6 cappelli per crescere PDF
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6 cappelli per pensare a colori PERCHÉ… SEI CAPPELLI? • Per interpretare una parte (se si indossa un costume da clown, ci si può comportare come tale!) • Per esprimere le EMOZIONI senza danneggiare gli altri! • Per concentrarsi su quello che si deve fare • Per smettere di lamentarsi e vedere tutto brutto o noioso! 6 CAPPELLI = 6 MODI DI PENSARE OPEROSO ALLEGRO ORDINATO SCORAGGIATO ANSIOSO CREATIVO IL CAPPELLO BIANCO … come un ROBOT!! • Dati, numeri • Informazioni • Cose vere • Cose affermate da altri IL CAPPELLO ROSSO … come la PASSIONE! • Vederci rosso • Emozioni • Sensazioni • Sentimenti IL CAPPELLO NERO … come la TEMPESTA!! Giudizi negativi: • Non è una buona idea • Tutto andrà male • Vedo le conseguenze negative • Le solite cose uff… IL CAPPELLO GIALLO … come il SOLE!! • Sono contento • È una buona idea, • Vedo le possibilità • Mi piace, può servire a.. • Posso imparare a… IL CAPPELLO VERDE … come l’ ERBA!! • Come la pianta che nasce dal seme • Ho una nuova idea! • Da parole a caso trovo nuove soluzioni IL CAPPELLO BLU … come il CIELO!! Il cielo sta sopra tutto come un direttore che deve: • Costruire pensiero su pensiero • Progettare, organizzare • Distribuire compiti e lavoro • Controllare che il lavoro venga finito bene. Se mi abituo a cambiare cappello… imparerò a crescere!!! ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Le classi sono state divise in 4 gruppi di 12/14 bambini. I lavori di gruppo sono stati organizzati con scadenza quindicinale nei giorni di: venerdì (2 gruppi) gestiti da Carraro e Cerbone e sabato (2 gruppi) gestiti da Destro e Cerbone . Le insegnanti Carraro e Destro hanno gestito il setting con i cappelli con 2 gruppi ciascuna, mentre l’ins. Cerbone ha condotto sedute di brain storming funzionali al lavoro con i cappelli, con tutti e 4 i gruppi. Non essendoci compresenze, le insegnanti Carraro e Cerbone hanno effettuato 10 ore di servizio aggiuntivo ciascuna, fra dicembre e maggio. IL SETTING Su consiglio della psicopedagogista abbiamo utilizzato spazi diversi rispetto alla classe in modo che fosse chiara ai bambini la diversa circostanza di lavoro. Situazione nuova regole nuove nuovi atteggiamenti di ascolto nuove modalità di relazione Lo spazio LE REGOLE 1. È L’ADULTO CHE DECIDE E DIRIGE 2. SI ASCOLTA IN SILENZIO 3. SI OSSERVA CON ATTENZIONE QUELLO CHE SUCCEDE 4. SI PARLA UNO PER VOLTA E QUANDO SI HA LA PAROLA 5. NON SI COMMENTANO GLI INTERVENTI DEI COMPAGNI 6. OGNI ATTIVITÀ HA UN TEMPO STABILITO PER LASCIARE SPAZIO A CIASCUNO 7. CHI NON RISPETTA LE REGOLE VIENE ALLONTANATO TEMPORANEAMENTE DAL GRUPPO L’ASCOLTO LA RELAZIONE Il loro lavoro Le loro riflessioni FINE Classi 3^A e 3^B Scuola primaria statale ‘D. Alighieri’ Cavarzere A.S. 2010 - 2011