Prova 34 Il test gratis

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Prova 34 Il test gratis
Prova 34
Il test gratis per scoprire il figlio drogato
Ho discusso con un’amica, come me madre di un figlio adolescente, sull’iniziativa del
comune di Milano di distribuire gratuitamente i test antidroga ai genitori. Lei è fortemente
contraria, ma io penso che si tratti, semplicemente di un esame medico utile alla
prevenzione…
S. P (. Milano)
L’idea che il test antidroga sia in pratica un esame medico utile a prevenire la dipendenza
dalla droga, si basa, secondo me, su un equivoco, non so quanto voluto. Quando ci si
sottopone a un vero esame medico, lo si fa per sapere , per esempio, se il colesterolo è alto o
se è in corso un’infezione da Hiv e da un virus dell’epatite. In ogni caso non sappiamo in
partenza qual è il risultato. Nel caso del test della droga, chi si sottopone , volente o nolente,
conosce benissimo il risultato: se si è drogato o no. Il test serve soltanto per informare i
genitori o per tranquillizzarli. Si tratta quindi non di un esame medico, ma di uno strumento
d’indagine poliziesca, come il test alcolometrico che viene imposto agli automobilisti o i
controlli antidoping, cui sono obbligati gli atleti. Questa differenza deve essere ben chiara nel
valutare questa iniziativa e nel decidere l’opportunità di introdurre nel rapporto tra genitori e
figli una tecnica investigativa, chiarando in partenza il fallimento di questo rapporto.
Ciascuno poi può pensarla come crede, purchè non racconti, o si racconti, che si tratta di
un’operazione sanitaria. C’è poi, sempre a mio parere, un secondo problema che rende
discutibile l’iniziativa milanese.
All’automobilista trovato ubriaco verrà ritirata la patente.
L’atleta dopato verrà escluso dalle gare. E al ragazzo drogato, che cosa faremo? Due
scapaccioni, pensando così di risolvere il problema della droga? Comunque io penso che tutti
condividiamo il fatto che la “cura” non possa che basarsi soprattutto sulla relazione, sul
dialogo, sulla discussione, al fine di convincere il ragazzo ad abbandonare un comportamento
sbagliato. Questa terapia dovrebbe essere somministrata prima di tutto dai genitori. Ebbene io
penso che sottoporre un giovane ad un’ indagine poliziesca comprometta in partenza questa
relazione e le possibilità di un dialogo terapeutico.
Inoltre c’è il rischio che il test risulti negativo: in questo caso si sarà inutilmente spezzato il
rapporto di fiducia tra genitori e figli.
[testo adattato da “Il Corriere della Sera”, 27/05/07]
1. Riassumi la risposta in circa 100 /120 parole.
2. Sei un ragazzo / una ragazza, che i genitori vogliono sottoporre al test antidroga. In una
lettera a un amico, oppure in una pagina di diario esprimi il tuo stato d’animo e le tue
considerazioni. (circa 180/200 parole)
3. Esprimi la tua personale posizione sull’iniziativa del Comune di Milano. Spiega quindi il
perchè molti giovani facciano ricorso ad alcool e droga.