Londra a picco, via gli stranieri
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Londra a picco, via gli stranieri
Almaviva annuncia la chiusura dei call-center di Roma e Napoli nonostante l’accordo fatto con sindacati e governo lo scorso 31 maggio: oltre 2500 posti di lavoro a rischio P. 7 Fondata da Antonio Gramsci nel 1924 Questo giornale ha rinunciato al finanziamento pubblico l €1,40 Anno 93 n. 264 Giovedì, 6 Ottobre 2016 unita.tv Londra a picco, via gli stranieri l La Brexit fa crollare la Sterlina innescando una grave crisi economica in Gran Bretagna l I Conservatori rispondono con liste di proscrizione per i lavoratori e gli studenti non inglesi P. 2 Le parole sono importanti Caschi bianchi da Nobel A y(7HD9B7*KKMKKT( +.!#!z!z!. Maria Zegarelli Milano dal 1898 esiste un’associazione, Pane quotidiano, che ogni giorno assicura un pasto e generi di prima necessità a chi non ne ha, a chi non sa come procurarsi persino un pezzo di pane. Ogni anno il numero di uomini, donne, giovani, anziani, che si mette in fila è sempre più alto: 810.338 nel 2015, 778.666 nel 2013. Il motto di Pane quotidiano è semplice, parole scelte una ad una, perché le parole hanno un senso: «Sorella, fratello, qui nessuno ti domanderà chi sei, né perché hai bisogno, né quali sono le tue opinioni…». Qui troverai il tuo pane quotidiano chiunque tu sia. Questo vogliono dire quelle parole. L’altra sera a Linea Notte, su Rai3, ospite in studio di Maurizio Mannoni, c’era la scrittrice milanese Sveva Casati Modignani, al secolo Bice Cairati. Milioni di copie vendute per i suoi libri, tradotti in venti Paesi, l'ultimo «Dieci e lode» (edito da Sperling & Kupfer) è appena arrivato nelle librerie. È la storia di Lorenzo, insegnante, e Fiamma, direttrice di una piccola casa editrice, ambientata in una Milano che svela i suoi punti di sofferenza. Parlando delle nuove povertà la scrittrice racconta in studio: «Venerdì scorso passando ai Bastioni di Milano ho visto una teoria infinita di uomini e donne... in fila come formichine, alle 10 del mattino». Quella teoria infinita era in fila davanti alla sede di Pane quotidiano, «c'erano extracomunitari, barboni, qualche tossico, ma la cosa che ti fa male di più al cuore è quando vedi persone perbene», dice la scrittrice. Un lapsus? Il punto non è stabilire se lo fosse oppure no. Il punto è chiedersi come mai una autrice attenta come lei, che sceglie le parole una ad una, separando il grano dalla gramigna, quando crea i suoi personaggi e le storie in cui li cala, delinei questa separazione di appartenenza in quella teoria infinita. Extracomunitari, barboni, tossici. E persone perbene che fa male al cuore vedere in fila. C'è da chiedersi quanto in ognuno di noi si sia instillato il germe del pregiudizio, o del giudizio sommario. Proviamo a fermarci sul significato delle parole. Perbene: «Che si comporta onestamente rispettando le leggi e la morale comune», dal vocabolario della lingua italiana Sabatini Coletti. Dunque, chi ci mettiamo in questa categoria? Quando si è poveri si è poveri tutti allo stesso modo, nella stessa fila, il migrante fuggito dalla guerra e il manager rimasto senza lavoro. Quando si è perbene si è perbene allo stesso modo, il migrante fuggito dalla guerra e il manager con o senza lavoro. Honoré de Balzac sosteneva che «per giudicare un uomo bisogna almeno conoscere il segreto del suo pensiero, delle sue sventure, delle sue emozioni». Forse basterebbe tornare al senso delle parole. Domani viene assegnato il premio Nobel per la pace: sono candidati anche i volontari che in Siria rischiano la propria vita per salvare tante persone. Senza guardare da che parte stanno P. 3 Staino Mattarella smonta il ricorso al Tar del fronte del No Il Presidente: «Cassazione ha già deciso». Benigni per il Sì e lo ricoprono d’insulti I sostenitori del No (M5S e Sel) hanno fatto ricorso al Tar contro il quesito del referendum del prossimo 4 dicembre. Cioè contro quel testo sotto cui avevano raccolto le firme (obiettivo poi non raggiunto). Il presidente Mattarella ricorda che il testo è quello approvato dal Parlamento e che è stato licenziato dalla Cassazione. Mentre Renzi ricorda che così prevede la legge e come nessuno del No abbia presentato emendamenti contro quel titolo della legge. Intanto il Sì incassa il sostegno di Benigni («anche i padri costituenti avevano previsto che la Costituzione potesse essere modificata»). Oggi con l’Unità la prima scheda sul referendum dedicata a come cambiano gli strumenti di democrazia diretta. Lombardo e Fantozzi P. 4-5 L’ANALISI Mps, per fare chiarezza Giampaolo Galli L a lettera del Ministro Padoan al Corriere del Sera del 4 ottobre ha chiarito la posizione del governo sulla questione del Monte dei Paschi. P. 7 O la democrazia decide o c’è la tecnocrazia Pietro Reichlin C i sono due modi per decidere come votare al referendum costituzionale. Uno è quello di considerare i quesiti in base al loro significato letterale. Volete che sia la sola Camera a dare la fiducia ai governi, senza variazione alcuna nei poteri del Presidente del Consiglio? Volete che il Senato si trasformi in un’assemblea dei rappresentanti delle regioni? Volete riportare al centro competenze che sono ora condivise con le regioni spesso in modo conflittuale? Volete ridurre il numero dei senatori, eliminare il Cnel e le Province? Io credo che sia difficile rispondere NO a queste domande, anche al netto di sgrammaticature e imprecisioni del nuovo testo. Si tratta di riforme attese da anni e condivise da tutti gli schieramenti politici. Anche i più accessi fautori del NO riconoscono che la riforma non determina alcuna deriva autoritaria e condividono la necessità di superare il bicameralismo perfetto. Tuttavia, non possiamo ignorare che la battaglia referendaria abbia anche innescato un dibattito su due diverse visioni della democrazia parlamentare. Ciò è emerso chiaramente nel dibattito televisivo tra Renzi e Zagrebelsky. Non serve ricordare che il prevalere di una delle due visioni dipende principalmente dalla legge elettorale, su cui la riforma costituzionale non si pronuncia. Segue a pag. 5 Su Renzi Sofri sbaglia Umberto Ranieri A driano Sofri addebita a Matteo Renzi di aver perseguito “la liquidazione della cosiddetta sinistra del Pd”. Trovo infondata una tale tesi.Sul suo conto non si ebbe alcun pudore a ricorrere ad un lessico daannitrenta. P. 10 Sul gender il Papa sbaglia Henri Margaron P apa Francesco definendo la teoria del gender “una guerra mondiale contro la famiglia”, ha espresso la sua preoccupazione per alcuni contenuti dei programmi scolastici sulla sessualità e l’affettività. P. 11 Leggere due classici: i sonetti di Petrarca come post di un narciso e l’Ariosto in fuga dal potere P. 12-13