Damasio - Univirtual.it
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Damasio Antonio, Descartes’ Error. Emotion, Reason, and the Human Brain, tr. It, L’errore di Cartesio. Emozione, ragione e cervello umano, Adelphi Edizioni, Biblioteca Scientifica 36, Milano 1995 pp. 404 Recensione di Cristiana Cardinali - 29 Febbraio 2007 Abstract L’opera di Damasio è certamente uno dei più importanti contributi alla attuale comprensione della natura della mente. Una mente che non è un ente lontano e totalmente separato dal corpo, anzi essa non può esistere e manifestarsi senza il corpo. L’analisi di casi clinici e la valutazione di fatti neurologici sperimentali ha portato Damasio alla conclusione che attività mentali come amore, odio, creatività o la soluzione di complessi problemi matematici si basino tutti su eventi neurali che avvengono all’interno di un cervello, purché questo interagisca con il corpo cui appartiene. Una visione perciò unitaria dell’individuo inteso non solo come unione di res cogitans e res extensa, ma anche come unione di ragione, emozioni e sentimenti. The work of Damasio is sure one of the more important contributions to puts into effect them understanding of the nature of the mind. A mind that is not an agency far away and totally separated from the body, indeed it cannot exist and manifest itself without the body. The analysis of cases clinicians and the appraisal of neurological facts experience have carried them Damasio to the conclusion that mental activities like love, hatred, creativity or the solution of complex problems matemati to us all are based on neurali events that happen to the inside of a brain, provided that this interacts with the body which it belongs. One unitary vision therefore of the individual meant not only like union of res cogitans and res extensa, but also like union of reason, emotions and feelings. Recensione «Sin da giovane ero stato avvertito che le decisioni solide scaturiscono da una mente fredda, e che emozioni e ragione non si mescolano di più che olio e acqua. Così, ero cresciuto nella consuetudine di pensare che i meccanismi della ragione fossero disposti in una provincia separata della nostra mente, nella quale non doveva consentirsi alle emozioni di penetrare. E quando cominciai a pensare al cervello che sta dietro a quella mente, immaginai sistemi neurali distinti per la ragione e per l'emozione — secondo una credenza ampiamente diffusa sulla relazione tra le due, in prospettiva sia mentale sia neurologica». Così il neuroscienziato Antonio Damasio introduce la tematica guida della sua opera non solo di medico ma anche e soprattutto di uomo. Per Damasio, esiste una sorta di "peccato originale" che rende problematica ogni indagine possibile sulla mente. Questo "errore fondamentale" è da ricondurre essenzialmente alla tradizione filosofica inaugurata da Cartesio. Con Cartesio, infatti, ci viene proposto un modello di mente totalmente separato dalla natura. La mente per Cartesio è un ente "in-naturale" e quindi "non-biologico":«Qual era [...] l'errore di Cartesio? Si potrebbe cominciare con una rimostranza: rimproverandogli di aver convinto i biologi ad adottare (fino ai nostri giorni) meccanismi simili a orologi per i processi della vita. Ma questo forse non sarebbe proprio corretto; e allora si potrebbe continuare con il "Penso, dunque sono". L'enunciato, il più famoso di tutta la storia della filosofia [...], esprime esattamente il contrario di ciò che io credo vero riguardo alle origini della mente e riguardo alla relazione tra mente e corpo; esso suggerisce che il pensare, e la consapevolezza di pensare, siano i veri 1 substrati dell'essere. E siccome sappiamo che Cartesio immaginava il pensare come un'attività affatto separata dal corpo, esso celebra la separazione della mente, la "cosa pensante" (res cogitans), dal corpo non pensante, dotato di estensione e di parti meccaniche (rex estensa)». Tutto ciò ha avuto, secondo l’Autore, conseguenze devastanti nella storia del pensiero occidentale e la sua eredità è ancora molto presente non soltanto in filosofia, ma anche in medicina e in biologia. Secondo Damasio, una delle conseguenze più gravi dell’impostazione cartesiana è stata quella di amputare il concetto di umanità con il quale la medicina dovrebbe operare. Nella medicina e nella biologia occidentali, l’orientamento cartesiano, che portava a trascurare la mente (studiare le patologie del corpo escludendo la mente), ha avuto pesanti implicazioni negative, come il fatto di aver ritardato ogni serio sforzo di comprendere la mente in termini biologici generali. Damasio con i suoi studi clinici risponde ad un duplice intento: un obiettivo medicoscientifico, cioè comprendere la natura della lesione che affligge il paziente e individuarne possibili soluzioni di cura e di recupero di una qualche forma di normalità e un obiettivo teoretico-filosofico, costituito dall’ipotesi di individuare una via che ci consenta di oltrepassare il dualismo lasciatoci in eredità da Cartesio, recuperando un’idea di ragione e di razionalità che comprenda anche i sentimenti e le emozioni. I casi clinici di Phineas Gage e di Elliot, riportati nell’opera rivelano che nel cervello umano vi è una regione (le cortecce prefrontali ventromediane) la cui lesione compromette sia il ragionamento sia l’emotività. In quest’area cerebrale, ragione ed emozione, da sempre tenute ben separate e distinte, sembrano potersi incontrare. Gli stessi circuiti sono deputati sia al ragionamento, sia alla produzione di emozioni e sentimenti, nonché all’elaborazione dei segnali relativi allo stato del corpo. Questo spiega perché alcuni danni cerebrali possono mutare radicalmente la vita emotiva del soggetto danneggiato. Ma sapere che i sentimenti e le emozioni sono importanti nei processi della ragione non significa tuttavia sostenere che la ragione sia meno importante dei sentimenti ma superando l’eredità cartesiana occorre superare un’idea di ragione e di razionalità che comprenda anche i sentimenti e le emozioni. Emozioni e sentimenti sono fondamentali per comprendere la mente, ma non vuol dire che sono i sentimenti a decidere per noi o che non siamo esseri razionali: la ragione può non essere così pura e che certi aspetti del processo dell’emozione e del sentimento sono invece indispensabili per la razionalità. Le nostre scelte nella vita le eseguiamo anche attraverso l’influenza degli stimoli emozionali e sentimentali: «Che cosa fa il marcatore somatico? Esso forza l'attenzione sull'esito negativo al quale può condurre una data azione, e agisce come un segnale automatico di allarme che dice: attenzione al pericolo che ti attende se scegli l'opzione che conduce a tale esito. Il segnale può farvi abbandonare immediatamente il corso negativo d'azione e così portarvi a scegliere fra le alternative che lo escludono; vi protegge da perdite future, senza ulteriori fastidi, e in tal modo vi permette di scegliere entro un numero minore di alternative. [...] Nel normale processo umano di decisione i marcatori somatici possono non essere sufficienti, poiché in molti casi [...] avrà ancora luogo un successivo processo di ragionamento e decisione finale. [...] In breve, i marcatori somatici sono esempi speciali di sentimenti generati a partire dalle emozioni secondarie. Quelle emozioni e sentimenti sono stati connessi, tramite l'apprendimento, a previsti esiti futuri di certi scenari. Quando un marcatore somatico negativo è giustapposto a un particolare esito futuro, la combinazione funziona come un campanello d'allarme; quando invece interviene un marcatore positivo, esso diviene un segnalatore di incentivi [...]». Damasio ha proposto una teoria basata sulla nozione di razionalità allargata, ovvero l'ipotesi del "marcatore somatico": «Si immagini che, prima di applicare un qualsiasi tipo di analisi costi-benefici alle premesse, e prima di cominciare a ragionare verso la soluzione del problema, 2 accada qualcosa di molto importante: quando viene alla mente [...] l'esito negativo connesso con una determinata opzione di risposta, si avverte una sensazione spiacevole alla bocca dello stomaco. Dato che ciò riguarda il corpo, ho definito il fenomeno con il termine tecnico di stato somatico; e dato che esso "contrassegna" un'immagine, l'ho chiamato marcatore». Il marcatore somatico agisce quindi come una sorta di segnale di allarme che permette di abbandonare immediatamente il corso negativo d'azione e di scegliere altre alternative. La sua funzione è proprio "tagliare i rami" di alcune delle scelte effettuabili durante il processo di decisione o di soluzione di un problema. È quindi possibile impiegare l'analisi costi-benefici e l'appropriata competenza logico-deduttiva, ma solo dopo che il passo automatizzato indotto dal marcatore somatico ha ridotto drasticamente il numero delle opzioni. Selezionando i componenti dello scenario probabilmente più rilevanti, i marcatori somatici rendono molto più efficiente, produttivo e preciso il processo di decisione, da cui deriva l'associazione e la stretta relazione fra i processi cognitivi inerenti alla deduzione logico-formale e i processi emotivi legati alla "marcatura" in positivo o in negativo di una certa esperienza. L’idea di una razionalità non influenzata da emozioni e sentimenti, non ha perciò riscontro nella realtà. L'errore di Cartesio è stato quello di non capire che l'apparato della razionalità non è indipendente da quello della regolazione biologica, e che le emozioni e i sentimenti spesso sono in grado di condizionare fortemente, e a nostra insaputa, le nostre convinzioni e le nostre scelte. Indice Ringraziamenti; Introduzione; Parte Prima. 1. Sciagura nel Vermont; 2. Il Cervello di Gage Disvelato; 3. Un moderno Phineas Gage; 4. A sangue piu’ freddo; Parte Seconda. 5. Elementi di una spiegazione; 6. Regolazione biologica e sopravvivenza; 7. Emozioni e Sentimenti; 8. L’ipotesi del marcatore somatico; Parte Terza. 9. L’ipotesi del marcatore somatico alla prova; 10. Il cervello pensoso del corpo; 11. La passione del ragionare; Post Scriptum; Note e fonti bibliografiche; Altre letture; Indice analitico. Autore Nato a Lisbona e laureato in medicina, opera negli USA. Rappresenta una delle figure di maggior spicco a livello mondiale nel campo delle neuroscienze. E’ autore di importanti pubblicazioni sulla memoria e sulla fisiologia delle emozioni. E’ membro di prestigiose associazioni, come l’European Academy of Science and Arts e l’American Neurological Association; fa parte inoltre dei comitati scientifici di importanti periodici dedicati alle neuroscienze e di alcune fondazioni di ricerca. A Damasio va senz’altro riconosciuto il merito di aver contribuito a introdurre il corpo nella discussione scientifica sulla coscienza. L’idea che l’organismo partecipi all’esperienza cosciente rompe nettamente con una tradizione che vuole la mente ben distinta dal corpo e restituisce alla coscienza stessa i requisiti biologici indispensabili per farne un oggetto di studio scientifico. Bibliografia essenziale dell’autore Damasio Antonio, L’errore di Cartesio. Emozioni, ragione e cervello umano, Adelphi, Milano 1995 Damasio Antonio, Emozione e coscienza, Adelphi, Milano 2000 3 Damasio Antonio, Alla ricerca di Spinoza. Emozioni, sentimenti e cervello, Adelphi, Milano 2003 Links http://www.usc.edu/ http://en.wikipedia.org/wiki/University_of_Southern_California 4