abbiamo deciso di costruire uno
stabilimento nel Tennessee. Con un
investimento straordinario che non ci
possiamo permettere di sbagliare".
E poi sapete come è andata a finire. Mularoni
non sbagliò nulla, il suo sbarco negli States è
sotto gli occhi di tutti anche ora che lui, il
grande cervello di tutta l' operazione, non c' è
più.
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