Debby: più sci per progredire ancora
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Debby: più sci per progredire ancora
SCI ACROBATICO Debby: più sci per progredire ancora La Scanzio rinuncia ad un nuovo salto e punta sulla fluidità della sua sciata Una preparazione molto curata nel corso dell’estate,niente novità sul piano dei salti,ma tanto sci per migliorare il rendimento globale della prestazione.Deborah Scanzio non promette nulla perVancouver,ma è pronta a stupirci ) Deborah Scanzio si mette un vestito nuovo per affrontare una stagione impegnativa, che avrà il suo apice nel mese di febbraio quando a Vancouver si disputeranno le Olimpiadi. La leventinese si affida ancora una volta all’allenatore finlandese Jussi Pekka Kinnunen, col quale ha pianificato una preparazione diversa rispetto agli altri anni, basata maggiormente sullo sci rispetto agli allenamenti a secco o sull’acqua (water jump). «In effetti abbiamo portato il numero dei giorni sugli sci da 30 a 50 rispetto agli anni scorsi, mentre il «water jump» è stato ridotto a soli 15 giorni» afferma Deborah, che per la nuova stagione non si fissa obiettivi particolari, se non quello di essere in forma al momento giusto. «In vista di Vancouver ci siamo fissati un solo obiettivo: portare Deborah nella miglior condizione possibile, sia dal lato fisico che tecnico. Dobbiamo fare il massimo affinché l’atleta sia pronta per quel momento, ma senza dare troppa importanza ai Giochi: la stagione di Coppa del mondo è lunga, dopo Vancouver ci sono ancora cinque gare e sarà importante non perdere la concentrazione perché anche questi impegni sono importanti» afferma l’al- lenatore finlandese di Deborah. Per mettere nelle migliori condizioni possibili la ragazza di Piotta lo staff non è stato cambiato e oltre a Jussi è ancora una volta composto dal preparatore atletico Gilles Neunschwander e da quello mentale Roby Joss. La stagione di Deborah comincerà il prossimo 12 dicembre in Finlandia, con la prima gara di Coppa del mondo a Suomo, località che nei giorni precedenti ospiterà anche un paio di gare di Coppa Europa. «È la stazione costruita dal papà di Jussi e sarò lì per prendere parte anche alle gare di Coppa Europa, che mi aiuteranno a prende- ‘ Deborah Scanzio Ho aumentato i giorni di allenamento sulla neve a scapito di quelli dedicati al water jump re il ritmo. La stagione sarà molto impegnativa, con tante gare raccolte nello spazio di pochi giorni. A Natale tornerò in Ticino e spero di trovare una stazione, magari Prato Leventina dato che non ci sarà Airolo, per potermi allenare» dice, Deborah. Il picco della stagione della ragazza di Piotta sarà in gennaio. «Abbiamo curato ogni dettaglio per essere pronti in quel momento: visto che è stato svolto un ottimo lavoro sulla neve, quest’anno abbiamo anticipato un po’ i carichi della preparazione atletica per poter affrontare il tour de force del mese di gennaio in America», dice Gilles Neunschwander, che da anni cura gli allenamenti a secco della Scanzio. Quello che è importante sottolineare è che nel corso dell’estate è stato svolto un lavoro accurato. «Deborah l’anno scorso si era infortunata ad un ginocchio in febbraio e aveva bisogna di sciare molto per recuperare il tempo perso. In giugno abbiamo svolto un ottimo lavoro di base per curare i salti esistenti e migliorare gli atterraggi, poi abbiamo avuto ottime condizioni di lavoro in Argentina nel corso dell’estate, ma abbiamo lavorato molto anche dopo, sulle nevi di Zermatt», dice Jussi Pekka Kinnunen. «Rispetto agli altri anni anni non ho spezzettato il lavoro e mi sono dedicata a compiere delle discese intere. Devo dire che dopo un po’, potendo sciare sulle delle piste a me congeniali, mi sono rifatta il morale e sono progredita VANCOUVER NEL MIRINO Deborah Scanzio non focalizza i suoi obiettivi su Vancouver, ma i Giochi costituiscono un momento importante per la sua stagione. E lei saprà stupirci... (Demaldi) molto. Ho rinunciato ad introdurre un nuovo salto nel mio programma per valorizzare la fluidità della sciata, che normalmente paga in termini di punti elargiti dai giudici. Portare un nuovo salto alle Olimpiadi sarebbe stato bello, ma in fondo si vince con la sciata e un salto nuovo senza perfezionare lo scivolamento sarebbe stato inutile. Ho lavorato molto anche sul piano mentale, mi sono abituata ad affrontare l’allenamento come una gara, cercando di eliminare lo stress da competizione. I progressi più grandi mi pare di averli compiuti sugli atterraggi, soprattutto il primo salto è fondamentale». Insomma, Deborah è pronta. Per fare bene, per stupirci. E tutti noi stringiamo i pugni per lei. Tarcisio Bullo