24.Lepista nuda (Bull.: Fr.) Cooke

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24.Lepista nuda (Bull.: Fr.) Cooke
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FUNGHI E AMBIENTI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA
24. Lepista nuda (Bull.: Fr.) Cooke
[dal latino nudus, “nudo”, per l’aspetto liscio del cappello]
Sinonimi
Tricholoma nudum (Bull.: Fr.) Quél.
Rhodopaxillus nudus (Bull.: Fr.) Maire
Nome comune
agarico violetto
Classe Basidiomycetes
Subclasse Hymenomycetidae
Ordine Agaricales
Famiglia Tricholomataceae
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I FUNGHI DI VENEZIA E ISOLE
Cappello
Da emisferico a convesso, infine appianato, anche
leggermente depresso; liscio, pruinoso al margine,
più umido al centro, spesso con largo umbone; margine dapprima involuto, poi disteso, spesso lobato;
colore ocra-violaceo tendente a schiarirsi con l’età
fino ad assumere sfumature bruno-fulve; diametro
60-150 (180) mm di diametro.
Lamelle
Fitte, intercalate da lamellule, con tagliente spesso
eroso; sinuato-smarginate al gambo, facilmente separabili dalla carne; colore violaceo, tendente a schiarirsi con l’età.
Gambo
Cilindrico, un po’ bulboso alla base, con numerose
ife miceliari; pieno, spugnoso; concolore al cappello, fibrilloso, con pruinosità biancastre; 40-100 x
15-30 mm.
Carne
Tenera, cedevole al centro del cappello; colore violaceo chiaro, con sfumature ocracee alla base del gambo; sapore acidulo, odore molto pronunciato, terroso.
Microscopia
Spore rosa in massa, ellittiche, minutamente verrucose, 6-8 x 3-5 µm; basidi clavati, 25-30 x 6-8 µm.
Habitat
Molto comune, ubiquitario, saprofita su residui vegetali marcescenti; da primavera ad autunno inoltrato.
Microscopia
Commestibilità
Commestibile, con prudenza, essendo stati segnalati
casi di intossicazione.
Note
È un fungo di buona resa, ma non a tutti gradito per
il sapore e l’aroma molto intensi; se ne consiglia il
consumo di qualche esemplare nei misti, associato a
funghi più delicati (qualcuno ne consiglia una rapida
prebollitura).
La specie è confondibile con le affini Lepista sordida
(Fr.) Singer e Lepista saeva (Fr.) Orton, di taglia più
piccola, dai colori più o meno lilacei, entrambe commestibili e con alcuni Cortinarius violacei, non commestibili, che si distinguono per la tipica “cortina” simile a una ragnatela e per le lamelle rese di colore
ocraceo dal colore delle spore in massa.

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