Relazione Chioetto (circa 873 KB)
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Relazione Chioetto (circa 873 KB)
Prof. Giovanni Chioetto I.I.S. “J.F. KENNEDY” MONSELICE 31 marzo 2007 Odg: PROBLEMI DELLA SCUOLA RUOLO DEL COORDINATORE DI CLASSE RELAZIONE TRA GENITORI, DS/DOCENTI, STUDENTI PER UNA SCUOLA DEL BENESSERE I GENITORI Problema o risorsa della scuola? DAL SITO DI BEPPE GRILLO: http://www.beppegrillo.it/2006/11/w_la_scuola.html A scuola si può andare ormai solo sotto scorta. Le baby gang ti rubano il cellulare. La coca per venti euro, l’equivalente di una paghetta da fame, la trovi all’ingresso. Se hai qualche handicap vieni tormentato dai compagni di classe. E se è disponibile un down che non può difendersi la scena del pestaggio viene veramente bene. Da urlo. E finisce su Google video e diventa un hit. Un mongoloide buono da picchiare, bello da vedere. Cosa c’è di meglio nella vita? Forse una professoressa di matematica che insegna seni e coseni ai ragazzini delle medie[1]. Sorpresa nuda come Eva con gli studenti a pantaloni abbassati. La scuola è maestra di vita. Una palestra piena di sesso, droga e pestaggi. Ti fai le ossa e poi sei pronto per fare il l’esperto di alta finanza, il politico, l’amministratore pubblico. Per gli ultimi, quelli che fanno sempre fatica, rimangono le professioni, intramontabili, del ladro, dello spacciatore, della puttana o del protettore. Ma questi si sa, sono ormai ripieghi da falliti. La scuola ha bisogno di rinforzi. I nostri ragazzi hanno bisogno di guide per sopravvivere in questa giungla. • I politici sono le persone giuste per sviluppare una serie di audiovideo da proiettare in classe. I temi sono inesauribili: “Falso in bilancio”, “Il crimine indultato”, “La corruzione dei giudici”, “Come non fare un c..o tutta la vita a spese dei cittadini”, “Il condono per tutti”. • Se si viene interrogati dal solito professore rompic......i è sufficiente fargli ascoltare le risposte a domande di cultura generale date dai nostri dipendenti deputati. Quelle su Darfur, Nelson Mandela, RCS e Rabin. Il professore capirà i motivi della vostra ignoranza e vi assegnerà un bel voto. Se quelli sono arrivati dove sono arrivati ci sarà un perchè. Ed è per questo che la scuola si sta trasformando. Per essere all’altezza dei massimi rappresentanti dello Stato. DAL SITO DI BEPPE GRILLO Commento amaro di un professore (la scuola è in mano ai genitori) Il problema SCUOLA è posto in modo distorto. Inanzitutto, Inanzitutto, la funzione docente non esiste +, la scuola è in mano ai genitori. genitori. In pratica, famiglie parecchio problematiche, che scaricano i figli per 10 ore(scuole ore(scuole materne/primarie........) nella scuola, bambini e ragazzi spesso maltrattati in casa o abbondonati. abbondonati..tutto sulle spalle del docente, malpagato, malpagato, spesso precario che rischia una denuncia ormai per un nonnulla. Sindacati inesistenti, a tavola con i politici. ..Non ..Non è più una professione...lavorare professione...lavorare con colleghi incredibili (nel senso negativo del termine).. Il docente secondo questa ns malata società dovrebbe: fare la fame, visti gli stipendi. Incantare i discenti con meravigliose lezioni risolvere tutti i problemi familiari. Far diventare ogni studente,meraviglioso non perdere mai la pazienza pazienza essere sempre piemo di gioia ed energia consolare i colleghi o sopportarli con stile, stile, dire sempre di si alle 1000 incombenze burocratiche che i dirigenti, buttano sulle spalle dei dei maestri/prof. Ah, dimenticavo, i docenti devono essere anche felici di lavorare lavorare in strutture a rischio, altro che 626, tanto se accade qualcosa..le qualcosa..le graduatorie dei precari sono piene di nomi... E-MAIL DI UNA DOCENTE ARRABBIATA CHI DIFENDE GLI INSEGNANTI? http://www.beppegrillo.it/ Sono un’insegnante della scuola primaria di Poggio Renatico, un ridente paesone dell’Emilia. Tre giorni fa due genitori hanno picchiato a sangue un collega della scuola media accanto alla mia. La notizia è passata in sordina su alcuni telegiornali e non ha certo fatto scalpore come quella dei video “manipolati” pubblicati su YouTube e sbandierati ai quattro venti da tutti i telegiornali di tutte le reti al solo scopo di diffamare ulteriormente le scuola e chi terrorizzato continua a lavorarci. Ma io dico… come si fa a non diventare furiosi? Chi difende gli insegnanti? È possibile che il disperato universo degli insegnanti minacciati di percosse dai genitori ed insultati, non emerga? È possibile che il “lavaggio del cervello” degli psicologi e dei pedagogisti che pontificano dai loro studi e dalle loro cattedre universitarie, così lontane dalla “prima linea”, abbia imbavagliato tutti quegli insegnanti seri, impegnati, autocritici, formati e “formandi” che, nonostante il loro impegno quotidiano, si trovano ad affrontare malversazioni e violenze gratuite da parte di genitori e alunni che si nascondono dietro la menzogna e la violenza? È possibile che i grandi “soloni” esperti delle arti diplomatiche e “psichiche” siano riusciti a mettere a tacere gli insegnanti, nascondendo tutto dietro i soliti luoghi comuni del burn out, della scarsa preparazione o della scarsa professionalità, della mancanza di capacità di mettersi in gioco, di autocritica, di ricostruirsi… della scarsità di mezzi economici che non permette ai servizi di neuropsichiatria infantile di seguire tutti i casi …? Per non parlare delle strategie di risoluzione dei casi di bullismo che prevedono “il coinvolgimento dei genitori”…Benone! Nessuno si è chiesto se per caso non sia il genitore a minacciare gli altri bambini fuori dalla scuola o gli stessi insegnanti? Ma per tutto ciò i “cervelli” non prevedono soluzioni …se non quella di riversare sull’istituzione scuola tutte le colpe! Commento di una studentessa (attacca i docenti) Caro beppe mi chiamo Alessandra e ho 15 anni. Ti dirò ke anche tra ragazzi hai una grande popolarità! Sai quante volte mi sono trovata a discutere di argomenti di politica con quei c...i di prof che pensano di sapere tutto loro e poi guarda come si comportano...la scuola oggi sta andando a rotoli! Le aule sono impraticabili; le così dette "succursali" (cioè quando la scuola non ha più posto nell'edificio e così ti sbattono non so dove in altre strutture) fanno letteralmente schifo! I prof ke invece di insegnarti ad amare il sapere te lo impongono senza sentimento. Noi studenti ci siamo proprio rotti! Spero mi risponderai. Un saluto caloroso... Alessandra CHE COSA DICONO I PRESIDI? Dal Gazzettino di Martedì, 27 Marzo 2007 Articolo di F. Cappellato …Ma intanto agli ideatori del sito arrivano i complimenti. «Bravi ragazzi, la vostra è una iniziatriva grandiosa. L'unico modo per far emergere la malascuola è quello di filmarla, metterla in rete e farla vedere a tutti. Speriamo che anche grazie a voi, invece di difendere con ipocrisia tutti i docenti indiscriminatamente, si riesca finalmente a licenziare quegli insegnanti che non lavorano o trasformano una scuola in uno zoo: a discapito vostro e dei docenti che invece lavorano onestamente. Bravi ancora». A scrivere è Valter Rosato, preside dell'istituto tecnico Foscari-Massari di Mestre, ha inviato al guestbook del sito il suo aperto plauso. Preside, conferma? «Grazie a questi ragazzi si comincia a vedere quello che si è sempre saputo, solo che prima mancava l'evidenza delle immagini: quella di Scuolazoo.com - sostiene Rosato - è una sorta di denuncia di un sistema scolastico che, imploso, non risponde più alle regole. Credo che dobbiamo essere grati a questi giovani che fanno emergere episodi di malascuola, forse un po' goliardiamente, ma di sicuro con intento onesto»….. BULLISMO - HAPPY SLAPPING – VIOLENZA SUL PERSONALE DELLA SCUOLA BOURNOUT DEI DOCENTI TOSSICODIPENDENZE SCARSO RICONOSCIMENTO SOCIALE E ECONOMICO DELLA PROFESSIONE DOCENTE SCADENTE RELAZIONE TRA D.S., DOCENTI, GENITORI DEBOLE RELAZIONE EDUCATIVA TRA SCUOLA E ALUNNI/STUDENTI MANCATA RIFORMA – FARE E DISFARE - CONFUSIONE MANCATA VALUTAZIONE DELLA SCUOLA, DEI D.S. E DEI DOCENTI INCAPACITA’ A GESTIRE E SEMPLIFICARE LA COMPLESSITA E ATTENUARE I CONFLITTI PRESIDENZA CONSIGLIO DEI MINISTRI MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE TELEFONO AZZURRO VIOLENZA NEI CONFRONTI DEI DOCENTI SCUOLA & GIOVANI ( dal sito di Repubblica) La testa del prof avvolta nel giornale C‘è un gruppo di studenti che arraffa il giornale del professore lo arrotola e glielo lancia addosso. Lui, il prof, resta seduto al suo posto, immobile, spaurito, ritirato e impotente davanti a quella che non è più neanche maleducazione. E' violenza. Numero verde antibullismo (Unità-19 febbraio 2007) Il numero verde antibullismo 800 66 96 96, attivo dal 6 febbraio, è formato da una task force di psicologi che a rotazione rispondono alle 10 linee predisposte dal ministero. «A livello individuale abbiamo il cosiddetto disimpegno morale. Negli ultimi anni si è registrato un repentino scollamento tra il livello cognitivo e il livello emotivo dei singoli ragazzi. Se dal punto di vista tecnico e intellettivo le capacità sono accelerate, al contrario non sono più in grado di elaborare, contenere e direzionare le emozioni e i comportamenti, spesso a causa di scarse relazioni sociali che si riducono quasi solo al gruppo di compagni di scuola» (Laura Volpini dell'Università “La Sapienza” di Roma e coordinatrice del Numero verde). Quello che cercano di fare gli psicologi è di lasciar raccontare con dovizia di particolari ciò che è accaduto. «Le telefonate durano una media di 15-20 minuti - continua Laura Volpini - e noi cerchiamo di sottolineare e valorizzare la correttezza del comportamento dei ragazzi che hanno subito atti di bullismo (il cosiddetto “empowerment della vittima”)[1]». [1] «La parola inglese "empowerment" deriva dal verbo "to empower" che in italiano viene comunemente tradotto con "conferire poteri", "mettere in grado di". I diversi dizionari privilegiano ora l'uno ora l'altro aspetto. Risulta comunque impossibile tradurre questo termine in italiano con una sola parola, per la ricchezza semantica di tale concetto. […] Pur avendo accezioni specifiche in diversi ambiti di applicazione, il termine empowerment può essere inteso come "accrescere la possibilità dei singoli e dei gruppi di controllare attivamente la propria vita". […] Le azioni e gli interventi formativi centrati sull'empowerment mirano a rafforzare il potere di scegliere dei singoli, migliorandone le competenze e le conoscenze in un'ottica non solo di carattere terapeutico-riparativo, come sono stati intesi negli anni Settanta, ma anche politicoemancipatorio». Un blog è un diario in rete. Il termine blog è la contrazione di web log, ovvero "traccia su rete". Il fenomeno ha iniziato a prendere piede nel 1997 in America; nel 2001 è divenuto di moda anche in Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog Virtual Community= Espressione che indica una comunità di utenti Internet collegati tra loro, che usufruendo di servizi comuni e scambiando opinioni e idee attorno a particolari argomenti o bisogni condividono in Rete interessi comuni. Un sito web che voglia permettere la creazione di una virtual community deve mettere a disposizione degli utenti strumenti come forum e chat ECCO A VOI UN BLOG INTERAMENTE DEDICATO ALLE VOSTRE IMPRESE SCOLASTICHE CHE VI HANNO PORTATO A RIEMPIRE LE PAGINE DEI LIBRETTI PERSONALI E DEI REGISTRI DI CLASSE DI NOTE DISCIPLINARI E GIUSTIFICAZIONI PASSATE ALLA STORIA! INVIATEMI LE VOSTRE PERLE E PRESTO LE VEDRETE PUBBLICATE! (SE AVETE LA FOTO A CONFERMARNE L'AUTENTICITA', NON ESITATE A SPEDIRMELA, SARA' PUBBLICATA ANCHE QUELLA!) John Beer LIBRO DI JOHN BEER NOTA DISCIPLINARE "Durante la spiegazione la classe improvvisamente ed inavvertitamente abbandona l'aula simulando un'evaquazione, creando panico in tutto il dipartimento." inviata da: MarcoCT posted by John Beer il 17/03 alle ore 12:53 8 commenti Voto: 9.07 | voti: 182 Giustificazione "L'alunna M***** R****** giustifica l'assenza del 20/03/07 con la seguente affermazione: Stavo partorendo. Richiedo adeguati provvedimenti disciplinari e la convocazione di entrambi i genitori dell'alunna in questione per ulteriori chiarimenti." inviata da: matta89 posted by John Beer il 24/03 alle ore 16:28 0 commenti Voto: 7.24 | voti: 17 NOTA DISCIPLINARE "Gli alunni Finocchi, Zappi e Consalvi si nascondono sotto la cattedra e mettendomi seduto saltano fuori urlando "teo lo faccio per te" facendomi cadere dalla sedia battendo la testa. Si richiede consiglio straordinario" inviata da: the_DJ posted by John Beer il 22/03 alle ore 14:50 3 commenti Voto: 7.79 | voti: 87 VOTA: "M**** invita il compagno R**** ad urinare nel cestino. M.A. G****" inviata da: Ricky '92 posted by John Beer il 23/03 alle ore 16:05 4 commenti Voto: 6.75 | voti: 31 "Se spremessimo assieme 10 cretini, otterremmo l'alunno M******." inviata da: Gugo posted by John Beer il 17/03 alle ore 12:53 10 commenti Voto: 9.10 | voti: 192 http://www.padovarulez.com/ Per evitare altri provvedimenti disciplinari, da adesso in poi la scuola di provenienza dei video sarà categoricamente anonima. Ad esclusione chiaramente dei video che sono atti a denunciare un malcomportamento da parte degli insegnanti, perchè questo è per noi l'unico mezzo per denunciare certi soprusi. Dal Gazzettino di Martedì, 27 Marzo 2007 A scrivere è Valter Rosato, preside dell'istituto tecnico Foscari-Massari di Mestre, ha inviato al guest book del sito il suo aperto plauso. «Bravi ragazzi, la vostra è una iniziatriva grandiosa. L'unico modo per far emergere la malascuola è quello di filmarla, metterla in rete e farla vedere a tutti. Speriamo che anche grazie a voi, invece di difendere con ipocrisia tutti i docenti indiscriminatamente, si riesca finalmente a licenziare quegli insegnanti che non lavorano o trasformano una scuola in uno zoo: a discapito vostro e dei docenti che invece lavorano onestamente. Bravi ancora». I problemi della scuola Le difficoltà dei docenti BOURNOUT: è scoppiato il professore! Il malessere sale in cattedra 03 gennaio 2007 - La Stampa (federica furino) Un mestiere difficile: ansia e depressione sempre più diffuse Per il resto del mondo sono gli unti del Signore. Un posto di lavoro sicuro, tre mesi di vacanza, i pomeriggi liberi e niente capi nervosi a cui dover render conto. Un paradiso. La realtà è un'altra: gli insegnanti, su quella cattedra, lezione dopo lezione, si giocano il sistema nervoso. Ci mettono un po' di tempo, è vero, a consumarsi i neuroni ma in genere vent'anni bastano anche ai più resistenti. Questo almeno sostengono gli studi di medicina del lavoro a cui, oggi, il liceo scientifico Darwin di Rivoli dedica il convegno «Riconoscere e affrontare il disagio mentale professionale degli insegnanti». Un incontro organizzato dalle scuole di Rivoli, vicino ai Torino, dopo la decisione, dell'Asl 5, di multare i dirigenti di quattro istituti della zona, colpevoli di aver sottovalutato il rischio che i loro docenti non reggessero allo stress. Una novità. BOURNOUT: è scoppiato il professore! Il malessere sale in cattedra La cattedra logora «Il termine che usiamo per queste sindromi è burnout, esaurimento. Capita a chi svolge le cosiddette “helping profession”, mestieri che ti portano a contatto con i problemi degli altri: psicologi, preti, medici per esempio. Anche gli insegnanti rientrano in questa categoria. Anzi, sono più esposti allo stress degli altri». Numeri alla mano, docenti e professori in genere ne soffrono due volte più degli impiegati e tre volte più degli operai. Questo per un complicato insieme di fattori. «Il primo problema è la famiglia - spiega Lodolo D'Oria -. Una volta esisteva un asse di autorità fatto di genitori e insegnanti: oggi invece mamma e papà stanno dalla parte del bambino». E poi sono cambiati gli studenti. «Hanno più strumenti di una volta per mettere in discussione gli insegnanti: Internet e televisione in testa. Senza dimenticare la globalizzazione: nelle scuole italiane studiano allievi di oltre centotrenta nazionalità diverse. Non è facile trattare con una classe multietnica». Ma c'è di più. «Gli insegnanti di oggi sono gli ex sessantottini: hanno fatto le barricate e adesso si trovano loro dalla parte dell'autorità ». Lettera aperta 'dal fronte' al ministro Fioroni 19 marzo 2007 - Gennaro Capodanno (dal sito orizzontescuola ) (…) Veda, signor Ministro, quando varco la mattina il cancello d'ingresso della scuola, mi sento come un soldato in guerra, che va in trincea, con una differenza, però, non di poco conto, che il soldato, in cuor suo, nutre la segreta speranza di poter vincere la battaglia, laddove io, mentre calzo l'elmetto della pazienza, nel tentativo di limitare i danni, so per certo di aver perso non solo la battaglia ma la guerra. 27 febbraio 2007 - La Repubblica (Mario Pirani) Prof. Giovanna Giugni di Trento «In molte scuole, soprattutto istituti tecnici e professionale della nostra ricca Regione – afferma –gli insegnanti operano in condizioni di emergenza. Come definire altrimenti la paura che gli studenti estraggano taglierini e cacciaviti? O come valutare l´atteggiamento di ragazzi che rispondono all´appello voltando smaccatamente la schiena al docente, che lo apostrofano con epiteti quali "buffone" o "isterica" o "stressata, cambia lavoro"? Questi due ultimi esempi li traggo dalla mia personale esperienza, pluriventennale, di docente di diritto ed economia in vari istituti professionali del Trentino. Ed è stato proprio l´ennesimo, avvilente episodio di strafottente arroganza a spingermi a scrivere una lettera, pubblicata dalla stampa locale, con la quale chiedevo il risarcimento dei danni a carico degli assessorati all´istruzione o dei sovrintendenti scolastici. A loro, infatti, compete l´obbligo di assicurare condizioni di lavoro dignitose ed adeguate. Gli insegnanti, nell´immaginario collettivo, non dovrebbero avere una dignità professionale da difendere. Gli si chiede, peraltro, di sopportare il quotidiano impegno di un´educazione sempre più orfana di educatori, affidata spesso alla televisione più bieca da parte di famiglie stanche, impaurite dall´arroganza dei loro stessi figli, disgregate, imbelli. La società del permissivismo e del «vietato vietare» ha prodotto frutti malefici, che si ripercuotono (ed ancor più si ripercuoteranno) sul capo di giovani generazioni fragili, ignoranti, indifese ed incapaci di difendersi perché prive dell´abilità necessaria per decifrare un testo semplice, comprendere un comunicato, mostrare l´umiltà di apprendere e, persino, il decoro della persona. Tanti colleghi mi hanno appoggiata quando, dalle pagine dei quotidiani locali, ho chiesto di risarcire lo studio frustrato, la dignità calpestata, la mancanza di reali strumenti per allontanare dalla scuola chi ne turba l´andamento. Con i proventi si potrebbero aiutare i veramente capaci e meritevoli. Come vuole la Costituzione. Come vorrebbe il buonsenso dimenticato». LETTERA DI UNA PROFESSORESSA IN DIFFICOLTA’ CHE CHIEDE AIUTO 25 marzo 2006 (Orrizzonte scuola) Domanda: Leggendo le richieste dei colleghi in questa Sua rubrica, capisco capisco che le difficoltà che sto vivendo in questo momento sono diffuse. diffuse. terzaa media Anche io mi trovo a insegnare (matematica e scienze) in una terz dove - quando è presente un ragazzo pluriripetente - la situazione diventa ingestibile. Ai suoi comportamenti di continua provocazione, nei confronti miei e di alcuni compagni, la classe reagisce con nervosismo, ed alcuni ragazzi in altre occasioni vivaci ma interessati si trasformano dando il peggio di sè (lancio di oggetti, parolacce, sputi, ecc alle mie spalle). Orm Ormai ai entro in questa classe con senso di avvilimento, di ansia, di impotenza. impotenza. Sono una insegnante alle primissime armi - per quanto non giovane - e quindi mi rendo conto che mi è stata"rifilata" stata"rifilata" una classe di cui gli altri riesco esco a fare, colleghi volevano sbarazzarsi. A volte mi sembra che qualcosa ri ma poi vengo subito disillusa, e su due ore di lezione è tanto se se riesco a tenere l'attenzione per 10 minuti! minuti! E' una continua altalena di speranze e delusioni... % Il rapporto con i colleghi non è neanche facile, ci sono incompatibilità incompatibilità tra due insegnanti (sostegno e italiano) da cui ricevo input opposti su come affrontare i problemi: problemi: l'uno in senso di rigidezza nei confronti dei comportamenti inaccettabili, l'altro in senso di accettazione e dialogo. Questo aumenta il mio spaesamento ulteriormente. Con le altre classi in cui insegno la situazione è migliore, con difficoltà che fino ad ora ho affrontato di volta in volta, per quanto le mie mie energie si stiano consumando velocemente, anche a scapito loro. Mi farebbe piacere un parere e soprattutto un consiglio se sia utile utile rivolgermi a qualche struttura in particolare per aiutarmi a sostenere questa situazione nei prossimi mesi (ma all'interno della scuola non ci sono servizi a supporto!), a xxxxxxx dove abito e lavoro. La ringrazio anticipatamente Il primo spinello tra i 14 ed i 19 anni, quasi un passo obbligato, una tappa “di crescita” ma soprattutto un modo per omologarsi ed essere “accettati” dal gruppo. Sono dati allarmanti quelli resi noti dal rapporto anuale presentato in Parlamento dal Dipartimento nazionale antidroga. Il 32,1% dei giovani dai 14 ai 24 ha fatto uso di cannabis e il 4,8 di cocaina, uno o più volte nella vita. E cambia la natura stessa delle droghe: oggi, nella cannabis e nei suoi derivati, che arrivano soprattutto dal Nord Africa, la percentuale di principio attivo può arrivare fino al 15%, mentre negli anni Settanta, quando gli spinelli diventarono di moda, non si superava il 2-3%. I ragazzi che vanno regolarmente a scuola, comunque, sono più protetti. L’imperativo categorico che ne deriva è solo uno: «occorre dedicare più attenzione e maggiori investimenti alla lotta alla droga». La prevenzione dovrà iniziare prestissimo, tra i 6 e i 10 anni, PALERMO: DODICENNE CON DROGA A SCUOLA MINACCIA INSEGNANTE Palermo, 22 marzo 2007 - (Adnkronos) - "Non ti permettere di avvertire mia madre e neppure gli sbirri, perche' lo dico agli spacciatori e ti faccio ammazzare di botte". Con queste parola, un alunno dodicenne di Palermo avrebbe minacciato la propria insegnante che lo ha scoperto con l'hashish e le sigarette nello zaino. Lo stesso alunno, come riporta oggi l'edizione locale de 'La Repubblica', avrebbe mostrato alla sua docente quattro involucri di carta stagnole contenenti la droga. Quando la donna ha, pero', chiamato la Polizia per avvertire dell'accaduto, il ragazzino ha negato tutto accusando l'insegnante di mentire. La droga e' sparita prima ancora dell'arrivo degli agenti. Avvertita dalla Polizia, la madre dell'alunno si e' limitata a dire: 'Mai sospettato che mio figlio fumasse spinelli'. (Ter/Pe/Adnkronos) SCUOLA & GIOVANI (www.repubblica.it) Il ministro propone controlli sui ragazzi all'uscita di scuola "In Italia c'è bisogno di una campagna antidroga enorme" Scuola, provocazione shock di Amato "Antidoping dopo le interrogazioni" A Roma arrivano i tutor anti-spaccio. A Milano quelli contro abusi sessuali e violenze. Un quadro raccapricciante A Roma hanno pensato di ricorrere ai tutor antidroga per arginare un fenomeno che sta diventando ingestibile. I ragazzi fumano canne durante l'intervallo, i pusher affollano le uscite delle scuole, i professori si ritrovano in classe studenti "sballati" alle 10 di mattina. Se Roma piange Milano non ride. Visto che, più o meno per lo stesso motivo, nelle scuole saranno individuati degli angeli custodi per le vittime del bullismo. Una specie di "confessionale" a cui rivolgersi in caso di bisogno. Tutto ciò è disarmante (liberoblog.libero.it) SCUOLA & GIOVANI (www. repubblica.it) Strettissimo riserbo sull'indagine: sono tutti minorenni di un istituto superiore Imponevano ai compagni di prendere hashish per poi rivenderla Lecco, un altro episodio di bullismo a scuola studenti picchiati e costretti a comprare droga LECCO - Un' indagine è stata avviata per accertare i contorni di una serie di episodi di delinquenza e bullismo avvenuti in una scuola superiore di Lecco. Uno o più giovani sarebbero stati picchiati e costretti da due coetanei ad acquistare dosi di hashish o analoga sostanza stupefacente. Sull'accaduto gli investigatori mantengono per ora uno strettissimo riserbo, in attesa che vengano completate le indagini. Vittime e aggressori sono tutti minorenni. Gli investigatori stanno tra l'altro cercando di accertare se gli studenti siano stati costretti anche a consumare e a cedere ad altri la droga (17 febbraio 2007). COSA PENSANO I GIOVANI SULLA DROGA? Vabbè dai, io dal liceo ci sono uscito due anni fa, il fumo c'è, ma una canna fumata nell'intervallo non mi sembra una tragedia. al limite il ragazzino torna in classe un po' rintronato. certo che il discorso cambia da quantità a quantità, ma i problemi sono altri, per esempio la coca che come ben sappiamo ha un'enorme diffusione ormai, e questo è un vero problema sociale. gli onorevoli, come Amato, essendo nonostante tutto dei vecchietti che pensano solo alla loro poltrona, di queste cose non capiscono una mazza...dalla propaganda anti-droga alle varie proposte è tutto sbagliato: questa demonizzazione della droga in genere infatti è ridicola, e come tale fa solo ridere i ragazzi che ne fanno uso. Fini - personaggio che io tutto sommato considero meno peggio di molti altri - ha detto di essere stato "rimbecillito due giorni" dopo aver fumato una canna con gli amici in giamaica...ora, va bene che magari l'erba giamaicana è più potente (anche se mi risulta che sia molto più leggera di quella che abbiamo qua tra l'altro) ma queste affermazioni sono controproducenti...fanno perdere ulteriormente credibilità a una lotta alla droga messa in piedi per principio e senza motivi validi...io sono contro l'abuso di droghe e alcol, ma se ci rendiamo conto che l'hashish è veramente ovunque e provare a combatterla è una perdita di tempo - diciamoci la verità, è così - meglio essere più tolleranti...la soluzione migliore sarebbe la coltivazione controllata. scusate la lunghezza ( http://www.riflessioni.it/forum/index.php3) Cannabis: l'Independent chiede scusa: "fa male davvero" Apcom 18.03.07 Tante scuse: la cannabis fa male anzi malissimo. Lo scrive oggi in Gran Bretagna l'Independent on Sunday, affermando che la testata "da oggi cancella la sua campagna di richiesta di depenalizzazione dell'uso della cannabis". Motivo: "numeri record di adolescenti necessitano di terapie antidroga perchè fumano 'skunk', il potente tipo di cannabis che è 25 volte più forte della resina che si vendeva dieci anni fa". Peggio di Lsd e ecstasy. Queste piante sono vari tipi di incroci fra "cannabis indica" e "cannabis sativa". Secondo l'Independent, l'anno scorso in Inghilterra "oltre 22.000 persone sono state curate per dipendenza da cannabis e quasi la metà avevano meno di 18 anni. Medici e esperti avvertono, la skunk (in inglese vuol dire 'puzzola') può essere dannosa quanto eroina e cocaina, provoca problemi mentali e psicotici". L'Independent lanciò dieci anni fa una campagna per la depenalizzazione della cannabis, che - scrive oggi - servi a convincere il governo a declassare la droga alla categoria 'C'. Studio condotto dal professor David Nutt dell’Università di Bristol e pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet ARBITRIO – «L’attuale concezione delle droghe è mal concepita e arbitraria» dichiara Nutt commentando le tabelle del governo britannico (non molto dissimile, per i criteri adottati e per la lista di sostanze considerate illegali, da quello italiano) «l’esclusione di alcol e tabacco è dal punto di vista scientifico arbitraria». Il tabacco è infatti causa del 40 per cento di tutti i ricoveri ospedalieri – ne è quantomeno una concausa – e all’alcol viene attribuita oltre la metà delle emergenze da pronto soccorso. Inoltre l’alcol ha un alto tasso di pericolosità sociale (2,2 in una scala da 0 a 3) ed è secondo in questa classifica solo all’eroina. Il tabacco invece dà una dipendenza inferiore solo a eroina e cocaina. I PRIMI DIECI – Eroina e cocaina sono le sostanze più nocive in base anche a questa nuova classificazione. A seguire i barbiturici (inventati nel 1903 come sedativi e ipnotici), poi il metadone e quindi l’alcol. Il tabacco è la nona sostanza per pericolosità preceduta da ketamina (un anestetico per uso veterinario che ha conosciuto una discreta e dannosissima moda tra le nuove generazioni come droga «da sballo»), benzodiazepine (una evoluzione raffinata dei barbiturici) e anfetamina. Fuori dalla top ten cannabis (11°) Lsd (l’acido lisergico scoperto per caso da Albert Hoffman mentre cercava di creare un cardiotonico, che si piazza in quattordicesima posizione) e l’ecstasy, solo diciottesima. www.benesserestudente.it La crescita e lo sviluppo fisico e mentale del bambino sono condizionati, in positivo, da un corretto stile di vita, basato su un'alimentazione equilibrata, una regolare attività fisica e un valido percorso informativo e educativo. Dal desiderio di promuovere il benessere globale della persona, e del bambino in particolare, è nata la scelta di realizzare una Giornata Nazionale del Benessere dello Studente, un percorso che sta coinvolgendo diversi soggetti impegnati, a vario titolo, nel processo di educazione e formazione dei giovani. L'istituzione della Giornata Nazionale del Benessere dello Studente, alla sua prima edizione, rappresenta un importantissimo punto di partenza per un dialogo efficace e coinvolgente, a livello nazionale, con tutti gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Il ben-divenire nell’organizzazione scolastica Centro Aneka – Servizi per il benessere a scuola www.indire.it Il benessere può diventare un valore che orienta le decisioni gestionali dei dirigenti, le azioni educative e didattiche degli insegnanti, le modalità della comunicazione della rete dei ruoli coinvolti La scuola dell’autonomia può attualizzare un’organizzazione che si pensa e si progetta, che autoapprende dal monitoraggio e dalla riflessione su ciò che fa, pur non dimenticando di trovarsi in un contesto (ambiente esterno ed interno) turbolento e in costante trasformazione Promuovere il ben-essere a scuola significa occuparsi di azioni orientate da un lato ad impedire l’insorgenza di situazioni di disagio e dall’altro a valorizzare e sviluppare le potenzialità degli individui all’interno di azioni sociali tese all’innovazione dei sistemi complessi (istituzioni, comunità), attraverso la creazione di condizioni relazionali e di contesto che facilitano lo sviluppo e l’apprendimento di abilità personali e competenze psico-sociali Promuovere il benessere a scuola in questa accezione significa superare le visioni parcellizzate di cui sono portatrici le singole attività (vedi scuola/aula; disagio/cic; orientamento/accoglienza), per recuperare un disegno di insieme e di processo che restituisca il senso degli interventi in funzione degli obiettivi e della mission dell’organizzazione scuola; La promozione del benessere sottende un’idea di scuola come sistema organizzativo, inteso come “forma” che emerge dalle connessioni delle relazioni, delle azioni, dei linguaggi e saperi; Promuovere il benessere significa coinvolgere direttamente i dirigenti scolastici che hanno la funzione di portare a sintesi organizzativa le diverse istanze, nella direzione della promozione del ben-stare a scuola e dell’empowerment delle risorse umane che a diverso titolo concorrono alla costruzione del “servizio scuola”;