Anno VII - Numero 2 - Vatican City State

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Anno VII - Numero 2 - Vatican City State
11 Settembre 2013 - ANNO 7 | N.2
NOTIZIE DI VARIA VATIC ANITÀ - FOGLIO INFORMALE PER I DIPENDENTI DEL GOVERNATORATO
NOVITÀ
IN GOVERNATORATO
L
o scorso 24 agosto S.E. Mons. Giuseppe Sciacca, Segretario Generale, è stato nominato da Papa Francesco
Segretario aggiunto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Mentre formuliamo i migliori auguri per la
nuova missione, desideriamo ringraziarlo per la sua presenza
ed il suo servizio presso il Governatorato, ricordando i suoi
modi estroversi, carichi di simpatia.
Il 30 agosto 2013, poi, il Papa ha nominato Segretario Generale del Governatorato il Rev. Padre Fernando Vérgez, L.C.
Primo non italiano ad assumere questa responsabilità, P.
Fernando è nato in Spagna, a Salamanca, il 1° marzo 1945.
Ordinato Sacerdote nella Congregazione dei Legionari di
Cristo il 26 novembre del 1969, inizia il servizio alla Santa Sede
il 1° agosto 1972 presso la Congregazione per i Religiosi e gli
Istituti Secolari; nel 1984 passa al Pontificio Consiglio per i Laici,
seguendo il Servo di Dio Cardinale Eduardo Francisco Pironio,
del quale dal 1975 è segretario privato. Nel giugno del 2004
è stato nominato Capo Ufficio dell’Ufficio Internet della Santa
Sede, poi inglobato, nel febbraio 2008, nella Direzione delle
Telecomunicazioni, della quale diventa Direttore.
Facendo dunque già parte della grande famiglia del Governatorato, Padre Vérgez è conosciuto e stimato da molti di
noi. Oltre all’incarico di Segretario Generale, P. Fernando
conserva, per volontà del Santo Padre, anche quello di Direttore delle Telecomunicazioni.
A P. Vérgez vanno, con il nostro caloroso
benvenuto e l’assicurazione della nostra leale
collaborazione, i migliori auguri per l’importante compito che il Santo
Padre gli ha affidato!
E.H.
11 Settembre 2013
Indice
3 Cari amici
4 Mi-ka-el chi è come Dio?
6 Il Marchese di Ischia di Castro
9 La Santa Messa con Papa Francesco
10 Notizie dall’Ufficio dei Patrons
12 Da non perdere!
13 Notturni d’arte all’insegna del bello
da vedere...e da sentire
14 Alla scoperta del territorio dove
convergono gli assi
18 Congedo Bonarelli e Maritan
19 Il concerto d’organo del M° Simone Baiocchi
20 Un saluto pieno di nostalgia
Poesia dedicata al Corpo
della Gendarmeria
21 Lo Sport in Vaticano
22 Vecchi e nuovi amici in Vaticano
REDAZIONE:
Dott.ssa arch. Barbara Cappellato
(Ufficio Progetti, DST)
23 Notizie liete e ... tristi
IMPAGINAZIONE:
Roberto Cortesini
(UFN, Governatorato)
STAMPA:
Tipografia Vaticana
Notizie utili
L’Em.mo Card. Presidente riceve tutti i dipendenti, previa telefonata (tel. 82505)
Il Rev.do Segretario Generale riceve tutti i dipendenti, previa telefonata (tel. 83158).
Si ricorda che il notiziario All’Ombra del Cupolone è accessibile
anche dal sito www.vaticanstate.va/IT/Cupolone.
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All’Ombra del Cupolone
© Servizio Fotografico de L’Osservatore Romano
C
ari Amici,
mentre inizio il mio servizio al Governatorato, desidero condividere
con voi le parole del Santo Padre nell’udienza concessami mercoledì 28
agosto 2013, quando mi convocò per comunicarmi la nomina a Segretario
Generale.
Nel corso del dialogo, cordiale e diretto, Gli dissi: “Mi permetta, Santo Padre, di manifestarLe brevemente i miei sentimenti in questo momento: posso assicurarLe che non ho mai immaginato o pensato a questo incarico, né
tantomeno l’ho desiderato. Al contrario, è una responsabilità che mi costa
accettare, e lo faccio con timore e trepidazione, ponendo piena fiducia
nel Signore e in Maria nostra Madre. Quale Direttore delle Telecomunicazioni del Governatorato, ho collaborato con tre Segretari Generali, e conosco
un poco l’impegno che tale missione richiede. Nel contempo, Santo Padre,
non posso nascondere che la fiducia riposta in me mi onora e mi commuove, non tanto nei confronti della mia persona quanto piuttosto per il servizio
che ho prestato alla Santa Sede per 41 anni. Questo Suo gesto genera in
me un impegno speciale; Le prometto pertanto totale fedeltà e dedizione.
So che non sarà facile, Santo Padre, ma può contare sulla mia totale obbedienza alle Sue indicazioni”.
Il Santo Padre mi rispose di iniziare il mio lavoro con serenità e tranquillità e
mi assicurò le Sue preghiere, affermando di essere a conoscenza del peso
che tale incarico comporta.
Proprio la fiducia del Santo Padre nei miei confronti mi ha consolato ed incoraggiato ad accettare e a dedicarmi pienamente alla nuova missione.
Farò del mio meglio, lavorando sotto la guida sapiente del Cardinale Presidente, al quale mi unisce anche una lunga conoscenza e consuetudine,
avendo lavorato con lui come Direttore delle Telecomunicazioni.
In questi giorni mi sono trasferito nel nuovo ufficio, ma mi sento ancora in
regime “di rodaggio”, giacché debbo vedere come armonizzare i due incarichi a me affidati.
Stendo la mano e chiedo a tutti la preghiera, l’aiuto e la collaborazione
per poter svolgere al meglio il compito che il Santo Padre mi ha affidato.
Spero di potervi conoscere personalmente nelle varie Direzioni ed Uffici che
mi riprometto di visitare nelle prossime settimane e porgo a voi e alle vostre
famiglie un cordiale saluto e l’augurio di ogni bene nel Signore.
di P. Fernando Vergez, L.C. Segretario Generale
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11 Settembre 2013
MI-KA-EL
CHI È COME DIO?
Direzione dei Servizi Tecnici
“N
ei Giardini Vaticani
ci
sono
diverse
opere artistiche. Questa,
che oggi si aggiunge, assume però un posto di particolare rilievo, sia per la collocazione, sia per il significato che esprime. Infatti non è
solo un’opera celebrativa,
ma un invito alla riflessione
e alla preghiera, che si inserisce bene nell’Anno della
fede”
Con queste parole il Santo
Padre Francesco ha iniziato,
il 5 luglio, il Suo discorso per
l’inaugurazione di un nuovo
monumento dedicato a San
Michele Arcangelo e per la
consacrazione dello Stato
della Città del Vaticano al
principale difensore della
fede ed a San Giuseppe.
Il 5 Luglio è stato quindi un
giorno speciale per la Città
del Vaticano ed a renderlo ancora più straordinario
è stata l’ inaspettata partecipazione di Benedetto XVI
alla cerimonia.
Poco prima dell’inizio della
celebrazione il Papa emerito,
invitato da Papa Francesco,
è giunto sul luogo ed è stato
accolto con immutato affetto dai presenti e dal personale del Governatorato. Il
Papa Francesco, arrivato subito dopo, e il Papa emerito
sono rimasti vicini per tutta la
cerimonia, prendendo posto
su due poltrone collocate
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davanti al monumento trasformando l’evento in un
momento divenuto ormai
“storico” per la sua unicità.
La statua di San Michele
Arcangelo, collocata in
un’area
verde
all’inizio
della salita che conduce ai Giardini Vaticani in
prossimità del Palazzo del
Governatorato, è un’opera monumentale commissionata dal Presidente emerito del Governatorato, il
Cardinale Giovanni Lajolo,
per celebrare l’Arcangelo
Michele.
L’opera è stata realizzata
dall’artista
pugliese
Giuseppe Antonio Lomuscio,
vincitore del concorso indetto dal Governatorato nel
2011, secondo il giudizio autorevole di una Commissione
di esperti composta dal
Direttore dei Musei Vaticani,
Prof. Antonio Paolucci, e il
Prof. Nesselrath, dal Direttore
dei Servizi Tecnici, l’ing. Pier
Carlo Cuscianna, e l’arch.
Giuseppe Facchini e dalla
Dott.ssa Barbara Jatta per
la Biblioteca Apostolica
Vaticana.
Il monumento si configura
in un gruppo scultoreo realizzato in bronzo per fusione
a cera persa. L’Arcangelo
è rappresentato secondo
l’iconografia
tradizionale:
alato e con la lancia con
cui sconfigge il demonio.
All’Ombra del Cupolone
Incontro dei
due Papi
all’inaugurazione
della statua
dedicata
a San Michele
Arcangelo.
Foto di
Biagio
Tamarazzo
“L’immagine è una metafora del trionfo del Bene
sul Male, della Luce sulle
Tenebre. Nel monumento
l’Arcangelo ed il demone
hanno le stesse proporzioni,
la stessa postura ma diversa
espressività dei corpi che si
muovono e si contrappongono in uno spazio simbolico, quasi fossero legati l’uno
al cielo e l’altro alla terra”.
Così l’artista ha illustrato il significato della sua opera.
Il Cardinale Lajolo ha poi aggiunto, durante il suo discorso, che l’arcangelo Michele
è «qui raffigurato prendendo
a prestito i tratti eroici di una
figura umana, mentre Satana, da lui sconfitto, è rappresentato con una figura della
medesima forma, ma rovesciata e deturpata, come
conseguenza del peccato»
(L’Osservatore Romano, 6 luglio 2013, p. 7).
« Il contrasto» scrive ancora Lomuscio, « non può che
favorire e accentuare il risalto dell’Arcangelo che si
eleva trionfante [...], mentre il ribelle è in basso con la
schiena riversa su una sfera.
Su di essa, lungo una linea
che la divide, come fa l’equatore con il globo terrestre» si legge la frase di Gesù
Et portae inferi non prevalebunt (Le porte degli inferi
non prevarranno) e si distingue chiaramente « il rilievo
di una formina quadrangolare con l’impronta di una
mano che si apre [...] in un
gesto simbolico di bisogno e
accoglienza».
Il gruppo scultoreo poggia
su un basamento in travertino romano, anch’esso ideato
dall’artista. La struttura è costituita dall’intersezione di due
elementi: un parallelepipedo ed un corpo stilizzato che
vuole richiamare la forma di
una mitria. I due corpi poggiano su due gradini, il più grande a forma di una goccia
ricollegandosi alla simbologia dell’acqua, fonte e origine della vita. Ai lati del pilastro centrale sono presenti
due bassorilievi in bronzo che
riproducono gli stemmi Papali
di Benedetto XVI e di Papa
Francesco.
Alla straordinaria cerimonia che si è conclusa con la
benedizione di Papa Francesco, erano presenti tra
gli altri i Cardinali Giuseppe
Bertello, Presidente del Governatorato, Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, Sandri, Vegliò e Calcagno, gli
Arcivescovi Becciu, Mamberti, Gänswein e Pichierri, il Vescovo Sciacca, allora Segretario Generale del
Governatorato, i Monsignori Wells, Xuereb e Pedacchio
Leaniz e, naturalmente, il
benefattore, il Sig. Claudio
Chiais che, con la sua generosità, ha contribuito a rendere indimenticabile questa
circostanza.
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11 Settembre 2013
IL MARCHESE
DI ISCHIA DI CASTRO
di Sandro Barbagallo
L
a recente acquisizione, da parte dei
Musei Vaticani, di un ritratto di Antonio
Canova realizzato nel 1793 da Maria Luigia
Giuli, ci offre l’occasione per ricordare non
solo l’artista, che da massimo esponente del
Neoclassicismo si guadagnò il soprannome
di “Nuovo Fidia”, ma soprattutto l’Ispettore
Generale delle Antichità e delle Arti dello
Stato della Chiesa, che dal 1802 al 1822 tutelò e valorizzò le collezioni pontificie.
Nipote dello scultore Pasino Canova, Antonio nacque a Possagno il primo novembre
del 1757. Rimasto orfano del padre ad appena quattro anni, mentre la madre contraeva un nuovo matrimonio con Francesco
Sartori, lui rimase a Possagno con il nonno
che, avendo intuito la vocazione all’arte, lo
guidò nei suoi primi passi alla scultura.
Dopo aver suscitato meraviglia, verso i sette anni di età, incidendo nel burro un leone
durante una cena a casa del senatore Giovanni Falier, intuendo il suo grande talento, il
padrone di casa si interessò affinché venisse
avviato ad un’idonea formazione artistica.
Introdotto, quindi, nel mondo veneziano ricco di fermenti artistici e culturali, ma ancora
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legato al Rococò, dopo aver studiato disegno all’Accademia, esercitandosi sui calchi
della Galleria di Filippo Farsetti, appena diciottenne, nel 1775, aprì una sua bottega
d’arte, dove cominciò quell’ascesa artistica
che lo rese famoso in tutta Europa.
A ventidue anni si trasferì a Roma, andando
ad abitare a Palazzo Venezia presso l’ambasciatore veneto Girolamo Zulian, grande
appassionato d’arte.
In un clima da capitale della cultura, quale
era Roma nel Settecento, inizia a studiare
la statuaria antica frequentando l’Accademia di Francia. Intanto stringe amicizia con
i maggiori protagonisti dell’arte neoclassica, facendo proprie le teorie artistiche di
“nobile semplicità” e “quieta grandezza” di
Winckelmann. Cresciuto come artista, l’ambasciatore Zulian gli fa avere le prime commissioni, ordinandogli personalmente le statue di Teseo sul Minotauro (1781) e quella di
Amore e Psiche (1793), che mostrano quanto l’artista sia riuscito ad incarnare gli ideali
neoclassici di bellezza. Quale cantore della
bellezza ideale, è in questo periodo che la
sua arte e il suo genio iniziano ad influenza-
All’Ombra del Cupolone
1.
re la scultura dell’epoca, tanto da ricevere
l’incarico per realizzare i monumenti sia per
Clemente XIII, in San Pietro, che per Clemente XIV, nella Basilica dei Santi Apostoli.
Nel 1803 acquista intanto un palazzo nel
centro storico di Roma, in Via delle Colonnette 26, dove organizza un suo atelier,
tutt’ora esistente, e dove riceve importanti
personalità.
Durante la Campagna d’Italia, Napoleone
Bonaparte aveva designato Canova come
suo ritrattista ufficiale ma, pur realizzando
molti ritratti dell’imperatore, rifiutò sempre di
diventare l’artista della corte francese.
Anche se il periodo napoleonico fu per Canova artisticamente molto fecondo, non
condividendo le ruberie né l’occupazione
di Roma da parte dei francesi, abbandona
la città per fare ritorno a Possagno, suo paese natale, dove resterà per due anni, dedicandosi quasi esclusivamente alla pittura.
A Bologna, infatti, il 23 giugno del 1796 Napoleone aveva obbligato Pio VI a firmare
un umiliante armistizio con la cessione alla
Francia di Bologna, Ancona e Ferrara, il versamento di 21 milioni di scudi e la consegna
di 100 opere d’arte, tra quadri e statue. La
cui scelta, ovviamente, venne affidata ad
appositi commissari inviati da Parigi, che
avrebbero fatto anche una cernita di 500
manoscritti della Biblioteca Vaticana.
Papa Pio VI decise di contrattaccare, ma
l’esercito pontificio venne sconfitto ancora
una volta. È così che, dopo aver depredato il Santuario di Loreto, appropriandosi
persino dell’antica effige mariana, dopo
l’armistizio di Tolentino del 24 febbraio 1797,
l’esercito napoleonico occupava Roma,
saccheggiandola.
Deposto il papa, che morirà nell’agosto del
1799 nella fortezza di Valence, viene proclamata la repubblica e così iniziano le “spoliazioni”.
La Campagna d’Italia fece di Napoleone
un eroe, tanto che per celebrare le sue vittorie il Direttorio organizzò una festa di tripudio, rimasta storica, perché a Parigi la folla
assistette attonita a un vero e proprio corteo
trionfale di sublimi opere d’arte, che si snodava per chilometri.
All’inizio, su grandi carriaggi decorati con
nastri e fogliame, c’erano le statue del Nilo
e del Tevere, asportate dai Musei Vaticani,
seguite poi dai quattro cavalli bronzei rubati a Venezia nella Basilica di San Marco.
Poi c’erano La Trasfigurazione di Raffaello,
La Crocefissione di S. Pietro di Guido Reni,
La Madonna della Vittoria di Mantegna, Le
nozze di Cana del Veronese, la Venere dei
Medici, il Laocoonte e l’Apollo del Belvedere, e una folla di centinaia di statue antiche,
greche e romane, sempre trafugate dai
Musei Vaticani o da altre collezioni.
Il 14 marzo 1800 Pio VII veniva eletto a Venezia, libera dai francesi, e quattro mesi dopo
il conclave faceva rientro a Roma, nominando suo segretario di stato il card. Ercole
Consalvi.
Quando l’astro di Napoleone cominciò finalmente a spegnersi, subito dopo la sconfitta catastrofica di Waterloo, tutte le nazioni inviarono a Parigi i propri commissari per
sgomberare il Louvre e riportare a casa le
opere d’arte.
D’intesa con Pio VII il card. Consalvi nominò delegato pontificio proprio Antonio Canova, che dopo esser divenuto Principe
dell’Accademia di San Luca, dal 1802 svol-
1. Il Laocoonte
e l’Apollo del
Belvedere nel
corteo trionfale
organizzato
nelle strade di
Parigi.
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2. I capolavori
di Raffaello dei
Musei Vaticani
ad arredo del
Louvre
il giorno delle
nozze di
Napoleone
2.
geva anche l’incarico di Ispettore Generale
delle Antichità e delle Arti.
Pur dovendo fare delle scelte, poiché il rientro delle opere doveva essere finanziato dagli stessi proprietari, il 5 ottobre 1815 Canova
scriveva: «La mia missione è giunta a buon
fine. Sono stato autorizzato dalle potenze alleate a riportare indietro la massima parte
dei nostri capolavori».
Non avendo abbastanza fondi per poter
pagare l’intero trasporto, Canova, che intanto veniva con disprezzo chiamato monsieur l’emballeur, fu costretto a rinunciare a
parecchi capolavori, tanto che delle 506
opere di “particolare interesse artistico” inventariate, ben 248 rimasero al Louvre.
Dopo il rientro a Roma, quale segno di riconoscenza per l’impegno nella difesa dell’arte, il Papa gli conferì il titolo di Marchese di
Ischia di Castro.
I buoni rapporti tra Pio VII e Canova permisero quindi di attuare tutta una serie di
iniziative, volte al miglioramento e all’ampliamento dei Musei Vaticani. Sarà sotto
la direzione di Canova, infatti, che verrà
creato il Museo Chiaramonti, riorganizzata
la Galleria Lapidaria, restaurati gli Arazzi di
Raffaello che i francesi avevano svenduto
a dei rigattieri, prolungata la galleria dei
Candelabri, riveduta la Pinacoteca, avviata la Collezione Egizia…
La mattina del 13 ottobre 1822, Canova
moriva mentre si trovava a Venezia, lasciando erede del suo consistente patri-
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monio il fratellastro, mons. Giovanni Battista Sartori, Vescovo di Mindo, che destinò
tutto alla fondazione di un collegio per
i bambini poveri a Possagno, ancora esistente.
Divenuto il principale artefice del “risorgimento” della scultura e, più in generale,
delle arti moderne, la fama di Canova si
è tradotta in una vasta serie di suoi ritratti,
tanto che il suo segretario, Melchiorre Missirini, ne elencò ben quaranta: da quello
di Hugh Douglas Hamilton a quello di Angelica Kauffmann, François Xavier Fabre,
Giovan Battista Lampi, Gaspare Landi, Giuseppe Bossi, Andrea Appiani, Rudolph Suhrland, ai quali aggiungere quello di Thomas
Lawrence, riprodotto in venti copie.
Se l’Autoritratto degli Uffizi, eseguito in pittura dallo stesso Canova nel 1790, era un
saggio del ritratto “parlante” di ispirazione
illuminista e mengsiana, ossia privato degli
orpelli descrittivi, quindi unicamente rivolto
a fissare un momento transitorio, rivelatore
della personalità nel rispetto della verità della fisionomia, anche il ritratto di Maria Luigia
Giuli rientra in questa tipologia. Il suo volto, infatti, è ripreso mobile e di tre quarti, la
bocca dischiusa e lo sguardo significativo.
La Giuli era un’amica legata da intenso
affetto all’artista. Era stata chiamata nel
1785, insieme al marito Girolamo, come
custode e governante della sua abitazione e divenne poi per lui quasi una seconda madre.
All’Ombra del Cupolone
LA SANTA MESSA
CON PAPA FRANCESCO
di Eugenio Hasler
N
ella prima mattinata dello scorso 16
aprile, il Santo Padre Francesco ha celebrato Messa per i Dipendenti degli Uffici di
Presidenza, Giuridico, Stato Civile, Anagrafe
e Notariato, Archivio di Stato, Controllo
Interno, Acquisti Beni e Servizi, nonché della Direzione della Ragioneria dello Stato.
Accompagnato
dall’Em.mo
Cardinale
Presidente, dall’Ecc.mo Mons. Segretario
Generale e dal Direttore della Ragioneria
dello Stato, il gruppo di 50 persone si è recato nella Cappella dello Spirito Santo
presso la Domus Sanctæ Marthæ, dove
Papa Francesco risiede da quando, ancora
Cardinale Bergoglio, è entrato in Conclave
per poi uscirne eletto Papa, nel tardo pomeriggio del 13 marzo scorso.
Un Messa “familiare”, offerta per il Papa
emerito Benedetto XVI che, proprio il 16 aprile, compie 86 anni: “Offriamo la Messa per
lui, perché il Signore sia con lui, lo conforti e
gli dia molta consolazione”.
Nell’omelia, commentando i testi del giorno
che parlavano del martirio di Santo Stefano,
il Papa parla della resistenza che talvolta
anche noi, nella quotidianità, opponiamo
allo Spirito Santo: “ Per dirlo chiaramente: lo
Spirito Santo ci dà fastidio. Perché ci muove,
ci fa camminare, spinge la Chiesa ad andare avanti. E noi siamo come Pietro nella
Trasfigurazione: ‘Ah, che bello stare così, tutti
insieme!’ …. Ma che non ci dia fastidio. Non
possiamo addomesticare lo Spirito Santo,
perché è la forza di Dio che ci fa andare
avanti”. E porta un esempio pratico, quello
del Concilio: “Il Concilio è stato un’opera
bella dello Spirito Santo. Pensate a Papa
Giovanni: sembrava un parroco buono e lui
è stato obbediente allo Spirito Santo e ha
fatto quello. Ma dopo 50 anni, abbiamo fatto tutto quello che ci ha detto lo Spirito Santo
nel Concilio? …… No. Festeggiamo questo
anniversario, facciamo un monumento, ma
che non dia fastidio. Non vogliamo cambiare. Di più: ci sono voci che vogliono andare
indietro. Questo si chiama essere testardi,
questo si chiama voler addomesticare lo
Spirito Santo, questo si chiama diventare
stolti e lenti di cuore”.
Parole forti, con le quali il Pontefice ci esorta
a non opporre resistenza allo Spirito Santo:
“È questa la grazia che io vorrei che tutti noi
chiedessimo al Signore: la docilità allo Spirito
Santo, a quello Spirito che viene da noi e ci
fa andare avanti nella strada della santità,
quella santità tanto bella della Chiesa. La
grazia della docilità allo Spirito Santo”.
Conclusa la Santa Messa, il Papa si è seduto
tra noi, nell’assemblea, per pregare alcuni
minuti in silenzio. Successivamente ha salutato uno ad uno tutti i presenti, regalando
sorrisi e mostrando tanta cordialità, sempre in
quello stile, semplice e familiare, che lo contraddistingue dal primo giorno di Pontificato.
I superiori hanno presentato domanda affinché a tutti i nostri colleghi del Governatorato,
un po’ alla volta, possa essere concessa questa bella opportunità.
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11 Settembre 2013
NOTIZIE DALL’UFFICIO
DEI PATRONS
di Carolina Rea
N
onostante la difficile
situazione economica
globale, i propositi e la partecipazione dei “Patrons of
the Arts” hanno continuato
ad accrescere esponenzialmente. Da un totale di 1200
membri nel 2007, abbiamo
raggiunto un numero pari
a 1900 partecipanti nell’anno appena trascorso. Simile
traguardo è parzialmente
dovuto all’apertura di nuovi
capitoli di Patrons. Nel 2007
erano presenti 14 gruppi
provenienti da tutto il mondo e 5 anni dopo abbiamo
aperto 24 capitoli in 8 differenti nazioni, alcuni dei quali
includono: Francia, Italia,
Belgio, Monte Carlo e negli
Stati Uniti Georgia, Seattle,
Philadelphia, Colorado e i
due stati della Carolina. Molte persone, essendo venute a conoscenza dell’incredibile lavoro di restauro
della Collezione dei Musei
Vaticani sponsorizzato dai
Patrons, hanno manifestato
interesse nell’essere coinvolti e nella ricerca di aiuti per
creare nuovi gruppi di patro-
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cinatori nella propria zona di
appartenenza, come è stato il caso dei nostri Capitoli
di Seattle e Washington (la
città con il più alto numero
di milionari pro capite degli
Stati Uniti). Questo gruppo
di donatori ha recentemente visitato i Musei Vaticani,
potendo osservare di persona i progressi apportati
a due dipinti di cui stanno,
attualmente, finanziando il
restauro presso i Laboratori dei Musei Vaticani. Siamo
costantemente interessati a
creare nuovi gruppi di Patrons e, ultimamente, abbiamo intrapreso un dialogo
con alcuni dei nostri membri
in Australia al fine di iniziare,
grazie all’aiuto dell’Ambasciatore Australiano presso la Santa Sede John McCarthy, il primo Capitolo di
Patrons in tale nazione.
Il team dei Patrons ha introdotto alcune nuove iniziative per incrementare
la propria visibilità e i propri contatti. Molti dei nostri
membri hanno figli che studiano all’Estero. Al fine di
coinvolgere e interessare la
nuova generazione a sostenere i Musei, abbiamo ideato un programma chiamato
“University Pass”, realizzato
specificatamente per gli
studenti che frequentano la
scuola secondaria e il college, per farli sentire personalmente coinvolti nell’opera
di restauro dei Musei Vaticani. Questo programma
ha riscosso un notevole successo e, di recente, abbiamo ospitato numerose scuole, come: Academy of the
Sacred Heart (Michigan),
Loyola High School (California), Sotheby’s Institute
(Londra), Hawthorne School
for Girls (Canada), Calumet
College of St. Joseph (Indiana). Grazie all’ottima riuscita
di questo progetto i Patrons,
attualmente, offrono una
Corporate Membership, ad
aziende e consigli direttivi,
venendo incontro a bisogni
e interessi delle società. Primo membro societario è stato il Priest for Life (New York).
Altra nuova iniziativa promossa dai Patrons è ospita-
All’Ombra del Cupolone
re specifici pellegrinaggi atti
a riunire i nostri donatori, in
veste di genitori, con i propri
figli. Durante la stagione natalizia appena trascorsa abbiamo accolto i nostri gruppi di pellegrinaggio “Feminine Beauty” e “Young Men
Preparing to Lead”, permettendo ai padri di trascorrere
del tempo da soli con i propri figli e, in egual modo, le
madri hanno avuto possibilità di trascorrere piacevoli
ore con le proprie figlie, in
un contesto Cattolico. Utilizzando come sfondo i Musei
e altre chiese Romane, sono
state esplorate le vite dei
santi e sono stati affrontati
temi che trattano specificatamente le controversie
e le pressioni con le quali i
giovani devono confrontarsi
nella società odierna, al fine
di suscitare una riflessione
spirituale. Le attività hanno
compreso i Vespri con il Santo Padre e la messa giornaliera celebrata dal Direttore
Internazionale dei Patrons of
the Arts nei Musei Vaticani,
Padre Mark Haydu, L.C.
Un modo altrettanto interessante per allargare il cerchio
di coloro che supportano la
nostra mission è partecipare
a scambi culturali con varie
istituzioni. Tra gennaio e marzo 2013, i Laboratori di Restauro del Vaticano hanno
portato a termine il restauro
di un dipinto finanziato dagli amici di S.E. il Cardinale
Francis George di Chicago,
Illinois. Il Cardinale è stato a
Roma all’inizio di Febbraio
per partecipare ad alcune
riunioni e ha avuto modo di
apprezzare i risultati di questo restauro realizzato in suo
onore. In occasione della
sua visita abbiamo avuto
modo anche di vagliare
con S.E. il Cardinale Giuseppe Bertello e il Prof. Antonio
Paolucci la possibilità di instaurare un’altra collaborazione con l’Arcidiocesi del
Cardinale George e i noti
istituti d’arte di Chicago.
L’Ufficio Patrons desidera
continuare a incrementare il
proprio impegno nella conservazione delle opere d’arte presenti nella Collezione
dei Musei Vaticani.
Tradotto da:
Chiara Anna Lorenzetti
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11 Settembre 2013
DA NON PERDERE!
di Georgina Bernett
C
are Lettrici e cari Lettori del Cupolone, arrivati a questo periodo dell’anno, parenti ed amici dall’estero spesso mi
chiedono suggerimenti su luoghi da visitare. Preferisco sempre indicare itinerari che
ho sperimentato personalmente, perciò,
curiosando tra le ricche pagine del sito dei
Musei Vaticani (http://mv.vatican.va), ho
trovato la presentazione di un percorso di
visita offerto dalla Direzione dei Musei in
occasione dell’Anno della Fede, anche in
lingua inglese! E, per di più, è gratuito se accompagnati dal proprio parroco, oppure
presentando una sua lettera attestante che
si è in pellegrinaggio. La visita che ho voluto realizzare, prima di consigliarla ad altri,
è stata a dir poco fantastica, resa di mag-
giore interesse dalla guida, Suor Emanuela,
di origini irlandesi. Anche i miei compagni
di gruppo sono rimasti entusiasti dell’iniziativa. Nonostante il gran numero di visitatori
che affollava i Musei e il clima caldo delle temperature estive, la visita si è svolta in
modo sereno e gradevole. Essendo stata,
quindi, un’esperienza positiva e arricchente
sia a livello culturale che spirituale, desidero
proporla, con lo stesso entusiasmo con cui
l’ho vissuta, a tutti coloro che, italiani e non
solo, vorrebbero approfondire il significato
dell’Anno della Fede anche attraverso le
meravigliose opere artistiche e storiche presenti nei nostri Musei. Di seguito sono riportate le opportune informazioni dal sito dei
Musei Vaticani, http://mv.vatican.va.
Come già nel 2009 - 10, in occasione dell’Anno Sacerdotale, la Direzione dei Musei Vaticani saluta con un’iniziativa
significativa l’Anno della Fede, indetto da Sua Santità Benedetto XVI dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013.
Fedeli alla loro peculiare missione, i Musei del Papa rinnovano il loro contributo alla vita della Chiesa offrendo uno speciale programma di visite guidate gratuite a tutti i pellegrini che si recheranno in Vaticano per la speciale circostanza.
Condotti da guide esperte, quali le Suore della Congregazione delle Missionarie della Divina Rivelazione, i privilegiati
visitatori “varcheranno la Porta della Fede attraverso la Bellezza”, seguendo, in tre tappe, un suggestivo itinerario di
Arte e Fede: la “Fede scolpita” nel Museo Pio Cristiano, la “Fede dipinta” nella Cappella Sistina e la “Fede professata”
nella Basilica di San Pietro.
Informazioni: Direzione dei Musei - Ufficio Servizi e Rapporti con il Pubblico
Tel. + 39 0669884676 - + 39 0669883145
Durata dell’iniziativa:
11 ottobre 2012 - 21 novembre 2013.
Itinerario della visita: Museo Pio Cristiano, Cappella Sistina, Basilica di San Pietro.
12
Sr. Emanuela
spiega gli
affreschi della
Cappella
Sistina prima
di entrare a
vederli.
All’Ombra del Cupolone
Giorni e orari di visita:
martedì ore 9.00 e mercoledì ore 13.30 (in lingua italiana); giovedì ore 9.00 (lingua inglese).
N.B. nei giorni indicati è prevista un’unica visita giornaliera. Durata della visita: 3 ore circa.
Tipologia visita:
di gruppo (max 30 persone). Lingue disponibili per la visita guidata: italiano e inglese (a seconda del giorno settimanale).
Costo della visita:
gratis, previa presentazione di apposita documentazione, rilasciata dal Parroco o da altra autorità ecclesiastica, attestante il
pellegrinaggio.
I Musei Vaticani concedono l’ingresso libero alle collezioni pontificie mentre il servizio guida è offerto dalle Suore e dai volontari della
Congregazione delle Missionarie della Divina Rivelazione. La società Antenna International fornisce gratuitamente gli apparecchi
auricolari.
Prenotazione visita:
+ 39 0669884676 - + 39 0669883145; oppure e-mail [email protected]
La prenotazione sarà confermata dall’operatore Ufficio Servizi e Rapporti con il Pubblico tramite l’invio di un voucher.
N.B. La richiesta di prenotazione deve essere inoltrata con almeno 3 giorni (lavorativi) di anticipo sulla data di visita.
Utile sapere:
le visite del martedì e del giovedì consentono di partecipare alla Santa Messa nella Basilica di San Pietro (ore 12.00); la visita del
mercoledì permettono di assistere sia all’Udienza generale del Santo Padre (ore 10.00 ca., previa richiesta alla Prefettura della Casa
Pontificia) sia alla Santa Messa nella Basilica di San Pietro (ore 17.00).
Notturni d’arte all’insegna
del Bello da vedere e... da Sentire
(informazioni tratte da www.museivaticani.va)
Felicemente sperimentata con
grande successo di pubblico
negli anni scorsi, riproponiamo
quest’anno l’apertura notturna
dei Musei Vaticani - annuncia il
prof. Antonio Paolucci, Direttore
dei Musei Vaticani. A partire dal
prossimo 3 Maggio e fino a tutto
Ottobre (con la sola sospensione
del mese di Agosto) tutti i venerdì i “Musei del Papa” offriranno i
loro tesori al pubblico d’Italia e di
tutto il mondo fra le ore 19,00 e le
23,00. Anche quest’anno, come
nelle precedenti edizioni, la gran-
de musica classica – e non solo
- farà da sfondo al Laocoonte e
all’Apollo del Belvedere, al Raffaello delle Stanze e al Michelangelo della Sistina.
Con una novità importante tuttavia. Per la stagione estate-autunno 2013, i Musei Vaticani hanno
stretto un accordo con l’Amministrazione de La Venaria Reale di
Torino e con il Conservatorio Statale di Musica Giuseppe Verdi di
Torino, dando vita ad una ricca e
articolata rassegna musicale: “Il
Bello da Sentire”.
Due luoghi celebri della artisticità
italiana (Venaria sede regale abitata dai Savoia, e i Musei Vaticani antologia suprema della grande arte) saranno insieme ben
cinque mesi questo anno 2013.
Nella Stanza della Segnatura di
Raffaello, nel cuore dei “Musei
del Papa”, un angelo alato ci
introduce alla contemplazione
del Parnaso là dove Apollo, dio
della Poesia e della Bellezza,
suona la cetra circondato dalle
Muse in rappresentanza di tutte
le arti. “Numine afflatur” proclama, in latino, il cartiglio presentato dall’angelo. Come dire che
l’Arte in tutte le sue espressioni è
ispirata dalla Divinità.
La Bellezza della Musica e la Bellezza delle arti figurative stanno
insieme; questo ci dice Raffaello
rappresentando Apollo Citaredo
al centro della sua corte celeste. L’Arte in tutte le sue forme è
ombra di Dio sulla terra. Questo
ci faranno capire i giovani del
Conservatorio Giuseppe Verdi di
Torino, nei venerdì serali dei Musei
Vaticani.
Tutti i venerdì, semplicemente
acquistando il normale biglietto
d’ingresso ai Musei Vaticani (prenotazione obbligatoria online), il
visitatore potrà partecipare, senza alcun costo aggiuntivo, ad
uno dei concerti in programma
per la rassegna musicale “Il Bello
da Sentire”.
13
11 Settembre 2013
ALLA SCOPERTA
DEL TERRITORIO DOVE
CONVERGONO GLI ASSI
di Georgina Bernett
1.
P
rogettata nel 1993 dall’architetto statunitense Louis Astorino, con la sapiente guida
degli architetti e degli ingegneri dei Servizi
Tecnici del Governatorato, la Cappella della
Domus Sanctae Marthae dedicata allo Spirito
Santo, è diventata – in modo inaspettato
quanto gradito – il luogo dove Papa Francesco
celebra la Santa Messa quotidiana.
Per fare un po’ di storia, la Domus che vediamo oggi è stata voluta da Giovanni Paolo II
nel 1991 per meglio ospitare i Cardinali elettori
durante il conclave. La Cappella, progettata
in ultimo, doveva integrarsi nel nuovo complesso monumentale.
Astorino racconta in un’intervista “la sfida” a lui proposta dall’allora Presidente del
Governatorato, il Cardinale Rosalio Castillo
Lara: si doveva costruire una Cappella nello
spazio triangolare fra la parete sud della nuova Domus e le cinquecentesche mura leonine.
2.
1. L’interno
della Cappella
dello Spirito
Santo oggi. Si
intravedono le
antiche mura di
confine a destra.
2. Crocifisso
di Francesco
Messina.
Particolare del
volto di Gesù
3.
14
3. Tabernacolo
al lato destro del
presbiterio.
All’Ombra del Cupolone
Durante la prima visita al sito, all’architetto sembrò impossibile costruire una chiesa
adattabile ad uno spazio così limitato, ma
chi ha avuto occasione di entrare nella
Cappella - o meglio ancora - partecipare
alla liturgia, non può che stupirsi della sua
bellezza luminosa e leggera.
“Il progetto – afferma l’architetto nell’intervista – ha letteralmente inizio dalla forma
[triangolare] del piano. Il pavimento è basato su una griglia di triangoli, che, a loro
volta, diventano il motivo predominante di
tutti gli sviluppi architettonici. Il segno geometrico del triangolo, così chiaro e diretto,
non solo rafforza il riferimento alla Trinità,
ma, con la sua potenza e la sua semplicità,
permette di correlare gli uni con gli altri tutti
gli elementi della Cappella, distinti ma indissolubilmente collegati.” Il triangolo diventa
quindi la forma dominante sia nello slancio
verso l’alto del soffitto spiovente – reticolato a triangoli in rilievo – sia nel bellissimo
pavimento intarsiato con marmi colorati, sia
nelle illuminazioni in ottone che decorano le
colonne portanti.
5.
4. Inizio della
costruzione con
la carpenteria
metallica
portante.
5. La fase del
rivestimento in
cartongesso. Il
tetto è rivestito di
lastre in rame.
4.
Le lavorazioni sono opera delle migliori maestranze italiane. I materiali scelti hanno toni
caldi: travertino color tortora, marmo bianco statuario, giallo di Siena, verde cipollino
antico, rosso dei Pirenei; le decorazioni metalliche sono in ottone. Una morbida luce
naturale si diffonde tramite i lucernai donando un particolare chiarore al crocifisso.
Sul muro antico , visibile attraverso la grande vetrata che forma la parete sud della
Cappella, è esposta la Via Crucis, opera in
bronzo di Francesco Messina.
Alla fine di una visita alla Cappella non si potrà che confermare la riuscita dell’intento di
rinforzare, attraverso la percezione ottica, lo
spirito di serenità e di contemplazione di chi
vi sta all’interno. Un dettaglio importante ma
invisibile è che l’asse centrale della Cappella
si collega perfettamente con l’asse dell’altare papale nella Basilica di S. Pietro.
Conclude l’architetto: “Sacralità, serenità e
contemplazione era la trinità di sentimenti
15
11 Settembre 2013
6.
7.
6. Nel cantiere
della Domus
davanti i
contraforti delle
mura antiche,
c.1992. Da sx: il
Marchese Giulio
Sacchetti, SE
Mons. Gianni
Danzi, Arch. Lou
Astorino, Ing.
Massimo Stoppa,
Ing. Stefano
Marino, Arch.
Facchini, Ing.
Mario Arlotti
7. Diagramma
delle assi
dall’altare della
Basilica di San
Pietro e quella
della futura
Domus Sanctae
Marthae.
8. Navata
laterale, tema
triangolare del
pavimento, delle
colonne portanti
e del lucernaio.
16
che desideravo per i Cardinali durante la
Santa Messa mattutina, prima di recarsi
al voto nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo Vescovo di Roma. Era proprio
questo l’effetto desiderato dalla bellezza
architettonica”.
Come ha scritto Benedetto XVI, “il rapporto tra mistero creduto e celebrato si
manifesta in modo peculiare nel valore
teologico e liturgico della bellezza....Non è
mero estetismo, ma modalità con cui la verità dell’amore di Dio in Cristo ci raggiunge...
facendoci uscire da noi stessi e attraendoci
così verso la nostra vera vocazione: l’amore.” (Sacramentum caritatis, n. 35).
Tale concetto permea l’opera in Vaticano
di Astorino. Il desiderio di comunicare la
presenza divina attraverso l’armonia dei
simboli, si esprime qui tangibilmente e semplicemente, avvolgendo e coinvolgendo
qualunque ospite della Cappella, non solamente i Cardinali del Conclave per cui è
stata progettata, perché ciascuno possa
farne esperienza e custodirla tra gli eventi
preziosi della propria vita.
8.
All’Ombra del Cupolone
9. Una delle tre
porte d’ingresso
alla cappella
con i motivi
triangolari in
vetro.
10. Porta
d’ingresso con
particolare dello
Spirito Santo in
vetro.
11. Parete
di vetro lato
sud, visibile
la Via Crucis
di Francesco
Messina sulle
mura esterne.
9.
11.
10.
Un ringraziamento per la redazione di questo articolo
va al Direttore dei Servizi Tecnici, Ing. Pier Carlo Cuscianna e al suo staff dell’Archivio della Direzione SSTT.
17
11 Settembre 2013
CONGEDO DEI DIRIGENTI
BONARELLI E MARITAN
di Antonio Perfetti
N
ella mattina del 27 maggio 2013, nel
cortile interno della Caserma del
Corpo della Gendarmeria si è svolta la cerimonia di congedo del Dr. Raoul Bonarelli
e del Dr. Gianfranco Maritan, rispettivamente Dirigente Superiore e Primo Dirigente del
Corpo della Gendarmeria.
Dopo l’inno pontificio suonato dalla Banda
Musicale del Corpo della Gendarmeria, il
Cardinale Giuseppe Bertello, Presidente del
Governatorato dello Stato della Città del
Vaticano, ha rivolto ai Dirigenti un ringraziamento e la gratitudine per la dedizione
dimostrata nel corso dei quarant’anni di
servizio, apprezzamenti condivisi anche da
Sua Eccellenza Mons. Sciacca, Segretario
Generale del Governatorato.
Successivamente il Dr. Domenico Giani,
Direttore del Corpo della Gendarmeria,
ha tracciato un percorso sulla carriera dei
Dirigenti ringraziandoli per la totale fedeltà
dimostrata. Infine, i Dirigenti hanno rivolto
un commosso ringraziamento ai convenuti
alla cerimonia, al termine del quale l’Eminentissimo Signor Cardinale Presidente
ha conferito al Dr. Bonarelli l’onorificenza
18
di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di
San Silvestro Papa e al Dr. Maritan quella di
Commendatore con placca dell’Ordine di
San Gregorio Magno.
Erano presenti Direttori e Funzionari del
Governatorato e della Santa Sede, Ufficiali
del Corpo della Guardia Svizzera, rappresentanti dell’Ispettorato di P.S. “Vaticano”,
dell’Arma dei Carabinieri, dell’Associazione
“Gendarmi in Congedo”, nonché familiari e
colleghi.
Al termine della cerimonia si è svolto un
rinfresco mentre nella serata, sempre nel
cortile interno della Caserma, i Dirigenti
hanno condiviso un momento conviviale
con i colleghi della Gendarmeria, i dipendenti della Direzione dei Servizi di Sicurezza
e Protezione Civile ed alcuni ospiti, con
la gradita presenza dell’Eminentissimo
Cardinale Presidente.
Nella serata di venerdì 31 maggio, i
Dirigenti sono stati ricevuti dal Santo Padre
Francesco presso la Domus Sanctae
Marthae; nella mattinata dello stesso giorno anche il Segretario di Stato ha voluto
incontrare i due Dirigenti.
All’Ombra del Cupolone
IL CONCERTO D’ORGANO
DEL M° SIMONE BAIOCCHI
di Eugenio Hasler
A
nche nel 2013 proseguono i Concerti
nella Chiesa di Maria, Madre della Famiglia. Martedì 7 maggio alle ore 17, è stato il M° Simone Baiocchi ad esibirsi all’Organo Giani.
Diplomatosi in Composizione, Musica Corale e Direzione di Coro, Organo e Composizione Organistica presso il Conservatorio “G.Rossini” di Pesaro, il M° Baiocchi
vanta un curriculum di tutto rispetto. Già
noto nell’ambiente vaticano per la collaborazione con il Cardinale e Maestro
Domenico Bartolucci, nel 2011 ha diretto
nel Cortile del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo il Rossini Chamber Choir e
l’Orchestra Filarmonica Marchigiana in un
concerto di composizioni per soli coro ed
orchestra.
Presenti all’appuntamento musicale l’Em.
mo Card. Monterisi, gli Ecc.mi Monsignori
De Andrea, De Nicolò e Pozzo, numerosi
Ambasciatori accreditati presso la Santa
Sede, Consiglieri Ecclesiastici delle Ambasciate, Mons. Massimo Palombella, Maestro Direttore della Cappella Musicale Pontificia «Sistina», i Monsignori Cola e Sosemann, il Presidente dell’Istituto per le Opere di Religione, Avvocato von Freyberg, il
Prof. Polisca, Direttore di Sanità ed Igiene,
il Dott. Turrini Vita, il Prof. Borromeo, la Presidenza romana dell’U.N.I.T.A.L.S.I. e molti
altri ospiti.
Ad accogliere gli invitati ed a rivolgere
loro un indirizzo di benvenuto, l’Em.mo
Cardinale Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale
per i Migranti e gli Itineranti, recentemente
nominato dal Santo Padre Membro della
Pontificia Commissione per lo Stato della
Città del Vaticano. Il Cardinale conosce il
M° Baiocchi sin da tenera età poiché frequentava la Parrocchia marchigiana ove
egli era Vice Parroco.
Dopo aver presentato brevemente il programma, il M° Baiocchi è salito all’organo
ed ha eseguito brani di Frescobaldi, Zipoli
(in omaggio al Santo Padre Francesco, poiché anch’egli gesuita), Buxtehude e Martini, per terminare con Johann Sebastian
Bach.
Al termine, il Cardinale Vegliò ha ringraziato i presenti omaggiando il Maestro di una
emissione numismatica. Questi ha poi concesso un breve “bis”: in onore del suo Maestro, Cardinale Domenico Bartolucci, del
quale proprio in questa data ricorre il 96°
genetliaco, ha eseguito una “toccata per
l’elevazione” dalla 4° “Missa Dominicalis”.
19
11 Settembre 2013
UN SALUTO PIENO DI NOSTALGIA
di Sr. Alfonsa Muzzarelli e consorelle
Il 31 agosto 2013, noi Suore di Maria Bambina,
operanti fin dal 1970 nel Pontificio Collegio Etiopico,
lasceremo il Vaticano per altre destinazioni, a
seguito di sopraggiunte esigenze della nostra
Congregazione, che sta ridimensionando le proprie
opere sul territorio italiano.
Nell’impossibilità di raggiungere tutte le persone
care incontrate sul nostro cammino all’ombra
del Cupolone, desideriamo ringraziare di vero
cuore, attraverso questo giornalino, quanti hanno
collaborato a vario titolo con noi affinché la nostra
missione potesse portare qualche frutto. A tutti
assicuriamo che il ricordo fraterno non verrà mai
meno! Porteremo nei nostri cuori il “pezzetto”
d’Africa rappresentato dai sacerdoti studenti
etiopici ed eritrei ai quali abbiamo talvolta fatto
da “mamme” e da “sorelle”. Pregheremo perché,
terminati gli studi, possano serenamente svolgere
la missione che sarà loro affidata per il servizio della
Chiesa e dei fratelli.
Chiediamo al Beato Giovanni Paolo II di benedire
e guidare i passi di Papa Francesco, di Benedetto
XVI, dei Cardinali dai quali abbiamo ricevuto
benevolenza ed attenzione, dei Vescovi e di tutto
il clero degli Istituti religiosi maschili e femminili qui
incontrate.
Auguriamo a tutti ogni bene e tutto il bene.
UNA POESIA DEDICATA AL CORPO
DELLA GENDARMERIA
di Antonio Perfetti
Nel pomeriggio del 12 maggio u.s., si è presentato all’ingresso del Petriano, accompagnato dalla madre,
un ragazzo, Francesco Vellati proveniente da Sarteano (SI), animato dal forte desiderio di far recapitare
al Santo Padre Francesco una poesia da lui scritta.
Il personale del Corpo della Gendarmeria, ivi di servizio, ha immediatamente attivato le procedure affinchè
la poesia giungesse, al più presto, al Santo Padre.
Il ragazzo, dopo pochi giorni ha ricevuto dalla Segreteria di Stato una lettera di ringraziamento per la
poesia inviata e, in segno di riconoscenza per l’accoglienza e la cortesia ricevuta, ha inviato questa poesia
dedicata al personale del Corpo della Gendarmeria:
Al Corpo della Gendarmeria Vaticana
Devozione e amore
accompagnano e sostengono il lavoro
del Corpo della Gendarmeria Vaticana.
Tutti i giorni guida
migliaia di fedeli verso
l’altare del papa,
provvede alla sicurezza,
ascolta e silenziosamente
mantiene l’ordine e la pace.
20
Sempre cerca di essere
ricco di umanità e gentilezza,
pur rimanendo autorevole e
ligio al suo dovere.
E’ una ricchezza,
una sicurezza,
una certezza,
una protezione,
una silenziosa e indispensabile
forza della Città del Vaticano.
Francesco Vellati
All’Ombra del Cupolone
LO SPORT IN VATICANO
incontro di calcio amichevole a scopo benefico tra la squadra di calcio
Vaticana e la rappresentativa della sampdoria calcio.
Il ricavato verrà devoluto agli oratori delle rispettive diocesi di roma.
di Savino Doronzo
“Dai un calcio alla violenza”, è questo lo slogan dell’incontro di calcio amichevole che
si è svolto martedì 18/06/2013 alle ore 18:00,
presso il circolo sportivo Asd di Roma.
I protagonisti dell’evento sono stati, la squadra della Sampdoria Calcio guidati dal capitano Enrico Chiesa, opposti alla squadra
dei dipendenti Vaticani del Governatorato
della Città Del Vaticano.
L’incontro che non ha precedenti per la nostra Città, ha sottolineato il calciatore Enrico
Chiesa (capitano), ha come obiettivo principale quello di mettere a confronto due
compagini che non giocano solo per la vittoria, ma soprattutto per mettere in campo
quel fair play che si traduce nel rispetto delle regole in campo e nella vita quotidiana.
La gara si è conclusa con il risultato di 5 a 2
a favore degli ospiti a cui ha fatto seguito un
momento conviviale.
Il ricavato dell’evento è stato interamente
devoluto ad alcuni oratori delle rispettive
Diocesi di Roma e ai malati terminali di S.L.A.
con segnali e frutti consolanti.
L’organizzazione dell’evento è stata curata
per il Governatorato dal Sig. Doronzo Savino
con l’interessamento e la partecipazione di
Padre Wada Makoto, Padre Bettero Mario e
il Cav. Sebastianelli Renzo.
Il giorno successivo (19/06/2013) la squadra
della Sampdoria Calcio è stata accompagnata dal Sig. Doronzo Savino all’Udienza
generale del mercoledì del Santo Padre
Papa Francesco e successivamente è stata
accompagnata nell’ufficio privato di Mons.
Guido Marini, Cerimoniere del Santo Padre,
che ha ricevuto la maglia personalizzata
della Sampdoria Calcio sia per lui che per il
Santo Padre.
21
11 Settembre 2013
nuovi e vecchi amici in vaticano
di Giulia Artizzu
I nostri cari beniamini
Ed eccola qui! ………. Moka, un soldino
di cacio con le idee ben chiare su cosa
vorrà fare da grande, e ben determinata
a farlo comprendere subito al suo nuovo
habitat ed il caro sig. Crocetta commenta così: …..“Ora noi siamo la sua famiglia
e lei per noi è quella stupenda creatura
che, con la sua voglia di vivere ed il suo
amore incondizionato, ci fa capire ancora di più quanto siamo fortunati e quanto
il Signore ci ama, per donarci tutto questo” ….. Moka ha mosso i suoi primi passi in
Vaticano.
Nei nostri giardini vaticani...
Contessina e Zorro, sono due splendidi gatti che dimorano accanto alla sede della
Radio Vaticana, custoditi amorevolmente dal sig. Brogna che ogni giorno non fa
mancare loro proprio nulla. Infatti, è una
gioia vederli saltellare e buttarsi in terra e
fare le fusa, così contenti che rallegrano il
cuore a tutti coloro che casualmente possono incontrarli. Certo, non sono tutte rose
e fiori, perché dietro la loro spensieratezza
ci sono le costanti apprensioni e sacrifici
22
del loro angelo custode umano che vigila
costantemente sulla loro presenza. Qui li
vediamo godersi il panorama dall’alto del
tetto delle loro casine. Anche questa tartaruga palustre americana, nella fontana
della casina Pio IV, sembra possedere dei
gusti molto raffinati, tanto da preferire un
panorama costituito da affreschi e statue.
Adozioni
…… e che dire del gatto Romeo soccorso
ai Musei, che dopo una lunga degenza in
clinica è rimasto nella mia casa fino al suo
pieno ristabilirsi, tanto da non volerlo più
lasciare andare via, ma ormai promesso a
Daniela in adozione (dato che le sue condizioni non consentivano la sua sopravvivenza
in ambiente esterno). Daniela vedendolo
ogni mattina a lavoro si era innamorata dei
suoi grandi occhi verdi e del suo carattere
docile e pacifico tipico della razza persiana. Ora che più che un gatto sembra un
“gatto mammone” nel vero senso della parola sfoggiando tutto il suo portamento aristocratico e flemmatico, spostandosi molto lentamente dal letto al sofà, con l’unico
compito di accoccolarsi sui suoi familiari.
22
All’Ombra del Cupolone
NOTIZIE LIETE E TRISTI
MATRIMONI
Hanno formato una nuova famiglia:
Lucia Recchi e Fulvio Scarano
il 23/06/2013;
Giandomenico Spinola e Chiara Campostella il 23/06/2013;
Daniele Squarcia e Miriam Palo
il 29/06/2013;
Domenico Arcaini e Viviana Zechini
il 06/07/2013;
Chiara Foti e Leonardo Catalano
il 08/07/2013;
Emiliano Certo e Raffaella Barresi
il 13/07/2013;
Giuseppe Sbei e Monia Gallié
il 13/07/2013;
Paolo Pino e Tiziana Di Stefano
il 18/07/2013;
Stefano Santini e Chiara Coretti
il 27/07/2013;
Cosmo Di Nitto e Orsola Russo
il 01/09/2013;
Valerio Iannicca e Katia Mauri
il 07/09/2013.
Flavio Massimo Elmi e Lorenza Rosanova il 14/04/2013;
Vincenzo Costantini e Simonetta Bove
il 10/05/2013;
Claudia Parrotta e Marco Loconte
il 26/05/2013;
Claudio Dentale e Zuleika Caradonna
il 01/06/2013;
Alessandra D’amico e Christian Sardone il 02/06/2013;
Alessandro Russo e Antonella Mauro
il 08/06/2013;
Pierluigi Antonini e Alessia Floris
il 08/06/2013;
Giuseppe Amato e Marinella Mancusi
il 12/06/2013;
Maria Carmela Madeo e Fabrizio Cosimo il 14/06/2013;
Luca Bassetti e Laura Pace Morino
il 15/06/2013;
Fabrizio Amato e Cristiane Murray
il 15/06/2013:
Andrea Ricerca e Simona Lucia
il 16/06/2013;
CI SONO ANCH’IO !
Diverse famiglie di dipendenti del Gover natorato
sono state allietate in questo periodo dalla nascita di figli:
Antonio
(05/03/2013)di Giuseppe Di Pasqua;
Giulio
(12/03/2013)di Marco Briziarelli;
Alessandro (13/03/2013)di Fabio Di Loreto;
Gabriele (13/03/2013)di Enrico Maria Petrangeli;
Miriam
(14/03/2013)di Gianluca Ferraresi;
Matteo
(15/03/2013)di Fabio Marescotti;
Margherita (16/03/2013)di Marco Minei;
Alice
(28/03/2013)di Mirko Montanari;
Claudio
(02/04/2013)di Valerio Brienza;
Lorenzo
(07/04/2013)di Sonia Seeber;
Daniele
(12/04/2013)di Emiliano Sarracino;
Matteo
(18/04/2013)di Tiziana Perseo;
Lorenzo
Aurora
Aurora
Leone
Giulia
Giordano
Ginevra
Giorgia
Benedetta
Francesco
Giovanni
Francesca
(22/04/2013)di Loredana Picciuti;
(03/05/2013)di Maurizio Greci;
(06/05/2013)di Fabrizio Forneris;
(24/05/2013)di Silvia Crocetta;
(27/05/2013)di Giuliano Di Gennaro;
(06/06/2013)di Emiliano Frioni;
(08/06/2013)di Matteo Francucci;
(17/06/2013)di Daniele De Rosa;
(02/07/2013)di Marco Bernardi;
(11/08/2013)di Mirko Taliani;
(09/08/2013)di Carlo Lajolo;
(29/08/2013)di Daniele Battistoni;
NELLA LUCE DELLA GERUSALEMME CELESTE
Con fede in “Cristo Gesù, che ha fatto risplendere la Vita
e l’Immortalità per mezzo del Vangelo”, ricordiamo dei dipendenti:
Assunta Filonardi (18/06/2013) dipendente della Direzione dei Servizi Economici;
e alcuni loro familiari
Gaetano (02/01/2013) padre di Giuseppe De Luca;
Erminio
(19/03/2013) padre di Giuseppe Coco;
Maria Elena Flores (19/03/2013) madre di Sergio Alejandro Prado;
Rolando
(22/03/2013) padre di Sergio Menchini;
Michelangelo (24/03/2013) padre di Vilfredo Liberatore;
Flavia
(25/03/2013) sorella di Fulvio Longo;
Giuseppe
(30/03/2013) padre di Dario Tebaldi;
Eliama Kalley Thoman (03/04/2013) madre di Thoman Jessy Kalley;
Francesco
(25/04/2013) padre di Carmine Augelli;
Raffaella Napoli (25/04/2013) madre di Giandomenico Spinola;
Adriana Carcani(25/04/2013) madre di Alessandro Lauri;
Maria Rosa Turchetta (07/05/2013) madre di Stefano De Martino;
Rosa D’amora (05/06/2013) madre di Liberato Cafiero;
Maria Concetta Carella (08/06/2013) madre di Luca Di Mauro;
Luisa Canzolino (18/06/2013) madre di Nunziante Pecoraro;
Saverio
(21/06/2013) padre di Letizia Doddato;
Adriana Alessandroni (23/06/2013) madre di Fabio Cristofani;
Giuseppe
(13/07/2013) padre di Giuseppina Carosella;
Giuseppe
(13/07/2013) fratello di Marcellino Carosella;
Marcel Pierre Alexandre (14/07/2013) padre di Guy Devreux;
Angela Paci
(17/07/2013) madre di Stefano Baldi;
Mario
(26/07/2013) padre di Roberto Marini;
Anna Tellini
(05/08/2013) moglie di Andrea Avesani;
Luigina Zannini (06/08/2013) madre di Mauro Grilli;
Nicola
(06/08/2013) padre di Stefano Reddavide;
Elvira Cantagalli(14/08/2013) madre di Luigi Diotallevi;
Armando
(17/08/2013) padre di Mauro Olivieri;
Armando (20/08/2013) padre di Stefano Pascotto;
Angela Nucci
(23/08/2013) madre di Paolo Ferrara;
Franco (02/09/2013) padre di Massimo Amabili;
Ugo
(06/09/2013) padre di Stefano Igliozzi.
L’eucaristia è la via per costruire una società più equa e fraterna.
Quale migliore occasione nella nostra giornata e vita che partecipare
alla Messa quotidiana nella nostra chiesa di Maria, Madre della Famiglia, alle ore 7.30
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