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Il bettolaio del Re
di Maurizio Tessaro
Jean Mercier attendeva nel corridoio degli specchi di essere ricevuto dal Re.
Luigi XIV era noto per i suoi insaziabili appetiti. Si sapeva delle sue amanti e dei suoi amori.
Jean Mercier era il fornitore dei vini reali.Il piccolo mercante superò la soglia della stanza dove il Re
stava seduto a capotavola sfogliando delle carte.
Jean Mercier si era fermato sulla soglia e aveva fatto l’inchino.
-Venite avanti, Monsieur Mercier. Permettete qualche istante e sono da voi.-Certo Vostra Maestà.Ai vostri ordini-esordì Monsieur Mercier senza alzare gli occhi.
-AvvicinateviMonsieur Mercier si avvicinò al tavolo del Re, senza sedersi. Nessuno poteva sedersi senza
l’autorizzazione del Re.
Il Re scosse un campanello d’argento e una figura magra e allampanata entrò da una porticina sul retro
mimetizzata su un muro e nascosta da un arazzo con scene di caccia.
-Abbiamo una delicata missione da affidarvi- esordì il tristo figuro.-Voi siete spesso in viaggio per affari, frequentate i castelli e le abbazie, dove vendete il vostro vino
migliore a vescovi e abati Voi porterete alcune missive scritte dal Re per il marchese di Aubrigny. Le
lettere portano il sigillo reale e a nessuno, pena la morte, è permesso aprirle o leggerle.Il Re vi augura
buon viaggio.Giunto a una locanda si fermò, legò il cavallo ad un ciondolo di ferro che pendeva da una colonna poco
distante e si sedette su una panca sotto un pergolato di glicini. Un ragazzetto uscì e gli si avvicinò:”Del
vino Monsieur?”
-Si, e chiama l'oste
-Certo Monsieur.Il ragazzetto sparì all’interno della bettola. Poco dopo tornò con un vassoio e una pinta di Borgogna.
Pose il vino sul tavolo e lo versò in un bicchiere.
Poco dopo usci l'oste.
- Ti vedo stanco.Cosa ti succede?-Niente?-Con quell’ aria la vuoi dare a bere a me che ti conosco da una vita, da quando ragazzini giocavamo nel
campetto dietro la Chiesa di Sain Germain.-Il Re-Cosa?! II Re? Non lo servi bene? Si rifiuta di pagare il tuo vino? E’ irritato perché qualche amante non
ha trovato il tuo Borgogna di suo gradimento?-Noh, il Re paga bene. Luigi tratta bene chi lo serve.Lettere- disse il mercante di vino .
-Lettere? !-Si, consegnatemi da Capo della Polizia segreta del ReL’oste aveva un pozzo. Si diceva che fosse stato scavato dai Romani quando Parigi non era Parigi , ma
Lutetia Parisiorum. Forniva un’acqua pulita, limpida, chiara, molto fresca d’estate, oppure gelida
d’inverno.L'oste la usava per metterci in fresco le sue bottiglie di vino.
Prese una bottiglia da un orcio pieno di acqua fresca e la stappò. Era un vinello frizzante, dal vago
sapore di fragole.
-Questo vino è medicinale, è migliore di un elisir.-Volevi dirmi qualcosa a proposito di certe lettere?-
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-Si-Allora vieniPassarono sotto una scala che portava al piano superiore . L’oste aprì una porticina e si trovarono in un
bugigattolo mal illuminato., sui muri , ben allineate c'erano alcune piccole botti da cui proveniva una
fragranza di mosto.
-Adesso puoi parlare-Bene. Sono stato convocato dal Re, anzi dal capo della polizia segreta.. Un personaggio tutto vestito di
nero e dall’aria cupa e tetra. Il Re sa dei miei viaggi e altre volte mi ha affidato importanti missive per
illustri personaggi. Missive che non avrebbe mai affidato a un corriere reale .Un corriere reale è
facilmente individuabile e corruttibile. Basta poco, un bicchiere di vino, per fargli perdere la testa.
Volevo chiederti se tu puoi tenere qui queste lettere fino a domani. –
Monsieur de Mercier estrasse un pacco legato con un nastro azzurro .
L’oste ricevette il pacchetto con religiosa devozione.
-Ci penso io a nasconderle.Questa casa è molto antica. Le fondamenta sono state costruite dai Romani.L'oste nascose le lettere sotto le botti. Una domestica in quel momento comparve sulla
porta osservando in silenzio.
Il giorno dopo il mercante di vino tornò.
Il fascio di lettere era scomparso.
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