Continua a leggere l`articolo scritto da Irene Cannizzaro, Esther De
Transcript
Continua a leggere l`articolo scritto da Irene Cannizzaro, Esther De
POCHE “NOTE DI JAZZ” AMMALIANO IL PUBBLICO DI PORDENONE Mercoledì 20 gennaio alle ore 18 gli appassionati di musica e una trentina di liceali del Leopardi - Majorana di Pordenone si sono radunati nel retroscena del palco del Teatro Verdi per ascoltare una lezione-concerto di jazz. Questo genere musicale, nato tra il XIX e il XX secolo nelle piantagioni statunitensi coltivate dagli schiavi afroamericani, si è diffuso poi in Europa. È caratterizzato dall’improvvisazione, dal ritmo, dalla dinamicità del corpo e da tre fasi che accompagnano l’esibizione: rilassamento, concentrazione e azione. Questo è ciò che il critico musicale e presentatore Flavio Massarutto ha raccontato al pubblico, avvalendosi anche della proiezione di una cartolina e una foto, immagini-simbolo della storia del jazz. Ha ceduto poi il palco al flautista Massimo De Mattia e al pianista Bruno Cesselli, i quali, ora singolarmente ora insieme, hanno deliziato il pubblico con la loro musica, riuscendo a toccare il cuore di molti ascoltatori, magari ancora profani in questo genere musicale. Hanno suonato una samba argentina, “Summertime” e, nell’ultimo brano, “Night and day”, hanno modificato il tempo, in risposta alle regole del jazz e dell’improvvisazione. È stata così ripresa la stessa musica delle vecchie sale europee, capace di accompagnare le danzatrici e di incantare l’ascoltatore, com’è successo al Verdi l’atra sera. Irene Cannizzaro, Esther De Re, Elena Monisso, Kleidi Shazivari 3B Scientifico