NATALE: IL BAMBINO IL BAMBINO la semplicità `beati i puri di cuore`
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NATALE: IL BAMBINO IL BAMBINO la semplicità `beati i puri di cuore`
la semplicità ‘beati i puri di cuore’ 4a domenica di avvento 19 dicembre 2004 continua la lettura dei diritti del fanciullo Principio quinto: il fanciullo che si trova in una situazione di minorazione, fisica mentale o sociale, ha diritto a ricevere il trattamento, l’educazione e le cure speciali di cui esso abbisogna per il suo stato o la sua condizione. Principio sesto: il fanciullo, per lo sviluppo armonioso della sua personalità, ha bisogno di amore e di comprensione.Egli deve, per quanto è possibile, crescere sotto le cure e la responsabilità dei genitori e, in ogni caso, in un’atmosfera d’affetto e di sicurezza materiale e morale. Salvo circostanze eccezionali, il bambino in tenera età non deve essere separato dalla madre. La società e i poteri pubblici hanno il dovere di aver cura particolare dei fanciulli senza famiglia o di quelli che non hanno sufficienti mezzi di sussistenza. E’ desiderabile che alle famiglie numerose siano concessi sussidi statali o altre provvidenze per il mantenimento dei figli. ACCOGLIENZA Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo AMEN La misericordia che Dio ha sempre dimostrato verso gli uomini sia con tutti voi E CON IL TUO SPIRITO Natale: il bambino. Oggi, mentre la società consumista ci assedia con la corsa ai regali, ai presepi più o meno viventi e nostalgici e segni che dividono gli uomini invece di arricchirli con le loro diversità, la Parola ci porta dentro il grande mistero del natale mettendo in primo piano la fede nel Dio di Gesù di Nazareth che non segue assolutamente le logiche del mondo. Ma per vivere così la natività di Gesù bisogna avere un cuore puro e semplice come quello dei bambini, proprio come lo aveva Giuseppe lo sposo di Maria. atto penitenziale + Signore Gesù, il silenzio di Giuseppe, tuo padre putativo, è in stridente contrasto con il clima che avvolge il credente in questi giorni di preparazione al natale. Anche il traffico per la nostra città è letteralmente impazzito per la corsa alle compere. Di noi, che ci immergiamo in questa corsa incosciente all’avere, abbi pietà SIGNORE PIETA’ + Cristo Gesù, la fedeltà assoluta di Giuseppe al tuo progetto non è come quella dell'uomo contemporaneo che è specializzato nella fedeltà controllata: infatti le persone che scelgono la coerenza della fedeltà o sono incomprese, o vengono snobbate, o si ritrovano a dover vivere in solitudine. Di noi, che non abbiamo il coraggio di contrastare questa mentalità comune, abbi pietà CRISTO PIETA’ + Signore Gesù, la ricerca della verità da parte di Giuseppe è in opposizione ai nostri pensieri tematizzati dalla reclame, dall’informazione, dal costume sociale. Così i nostri cervelli sono a circuito chiuso, teleguidati dal prurito delle novità che mette sotto l'albero tante cose ma pochi pensieri. Di noi, che sopportiamo solo la fatica del fare per avere ma non la fatica del pensare per essere, abbi pietà SIGNORE PIETA’ preghiamo O Dio, Padre buono, tu hai rivelato la gratuità e la potenza del tuo amore, scegliendo il grembo purissimo di Maria per rivestire di carne mortale il Verbo della vita, sconvolgendo così l’esistenza di Giuseppe. Concedi anche a noi di accoglierlo e generarlo nello spirito con l’ascolto della tua Parola nell’obbedienza della fede Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. AMEN PAROLA Il re Acaz è in gravi difficoltà politiche e militari. Cerca di risolverle mediante alleanze con i potenti vicini, motivando queste alleanze di potere con l’intento religioso di non importunare Dio quando non ce n’è bisogno. Ma il profeta lo contraddice dicendogli che la sua salvezza non verrà dalla forza militare bensì dalla nascita di un suo discendente bambino. DAL LIBRO DEL PROFETA ISAIA 7 [10] In quei giorni Il Signore parlò ancora ad Acaz: [11]<<Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto>>. [12]Ma Acaz rispose: <<Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore>>. [13]Allora Isaia disse: <<Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? [14]Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele: ‘Dio-con-noi’ . Parola di Dio Signore, per l’atto di fede di una fanciulla la storia ha mutato il suo corso; mentre noi continuiamo a contare sulle nostre ragioni e su quelle politiche, e il mondo va peggiorando: che si avveri ancora l’oracolo, Signore, perchè una chiesa riesca a credere, e la stessa fanciulla continui a generarti. Amen salmo 23 La ricerca di Dio (e non più la sicurezza di Dio succhiata col latte materno) caratterizza la nostra epoca. E' un cammino spesso sofferto e tormentato, dove la guida é affidata alla ragione e dove a volte emerge la paura di un impegno definitivo, totale, di una scelta. Il salmo é un invito a superare le paure per entrare in un atteggiamento di fiducia, l'atteggiamento di chi sa accogliere un dono. ECCO, VIENE IL SIGNORE, RE DELLA GLORIA Del Signore è la terra e quanto contiene, l'universo e i suoi abitanti. [2] E` lui che l'ha fondata sui mari, e sui fiumi l'ha stabilita. [3] Chi salirà il monte del Signore, chi starà nel suo luogo santo? [4] Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronunzia menzogna, chi non giura a danno del suo prossimo. [5] Otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza. [6] Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. [7] Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria. [8] Chi è questo re della gloria? il Signore potente in battaglia. E’ l’avvio del capolavoro teologico di Paolo, la lettera ai Romani. In questa apertura traccia il volto di Cristo nei suoi lineamenti fondamentali: egli nasce nella storia di Israele incarnandosi nella stirpe di Davide; la risurrezione poi lo rivela Figlio di Dio. E’ questo che il vero cristiano deve credere e proclamare a tutto il mondo. DALLA LETTERA DI PAOLO APOSTOLO AI ROMANI 1 [1.1] Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio, [1.2] che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture, [1.3] riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, [1.4] costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore. [1.5] Per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia dell’apostolato per ottenere l’obbedienza alla fede da parte di tutte le genti, a gloria del suo nome; [1.6] e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo. [1.7] A quanti sono in Roma diletti da Dio e santi per vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo. Parola di Dio Signore, ti chiediamo una cosa solo: di credere in ciò che annunciamo, e allora tutti crederanno; ti chiediamo di ‘mangiare’ il Libro per essere, avanti tutto, noi stessi carne della tua parola; e di non stornare un solo ‘jota’ dal tuo libro: Signore, guariscici tu dalle nostre povere omelìe. Amen. A differenza del re Acaz, Giuseppe accoglie l’annuncio dell’angelo diventando intimo collaboratore di Dio. Lo ha fatto perchè veramente un ‘puro di cuore’. RALLEGRATI GERUSALEM, ALLELUIA, ALLELUIA! ECCO CHE VIENE L’EMMANUEL, ALLELUIA, ALLELUIA! Ecco la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele: ‘Dio con noi’. DAL VANGELO SECONDO MATTEO 1 [1.18] Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. [1.19] Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. [1.20] Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. [1.21] Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».[1.22] Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:[1.23] Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlioche sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi.[1.24] Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, [1.25] la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù. Parola del Signore professione di fede Credete in Dio il Padre? IO CREDO IN DIO IL PADRE DI TUTTI GLI UOMINI. E’ LUI CHE SOSTIENE OGNI VIVENTE. Credete nel suo Figlio Gesù? IO CREDO NEL SUO FIGLIO GESU’ E’ LUI IL CRISTO, IL NOSTRO SIGNORE. EGLI E’ VENUTO IN MEZZO A NOI E’ MORTO ED E’ RISORTO PER FARCI VIVERE TUTTI LA STESSA VITA. EGLI E’ PRESENTE IN MEZZO A NOI ED E’ LA NOSTRA SPERANZA. Credete nello Spirito santo? IO CREDO NELLO SPIRITO CHE VIENE DAL PADRE E DAL FIGLIO. EGLI ABITA IN NOI E CI RADUNA NELL’UNITA’. Credete nella Chiesa di Dio? IO CREDO CHE NELL’AMORE DEL PADRE E DEL FIGLIO DELLO SPIRITO SANTO TUTTI GLI UOMINI SI SCOPRONO FRATELLI CAPACI DI INCONTRARSI ED AMARSI. Credete nella resurrezione dei morti? IO CREDO CHE TUTTI SIAMO SALVATI DAL MALE E DALLA MORTE E CHE, ENTRATI NELLA VITA NUOVA, RISUSCITEREMO TUTTI NELL’ULTIMO GIORNO. AMEN. preghiera dei fedeli Vicini al Natale, vorremmo viverne più intensamente la gioia. Con la collaborazione di creature semplici e fiduciose, come Maria e Giuseppe, tu ci hai donato Gesù, il Dio-con-noi. Per questo nella confidenza, anche se immersa in un clima di pessimismo e violenza, noi ti invochiamo: FA’ CHE RICONOSCIAMO IL TUO AMORE 1. Anche la Chiesa difronte ai grandi problemi della guerra, del terrorismo, dell’ecologia, del lavoro, del mercato, dell’ emigrazione, sta attraversando diversità di vedute che la lacerano al proprio interno. Continua a raggiungerla attraverso uomini e donne deboli, ma fiduciosi. Dona ai cristiani occhi limpidi, capaci di cogliere l’opera del tuo amore. Ti preghiamo 2. Purtroppo la corruzione, il tornaconto sono sempre di moda a livello personale e mondiale, ma in ogni luogo tu dissemini uomini e donne che non cedono alle lusinghe del potere e rimangono laboriosi e onesti. Ad ogni persona di buona volontà dona la forza e il coraggio necessari per far crescere la giustizia e difendere il diritto dei più deboli. Ti preghiamo 3. Nelle famiglie si sta preparando il Natale. Rendi saggi e accorti i genitori, perchè non compiano sprechi inutili, che offendono i poveri e così si dia spazio al dialogo, al silenzio fatto di preghiera, alla partecipazione alla liturgia, alla sobrietà, alla gioia di essere vicini a chi ne ha bisogno. Ti preghiamo 4. Ci sono luoghi in cui la guerra imperversa con il suo carico di distruzione e di odio, in cui anche la nostra nazione è formalmente coinvolta. Smaschera gli interessi nascosti di chi fomenta la divisione e fa’ intravedere i sentieri della pace. Ti preghiamo Signore Dio, è imminente ormai la festa del Natale del tuo Figlio. In lui tu hai rischiarato la nostra oscurità e ci hai dato un segno di sicura speranza. Dissipa le tenebre dell'egoismo e della menzogna, perchè tutti possano vedere la sua luce. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. AMEN EUCARESTIA Ci hai fatti per te, Signore nostro Dio. Tu, la pienezza della nostra felicità. La nostra vita non ha senso se non orientata verso il tuo Messia. Ricevi questo pane e questo vino in segno della nostra riconoscenza e della nostra disponibilità all’Emmanuele, Dio-con-noi per i secoli dei secoli. AMEN grande preghiera eucaristica Veramente è giusto e doveroso renderti gloria, offrirti il nostro grazie, sempre e in ogni luogo, Padre tre volte santo, Dio eterno e onnipotente per mezzo del Cristo, nostro Signore. Egli è colui che tutti i profeti avevano cantato, colui che la vergine Maria attendeva con amore, colui di cui Giovanni ha proclamato la venuta e rivelato la presenza in mezzo agli uomini, colui che Giuseppe, su ordine dell’angelo, chiama Gesù, ‘il Signore che salva’. E’ lui che dona la gioia d’entrare già nel mistero di Natale, perchè ci trovi, quando arriverà, vigilanti nella preghiera e pieni di allegrezza. E’ per questo che con gli angeli e tutti i santi proclamiamo la tua gloria cantando a una sola voce: SANTO, SANTO, SANTO... Padre veramente santo, pieno di bontà e di amore verso tutti, noi ti lodiamo e ti ringraziamo perchè ci hai donato il tuo Figlio Gesù. Egli è venuto tra gli uomini che erano lontani da te e divisi tra loro a causa del peccato. Ha aperto i nostri occhi e il nostro cuore, perchè impariamo a riconoscere te, Padre di tutti, e ad amarci tra noi del tuo stesso amore. La sua parola ogni giorno ci tiene desti; nelle piccole e nelle grandi cose egli ci aiuta a riconoscere i segni del tuo amore e a scoprire la gioia che viene da te. Ora Gesù ci raccoglie attorno alla stessa mensa, perchè facciamo ciò che egli stesso fece con i suoi apostoli. Padre santo, manda il tuo Spirito a santificare questo pane e questo vino, perchè diventino per noi il corpo + e il sangue di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore. La sera prima morire per noi sulla croce egli raccolse a mensa i suoi discepoli per l’ultima cena. Prese il pane e rese grazie, lo spezzò, lo diede loro e disse: Prendete e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi. Allo stesso modo prese il calice del vino e rese grazie, lo diede ai suoi discepoli e disse: Prendete e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Poi disse loro: fate questo in memoria di me. Mistero della fede E ora siamo qui riuniti come una sola famiglia davanti a te, o Padre, per ricordare con gioia ciò che Gesù ha fatto per la nostra salvezza. In questo sacrificio che egli ha affidato alla tua chiesa, facciamo viva memoria della sua morte e risurrezione. Accogli, o Padre, con il sacrificio di Gesù, l’offerta della nostra vita. Padre santo, ci hai chiamato a questa mensa nella gioia dello Spirito Santo per ricevere il corpo e il sangue di Cristo: con la forza di questo cibo donaci di viver sempre nella tua amicizia. Ricordati del nostro papa, del nostro Vescovo e di tutti i vescovi della tua chiesa. Aiuta di discepoli del tuo Figlio a portare nel mondo la pace e a diffondere la gioia che viene da te. Dona ai tuoi figli la grazia di compiere il bene anche nelle piccole cose di ogni giorno per essere pronti ad accogliere il Signore che viene. Ricordati anche dei nostri fratelli che sono morti, ammettili a godere la luce del tuo volto. Concedi a tutti noi di partecipare alla festa eterna nel tuo regno, con la beata vergine Maria, madre di Gesù e madre nostra, e con tutti i santi. Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te, Dio padre onnipotente, nell’unità dello spirito Santo ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli. AMEN. Signore Dio, l’umiltà di questo pane e di questo vino ci sorprende come la venuta del Salvatore stupiva Giuseppe con la sua povertà. Nella discrezione di questi segni facci discernere la fedeltà alla tua parola e che la nostra vita fraterna sia trasparente alla tua grazia per mezzo di Gesù, il Cristo, nostro Signore per i secoli dei secoli. Amen. Caro Gesù, non ti dico quello che mi passa per la testa questi giorni. Vedendo e leggendo ciò che succede da noi, mi domando perchè hai ancora così tanta voglia di nascere. Perchè non te la fai passare? Stai così bene lassù. Amaci da là e aspettaci. Non venirti a rovinare la reputazione nel mondo e in particolare in Italia. Qui, lo sai, il Dalai Lama, la new-age, i veggenti e gli interpreti dei tarocchi hanno molta più credibilità del tuo presepio. Non ti posso dar consigli. Anche la mia sfrontatezza ha dei limiti Ma l’altra sera, mentre guardavo il telegiornale sonnecchiando, ho immaginato una cosa simpatica. Perchè hai spettato fino a 12 anni a scappare di casa? Perchè non scappi subito dalla grotta due minuti dopo mezzanotte? Non mi dire che non ce la fai, un residuo di onnipotenza ti sarà pure rimasta! Non aspettare pastori e magi. Vai tu a suonare ai campanelli, di noi borghesotti, gonfi di zamponi, cotechini, lesso e mostarda. Sbattici fuori di casa. Allora ti sei accontentato di avvisare i pastori con un angelo; oggi invece usa la frusta che hai usato con i profanatori del tempio, rovescia le nostre bancarelle dei giocattoli, facci capire che il Natale è la festa più rivoluzionaria e radicale di tutto il calendario liturgico. Dopo il Natale, niente è più come prima. Se prima Dio era onnipotente e lontano, ora Dio sei tu, infante e vicino. Se prima i pastori erano scostanti e asociali, oggi i pastori sono i tuoi cantori. Se prima le sinagoghe erano i luoghi privilegiati dell’annuncio della Bibbia, ora è la grotta, è la strada, la barca, la pecorella, i tuoi messaggeri preferiti. Se prima la verità era una ricerca per intellettuali e filosofi, oggi la via per giungere alla verità è quella del cuore e della semplicità. Se nell’Antico Testamento i peccatori venivano castigati e giustiziati nelle piazze, oggi, nel Nuovo Testamento, il Dio misericordioso trasforma il cattivo in buono, il pietro spergiuro in pontefice, la samaritana in catechista, la maddalena in discepola. Senti Gesù, vieni a bussare anche alla mia porta. Sono diventato come tutti, borghese e poco attendo ai tuoi messaggi. E’ più facile che mi volti a guardare una mercedes che passa vicino, che il somaro che porta te. Perchè il bello del presepio è che, in barba ai duemila anni e alla società tecnologica e informatica, tu arrivi ancora sul somaro. vita di comunità MERCATINO ‘LE BETULLE’ oggi nei locali dell’oratorio ******************************** NOVENA DI NATALE ogni sera alle ore 18 ******************************** CONFESSIONE COMUNITARIA mercoledì alle Grazie ore 20,30 ******************************** VISITA ‘ PRESEPIO IN FAMIGLIA’ ritirare la scheda adesione e consegnarla entro natale ********************************* UN GRAZIE GRANDE COME UNA MONTAGNA a tutti coloro che, sfidando il freddo e la tentazione di rimanere a casa, stanno prodigandosi nella costruzione del presepio, nel proporre riflessioni, nel preparare ( e concedere) la palestra per la notte di Natale, nel predisporre i canti per la notte e la messa dello 10 di natale, nonchè per tutte le pulizie e l’addobbo floreale della chiesa. NATALE DI NOSTRO SIGNORE GESU’ vigilia: s. messa ore 8 a Valle confessioni in chiesa dalle ore 15 veglia Messa della notte in palestra alle ore 21 25 dicembre: s. Messe come in tutte le feste ********************************** COMUNIONE AGLI ANZIANI E AMMALATI durante la settimana ********************************* BUSTA E LETTERA DI NATALE viene portata in ogni famiglia NATALE 2004 ‘Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime’ dal Vangelo di Luca al capitolo 21 Le stagioni dell’anno insegnano all’attento e sapiente agricoltore (quasi tutti noi veniamo da questa grande nobiltà contadina che solo un ignorante pseudoprogressismo ci ha fatto dimenticare in fretta fino ad averne vergogna) che ci sono tempi per coltivare, altri per seminare, alcuni per mietere, diversi per riposare. Anzi, quando tutto sembra più inerte e improduttivo, è in atto un processo che prepara il seme alla nascita e predispone la pianta ad essere rigogliosa nella fioritura e maturazione del frutto. Non a caso una volta si diceva ‘sotto la neve pane’. Questo richiamo alla sapienza contadina ci aiuta a comprendere meglio la storia che viviamo, specie quella attuale in cui ben poche cose crescono, anzi tante altre muoiono. Il nostro mondo: anno 2004, Occidente, Italia, Nordest, Pordenone, Vallenoncello, vive crisi sempre più marcate di economia, di certezze, di modelli, di religione. Perchè non vedere in questo frangente economico impoverito (non povero!) un aiuto che dovrebbe farci assaporare il ‘beati voi poveri’ del Vangelo quando sappiamo che la ricchezza obnubila lo sguardo e fa dimenticare che ‘l’uomo nell’abbondanza non intende; è come gli animali che periscono’ (salmo 48) ? Per quanto riguarda la crisi delle certezze, perchè non riappropriarci del nostro essere ‘creature’ e quindi accettare con più semplicità tutti i limiti e non vantarsi di essere i detentori della ‘verità’, cadendo nei vari fondamentalismi di tutti i tipi, compreso quello, tanto di moda per le nuove generazioni, di scambiare la sincerità con la verità? Perchè difronte al venir meno di tanti modelli comportamentali non capire che il valore più grande è la persona umana vivente, e che niente ad essa va anteposto perchè ‘mai il fine giustifica i mezzi’? Uno dei compiti fondamentali della comunità cristiana, se vuole dire parole ‘nuove’, è quello di scorgere, alla luce del Vangelo, il significato profondo di avvenimenti che, a prima vista, sembrano solo distruttivi e invece infondono speranza e perseveranza (in altre parole ‘resistenza’) in tutte le persone di buona volontà che si sentono smarrite e quasi inutili in un mondo come il nostro. Anche la parrocchia di Vallenoncello ha questa missione nel quartiere in cui vive e, bene o male, tenta di confortare e confermare chi si sente stanco e perde la fiducia. Non può non godere della nascita nel quartiere di ’ E.DU.CO.’( un insieme di persone che nel quartiere hanno finalità educative) per confrontarsi e trasmettere valori autenticamente umani. Così dicasi dell’iniziativa ‘Nonni-vigili’ che aiutano a rendere più umano il traffico all’esterno delle scuole del quartiere. In ambito parrocchiale anche il gruppo adolescenti del sabato sera è una realtà in controtendenza. L’’Aiutiamoci a studiare’ per gli studenti vuole far sperimentare che la condivisione dà sapore alla vita sotto tutti i punti di vista. La nascita del ‘Laboratorio socioculturale ‘don Milani’ intende essere una risposta alla formazione di una coscienza critica. Se a queste nuove pianticelle aggiungiamo quelle nate prima sia in parrocchia sia in ambito civile come il G.S., l’AVIS-AIDO’, il ‘Gruppo Marciatori’, l’ANA, ‘Nuovi Orizzonti’, l’’AGESCI’, la Corale Adulti, il gruppo danza, la Caritas nelle sue diverse branchie, il Gruppo Missionario, il gruppo Giovani famiglie, i responsabili dell’oratorio, il gruppo pulizie, il gruppo giovani canto e suonatori, il gruppo Catechiste, lo stagionato Consiglio parrocchiale con le sue diverse commissioni, le varie funzioni dell’oratorio per le più disparate necessità della comunità (da quelle ludiche a quelle culturali o politiche), allora abbiamo tanti motivi di praticare la perseveranza (resistenza) per ‘salvare le nostre anime’ dalla violenza, dall’indifferenza, dalla disperazione. Centro di gravità ne è la chiesa parrocchiale, ove celebriamo gli avvenimenti più importanti della vita umana. Quest’anno poi sarà abbellita anche da un organo a canne classico, dono del nostro compaesano ing. Mario Sist, la cui inaugurazione è prevista per la festa dei Santi 2005. Ma tutta questa laboriosità necessita anche di strumenti adeguati che la comunità ogni anno provvede, individua e ottiene con grande generosità. Per questo anche quest’anno ci appelliamo al buon cuore di tutte le famiglie nel riconsegnare, se credono, questa busta con un’offerta completamente anonima a coloro che ripasseranno, oppure portandola direttamente al parroco. La perseveranza (la resistenza), la voglia di tentare sempre è l’augurio più bello ad ogni persona della nostra comunità, specie a coloro che da poco tempo si trovano a vivere nel nostro quartiere. Questo è il nostro augurio di BUON NATALE! il Consiglio parrocchiale e don Giacomo PRESEPIO PARROCCHIALE NATALE 2004 Il presepio parrocchiale ha come titolo ‘Natale: il bambino’. Intende richiamare l’attenzione sulle varie situazioni in cui oggi nel mondo nasce la vita e si sviluppa nei suoi primi anni, prendendo spunto da quanto i Vangeli ci raccontano sull’infanzia di Gesù. Si estende su tutto il prato adiacente la chiesa parrocchiale con un percorso obbligatorio che inizia con la visita della Madonna alla cugina Elisabetta, per arrivare alla stalla di Betlemme; quindi il tempio di Gerusalemme ove gli viene dato il nome di Gesù; segue il palazzo del potere da cui scaturiscono la strage degli innocenti e la fuga in Egitto; per terminare nella scuola del tempio di Gerusalemme ove Gesù disputa coi dottori. Per la realizzazione sono all’opera un centinaio di persone. Si potrà visitare nei pomeriggi dei giorni festivi e prefestivi dalle ore 14 in poi. L’inaugurazione avverrà la notte stessa di Natale per finire nell’ultima domenica di gennaio. All’uscita ognuno pescherà in un cesto un bigliettino con su scritto un articolo della carta dei diritti del bambino.