Scheda del film

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Scheda del film
Agiscuola
Giurie Premio “David Giovani”
a.s. 2008-2009
Enna - Giardini Naxos - Mazara del Vallo - Messina
San Giovanni La Punta - Sciacca - Termini Imerese
regia: Matteo Garrone
Sinossi:
Potere, soldi e sangue. Questi sono i “valori” con i quali gli abitanti della provincia di Napoli e Caserta, devono scontrarsi
ogni giorno.
Quasi sempre non puoi scegliere, quasi sempre sei costretto a obbedire alle regole del Sistema, la Camorra, e solo i più
fortunati possono pensare di condurre una vita “normale”. Cinque vicende s’intrecciano in questo paesaggio violento, un
mondo spietato, apparentemente lontano dalla realtà, ma ben radicato nella nostra terra.
Don Ciro è il sottomarino. Paga le famiglie dei detenuti affiliati al suo clan, che comanda incontrastato il territorio.
Scaltro, discreto, svolge il suo compito senza mai immischiarsi. Ma quando questo potere si sfalda non sa più da chi
deve prendere ordini e deve pensare alla propria sopravvivenza.
Totò ha tredici anni e non vede l’ora di diventare grande. Così, gradino dopo gradino, fa il suo apprendistato nella scuola
della vita, finché un giorno si trova a dover prendere una decisione, una scelta dalla quale non potrà tornare indietro.
Marco e Ciro credono di vivere in un film di Brian de Palma, ma sono solo due cani sciolti che con le loro bravate disturbano la routine degli affari del “sistema”.
Roberto si è laureato e ha voglia di lavorare. Franco gli offre una grande opportunità, un lavoro sicuro e con grandi prospettive di guadagno: un lavoro nel campo dei rifiuti tossici. Un lavoro troppo scomodo per la coscienza di Roberto.
Pasquale è un sarto eccellente che lavora grazie agli appalti delle case d’alta moda in una piccola fabbrica a nero. La
concorrenza cinese gli propone di insegnare i segreti del mestiere ai suoi operai. Sedotto e gratificato dalla richiesta, accetta, compromettendo la propria vita.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Regia: Matteo Garrone
Soggetto: dal romanzo di Roberto Saviano “Gomorra – Viaggio nell’impero economico e
nel sogno di dominio della camorra”
Sceneggiatura: Maurizio Braucci, Ugo Chiti, Gianni Di Gregorio, Matteo Garrone, Massimo Gaudioso, Roberto Saviano
Fotografia: Marco Onorato
Montaggio: Marco Spoletini
Scenografia: Paolo Bonfini
Costumi: Alessandra Cardini
Produzione: Domenico Procacci per Fandango in collaborazione con Rai Cinema e Sky
Distribuzione: 01 Distribution
Attori: Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo, Gigio
Morra, Salvatore Abruzzese, Marco Macor, Ciro Petrone, Carmine Paternoster
durata: 2h 15’
Spunti di riflessione
1) Wolfgang Goethe, in un incontro fra Mefistofele e Faust, parla dell’“ineluttabilità del male”. Se questo ragionamento è
valido per il demonio che vuole “impadronirsi” di un’anima, ritenete sia valida per tutti coloro che agiscono in “Gomorra”,
coscienti o incoscienti che siano del male che commettono? Oppure, ove questi si fossero trovati dalla nascita, in una
situazione diversa, siete dell’opinione che, forse, non avrebbero fatto parte del mondo “ineluttabile” di “vinti” in cui sono nati
e stanno vivendo? Soma e gene a confronto. Commentate.
2) Quanto, secondo voi, è stato difficile rendere in immagini, parole, rumori, suoni e musica un testo, scritto verbalmente,
già “visivo di per sé”, come quello di Saviano?
3) Matteo Garrone, il regista, è anche co-sceneggiatore, con Maurizio Braucci, Ugo Chiti, Gianni Di Gregorio, Massimo
Gaudioso, del film. Co-sceneggiare, e dopo dirigere, un’opera filmica per un autore è una facilitazione nel lavoro o un impegno più coinvolgente e difficile?
4) Trarre da un libro un film è in genere piuttosto difficoltoso perché, il passaggio dal codice verbale scritto al codice
audiovisivo, richiede notevoli condizionamenti. Se avete letto “Gomorra” di Roberto Saviano, ritenete che il film risponda in
tutto o in parte al testo scritto?
5) Molti scrittori che vedono i loro libri trasformati in opere audiovisive, ritengono necessario accettare modifiche purché
rimanga intatto “lo spirito” del loro testo. Altri chiedono maggior rispetto per la loro opera e altri ancora si disconoscono dal
film, tratto dal loro scritto. Quanto secondo voi “colui che scrive” può accettare condizionamenti o non riconoscersi,
attraverso un codice diverso, in ciò che “vede”?
6) La camorra (Campania), la mafia (Sicilia), la ‘ndrangheta (Calabria) e la sacra corona unita (Puglia) sono termini specificatamente usati in Italia. La parola mafia ha invece oltrepassato i nostri confini: oggi c’è la mafia russa, la mafia cinese,
ecc. Perché questa diffusione? Approfondite l’argomento sia storicamente che sociologicamente.
7) La camorra, di cui parlano Saviano e Garrone, è estesa soprattutto nelle provincie di Napoli e di Caserta. E’ divisa in clan
con un capo, i suoi luogotenenti, la cosiddetta manovalanza e tutti coloro che, in veste diversa, collaborino con i vertici. Il
tradimento al clan è punito con la morte, ormai (e prima era diverso) non solo per il colpevole ma anche per i membri della
sua famiglia. Quanto queste forme di rispetto per i familiari (soprattutto donne e bambini) è venuto a mancare e non solo tra
i camorristi? Effettuate ricerche in merito.
8) La lotta all’interno di un clan (e il mondo animale insegna) inizia quando qualcuno che ambisce al potere, pone in
discussione la figura del “capo”. E’ quanto viene narrato da Saviano e da Garrone: la lotta nel clan tra i vecchi capi e i
giovani scissionisti. Questo scontro che coinvolge completamente un quartiere rende vittime e colpevoli, sia pur con
modalità diverse, tutti coloro che vi abitano. Perché? E come?
9) I personaggi principali:
a) Totò e (pur se in un solo momento del film) Simone: due ragazzi che, ineluttabilmente, hanno la consapevolezza che tra
loro ci sarà guerra. Non sanno e, soprattutto, non possono e non vogliono fuggire dall’orribile realtà che vivono. Quando e
come questa realtà coinvolge Totò?
b) Don Ciro, l’uomo che, a nome del clan, distribuisce e preleva denaro. E il contabile del Male e prova a non farsi coinvolgere fino a che… Quando i suoi “non voler vedere” e “non voler sentire” si infrangono di fronte al pericolo, alla vergogna e
al dolore?
c) Maria, la donna condannata a morte contro le vecchie regole camorristiche e mafiose, perché il figlio ha tradito, viene uccisa per un suo eccesso di fiducia verso colui che crede un amico. Quanto la “fiducia” nell’altro ha valore in un mondo come
quello di Gomorra?
d) Franco, un faccendiere che lavora nel campo dei rifiuti tossici, vendendo spazi della Campania per accogliere e
nascondere veleno, consapevole che quello che fa porterà alla morte centinaia di persone e che coinvolge freddamente un
gruppo di bambini in un lavoro, abbandonato dagli adulti. Egli è forse la rappresentazione più fredda e cinica di tutta la
storia. Siete d’accordo? Commentate.
e) Roberto, collaboratore di Franco che lo abbandona, nel momento in cui si rende conto che è un avvelenatore di uomini e,
nell’andarsene, gli dice: “Per salvare un uomo a Mestre, uccidi un’intera famiglia a Mondragone”. La risposta di Franco è
tremenda nella sua spietatezza. Commentate.
f) Pasquale, il sarto, l’unico oltre a Roberto che ha il coraggio di abbandonare un mondo crudele e malefico. E’ il
personaggio che, forse fa più tenerezza. Siete d’accordo? Esprimete la vostra opinione in merito.
g) Iavarone, il datore di lavoro di Pasquale che è la chiara dimostrazione dei potenti tentacoli della mafia attraverso l’usura.
Iavarone è una vittima o un carnefice oppure vittima e carnefice insieme?
h) Xian e i suoi cinesi ovvero l’evidenziazione di un enorme mondo di lavoro sommerso in Italia, legato ai falsi delle “griffe”
più famose, riprodotte in serie. Effettuate ricerche in merito.
i) Marco e Ciro, due giovani che pensano di essere invincibili, di avere il mondo in mano e che cadono vittime degli adulti
non conoscendo il motto shakespeariano “la sicurezza è il peggior pericolo”. Commentate.
j) Zì’ Bernardino, mafioso, potente e terrorizzante che, prima non vuole la morte di Marco e Ciro per non “svergognare il suo
clan davanti al quartiere, uccidendo due ragazzi ma che poi alle sue regole… Zì Bernardino è forse la persona che, nella
storia mette più timore e che, per come è descritto visivamente, provoca una sensazione di nausea. Qual è la vostra
opinione in merito?
10) C’è una scena in “Gomorra” in cui davanti a un padre morente una famiglia vende a Franco la propria terra per
avvelenarla. La trattativa fa rabbrividire come fa rabbrividire l’omicidio di Marco e Ciro e… Commentate inserendo nella
vostra disamina altre scene che vi hanno coinvolto negativamente.
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scheda N.
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