Il sistema di Rossler
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Il sistema di Rossler
Il sistema di Rossler Il sistema di Rossler è considerato il più semplice sistema di terzo ordine a tempo continuo capace di manifestare comportamenti di tipo caotico. =− − = + (1) = + − Questo sistema presenta un solo termine non lineare, il prodotto tra z e x nella terza equazione, il quale è parte fondamentale del processo di stretching and folding tipico dei sistemi caotici. Consideriamo le prime due equazioni e supponiamo che z sia abbastanza piccolo da essere trascurato. Pertanto il sottosistema =− = + , che può essere trasformato nell’oscillatore lineare del secondo ordine − + = 0, presenta autovalori , = ±√ −4 2 Con il parametro a positivo l’oscillatore ha uno smorzamento negativo, in più se a è compreso tra 0 e 2 l’origine è una spirale instabile. Vedendo il tutto in tre dimensioni questo significa che traiettorie vicine al piano (x,y) saranno respinte in maniera spiraliforme dall’origine. Questo genera il dispiegamento delle traiettorie adiacenti, il quale è il primo ingrediente del caos. Tutto ciò è generato solo da termini lineari, ma questo non basta per ottenere un comportamento caotico perché, se l’intero sistema fosse lineare, l’effetto di stretching continuerebbe fino a far divergere le traiettorie all’infinito. Per confinare l’azione di allontanamento all’interno di una regione di spazio limitata, il termine non lineare è necessario. Il parametro c nella terza equazione agisce da soglia per attivare l’azione non lineare di ripiegamento o folding. Considerando solamente la terza equazione si nota che, quando il valore di x è minore della costante c, il coefficiente di z è negativo, il sottosistema z è stabile e tende a riportare z a valori prossimi a 1 ∗ = − − Come mosttrato in Figu ura 1. Figura 1. Piano delle fasi del sottosistema relativo allaa variabile z. D’altro can nto, se x sup pera c alloraa z appare nella terza equazione moltiplicato m per un fatto ore positivo e il preceden nte sistema stabile diveerge. Scegliendo b>0 la diveergenza avviiene nel sen nso positivo degli z com me è possibile vedere neella Figura 2. 2 Figura 2. Trraiettoria del siistema di Rossleer nel piano deelle fasi (x,y,z). 2 Cercheremo a questo punto di descrivere i comportamenti del sistema in funzione del parametro più rilevante e la scelta è ricaduta sul parametro a poiché la sua variazione determina la dinamica del sottosistema (2), cioè per alcuni dei suoi valori l’oscillatore di secondo ordine presenta un punto fisso stabile oppure instabile. Cercheremo a questo punto di capire come tutto ciò si rifletta sul sistema completo e lo faremo fissando b e c rispettivamente ai valori 2 e 4 e calcolando i punti fissi del sistema in funzione del parametro a. I valori di b e di c sono stati scelti poiché rendono semplici molti conti, comunque, dove possibile, sarà specificato se lo studio fatto vale in generale o solo per i particolari valori di b e c. Le due soluzioni di equilibrio del sistema sono le seguenti: 1 2 , = , =− , = −4 ± 1 2 1 2 −4 ± ± −4 Si nota che, per b e c positivi, il sistema presenta due punti fissi fintanto che a è diverso da zero e minore di c2/(4b). E’ utile quindi concentrarsi inizialmente su valori di a negativi, vedere poi cosa succede se a=0 per poi spostarsi sull’intervallo 0<a< c2/(4b). Per fare ciò è necessario calcolare la matrice A del sistema linearizzato che risulta uguale a: 0 = 1 −1 0 −1 0 . − Fissato un particolare valore negativo di a, ad esempio -6, si possono calcolare le coordinate dei punti e gli autovalori della matrice del sistema linearizzato descritto da A. Dai risultati ottenuti si nota che uno dei due punti fissi è un nodo (o fuoco) stabile mentre l’altro una sella. Chiamiamo la sella S1ed il punto fisso P2, tanto che abbia un comportamento stabile che instabile (Figura 3). Analisi lineare di stabilità degli equilibri per a=-6 Coordinate del punto S1 = (6 1 -1) Matrice del sistema linearizzato: A1(S1) = [0 -1 -1; 1 -6 0; -1 0 2] Autovalori di A1: 2.3974, -0.5729, -5.8245 Coordinate del punto P2 = (-2.0000 -0.3333 0.3333) Matrice del sistema linearizzato: A2(P2) = [0 -1 -1; 1 -6 0; 0.3333 0 -6] Autovalori di A2 = -0.2311, -5.7689, -6.0000 3 Figgura 3. I punti d di equilibrio S1 e P1 nel piano (x,y). Nella Figurra 4 viene mostrato m il diagrammaa di biforcazzione per vaalori di a m minori di zerro. Per a ch he tende a meno infinito o non sono state riscontrate variaazioni nel comportameento qualitaativo dei du ue unto di sellaa per a=-2.69929 pressenta due aautovalori reali uguali in modulo ma di segn no punti. Il pu opposto. 4 Figura 4. Diaggramma di biforrcazione in funzzione del param metro a, per a<00. 5 Figura 5. I pu unti di equilibriio P1 e S1 per a tendente a 0 n negativamente. Per a=0 si ha un comportamento o del sistem ma abbastan nza bizzarro o poiché i p punti fissi no on mutano il loro compo ortamento qualitativo q ma, mentree il punto sttabile P2 prresenta coordinate finitte, la sella SS1 diverge all’’infinito (ved di Figura 5).. Per a>0 si ha la dinam mica più inteeressante dato che il siistema si avvvicina alla zona di com mportamentto caotico. Co omunque inizialmentee prenderemo in con nsiderazionee il punto S1, il qualle ricomparre dall’infinito o e continu ua a compo ortarsi comee una sella fin tanto cche a risultta minore di d c2/(4b). A Al raggiungim mento di queesto valore si ha una biforcazione di tipo nod do-sella (ved di Figura 6),, cioè S1 e P2 P collidono in n un unico punto per poi scompaarire definitivamente p per a> c2/(4b). Questo si vede ben ne dallo studio o dei punti fissi, f infatti quando a=cc2/(4b) si haa che: = 4 → −4 =0 1 2 , = , =− 1 2 = −2 6 , = 1 2 =2 Figura 6. Diagramma D di biforcazione b dell sistema di Rosssler per a>0. Nella figuraa preceden nte la sigla LP (Limit Po oint) indica che, superrato quel valore particcolare di a, il punto fisso o in esame sscompare. LL’ulteriore m marker H in ndica che il punto fisso,, risultante dalla fusion ne di S1 e P1 in a= c2/(4b)), è una “sellla neutra” ((‘Neutral Saaddle’), cioè ha due auttovalori uguali in modulo ma di segno opposto. A questo punto è necessario cconcentrarssi sulle bifo orcazioni cu ui va incon ntro il punto P2 per a appartenen nte all’interrvallo [0,c2/4 4b], sempree nel caso particolare in n cui b=2 e c=4. Si vedee che il puntto presenta una biforcazione di Hop pf supercritiica quando a=0.124967 748. Consegguentementte P2 divien ne una spiralee instabile (d due autovallori complesssi e coniuggati attraverrsano l’asse immaginario divenend do a parte reaale positiva, mentre il terzo autovaalore è realee negativo) circondata un ciclo lim mite stabile. Il diagrammaa di biforcazzione del sisstema per a>>0 viene mo ostrato in Fiigura 7. 7 Figura 7. Diagraamma di biforcaazione per a>0 e stabilita' degli equilibri P1 e S1. 8 Figgura 8. Ciclo lim mite di periodo T stabile per a=0.2. Come si pu uò vedere d dalla Figura 8 la spiralee instabile P P2 è circond data da un n nuovo attraattore, il ciclo limite C3, il quale è sstabile e in questo casso, cioè con n a=0.2, ha periodo T==6.19324. Per P a proprrio uguale al valore di bifo orcazione il periodo T d del ciclo è 6..233078. 9 Figura 9. Cascaata di raddoppiiamenti di perio odo del ciclo lim mite di periodo T. Come si veede dalla Figgura 9, e co ome ci aspettavamo, il ciclo stabilee, nato con la biforcazione di Hop pf, all’aumentare di a presenta un raddoppiameento di perio odo, che avvviene per a==0.3348. Si compren nde bene co ome questo o primo rad ddoppiamen nto sia legatto in qualch he modo alll’azione della terza equazione del sistema, queesto perché all’aumentaare del paraametro a, il ciclo limitee, che è più o meno centtrato in zero, aumentaa di raggio ed in particcolare vicino al valore del raddop ppiamento di periodo il ciclo c limite rraggiunge il valore 4 lun ngo la coord dinata x. Qu uesto valoree, per c=4, d destabilizza la terza equazione del sistema metttendo in m moto il proceesso di fold ding già citaato nelle priime pagine e causando laa divisione d dell’orbita. 10 Figura 10. Il meccanism mo di stretchingg and folding in ndotto dalla terza equazione d del sistema. Questo si ccomprende meglio pen nsando che l’orbita del ciclo limitee attraversaa due zone ben distinte, separate dalla retta xx=4 e di stabilità oppossta, cioè un na stabile e una instab bile lungo l’asse z, com me mostrato n nella Figura 10. La pen netrazione dell’orbita nella zona instabile po orta questaa a divergerre lungo le zeta positive e continuerebbe all’infinito se non n fosse presente una reetroazione n negativa nelle prima equaazione capace di riportaala nella zon na “di equilibrio”. 11 Figura 11. Il ciclo di peeriodo 2T. La formazione di un nuovo ciclo o limite stab bile di periodo doppio o rispetto aall’originale,, mostrato in Figura 11, è analoga aad una biforrcazione di Hopf di cicli, oppure ad una biforcazione pitcchfork di un na mappa. Questo com mportamen nto mette in n luce l’effeetto di stretching e fo olding preseente nel sisttema, poich hé l’evoluzione stabile deel ciclo non è altro che u un suo stiramento e rip piegamento o nello spazio. La Figura 12 mostra approssimativamentee l’evoluzione del sistema al varriare di a ed evidenzzia n quali il sistema si ccomporta in n maniera ccaotica. Sup perata quessta finestra, il l’intervallo dei valori nei sistema divverge all’infiinito dato un qualsiasi stato iniziale. Figura 12. Valori del parrametro a e le ccorrispondenti b biforcazioni. 12 Nella Figurra 13 si posssono osservvare i succeessivi raddoppiamenti d di periodo e l’attrattorre caotico del sistema. Figu ura 13. I cicli di periodo 4T, 8T e l'attrattore caotico. Rössler O.EE., “An equaation for con ntinuous chaos”, Physiccs Letters A,, Vol. 57, pp p. 309- (1976). 13