«Far diventare i giovani prenditori dise stessi»
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«Far diventare i giovani prenditori dise stessi»
' All'istituto "Da Vinci" l'incontro tra studenti, manager e i vertici di Assindustria «Far diventare i giovani prenditori di se stessi» L'indicazione dì Claudio Gentili di Confindustria: «Diamo ai ragazzi le conoscenze necessarie per creare il lavoro dì domani» Matteo Carollo .............................................................................. Non più sperare in un posto di lavoro, ma pensare a quanti sarà possibile crearne come imprenditori. Magari partendo da un garage, come Steve Jobs, o puntando sui social network. E questa l'idea che deve essere fatta propria dai giovani secondo Claudio Gentili, responsabile Education di Confindustria, in visita ad Arzignano, ieri, per il workshop "I giovani e l'impresa: verso la classe dirigente 2.0" L'evento rientra nel progetto "La cultura manageriale d'impresa": realizzato da Industriali, Federmanager e Fondirigenti, e ha visto susseguirsi, all'istituto superiore "Da Vinci, rappresentanti delle tre associazioni per affrontare il tema delladiffusione della cultura d'impresa tra gli studenti. «In Italia abbiamo una classe dirigente vecchia, l'età media di quanti siedono nei cda delle banche è di 15 anni più alta di quella europea-ha spiegato Gentili -. È necessario, quindi, dare ai giovani le competenze e le conoscenze finalizzate a sviluppare in loro la vocazione a diventare imprenditori: il futuro del nostro Paese è nelle loro mani. Anche perchè, come recita la Costituzione, l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro. E il lavoro è creato proprio dagli imprenditori». Il pomeriggio ha visto la presentazione dei risultati dell'iniziativa 'Voci di cultura d'impresa', che comprende il "Business Culture Game": progetto portato avanti con successo dagli alunni. Gli studenti hanno potuto ascoltare anche la testimonianza del titolare di un'azienda locale, nonché apprendere nozioni sugli strumenti di concretizzazione delle idee imprenditoriali. «Oggi ai dirigenti non si chiede più solo di fare bene il proprio lavoro - ha commentato GiorgioAmbrogioni, presiden- ile Education Confindustria, seduto tra i relatori te di Federmanager -. A loro è richiesto anche di spendersi perla società. Questo è possibile mettendosi a servizio dei giovani, trasmettendo loro la concezione del lavoro d'impresa. Da una recente indagine nel Veronese è emerso come i ragazzi vedano la fabbrica come ultima ratio: è un'idea sbagliata, bisognafar comprendere loro che il lavoro in azienda può essere arricchente. Se si faràleva su tali presupposti, nonché sul nostro patrimonio culturale e ambientale, l'Italia non avrà difficoltà ad uscire dalla crisi». • Il pubblico di studenti. FOTO MC. C FIPRCOUZIaNE RISERVA 'A