Rassegna stampa - Ordine degli Avvocati di Trani
Transcript
Rassegna stampa - Ordine degli Avvocati di Trani
ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA Ufficio stampa Rassegna stampa 18 novembre 2006 Responsabile : Claudio Rao (tel. 06/32.21.805 – e-mail:[email protected]) 1 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA SOMMARIO Pag. 3 DECRETO BERSANI: Quinto giorno di sciopero degli avvocati: l’adesione non scende sotto il 90% (mondo professionisti) Pag. 4 DECRETO BERSANI: Prosegue sciopero avvocati: adesione resta al 90% (ap com) Pag. 5 DECRETO BERSANI: Sciopero avvocati: Oua, adesione non scende sotto il 90% (agi) Pag. 6 DECRETO BERSANI:Continua sciopero avvocati, adesione resta del 90% (adnkronos) Pag. 7 DECRETO BERSANI:La pubblicità non fa presa sugli studi (italia oggi) Pag. 8 DECRETO BERSANI: I clienti si trovano col passaparola di Giulia Picchi (italia oggi) Pag. 9 PROFESSIONI: Professionisti da Mastella. Di nuovo (italia oggi) Pag.10 PROFESSIONI: Riforma al primo restyling (il sole 24 ore) Pag.11 PROFESSIONI: I problemi sul tavolo (il sole 24 ore) Pag.12 PROFESSIONI: I giovani vogliono dire la loro (italia oggi) Pag.13 PROFESSIONI: Le società saranno escluse dai fallimenti (il sole 24 ore) Pag.14 LIBERALIZZZAZIONI: Bersani: liberalizzazioni, ora tocca ai professionisti (il corriere della sera) Pag.15 LIBERALIZZZAZIONI:Direttiva servizi, i problemi ora sono per le categorie non regolamentate (italia oggi) Pag.16 FONDI GIUSTIZIA: Da Tps scippo a Mastella (italia oggi) Pag.17 PROCESSO DEL LAVORO: Processo del lavoro, si cambia (il sole 24 ore) Pag.18 PROCESSO DEL LAVORO: L’andamento delle cause (il sole 24 ore) Pag.19 PROCESSO DEL LAVORO: E il Senato rilancia gli arbitrati (il sole 24 ore) Pag.20 PROCESSO DEL LAVORO: Garanzie senza rinunciare all'efficienza (il sole 24 ore) Pag.21 INDULTO: Gli effetti "cumulati" e le scarcerazioni proseguiranno per anni (diritto e giustizia) Pag.22 CONVEGNI: Meeting point (diritto e giustizia) 18/11/2006 2 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA MONDO PROFESSIONISTI Quinto giorno di sciopero degli avvocati: l’adesione non scende sotto il 90% Sulla riforma delle Professioni forensi continuano i contrasti con il Governo. Formazione, qualità e specializzazioni sono obiettivi ancora assai lontani. La denuncia arriva dall’assemblea dell’Oua, l’Organismo Unitario dell’Avvocatura svoltasi oggi a Roma con la presenza dei presidenti e degli Ordini e delle Associazioni forensi. “Ci auguriamo – ha detto la presidente Michelina Grillo - che di fronte ai dati di adesione allo sciopero finalmente si scelga la strada del confronto. Purtroppo il tono delle continue esternazioni di Bersani non lascia spazio all’immaginazione circa lo scarso rispetto per una categoria che contribuisce in maniera rilevante al Pil e garantisce per ora alti livelli di occupazione. La polemica quotidiana e furiosa, alimentata da dichiarazioni francamente discutibili sui professionisti e in particolare sugli Avvocati, sembra preordinata alla volontà di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai problemi reali della Giustizia: un settore che sta per chiudere i battenti. Nulla si dice sulle risorse insufficienti, nulla sulla procedura di infrazione avviata dall’Europa, nulla sulle scoperture di organico, nulla, insomma, che dia conto della volontà di assumere il ripristino di condizioni quantomeno accettabili di resa di Giustizia nel Paese come vera e convinta priorità. Lo scenario politico è talmente schizofrenico che il ministro di Giustizia, invece di chiedere con forza i fondi necessari per il suo ministero e garantire il servizio, com’è suo compito istituzionale, continua una virtuale trattativa sul suo progetto di riforma delle professioni, mentre migliaia di avvocati sull’intero territorio nazionale aderiscono in modo massiccio allo sciopero proclamato dall’Oua. La bozza presentata da Mastella è, allo stato, un buco nell’acqua, come dimostrano le reazioni negative di tutti i professionisti da un lato e del Ministero dello Sviluppo dall’altro. Nonostante il ministro sia stato ben attento a non coinvolgere mai quei professionisti, in prima fila gli avvocati, con i quali le divergenze sono state più marcate in questi mesi, i nodi sono comunque venuti al pettine. Il dirigismo, come le bugie, ha le gambe corte e va poco lontano, come si sarebbe potuto capire già dopo la grande manifestazione dei professionisti del 12 ottobre. Il risultato – ha continuato la presidente Oua - è una proposta per alcuni aspetti vaga, per altri pericolosa. Su tariffe, accesso, pubblicità, società miste e ruolo degli ordini i problemi rimangono tutti sul tavolo. Le chiacchiere e le rassicurazioni di facciata servono a poco: l’orientamento prevalente nella maggioranza è che si deleghi tutto al governo, anziché avviare un vero confronto, a partire dal Parlamento, con tutte le categorie interessate, e discutere senza ideologismi con chi ha promosso scioperi che hanno avuto grandi adesioni e manifestazioni con grandi partecipazione di massa. Crediamo che questa sia la strada sbagliata, che invece bisogna ripartire dalla concertazione: la voglia di dialogo è sempre più forte anche in ampi settori della maggioranza, come testimoniano anche le dichiarazioni del presidente della commissione Giustizia Pino Pisicchio. Se i referenti istituzionali non avranno orecchie, gli avvocati italiani dialogheranno a tutto campo con i politici “volonterosi” per costruire un progetto moderno di professione e di giustizia, nell’interesse del Paese”. - I penalisti delle camere Penali hanno sottolineato l'urgenza di calendarizzare il ddl Calvi sulla riforma della professione forense, proponendo i criteri a cui lo stesso dovrebbe ispirarsi. “Prima di tutto la necessità di capire – ha detto il presidente dei penalisti italiani, Oreste Dominioni- che le libere professioni garantiscono un apparato di cultura e pareri specialistici, la necessità di garantire la libera scelta da parte dell'utente e il diritto ad una qualificata, seria e corretta prestazione professionale; ronche un'adeguata informazione sui contenuti e le modalità della professione”. Luigi Berliri 18/11/2006 3 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA AP COM GIUSTIZIA/ PROSEGUE SCIOPERO AVVOCATI, ADESIONE RESTA AL 90% Grillo: "Ci auguriamo confronto, sennò dialogo con volenterosi" Roma, 17 nov. (Apcom) - Quinto giorno di sciopero degli avvocati, che protestano soprattutto contro la legge Bersani e i tagli alla giustizia. L'adesione non scende sotto il 90%, fa sapere l'Organismo unitario dell'avvocatura, che se la prende con il ministro della Giustizia Clemente Mastella: "La giustizia chiude i battenti ma il Guardasigilli, diversamente dai suoi colleghi, non chiede modifiche alla Finanziaria". Gli avvocati denunciano ancora i "contrasti sulla riforma delle professioni: "Formazione, qualità e specializzazioni sono obiettivi ancora assai lontani. Il cittadino non è garantito. Gli Ordini sono fortemente penalizzati". La proposta di cui si discute è "per alcuni aspetti vaga, per altri pericolosa". "Ci auguriamo - afferma la presidente dell'Oua, Michelina Grillo - che di fronte ai dati di adesione allo sciopero finalmente si scelga la strada del confronto. Purtroppo il tono delle continue esternazioni di Bersani non lascia spazio circa lo scarso rispetto per la categoria. La polemica quotidiana e furiosa sembra preordinata - sostiene - alla volontà di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dai problemi reali della giustizia: un settore che sta per chiudere i battenti". "Nulla si dice - protesta ancora la leader dell'Organismo dell'avvocatura - sulle risorse insufficienti, nulla sulla procedura di infrazione avviata dall'Europa, nulla sulle scoperture di organico, nulla, insomma, che dia conto della volontà di assumere il ripristino di condizioni quantomeno accettabili di resa di giustizia nel Paese come vera e convinta priorità. Grillo denuncia "lo scenario politico schizofrenico" e punta il dito contro Mastella: "Invece di chiedere con forza i fondi necessari per il suo ministero e garantire il servizio, continua una virtuale trattativa sul 'suo' progetto di riforma delle professioni, mentre migliaia di avvocati sull'intero territorio nazionale aderiscono in modo massiccio allo sciopero. La bozza presentata da Mastella è, allo stato, un buco nell'acqua". Una "strada sbagliata", sostiene ancora la presidente dell'Oua, che ribadisce la richiesta di "ripartire dalla concertazione". "Se i referenti istituzionali non avranno orecchie, gli avvocati italiani dialogheranno a tutto campo con i politici 'volenterosi' per costruire un progetto moderno di professione e di giustizia, nell'interesse del Paese", conclude. Red/Pol 4 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA AGI SCIOPERO AVVOCATI: OUA, ADESIONE NON SCENDE SOTTO IL 90% = (AGI) - Roma, 17 nov. - Non accenna a scendere l'adesione allo sciopero degli avvocati, che, al quinto giorno di astensione dalle udienze, non va al di sotto del 90%. E' il dato fornito dall'Organismo Unitario dell'Avvocatura, che si augura che "di fronte ai dati di adesione allo sciopero finalmente si scelga la strada del confronto". Per Michelina Grillo, presidente dell'Oua, "purtroppo il tono delle continue esternazioni di Bersani non lascia spazio all'immaginazione circa lo scarso rispetto per una categoria che contribuisce in maniera rilevante al Pil e garantisce per ora alti livelli di occupazione. La polemica quotidiana e furiosa, alimentata da dichiarazioni francamente discutibili sui professionisti e in particolare sugli avvocati – afferma Grillo - sembra preordinata alla volonta' di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dai problemi reali della Giustizia: un settore che sta per chiudere i battenti". Nulla, secondo l'Oua, "si dice sulle risorse insufficienti, nulla sulla procedura di infrazione avviata dall'Europa, nulla sulle scoperture di organico, nulla, insomma, che dia conto della volonta' di assumere il ripristino di condizioni quantomeno accettabili di resa di Giustizia nel Paese come vera e convinta priorita'". Michelina Grillo, per questo, parla di "scenario politico schizofrenico" con il ministro di Giustizia che "invece di chiedere con forza i fondi necessari per il suo ministero e garantire il servizio, com'e' suo compito istituzionale, continua una virtuale trattativa sul 'suo' progetto di riforma delle professioni, mentre migliaia di avvocati sull'intero territorio nazionale aderiscono in modo massiccio allo sciopero". La bozza presentata da Mastella, osserva l'Oua, "e' allo stato un buco nell'acqua, come dimostrano le reazioni negative di tutti i professionisti da un lato e del ministero dello Sviluppo dall'altro. Nonostante - dichiara Grillo - il ministro sia stato ben attento a non coinvolgere mai quei professionisti, in prima fila gli avvocati, con i quali le divergenze sono state piu' marcate in questi mesi, i nodi sono comunque venuti al pettine". (AGI) 171528 NOV 06 5 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA ADNKRONOS GIUSTIZIA: CONTINUA SCIOPERO AVVOCATI, ADESIONE RESTA DEL 90% = Roma, 17 nov. - (Adnkronos) - Nel quinto giorno di sciopero degli avvocati contro la legge Bersani e i tagli alla giustizia portati dalla Finanziaria, l'adesione resta alta. Come fa sapere l'Organismo unitario dell'Avvocatura, ha continuato ad astenersi circa il 90% degli avvocati. Il presidente dell'Organismo unitario dell'Avvocatura, Michelina Grillo, sottolinea: ''Ci auguriamo che di fronte ai dati di adesione allo sciopero finalmente si scelga la strada del confronto. Purtroppo il tono delle continue esternazioni di Bersani non lascia spazio all'immaginazione circa lo scarso rispetto per una categoria che contribuisce in maniera rilevante al Pil e garantisce per ora alti livelli di occupazione''. La Grillo se la prende poi con il Guardasigilli.''Lo scenario politico e' talmente schizofrenico osserva- che il ministro della Giustizia, invece di chiedere con forza i fondi necessari per il suo ministero e garantire il servizio, come e' suo compito istituzionale, continua una virtuale trattativa sul suo progetto di riforma delle professioni, mentre migliaia di avvocati sull'intero territorio nazionale aderiscono in modo massiccio allo sciopero proclamato dall'Oua. la bozza presentata da Mastella e', allo stato, un buco nell'acqua come dimostrano le reazioni negative di tutti i professionisti da un lato e del ministero dello Sviluppo dall'altro''. (Mrg/Pn/Adnkronos) 17-NOV-06 15:30 16.15.00 GIUSTIZIA: CONTINUA SCIOPERO AVVOCATI, ADESIONE RESTA DEL 90% (2) ZCZC ADN1004 5 CRO 0 RTX CRO NAZ GIUSTIZIA: CONTINUA SCIOPERO AVVOCATI, ADESIONE RESTA DEL 90% (2) = (Adnkronos) - ''Nonostante il ministro -continua l'avvocato Grillo- sia stato ben attento a non coinvolgere mai quei professionisti, in prima fila gli avvocati, con i quali le divergenze sono state piu' marcate in questi mesi, i nodi sono comunque venuti al pettine. Il dirigismo, come le bugie, ha le gambe corte e va poco lontano, come si sarebbe potuto capire gia' dopo la grande manifestazione dei professionisti del 12 ottobre''. Secondo il presidente dell'Oua il risultato ''e' una proposta per alcuni aspetti vaga, per altri pericolosa. Su tariffe, accesso, pubblicita', societa' miste e ruolo degli ordini i problemi rimangono tutti sul tavolo. Le chiacchiere e le rassicurazioni di facciata servono a poco: l'orientamento prevalente nella maggioranza e' che si deleghi tutto al governo,anziche' avviare un vero confronto, a partire dal Parlamento, con tutte le categorie interessate e discutere senza ideologismi con chi ha promosso scioperi che hanno avuto grandi adesioni e partecipazione di massa''. L'Oua crede che questa sia ''la strada sbagliata'' e che si debba ripartire dalla concertazione. ''Se i referenti istituzionali conclude l'avvocato Grillo- non avranno orecchie gli avvocati italiani dilagheranno a tutto campo con i politici volenterosi per costruire un progetto moderno dio professione e di giustizia nell'interesse del Paese''. (Mrg/Gs/Adnkronos) 17-NOV-06 16:16 NNNN 6 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA ITALIA OGGI Gli scenari aperti dal decreto di luglio attirano solo le agenzie. Perché il Cnf ha messo dei paletti La pubblicità non fa presa sugli studi A quattro mesi dal dl Bersani gli avvocati sono ancora freddi Gli studi legali non puntano sulla pubblicità. Sono passati ormai quattro mesi dal decreto Bersani, che ha cancellato le tariffe minime degli ordini professionali e istituzionalizzato un nuovo modo di comunicare. Che però trova ancora freddi gli avvocati. E ciò anche perché l'ordine ha posto dei paletti agli iscritti, nel senso che ha chiesto il rispetto, nella formulazione delle tariffe, della deontologia professionale. Già perché uno degli sviluppi del decreto Bersani, per il Consiglio nazionale forense, potrebbe essere proprio la rincorsa al prezzo stracciato. Gli avvocati, quindi, si trovano tra due fuochi: la cosiddetta ´liberalizzazione' del decreto competitività e le regole poste dai vertici. E il risultato è una situazione di stand-by, dove le agenzie di comunicazione rincorrono gli studi per sfruttare l'ondata della Bersani, che di fatto sblocca un mercato che può valere anche 10 milioni di euro. Visto che i grandi studi sono più di 40 e la cifra chiesta da un'agenzia si aggira mediamente sugli 80 mila euro l'anno. Dall'altro lato, però, la risposta è ancora timida, data la forte attività di vigilanza dell'ordine, e gli avvocati sembrano ingessati in attesa che qualcuno faccia la prima mossa. Certo, frequente è il ricorso a professionisti in caso di eventi specifici (tipo mostre o convegni), ma per quanto riguarda la comunicazione prevale la prudenza. Chi si sta muovendo, invece, sono le agenzie, a partire da Weber Shandwick, che ha creato una vera e propria task force specializzata nella comunicazione strategica per gli studi legali. Si va dalle relazioni con i media all'organizzazione di eventi, dal media training al crisis management fino alle web relation, internal communication e stakeolders relation. Tra gli asset del nuovo ambito di specializzazione dell'agenzia ci sono anche lo sviluppo di tecniche di comunicazione tagliate su misura del singolo professionista, oltre che l'affiancamento allo studio legale nella comunicazione a supporto dei loro clienti. ´Con l'introduzione del decreto Bersani', ha dichiarato Pier Lodigiani, director di Weber Shandwick, ´si è aperta una stimolante occasione per estendere la cultura della comunicazione verso un mondo tradizionalmente lontano e diffidente da essa. Diciamo che è cambiata la mentalità e ciò ha indotto gli studi a riflettere sulle effettive opportunità date dalla comunicazione. Per quanto ci riguarda, stiamo sondando il terreno, contattando un gran numero di studi, di tutte le dimensioni, per capire quali sono le loro esigenze'. ´D'altronde', ha continuato Lodigiani, ´noi non offriamo pacchetti standard, ma un servizio legato esclusivamente alle esigenze del cliente'. Non c'è stato un post-Bersani, invece, per Pleon, ´visto che il mercato non è ancora pronto alla pubblicità degli studi legali', ha detto Fabio Caporizzi dell'agenzia di comunicazione. ´Gli strumenti più efficaci sono ancora le case history. Qualora la situazione si evolvesse, noi siamo pronti, ma per ora nessuno ci ha chiesto di sviluppare la pubblicità. Per quanto riguarda, invece, la comunicazione, quella era già attiva prima del Bersani. E a noi viene richiesto, in particolare, un servizio di consulenza per la relazione con i media o l'organizzazione di eventi o celebrazioni. Quello che si può dire è che il decreto Bersani ha incentivato la curiosità degli studi legali'. Per quanto riguarda, invece, gli studi che non hanno affidato la comunicazione a un'agenzia, buona parte non è intenzionata a dare gas a questo ramo. ´Perché le nuove opportunità aperte da Bersani', ha dichiarato Mario Tonucci, managing partner dell'omonimo studio, ´non sono condivise dal Consiglio dell'ordine. Per quanto riguarda la comunicazione, prevale quindi la prudenza. Il nostro studio si affida a dei professionisti per quanto riguarda eventi specifici ma per la comunicazione provvediamo noi, o al limite le aziende nostre clienti. Certo, se lo scenario dovesse evolvere non esiteremo a fornirci di un dipartimento ad hoc. Ma per adesso siamo ancora in una fase transitoria'. Anche lo studio Pirola non intende cambiare la propria attività di comunicazione. ´Noi continueremo sulla stessa strada', ha detto infatti Massimo Di Terlizzi, responsabile marketing dello studio, ´preferiamo una minore visibilità perché così piace ai clienti. La qualità, infatti, non sempre si sposa bene con la pubblicità. Preferiamo farci apprezzare sul campo'. (riproduzione riservata) Gabriele Ventura 18/11/2006 7 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA ITALIA OGGI L'intervento I clienti si trovano col passaparola di Giulia Picchi La pubblicità non è la panacea per i mali degli studi legali. In barba a tutte le polemiche sulla legge Bersani degli ultimi mesi, al Legal marketing luncheon del network Legal marketing Italia, è stata confermata l'importanza del passaparola piuttosto che quella della pubblicità. ´Quando cerchiamo un avvocato con una specializzazione particolare, ci rivolgiamo ai nostri contatti, altri giuristi d'impresa, imprenditori o amministratori delegati', ha confermato Giovanni Cerutti, giurista d'impresa del gruppo Value Partners di Milano e membro del comitato esecutivo dell'associazione giuristi d'impresa, Aigi. Il tema ´Come i clienti scelgono i propri avvocati' dell'ultimo Legal marketing luncheon, ha attirato quasi un centinaio di professionisti, tra avvocati e marketing manager di studi legali. Punta di diamante dell'evento è stata la ricerca di Silvia Hodges, consulente di marketing e comunicazione, per LexisNexis. James Harley, international marketing manager di LexisNexis Martindale-Hubbell, ha presentato i risultati del survey ´European study 2006' condotto per esaminare i criteri di identificazione, valutazione e selezione degli studi legali da parte delle medie imprese. ´I piani marketing servono se mettono al centro i bisogni dei clienti. Non ha senso fare una serie di attività senza capire che cosa è veramente importante per loro', ha sottolineato Harley. Infatti, le medie imprese, pur essendo un importante fattore economico in molti paesi europei, sono clienti poco ascoltati dagli studi legali. Per la prima volta, 200 imprenditori e amministratori delegati, giuristi d'impresa, direttori finanziari e amministrativi in Italia, Francia, Germania e Inghilterra hanno confessato le loro preferenze. Il survey rivela che le medie imprese italiane sono quelle che hanno maggiore necessità di un aiuto legale esterno: in Italia solo il 17% ha un dipartimento legale in house, rispetto al 53% della Francia o il 38% dell'Inghilterra. Invece di considerare se fare o meno pubblicità per lo studio, resa possibile dal decreto Bersani anche per gli avvocati italiani, i clienti ´medie imprese' consigliano, piuttosto, di concentrarsi prioritariamente sul servizio e sulla cura dei clienti. E questo significa attivarsi per cercare di capire che cosa ha veramente valore per il singolo cliente e che cosa quest'ultimo si aspetta dal proprio avvocato. L'accusa più forte mossa alla categoria è che gli avvocati non appaiono particolarmente interessati al business e al settore industriale del cliente, concentrati come sono solo sugli aspetti tecnico-legali delle sue iniziative commerciali. Secondo il survey, passaparola e raccomandazioni ricevute da amici e altri imprenditori sono gli strumenti più importanti. Seminari e newsletter interessano le medie imprese solo quando il contenuto esamina un tema specifico e offrono, in modo pragmatico, soluzioni a dei problemi legali attuali. Come ha detto un imprenditore italiano intervistato nel survey: ´Non sono interessato e non ho tempo per diventare un esperto legale. Mi servono soluzioni, non delle riflessioni legali accademiche'. Uno degli errori più gravi che uno studio legale possa commettere, poi, è quello di sorprendere il cliente con brutte sorprese. I clienti ´medie imprese', infatti, preferiscono sapere fin dall'inizio quanto costerà loro la consulenza legale e non vedere più superato il proprio budget. Le scoperte non sono solo valide per le medie imprese. Infatti, nella discussione panel che ha seguito la presentazione sono state ulteriormente confermate anche dagli altri soci Aigi, Cristina Casiraghi di Sun Microsystems Italia e Deborah Giacobbe di Eurofly Spa, e dalla consulente Leigh Dance, che ha condotto una survey su come le società multinazionali selezionano i propri legali. (riproduzione riservata) 18/11/2006 8 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA ITALIA OGGI Lunedì l'appuntamento. L'arrivo della riforma a Palazzo Chigi già nel fine settimana prossimo Professionisti da Mastella. Di nuovo Ordini e associazioni al ministero per conoscere il ddl finale Professionisti da Mastella lunedì. Il ministro della giustizia incontrerà ordini e associazioni alle 18 per comunicare i risultati del lavoro svolto dai tecnici di via Arenula e immediatamente dopo provvederà alla diramazione dello schema di disegno di legge. La notizia (già anticipata da ItaliaOggi del 16 ottobre) trova conferma in un comunicato stampa diramato ieri dalla segreteria di Clemente Mastella a termine di un incontro fra diversi ministeri. Due le novità dell'ultima ora. La prima è che gli articoli del ddl delega da otto passano a nove. E la seconda che in consiglio dei ministri, previa intesa fra alcuni dei ministri interessati, si puntualizzeranno le competenze in ordine ad alcuni dei decreti da emettere nella successiva fase di legislazione diretta. Probabilmente, quindi, ad occuparsi dei decreti attuativi non sarà solo la Giustizia. Intanto, come confermano dal ministero, il testo è in fase di manutenzione. Un lavoro di restyling che andrà avanti anche nel fine settimana e terrà conto delle osservazioni pervenute. Ma mentre l'iniziativa governativa allunga il passo, quella parlamentare sembra essere ai nastri di partenza. Pierluigi Mantini, responsabile delle professioni de La Margherita, annuncia a ItaliaOggi che già il 21 inizierà l'esame alla camera delle proposte di legge depositate (la Mantini, la Vietti, la Siliquini, etc). L'obiettivo è arrivare il prima possibile ad un testo unificato al fine di poter chiedere un contributo ai principali attori della riforma (ordini, associazioni, casse di previdenza, Cnel, Censis). Ad attendere le categorie, quindi, una settimana calda, animata da diversi appuntamenti. All'indomani dell'incontro con il guardasigilli, infatti, Assoprofessioni incontrerà i politici presso l'ex hotel Bologna, mercoledì, invece, si terrà il direttivo del Cup (il comitato degli ordini). E giovedì sarà il turno del decennale Adepp (l'associazione delle casse di previdenza privatizzate). Infine, venerdì potrebbe essere la giornata decisiva con l'approdo del ddl Mastella a Palazzo Chigi. ´Terremo presente che la bozza Mastella arriva dal governo', dice Mantini, ´ma la legge va ancora approvata in Parlamento'. Di conseguenza ci sarà spazio per altre modiche alla riforma. Intervenuto ad un convegno a Modena, il ministro dello sviluppo economico, Pierluigi Bersani, ha ribadito la linea del governo: ´Entro dicembre credo che potrà essere approvata e varata dal consiglio dei ministri la riforma delle professioni'. Un auspicio apprezzato da Riccardo Alemanno, presidente dei tributaristi dell'Int. Il quale si augura che ´al centro della riforma ci sia il riconoscimento delle libere Associazioni professionali, come peraltro previsto dalle direttive comunitarie, e senza che governo e Parlamento si lascino condizionare da chi, mosso da voglie conservatrici e monopolistiche, pone veti al riconoscimento di taluni importanti categorie come quella dei tributaristi che da decenni opera con piena legittimità nel nostro paese'. Riflettori puntanti, ora, sull'incontro di lunedì quando si conosceranno quali dei suggerimenti delle categorie sono stati recepiti. Da una parte gli ordini chiedono che sia riconosciuta la loro natura pubblicistica, che sia assicurata l'esistenza degli albi e che si distingua nettamente l'attività libero professionale da quella imprenditoriale. Dall'altro lato le associazioni chiedono, sostanzialmente, che la delega sia esercitata prima dei 18 mesi previsti. Il pressing del Colap si è trasformato in un documento congiunto con Cgil, Cisl, Uil, Fita. Scelta diversa per Assoprofessioni. ´Abbiamo preferito sottoscrivere i nostri suggerimenti soli', dichiara Giorgio Berloffa, presidente della confederazione delle associazioni professionali non regolamentate, ´perché non ci ritroviamo nei giudizi altrui e non condividiamo il tono molto polemico nei confronti della bozza, avversata anche dagli stessi sostenitori della riforma delle professioni'. (riproduzione riservata) Ignazio Marino 18/11/2006 9 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA IL SOLE 24 ORE Albi & mercato. Lunedì il ministro della Giustizia illustrerà a Ordini e associazioni le correzioni al disegno di legge Riforma al primo restyling In arrivo gli emendamenti alla bozza. Bersani:riordino entro dicembre Per Ordini e associazioni l'appuntamento con il testo definitivo del disegno di legge di riforma delle professioni è per lunedì alle 18 nella sede del ministero della Giustizia. La bozza di provvedimento sarà illustrata dallo stesso Guardasigilli Clemente Mastella. L'incontro segue il vertice che ieri a via Arenula ha visto attorno a un tavolo tutti i rappresentanti dei ministri competenti (oltre alla Giustizia, Università, Sviluppo economico, Politiche giovanili e Sanità), per un esame coordinato degli emendamenti giunti da Ordini, associazioni e sindacati di categoria. Nell'incontro - ha spiegato un comunicato di via Arenula - «è stato messo a punto un testo in nove articoli che, tenendo anche conto di osservazioni formulate dalle categorie professionali nell'ampio dibattito svoltosi negli ultimi tempi, offre una disciplina di principio moderna ed efficace nel contesto europeo». Tuttavia, tecnici dei ministeri coinvolti fanno sapere che il capitolo non è del tutto chiuso, «alle politiche di raccordo si lavorerà tutto il fine settimana. Anche se le modifiche sostanziali al testo non saranno rilevanti». In ogni caso, i lavori dovrebbero consentire di superare del tutto il "veto" posto dal ministro dell'Università, Fabio Mussi, alla presentazione del Ddl a Palazzo Chigi per «mancanza di consultazione» (si veda «Il Sole-24 Ore» dell'11novembre). Soddisfatti si dicono i sindacati "ordinistici" (Confprofessioni, che chiedono di essere riconosciuti e consultati, al pari di ordini e associazioni, in tutte le successive fasi di consultazione. E di riforma delle professioni, a margine di un convegno a Modena dedicato al tema delle liberalizzazioni, ha parlato anche il ministro dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, che ha detto: «State tranquilli. Il Governo andrà avanti ed entro dicembre credo che potrà essere approvata e varata dal Consiglio dei ministri la riforma delle professioni». Obiettivo cui plaude Riccardo Alemanno (tributaristi Int) se conterrà «il riconoscimento delle libere associazioni professionali, come peraltro previsto dalle direttive Ue, e senza che Governo e Parlamento si lascino condizionare da chi, mosso da voglie conservatrici e monopolistiche, pone veti». Intanto martedì ,all'indomani della presentazione dèl testo governativo, Assoprofessioni parla di riforma in un convegno nazionale organizzato alle ore 9,30 negli uffici parlamentari del Senato, in via Santa Chiara 5, a Roma, assieme a parlamentari di maggioranza e opposizione, di Confindustria del Cnel e al ministro Alfonso Pecoraro Scanio. Sempre martedì, è in calendario l'illustrazione generale dei testi sulle professioni che Pier Luigi Mantini, relatore della maggioranza sulla materia, terrà nella seduta congiunta tra le commissioni Giustizia e Attività produttive della Camera. «Se la seduta non subirà slittamenti - ha detto Mantini – e in attesa che il Consiglio dei ministri vari il testo di Ddl delega, proporrò una serie di audizioni rivolte a Cup, Adepp, coordinamenti delle associazioni, sindacati, rappresentanti di Cnel, Censis e organizzazioni dei consumatori, per un iter parlamentare "concertato"». Laura Cavestri 18/11/2006 10 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA IL SOLE 24 ORE I problemi sul tavolo Le richieste degli Ordini Gli emendamenti degli Ordini puntano innanzitutto ci ridimensionare la delega, considerata «eccessivamente ampia» e a circoscrivere gli obiettivi. Mirano inoltre a salvaguardare il diritto a esistere di tutti gli attuali Ordini e Collegi professionali e a non riconoscere quelle associazioni non regolamentate che si «sovrappongono» all'attività ordinistica. Chiedono poi che le Regioni non possano varare una disciplina autonoma. Chiedono che gli Albi vengano definiti «enti pubblici nazionali a carattere associativo» e si propone possano essere oggetto di tariffe «le prestazioni riservate o soggette a procedure di evidénza pubblica». Infine; alle libere professioni non va applicato il regime dell'impresa …e quelle delle associazioni. I vertici delle associazioni non regola menta te chiedono un riconoscimento paritario rispetto agli Ordini, a partire dalla consultazione nella predisposizione dei regolamenti attuativi alla delega. Se il Colap però chiede il diretto riconoscimento delle associazioni, Assoprofessioni punta prima a riconoscere i profili professionali attraverso un elenco ad hoc. Si vuole poi una maggiore liberalizzazione délle società multidisciplinari, con ,apporto di capitale esterno non solo per le società tecniche 18/11/2006 11 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA ITALIA OGGI I giovani vogliono dire la loro Giovani in campo sulla riforma. Le associazioni dei professionisti che si erano già riunite il 12 ottobre per esprimere parere favorevole alle liberalizzazioni hanno ribadito il loro sostegno a una profonda riforma delle professioni, durante l'incontro di ieri con il ministro Melandri a palazzo Chigi. Con l'occasione L'Anpa (avvocati), Mnlf (farmacisti), Co.Di.Arch. (architetti), Ape (ingegneri) e Alsi (informatici) hanno avanzato le loro proposte rispetto alla bozza di riforma Mastella, che giudicano comunque ”positivamente e contestualmente ringraziano il ministro per le politiche giovanili dell'attenzione dimostrata”. Giovanna Melandri incontrerà a breve anche un'altra fetta dei giovani professionisti: avvocati (Aiga), dottori commercialisti, ragionieri, notai, ingegneri e architetti. Sempre ieri le rappresentanze si sono riunite per la prima volta dopo l'incontro di Bergamo del 23 ottobre. In quell'occasione furono buttate le basi per un coordinamento giovanile in pianta stabile. ´L'auspicio comune', hanno fatto sapere con un comunicato, ´è quello di favorire la reciproca conoscenza e di trovare punti di convergenza che consentano di formulare un messaggio condiviso da indirizzare alla società civile e alla classe politica. L'obiettivo è di riaffermare la centralità del mondo giovanile nel sistema economico italiano'. Hanno partecipato all'incontro i Giovani costruttori dell'Ance. 18/11/2006 12 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA IL SOLE 24 ORE Regole distinte nel Codice civile rispetto alle altre forme giuridiche Le società saranno escluse dai fallimenti L'esercizio dell'attività professionale in forma societaria occupa una parte rilevante nella bozza di riforma delle professioni preparata dal ministro della Giustizia, Clemente Mastella. Nel testo reso noto la scorsa settimana, che si sta di nuovo rielaborando anche alla luce delle osservazioni delle professioni viene dettato il principio generale che le professioni ordinistiche possano essere esercitate in forma societaria (senza esclusioni a priori). Inoltre, i principi della delega stabiliscono che: - la società professionale ha come oggetto esclusivo l'esercizio in comune della libera professione da parte dei soci; - la disciplina della società tra professionisti è un tipo autonomo e distinto dalle società del Codice civile e non è soggetta a fallimento; - il conferimento può consistere nel nome del professionista, nell'apporto di clientela oppure nella prestazione di attività professionale e di capitale; - la ragione sociale della società tra professionisti è confezionata a tutela dell'affidamento degli utenti e reca il nome di uno o più professionisti; - la società è iscritta negli Albi professionali (con conseguente sottoposizione della società professionale al regime disciplinare della professione); - la partecipazione di un professionista a una società professionale è incompatibile con la partecipazione ad altra società tra professionisti; - sono disposte modalità di esclusione dalla società del socio che è stato cancellato dal rispettivo albo con provvedimento definitivo. Inoltre, la bozza di disegno di legge sancisce che alla società tra professionisti possano partecipare soltanto iscritti in Albi nonché cittadini degli Stati dell'Unione europea purché in possesso del titolo abilitante ovvero - a eccezione delle attività riservate – soggetti non professionisti e soltanto per prestazioni tecniche o con una partecipazione minoritaria: (senza attribuzione di cariche di amministrazione). Quanto all'incarico professionale conferito alla società, viene disposto (in base al principio per cui occorre assicurare comunque l'individuazione certa del professionista autore,della prestazione) che: - l'incarico deve essere eseguito solo dai soci in possesso dei requisiti per l'esercizio della prestazione richiesta, designati dall'utente; - in mancanza di tale designazione, il nominativo del professionista che esegue l'incarico deve essere previamente comunicato per iscritto all'utente. Quanto alla possibilità di istituire società "multiprofessionali, il proposta Mastella demanda alla legge delegata di stabilire le professioni" incompatibili" e quindi sancisce la possibilità di una società professionale con <attività diverse ma compatibili fra loro», ferma restando la necessità di coordinamento delle norme disciplinanti l'esercizio delle singole professioni, specie sotto il profilo della responsabilità e delle deontologia. Proprio nell'ambito della responsabilità verso i clienti, la bozza dispone che la legge delegata dovrà prevedere che: - dell'adempimento risponde direttamente e illimitatamente il socio incaricato dell'attività, se individuato, nonché la società in via solidale; - se manca l'individuazione del socio, è la società a rispondere e i soci illimitatamente; - la società, infine, risponde quando la responsabilità è esclusivamente collegabile alle direttive che essa stessa ha impartito. Angelo Butani 18/11/2006 13 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA IL CORRIERE DELLA SERA Bersani: liberalizzazioni, ora tocca ai professionisti «Entro dicembre sarà varata la riforma” MODENA- La Finanziaria e la fase due delle riforme. Il nuovo disastro economico delle Ferrovie e le liberalizzazioni. La rissosa coalizione che si prepara a votare la legge di bilancio e l'«utopia»del «partitone».È tutto lì il pendolo. «Certamente - dice Pierluigi Bersani - non si fa una Finanziaria così senza qualche amarezza in giro,ma quando la polvere si sarà posata si vedrà che oltre alle amarezze ci sono delle possibilità, sia per l'economia sia per la società».E sembra quasi che abbia fretta di lasciarsela alle spalle questa manovra, anche se occhi e orecchie sono ancora tutti per Roma, per il confronto in Parlamento. Il ministro dello Sviluppo segue quasi in diretta telefonica gli sviluppi dopo l'annuncio del voto di fiducia a Montecitorio. È con Vannino Chiti, ministro per i Rapporti con il Parlamento, l'ultima telefonata che i collaboratori gli passano prima rientrare al «Baluardo della Cittadella»,la fortezza ducale di Modena, e dedicare qualche ora alla politica e a quella formazione che lui chiama «il grande partito democratico», ma anche «partitone». Per il quale insieme a Vincenzo Visco (anche lui a parlare di politica con un occhio a Roma e al nuovo buco delle ferrovie)ha tirato su il «laboratorio» che, annunciano i due, potrebbe cominciare a stendere il «manifesto»della fondazione. È per il convegno del Nens, l'associazione Nuova Economia Nuova Società, dedicato al Pd che i due pesi massimi della Quercia nel governo Prodi si sono presi una mezza giornata lontano da Roma e dalle amarezze della finanziaria. È questo pensatoio politico-economico diretto da un giovane economista con un passato all'Frni, Stefano Fassina, questa sorta di «Glocus rosso», gemello e in qualche modo antagonista del think tank della Margherita, che dovrebbe elaborare la nuova carta dei valori per il popolo, allargato, della sinistra. «Andare avanti. E chi ci sta, ci sta» come dice il viceministro dell'Economia, «anche perché sono in corso giochi strani e non si capisce se tutto dovrebbe risolversi in un'alleanza tra due capipartito. Ma la gente non lo capisce e comunque- taglia corto – è irrilevante». E se il quadro del prossimo congresso della Quercia è tutt'altro che definito, tra tentazioni di rassemblement e fusione vera e propria con la Margherita, se la Finanziaria fa soffrire i ds perché, come dice Bersani, «è una bomba a grappolo», allora meglio guardare avanti e dedicarsi alla messa a punto del manifesto. «Prenderei gente che è entrata in politica dopo 1'89 e gli chiederei: del "secolo vecchio" cosa ti porti dietro?». Ed è lo stesso leader emiliano a dare le prime risposte: la Liberazione, la Costituzione, l'emancipazione delle donne, la giustizia sociale (<<mica tanto, ma qualcosa ne verrebbe fuori»), i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E poi le radici dell'economia cooperativa. «Non più di dieci cose, sarà il preambolo» e poi i «temi nuovi », dalla globalizzazione al welfare, dal global warming sull'ambiente alle idee per i grandi flussi migratori. «Temi fondamentali sui quali la sinistra deve riconoscere che non c'è né povero né ricco,cometa sicurezza,l'istruzione e la salute, bisogni che il mercato non risolve»insiste Bersani mentre per altri, dalle telecomunicazioni all'energia, persino le poste, «devi garantire un servizio universale che puoi organizzare attraverso il mercato».Ma già a dicembre, Bersani è convinto che arriverà un altro passo della fase due con la riforma delle professioni. Ce n'è abbastanza per questa Frascati d'Emilia che oggi e domani dovrebbe accogliere lo stato maggiore dei Ds, da Massimo D'Alema a Piero Fassino. Finanziaria permettendo> Carlo Cinelli 18/11/2006 14 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA ITALIA OGGI Direttiva servizi, i problemi ora sono per le categorie non regolamentate Professioni regolamentate fuori dalla direttiva servizi. I cui effetti, invece, si faranno sentire sulle associazioni non riconosciute. In Italia, secondo una stima del Colap, il coordinamento delle libere associazioni professionali, sono da tre a cinque milioni le persone che svolgono in forma associativa o dipendente attività non riservate e quindi potrebbero subire la concorrenza dei colleghi stranieri. Dopo due anni di accese polemiche contro la minaccia di dumping sociale, arriva al capolinea completamente stravolta la direttiva per la creazione di un mercato unico dei servizi. Licenziata il 15 novembre dall'Europarlamento (si veda ItaliaOggi del 16/11/2006), entro i primi giorni di dicembre riceverà l'ultimo via libera del consiglio Ue senza ulteriori ritocchi. Al posto del principio del paese d'origine, che avrebbe consentito al prestatario di un paese Ue di operare in un altro secondo le norme del proprio stato d'origine, è stata introdotta (art. 16) la libertà di prestare servizi in tutta Europa rispettando le regole locali. Non solo. Sono stati fortemente ridotti i settori cui si rivolge la normativa che, appunto, non sarà applicata a notai e professioni regolamentate (art. 3). Per questi ultimi, infatti, si rimanda alla direttiva 36/2005 sul riconoscimento delle qualifiche professionali. ´Il fatto di avere sottratto dalla direttiva i servizi professionali, che da soli rappresentano il 20% del pil Ue', commenta Giuseppe Lupoi, presidente del Colap, ´ha ridotto di almeno il 50% l'efficacia di questa direttiva'. ´A tutte le professioni regolamentate, architetti inclusi, rappresentati in Italia da 38 tra albi e ordini si applicherà la direttiva 36/2005, il sistema messo a punto dall'Europa per la libera circolazione delle professioni' spiega Stefano Zappalà, eurodeputato di forza Italia e vicepresidente della commissione libertà pubbliche, giustizia e affari interni a Strasburgo. Dunque finché si tratta di attività riservate la direttiva servizi non potrà dispiegare i suoi effetti. Altra storia invece per le associazioni non regolamentate. ´Giudichiamo positivamente questo provvedimento', dichiara Lupoi, a capo del Colap che raccoglie 170 associazione e 300 mila soggetti, ”Le associazioni professionali italiane entreranno in concorrenza con quelle straniere, ma se non otterranno, quanto prima, il riconoscimento con la riforma delle professioni rimarranno fuori dalla portata della direttiva servizi'. ´Pertanto', conclude, ´se il governo dovesse accorgersi di non riuscire a fare la riforma, lo invitiamo a stralciare le norme che riguardano le associazioni e farne oggetto di un provvedimento a sé'. In pratica, cosa cambierà in Italia per tributaristi, consulenti legali e tutti coloro che svolgono attività non riservate ad albi o ordini professionali? I loro colleghi stranieri potranno sbarcare in Italia senza dover chiedere riconoscimenti ufficiali o altro. Per loro, infatti, sarà sufficiente presentare il riconoscimento ottenuto nel paese d'origine, che in Italia ancora non esiste. Ai singoli governi non sarà più consentito ostacolare la libera circolazione dei servizi con richieste di autorizzazioni, iscrizioni a registri o albi professionali o il divieto di dotarsi di un ufficio in loco. Chiara Cinti 18/11/2006 15 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA ITALIA OGGI Da Tps scippo a Mastella Per adesso sono circa 60 milioni di euro. Ma ogni anno aumentano di altri 30. Secondo la stima al ribasso del ministero della giustizia, a tanto ammontano le risorse che gli spetterebbero ma passano sotto al naso del ministro della giustizia Clemente Mastella per approdare dritte dritte al bilancio del ministero dell'economia. Perché la Finanziaria con un comma da e con l'altro toglie. In questo caso la legge incriminata è quella del 2005 (311/2004). L'allora ministro della giustizia Roberto Castelli pubblicizzò a gran voce una norma che avrebbe dovuto costituire un polmone finanziario permanente per il sistema giudiziario: il maggior gettito che sarebbe derivato dall'aumento del contributo unificato (una sorta di imposta che si paga in base al valore del processo) sarebbe stato dirottato per riassegnazione nello stato di previsione del ministero della giustizia per il pagamento dei debiti pregressi nonché per l'adeguamento delle spese di funzionamento degli uffici giudiziari. Soddisfatto il ministro, soddisfatti gli avvocati e anche i magistrati. Ma nessuno si era accorto che in un'altro comma (il numero 9) la Finanziaria stessa disfaceva la tela. In particolare, in quella sede veniva previsto che le riassegnazioni di entrate non potevano essere superiori a quelle del precedente esercizio, incrementate del 2%. Riassegnazione che per il ministro della giustizia, fino a quel momento, non era mai avvenuta. Dunque, per il 2005 occasione persa.Ed è andata peggio quest'anno visto che la legge Finanziaria (n 266/2005) non solo ha ribadito la norma ma l'ha resa permanente, vietando le riassegnazioni superiori all'importo complessivo di quelle effettuate nell'anno precedente. Che, appunto, ammontavano a 0. Il ministro Mastella, capita l'antifona, ha provato a mettere bocca chiedendo al collega Tommaso Padoa-Schioppa di cambiare la norma perversa. Ma non c'è stato, perché in epoca di ristrettezze vale il detto: chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato. Claudia Morelli 18/11/2006 16 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA IL SOLE 24 ORE Una commissione congiunta Mastella-Damiano con l’obiettivo di rivedere le regole procedurali Processo del lavoro, si cambia Tutele rafforzate per i nuovi contratti – Più spazio per la conciliazione Parlamento e Governo fanno quadrato per sfoltire le lungaggini legate al rito del lavoro. Il primo con un disegno di legge, il cui esame è iniziato nelle commissioni Giustizia e Lavoro di Palazzo Madama. Il secondo con l'istituzione di una commissione intergovernativa; che vedrà i ministeri Lavoro e Giustizia collaborare al percorso di stesura del testo normativo. La necessità di un intervento è stata sottolineata dallo stesso Guardasigilli, Clemente Mastella, nel suo recente intervento al Cnel, quando ha affermato che bisogna intervenire per snellire il processo del lavoro, sia con iniziative parlamentari sia «per mezzo della concertazione con il sindacato, la Confindustria e le parti sociali». L'obiettivo è individuare soluzioni che, senza penalizzare le imprese, mettano insieme forme di tutela più forti anche per le nuove fattispecie contrattuali senza rinunciare a una drastica sforbiciata a tempi processuali che ormai si sono fatti intollerabili. Secondo il ministro, il processo del lavoro «vive una situazione difficile perché è il luogo in cui alla crisi del processo si aggiunge quella del mondo del lavoro, dell'assistenza pubblica e dei diritti sociali». Da qui la necessità di puntare «alla riorganizzazione del sistema, attraverso l'adozione di provvedimenti amministrativi, puntando su limitate innovazioni legislative strettamente funzionali al bisogno di recupero di efficienza». Un doppio percorso quindi, che, accanto alla revisione delle norme processuali, vedrebbe un aggiornamento delle strutture amministrative e della loro stessa cultura. Per Mastella, la situazione si sarebbe aggravata «con l'attribuzione al giudice del lavoro della competenza sulle controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, per cui il tentativo obbligatorio di conciliazione non ha determinato la sperata deflazione del contenzioso». Ecco quindi la necessità di un maggiore ricorso alle cosiddette Adr, alternative dispute resolutions, con la rivitalizzazione dell'arbitrato. In quest'ottica potrebbero prospettarsi nuove procedure d'urgenza per assicurare una tutela più efficace nelle vicende più spinose, come il licenziamento, e l'adozione di forme di coercizione indiretta per garantire il rispetto dei tempi. Infine, il ministro si augura l'estensione delle tutele ad alcune fattispecie urgenti legate alla flessibilità, come le collaborazioni coordinate e continuative,il lavoro a progetto e l’impiego a termine. La commissione che dovrà dare corpo al progetto di Mastella dovrà, tra l'altro, muoversi in sintonia con il Parlamento (si veda l'articolo sotto). Nello stesso tempo l'organismo non potrà evitare il confronto con i risultati raggiunti dalla commissione Foglia che, nel 2001, concluse un lavoro oggi in larga parte confluito nel disegno di legge presentato dalla maggioranza a I Palazzo Madama. Che il processo del lavoro rappresenti il ventre molle di un processo civile di già gracile costituzione sono poi le cifre a dirlo. Per l'anno scorso i dati verranno forniti a breve dal ministero della Giustizia, in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario. Ma negli anni Duemila il trend, tra iniziali alti e bassi, è comunque in crescita nei processi sopravvenuti sia in primo grado sia in appello, mentre a diminuire è la capacità di smaltimento dell'amministrazione della giustizia. Insomma il processo del lavoro non gode di buona salute, anche se il male è diffuso a tutto il settore della giustizia. Un effetto di modifiche sostanziali come l'allargamento nel 1998 delle competenze alle controversie nel pubblico impiego a loro volte quadruplicate negli ultimi cinque anni, ma anche di interventi processuali come la sospensione della causa in caso di interpretazione pregiudiziale della contrattazione collettiva (con possibilità di ricorso in Cassazione).Cristiano Gamba Giovanni Negri 18/11/2006 17 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA IL SOLE 24 ORE 18/11/2006 18 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA IL SOLE 24 ORE In Parlamento. Le soluzioni in vista E il Senato rilancia gli arbitrati L'imperativo è quello di garantire celerità e certezza alla soluzione delle controversie in materia di lavoro. Coni fari puntati sui licenziamenti e i trasferimenti, ma anche su tutto ciò che riguarda,i} processo previdenziale, che secondo le stime, costituirebbe il punto dolente delle cause arretrate. Lo strumento per il decollo di una corsia preferenziale ad alta velocità sarebbe quello del disegno di legge (n. 1047), che, ha spiegato uno dei firmatari Tiziano Treu, «rimane comunque aperto alle proposte delle parti sociali e dell'opposizione». Insomma, un articolato che costituisce una sorta di work in progress che, auspica sempre Treu, «a primavera prossima dovrebbe essere completato». Ora la tabella di marcia deve fare i conti con la Finanziaria,ma la pausa favorisce la raccolta dei contributi. «Il problema investe tutti - ha aggiunto Treu – e non è solo di carattere tecnico. Non è un segreto per nessuno che sia necessario un potenziamento dell'organizzazione e degli organici».Il testo si inserisce in un percorso già avviato durante la XIII legislatura dalla Commissione Foglia costituita nel 2000 e trae riferimento a livello comunitario dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, firmata a Nizza il 7 dicembre dello stesso anno. Uno dei punti critici sarebbe costituito dalle cause per licenziamento. A questo proposito si inserirebbe il tentativo di accelerare le cause prevedendo un arbitrato ad hoc. Il ricorso a questo istituto sarebbe del tutto volontario e vedrebbe la sospensione del licenziamento del lavoratore e la conclusione della controversia in 45giorni. Un'altra accelerazione, «ma ancora da sviluppare» specifica il senatore Treu, vedrebbe lo smaltimento in via amministrativa delle cause previdenziali su accertamenti medici. Insomma, una sorta di commissione tecnico- medica super partes che possa vagliare i casi. Oppure, e questa è un altra proposta, l'affiancamento al giudice di un assistente tecnico per rafforzare e velocizzare il procedimento. A fronte dell'aumentata flessibilità e delle controversie in materia di lavoro non standard il disegno di legge estende la procedura d'urgenza anche al campo dei rapporti di collaborazione e al lavoro a progetto con particolare riferimento ai casi di recesso del committente senza giusta causa, oppure secondo modalità (incluso il preavviso), diverse da quelle stabilite dalle parti nella stesura del contratto di lavoro individuale. C.Gam. 18/11/2006 19 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA IL SOLE 24 ORE Garanzie senza rinunciare all'efficienza Il progetto Mastella Il ministro della Giustizia ha preannunciato un intervento sulle controversie di lavoro e previdenza per accelerarne i tempi di conclusione. Tra gli strumenti da privilegiare, un più ampio ricorso alle conciliazione e il rilancio dell'arbitrato; il rafforzamento delle decisioni favorevoli ai lavoratori o agli assistiti con la previsione di sanzioni pecuniarie per i ritardi negli adempimenti; l'estensione di tutele urgenti per le forme di flessibilità, come collaborazioni, contratti a progetto e impiego a termine. La strada parlamentare Il Senato ha già iniziato la discussione di un disegno di legge proposto, tra gli altri, da Tiziano Treu,che prevede procedure d'urgenza per le cause su licenziamenti e per quelle sui I rapporti di collaborazione, lo smaltimento in via amministrativa delle controversie previdenziali. La conciliazione dovrebbe poi essere inserita all'interno del giudizio La commissione governativa Verrà istituita una commissione interministeriale tra Giustizia e Lavoro per identificare,con il contributo di giuristi e operatori, le soluzioni più idonee per affrontare l'emergenza. Le proposte potrebbero poi confluire in un testo specifico o in emendamenti al disegno di legge parlamentare 18/11/2006 20 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA DIRITTO E GIUSTIZIA Indulto, gli effetti "cumulati" e le scarcerazioni proseguiranno per anni L’intreccio di diverse leggi (l’indulto, l’indultino del 2003, la legge Simeone e l’ordinamento penitenziario) è la vera causa del balletto delle cifre riguardante i detenuti scarcerati grazie all’indulto. Lo sottolinea, intervistata da Diritto e Giustizia, il giudice Rosa Labonia, magistrato del tribunale di Sorveglianza di Napoli. Diciassettemila, ventiduemila, trentacinquemila: l’incertezza sui numeri continuerà infatti “ancora per molti anni”, dice il giudice Labonia. «Secondo le stime del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria l’indulto potrebbe far uscire dal carcere tra le 12 mila alle 13 mila persone» diceva all’Ansa il 21 luglio 2006 il sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi pochi giorni prima dell’approvazione della legge 241/06. Ma il numero è destinato ad aumentare: «Ho condannato persone alla detenzione fino al 2021 e nel 2018 si continuerà a chiedere l’indulto» spiega Labonia. ”Questo perché pur avendo escluso i reati più gravi il legislatore non ha calcolato la possibilità di accedere alle misure alternative al carcere, come ha dimostrato la vicenda di Luigi Chiatti che, se non fosse stato per il clamore mediatico conseguente alla peculiarità del caso del cosiddetto mostro di Foligno, nel 2021 avrebbe potuto usufruire dello sconto di tre anni. La legge 241/06 infatti esclude i reati di pedofilia, ma nel caso in questione, la violenza fu “assorbita” come specifica aggravante nel reato di omicidio”Facile prevedere quindi che l’applicazione dell’indulto si porterà dietro anni di polemiche. “In pratica il meccanismo è questo – prosegue il magistrato di sorveglianza – grazie alla richiesta di scorporo dei reati, la persona riconosciuta colpevole di più reati tra i quali reati gravi non compresi dalla legge 241/06, potrà ugualmente beneficiare dell’indulto per gli altri reati rimanenti, quelli meno gravi. Ad esempio il 416bis non rientra tra i reati che possono accedere all’indulto, ma se una persona condannata per diversi reati, tra i quali l’associazione mafiosa, ha già scontato gli anni riguardanti questo reato più grave, grazie allo scorporo può usufruire dell’indulto per il resto della pena riconducibile ad un reato minore. Ecco perché a Napoli ci siamo ritrovati sul territorio capi clan». Ma ad ampliare gli effetti dell’indulto ci si mette pure l’indultino, perché chi ha già beneficiato dello sconto di pena previsto dalla legge 207/03, può aggiungere l’indulto a quello sconto. «L’indulto assorbe l’indultino – ha continuato Labonia – e se quest’ultimo escludeva, ad esempio, i detenuti per i reati indicati dall’articolo 4bis dell’ordinamento penitenziario, tra i quali vi sono i reati di droga, l’indulto invece ha aperto loro le porte». Le due leggi insomma sono cumulabili, e chi a suo tempo fece domanda per accedere allo “sconto” dell’indultino può adesso presentare domanda per accedere anche ai benefici previsti dalla 241/06. Secondo il magistrato di sorveglianza «il legislatore si è limitato a esaminare gli effetti immediati dell’indulto ma non ha tenuto conto degli effetti nel tempo: non si è tenuto conto che potrà essere applicato alle decine di migliaia di persone che dovevano essere valutate per la sospensione della pena. Ci sarà un effetto a cascata, che farà uscire detenuti all’infinito». ”Va inoltre considerato – aggiunge Labonia - che non si era mai arrivati ad un indulto così ampio, l’ultimo (1990) è arrivato ad un massimo di due anni ma nel 1990 non c’era la legge Simeone, ossia la legge penitenziaria sulla sospensione della pena quando se ne è scontata una parte, e la popolazione carceraria era molto minore. Basti pensare – sottolinea il magistrato – che nel 1990 ero da sola a gestire le misure alternative, oggi siamo 10 magistrati e non riusciamo a stare al passo». “L’errore del legislatore – conclude Labonia – è stato quello di discutere della misura di clemenza leggendola attraverso una sola chiave di lettura, quella dei detenuti e del sovraffollamento carcerario. La legge però avrà i suoi effetti in un arco di tempo lunghissimo, fino a che non si esauriranno i processi per i reati commessi sino al 2 maggio 2006”. Il legislatore aveva previsto tutto questo? La domanda, attraverso un’interrogazione parlamentare presentata dagli esponenti di An, nemici del provvedimento sin dalla prima ora, è stata girata al ministro della Giustizia Clemente Mastella. Tre senatori (Francesco Storace, Antonino Caruso e Antonnio Paravia) chiedono al Guardasigilli se corrisponda al vero che il ministro non ha richiesto al Dap di elaborare i relativi prospetti, di conteggiare omicidi, rapine ed estorsioni, esclusi nei precedenti provvedimenti di indulto e inclusi invece nella legge 241/06. I senatori aennini chiedono inoltre di sapere anche i dati precisi di quanti hanno beneficiato della misura, numeri che a quanto pare sarà sempre più difficile fornire, visto che si tratta di un fenomeno variabile nel tempo. L’unica cosa che rimane certa è che le carceri si stanno svuotando e, almeno per questo, la legge ha centrato il suo obiettivo. Paola Alunni 18/11/2006 21 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected] ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA DIRITTO E GIUSTIZIA Meeting point Padova, lunedì 20 novembre 2006 presso Palazzo del Bo’, via 8 febbraio 2, il seminario di formazione sulla «Tutela dei diritti umani: attività e giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo e sua incidenza nel diritto interno», organizzato dall’università degli studi di Padova e dal Consiglio superiore della magistratura. Interverranno, tra gli altri, Vladimiro Zagrebelsky, giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo, Francesco Crisafulli, magistrato addetto alla rappresentanza d’Italia presso il Consiglio d’Europa, Giuliano Turone, consigliere della Corte di cassazione, Paolo Biavati, Università degli studi di Bologna e Paolo de Stefani, Università degli studi di Padova. A Roma, martedì 21 novembre 2006 ore 9.00, presso gli Uffici del Senato, via Santa Chiara 5 l’incontro dal tema «Professioni, regole mercato, competizione verso una riforma attesa», organizzato da Assoprofessioni. Interverranno rappresentanti del Governo, parlamentari e vertici delle professioni, tra i quali gli onorevoli: Vito Licausi, Tommaso Pellegrino, Pierluigi Mantini e Michele Vietti, i senatori Giovanni Battafarano, Giovanni Procacci e Tiziano Treu, il rappresentante di Confindustria, Ennio Luccarelli e Pino Marras per il Cnel, il dottor Flavio Papadia, funzionario della sezione Industria e servizi dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. È prevista anche la presenza del ministro Alfonso Pecoraro Scanio. Ci saranno anche i delegati di tutte le organizzazioni aderenti ad Assoprofessioni. A Roma, martedì 21 novembre ore 14.30, presso la sala del Consiglio della facoltà di giurisprudenza dell’Università Tor Vergata al convegno «Sport & lavoro, tra evento e business» organizzato da Orizzonti blu, associazione di promozione sociale culturale e sportiva dilettantistica. Interverranno, tra gli altri, Sergio Cherubini, Università di Tor Vergata, Alessandro Tulli (Cisco Roma), Claudio Barbaro, Asi, Antonello Panza (Fededrnuoto) Andrea Abodi (Coni servizi) e Marco Canigiani (Ss Lazio). A Roma, venerdì 24 novembre 2006 ore 15.30 presso l’Aula Magna della Procura generale di Roma, piazza Adriana 2 la presentazione del libro «Diritto penale europeo e Ordinamento italiano: le decisioni quadro dell’Unione europea: dal mandato d’arresto alla lotta al terrorismo» a cura di Giovanni M Armone, Biagio Roberto Cimini, Fabrizio Gandini, Gabriele Iuzzolino, Giuseppe Nicastro e Alberto Pioletti, Giuffré editore. Interverranno, tra gli altri, Augusta Iannini, Capo del dipartimento per gli Affari di Giustizia, ministero della Giustizia, Alfonso Celotto, Università degli studi «Roma Tre», Giovanni Grasso, Università di Catania e Eugenio Selvaggi, sostituto procuratore presso la Corte d’appello di Roma. A Roma, venerdì 24 novembre 2006 ore 11 presso l’aula Magna dell’Università Valdese via Pietro Cossa 10, la tavola rotonda dal tema «La crisi della giustizia: un problema di democrazia» organizzato dall’Associazione nazionale forense. A Roma, il 24 e 25 novembre 2006, rispettivamente nella Sala della Promoteca del Campidoglio e presso il Centro Congressi Roma Eventi via Alibert 5/a, piazza di Spagna, il congresso straordinario dell’Associazione italiana giovani avvocati per celebrare i 40 anni del movimento sul tema «Aiga 1966-2006 da associazione culturale a movimento politico nel segno della giovane Avvocatura». Interverranno, tra gli altri, Michela Vittoria Brambilla, presidente nazionale dei giovani imprenditori Confcommercio, Mara Carfagna, commissione Affari costituzionali della Camera, Antonino Caruso, commissione Giustizia del Senato, Fabio Cintoli, segretario generale dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Fernanda Contri, presidente emerito della Corte costituzionale, Piero Fassino, segretario Ds, Ezio Maccora, componente del Csm, Alberto Maritati, sottosegretario al ministero della Giustizia, Eligio Resta, Università degli studi di «Roma Tre», Cesare Salvi, presidente della commissione Giustizia del Senato, Lanfranco Tengali, responsabile Giustizia della Margherita, Michele Vietti, portavoce Udc, Nicola Mancino, vicepresidente del Csm, Guido Alpa, presidente del Cnf, Maurizio De Tilla, presidente della Cassa forense, Oreste Dominioni, presidente delle Camere penali, Giuseppe Gennaro, presidente dell’Anm, Michelina Grillo, presidente dell’Oua, Salvatore Grimaudo presidente delle Camere civili, Paolo Piccoli, presidente del Consiglio nazionale notariato, Bruno Sazzini, Segretario Anf e Michele Testa, presidente Ungdc. 22 Via G.G. Belli, 27 – 00193 Roma – Tel. 06.32.18.983 – 06.32.21.805 – Fax 06.32.19.431 www.oua.it - e-mail: [email protected] – [email protected]