Relazione Caterina Lisa - Liceo Scientifico

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Relazione Caterina Lisa - Liceo Scientifico
Dott.ssa CATERINA LISE
Sessuologa
Cosenza, Maggio 2010
OGGETTO:
Premesso che:
Relazione tecnica conclusiva del Progetto Educazione Affettivo-Sessuale (“progetto
Aree a Rischio – in presenza ed on-line – sportello Genitori-Alunni), svolto presso il
Liceo Scientifico Statale “PITAGORA” di Rende.
Tale progetto è stato individuato alla luce di attuali problematiche di carattere
sessuologico nel complesso campo della sessualità e delle relazioni affettive;
Che tali problematiche oggi investono tutta la sfera educativa, familiare, relazionale e sociale;
Che si è inteso creare un itinerario di informazione-formazione, educazione-prevenzione;
Che il progetto è stato svolto presso l’Istituto sopracitato in oggetto (Istituto maschile e femminile per
identità di genere);
Che inizialmente le classi partecipanti agli incontri sono state quelle relative al triennio (III – IV – V);
Che gli incontri si sono svolti con regolarità, con cadenza settimanale e per un tempo variabile di
tre/quattro ore circa per incontro, secondo i tempi predisposti da contratto;
Che gli incontri sono stati effettuati ogni volta con classi miste, per identità di genere, miste per classi e
sezioni di istituto;
Che nell’ambito degli incontri è stato distribuito materiale didattico-informativo (opuscoli sulla
prevenzione MTS, gravidanze indesiderate/gravidanze responsabili e consapevoli, principali metodi
contraccettivi, fotocopie informative importanti sulla tutela della salute e comportamenti a rischio);
Che al termine di ogni singolo incontro i ragazzi e le ragazze hanno potuto richiedere anche brevi
colloqui separatamente dal contesto della classe;
Che successivamente il progetto è stato esteso anche al biennio (seppure con modalità di approccio
diverso considerata l’età dei ragazzi);
Che contestualmente agli incontri “in presenza” è stato attivato un servizio fisso on-line con un indirizzo
di posta elettronica creato ad hoc per rispondere alle domande di alunni e genitori;
Che per assestare il rapporto fiduciario, come necessita in questi casi e a questa età, è stata data ai
ragazzi ed alle ragazze la disponibilità ad incontri anche al di fuori delle ore previste dal contratto;
Che al di fuori di quanto previsto nel suddetto progetto, è stato tenuto ulteriormente un convegno ad hoc
ed una lezione suppletiva sulla pillola abortiva RU-486.
Il progetto è stato inteso come parte integrante dello sviluppo della personalità degli adolescenti in
oggetto considerato che da tempo e da ogni luogo assistiamo a fenomeni contrastanti e paradossali:
messaggi confusi ed ambigui sulla sessualità che di fatto sembra vogliano abolire qualsiasi limite al
desiderio sessuale da un lato, e, dall’altro, alla crisi delle famiglie e della coppia, alla paura dei legami
affettivi, al non rispetto per le “diversità”, alla paura di coinvolgimenti emotivi, ad atteggiamenti
spregiudicati, a trasgressione e promiscuità occasionale.
Il primo argomento affrontato è stato insegnare ad apprendere il valore della differenza: differenza
di identità sessuale, etnica, culturale; differenze queste che hanno creato curiosità, interesse, scambio:
quindi dialogo che potenzia, valorizza l’altro, non lo fagocita, culturalmente, ideologicamente. Differenza
come valore. Differenza e rispetto dell’altro. Sempre. Altrimenti diventa violenza. Tutto è possibile ma
l’importante è il rispetto dell’altro e la consensualità. Dimensione pedagogica del problema: dare la
possibilità a tutti di conoscersi, accettarsi e realizzarsi, avere una coscienza sessuata del sé, spesso
ignorata o enfatizzata, tra imbarazzo e insicurezza, aggressività e remissività e, difficilmente, per via
dell’età, educazione, pregiudizi ecc., considerata con equilibrio e consapevolezza.
Si è data la possibilità agli studenti di riconsiderare lo sviluppo dell’autostima in senso emancipatorio
sull’educazione sessuale a un buon livello informativo. Sostanzialmente si sono date ai ragazzi
prospettive più complete di conoscenze, di responsabilità, di valori per prevenire la riproduzione di
modelli culturali ed educativi che veicolano violenza diseducazione e discriminazione sessuale.
In secondo luogo a causa delle molteplici domande degli studenti e della loro identità fragile, ragazzi e
ragazze hanno voluto affrontare i temi del: 1) proteggersi e come dalle Malattie Sessualmente Trasmesse
per imparare come crescere in modo sano nella propria identità e ruolo e costruendo attenzione e
rispetto per le scelte diverse; 2) problematiche meno complesse ma per loro molto “pesanti” del: come
affrontare le prime esperienze sessuali con più conoscenza e coscienza senza spavalderia e con più
informazione. L’inadeguatezza sessuale in genere, ha fatto si che prevalessero questo secondo tipo di
domande.
Ci siamo posti come figure competenti disposti all’accoglienza e all’ascolto. Nelle ore svolte di questa
disciplina è stato negato il “Giudizio come, esseri giudicanti, per cui i ragazzi, gli studenti hanno
comunicato con facilità il loro “smarrimento” richiedendo alla fine di ogni “LEZIONE” la possibilità di
poter “chiarire”, allontanandosi dal gruppo, qualche loro dubbio. Dal tipo di progetto oramai strutturato
da anni, si è creato un rapporto ad hoc con i ragazzi che ora sanno a chi rivolgersi se…” L’ascolto e la
comunicazione, nonché l’interpretazione o decodifica del loro linguaggio circa la sessualità ha
favorito anche la possibilità di eventuali correzioni delle loro interpretazioni, del loro linguaggio
delle loro relazioni facendo emergere bisogni, difficoltà e disinformazione. Decodificare,
tranquillizzare, fare trattative sui diversi tipi di linguaggio usati dagli studenti e restituire sono
state le fasi essenziali per rendere credibile la competenza al fine di eliminare le loro ansie e le loro
paure.
Domande su: La pubertà: cicli mestruali e funzioni sessuali;, funzioni della sessualità: relazionale,
giocosa, riproduttiva; scoperta e iniziazione alla sessualità; verginità: valore e disvalore; aborto, violenza
sessuale, omosessualità, autoerotismo, metodi contraccettivi, malattie e loro trasmissione, sono state le
domande preminenti che si sono ripetute per ogni classe. La loro fragilità in primis. Ovviamente la
voglia di sapere e capire ha motivato sia l’attenzione, sia l’ascolto attivo, sia l’apprendimento che la
voglia di “proteggersi”.
Ci si è confrontati con il difficile rapporto tra una sessualità intesa come massima espressione della libertà
di un individuo soprattutto a questa età e coni rischi ad essa connessi se non si fa adeguata prevenzione.
A lavoro ultimato, i ragazzi, alunni ed alunne hanno definito “illuminante” il lavoro che abbiamo svolto.
Alla luce dei risultati raggiunti, e considerata l’importanza sociale del progetto, riteniamo eccellenti i
risultati raggiunti in termini di obiettivi.
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