Prospettive per un efficace prassi di iniziazione

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Prospettive per un efficace prassi di iniziazione
Prospettive per un efficace prassi di iniziazione cristiana
Marina Massa, 03 dicembre 2016
d. Carmelo Sciuto
Prospettive per un efficace prassi di iniziazione cristiana
Schema
Introduzione
1. Per una Chiesa “in uscita” la complessità del momento in cui viviamo
a) L’iniziazione cristiana (=IC) in Italia: “sfida cruciale” e “grande cantiere aperto”.
b) La catechesi «primo atto educativo della Chiesa nell’ambito della sua missione
evangelizzatrice» (Educare alla vita buona del Vangelo, n. 39).
c) L’evangelizzazione: “compito urgente” e “opzione prioritaria” per la pastorale. Per la
Chiesa è un dovere evangelizzare, ma è anche una risposta alle sfide che le provengono dal
mondo di oggi in accelerata trasformazione.
d) Il paradosso italiano: la richiesta “per tradizione“ di sacramenti e servizi religiosi.
e) In un periodo di faticosa transizione (Montisci).
2. Da dove veniamo
a)
La catechesi nella Chiesa italiana post-conciliare: dal Catechismo per la dottrina cristiana,
a quello per la vita cristiana, che per i fanciulli e i ragazzi prende il nome di Catechismo
per l’iniziazione cristiana.
b) Il modello d’iniziazione proposto dai catechismi e utilizzato nella prassi: articolato in tre
tappe e caratterizzato da cinque aspetti.
c) Un’IC indirizzata ai piccoli (puerocentrismo) e orientata alla buona ricezione dei
sacramenti.
d) Il modello tridentino di parrocchia: la cura animarum.
e) Il modello di inculturazione della fede che contava su tre grembi generatori della fede: la
famiglia, la scuola e il paese (Biemmi).
3. Cosa è cambiato?
a) Praticamente tutto! Il paese… la scuola… la famiglia…
b) L’implosione del catechismo settimanale: l’autocolpevolizzazione di catechisti e parroci; la
colpevolizzazione di ragazzi, famiglie e società (Biemmi).
c) Tre grandi “conversioni pastorali”:
- da una pastorale per la “cura delle anime” ad una missionaria nella linea del PA;
- la configurazione della catechesi secondo il modello di IC ad ispirazione catecumenale;
- la centratura dell’annuncio sulla persona e gli snodi fondamentali della sua esistenza.
4. Il cammino dell’ultimo decennio sull’IC
a) La progressiva stesura delle tre Note pastorali sull’IC.
b) La Seconda Nota e la Guida per l’itinerario catecumenale dei ragazzi.
c) Nel decennio 2000-2010 molte parrocchie e diocesi italiane hanno dato vita a
sperimentazioni di cammini iniziatici, con proposte diverse comprendenti sia un percorso
ordinario, sia l’itinerario catecumenale, sia la catechesi familiare o gli itinerari proposti da
movimenti e associazioni1.
5. Sei passi per un cammino di rinnovamento
5.1. Per una Chiesa “in uscita”
a. Ripensare l’IC secondo l’ispirazione catecumenale
1
Per un saggio esplorativo delle maggiori esperienze presenti oggi Italia, cfr. C. SCIUTO, Rinnovare l’iniziazione cristiana:
possiamo fare così. I criteri del “cambiamento”, Edizioni Dehoniane, Bologna 2016.
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Prospettive per un efficace prassi di iniziazione cristiana
Marina Massa, 03 dicembre 2016
d. Carmelo Sciuto
b. Offrire un Primo annuncio ai fanciulli/ragazzi
c. Proporre un Secondo annuncio agli adulti coinvolti
d. Promuovere la pastorale battesimale e delle “prime età”
5.2. In una comunità “grembo” della fede
a. Il sostegno della chiesa diocesana
b. La parrocchia “luogo ordinario” dell’IC
c. Ri-attivare i soggetti del rinnovamento (parroco, CPP, gruppo di accompagnamento,
gruppo di catechesi…)
d. La dimensione comunitaria dell’IC
5.3. Con la famiglia coinvolta e accompagnata
a. Riscoprire il ruolo primario nell’educazione dei figli
b. Risvegliare la fede
c. Coinvolgere progressivamente
d. Rivalutare il ruolo dei nonni
5.4. I ragazzi protagonisti del loro cammino
a. Pensare una catechesi esperienziale
b. Progettare itinerari differenziati
c. L’attenzione ai disabili
5.5. Attraverso una formazione alla globalità della vita cristiana
a. Scandire i percorsi in itinerari
b. Collegare e articolare in tappe le varie esperienze
c. Aprire alla formazione permanente e alla presenza nel mondo
5.6. Ridando centralità alla domenica e all’Eucaristia
a. La domenica: giorno del Signore, della comunità e dell’iniziazione
b. L’Eucaristia: luogo e tempo privilegiato del percorso
Conclusione
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