I colloqui scuola-famiglia: le basi per una
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I colloqui scuola-famiglia: le basi per una
I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta [email protected] CTI Monza, 20 Novembre 2015 Prima parte: comprendere i genitori La Pedagogia dei Genitori Approccio teorico-metodologico che valorizza l’esperienza dei genitori, in quanto maggiori esperti del bambino o ragazzo con disabilità I genitori vanno aiutati ad organizzare ed esprimere questa conoscenza esperienziale I professionisti possono imparare dai genitori: c’è un ribaltamento di chi sa e chi impara in un processo circolare La narrazione come strumento di dialogo Il primo giorno di scuola Le ambivalenze dei genitori Il genitore si trova nel mezzo tra GRANDI SPERANZE ….. « Gli specialisti dissero subito di non porre troppe speranze, che la sua vita sarebbe trascorsa tra mille difficoltà, non avrebbe mai parlato, né camminato. Ma, per fortuna di Lele, noi da subito a quelle parole non abbiamo creduto ed abbiamo puntato sulla nostra convinzione che non ci si può abbandonare sconfitti senza averci provato» …. e GRANDI PAURE che venga isolato, rifiutato, non valorizzato, sminuito, preso in giro, ignorato, maltrattato …. «tanto non capisce… tanto non può parlare …» e GRANDI DUBBI…. « La scuola …. Un punto di domanda» I genitori sono oppositivi e chiusi, non collaborano Studenti disabili ed i loro genitori sono costantemente sotto la lente di ingrandimento a livello sociale e questo può comportare: Opposizione, timore, chiusura Perdita di autostima, quindi incapacità di far emergere le proprie qualità Iperinterventismo Iperprotezione mentre chiedono autonomia I genitori non si fidano di noi La fiducia non è una dimensione della relazione data « a priori», ma costruita in itinere « La fiducia o il suo contrario cambiano la vita. Si sa di lasciarlo in buone mani e si va via sereni, ma se solo si insinua il dubbio che non sia così, allora la nostra giornata diventa un tormento che logora l’anima e che si moltiplica per mille quando si è consapevoli che lui non è in grado di riferire» Il caso di C. I genitori non accettano i limiti dei propri figli Affermazione MOLTO VERA … «Ci veniva chiesto di non riporre troppe speranze in lei, ma non abbiamo mai capito cosa significasse: com’è possibile amare una persona senza sperare il meglio per lei, senza adoperarsi a darle ogni bene? La fiducia che da sempre riponiamo in lei le ha permesso di svolgere una vita finora quasi regolare « …. e MOLTO FALSA . «Per gli specialisti, quando un genitore come me, difende ciò che il figlio potrà o non potrà fare in termini di opportunità o tentativi diventa «irragionevole». Ho trascorso tanti anni nel tentativo di sembrare pacata, ragionevole, persino distaccata. Ho cercato di studiare per motivare ciò che pensavo. Questo a volte mi è servito, altre non è bastato per scalfire il pregiudizio relativo al fatto che il genitore di un diversabile è un illuso e comunque, sempre, non obiettivo» Seconda parte : come gestire i colloqui Guardiamo la disabilità con gli occhi dei bambini Pensiamo all’ultimo colloquio avuto … Dove è avvenuto? Com’era lo spazio? In piedi? Seduti? Con quali colleghi l’avete fatto? Cosa pensavate prima del colloquio? Con che premesse, pregiudizi, idee ed emozioni vi siete avvicinati al colloquio? Quanto è durato? Chi ha parlato di più? Voi? I genitori? Quante informazioni avete chiesto e ricevuto? Quanto vi siete sentiti soddisfatti dopo il colloquio? Quanto pensate si siano sentiti soddisfatti i genitori? Quanto tempo è dedicato ai colloqui? Con quale frequenza? I colloqui per il P.E.I. Cosa significa coinvolgere la famiglia nella costruzione del PEI? Leggerlo ai genitori e farlo firmare? Lasciarlo loro affinché lo leggano a casa? Su che cosa possono esprimere le loro idee ed esigenze? Sugli obiettivi ? Didattici? Educativi? Sulle modalità? Sull’uscire dalla classe o no? Sulla programmazione semplificata o differenziata? Ha senso per voi sapere com’è il bambino nell’extrascuola? Cosa fa? Cosa gli piace? I genitori entrano nella valutazione del PEI? Ed infine ….. I genitori di bambini con disabilità, nelle loro infinite differenze, carenze, fatiche possono dire qualcosa di utile alla scuola? Dear future mom