la tribuna di treviso 9.6.2012
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la tribuna di treviso 9.6.2012
atico «Momento dr1 ma stop alle gole che» II presidente di Confindustria Squinzi: «Non serve a nulla attaccare l'esecutivo» Platea tiepida, lui rilancia: «Ho i sentimenti di Vardanega ma non posso dirlo» di Alessandra Carini 1 CONEGLIANO «Il momento è drammatico, come imprenditore e come uomo non ho mai vissuto una crisi del genere. Non mi sembra che sia il momento di mettersi a fare le polemiche con il governo. Dobbiamo tutti inetterci assieme e cercare di uscirne. Questa è la mia visione». Con queste parole Giorgio Squinzi è entrato nella sua prima assemblea in quel Veneto che certo non l' aveva, all'inizio, scelto. Non voleva rispondere all' acceso discorso antigovernativo del presidente degli industriali trevigiani Alessandro Vardanega, che più volte aveva strappato lunghi applausi alla platea, né alle polemiche sulla Confindustria «che deve tornare al suo spirito che è quello manifatturiero e non dei monopoli», che sono stati i grandi elettori di Squinzi. Ma qualcuno lo ha avvertito che rischiava la freddezza e fors'anche il dissenso della platea. Così ha esordito nel discorso di chiusura scusandosi: « Sono all'inizio della mia carriera di presidente e da quel che vedo si prospetta durissima. Ho gli stessi sentimenti del vo- ii presidente di Confindustria Squinzi stro presidente Vardanega, sono d'accordo con lui. Certo non posso, per il mio ruolo, esternarli con la stessa determinazione». Confindustria. Anzi Squinzi rivolge un curiale invito su un tema che per le aziende scotta, come l'energia elettrica, «a mettersi tutti intorno a un ta- Dunque una pietra sopra le polemiche con il governo Monti, una lapide su chi critica la presenza dei monopoli in volo produttori, consumatori, distributori visto che in Confindustria ci sono tutti per trovare una soluzione alla rifor- ma del settore energetico». Il discorso così si è dipanato piatto, senza grandi passioni né accenti polemici, in una platea che lo ha applaudito solo due volte. La prima quando ha detto che «Stiamo a galla solo per la materia grigia che c'è nella testa dei nostri imprenditori perché siamo un paese senza materie prime comm un costo dell'energia altissimo, con un sistema infrastrutturale inadeguato e anche le infrastrutture materiali fanno difetto». La seconda quando parlando di fisco ha lanciato un anatema contro l'«odiata» la tassa, l' Irap. Per il resto in un eloquio incerto Squinzi ha rivolto un accorato appello al governo «a fare in fretta la prima delle riforme, la semplificazione», poi la riduzione di una pressione fiscale «troppo alta sulle imprese». Ha rivolto un invito agli imprenditori a «non mollare» e alla politica «a tornare ad essere un fattore di traino per la crescita del Paese perché non basta un governo di tecnici». Insomma ha concluso «gli imprenditori sono pronti a fare la loro parte ma in un Paese normale, che non intralci la loro attività e gli metta i bastoni fra le ruote».