Novità Librarie - Comune di Cadoneghe

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Novità Librarie - Comune di Cadoneghe
Biblioteca Comunale P. P. Pasolini
Novità Librarie
lunedì 16 marzo 2015
Missiroli Marco
Atti osceni in luogo privati
Questa è una storia che comincia una sera a cena, quando
Libero Marsell, dodicenne, intuisce come si può imparare ad
amare. La famiglia si è da poco trasferita a Parigi. La madre ha
iniziato a tradire il padre. Questa è la storia, raccontata in prima
persona, di quel dodicenne che da allora si affaccia nel mondo
guidato dalla luce cristallina del suo nome. Si muove come una
sonda dentro la separazione dei genitori, dentro il grande teatro
dell'immaginazione onanistica, dentro il misterioso mondo degli
adulti. Misura il fascino della madre, gli orizzonti sognatori del
padre, il labirinto magico della città. Avverte prima con le
antenne dell'infanzia, poi con le urgenze della maturità, il
generoso e confidente mondo delle donne. Le Grand Liberò, così
lo chiama Marie, bibliotecaria del IV arrondissement,
dispensatrice di saggezza, innamorata dei libri e della sua
solitudine, è pronto a conoscere la perdita di sé nel sesso e
nell'amore. Lunette lo porta sin dove arrivano, insieme alla
dedizione, la gelosia e lo strazio. Quando quella passione si
strappa, per Libero è tempo di cambiare. Da Parigi a Milano,
dallo Straniero di Camus al Deserto dei Tartari di Buzzati, dai
Deux Magots, caffè esistenzialista, all'osteria di Giorgio sui
Navigli, da Lunette alle "trentun tacche" delle nuove avventure
che lo conducono, come un destino di libertà, al sentimento per
Anna.
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lunedì 16 marzo 2015
Molinari Maurizio
Il califfato del terrore
Decapitazioni di arabi e occidentali e attentati nel cuore di
un'Europa incredula, donne schiavizzate, bambini trasformati in
killer, pulizia etnica, fosse comuni e la richiesta di obbedienza
assoluta. Da Aleppo a Baghdad lo Stato Islamico guidato dal
Califfo Abu Bakr al-Baghdadi ridisegna la geografia del Medio
Oriente e incombe minacciosamente su di noi. Ma da dove
vengono i jihadisti che vogliono purificare il mondo dagli
infedeli? Maurizio Molinari rivela in questo libro la genesi di
un'ideologia religiosa totalitaria che evoca le brutalità di Hitler e
Stalin, travolge l'Islam e genera violenze orrende. Comprese le
stragi come quelle di Parigi, nella redazione del settimanale
"Charlie Hebdo" e nel supermercato "Yper Cacher". Sono
terroristi che nascono dall'odio per il prossimo, amano la morte,
reclutati e addestrati per fare scempio di chiunque non la pensa
come loro: musulmano, cristiano, ebreo o ateo poco importa.
"Osama Bin Laden voleva sconvolgere l'America per spingerla a
ritirarsi dal Medio Oriente" scrive Molinari, "al-Baghdadi ha
trasformato la guerra santa in uno Stato con cui tutti dobbiamo
fare i conti". Uno Stato che si basa su un buon sistema
amministrativo perché a differenza di altri gruppi jihadisti, il
Califfo sa che per consolidare il consenso l'arma migliore è
quella di distribuire pane, acqua ed elettricità, facendo
attenzione ad assumere gli ingegneri giusti per gestire dighe e
pozzi petroliferi...
Arba Francesco
Dicono che domani ci sarà la guerra
Enrico è un ragazzo sardo, costretto dalla fame e dalle
circostanze ad arruolarsi nella Grande Guerra. Inizia per luì un
percorso di formazione che lo rende un eroe buono, sempre
dalla parte dei diseredati, dei miserabili. Enrico combatte per
conquistare i suoi amori, due ossessioni: la Sardegna e Paska,
di cui si innamora a prima vista follemente e per la quale è
disposto a tutto. Quando, però, la donna che ama gli chiede di
scegliere tra lei e la Patria, la guerra da pubblica diventa una
tragedia privata. Da quel momento ogni scelta è determinata da
una speranza cieca che ricorda per la disperante vitalità e per
l'Indole da ostinato sognatore Il grande Gatsby. Fedele alla
memoria storica italiana, Franco Arba inventa un personaggio
Intimista che rientra a pieno titolo tra gli eroi romantici della
tradizione letteraria. "Dicono che domani ci sarà la guerra"
consegna a tutti i suoi lettori un'eredità narrativa potentissima:
la coscienza del posteri.
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lunedì 16 marzo 2015
Georges Simenon
Il pensionante
Élie Nagéar non sapeva neanche come si chiamasse
esattamente l'uomo che aveva ucciso a colpi di chiave inglese
sul treno Bruxelles-Parigi. Sapeva solo che aveva con sé dieci
mazzette di banconote, e che era olandese: tant'è che la sera
prima, quando quel grosso personaggio ridanciano aveva
cominciato a offrire champagne alle entraîneuse del night club,
Sylvie lo aveva soprannominato Van der Coso. A Bruxelles, Élie
contava di vendere certi tappeti bloccati alla dogana, ma l'affare
era andato a monte, i soldi stavano per finire, e Sylvie aveva
cominciato a trattarlo in modo sprezzante. Così, senza quasi
rendersi conto di quel che faceva, aveva comprato la chiave
inglese e aveva seguito l'olandese sul treno delle 00.33. Quando
è tornato a Bruxelles, è stata Sylvie a prendere in mano la
situazione e a decidere dove sarebbe andato a nascondersi:
nella pensione per studenti tenuta da sua madre a Charleroi. A
poco a poco, la casetta con le tendine bianche e i mattoni
anneriti dalla polvere di carbone è diventata per Élie una sorta
di bozzolo caldo e protettivo, da cui vorrebbe non uscire mai
più. Ma che cosa accadrà quando la sorella di Sylvie, o qualcuno
dei pensionanti, o la stessa affittacamere, che prova per lui una
tenerezza quasi materna, comincerà a sospettare che
l'assassino di cui parlano i giornali è proprio lui? O quando la
polizia deciderà di interrogare Sylvie?
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lunedì 16 marzo 2015
Linn J.
Rimani con me
Lo studio è la sua salvezza. Per troppi anni, da quella maledetta
notte che ha mandato in fumo tutte le sue speranze, Calla ha
vissuto in un limbo di dolore e di rimpianti. Un limbo da cui è
uscita grazie all'università, che le ha offerto una seconda
occasione. Almeno fino al giorno in cui scopre che la madre con cui lei non parla da anni - le ha prosciugato il conto,
impedendole d'iscriversi all'ultimo anno. Calla è quindi costretta
a tornare a casa per affrontare la donna che, ancora una volta,
rischia di distruggere i suoi sogni. Tuttavia, dietro il bancone del
bar gestito della madre, trova Jax James. Ammalianti occhi scuri
e fisico mozzafiato, Jax è il genere di "distrazione" che Calla non
può permettersi in un momento simile. Jax però non ha
nessuna intenzione di farsi mettere da parte, anzi sembra
sempre pronto ad aiutarla e a tirarle su il morale, con quel suo
atteggiamento spavaldo e il sorriso disarmante. E, per la prima
volta dopo tantissimo tempo, Calla sente di non essere più sola
ed è come se il vuoto che ha dentro si stesse a poco a poco
colmando. Ma, quando inizia a ricevere minacce e strane visite
nel cuore della notte, Calla si rende conto di essere stata
trascinata in un gioco pericoloso e molto più grande di lei. Il
legame con Jax le darà la forza per superare anche questa
prova o sarà la "debolezza" che la farà crollare?
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lunedì 16 marzo 2015
Sgarbi Vittorio
Gli anni delle meraviglie
"Non c'è, probabilmente, nella storia umana e nella sua
espressione attraverso l'arte, momento più alto e fervido
d'invenzioni di quello che va dalla metà del Quattrocento alla
metà del Cinquecento, da Piero della Francesca a Pontormo. A
Firenze, e non solo a Firenze, ma a Venezia, a Ferrara, nelle
Marche, in Sicilia, in Sardegna, in Friuli, in Lombardia, gli artisti
danno vita a quello che è stato chiamato, con conferente
definizione, 'Rinascimento'. Anche prima di quegli anni l'arte era
stata sublime, ma Piero della Francesca la arricchisce di una
intelligenza che trasforma la pittura in pensiero, in teorema, ben
oltre le esigenze devozionali. Davanti alla Flagellazione di Urbino
non è più sufficiente l'iconografia religiosa, e così davanti alla
Annunciata di Antonello da Messina, alla Tempesta di Giorgione,
all'Amor sacro e Amor profano di Tiziano, alla Deposizione di
Cristo di Pontormo. Di anno in anno appaiono capolavori sempre
più sorprendenti. Tra 1470 e 1475 la creatività dei pittori e degli
scultori raggiunge vette inattingibili; ma sarà così, di
quinquennio in quinquennio, fino alla metà del Cinquecento.
Sono gli anni di Mantegna, Cosmè Tura, Botticelli, Leonardo, di
Raffaello, di Michelangelo, ma anche di Giovanni Bellini, di
Lorenzo Lotto, di Tiziano, di Correggio, di Parmigianino. Sono gli
anni delle meraviglie, in cui l'artista si sfida, in un continuo
superarsi..." (Vittorio Sgarbi) Introduzione di Furio Colombo.
Postfazione di Gian Antonio Stella.
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lunedì 16 marzo 2015
Rankin Ian
Una morte impossibile
C'è un solo modo in cui un poliziotto può dimostrare il proprio
valore: arrivare fino in fondo, a ogni costo, per trovare la verità.
Ma non tutti i poliziotti sono uguali. Ci sono anche quelli odiati
dai loro stessi colleghi: sono gli agenti della Disciplinare,
disprezzati aspramente perché il loro incarico è indagare proprio
sui colleghi. Per questo, quando Malcolm Fox inizia a lavorare
sul nuovo caso, non si stupisce di trovarsi di fronte un ambiente
estremamente ostile: risposte evasive, una diffidenza che
nessuno si sforza di dissimulare e, come stanza degli
interrogatori, un ripostiglio in un commissariato del Fife, la
penisola a nord di Edimburgo. In quella zona, sospesa tra l'idillio
dei paesini lungo la costa e il disagio sociale di una qualunque
periferia urbana, Fox e i suoi devono verificare se tre agenti
della Investigativa hanno coperto un collega condannato per
molestie sessuali, il detective Paul Carter. All'apparenza
un'indagine di routine, proprio quel che ci vuole per confermare
lo stereotipo in cui tutti sembrano credere: gli uomini della
Lamentele sono buoni solo per passare scartoffie, avviare azioni
disciplinari e fare le pulci al lavoro dei veri poliziotti. E in fondo
comincia a pensarlo anche lo stesso Fox, ormai sempre più
dubbioso di poter tornare a essere un detective "normale". Per
questo, quando un'inattesa svolta nell'indagine apre uno
squarcio sulla misteriosa morte di un avvocato avvenuta nel
lontano 1985 Fox si getta a capofitto...
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lunedì 16 marzo 2015
Di Mare Franco
Non chiedere perché
Serve un pizzico di follia per inseguire, nella vita, quello che a
tutti appare un sogno irragionevole. Questa storia si sviluppa a
Sarajevo, in piena guerra fratricida della ex Jugoslavia,
nell'estate del 1992, quando i cecchini sono appostati dietro
ogni persiana, le granate dilaniano interi quartieri, persino
arrampicarsi su un albero può essere letale: c'è chi muore
perché non ha saputo resistere alla tentazione delle ciliegie. Con
la ferita di un matrimonio fallito ancora aperta, Marco De Luca è
l'unico fra i suoi colleghi giornalisti ad aver accettato l'incarico di
inviato per la televisione italiana in questo inferno. Raccontare
la complessità dei Balcani in novanta secondi al Tg è
impossibile, perciò non resta che denunciare l'inaudita barbarie.
Come quella del bombardamento sull'orfanotrofio, dove Marco si
precipita a realizzare un servizio. Ma questa volta il filmato,
paradossalmente, non ha nulla di drammatico. Come è
possibile? In quella camerata piena di culle, Marco è rimasto
colpito da un particolare che nessuno ha notato: c'è un'unica
bimba bruna, mentre tutti gli altri sono biondi. E proprio quella
bimba bruna lo spinge a inseguire, con un pizzico di follia, quello
che a tutti appare un sogno irragionevole. Questa storia,
ispirata a vicende realmente accadute, ruota attorno a un
formidabile atto d'amore che, a dispetto delle bombe e della
burocrazia, si è potuto compiere grazie all'aiuto provvidenziale
di due donne e alla determinazione incrollabile di un uomo.
Mastrocola Paola
L'esercito delle cose inutili
"Insomma, quel mattino di novembre, mentre andavo a zonzo
nel vuoto da non so quanto tempo, succede che io incontro
questo tale. E vi posso dire che, accidenti, se prendevo a destra
anziché a sinistra non lo avrei incontrato. Quindi? Quindi tutto
questo deve pur significare qualcosa. Ho preso a sinistra ed è
stato tutto quel che è stato, questa benedetta storia che adesso
vi racconto". È da qui che prende avvio il romanzo, per
trascinarci presto in un altrove abitato da asini, libri, funamboli,
macinini da caffè, poeti, scollatori di francobolli e altre
mirabolanti creature. E poi c'è Guglielmo, un ragazzino che
scrive delle lettere sgangherate e bellissime da cui emerge a
poco a poco la sua storia. E c'è qualcuno, Raimond, che
raccoglie quelle parole e le trasforma in un'azione. Perché ciò
che è vecchio, desueto, ai margini, eccentrico, può essere
mosso da un'energia misteriosa e seguire strade poco battute,
dove l'utile e l'inutile sanno ribaltarsi l'uno nell'altro e diventare,
forse, una sostanza nuova.
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