Giustizia - La Camera dei Deputati

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Atti Parlamentari
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AI RESOCONTI
i Ministeri dello sviluppo economico
e del commercio estero finanziano progetti
di cooperazione e sviluppo con i paesi
dell’Est europeo;
in data 28 dicembre 2005 la partecipazione della regione Friuli Venezia Giulia nella FINEST è stata conferita in una
holding della regione, denominata Friulia
S.p.a., con sede a Trieste;
la Società FINEST risulta iscritta all’elenco degli intermediari finanziari di cui
all’articolo 113 del T.U. delle leggi in
materia bancaria e creditizia quale « intermediario finanziario »;
in data 1o aprile 2007 ha proceduto
alla nomina di un direttore generale che
risultava condannato con sentenza di I
grado del Tribunale di Milano n. 34750/02
del 19 dicembre 2006 in relazione a « concorso in bancarotta preferenziale e bancarotta per distrazione » quale dirigente
della banca CA.RI.VE.;
tale nomina era subordinata alla notifica all’interessato della suesposta condanna;
la sentenza è stata notificata dall’interessato il 31 luglio 2007 al Presidente
della società;
il Consiglio di Amministrazione della
società non ha provveduto a dichiarare la
sospensione della carica in applicazione
dell’articolo 5 del decreto del Ministero del
tesoro 30 dicembre 1998, n. 516, che prevede per gli intermediari finanziari la
sospensione dalle funzioni di direttore generale in caso di condanna con sentenza
non definitiva per uno dei reati di cui al
Titolo XI del Libro V del codice civile e del
regio decreto 16 marzo 1942, n. 267;
il direttore generale della società è
stato condannato per i reati di bancarotta
a quattro anni e sei mesi con l’inabilitazione per dieci anni dall’esercizio di imprese commerciali e l’incapacità di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa;
il permanere di tale inerzia da parte
del Consiglio di amministrazione si rap-
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presenta come illegittimità ed omissione
da parte del Consiglio di amministrazione
della Società FINEST rinvenibili come
danno erariale previsto dal procuratore
generale della Corte dei conti (nota prot.
9434/2007P del 2 agosto 2007);
a seguito di analoga Sentenza di I
grado del Tribunale di Milano del 19
giugno 2006 (fallimento TREVITEX), pubblicata il 19 dicembre 2006, il Consiglio di
Amministrazione di Finmeccanica (Società
iscritta nell’elenco degli « intermediari finanziari »), ai sensi dell’articolo 5 del decreto ministeriale 30 dicembre 1998,
n. 516, ha proceduto in data 19 gennaio
2007 a sospendere dalla carica di amministratore un consigliere condannato per
concorso in bancarotta preferenziale e
bancarotta per distrazione –:
se il Governo, attraverso la società
SIMEST, che detiene una quota di partecipazione della Società FINEST, non intenda adottare iniziative affinché sia rispettato il disposto del decreto ministeriale
n. 516 del 1998, nonché quanto stabilito
dalla sentenza richiamata in premessa.
(4-05317)
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Interrogazione a risposta orale:
NESPOLI e CASTIELLO. — Al Ministro
della giustizia. — Per sapere – premesso
che:
ai sensi dell’articolo 2, comma 3,
legge n. 374 del 1991 si sta provvedendo
alla razionalizzazione delle sedi dei « Giudici di Pace »;
in riferimento alla Regione Basilicata,
tra le altre, sarebbe stata prevista la soppressione, mediante accorpamento ad altra sede, della sede del « Giudice di Pace »
di Bella (Potenza);
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i Consigli Comunali di Bella, Muro
Lucano, Castelgrande e San Fele, facendosi
portavoce delle sacrosante proteste delle
loro popolazioni contrarie ad una ulteriore soppressione di un istituto peraltro
ben radicato nel tessuto sociale di quella
parte di territorio del Potentino NordOccidentale, hanno adottato una Delibera
all’indirizzo del Ministero della Giustizia
segnalando l’inopportunità di tale scelta;
la sede del « Giudice di Pace » di
Bella risulta essere tra le più dinamiche
dell’intero territorio regionale avendo
avuto, nel solo anno 2006, un totale di
1828 iscrizioni al Registro Generale degli
Affari Civili e Penali di cui 1700 procedimenti già definiti, mentre nell’anno corrente a tutt’oggi le iscrizioni sono pari a
1586;
proprio la sede di Bella, forse l’unica,
risulta essere adeguata e conforme a tutte
le norme di legge in materia di sicurezza
degli immobili, tutela dei diversamente
abili e norme di sicurezza sui luoghi di
lavoro, ha goduto per i lavori di messa
norma, di un finanziamento totale di circa
180.000 euro di cui ben 155.000 euro
direttamente erogati dal Ministero della
giustizia;
nella relazione del Consiglio Giudiziario presso la Corte d’appello di Potenza,
a base di tale scelta, sono stati riportati
elementi non veritieri e facilmente opinabili alla luce dei dati ufficiali sopra, in
parte, già riportati –:
quali intendimenti il Ministero della
Giustizia intenda adottare al fine di rivedere le scelte eventualmente già operate
circa il pericolo di soppressione della sede
del « Giudice di Pace » di Bella (Potenza) e,
in più, se non sia finanché il caso di
estendere il territorio di competenza dell’Istituto bellese anche ad altri Comuni
limitrofi che, in ragione di una presunta
razionalizzazione, rischiano l’accorpamento ad altre sedi molto più distanti e
disagiate.
(3-01360)
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Interrogazioni a risposta in Commissione:
FAVA, LUSSANA, ALESSANDRI, PINI,
BRIGANDÌ e ALLASIA. — Al Ministro
della giustizia, al Ministro delle infrastrutture. — Per sapere – premesso che:
per la costruzione della casa mandamentale di Revere, in provincia di Mantova, i lavori sono iniziati nel lontano
1989, sono stati ripetutamente sospesi e
sono definitivamente bloccati dall’anno
2000;
svariate volte il Comune si è attivato
sia per sollecitare l’ultimazione del presidio penitenziario onde evitare ulteriori
sprechi di danaro pubblico, sia per chiedere il trasferimento della proprietà all’Amministrazione comunale, disponibile
ad accollarsi tutte le spese per il completamento dei lavori necessari alla definitiva
apertura della struttura mandamentale,
con un investimento calcolato di 7 miliardi
delle vecchie lire;
nel 2005, con lettera indirizzata al
Ministro, il sindaco Strazzi aveva sollecitato la richiesta di trasferimento dell’edificio al Comune, come peraltro già avvenuto per molte altre strutture mandamentali, anche a causa della loro riconosciuta
antieconomicità per l’amministrazione penitenziaria;
nei primi mesi del 2006, il Dipartimento di Giustizia Minorile di Roma aveva
inviato una lettera al Comune di Revere
per comunicare la volontà di trasformare
lo stabile in un istituto di pena per i
minori, circostanza che avrebbe comportato l’ultimazione dei lavori di costruzione;
da parte dell’attuale amministrazione
non è giunta notizia di alcuna decisione al
riguardo e pertanto i lavori di completamento della struttura mandamentale attendono ancora di essere ultimati, a distanza di ben diciannove anni da quando
hanno avuto inizio;
l’attuale sindaco Gloria Bonini ha
nuovamente sollecitato una decisione sulla
destinazione della struttura penitenziaria,
tragicamente abbandonata al suo destino,
facendo presente la disponibilità del Co-
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mune a gestire gli eventuali lavori di
ristrutturazione o di riconversione del carcere abbandonato –:
quali iniziative i Ministri interrogati
intendano assumere, per quanto di loro
competenza, per il completamento della
struttura penitenziaria di Revere, anche in
ragione del fatto che a livello governativo
si discute da tempo della necessità di
ampliare la capacità ricettiva del sistema
penitenziario, attraverso la costruzione di
nuove carceri, la riapertura di strutture
abbandonate e la ristrutturazione di quelle
esistenti.
(5-01631)
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l’attivazione delle strutture, oltre che
offrire una risposta ai bisogni della popolazione di detenuti ed alle necessità infrastrutturali del DAP, può rappresentare
anche l’occasione per la nascita di un
indotto economico a vantaggio delle piccole imprese locali attive nel settore della
preparazione dei pasti, della lavanderia,
delle manutenzioni, eccetera –:
se e come il Ministero della giustizia
intenda procedere all’attivazione delle
strutture indicate in premessa. (5-01634)
Interrogazioni a risposta scritta:
BORDO. — Al Ministro della giustizia.
— Per sapere – premesso che:
il Parlamento ha approvato la legge
241/2006 per la concessione dell’indulto
finalizzata, tra l’altro, a favorire la soluzione dei problemi sociali e sanitari collegati al fenomeno del sovraffollamento
delle strutture carcerarie;
il Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria (DAP) ha reso note le cifre
relative ai detenuti presenti nelle carceri
italiane al 30 giugno 2007, evidenziando
l’esaurimento del cosiddetto « effetto indulto »: è stata censita una popolazione
carceraria di 43.957 detenuti a fronte di
42.824 posti disponibili in base alle norme
che regolano la capienza regolamentare;
il ministro della giustizia, Clemente
Mastella, ha più volte e pubblicamente
indicato la carenza di strutture penitenziarie tra i problemi che determinano il
fenomeno del sovraffollamento;
negli ultimi 20 anni, in provincia di
Foggia sono stati realizzati 5 istituti di
pena – ad Accadia, Bovino, Castelnuovo
della Daunia, Orsara e Volturara Appula –
per una disponibilità complessiva di circa
300 posti, mai entrati in funzione;
per la costruzione delle strutture citate lo Stato ha sostenuto una spesa di
oltre 10 milioni di euro;
BELLOTTI, CICCIOLI, RAMPELLI, LAMORTE, ANGELA NAPOLI, MOFFA,
FOTI,
PERINA,
GIULIO
CONTI,
PROIETTI COSIMI, SAGLIA, AMORUSO,
MURGIA, LANDOLFI, GASPARRI, AIRAGHI, DE CORATO, PEDRIZZI, ROSITANI,
TAGLIALATELA,
CONSOLO,
MENIA,
GIORGIO CONTE, LISI, RONCHI, CASTELLANI, CONTENTO, FRASSINETTI,
ANTONIO PEPE e MIGLIORI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere –
premesso che:
ogni anno a New York, in commemorazione della Scoperta dell’America, si
celebra il Columbus Day, in cui gli Americani celebrano e rinsaldano i profondi
legami con il nostro Paese;
quest’anno il ministro Clemente Mastella, destinatario della presente interrogazione, è stato una dei massimi protagonisti della parata che rappresenta il momento culminante del Columbus Day, in
quanto rappresentante della Repubblica
Italiana;
al suo fianco, da quanto risulta dall’articolo apparso su Il Giornale del 10
ottobre 2007, sarebbe stata prescelta per
rappresentare l’Italia Lidia Bastianich
come Grand Marshal della parata;
la Grand Marshal è una celebrità di
spiccate origini italiane che apre ogni anno
la famosa manifestazione a New York in
occasione della festa;
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Lidia Bastianich, tuttavia, secondo il
quotidiano sopra citato, sarebbe stata contestata da organi di stampa degli italoamericani;
America Oggi, in un pezzo citato da
Il Giornale avrebbe spiegato come « prima
di dedicarsi ai tour enogatronomici in
Italia, la sua [di Lidia Bastianich, ndr]
agenzia di viaggi era impegnata nel turismo di “ritorno alle radici” della componente etnica croata »;
ciò che viene a lei contestato, più che
l’origine croata, sarebbe addirittura un
atteggiamento di ostilità verso la comunità
italiana e verso la sua cultura;
L’Arena di Pola, uno dei giornali
degli esuli istriani, avrebbe commentato
duramente la scelta della Bastianich come
Grand Marshal: « Questa gente si ricorda
di essere italiana solo quando conviene »;
ben più gravi sarebbero state le parole di Lidia Bastianich al New York
Times: « Tito aveva permesso a centinaia di
migliaia di istriani di ritornare in Italia
come profughi »;
il Giornale cita altri esempi e giungere a sostenere che Lidia Bastianich negasse « praticamente che la popolazione
italiana era autoctona » in Istria;
il titolo del citato articolo, poi, indicherebbe una realtà ancora più grave:
« Italia al Columbus day rappresentata da
una istriana che nega le foibe »;
l’interrogante ritiene che, dopo l’istituzione del giorno della memoria delle
vittime della pulizia etnica subita dal popolo giuliano-dalmata, anche la minima
traccia di negazionismo della realtà delle
foibe sarebbe elemento sufficiente non
solo per escludere un individuo dal compito di rappresentare l’Italia, ma anche
per obbligare il Governo a esecrare il suo
comportamento;
sebbene non sia compito del Governo
Italiano prescegliere il Grand Marshal,
resta vero che il Ministro di grazia e
giustizia ha posato accanto a Lidia Bastia-
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nich sorridente, senza spendere una parola per le vittime della pulizia etnica
avvenuta in Venezia Giulia –:
se il Ministero di grazia e giustizia
acquisisca informazioni circa le persone
accanto alla quali il Ministro compare
quando esercita compiti di rappresentanza
della Repubblica Italiana;
se il Ministro sia stato a conoscenza
della storia e delle opinioni espresse dalla
signora Lidia Bastianich;
se il Governo italiano non reputi di
dover condannare pubblicamente chi nega
la realtà storica della pulizia etnica compiuto a danno di italiani nel territorio
istriano e dalmata.
(4-05313)
MURA. — Al Ministro della giustizia. —
Per sapere – premesso che:
mercoledı̀ 17 ottobre 2007, come riportato dalle principali agenzie di stampa,
un cittadino di nazionalità albanese di
nome Klirimi Fajzo nel corso di
un’udienza presso il tribunale di Reggio
Emilia che doveva sancire la separazione
dalla moglie Vjosa Fejzo ha estratto
un’arma da fuoco esplodendo dei colpi
all’indirizzo della moglie, del fratello della
moglie presente all’udienza, dell’avvocato
della donna e del suo stesso avvocato;
i colpi esplosi hanno ferito gravemente la moglie del Fajzo riducendola
nella condizione di morte clinica ed hanno
invece ucciso sul colpo il fratello della
donna;
il Fajzo è stato a sua volta colpito a
morte da due agenti di pubblica sicurezza
dopo che non si era fermato all’alt intimato da questi ultimi per rientrare sempre armato nell’aula dove giacevano i
corpi della moglie e del cognato –:
come sia stato possibile che Klirimi
Fajzo abbia introdotto indisturbato una
pistola all’interno del tribunale di Reggio
Emilia e quali siano le procedure standard
di sicurezza previste nei tribunali italiani
per evitare che vengano introdotte armi;
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quali provvedimenti, inoltre, intenda
assumere in merito alla vicenda e se non
ritenga necessaria l’adozione dei metal
detector nei tribunali italiani in cui tale
strumento non sia attualmente presente.
(4-05314)
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INTERNO
Interpellanza urgente
(ex articolo 138-bis del regolamento):
I sottoscritti chiedono di interpellare il
Ministro dell’interno, per sapere – premesso che:
il territorio italiano, con particolare
riferimento alle regioni meridionali, è
stato flagellato da una catena di incendi
che hanno distrutto o seriamente danneggiato ampie porzioni del nostro patrimonio boschivo e agricolo, mentre si stima
che circa 10.000 ettari di boschi e di
vegetazione di pregio siano stati distrutti
all’interno delle aree protette italiane;
particolarmente grave è quanto si è
registrato nell’area del promontorio del
Gargano, dove le fiamme hanno provocato:
3 vittime, centinaia di feriti e almeno 4.000
sfollati; distrutto una decina di strutture
ricettive, tra alberghi, villaggi turistici e
campeggi; distrutto e/o seriamente danneggiato decine di abitazioni private anche
all’interno dei centri abitati; distrutto e/o
seriamente danneggiato strutture e attrezzature di decine di aziende agricole e di
allevamento zootecnico; distrutto e/o seriamente danneggiato infrastrutture viarie
urbane ed extraurbane, condutture di adduzione dell’acqua potabile e dell’acqua
per l’irrigazione dei campi, linee di trasmissione dell’elettricità e di collegamento
telefonico;
le imprese turistiche delle aree colpite dalle fiamme hanno sostenuto uno
straordinario sforzo finanziario per far
fronte ai danni strutturali subiti e sostenere impreviste azioni di marketing, anche
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internazionale, allo scopo di conservare la
clientela, con ciò determinando l’insorgere
di una massa debitoria di rilevante entità
e di un altrettanto elevato livello di sofferenza bancaria;
pur lodando l’impegno degli apparati
dello Stato e locali ed il sacrificio degli
uomini impegnati nell’attività di prevenzione e contrasto del fenomeno, l’emergenza ha evidenziato l’opportunità di una
diversa e più efficace organizzazione logistica del sistema di intervento aereo della
Protezione Civile, oggi incentrato sull’aeroporto di Pratica di Mare;
il Governo ha nominato Commissario straordinario per l’emergenza incendi
il Capo del Dipartimento per la Protezione Civile, Guido Bertolaso, ed ha stanziato un fondo speciale di 5 milioni di
euro per interventi sull’intero territorio
nazionale –:
se il Governo ritenga di:
fornire indicazioni precise in ordine ai soggetti destinatari degli interventi
di risarcimento e sostegno finanziario a
valere sul fondo citato;
stanziare ulteriori risorse finanziarie, vista l’insufficienza di quelle già previste;
dare indicazioni precise circa le
attività programmate di rimboschimento e
di contrasto al dissesto idrogeologico;
valutare l’opportunità di attivare
una base aerea destinata ad ospitare i
Canadair della Protezione Civile all’interno
della ex base dell’Aeronautica Militare per
idrovolanti del lago di Varano.
(2-00792) « Bordo, Amendola, Astore, Bellanova, Bocci, Boffa, Brandolini, Buglio, Burtone, Caldarola, Cesario, Cuperlo, Delbono, Fadda, Galeazzi, Gozi,
Grassi, Iannuzzi, Luongo,
Marone, Pellegrino, Pisicchio,
Razzi, Nicola Rossi, Servodio,
Suppa,
Tomaselli,
Turci,
Vico, Burchiellaro, De Biasi,
Fasciani, Fiano, Ghizzoni,
Marantelli ».