Relazione Chioetto (circa 873 KB)

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Relazione Chioetto (circa 873 KB)
Prof. Giovanni Chioetto
I.I.S. “J.F. KENNEDY”
MONSELICE
31 marzo 2007
Odg:
PROBLEMI DELLA SCUOLA
RUOLO DEL COORDINATORE DI
CLASSE
RELAZIONE TRA GENITORI,
DS/DOCENTI, STUDENTI
PER UNA SCUOLA DEL
BENESSERE
I GENITORI
Problema o risorsa della scuola?
DAL SITO DI BEPPE GRILLO:
http://www.beppegrillo.it/2006/11/w_la_scuola.html
A scuola si può andare ormai solo sotto scorta. Le baby gang ti rubano
il cellulare. La coca per venti euro, l’equivalente di una paghetta da
fame, la trovi all’ingresso. Se hai qualche handicap vieni tormentato
dai compagni di classe. E se è disponibile un down che non può
difendersi la scena del pestaggio viene veramente bene. Da urlo. E
finisce su Google video e diventa un hit. Un mongoloide buono da
picchiare, bello da vedere. Cosa c’è di meglio nella vita? Forse una
professoressa di matematica che insegna seni e coseni ai ragazzini
delle medie[1]. Sorpresa nuda come Eva con gli studenti a pantaloni
abbassati. La scuola è maestra di vita. Una palestra piena di sesso,
droga e pestaggi. Ti fai le ossa e poi sei pronto per fare il l’esperto di
alta finanza, il politico, l’amministratore pubblico. Per gli ultimi, quelli
che fanno sempre fatica, rimangono le professioni, intramontabili, del
ladro, dello spacciatore, della puttana o del protettore. Ma questi si
sa, sono ormai ripieghi da falliti. La scuola ha bisogno di rinforzi. I
nostri ragazzi hanno bisogno di guide per sopravvivere in questa
giungla.
• I politici sono le persone giuste per sviluppare una
serie di audiovideo da proiettare in classe. I temi
sono inesauribili: “Falso in bilancio”, “Il crimine
indultato”, “La corruzione dei giudici”, “Come non
fare un c..o tutta la vita a spese dei cittadini”, “Il
condono per tutti”.
• Se si viene interrogati dal solito professore
rompic......i è sufficiente fargli ascoltare le risposte a
domande di cultura generale date dai nostri
dipendenti deputati. Quelle su Darfur, Nelson
Mandela, RCS e Rabin. Il professore capirà i motivi
della vostra ignoranza e vi assegnerà un bel voto. Se
quelli sono arrivati dove sono arrivati ci sarà un
perchè. Ed è per questo che la scuola si sta
trasformando. Per essere all’altezza dei massimi
rappresentanti dello Stato.
DAL SITO DI BEPPE GRILLO
Commento amaro di un professore (la scuola è in mano ai genitori)
Il problema SCUOLA è posto in modo distorto.
Inanzitutto,
Inanzitutto, la funzione docente non esiste +, la scuola è in mano ai genitori.
genitori. In pratica,
famiglie parecchio problematiche, che scaricano i figli per 10 ore(scuole
ore(scuole
materne/primarie........) nella scuola, bambini e ragazzi spesso maltrattati in casa o
abbondonati.
abbondonati..tutto sulle spalle del docente, malpagato,
malpagato, spesso precario che rischia una
denuncia ormai per un nonnulla. Sindacati inesistenti, a tavola con i politici. ..Non
..Non è più
una professione...lavorare
professione...lavorare con colleghi incredibili (nel senso negativo del termine).. Il
docente secondo questa ns malata società dovrebbe: fare la fame, visti gli stipendi.
Incantare i discenti con meravigliose lezioni risolvere tutti i problemi familiari.
Far diventare ogni studente,meraviglioso non perdere mai la pazienza
pazienza essere sempre piemo
di gioia ed energia consolare i colleghi o sopportarli con stile,
stile, dire sempre di si alle 1000
incombenze burocratiche che i dirigenti, buttano sulle spalle dei
dei maestri/prof.
Ah, dimenticavo, i docenti devono essere anche felici di lavorare
lavorare in strutture a rischio,
altro che 626, tanto se accade qualcosa..le
qualcosa..le graduatorie dei precari sono piene di nomi...
E-MAIL DI UNA DOCENTE ARRABBIATA
CHI DIFENDE GLI INSEGNANTI?
http://www.beppegrillo.it/
Sono un’insegnante della scuola primaria di Poggio Renatico, un ridente
paesone dell’Emilia. Tre giorni fa due genitori hanno picchiato a sangue
un collega della scuola media accanto alla mia. La notizia è passata in
sordina su alcuni telegiornali e non ha certo fatto scalpore come quella
dei video “manipolati” pubblicati su YouTube e sbandierati ai quattro
venti da tutti i telegiornali di tutte le reti al solo scopo di diffamare
ulteriormente le scuola e chi terrorizzato continua a lavorarci. Ma io
dico… come si fa a non diventare furiosi? Chi difende gli insegnanti? È
possibile che il disperato universo degli insegnanti minacciati di percosse
dai genitori ed insultati, non emerga?
È possibile che il “lavaggio del cervello” degli psicologi e dei pedagogisti
che pontificano dai loro studi e dalle loro cattedre universitarie, così
lontane dalla “prima linea”, abbia imbavagliato tutti quegli insegnanti seri,
impegnati, autocritici, formati e “formandi” che, nonostante il loro
impegno quotidiano, si trovano ad affrontare malversazioni e violenze
gratuite da parte di genitori e alunni che si nascondono dietro la
menzogna e la violenza?
È possibile che i grandi “soloni” esperti delle arti diplomatiche e
“psichiche” siano riusciti a mettere a tacere gli insegnanti,
nascondendo tutto dietro i soliti luoghi comuni del burn out,
della scarsa preparazione o della scarsa professionalità, della
mancanza di capacità di mettersi in gioco, di autocritica, di
ricostruirsi… della scarsità di mezzi economici che non
permette ai servizi di neuropsichiatria infantile di seguire tutti i
casi …?
Per non parlare delle strategie di risoluzione dei casi di bullismo
che prevedono “il coinvolgimento dei genitori”…Benone!
Nessuno si è chiesto se per caso non sia il genitore a
minacciare gli altri bambini fuori dalla scuola o gli stessi
insegnanti? Ma per tutto ciò i “cervelli” non prevedono soluzioni
…se non quella di riversare sull’istituzione scuola tutte le colpe!
Commento di una studentessa (attacca i docenti)
Caro beppe mi chiamo Alessandra e ho 15 anni. Ti
dirò ke anche tra ragazzi hai una grande popolarità!
Sai quante volte mi sono trovata a discutere di
argomenti di politica con quei c...i di prof che pensano
di sapere tutto loro e poi guarda come si
comportano...la scuola oggi sta andando a rotoli! Le
aule sono impraticabili; le così dette "succursali"
(cioè quando la scuola non ha più posto nell'edificio e
così ti sbattono non so dove in altre strutture) fanno
letteralmente schifo! I prof ke invece di insegnarti ad
amare il sapere te lo impongono senza sentimento.
Noi studenti ci siamo proprio rotti! Spero mi
risponderai. Un saluto caloroso... Alessandra
CHE COSA DICONO I PRESIDI?
Dal Gazzettino di Martedì, 27 Marzo 2007
Articolo di F. Cappellato
…Ma intanto agli ideatori del sito arrivano i complimenti. «Bravi
ragazzi, la vostra è una iniziatriva grandiosa. L'unico modo per far
emergere la malascuola è quello di filmarla, metterla in rete e farla
vedere a tutti. Speriamo che anche grazie a voi, invece di difendere
con ipocrisia tutti i docenti indiscriminatamente, si riesca
finalmente a licenziare quegli insegnanti che non lavorano o
trasformano una scuola in uno zoo: a discapito vostro e dei docenti
che invece lavorano onestamente. Bravi ancora». A scrivere è
Valter Rosato, preside dell'istituto tecnico Foscari-Massari di
Mestre, ha inviato al guestbook del sito il suo aperto plauso.
Preside, conferma? «Grazie a questi ragazzi si comincia a vedere
quello che si è sempre saputo, solo che prima mancava l'evidenza
delle immagini: quella di Scuolazoo.com - sostiene Rosato - è una
sorta di denuncia di un sistema scolastico che, imploso, non
risponde più alle regole. Credo che dobbiamo essere grati a questi
giovani che fanno emergere episodi di malascuola, forse un po'
goliardiamente, ma di sicuro con intento onesto»…..
BULLISMO - HAPPY SLAPPING – VIOLENZA SUL
PERSONALE DELLA SCUOLA
BOURNOUT DEI DOCENTI
TOSSICODIPENDENZE
SCARSO RICONOSCIMENTO SOCIALE E ECONOMICO
DELLA PROFESSIONE DOCENTE
SCADENTE RELAZIONE TRA D.S., DOCENTI, GENITORI
DEBOLE RELAZIONE EDUCATIVA TRA SCUOLA E
ALUNNI/STUDENTI
MANCATA RIFORMA – FARE E DISFARE - CONFUSIONE
MANCATA VALUTAZIONE DELLA SCUOLA, DEI D.S. E DEI
DOCENTI
INCAPACITA’ A GESTIRE E SEMPLIFICARE LA
COMPLESSITA E ATTENUARE I CONFLITTI
PRESIDENZA CONSIGLIO DEI MINISTRI
MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE
TELEFONO AZZURRO
VIOLENZA NEI CONFRONTI
DEI DOCENTI
SCUOLA & GIOVANI
( dal sito di Repubblica)
La testa del prof avvolta nel giornale
C‘è un gruppo di studenti che arraffa il giornale
del professore lo arrotola e glielo lancia addosso.
Lui, il prof, resta seduto al suo posto, immobile,
spaurito, ritirato e impotente davanti a quella
che non è più neanche maleducazione.
E' violenza.
Numero verde antibullismo (Unità-19 febbraio 2007)
Il numero verde antibullismo 800 66 96 96, attivo dal 6 febbraio, è
formato da una task force di psicologi che a rotazione rispondono
alle 10 linee predisposte dal ministero.
«A livello individuale abbiamo il cosiddetto disimpegno
morale. Negli ultimi anni si è registrato un repentino
scollamento tra il livello cognitivo e il livello emotivo dei
singoli ragazzi. Se dal punto di vista tecnico e intellettivo
le capacità sono accelerate, al contrario non sono più in
grado di elaborare, contenere e direzionare le emozioni
e i comportamenti, spesso a causa di scarse relazioni
sociali che si riducono quasi solo al gruppo di compagni
di scuola» (Laura Volpini dell'Università “La Sapienza” di Roma e
coordinatrice del Numero verde).
Quello che cercano di fare gli psicologi è di
lasciar raccontare con dovizia di particolari
ciò che è accaduto. «Le telefonate durano
una media di 15-20 minuti - continua Laura
Volpini - e noi cerchiamo di sottolineare e
valorizzare la correttezza del comportamento
dei ragazzi che hanno subito atti di bullismo
(il cosiddetto “empowerment della
vittima”)[1]».
[1] «La parola inglese "empowerment" deriva dal verbo "to
empower" che in italiano viene comunemente tradotto con
"conferire poteri", "mettere in grado di". I diversi dizionari
privilegiano ora l'uno ora l'altro aspetto. Risulta comunque
impossibile tradurre questo termine in italiano con una sola
parola, per la ricchezza semantica di tale concetto. […] Pur
avendo accezioni specifiche in diversi ambiti di applicazione, il
termine empowerment può essere inteso come "accrescere la
possibilità dei singoli e dei gruppi di controllare attivamente la
propria vita". […] Le azioni e gli interventi formativi centrati
sull'empowerment mirano a rafforzare il potere di scegliere dei
singoli, migliorandone le competenze e le conoscenze in
un'ottica non solo di carattere terapeutico-riparativo, come
sono stati intesi negli anni Settanta, ma anche politicoemancipatorio».
Un blog è un diario in rete. Il termine blog è la contrazione di web
log, ovvero "traccia su rete". Il fenomeno ha iniziato a prendere
piede nel 1997 in America; nel 2001 è divenuto di moda anche in
Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione
di blog
Virtual Community= Espressione che indica una comunità di utenti
Internet collegati tra loro, che usufruendo di servizi comuni e scambiando
opinioni e idee attorno a particolari argomenti o bisogni condividono in
Rete interessi comuni. Un sito web che voglia permettere la creazione di
una virtual community deve mettere a disposizione degli utenti strumenti
come forum e chat
ECCO A VOI UN BLOG INTERAMENTE DEDICATO
ALLE VOSTRE IMPRESE SCOLASTICHE CHE VI
HANNO PORTATO A RIEMPIRE LE PAGINE DEI
LIBRETTI PERSONALI E DEI REGISTRI DI CLASSE DI
NOTE DISCIPLINARI E GIUSTIFICAZIONI PASSATE
ALLA STORIA!
INVIATEMI LE VOSTRE PERLE E PRESTO LE
VEDRETE PUBBLICATE!
(SE
AVETE
LA
FOTO
A
CONFERMARNE
L'AUTENTICITA', NON ESITATE A SPEDIRMELA,
SARA' PUBBLICATA ANCHE QUELLA!)
John Beer
LIBRO DI JOHN BEER
NOTA DISCIPLINARE
"Durante la spiegazione la classe
improvvisamente ed inavvertitamente
abbandona l'aula simulando un'evaquazione,
creando panico in tutto il dipartimento."
inviata da: MarcoCT
posted by John Beer
il 17/03 alle ore 12:53
8 commenti
Voto: 9.07 | voti: 182
Giustificazione
"L'alunna M***** R****** giustifica
l'assenza del 20/03/07 con la seguente
affermazione: Stavo partorendo.
Richiedo adeguati provvedimenti
disciplinari e la convocazione di
entrambi i genitori dell'alunna in
questione per ulteriori chiarimenti."
inviata da: matta89
posted by John Beer il 24/03 alle ore 16:28
0 commenti
Voto: 7.24 | voti: 17
NOTA DISCIPLINARE
"Gli alunni Finocchi, Zappi e Consalvi si
nascondono sotto la cattedra e mettendomi
seduto saltano fuori urlando "teo lo faccio per
te" facendomi cadere dalla sedia battendo la
testa. Si richiede consiglio straordinario"
inviata da: the_DJ
posted by John Beer il 22/03 alle ore 14:50
3 commenti
Voto: 7.79 | voti: 87 VOTA:
"M**** invita il compagno R**** ad
urinare nel cestino. M.A. G****"
inviata da: Ricky '92
posted by John Beer il 23/03 alle ore 16:05
4 commenti
Voto: 6.75 | voti: 31
"Se spremessimo assieme 10 cretini,
otterremmo l'alunno M******."
inviata da: Gugo
posted by John Beer il 17/03 alle ore 12:53
10 commenti
Voto: 9.10 | voti: 192
http://www.padovarulez.com/
Per evitare altri provvedimenti disciplinari, da adesso
in poi la scuola di provenienza dei video sarà
categoricamente anonima.
Ad esclusione chiaramente dei video che sono atti a
denunciare un malcomportamento da parte degli
insegnanti, perchè questo è per noi l'unico mezzo per
denunciare certi soprusi.
Dal Gazzettino di Martedì, 27 Marzo 2007
A scrivere è Valter Rosato, preside dell'istituto tecnico
Foscari-Massari di Mestre, ha inviato al guest book del
sito il suo aperto plauso.
«Bravi ragazzi, la vostra è una iniziatriva grandiosa.
L'unico modo per far emergere la malascuola è quello di
filmarla, metterla in rete e farla vedere a tutti. Speriamo
che anche grazie a voi, invece di difendere con ipocrisia
tutti i docenti indiscriminatamente, si riesca finalmente a
licenziare quegli insegnanti che non lavorano o
trasformano una scuola in uno zoo: a discapito vostro e
dei docenti che invece lavorano onestamente. Bravi
ancora».
I problemi della scuola
Le difficoltà dei docenti
BOURNOUT: è scoppiato il professore! Il malessere sale in cattedra
03 gennaio 2007 - La Stampa (federica furino)
Un mestiere difficile: ansia e depressione sempre più diffuse
Per il resto del mondo sono gli unti del Signore. Un posto di lavoro
sicuro, tre mesi di vacanza, i pomeriggi liberi e niente capi nervosi
a cui dover render conto. Un paradiso. La realtà è un'altra: gli
insegnanti, su quella cattedra, lezione dopo lezione, si giocano il
sistema nervoso. Ci mettono un po' di tempo, è vero, a consumarsi
i neuroni ma in genere vent'anni bastano anche ai più resistenti.
Questo almeno sostengono gli studi di medicina del lavoro a cui,
oggi, il liceo scientifico Darwin di Rivoli dedica il convegno
«Riconoscere e affrontare il disagio mentale professionale degli
insegnanti». Un incontro organizzato dalle scuole di Rivoli, vicino
ai Torino, dopo la decisione, dell'Asl 5, di multare i dirigenti di
quattro istituti della zona, colpevoli di aver sottovalutato il rischio
che i loro docenti non reggessero allo stress. Una novità.
BOURNOUT: è scoppiato il professore!
Il malessere sale in cattedra
La cattedra logora
«Il termine che usiamo per queste sindromi è burnout, esaurimento.
Capita a chi svolge le cosiddette “helping profession”, mestieri che ti
portano a contatto con i problemi degli altri: psicologi, preti, medici per
esempio. Anche gli insegnanti rientrano in questa categoria. Anzi, sono
più esposti allo stress degli altri». Numeri alla mano, docenti e professori
in genere ne soffrono due volte più degli impiegati e tre volte più degli
operai. Questo per un complicato insieme di fattori. «Il primo problema è
la famiglia - spiega Lodolo D'Oria -. Una volta esisteva un asse di autorità
fatto di genitori e insegnanti: oggi invece mamma e papà stanno dalla
parte del bambino». E poi sono cambiati gli studenti. «Hanno più
strumenti di una volta per mettere in discussione gli insegnanti: Internet e
televisione in testa. Senza dimenticare la globalizzazione: nelle scuole
italiane studiano allievi di oltre centotrenta nazionalità diverse. Non è
facile trattare con una classe multietnica». Ma c'è di più. «Gli insegnanti di
oggi sono gli ex sessantottini: hanno fatto le barricate e adesso si trovano
loro dalla parte dell'autorità ».
Lettera aperta 'dal fronte' al ministro Fioroni
19 marzo 2007 - Gennaro Capodanno
(dal sito orizzontescuola )
(…) Veda, signor Ministro, quando varco la mattina il
cancello d'ingresso della scuola, mi sento come un
soldato in guerra, che va in trincea, con una differenza,
però, non di poco conto, che il soldato, in cuor suo,
nutre la segreta speranza di poter vincere la battaglia,
laddove io, mentre calzo l'elmetto della pazienza, nel
tentativo di limitare i danni, so per certo di aver perso
non solo la battaglia ma la guerra.
27 febbraio 2007 - La Repubblica (Mario Pirani)
Prof. Giovanna Giugni di Trento
«In molte scuole, soprattutto istituti tecnici e professionale della
nostra ricca Regione – afferma –gli insegnanti operano in
condizioni di emergenza. Come definire altrimenti la paura che gli
studenti estraggano taglierini e cacciaviti? O come valutare
l´atteggiamento di ragazzi che rispondono all´appello voltando
smaccatamente la schiena al docente, che lo apostrofano con
epiteti quali "buffone" o "isterica" o "stressata, cambia lavoro"?
Questi due ultimi esempi li traggo dalla mia personale esperienza,
pluriventennale, di docente di diritto ed economia in vari istituti
professionali del Trentino. Ed è stato proprio l´ennesimo, avvilente
episodio di strafottente arroganza a spingermi a scrivere una
lettera, pubblicata dalla stampa locale, con la quale chiedevo il
risarcimento dei danni a carico degli assessorati all´istruzione o dei
sovrintendenti scolastici. A loro, infatti, compete l´obbligo di
assicurare condizioni di lavoro dignitose ed adeguate.
Gli insegnanti, nell´immaginario collettivo, non dovrebbero avere
una dignità professionale da difendere. Gli si chiede, peraltro,
di sopportare il quotidiano impegno di un´educazione sempre
più orfana di educatori, affidata spesso alla televisione più
bieca da parte di famiglie stanche, impaurite dall´arroganza dei
loro stessi figli, disgregate, imbelli. La società del
permissivismo e del «vietato vietare» ha prodotto frutti malefici,
che si ripercuotono (ed ancor più si ripercuoteranno) sul capo
di giovani generazioni fragili, ignoranti, indifese ed incapaci di
difendersi perché prive dell´abilità necessaria per decifrare un
testo semplice, comprendere un comunicato, mostrare l´umiltà
di apprendere e, persino, il decoro della persona. Tanti colleghi
mi hanno appoggiata quando, dalle pagine dei quotidiani locali,
ho chiesto di risarcire lo studio frustrato, la dignità calpestata,
la mancanza di reali strumenti per allontanare dalla scuola chi
ne turba l´andamento. Con i proventi si potrebbero aiutare i
veramente capaci e meritevoli. Come vuole la Costituzione.
Come vorrebbe il buonsenso dimenticato».
LETTERA DI UNA PROFESSORESSA
IN DIFFICOLTA’ CHE CHIEDE AIUTO
25 marzo 2006 (Orrizzonte scuola)
Domanda: Leggendo le richieste dei colleghi in questa Sua rubrica, capisco
capisco
che le difficoltà che sto vivendo in questo momento sono diffuse.
diffuse.
terzaa media
Anche io mi trovo a insegnare (matematica e scienze) in una terz
dove - quando è presente un ragazzo pluriripetente - la situazione diventa
ingestibile. Ai suoi comportamenti di continua provocazione, nei confronti
miei e di alcuni compagni, la classe reagisce con nervosismo, ed alcuni
ragazzi in altre occasioni vivaci ma interessati si trasformano dando il
peggio di sè (lancio di oggetti, parolacce, sputi, ecc alle mie spalle). Orm
Ormai
ai
entro in questa classe con senso di avvilimento, di ansia, di impotenza.
impotenza.
Sono una insegnante alle primissime armi - per quanto non giovane - e
quindi mi rendo conto che mi è stata"rifilata"
stata"rifilata" una classe di cui gli altri
riesco
esco a fare,
colleghi volevano sbarazzarsi. A volte mi sembra che qualcosa ri
ma poi vengo subito disillusa, e su due ore di lezione è tanto se
se riesco a
tenere l'attenzione per 10 minuti!
minuti! E' una continua altalena di speranze e
delusioni... %
Il rapporto con i colleghi non è neanche facile, ci sono incompatibilità
incompatibilità tra
due insegnanti (sostegno e italiano) da cui ricevo input opposti su come
affrontare i problemi:
problemi: l'uno in senso di rigidezza nei confronti dei
comportamenti inaccettabili, l'altro in senso di accettazione e dialogo.
Questo aumenta il mio spaesamento ulteriormente.
Con le altre classi in cui insegno la situazione è migliore, con difficoltà
che fino ad ora ho affrontato di volta in volta, per quanto le mie
mie energie
si stiano consumando velocemente, anche a scapito loro.
Mi farebbe piacere un parere e soprattutto un consiglio se sia utile
utile
rivolgermi a qualche struttura in particolare per aiutarmi a sostenere
questa situazione nei prossimi mesi (ma all'interno della scuola non ci
sono servizi a supporto!), a xxxxxxx dove abito e lavoro.
La ringrazio anticipatamente
Il primo spinello tra i 14 ed i 19 anni, quasi un
passo obbligato, una tappa “di crescita” ma
soprattutto un modo per omologarsi ed
essere “accettati” dal gruppo. Sono dati
allarmanti quelli resi noti dal rapporto anuale
presentato in Parlamento dal Dipartimento
nazionale antidroga. Il 32,1% dei giovani dai 14 ai 24 ha fatto uso di
cannabis e il 4,8 di cocaina, uno o più volte nella vita. E cambia la
natura stessa delle droghe: oggi, nella cannabis e nei suoi derivati,
che arrivano soprattutto dal Nord Africa, la percentuale di principio
attivo può arrivare fino al 15%, mentre negli anni Settanta, quando
gli spinelli diventarono di moda, non si superava il 2-3%. I ragazzi
che vanno regolarmente a scuola, comunque, sono più protetti.
L’imperativo categorico che ne deriva è solo uno: «occorre dedicare
più attenzione e maggiori investimenti alla lotta alla droga».
La prevenzione dovrà iniziare prestissimo, tra i 6 e i 10 anni,
PALERMO: DODICENNE CON DROGA A SCUOLA MINACCIA
INSEGNANTE
Palermo, 22 marzo 2007 - (Adnkronos) - "Non ti permettere
di avvertire mia madre e neppure gli sbirri, perche' lo dico
agli spacciatori e ti faccio ammazzare di botte".
Con queste parola, un alunno dodicenne di Palermo avrebbe
minacciato la propria insegnante che lo ha scoperto con
l'hashish e le sigarette nello zaino. Lo stesso alunno, come
riporta oggi l'edizione locale de 'La Repubblica', avrebbe
mostrato alla sua docente quattro involucri di carta stagnole
contenenti la droga. Quando la donna ha, pero', chiamato la
Polizia per avvertire dell'accaduto, il ragazzino ha negato
tutto accusando l'insegnante di mentire. La droga e' sparita
prima ancora dell'arrivo degli agenti. Avvertita dalla Polizia,
la madre dell'alunno si e' limitata a dire: 'Mai sospettato che
mio figlio fumasse spinelli'. (Ter/Pe/Adnkronos)
SCUOLA & GIOVANI (www.repubblica.it)
Il ministro propone controlli sui
ragazzi all'uscita di scuola
"In Italia c'è bisogno di una campagna antidroga enorme"
Scuola, provocazione shock di Amato
"Antidoping dopo le interrogazioni"
A Roma arrivano i tutor anti-spaccio. A Milano quelli contro abusi sessuali e
violenze. Un quadro raccapricciante A Roma hanno pensato di ricorrere ai
tutor antidroga per arginare un fenomeno che sta diventando ingestibile. I
ragazzi fumano canne durante l'intervallo, i pusher affollano le uscite delle
scuole, i professori si ritrovano in classe studenti "sballati" alle 10 di mattina.
Se Roma piange Milano non ride. Visto che, più o meno per lo stesso motivo,
nelle scuole saranno individuati degli angeli custodi per le vittime del
bullismo. Una specie di "confessionale" a cui rivolgersi in caso di bisogno.
Tutto ciò è disarmante (liberoblog.libero.it)
SCUOLA & GIOVANI (www. repubblica.it)
Strettissimo riserbo sull'indagine: sono tutti minorenni di un istituto
superiore
Imponevano ai compagni di prendere hashish per poi rivenderla
Lecco, un altro episodio di bullismo a scuola
studenti picchiati e costretti a comprare droga
LECCO - Un' indagine è stata avviata per accertare i contorni di
una serie di episodi di delinquenza e bullismo avvenuti in una
scuola superiore di Lecco. Uno o più giovani sarebbero stati
picchiati e costretti da due coetanei ad acquistare dosi di hashish
o analoga sostanza stupefacente.
Sull'accaduto gli investigatori mantengono per ora uno
strettissimo riserbo, in attesa che vengano completate le indagini.
Vittime e aggressori sono tutti minorenni.
Gli investigatori stanno tra l'altro cercando di accertare se gli
studenti siano stati costretti anche a consumare e a cedere ad
altri la droga (17 febbraio 2007).
COSA PENSANO I GIOVANI SULLA DROGA?
Vabbè dai, io dal liceo ci sono uscito due anni fa, il fumo c'è, ma una canna
fumata nell'intervallo non mi sembra una tragedia. al limite il ragazzino torna
in classe un po' rintronato. certo che il discorso cambia da quantità a
quantità, ma i problemi sono altri, per esempio la coca che come ben
sappiamo ha un'enorme diffusione ormai, e questo è un vero problema
sociale. gli onorevoli, come Amato, essendo nonostante tutto dei vecchietti
che pensano solo alla loro poltrona, di queste cose non capiscono una
mazza...dalla propaganda anti-droga alle varie proposte è tutto sbagliato:
questa demonizzazione della droga in genere infatti è ridicola, e come tale fa
solo ridere i ragazzi che ne fanno uso. Fini - personaggio che io tutto
sommato considero meno peggio di molti altri - ha detto di essere stato
"rimbecillito due giorni" dopo aver fumato una canna con gli amici in
giamaica...ora, va bene che magari l'erba giamaicana è più potente (anche
se mi risulta che sia molto più leggera di quella che abbiamo qua tra l'altro)
ma queste affermazioni sono controproducenti...fanno perdere
ulteriormente credibilità a una lotta alla droga messa in piedi per principio e
senza motivi validi...io sono contro l'abuso di droghe e alcol, ma se ci
rendiamo conto che l'hashish è veramente ovunque e provare a combatterla
è una perdita di tempo - diciamoci la verità, è così - meglio essere più
tolleranti...la soluzione migliore sarebbe la coltivazione controllata. scusate
la lunghezza ( http://www.riflessioni.it/forum/index.php3)
Cannabis: l'Independent chiede scusa: "fa male davvero"
Apcom 18.03.07
Tante scuse: la cannabis fa male anzi malissimo. Lo scrive oggi in Gran
Bretagna l'Independent on Sunday, affermando che la testata "da oggi
cancella la sua campagna di richiesta di depenalizzazione dell'uso della
cannabis". Motivo: "numeri record di adolescenti necessitano di terapie
antidroga perchè fumano 'skunk', il potente tipo di cannabis che è 25
volte più forte della resina che si vendeva dieci anni fa". Peggio di Lsd e
ecstasy.
Queste piante sono vari tipi di incroci fra "cannabis indica" e "cannabis
sativa". Secondo l'Independent, l'anno scorso in Inghilterra "oltre 22.000
persone sono state curate per dipendenza da cannabis e quasi la metà
avevano meno di 18 anni.
Medici e esperti avvertono, la skunk (in inglese vuol dire 'puzzola') può
essere dannosa quanto eroina e cocaina, provoca problemi mentali e
psicotici".
L'Independent lanciò dieci anni fa una campagna per la depenalizzazione
della cannabis, che - scrive oggi - servi a convincere il governo a
declassare la droga alla categoria 'C'.
Studio condotto dal professor David Nutt dell’Università di Bristol e
pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet
ARBITRIO – «L’attuale concezione delle droghe è mal concepita e arbitraria»
dichiara Nutt commentando le tabelle del governo britannico (non molto
dissimile, per i criteri adottati e per la lista di sostanze considerate illegali, da
quello italiano) «l’esclusione di alcol e tabacco è dal punto di vista
scientifico arbitraria». Il tabacco è infatti causa del 40 per cento di tutti i
ricoveri ospedalieri – ne è quantomeno una concausa – e all’alcol viene
attribuita oltre la metà delle emergenze da pronto soccorso. Inoltre l’alcol ha
un alto tasso di pericolosità sociale (2,2 in una scala da 0 a 3) ed è secondo
in questa classifica solo all’eroina. Il tabacco invece dà una dipendenza
inferiore solo a eroina e cocaina.
I PRIMI DIECI – Eroina e cocaina sono le sostanze più nocive in base anche a
questa nuova classificazione. A seguire i barbiturici (inventati nel 1903 come
sedativi e ipnotici), poi il metadone e quindi l’alcol. Il tabacco è la nona
sostanza per pericolosità preceduta da ketamina (un anestetico per uso
veterinario che ha conosciuto una discreta e dannosissima moda tra le
nuove generazioni come droga «da sballo»), benzodiazepine (una evoluzione
raffinata dei barbiturici) e anfetamina. Fuori dalla top ten cannabis (11°) Lsd
(l’acido lisergico scoperto per caso da Albert Hoffman mentre cercava di
creare un cardiotonico, che si piazza in quattordicesima posizione) e
l’ecstasy, solo diciottesima.
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La crescita e lo sviluppo fisico e mentale del bambino sono condizionati,
in positivo, da un corretto stile di vita, basato su un'alimentazione
equilibrata, una regolare attività fisica e un valido percorso informativo e
educativo.
Dal desiderio di promuovere il benessere globale della persona, e del
bambino in particolare, è nata la scelta di realizzare una Giornata
Nazionale del Benessere dello Studente, un percorso che sta
coinvolgendo diversi soggetti impegnati, a vario titolo, nel processo di
educazione e formazione dei giovani.
L'istituzione della Giornata Nazionale del Benessere dello Studente, alla
sua prima edizione, rappresenta un importantissimo punto di partenza per
un dialogo efficace e coinvolgente, a livello nazionale, con tutti gli
studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado.
Il ben-divenire nell’organizzazione scolastica
Centro Aneka – Servizi per il benessere a scuola
www.indire.it
Il benessere può diventare un valore che orienta le
decisioni gestionali dei dirigenti, le azioni educative e
didattiche degli insegnanti, le modalità della
comunicazione della rete dei ruoli coinvolti
La scuola dell’autonomia può attualizzare
un’organizzazione che si pensa e si progetta, che
autoapprende dal monitoraggio e dalla riflessione su
ciò che fa, pur non dimenticando di trovarsi in un
contesto (ambiente esterno ed interno) turbolento e in
costante trasformazione
Promuovere il ben-essere a scuola significa
occuparsi di azioni orientate da un lato ad impedire
l’insorgenza di situazioni di disagio e dall’altro a
valorizzare e sviluppare le potenzialità degli individui
all’interno di azioni sociali tese all’innovazione dei
sistemi complessi (istituzioni, comunità), attraverso
la creazione di condizioni relazionali e di contesto
che facilitano lo sviluppo e l’apprendimento di abilità
personali e competenze psico-sociali
Promuovere il benessere a scuola in questa
accezione significa superare le visioni parcellizzate
di cui sono portatrici le singole attività (vedi
scuola/aula; disagio/cic; orientamento/accoglienza),
per recuperare un disegno di insieme e di processo
che restituisca il senso degli interventi in funzione
degli obiettivi e della mission dell’organizzazione
scuola;
La promozione del benessere sottende
un’idea di scuola come sistema
organizzativo, inteso come “forma” che
emerge dalle connessioni delle relazioni,
delle azioni, dei linguaggi e saperi;
Promuovere il benessere significa
coinvolgere direttamente i dirigenti
scolastici che hanno la funzione di portare a
sintesi organizzativa le diverse istanze, nella
direzione della promozione del ben-stare a
scuola e dell’empowerment delle risorse
umane che a diverso titolo concorrono alla
costruzione del “servizio scuola”;