MONTY ALEXANDER‐Bio

Transcript

MONTY ALEXANDER‐Bio
MONTY ALEXANDER‐Bio Monty Alexander, uno dei maggiori pianisti di tutta la storia del jazz, in una carriera che dura da cinque decenni,
ha esplorato a fondo i mondi del jazz americano, della canzone popolare e della musica della nativa Giamaica,
trovando in ognuno un sincero spirito di espressione artistica. Lungo questa strada, ha suonato e inciso con artisti
provenienti da ogni angolo dell'universo musicale: Frank Sinatra, Tony Bennett, Ray Brown, Dizzy Gillespie,
Sonny Rollins, Clark Terry, Quincy Jones, Ernest Ranglin, Barbara Hendricks, Bill Cosby, Bobby McFerrin, Sly
Dunbar e Robbie Shakespeare, tra gli altri.
Nato il 6 giugno 1944 e cresciuto a Kingston, Giamaica, prende la sua prime lezioni di pianoforte all'età di sei
anni, anche se è in gran parte autodidatta. Da adolescente, assiste ai concerti di Louis Armstrong e Nat "King"
Cole al Teatro Carib di Kingston. Questi artisti hanno un profondo effetto sullo stile di Alexander. Nel 1958
fonda la sua prima band professionista, la "Monty and the Cyclones" e registra sessioni con i musicisti che
avrebbero catapultato la musica giamaicana alla ribalta internazionale come "The Skatalites".
Alexander e la sua famiglia si trasferiscono negli Stati Uniti alla fine del 1961. Meno di due anni più tardi,
mentre si esibisce a Las Vegas con l'Art Mooney Orchestra, attira l'attenzione di Jilly Rizzo e del suo amico
Frank Sinatra. Rizzo ingaggia Monty per il suo club di New York, il "Jilly's", dove accompagna al pianoforte
alcune delle più famose star d'America, tra cui lo stesso Sinatra. Qui incontra il vibrafonista del Modern Jazz
Quartet, Milt Jackson, che lo vuole nella sua band e poi lo presenta al leggendario contrabbassista Ray Brown,
collaboratore di Charlie Parker. Con i due giganti del jazz Alexander suona dal vivo e registra in molte
occasioni.
Le sue collaborazioni musicali si spingono verso ogni genere e stile. Ha lavorato a progetti diversi, come quando
ha accompagnato Natalie Cole nel suo album tributo al padre, Nat "King" Cole nel 1991 (l'album Unforgettable,
ha vinto sette premi Grammy), o ha eseguito la Rhapsody in Blue di George Gershwin sotto la direzione di
Bobby McFerrin al Festival di Verbier in Svizzera, o ancora ha registrato la colonna sonora di Bird di Clint
Eastwood, un film sulla vita del gigante del jazz Charlie Parker.
Nell'agosto 2000, il governo giamaicano assegna a Monty Alexander il titolo di Commendatore per i suoi
eccezionali meriti di ambasciatore di musica in tutto il mondo. Nel libro di Hal Leonard The Greatest, pubblicato
nel 2005, Alexander è inserito tra i primi cinque pianisti jazz di tutti i tempi.
In qualità di leader, Monty Alexander ha registrato oltre 70 album. I più recenti, pubblicati da Telarc, includono
trio sessions, come Impressions in Blue, e brani registrati live, come Goin' Yard. Nella tarda estate del 2005,
Alexander torna a Kingston, nel Tuff Gong Studio di Bob Marley, e partecipa, insieme con i migliori musicisti
giamaicani, alla registrazione di Concrete Jungle, una serie di dodici composizioni di Bob Marley reinterpretate
con nuovi arrangiamenti di Alexander, centrati sul pianoforte jazz. Il risultato è un album che scava in profondità
nella leggenda Marley e unisce due stili per costruire i ponti musicali che sono l'essenza stessa dell'arte di Monty
Alexander. Come testimonianza della sua versatilità, ricordiamo The Good Life (Chesky Records), raccolta di
canzoni scritte e rese popolari da uno degli artisti preferiti da sempre e anche buon amico, Tony Bennett. La sua
versione (sempre su Chesky) di Calypso Blues è un omaggio al suo eroe Nat Cole. L'ultimo album, Uplift, (JLP
records) è al primo posto per tre settimane consecutive di giugno 2011 nelle classifiche radiofoniche Usa.
Fino a oggi, Alexander mantiene un intenso programma di tournée in tutto il mondo.
w
w
w
.
M
o
n
t
y
A
l
e
x
a
n
d
e
r
.
c
o
m