Il Modello di servizio per il Collocamento Mirato

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Il Modello di servizio per il Collocamento Mirato
La diffusione dell’ICF
nell’inserimento lavorativo dei disabili
Roma, 28 marzo 2012
Modello di Servizio per il Collocamento Mirato
Finalità del Collocamento mirato
• Promozione di politiche attive per accrescere le
opportunità di inserimento nel mondo del lavoro delle
persone con disabilità
• Creazione di una maggiore propensione e convenienza
delle imprese all’inclusione sociale e lavorativa
attraverso una migliore valutazione delle competenze,
del «profilo di funzionamento» della persona
e la personalizzazione dell’intervento
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Elementi fondanti
Applicazione di Metodologie e Strumenti innovativi

Implementazione di strumenti basati sull’utilizzo del modello
bio-psico-sociale alla base della classificazione ICF
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
Stato di salute + fattori ambientali, psicologici e sociali

Personalizzazione e maggiore efficacia dei percorsi di
inserimento socio-lavorativo
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Scenario di riferimento
Strategia Europea sulla Disabilità 2010-2020
La disabilità, da leggera a grave, riguarda una persona su sei nell'Unione
europea (UE), ovvero circa 80 milioni di persone che spesso non hanno
la possibilità di partecipare pienamente alla vita sociale ed economica a
causa di barriere comportamentali ed ambientali.
Il tasso di povertà relativo alle persone con disabilità è superiore del 70%
alla media, in parte a causa dell'accesso limitato all'occupazione.
Oltre un terzo delle persone con più di 75 anni soffre di una disabilità
parziale e oltre il 20% di una disabilità grave
Queste cifre sono inoltre destinate ad aumentare con l'invecchiamento
demografico dell'UE
Un impiego di qualità assicura l'indipendenza economica, favorisce la
riuscita personale e offre la migliore tutela contro la povertà.
Nonostante ciò, il tasso di occupazione delle persone disabili è pari
soltanto al 50% circa.
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Bacino di riferimento
• Gli iscritti alle liste uniche provinciali risultano pari a:
2006
2007
2008
2009
648.785
712.424
721.827
706.568
• La distribuzione geografica delle iscrizioni (val. %.)
V Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 12 marzo 1999, n.68 “Norme
per il diritto al lavoro dei disabili”
Anni 2008-2009
Avviamenti al lavoro
nel 2008
Persone con disabilità avviate al lavoro 28.306
nel 2009
Persone con disabilità avviate al lavoro 20.830
V Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 12 marzo 1999, n.68 “Norme per il
diritto al lavoro dei disabili”
Anni 2008-2009
Avviamenti al lavoro
nel 2009
Persone con disabilità avviate al lavoro 20.830
nel 2008
Persone con disabilità avviate al lavoro 28.306
V Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 12 marzo 1999, n.68 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”
Anni 2008‐2009
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Risoluzioni dei rapporti di lavoro
nel 2008
Risoluzioni di contratto 7.132
nel 2009
Risoluzioni di contratto 4.403
V Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 12 marzo 1999, n.68 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”
Anni 2008‐2009
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I bisogni
•
Accrescere le opportunità di inserimento lavorativo
delle persone con disabilità
•
Aumentare
assumerle
•
Migliorare la qualità del servizio offerto
•
Favorire l’attivazione ed il rafforzamento delle reti
territoriali
la
propensione
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delle
imprese
ad
Obiettivo generale del modello
• Attivazione e rafforzamento di reti
Promuovere le
politiche attive
per il
collocamento
mirato delle
persone con
disabilità e
aumentarne
l’efficacia
mediante
costituite dagli attori pubblici e
privati del territorio coinvolti nelle
azioni di inserimento al lavoro
• Implementazione di strumenti
basati sull’utilizzo del modello biopsico-sociale alla base della
classificazione ICF e sulla
“personalizzazione” dei percorsi di
inserimento lavorativo
• Sostegno allo sviluppo territoriale
socialmente responsabile
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Obiettivi specifici
Attivazione e
rafforzamento delle
reti territoriali del
collocamento mirato
• Promuovendo la cooperazione territoriale tra gli attori
pubblici e privati coinvolti dalla normativa di settore.
•Progettando in maniera condivisa il modello operativo
di intervento e definendo il ruolo di ogni partner
Qualificazione dei
servizi per il
collocamento mirato
•Trasferendo metodologie e strumenti innovativi.
•Formando gli operatori della filiera del collocamento
mirato all’utilizzo di metodologie e strumenti di tipo
innovativo basati sulla classificazione ICF.
•Utilizzando gli strumenti ICF nell’erogazione dei servizi
per la domanda e per l’offerta
•Garantendo assistenza tecnica continuativa per
l’implementazione dei sistemi trasferiti
Sostegno allo
sviluppo territoriale
socialmente
responsabile
•Promuovendo l’attivazione di tutte le risorse e i
dispositivi in grado di favorire l’occupazione delle
persone con disabilità
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Principi ispiratori / Punti di forza
Collocamento Mirato
Centralità della persona
Rete dei Servizi
Modello Biopsicosociale e Classificazione ICF
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Centralità della persona
Viene promossa mediante la valutazione delle
competenze e del «profilo di funzionamento» della
persona con disabilità e la successiva attivazione di
percorsi personalizzati per l’inclusione lavorativa.
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Collocamento mirato
Per collocamento mirato dei disabili si intende quella
serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono di
valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle
loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto,
attraverso analisi di posti di lavoro, forme di sostegno,
azioni positive e soluzioni di problemi connessi con gli
ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui
luoghi quotidiani di lavoro e di relazione”
Art. 2 Legge 68/99
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Rete dei servizi
Il collocamento mirato implica la predisposizione e
l’utilizzo di molteplici strumenti e agevolazioni per
facilitare l’incontro domanda-offerta.
Ciò comporta la considerazione, a fianco dei servizi
provinciali e relativi organismi tecnici, del contributo di
più soggetti istituzionali e sociali e l’apporto di diverse
competenze.
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Il modello biopsicosociale e la Classificazione ICF
Il modello di servizio si fonda sul paradigma innovativo
rispetto ai concetti di salute e di disabilità di cui al
Classificazione ICF è portatrice.
Superando il modello medico e il modello sociale con
quello biopsicosociale, offre la possibilità di considerare
in maniera integrata tutte le condizioni che
contribuiscono a generare una disabilità. Ne deriva una
definizione di disabilità come condizione di salute in un
ambiente sfavorevole.
L’abilità di una persona a svolgere un determinato ruolo
non dipende solo dalle conseguenze del suo stato di
salute ma è anche strettamente collegata alle
condizioni sociali ed ambientali in cui tale ruolo si
espleta.
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Il modello di servizio in sintesi
LA RETE DEI SERVIZI
Servizi all’offerta
Servizi alla domanda
Persone con
disabilità
• Accoglienza
• Orientamento
• Descrizione del
«profilo di
funzionamento»
attraverso il «Protocollo
lavoratore qualificato
ICF»
Aziende
Rilevazione
Profilo professionale e
di funzionamento
(ICF)
Incontro
Osservazione
in situazione
domanda
offerta
Avvio al lavoro
mediante
percorsi
personalizzati
Marketing
sociale
territoriale
Trasferimento
metodologie e
strumenti
ASSISTENZA TECNICA ITALIA LAVORO
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•Rilevazione del «fabbisogno
professionale» e delle
caratteristiche del luogo di
lavoro attraverso il
“Protocollo azienda
qualificato ICF”
• Sistema delle convenienze
• Preselezione
Sostegno
allo
sviluppo
territoriale
Attori della rete
SPI/CPI
Commissioni
Mediche
Integrate
SSS
Servizi Socio
Sanitari
TS
Terzo
Settore
CT
Comitato
Tecnico
SF
Servizi
Formativi
INPS
APL
Agenzie per il
lavoro
INAIL
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Attori della rete
SPI/CPI
Erogano i servizi agli utenti (lavoratori e imprese)
• Hanno la regia sulla rete territoriale nell’erogazione delle politiche attive per il
collocamento mirato delle persone con disabilità;
• Direttamente coinvolti nella realizzazione delle azioni verso la domanda e l’offerta;
• Destinatari delle azioni di trasferimento di metodologie e strumenti per il collocamento
mirato;
• Destinatari dell’affiancamento da parte degli operatori di Italia Lavoro.
Le Commissioni Mediche Integrate competenti (L. 104/92 art.4;
INAIL, DPR n. 915/78) valutano la riduzione delle capacità lavorative
e la condizione di disabilità (art. 1 L. 68/99)
INPS
CT
INAIL
CMI
INPS: la domanda di accertamento di invalidità, handicap e disabilità
viene compilata online ed inoltrata all’INPS per via telematica
(Art.20 del Dl n. 78/2009). L'accertamento definitivo spetta all'INPS.
Il Comitato Tecnico valuta le capacità lavorative residue,
strumenti e prestazioni atte all'inserimento
INAIL: valutazione invalidità da lavoro, riqualificazione e
inserimento lavorativo invalidi del lavoro
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TS
APL
SF
SSS
I Beneficiari
Persone con
disabilità
• Destinatarie della valutazione delle capacità
funzionali e parte attiva nella progettazione del
percorso personalizzato;
• Destinatarie delle azioni del collocamento mirato;
• Disponibili al percorso di inserimento lavorativo
Datori di
lavoro
• Destinatari di servizi e consulenza per
l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità
• Coinvolti nell’inserimento lavorativo delle
persone con disabilità (soggetti e non soggetti
all’obbligo)
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Modello intervento “lato offerta”
1. PRIMO
ACCESSO AL
SERVIZIO
2. ANALISI
DEL BISOGNO
CPI
CPI
Colloquio di
approfondimento
Verifica del
possesso da parte
dell'utente dei
requisiti previsti
dall'art 1 L. 68/99
CPI
CPI
CMI
INAIL
Iscrizione elenco
provinciale
collocamento mirato
3. PREDISPOSIZIONE
MISURE DI
ACCOMPAGNAMENTO
Orientamento e
bilancio
competenze
Compilazione scheda
di valutazione delle
capacità lavorative
residue (DPCM
13/01/00)
CPI
Compilazione scheda
anagraficoprofessionale (d.lgs.
181/2000)
Protocollo Lavoratore
Qualificato ICF
INCROCIO D/O
CT
CPI
Analisi opportunità di
lavoro anche attraverso:
- chiamata numerica
- chiamata nominativa
- convenzioni ex art. 11
c. 1 e 4, art. 12 e 12 bis e
art. 14 D.lgs 276/03
Progetto
personalizzato di
inserimento
lavorativo
TS
CMI
INAIL
TS
Predisposizione delle
misure di
accompagnamento
(progetti personalizzati,
tirocini etc.)
SSS
CT
CPI
SF
SSS
Inserimento
lavorativo e
tutoraggio
Attuazione del Piano di Monitoraggio
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Modello intervento “lato domanda”
Il datore di lavoro presenta il prospetto
informativo e segnala le scoperture
Marketing
INCROCIO D/O
CT
APL
CPI
CPI
SF
SSS
Inserimento
lavorativo e
tutoraggio
CPI
Analisi caratteristiche azienda
e profilo professionale
(Protocollo Azienda
qualificato ICF)
Progetto
personalizzato
di inserimento
lavorativo
TS
1. INFORMAZIONE E
CONSULENZA
2. SERVIZI ALLA DOMANDA
Definizione misure di
assolvimento chiamata diretta
o stipula convenzioni:
ex art. 11 c. 1 e 4
art. 12 e 12 bis
art. 14 D.lgs 276/03.
Consulenza: agevolazioni alle
imprese
CPI
SSS
Il CPI in rapporto al datore
di lavoro definisce le
modalità di assolvimento
dell'obbligo:
- chiamata numerica
- chiamata nominativa
- convenzioni
Attuazione del Piano di Monitoraggio
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