Hilfsmittel - Gymnasium Muttenz

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Hilfsmittel - Gymnasium Muttenz
GYMNASIUM MUTTENZ
Maturitätsprüfungen 2005
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Schwerpunktfach Italienisch
Klasse 4IG
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Hilfsmittel:
Der Gebrauch eines zweisprachigen Wörterbuches ist
bei beiden Prüfungsteilen (Übersetzung und Aufsatz)
erlaubt.
GYMNASIUM MUTTENZ
Maturitätsprüfungen 2005
Schwerpunktfach Italienisch, Klasse 4IG
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1. Traduzione
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Gibt es einen schweizerischen Nationalcharakter? Nein, wird man sagen, besonders in Zeiten, wo in der Schweiz so ganz unterschiedliche Massenaufmärsche
stattfinden: nach dem Festakt auf dem Rütli das Meditieren mit dem Dalai Lama
im Zürcher Hallenstadion und darauf die Street Parade. Was sollen ein patriotischer Schweizer, ein Alpennordseiten-Buddhist und ein Swiss Raver gemeinsam
haben?
Vielleicht mehr, als man denkt. Manchmal offenbart sich das Wesen eines
Landes eher, wenn man von aussen darauf blickt. – Die Geschichten, die Ausländer erzählen, die schon seit Jahren in der Schweiz leben, gleichen sich. Zufall?
Oder sind wir tatsächlich freudloser, arbeitswütiger, korrekter, verschlossener und
weniger kinderlieb als andere?
„Hier scheint mir die Anlaufphase für Beziehungen ungeheuer lang zu sein,
der Baum trägt dafür wahrscheinlich in Jahren Früchte“, sagt der 28jährige Südafrikaner Desmond. Oft fühlte er sich zurückgestossen, von einer Kühle, die er
nicht einordnen konnte. Diese Distanz aber musste er wohl oder übel überwinden, schliesslich kam er von aussen, wollte hinein: „Wenn ich mich da nicht angestrengt hätte, würde ich noch immer keine Schweizer kennen.“
Als er erzählt, mischt sich eine Schweizerin, Ende Vierzig, vom Nachbarcafétisch ins Gespräch. Sie spricht Desmond auf Schweizerdeutsch an, Erregung
klingt aus ihrer Stimme, nichtsdestotrotz lächelt sie: „Ich arbeite mit vielen Ausländern zusammen“, sagt sie, „aber so was Intolerantes wie von Ihnen habe ich
noch nie gehört!“
Desmond ist irritiert. Er versucht, die Frau sanft zu beschwichtigen; sagt ihr,
sie solle seine Worte nicht persönlich nehmen, nicht als Angriff. Sie scheint nicht
zu verstehen, dass er sich, gerade weil er seine neue Heimat liebt, Gedanken über
sie macht.
Die Frau erwidert: „Wissen Sie was? Wir sind nicht verschlossen; nur warten
wir, dass die Dinge erst einmal wirken, bevor wir ein Urteil abgeben. Das ist Toleranz.“ Dann schiebt sie trotzig hinterher: „Die Ausländer sind alle freiwillig hier.
Wir haben niemanden gerufen.“
Nach: Anuschka Roshani, Das Magazin, 06.08.2005
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Maturitätsprüfungen 2005
Schwerpunktfach Italienisch, Klasse 4IG
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2. Testo di riflessione e componimento
Le opinioni dei giovani italiani su una eventuale naturalizzazione automatica
"IL PASSAPORTO SVIZZERO BISOGNA MERITARLO"
"Il passaporto svizzero bisogna meritarlo": questa l’opinione dei giovani italiani
integrati in Svizzera. Sembra paradossale ma è proprio così: ragazze e ragazzi
italiani non digeriscono bene la coraggiosa proposta della Commissione Federale
degli stranieri che vede una possibile naturalizzazione automatica degli stranieri
che abbiano frequentato le scuole svizzere, quindi della maggior parte della terza
generazione nata e cresciuta in territorio elvetico. "Si tratterebbe di una giusta
conquista per italiani, spagnoli e portoghesi che in Svizzera hanno passato trenta
o quarant’anni della loro vita. Ma gli altri... Non so se è giusto naturalizzare tutti
senza distinzioni, soprattutto nei confronti di coloro che finora hanno pagato e
aspettato tanto". Così la pensa Venina Marganella, 16 anni, per metà romana e
per metà portoghese.
Lei, il passaporto rosso, non ce l’ha ancora. Ma lo vorrebbe, e spera che le
venga assegnato automaticamente, senza tanti problemi burocratici, perché in
Svizzera ci è nata, ci è cresciuta e la Svizzera la ama. "Non so se dare proprio a
tutti la cittadinanza sarebbe legittimo: molte persone riceverebbero la naturalizzazione senza nemmeno volerla veramente e si regalerebbe loro il diritto di voto
senza nemmeno che questi riescano ad apprezzarne il valore reale". Dello stesso
avviso è Rosa Veneziano: "Darei a tutti la cittadinanza, senza distinzione del paese
di provenienza, solo se queste persone la desiderano veramente e se hanno passato un po’ di anni in Svizzera comportandosi bene e lavorando onestamente".
Rosa ha 18 anni ed è calabrese: ricorda i sacrifici dei suoi genitori e le difficoltà
burocratiche per ottenere anche il più piccolo diritto. "Sono un po’ idealista aggiunge - e mi piacerebbe pensare ad una Svizzera "colorata", ma la scelta di
diventare svizzeri deve venire dal cuore e quindi il passaporto bisogna meritarselo. Comunque, se qualcuno desidera ottenere la cittadinanza svizzera non
dovrebbe essere bloccato da questioni puramente economiche: per un semplice
muratore ottenere il passaporto rosso significa rinunciare a due mesi e mezzo di
stipendio. Una cosa inaccettabile.“
Rende ancora più perplessi la constatazione che ancora molti, il passaporto
svizzero, non lo desiderano: vivono e lavorano in Svizzera, sono integrati, ma
non sentono il bisogno di possedere la doppia cittadinanza. C’è inoltre ancora la
paura del servizio militare. Domenico Meringolo, 17 anni, afferma infatti: "Sì
certo, il passaporto svizzero lo vorrei, ma come la mettiamo con il servizio militare? Io non ho nessuna voglia di passare gran parte del mio tempo al servizio
della difesa svizzera!"
E’ strano, inoltre, vedere e sentire ragazzi italiani che cercano di fare una
netta distinzione tra stranieri provenienti da nazioni diverse. Secondo una "classifica" fornitaci da un’inchiesta condotta su giovani italiani residenti in Svizzera che
hanno una fascia d’età compresa tra i 15 e i 25 anni, una naturalizzazione automatica, dovrebbero ottenerla prima gli italiani, poi gli spagnoli, poi i portoghesi,
gli ex-iugoslavi, e infine i turchi.
Restii si dimostrano con gli albanesi, perché, secondo loro, sono protagonisti
di molti episodi di criminalità e "eterni disoccupati".
Adattato da: Luisiana Luzii, Il passaporto svizzero bisogna meritarlo
Svolga uno dei cinque componimenti proposti (400–500 parole). Conti le parole!
1. Il pro e il contro di una naturalizzazione automatica degli stranieri che abbiano frequentato le scuole svizzere.
2. La nazione – un concetto antiquato nell’era della globalizzazione.
3. Il fatto di vivere in un paese quadrilingue ci rende più tolleranti nei confronti
degli stranieri. O in altre parole: gli stranieri si integrano più facilmente in un
paese nel quale sono già presenti culture diverse.
4. Molti lavoratori emigrati hanno la tendenza a tornare in patria con i frutti del
loro decennale lavoro. Quali le difficoltà a cui possono andare incontro dopo
tanti anni trascorsi in Svizzera?
5. Il passaporto