Calore e temperatura documento PDF
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- Laboratorio aperto – Cecilia Magni, Delia Noferi Calore e temperatura Dilatazione di solidi e liquidi • Riscaldando una sbarretta metallica possiamo evidenziare il suo allungamento con uno strumento chiamato dilatometro in cui un’estremità della sbarra allungandosi fa ruotare un indice che così ci indica su una scala il corrispondente allungamento dell’asta. Mettendo aste di materiali diversi e fornendo la stessa quantità di calore, cioè accendendo i due fornellini ad alcool sotto l’asta per la stessa durata di tempo, vediamo che si ottengono allungamenti diversi. 1 - Laboratorio aperto – Cecilia Magni, Delia Noferi • Prendiamo una sferetta metallica e verifichiamo che passa attraverso un anello. Riscaldiamo la sferetta e proviamo di nuovo a farla passare attraverso l’anello… Quando la sferetta si raffredda… 2 - Laboratorio aperto – Cecilia Magni, Delia Noferi • Prendiamo tre provette uguali e versiamoci alcool, olio e acqua in modo che siano allo stesso livello. Riscaldiamo i tre liquidi immergendo le provette in un recipiente con acqua posto su una piastra elettrica e osserviamo il livello dei tre liquidi… Cosa possiamo concludere? 3 - Laboratorio aperto – Cecilia Magni, Delia Noferi Ghiaccio che fonde…e acqua che bolle Prendiamo del ghiaccio in un recipiente di vetro, mettiamolo su una piastra elettrica per fornigli calore e inseriamo nel ghiaccio una sonda che rileverà la temperatura ad intervalli di tempo regolari (la sonda è collegata ad un computer che, tramite un programma, visualizza l’andamento della temperatura al passare del tempo). Quando il ghiaccio sta fondendo la sonda indica il valore di 0 °C e la temperatura rimane costante finché tutto il ghiaccio non si è sciolto. Se continuiamo a tenere il recipiente sulla piastra elettrica, e quindi continuiamo a dare calore, la temperatura ricomincia a salire fino ad arrivare a 100 °C, temperatura alla quale l’acqua comincerà a bollire. Osserviamo che durante l’ebollizione la temperatura rimane a 100 °C. 4 - Laboratorio aperto – Cecilia Magni, Delia Noferi Ma l’acqua bolle sempre a 100 °C ? Prendiamo un recipiente con dell’acqua, poniamolo sopra ad un fornellino e inseriamo un termometro per controllare la temperatura dell’acqua. Mettiamo il recipiente sotto ad una campana di vetro e con una pompa togliamo l’aria. Ad un certo punto l’acqua comincerà a bollire ma ad una temperatura … inferiore a 100 °C! Spiegazione I passaggi di stato sono influenzati dalla pressione esterna e togliendo l’aria abbiamo diminuito la pressione esterna: basta allora raggiungere una temperatura minore perché la pressione contenuta nelle bolle di vapore acqueo sia uguale a quella esterna e, arrivate in superficie, comincino a scoppiare e quindi l’acqua cominci… a “bollire”! 5 - Laboratorio aperto – Cecilia Magni, Delia Noferi Attività n°1: costruiamo un termometro ad alcool Prendiamo un tubo capillare contenente alcool. Immergiamo il suo bulbo nel ghiaccio che sta fondendo e segniamo con un pennarello 0 °C in corrispondenza del livello dell’alcool. Immergiamolo poi nell’acqua bollente e segniamo 100 °C in corrispondenza del livello raggiunto dall’alcool. Dividiamo infine l’intervallo tra i due segni in 100 parti uguali (con l’uso di carta millimetrata attaccata al tubicino): abbiamo costruito il nostro termometro ad alcool! 6 - Laboratorio aperto – Cecilia Magni, Delia Noferi Il calore specifico Quando diamo calore ad un corpo (solido o liquido) vediamo che la sua temperatura aumenta (se non sta avvenendo un passaggio di stato!) e quando togliamo calore (mettendolo a contatto per esempio con un corpo più freddo) la sua temperatura diminuisce. Però a seconda della sostanza di cui è costituito il corpo, fornendo o sottraendo la stessa quantità di calore, si ottengono variazioni di temperatura diverse. Chiamiamo calore specifico di un corpo la quantità di calore che 1 grammo del corpo deve assorbire o cedere per variare la sua temperatura di 1 °C. Per misurare la quantità di calore utilizziamo la caloria, simbolo cal, definita come la quantità di calore che dobbiamo dare ad 1 grammo di acqua per aumentare la sua temperatura di 1 °C. Di conseguenza il calore specifico dell’acqua è 1 cal/g°C. Se invece, per esempio, una certa sostanza ha calore specifico di 0,5 cal/g°C significa che per far innalzare di 1 °C la temperatura di 1 grammo di quella sostanza occorrono 0,5 cal. 7 - Laboratorio aperto – Cecilia Magni, Delia Noferi Attività n°2: un thermos per fare... esperimenti Per studiare gli scambi di calore tra corpi si usa il calorimetro, una specie di thermos nel cui tappo è inserito un termometro. Se per esempio mettiamo nel calorimetro due quantità di acqua a temperatura diversa ci sarà uno scambio di calore tra le due masse di acqua senza che il calore venga disperso nell’ambiente esterno fino a che non si raggiunge una temperatura intermedia detta temperatura di equilibrio e che viene letta grazie al termometro inserito nel calorimetro. • Mettiamo nel calorimetro 400 g di acqua a 20 °C e 400 g di acqua a 60 °C: leggiamo dopo qualche minuto la temperatura di equilibrio che dovrebbe essere circa 40 °C. Ricordiamo che 1 grammo di acqua per aumentare (o abbassare) la sua temperatura di 1 °C deve assorbire ( o cedere) 1 caloria (simbolo cal). Quindi i 400 grammi di acqua calda, che sono passati da 60 °C a 40 °C hanno ceduto 400 ⋅ 20 = 8000 cal mentre i 400 grammi di acqua fredda, che sono passati da 20 °C a 40 °C, hanno assorbito 400 ⋅ 20 = 8000 cal: possiamo concludere che il calore ceduto dall’acqua calda è stato assorbito dall’acqua fredda. • Se invece mettiamo nel calorimetro 400 g di alcool a 20 °C e 400g di acqua a 50 °C avremo una temperatura finale di… Cosa si può concludere? 8 - Laboratorio aperto – Cecilia Magni, Delia Noferi Nota: La temperatura finale sarà di circa 40 °C: il calore ceduto dall’acqua è 400 ⋅ 10 = 4000 cal ed è uguale al calore assorbito dall’alcool. Quindi 1 grammo di alcool ha assorbito 10 calorie per aumentare la sua temperatura di 20 °C, cioè 1 grammo di alcool per aumentare la temperatura di 1 °C deve assorbire solo 0,5 cal. Abbiamo quindi trovato che il calore specifico dell’alcool è 0,5 cal/g°C. Il calore “latente”di fusione del ghiaccio Con il calorimetro possiamo anche determinare quante calorie deve assorbire 1 grammo di ghiaccio a 0 °C per fondere. Prendiamo dei cubetti di ghiaccio e lasciamoli in una bacinella per un certo tempo in modo che comincino a sciogliersi: sappiamo che a questo punto la temperatura del ghiaccio sarà 0 °C. Riscaldiamo 200 g di acqua fino a 80 °C e versiamola nel calorimetro, pesiamo 200g di cubetti di ghiaccio e versiamoli nel calorimetro. Mescoliamo finché tutto il ghiaccio non si sarà sciolto e misuriamo la temperatura dell’acqua: troveremo che è circa 0 °C. Quindi l’acqua raffreddandosi da 80 °C a 0 °C ha ceduto 200 ⋅ 80 = 1600cal che sono state assorbite dai cubetti di ghiaccio. Se 1600 calorie hanno fatto fondere 200 g di ghiaccio a 0 °C questo significa che occorrono 80 calorie la fusione di 1 grammo: si dice che il calore “latente” di fusione del ghiaccio (si chiama latente perché è un calore che si nasconde, nel senso che non si manifesta come aumento di temperatura) è 80 cal . g 9