Le Olimpiadi ma non solo
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Le Olimpiadi ma non solo
Sport venerdì 19 luglio 2013 20 NUOTO | CS GIOVANILI Brillante inizio per i ticinesi a Chiasso Nella prima giornata di gare raccolte 21 medaglie, otto d’oro di Stefano Minotti Oro per la De Marchi TI-PRESS/GOLAY È partita subito forte la quattrogiorni di gare dei campionati svizzeri giovanili di Chiasso. Sono ben 21 le medaglie conquistate dai diversi atleti nostrani nelle finali di ieri pomeriggio, di cui otto d’oro. I grandi protagonisti della prima sessione della manifestazione sono stati (in ordine di apparizione in vasca nelle finali): nei 200 dorso femminili oro per Katarina Montenegro (Lugano Nuoto, 2000) seguita sul podio da Gaia Ceresola (Num, 2001). Nella categoria Juniores gara dominata da Anais De Marchi (Nsl, 1995). Tra i ragazzi che hanno nuotato i 100 metri dorso, oro per Noé Ponti (Locarno, 2001) e bronzi per Riccardo Grisanti (Lugano, 1999) e Robert Spichiger (Num, 1998) nelle rispettive categorie. Nei 200 rana ragazze l’unica medaglia è stata quella della luganese Katarina Montenegro, nella categoria 13 anni e più giovani. Incetta di titoli nei 200 stile libero ragazzi, con le vittorie di Riccardo Grisanti (Lugano, 1999), Andrea Mozzini-Vellen (Turrita Nuoto, 1998) e Riccardo Sabbioni (AClub, 1997). Con loro sui podi bronzo di Dario Xhanino (Num, 2000), Robert Spichiger argento tra i 1998 e Matteo Manzocchi (Turrita Nuoto) bronzo fra i nati nel 1997. Penultimo oro di giornata va alla giovane atleta di Bissone Sharon Marcoli (2001) nei 100 delfino. Medaglie nella stessa gara (ma in diverse categorie) pure per Valentina Giudici (2001, Bissone), Giulia Barbay (Lugano, 2000), Nina Giudici (Bissone, 1998) e Chiara Zollinger (A-Club, 1997) che hanno ottenuto un argento e per Vanessa Caserini (AClub, 1997). L’ultimo ticinese a imporsi nelle gare di giovedì è stato il momò d’america Robert Spichiger, nei 400 mista categoria 15 anni. Infine da far notare pure l’argento ottenuto dalla staffetta maschile 4x100 stile libero dalla Turrita Nuoto, composta da Floriano Pedroia, Luca Mozzini-Vellen, Andrea MozziniVellen e Matteo Manzocchi. La manifestazione continua fino a domenica e oggi sarà ancora una gran giornata di nuoto alla piscina comunale di Chiasso. FREESTYLE | GOBBE ‘Le Olimpiadi ma non solo’ Le Nazionali svizzera e italiana stanno affinando la loro preparazione in piscina a Tenero. Deborah Scanzio è carica. di Moreno Invernizzi Chissà cosa avranno pensato gli abituali frequentatori del Centro sportivo di Tenero, e più segnatamente della piscina, ieri mattina. Decisamente insolito lo scenario che si presentava davanti ai loro occhi, con gente a lanciarsi in piscina da una rampa stile quelle da cui spiccano il loro balzo saltatori come Simon Ammann (ovviamente dalle dimensioni ridotte quella del Cst) con tanto di scarponi e sci ai piedi... «A dire la verità pure a me fa un po’ strano pensare di tuffarmi in piscina così – osserva con una nota di allegria Deborah Scanzio, la giovane di Piotta che da anni è uno dei punti di riferimento della Nazionale italiana di sci acrobatico –. D’altro canto anche questo serve a preparare al meglio la stagione. Mancano ancora diversi mesi al debutto ufficiale (il 14 dicembre a Rukka, in Finlandia, ndr), ma ci sono lavori che devono essere già impostati ora, se si vuole affrontare al meglio la stagione». Una stagio- ne che per Deborah – e ovviamente non solo per lei – avrà nelle Olimpiadi di Sochi il suo punto focale. «Sì, sebbene non ci si possa concentrare unicamente su un obiettivo, sulla gara di un giorno. Voglio esserci, questo è sicuro, ma non imposterò tutta la mia stagione unicamente guardando al terzo appuntamento con i cinque cerchi (dopo le partecipazioni a Torino, con il nono posto finale, e Vancouver nel 2010, decima)». ‘Sento che mi è tornata la voglia di lanciarmi in pista, senza inibizioni o altri freni mentali’ «Non puoi trascurare tutta una stagione per dedicarti esclusivamente alle Olimpiadi: sarebbe come sperare di centrare la gara della tua vita. Io, anziché sperare nel miracolo, preferisco costruire qualcosa di concreto su cui appoggiare le mie ambizioni. Una base solida insomma, passando anche da questo tipo di allenamento: non son certo qui a Tenero per prendermi una vacanza o per prendere alla leggera il lavoro preparatorio. Anche questo conta: ogni seduta, ogni gara, forgia la tua persona, il tuo fisico e il tuo mentale. Poi, nelle gare che più contano, si tirano le somme del bagaglio di esperienze che ognuno si porta appresso». Con sette stagioni da professionista alle spalle, la giovane leventinese è ormai una delle più rodate dello sci acrobatico, un po’ il punto di riferimento di Nazionale italiana, di cui è membro, e svizzera: due selezioni che da anni si allenano assieme, sotto la supervisione di Andrea Rinaldi, responsabile delle due squadre nazionali. «Vero, anche se l’infortunio rimediato a Chiesa Valmalenco a inizio 2012 e che mi aveva costretto a chiudere lì la stagione, mi ha condizionata praticamente anche tutta la scorsa annata». Una ragione in più per guardare a quella entrante come la stagione del rilancio in tutto e per tutto insomma. «Direi proprio di sì. Sul finire della passata stagione avevo disputato qualche gara e avevo percepito di non essere ancora pronta per il rientro. Più sul piano mentale che su quello fisico: un po’, anzi parecchio, mi bloccava il timore di farmi nuovamente male. Quando sono tornata a Chiesa Valmalenco mi son sentita qualcosa dentro... Ora è passato: sento che è tornata la voglia di sciare senza inibizioni, di fare e dare il massimo. Sto letteralmente scalpitando in attesa di presentarmi al cancelletto di partenza della nuova stagione». Il brutto infortunio è ormai solo un ricordo TI-PRESS/PUTZU LA NEOFITA ‘Deborah è il mio punto di riferimento’ Cose non da tutti i giorni TI-PRESS/PUTZU CALCIO | EUROPA LEAGUE Deborah Scanzio e Nicole Gasparini. Da un estremo all’altro: da una parte la “chioccia” del gruppo e dall’altra la debuttante. In mezzo ci stanno dieci anni di differenza. Che si sentono? «Logicamente Deborah in questi anni ha maturato parecchia esperienza, quella che manca a una neofita come me. C’è un bel divario fra me e lei, non potrebbe essere diversamente. Va da sé che il fatto di potermi allenare con lei mi dia la possibilità di colmare un po’ questo gap o perlomeno di maturare un po’ più in fretta. Deborah per me è sempre stata una sorta di modello da imitare», ravvisa la giovane di Cadro. Un sogno nel sogno per una giovane che si affaccia per la prima volta alla ribalta delle grandi, con che ambizione? «Per ora non posso farmi grandi aspettative, se non quella di fare tesoro di ogni esperienza, di ogni consiglio, di ogni “dritta”. E in questo senso devo dire che i miei compagni mi stanno dando un grosso colpo di mano: siamo come una grande famiglia». Il gruppo non conosce né barriere dettate dall’anagrafe né dai confini geografici. Giovani e più esperti, svizzeri o italiani: tutti membri di un solo gruppo quando ci si allena e separati – questo è altrettanto inevitabile – quando ci si presenta al cancelletto di partenza di una gara. Per il resto tutti sotto la medesima bandiera, che sventola tra le mani di Andrea Rinaldi, team manager di entrambe le selezioni: «Ho allenato, singolarmente, le due Nazionali e dunque conosco entrambe le realtà. Diverse ma anche simili in parecchie cose. Da un paio di stagioni mi occupo di ambedue i gruppi, come se fossero uno solo. Perché per me in fondo è davvero così», commenta Rinaldi. M.I. PALLANUOTO | LNA Il Thun parte con il piede giusto Il Lugano soffre ma conquista il terzo posto Sconfiggendo 2-0 all’Arena di Thun i georgiani del Chikhura Sachkhere (giustizieri nel turno precedente del Vaduz), i bernesi hanno compiuto un passo importante verso la qualificazione al 3° turno preliminare di Europa League – oggi, insieme a quelli di Champions, verranno effettuati i sorteggi che interessano anche Basilea, Grasshopper e Zurigo –. In una partita iniziata in orario grazie al lavoro di tre camion e una dozzina di uomini che hanno preparato il campo dopo la violenta tempesta che ha colpito la regione nel pomeriggio, gli uomini di Urs Fischer (che per il secondo match filato ha schierato il ticinese Fulvio Sulmoni per tutti i 90 minuti) hanno fatto la differenza nel primo tempo grazie alle reti di Sanogo (12’) e Schirinzi (38’), che hanno risposto al palo colpito dagli ospiti già all’8’. Il ritorno è previsto giovedì a Tblisi. C’è voluto il secondo overtime per decidere la finalina. Alla fine il Lugano ha esultato grazie ad un gol realizzato da Dusan Radivojevic a 34 secondi dalla fine con una prodezza (doppia finta prima del tiro). I ticinesi avrebbero potuto archiviare prima il match ma sul 3-7 nel secondo quarto si sono rilassati e i confederati hanno effettuato il recupero nei primi minuti del terzo tempo (pareggio dell’ex Cassina: 7-7). Da quel momento è stato un batti e ribatti con il doppio vantaggio dell’Aegeri (12-10 ancora di Cassina) e la reazione del Lugano (gol di Zanola e Paolo Bortone, poi doppietta ancora di Bortone per il 13-15). Due gol dei locali hanno però rinviato tutto all’overtime. Nel primo supplementare vantaggio dei padroni di casa (16-15), nel secondo gran recupero degli ospiti (da 15-17 a 17-17 grazie a 2 reti di Marino, la prima su rigore). Altro vantaggio di Müller (19-18) ed ennesima risposta del Lugano (privo di Graziani, espulso per proteste) con Peric, prima del citato gol di Radivojevic che ha regalato ai ticinesi il terzo posto finale. Da notare che a Lättich si è giocato senza tabellone elettronico e con lo speaker a commentare la partita con un megafono... In gara-1 della finale per il titolo il Kreuzlingen ha battuto a sorpresa alla Käpfnach l’Horgen. G.F. Decisivo Radivojevic TI-PRESS/GOLAY