confronto della risposta allenante tra professionisti

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confronto della risposta allenante tra professionisti
CONFRONTO DELLA RISPOSTA ALLENANTE TRA
PROFESSIONISTI E DILETTANTI NEI GIOCHI DI
POSIZIONE E NEI POSSESSI PALLA
di Stefano Martini* e Luca Bellini**
*Laureato di Scienze Motorie e Sportive, Università degli Studi dell’Insubria di Varese.
**Laureato Magistrale in Scienze Motorie e Sport, Università degli Studi di Milano, Docente TTD Sport di Squadra,
Università degli Studi dell’Insubria di Varese, Allenatore di Base - UEFA B
La percentuale d’impiego dei lavori a secco e con palla come metodologia di allenamento è un
argomento assai dibattuto.
Ad alto e altissimo livello le dotazioni strumentali quali gps, cardiofrequenzimetri e telemetria,
permettono di valutare correttamene ogni esercitazione con la palla e quindi di lasciare al lavoro a
secco la sola funzione integrativa, per lo più ridotta, eliminando quasi del tutto eventuali dubbi.
A livello inferiore, la corretta e reale integrazione delle due modalità di allenamento è ancora
soggetta a più di qualche dubbio e resistenza.
Partendo dai dati e dalle considerazioni presenti sull’articolo “Analisi dell’esercitazione 2vs2+2”
presente sul n°5/2012 del “Notiziario del Settore Tecnico” si è deciso di verificare l’eventuale
spendibilità dei lavori con la palla, dei giochi di posizione e dei possessi palla semplici in una
squadra di dilettanti di categoria pari a quella del gruppo analizzato nel contributo menzionato.
La necessità di eseguire questo confronto è nata dall’intento di accertare se davvero le
esercitazioni con palla anche nei dilettanti possano essere ritenute sostitutive e “fortemente
integrative” del lavoro a secco. Inoltre si è voluto indagare se in particolare, l’esercitazione dei
Giochi di Posizione, che per sua natura possiede una valenza importante dal punto di vista tattico,
producesse nei calciatori di una squadra dilettantistica risposte complessivamente assimilabili a
quelle dei professionisti, generando da un lato l’effettiva possibilità di “condensare” in una sola
esercitazione concetti importanti e consentendo dall’altro una più efficace progettazione dei tempi
di lavoro, dato che tra i dilettanti le sedute di allenamento possono essere tre, nella migliore delle
situazioni.
METODI E PROCEDURE
Trattandosi di una squadra dilettantistica e considerando la limitatezza degli strumenti di analisi
delle prestazioni, si è deciso di procedere confrontando e analizzando la frequenza cardiaca
massima e media e l’indice di percezione di fatica rilevato con la scala di Borg in base 10. Le
esercitazioni sono state le medesime descritte nell’articolo “Analisi dell’esercitazione 2vs2+2”:
sono state effettuate quindi su un campo in erba naturale (superficie di gioco di 12 x 12 m) e per
una durata di 2’ per esercitazione. Come controllo è stata proposta una esercitazione di 3 vs 3 per
il possesso di palla giocata sulla stessa superficie (12 x 12) e della stessa durata (2’). Alla
sperimentazione hanno partecipato 18 calciatori che in ordine casuale hanno effettuato le varie
esercitazioni (2 vs 2 + 2 comodini e un possesso palla 3 vs 3) ruotando nei vari ruoli.
Per ciascun gruppo, da 6 giocatori, sono state effettuate 3 ripetizioni. Tra un’esercitazione e l’altra
sono stati osservati 4’ di recupero passivo al fine di evitare fenomeni di affaticamento che
avrebbero potuto influenzare la risposta di gioco (rapporto lavoro pausa 1:2). Nel corso delle
esercitazioni sono state utilizzate tutte le procedure suggerite per favorire il massimo impegno dei
calciatori, come il pronto reintegro della palla una volta uscita e gli incoraggiamenti verbali da parte
dell’allenatore. Per quanto riguarda invece i cardiofrequenzimetri non è stato possibile ricreare le
stesse condizioni sperimentali dell’articolo. Si sono dovuti infatti impiegare 6 cardiofrequenzimetri
differenti: 2 Garmin Forerunner 1110 e 4 Geonaute Cardio ONrhythm 110, e di conseguenza non è
stato possibile rilevare le distanze percorse da tutti i soggetti coinvolti nell’esercitazione.
RISULTATI
FC MAX
FC MEDIA
RPE 10
Tabella 1 RILEVAZIONI POSSESSO PALLA 3vs3
LND
LNP
189,48±4,99
186±7
169,78±11,85
177±9
4,94±0,74
5,4±1
DIFF %
1,71
3,54
0,46
FC MAX
FC MEDIA
RPE 10
Tabella 2 RILEVAZIONI GIOCO DI POSIZIONE 2vs2+2
LND
LNP
187,17±3,70
187±6
174,92±2,87
178±7
4,56±0,82
5,8±1
DIFF %
0,08
1,51
0,61
FC MAX
FC MEDIA
RPE 10
Tabella 3 RILEVAZIONI GIOCO DI POSIZIONE 2vs2+2
Comodini LND
Comodini LNP
179,2±3,57
178±16
169,83±3,59
169±17
3,5±0,51
3,2±1,8
DIFF %
0,14
0,4
0,58
Dal confronto dei dati (Tabelle 1-2-3) è possibile osservare come in sostanza non si presentino
differenze significative, tra il gruppo di soggetti della squadra giovanile professionistica (LNP),
sebbene sempre a favore di questi ultimi, e quelli della compagine iscritta invece al campionato
dilettanti (LND) ad eccezione di quello relativo alla FC Media nel possesso di palla semplice
(Tabella 1). Nonostante percentualmente la differenza si attesti intorno a un 3,54 % (equivalente a
circa 8 pulsazioni, calcolate su 204 pulsazioni massime data l’età dei soggetti, fissata
convenzionalmente a 16 anni), risulta rilevante ai fini della tipologia di meccanismo energetico
utilizzato prevalentemente durante l’esercitazione. Sebbene sia nei dilettanti sia nei professionisti
la Frequenza Cardiaca Media indichi come il tipo di attività dal punto di vista cardiaco rientri in un
regime di lavoro aerobico si nota come nei professionisti la permanenza entro questa “zona di
lavoro” (Potenza Aerobica) sia più netta rispetto ai dilettanti, garantendo quindi una maggiore
efficacia allenante, dal punto di vista organico, nei primi piuttosto che in questi ultimi.
CONCLUSIONI
Dall’osservazione e dal confronto limitatamente ai dati raccolti è dunque possibile concludere che
nei dilettanti come nei professionisti non esistono differenze significative nella proposizione di
possessi palla semplici o di giochi di posizione e che come preventivabile prima della valutazione
delle esercitazioni i professionisti, verosimilmente dato un maggiore tasso tecnico che consente un
possesso di palla più fluido, fanno registrare sempre Frequenze Cardiache Medie maggiori.
Queste differenze però non risultano significative da cambiare la risposta fisiologica dei soggetti
alle esercitazioni, tuttavia suggeriscono una necessità d’integrazione, ma limitata, all’interno della
seduta nei dilettanti, con lavori che possano garantire maggiormente il mantenimento della
Frequenza Cardiaca Media entro i range allenanti o in alternativa, la necessità di abituare
maggiormente i soggetti a certe tipologie di esercitazioni per migliorane l’efficacia che già di base è
molto vicina a quella di soggetti di un livello, almeno teoricamente, superiore.
In definitiva, tenendo in bella evidenza i limiti della presente sperimentazione, è ragionevole
affermare che sia possibile utilizzare nei dilettanti come nei professionisti mezzi di allenamento
quali i Possessi di Palla semplici, I Giochi di Posizione, ottenendo risposte allenanti adeguate, che
possono suggerire una metodologia di lavoro integrata e non compartimentale nell’ottica
dell’implementazione della capacità di resistenza, indipendentemente dal livello tecnico dei
calciatori senza per altro abdicare al principio della contemporaneità dell’allenamento tecnicotattico.
Bibliografia
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