notizie di varia “vaticanità”

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notizie di varia “vaticanità”
all’ombra del cupolone | 11 Giugno 2007
notizie di varia “vaticanità”
ANNO 1 | N. 3
foglio informale per i dipendenti del Governatorato
11 Giugno 2007
La preghiera e la partecipazione alla celebrazione del
Divin Sacrificio sia il segreto
e la forza delle vostre giornate e vi sostenga sempre.
Benedetto XVI
PRIMA PAGINA
Il seme ha messo radici
Un inizio che promette bene
a cura di Mons. Giorgio Corbellini
P
resentando il primo numero e la funzione del nostro
“Notiziario”, l’Ecc.mo Mons. Presidente concludeva
augurandosi “che dal seme buttato” venisse “fuori una bella
pianticella”.
Il Notiziario vede ora il suo terzo numero e non si può negare che il seme abbia messo radici fin da subito e manifesti
l’intenzione di vivere e di crescere.
Fin dal primo numero - che già riportava alcuni contributi
di varie Direzioni e del quale sono state stampate circa 1800
copie - esso è stato ben accolto dai dipendenti, ai quali è stato distribuito in concomitanza con la busta paga del mese di
febbraio.
Dal secondo numero sono apparsi anche alcuni contributi
di singoli a titolo personale, segno questo non solo dell’inte(continua a pag. 2)
2 Notizie dalle Direzioni e Uffici
I-VIII INSERTO SPECIALE
5 Notizie dalle Direzioni e Uffici
6 L’Angolo di Cultura
7 Il cuore che pensa
8 Notizie liete e... tristi
8 Per fare buon sangue
| all’ombra
del cupolone
11 Giugno 2007
(continua da pag. 1)
resse, ma anche della consapevolezza che si tratta di un simpatico strumento sentito come proprio, alla cui riuscita è bello
offrire il proprio contributo.
Essendo stato fatto presente il desiderio di numerosi pensionati di poter avere il Notiziario, si è provveduto a farne
stampare un quantitativo tale da poter soddisfare le loro richieste, depositandolo presso luoghi abitualmente frequentati
dagli stessi.
Anche questo loro desiderio è un segno della loro volontà
di sentirsi - ed essere sentiti - ancora parte viva del nostro
ambiente di lavoro, dove hanno trascorso l’intero arco della
loro vita lavorativa o buona parte di esso.
È proprio stato questo quanto si è proposto l’Ecc.mo
Mons. Presidente, quando ha maturato l’idea di un Notiziario,
come strumento che permettesse di conoscere meglio l’attività dei singoli settori del Governatorato e quindi di chi, di fatto, mette le sue capacità a servizio del miglior funzionamento
della complessa macchina di questo Stato singolare, posto a
garanzia della piena indipendenza della Santa Sede e del Santo Padre nello svolgimento della missione ricevuta da Cristo.
È bello vedere che il seme germoglia e cresce tra l’interesse di molti e grazie al contributo di non poche persone.
Già questo può considerarsi un fatto molto positivo, anche se siamo solo all’inizio.
Un inizio che promette bene.
Ci si augura che cresca l’interesse ed il numero di chi
offre suggerimenti e contributi concreti, perché il Notiziario
sia sempre di più sentito da tutti come proprio.
In questo numero un’attenzione particolare è data - attraverso un inserto speciale - alla Visita compiuta dal Santo
Padre alla grande famiglia del Governatorato il 31 maggio
scorso, con la quale Egli ha detto di averci voluto dare “un
segno concreto” della Sua “vicinanza”.
Un vero “evento”, anche se noi lavoriamo vicini a Lui,
alla Sua dimora, al luogo del Suo lavoro.
Accolto da tutti con tanto calore e affetto filiale, il Santo padre
ci ha testimoniato la Sua paterna attenzione, ci ha incoraggiato
nel nostro lavoro quotidiano, che è “spesso faticoso e richiede sacrifici che coinvolgono a volte .. anche le .. (nostre) .. famiglie”.
Ci ha ricordato che il nostro lavoro costituisce una collaborazione al Suo Ministero, ed è un servizio alla Chiesa ed
al vangelo, un modo importante per vivere la fede, ossia il
rapporto con il Signore nella nostra vita.
Prima di impartirci la Sua paterna benedizione, ci ha
esortato “ad essere, in casa e sul lavoro, sempre fedeli agli
impegni del .. Battesimo, ad essere docili discepoli e credibili
testimoni del Signore Gesù”.
Facciamo tesoro, con cuore di figli, delle Sue esortazioni
di Padre e di Maestro nella fede.
NOTIZIE DALLE DIREZIONI E UFFICI
Brevi note sul Palazzo del Governatorato
a cura di Claudio Ceresa
I
l Palazzo nel quale, da oltre settantacinque anni, ha
sede il Governatorato della Città del Vaticano, è stato
inizialmente costruito con una destinazione diversa.
Papa Pio XI (Achille Ratti, 1922-1939), nei primi anni
del suo pontificato, per dare una nuova sede al Seminario Romano Minore, scelse la zona tra la Basilica di San Pietro e
la sommità del colle, ancora costituita da orti e piccole case
agresti. Alla fine del 1926 cominciarono i lavori, su progetto dell’architetto Giuseppe Momo, ed il 12 febbraio 1927,
quinto anniversario dell’incoronazione del Pontefice, venne
posta la prima pietra, che fu benedetta dal Cardinale Vicario
Basilio Pompilj. Si giunse al termine nel 1929, anno della
Conciliazione tra la Santa Sede e l’Italia; a seguito di tale
evento, venne deciso che il nuovo edificio fosse adibito, con
gli opportuni adattamenti, a sede del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
In relazione alla definitiva destinazione, si stabilì per il
momento di limitare al piano terreno gli uffici. Il primo piano
fu parzialmente riservato come dimora degli ospiti illustri,
ed in tal senso risultò particolarmente accurato l’impegno
per la decorazione e l’allestimento dell’appartamento, che si
componeva di sette vani di rappresentanza, inclusa la sala del
trono, e di due alloggi privati.
Si pensava, evidentemente, a Capi di Stato cattolici ed
alle loro consorti, e le sale, rivestite di damaschi, avevano alle
pareti pregevoli quadri. L’abitazione non fu però mai adoperata per tale scopo. Altri ambienti del palazzo furono frazionati, per le residenze di prelati ed alti funzionari. Nell’agosto
del 1931, gli uffici, per alcuni dei quali l’attività era iniziata
in altra sede provvisoria, trovarono nel nuovo edificio la loro
sistemazione definitiva.
Il 1° novembre 1931, Pio XI visitò i lavori in corso in
alcune zone della Città del Vaticano; dopo aver sostato alla
chiesa di Santo Stefano degli Abissini e nei pressi della
stazione, il Pontefice si recò al Governatorato, dove era
atteso dal Segretario di Stato, Cardinale Pacelli. Si realizzò così la prima visita pontificia all’immobile, ed il Papa
espresse compiacimento per la felice trasformazione che
era stata realizzata.
Nel primitivo progetto, il piazzale antistante avrebbe
dovuto essere destinato alle ricreazioni dei seminaristi; la
parte superiore dell’edificio è coronata da un’edicola, sormontata da una statua della Madonna. Su di essa si è già
parlato nel precedente numero del nostro bollettino.
(continua nel prossimo numero)
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Lo Stemma di Benedetto XVI
a cura di Elio Cortellessa
D
avanti al Palazzo del Governatorato, all’ombra del cupolone, come ogni anno nel mese
di maggio, sono state ripristinale le campiture colorate dello Stemma Pontificio del Santo Padre Benedetto
XVI, con le tipiche piante dal fogliame pigmentato,
cesellate perfettamente all’intero delle piccole siepi
di bosso che ne delineano la forma.
Per riempire tutte le varie parti che rappresentano
le figure araldiche del Pontefice, sono necessarie circa
2000 piantine di evonimo giallo, per ricordare l’oro
di una delle due chiavi di S. Pietro e per i due campi
dello scudo e la conchiglia, 1.000 piantine di elicriso
cinereo per ricordare l’argento della seconda chiave
ed il contorno dello scudo, e ben 2.800 piantine di
alternantera e di erisine, di colore amaranto, che colorano il campo dove si trova la conchiglia e i due
cordoni discendenti.
La medicina del lavoro in Vaticano
a cura dei medici del lavoro Carlo Romano e Giuseppe De Luca
N
el secolo scorso, negli ormai “lontani” anni settanta i
lavoratori della Tipografia Vaticana per la prima volta
vennero sottoposti a sorveglianza medica da parte della allora
Direzione dei Servizi Sanitari, in relazione ad un rischio lavorativo costituito dall’esposizione a fumi e vapori di piombo che
si generavano dai processi di stampa che a quel tempo richiedevano la composizione manuale delle pagine da stampare.
Fu quello l’inizio in Vaticano di una attività medica specialistica, la Medicina del Lavoro, che ha come missione
quella di prevenire le malattie professionali, cioè quelle patologie, il cui principale, se non unico, agente causale, è costituito da eventi correlati con l’attività lavorativa che il singolo
operatore svolge.
Successivamente, negli anni ottanta, la sorveglianza
esercitata dai medici del lavoro venne estesa agli operatori
della Radio Vaticana esposti a radiazioni non ionizzanti, ai
restauratori dei Musei Vaticani potenzialmente esposti ad inalazione di polveri e di sostanze chimiche, ai vigili del fuoco,
agli infermieri, agli autisti dell’Autoparco ed ai lavoratori del
Centro Industriale (falegnami, fabbri, elettricisti, idraulici e
addetti alla centrale termica) per i rischi specifici associati
alle loro diverse attività. Negli anni novanta la benemerita
opera di sorveglianza sanitaria da parte dei medici del lavoro
è stata estesa ad altre categorie professionali tra cui i sampie-
trini, gli impiegati dei vari uffici per le attività al videoterminale, e, dal duemila, anche al Corpo della Gendarmeria.
La Medicina del Lavoro è, dunque, una particolare attività sanitaria rivolta unicamente a prevenire danni alla salu-
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te che possano originare dal lavoro nell’ambiente dove esso
viene svolto. Per far ciò è necessario verificare le qualità
igieniche dell’ambiente, che debbono essere adeguate, così
come la sicurezza degli ambienti stessi e delle attrezzature di
lavoro, esercitando così una attività di prevenzione primaria.
Tale attività di prevenzione, svolta in stretta collaborazione
con operatori della Direzione dei Servizi Tecnici, comporta
l’effettuazione di sopralluoghi periodici, di solito annuali, sui
luoghi di lavoro, per evidenziare aspetti critici dell’ambiente
che possano generare disagio o addirittura risultare nocivi per
i lavoratori, e quindi per proporre soluzioni migliorative atte
a ridurre l’esposizione dei lavoratori al rischio eventualmente
evidenziato. Ad esempio, negli ambienti di lavoro dove vengono svolte attività di carattere artigianale o industriale, nei quali
siano presenti sostanze chimiche pericolose, potenzialmente
nocive, o fattori fisici come il rumore, il sopralluogo viene
svolto per rilevare ed analizzare la qualità e la quantità delle
sostanze in via di utilizzazione, la presenza e la funzionalità
degli impianti di aspirazione e di ricambio dell’aria, la disponibilità di dispositivi di protezione individuale per gli operatori,
etc., al fine di poter formulare un giudizio sulla salubrità degli
ambienti, contribuendo sostanzialmente a quel processo di valutazione dei rischi esistenti in ogni ambiente di lavoro al fine
di individuare e quantificare i fattori potenzialmente nocivi.
Ugualmente indispensabile è verificare l’idoneità del singolo lavoratore alla mansione, che potenzialmente lo espone al
rischio lavorativo, esercitando così una attività di prevenzione,
definita prevenzione secondaria. Tale prevenzione si attua mediante la sorveglianza sanitaria preventiva e periodica dei lavoratori esposti a rischi professionali, con l’obiettivo di accertare
che il lavoratore non abbia patologie, o comunque controindicazioni fisiche, che possano essere aggravate dall’esposizione
al rischio professionale o che possano influire negativamente
sulle condizioni di sicurezza dell’operatore. In occasione delle
visite di sorveglianza sanitaria, il medico del lavoro provvede alla diagnosi precoce – cioè prima ancora che un’eventuale
patologia professionale possa manifestarsi – di condizione di
salute che possano far prevedere lo sviluppo della malattia professionale. E’ appena il caso di ricordare, in questo contesto,
che la finalità generale della medicina, e quindi anche della
specialità di Medicina del Lavoro, non può che essere quella di
prendersi cura comunque e sempre della persona umana.
Al “Pantheon” la Coppa e la Supercoppa Vaticana
a cura di Danilo Ambrosetti
L
unedi 14 maggio, presso il campo sportivo dell’Oratorio di S. Pietro, si è disputata la finale della Coppa Vaticana tra la squadra del Pantheon S.D., composta da
dipendenti dei Telefoni, delle Poste, dell’Archivio Segreto,
della Biblioteca Apostolica Vaticana, dei Servizi Tecnici del
Governatorato, del Capitolo di S. Pietro, del F.A.S., di Propaganda Fide e dell’A.P.S.A., e la squadra dell’Hermes S.S.,
composta dai dipendenti dei Musei Vaticani.
A conclusione della partita, vinta dal “Pantheon” per 2 a 1,
in un’atmosfera di cordialità e di sana sportività, S.E. Mons.
Renato Boccardo ha consegnato, nelle mani del capitano della squadra Albertini, la Coppa Vaticana edizione 2007.
La stagione calcistica dello Stato della Città del Vaticano
si è conclusa il 21 maggio con la finale per la Supercoppa
Vaticana tra la vincente del campionato 2006-2007, squadra
dei Cirioni, composta da giocatori appartenenti a vari Dicasteri e uffici del Vaticano e la vincente della Coppa Vaticana,
Pantheon S.D. Anche la Supercoppa Vaticana è stata vinta dai
bravi giocatori del Pantheon S.D.
Alessandro Quarta, attaccante della squadra dell’Hermes
S.S. dei Musei Vaticani, ha vinto il titolo di capocannoniere e
quello di miglior giocatore delle competizioni calcistiche.
inserto speciale
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31 Maggio 2007: visita del Santo Padre al Governatorato
Il Papa tra noi!
Un incontro di famiglia
a cura di Gianpaolo Mattei
“S
ono venuto qui proprio per dirvi il mio grazie sincero e darvi un segno concreto della mia vicinanza”: è con queste parole che Benedetto XVI si è rivolto ai dipendenti in occasione della visita - un vero e proprio incontro
di famiglia - che ha compiuto, nel pomeriggio di giovedì 31
maggio, nel Palazzo del Governatorato dello Stato della Città
del Vaticano. Con paterno affetto ha voluto così ringraziare
quanti, a diverso titolo, prestano il loro servizio come “collaboratori del Papa”, lavorando in Vaticano “per e con il Papa”
con competenza, professionalità, dedizione vivendo un serio
impegno di testimonianza evangelica.
Alle ore 17.45 il Santo Padre è stato accolto, sul Piazzale San Matteo, dall’Arcivescovo Giovanni Lajolo, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato dello Stato
della Città del Vaticano; dal Vescovo Renato Boccardo,
Segretario Generale e da Mons. Giorgio Corbellini, Vice
Segretario Generale.
Prima di entrare nella Cappella di Santa Marta, il Santo
Padre è stato salutato dal picchetto dei nuovi allievi del Corpo
della Gendarmeria e da alcuni gendarmi in divisa storica.
Ad accompagnare il Papa erano l’Arcivescovo James
Michael Harvey, Prefetto della Casa Pontificia; Mons. Paolo
De Nicolò, Reggente della Prefettura della Casa Pontificia;
Mons. Georg Gänswein, Segretario particolare del Santo
Padre; Mons. Mieczyslaw Mokrzycki, della Segreteria particolare del Santo Padre.
La visita nella Cappella di Santa Marta
Benedetto XVI ha fatto il suo ingresso nella Cappella del
Governatorato, accolto dal canto “Tu es Petrus”, poderosamente eseguito dal Coro Interuniversitario di Roma, diretto
dal Maestro Don Massimo Palombella, salesiano.
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Benedetto XVI si è innanzitutto raccolto in preghiera davanti al Santissimo Sacramento.
L’Arcivescovo Lajolo gli ha rivolto un breve saluto, con
le seguenti espressioni:
Beatissimo Padre,
gli Eminentissimi Cardinali, le Monache Benedettine del Monastero Mater Ecclesiae e le altre Reverende Religiose operanti
nelle Istituzioni in Vaticano, i rappresentanti dei Patrons of the
Arts in the Vatican Museums, e tutti i presenti Le danno un filiale,
gioioso benvenuto nella Cappella del Governatorato e la ringraziano di tutto cuore per la Sua visita.
Prima di procedere all’atto più pubblico sulla Piazza del Governatorato, dove L’aspettano tutti i nostri Collaboratori, preghiamo Vostra Santità di benedire la pala del Melanzio, recentemente
collocata sull’altare, ed il nuovo organo Giani.
Dopo la benedizione il Maestro Libertucci darà una breve
prova delle qualità di questo splendido strumento, eseguendo una
Passacaglia di Handel.
Grazie, Beatissimo Padre!
Recitata l’orazione, il Papa ha asperso con l’acqua benedetta la pala d’altare e l’organo. Il rito è stato diretto dai
Cerimonieri Pontifici Mons. Enrico Viganò e Mons. Giulio
Viviani.
Il Maestro Gianluca Libertucci ha quindi eseguito un brano musicale con lo splendido strumento: una “Passacaglia”
di Händel.
L’organo, che la “Casa Giani” di Corte de’ Frati (Cremona) ha realizzato per la Cappella, non solo costituirà un
importante supporto alla comunità dei fedeli che vi canta la
lode di Dio, ma completa armoniosamente la stessa elegante
architettura. È un organo di 1012 canne, a due tastiere 58 note
e pedaliere 30 note. Basato sulla tradizione italiana classica e
progettato per uso liturgico, è anche atto all’esecuzione di un
ampio repertorio di musica antica solistica o in ensemble.
La pala del Melanzio (dipinta nel 1516 - 160 x 142 cm)
presenta in una composizione di maestosa semplicità la Madonna con il Bambino in trono, affiancati dai Santi Gioacchino e Anna e da due angeli. L’opera è divisa in due sfere:
quella terrestre con i genitori della Madonna e quella celeste
con i due angeli. Maria, con il Figlio, attraversa lo spazio
delle due sfere. Il Bambino, con in mano un melograno, si
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rivolge a Sant’Anna, mentre le altre figure sono in preghiera o in contemplazione. Lo sguardo intenso della Madonna
comunica direttamente con chi osserva il dipinto. “In questo
quadro - suggerisce l’Arcivescovo Lajolo - mi pare di vedere
la Madonna della Famiglia. Maria unisce in Gesù le generazioni passate e quelle future. Anche noi siamo parte della
scena, per Maria uniti nel suo Figlio, che è Cristo benedetto
ieri, oggi e nei secoli”.
Il restauro della pala è stato effettuato nel Laboratorio
Restauri Dipinti dei Musei Vaticani da Giovanni Cecchini,
Laura Baldelli e Alessandra Zarelli.
Uscito dalla Cappella, Benedetto XVI ha potuto ammirare il nuovo pavimento marmoreo dell’atrio del Governatorato. Al centro è stato inserito un medaglione, un emblema
come nella tradizione romana, in marmi diversi variamente
connessi, con lo stemma di Benedetto XVI. Inoltre ha trovato
degna collocazione nel restaurato atrio del Palazzo il dipinto,
raffigurante il Santo Padre, opera dell’artista Ulisse Sartini.
Offerto al Papa nel 2006, è stato gentilmente messo a disposizione del Governatorato dalla Prefettura della Casa Pontificia. È un ritratto ricco di elementi simbolici di alto valore:
dalla Croce alla Roccia, dalla Basilica di San Pietro all’Anello del Pescatore.
Quindi, presso le colonne dell’atrio, il Papa ha firmato la
cartellina con i francobolli commemorativi per il suo ottantesimo genetliaco, che sarà ora esposta nel Museo Filatelico.
all’ombra del cupolone | III
L’incontro nel Piazzale del Governatorato
Nel Piazzale del Governatorato, alle 18.05, Benedetto
XVI è stato accolto dal gioioso applauso delle comunità
di lavoro, delle Direzioni e degli Uffici del Governatorato
e ha preso posto sul palco allestito per questa solenne e
gioiosa occasione. Il Coro lo ha salutato eseguendo l’inno
pontificio.
Erano presenti anche il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato; i Cardinali Membri della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, José Saraiva Martins,
Jean-Louis Tauran, Renato Raffaele Martino e Attilio Nicora;
i Cardinali Edmund Casimir Szoka, Presidente emerito della
Pontificia Commissione e del Governatorato, Carlo Furno,
Gilberto Agustoni, Agostino Cacciavillan, Sergio Sebastiani
e Agostino Vallini.
Erano presenti l’Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto
della Segreteria di Stato; l’Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati; l’Arcivescovo
Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua Santità per la Città
del Vaticano; i Consiglieri dello Stato con il Consigliere Generale, Prof. Cesare Mirabelli.
Tra i presenti, i “Patrons of Arts” dei Musei Vaticani che
generosamente ne sostengono le iniziative e le religiose che
svolgono il loro servizio nella Città del Vaticano: tra queste le
Monache Benedettine del Monastero “Mater Ecclesiae”.
L’Arcivescovo Lajolo ha rivolto al Papa l’indirizzo di
saluto, che qui riportiamo:
Beatissimo Padre,
L’accogliamo in mezzo a noi con grande gioia e gratitudine e
non senza intima commozione.
Vostra Santità può qui vedere dispiegate dinanzi ai Suoi occhi
le strutture portanti dello Stato della Città del Vaticano: gli Eminentissimi Membri della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, con il Presidente emerito, con i Consiglieri
dello Stato, i Giudici dei Tribunali, e l’Esecutivo, cioè la Presidenza del Governatorato, i Direttori ed i Capi degli Uffici Centrali.
Hanno accettato di unirsi a noi - e per questo li ringraziamo
vivamente - anche i vertici ed alcuni collaboratori della Segreteria
di Stato di Vostra Santità, con la quale il Governatorato intrattiene rapporti privilegiati. E ci sono anche alcuni rappresentanti dei
nostri molti amici vicini e lontani; per tutti mi è gradito menzionare i Patrons of the Arts in the Vatican Museums. Ma a circondarLa ed accoglierLa con entusiasmo è, soprattutto, quella che vorrei
chiamare la grande famiglia del Governatorato, cioè tutti i nostri
e Suoi Collaboratori, Beatissimo Padre, che operano - è mio gradito dovere testimoniare - con competenza e fedeltà nel servizio
quotidiano delle strutture statuali, ma anche della Curia Romana,
alcuni di essi non di rado onorati di poter essere a diretto servizio
del Papa nelle sue funzioni liturgiche o apostoliche.
Quindi il Santo Padre ha pronunciato il suo discorso, che
abbiamo riportato da pag. 5. Al termine del discorso il Santo
Padre ha impartito la Benedizione Apostolica.
Mentre il Coro Interuniversitario di Roma ha eseguito il
canto “Ein Haus voll Glorie schauet”, il Papa ha salutato i
Cardinali, i Presidenti dei Tribunali, i Direttori e i Capi Ufficio del Governatorato, i “Patrons of Arts” dei Musei Vaticani,
tre rappresentanti per ognuna delle Direzioni e degli Uffici
del Govenatorato (il più giovane e il più anziano in servizio e
un pensionato). Il Santo Padre si è intrattenuto affabilmente
con ciascuno.
È stato un incontro davvero di famiglia, in un luogo di
alto significato — sotto lo sguardo materno della statua della
Vergine Maria che sovrasta l’edificio — e di sempre nuova
(continua a pag. 8)
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all’ombra del cupolone | “Vi esorto ad essere
docili discepoli e credibili
testimoni del Signore Gesù”
S
ignori Cardinali, Venerati Fratelli nell’Episcopato e
nel Sacerdozio, Cari fratelli e sorelle!
“La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con voi” (2
Ts 3,18). Con le parole dell’apostolo Paolo rivolgo un saluto
cordiale a tutti voi, che costituite la grande famiglia di quanti
lavorano nei vari Uffici dello Stato della Città del Vaticano.
Saluto i Signori Cardinali Membri della Pontificia Commissione ed il Presidente, l’Arcivescovo Giovanni Lajolo, che
ringrazio per le cortesi parole di benvenuto che mi ha rivolto. Il mio saluto si estende poi agli altri Signori Cardinali e
ai Superiori del Governatorato. A tutti il mio ringraziamento
per essere qui convenuti e per la generosità con cui, a vari
livelli, contribuiscono alle diverse attività che il complesso
del Governatorato è chiamato a gestire.
I extend a special greeting to the Vatican Museum’s Patrons of the Arts who have been so kind to join us. Thank
you for making such a long journey from the United States,
England, Ireland, Portugal, and Chile. Your generosity gives
splendid witness to the beauty of the faith, expressed so richly
in the works of art you have graciously helped to restore.
Il mio pensiero si rivolge in modo particolare a voi, cari
amici, che prestate la vostra opera nei diversi settori del nostro piccolo Stato, da quelli più visibili a quelli più nascosti.
Constato ed apprezzo ogni giorno i frutti del vostro impegno
e della vostra competenza, e sono venuto qui proprio per dir-
“Il mio pensiero si rivolge in modo
particolare a voi, cari amici, che
prestate la vostra opera nei diversi
settori del nostro piccolo Stato,
da quelli più visibili a quelli più
nascosti. ” Benedetto XVI
VI | all’ombra
del cupolone
“So bene che il vostro servizio è
spesso faticoso e richiede sacrifici
che coinvolgono a volte, insieme
con voi, anche le vostre famiglie:
ciò rende il mio grazie ancora più
sentito.”
Benedetto XVI
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vi il mio grazie sincero e darvi un segno concreto della mia
vicinanza. So bene che il vostro servizio è spesso faticoso e
richiede sacrifici che coinvolgono a volte, insieme con voi,
anche le vostre famiglie: ciò rende il mio grazie ancora più
sentito. E colgo l’occasione per salutare i vostri familiari,
alcuni dei quali sono qui con noi questa sera.
Il Governatorato, alle cui dipendenze voi operate, svolge
una funzione importante. Quando il mio venerato Predecessore Pio XI condusse le trattative per i Patti Lateranensi, si
preoccupò che la Santa Sede potesse contare su «quel tanto
di territorio» che le garantisse «l’assoluta indipendenza per
l’adempimento della sua alta missione nel mondo». Assolvendo con impegno i vostri compiti, cari amici, voi assicurate
la vita quotidiana dello Stato ed aiutate il Papa nel compimento del ministero che il Signore gli ha affidato al servizio
della Chiesa e del mondo. Non è dunque fuori luogo definirvi
“collaboratori del Papa”, e come tali vi saluto oggi proprio
qui, davanti a questo palazzo che idealmente simboleggia i
diversi luoghi nei quali svolgete le vostre mansioni.
Voi dunque lavorate in Vaticano, per e con il Papa; lavorate proprio nei luoghi che hanno visto la testimonianza di tanti
martiri e innanzitutto dell’apostolo Pietro. Questo domanda a
voi, oltre che competenza, professionalità e dedizione, anche
un serio impegno di testimonianza evangelica. Conto su di voi,
e vi chiedo di crescere ogni giorno nella conoscenza della fede
cristiana, nell’amicizia con Dio e nel generoso servizio verso
i fratelli. Vi esorto pertanto ad essere, in casa e sul lavoro,
sempre fedeli agli impegni del vostro Battesimo, ad essere docili discepoli e credibili testimoni del Signore Gesù. Solo così
potrete dare il vostro prezioso contributo alla diffusione del
Vangelo e all’edificazione della civiltà dell’amore.
11 Giugno 2007
Poco fa, nella Cappella del Governatorato ho benedetto
una bella immagine della Madonna, che venerate come “Madre della Famiglia”. Ho benedetto anche il nuovo organo,
appositamente voluto per sostenere il canto dell’assemblea
liturgica che vi si riunisce per la Santa Messa quotidiana. La
presenza della Chiesa in mezzo ai vostri uffici e alle vostre
officine vi ricordi ogni giorno lo sguardo paterno di Dio che,
nella sua provvidenza, vi segue e si prende cura di ciascuno
di voi. La preghiera, che è dialogo fidente con il Signore, e
la partecipazione anche infrasettimanale alla celebrazione
del Divin Sacrificio, che ci unisce a Cristo Salvatore, sia il
segreto e la forza delle vostre giornate e vi sostenga sempre,
specialmente nei momenti difficili.
Sono inoltre informato che nei progetti del Governatorato vi è una fontana dedicata a San Giuseppe, sovvenzionata
da generosi donatori. Lo Sposo della Vergine Maria, capo
della Santa Famiglia e patrono della Chiesa, a giusto titolo
può essere considerato esempio e modello di chi è impegnato
nei molteplici servizi del Governatorato, svolgendo un servizio per lo più umile e silenzioso, ma di indispensabile sostegno per l’attività della Santa Sede. Auspico pertanto che il
progetto possa giungere a felice compimento. E chiedo a San
Giuseppe di proteggere sempre voi e le vostre famiglie. Oltre
alla protezione di San Giuseppe, invoco su di voi la materna assistenza della Vergine Maria, Madre della Chiesa, che
ci guarda dall’alto di questo Palazzo. A Lei affido tutti voi:
il suo sorriso materno vi accompagni e la sua intercessione
vi ottenga le più elette benedizioni di Dio. Ancora una volta
grazie per il vostro lavoro, mentre di cuore tutti vi benedico.
all’ombra del cupolone | VII
“Conto su di voi, e vi chiedo
di crescere ogni giorno nella
conoscenza della fede cristiana,
nell’amicizia con Dio e nel
generoso servizio verso i fratelli. ” Benedetto XVI
VIII | all’ombra
del cupolone
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(continua da pag. 4)
bellezza: basti contemplare lo scorcio della Basilica Vaticana
dal Palazzo dove, da oltre settantacinque anni, ha sede il Governatorato.
La visita di Benedetto XVI conferma l’attenzione paterna dei Papi per questa comunità di lavoro: qui venne per la
prima volta Pio XI, il 1° novembre 1931, accolto dall’allora
Segretario di Stato Cardinale Eugenio Pacelli divenuto suo
successore con il nome di Pio XII. Giovanni XXIII visitò il
Governatorato il 26 gennaio 1961, Paolo VI l’11 luglio 1963
e Giovanni Paolo II il 10 febbraio 1979.
Alle ore 18.45 Benedetto XVI ha fatto rientro nel Palazzo
Apostolico.
all’ombra del cupolone | 11 Giugno 2007
NOTIZIE DALLE DIREZIONI E UFFICI
Una struttura al servizio dei bambini
a cura di Mons. Giorgio Corbellini
N
ella Città del Vaticano funziona – con grande discrezione,
ma rendendo un servizio multiforme ed ampio, un Dispensario pediatrico, che segue anche le mamme. Nel corso del 2006 il
dispensario ha assistito 684 bambini, appartenenti a 337 famiglie,
di 47 nazionalità (in numero maggiore: ecuadoriani, peruviani, italiani e rumeni), di 9 confessioni religiose (in prevalenza cattolici, a
cui seguono musulmani, buddisti, induisti). Questo il numero molto
consistente di visite:
-1010 pediatriche;
-170 generiche ad adulti;
-156 visite allergologiche;
-127 dermatologiche;
-105 dentistiche;
-98 ginecologiche.
Ad esse si aggiungono 108 ecografie e 94 consultazioni da
parte della psicologa. Il Dispensario pediatrico “Santa Marta” è in
funzione dal maggio 1922.
Nell’Ottobre 1921, una signora di New York – Dula Drach - ,
protestante convertitasi alla fede cattolica, ricevuta in udienza da
Papa Benedetto XV, offrì al Santo Padre la possibilità di aprire in
Vaticano un dispensario per la distribuzione di latte in polvere per
i bambini poveri, che la società Drycko, di cui Ella era azionista,
avrebbe messo gratuitamente a disposizione. Il Santo Padre accolse
molto volentieri la proposta e ne raccomandò l’attuazione anche sul
letto di morte.
La struttura, che ha iniziato ad operare presso l’Ospizio di Santa Marta, nel tempo si è sviluppata ed ha allargato il suo prezioso
servizio anche in campo sanitario ai bambini ed alle loro mamme.
Affidato fin dall’inizio alle Figlie della Carità, operanti presso il
suddetto Ospizio – ed ora presso la “Domus Sanctae Marthae” – è
diretto da molti anni da Suor Chiara Pfister.
Attualmente ha sede presso l’ingresso del Perugino, nell’edificio che ospita anche il Pre-Seminario. Vi prestano la loro opera numerosi medici ed altri volontari, che mettono la loro professionalità
ed il loro tempo a servizio dei piccoli pazienti e delle loro mamme.
Una “festa” dei bambini
a cura di R. Perosa
S
abato 19 Maggio. Una bella giornata di sole, bambini liberi di camminare, assieme ai loro genitori, tra due ali di
alberi e fiori, al riparo dalle macchine, dai gas di scarico, dalla
fretta…
Qualcuno spingeva la carrozzina del fratellino/sorellina più
piccolo per aiutare la mamma.
E’ stato bello anche per noi adulti sentire le loro voci nei luoghi
presso i quali prestiamo servizio e per una volta almeno ci siamo
presentati gli uni agli altri senza tener conto della funzione che ricopriamo, del titolo accademico, ma come papà di Alessandro e
mamma di Ilaria.
Da parte dei nostri figli il piacere di vedere dove lavorano i genitori e di saperli in un luogo così bello quando loro sono a scuola (sic!).
Ad accoglierci, presso la Grotta di Lourdes S. E. Rev.ma il Presidente Mons. Giovanni Lajolo, S. Ecc. Rev.ma il Segretario Mons.
Renato Boccardo e Mons. Giorgio Corbellini.
L’invito, fatto ad un bimbo dall’Ecc.mo Presidente ad intonare
una “Ave Maria” alla Vergine di Lourdes, è stato seguito dalla preghiera dei genitori e dei figli con l’affetto e la devozione dovuta alla
“Regina della Famiglia”.
La visita, dopo un piccolo spuntino organizzato dalla Direzione
dei Servizi Economici, è continuata tra le mura leonine, i fiori, le
fontane e gli scorci dei Giardini, degna cornice per un’icona trinitaria, quale è la famiglia.
E’ stata una simpatica opportunità molto apprezzata dagli adulti e – a modo loro! – certamente dai numerosi piccoli presenti, che
potrà avere negli anni prossimi anche una maggiore adesione.
| all’ombra
del cupolone
11 Giugno 2007
La sicurezza del Santo Padre in primo piano
a cura del Corpo della Gendarmeria
I
l 7 maggio u.s., una delegazione della Gendarmeria francese, guidata dal Generale Maurice Vanderhayden, Sotto Direttore della Cooperazione Internazionale, alla presenza del Dott.
Domenico Giani, Comandante del Corpo della Gendarmeria, ha
fatto visita a Sua Ecc.za Mons. Giovanni Lajolo, Presidente del
Governatorato, per formalizzare una cooperazione istituzionale tra
i due Corpi. Ciò al fine di migliorare e consolidare i rapporti di
lavoro e di amicizia instaurati in questi ultimi anni e di sviluppare
la preparazione del personale con corsi di addestramento professionali, concentrati particolarmente sulle attività riguardanti la sicurezza del Santo Padre.
I
l 1 giugno u.s., alla presenza di Sua Ecc.za Mons. Renato
Boccardo, Segretario Generale del Governatorato, dell’Avv.
Gianluigi Marrone, Giudice Unico, dei Superiori e del Cappellano
del Corpo, si è chiuso il corso per la formazione ed istruzione dei
nuovi “Allievi Gendarmi”.
12 Settembre 2007: Nome di Maria
“AIUTACI A SCONFIGGERE LA LEBBRA”
Chiesa annessa al Governatorato
VENDITA DI BENEFICENZA
S.E. il Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato
di Sua Santità, presiederà una solenne concelebrazione
eucaristica, alle ore 7,30.
S.E. Mons. Angelo Comastri, Vicario Generale di
Sua Santità per la Città del Vaticano, darà lettura del
Decreto di dedicazione della nostra Chiesa, fin’ora detta di “S. Marta”, a Maria “Madre della Famiglia”.
Tutti sono cordialmente invitati.
a favore del Lebbrosario “St. Claire’s - House”
in Ahotokrom
Arcidiocesi di Cape Coast, Ghana
Al magazzino abbigliamento dal 1 Ottobre 2007
Il ricavato della vendita di prestigiosi oggetti di argenteria
sarà interamente devoluto in beneficenza
L’ANGOLO DI CULTURA
La costanza dell’insoddisfazione
Orazio
Romae Tiber amem, ventosus Tibure Romam (Ep. 8, 12).
Sensibile al vento, a Roma vorrei Tivoli, a Tivoli Roma.
In culpa est animus, qui se non effugit unquam (Ep. 14, 14).
La colpa è nell’animo, che non si sfugge mai.
Agostino
Hic et valeo, nec volo; illic volo, nec valeo; miser utrobique (Confessioni, 10, 42)!
Posso esser qui, ma non voglio; voglio esser là, ma non posso; là
e qui, misero!
E’ il nostro animo che è fluttuante, e dà instabilità al nostro
esistere. Come ancorarlo ad una certezza a cui afferrarsi saldamente? Solo sarà possibile se nel cuore c’è una “visione” che
sempre lo occupi, e ne realizzi la vita: una “perla preziosa” per la
quale valga la pena di sognare, e vivere.
Dove trovarla? Ce lo dice il Vangelo secondo Matteo, al capitolo 13.
Guido Reni. S. Matteo e l’angelo.
Pinacoteca Vaticana. Musei Vaticani
all’ombra del cupolone | 11 Giugno 2007
IL CUORE CHE PENSA
Se il Cuore non è buono
Non si può formare la storia
con le sole strutture materiali,
prescindendo da Dio.
Se il cuore dell’uomo non è buono,
allora NESSUNA ALTRA COSA
PUÒ DIVENTARE BUONA.
Rogier van der Weyden. Discesa dalla Croce.
Museo del Prado.
E la bontà di cuore può venire solo
da Colui che è Egli stesso Bontà,
il Bene.
Benedetto XVI
(Gesù di Nazareth, pag. 56)
Se la “bontà di cuore” è indispensabile per migliorare “la storia”, lo è anche per la vita del Governatorato! Qui passiamo
gran parte delle nostre giornate, cioè della nostra vita, che dobbiamo “migliorare” e non sciupare.
Il Papa scrive che la bontà di cuore - degli altri e ... del nostro! - viene da Dio. La questione è allora: come fare per ottenerla? La risposta è semplice e sicura: “Imparate da me - ha detto il nostro Divino Maestro - che sono mite ed umile di cuore, e
troverete ristoro per la vostra vita” (Mt. 11,29)
A lui, al nostro amabilissimo Salvatore, possiamo rivolgerci sempre e dovunque. Occasione privilegiata, la Messa quotidiana.
Nella nostra Cappella è celebrata ogni giorno feriale, alle 7,30. Prova!
Colui che vuole onorare veramente la Passione del Signore,
deve guardare con gli occhi del cuore Gesù Crocifisso, in
modo da riconoscere nella sua carne la propria carne.
A nessuno, anche se debole e inerme, è negata la vittoria
della Croce, e non v’è uomo al quale non rechi soccorso la
mediazione di Cristo.
Procuriamo che le attività della vita presente non creino
in noi o troppa ansietà o troppa presunzione sino al punto
da annullare l’impegno di conformarci al nostro Redentore,
nell’imitazione dei suoi esempi. Nulla infatti egli fece o soffrì
se non per la nostra salvezza, perchè la virtù che era del
Capo, fosse posseduta anche dal Corpo.
E’ cosa nostra ciò che giacque esanime nel sepolcro, che
è risorto il terzo giorno, che è salito al di sopra di tutte le
altezze alla destra della maestà del Padre. Ne segue che
se camminiamo sulla via dei suoi comandamenti e non ci
vergognamo di confessare quello che nell’umiltà della carne
egli ha operato per la nostra salvezza, anche noi saremo
partecipi della sua gloria.
San Leone Magno
Andrea Mantegna. La Risurrezione.
Altare di S. Zeno. Verona
| all’ombra
del cupolone
11 Giugno 2007
NOTIZIE LIETE E ...TRISTI
Matrimoni
Nella luce della Gerusalemme celeste
Alcuni nostri colleghi hanno formato una nuova famiglia.
- Massimiliano Giovannetti e Valentina Di Mambro
(10/02);
- Walter Di Girolamo e Hang Kim Nguyen (31/03);
- Leonardo Menicacci e Anna Tedeschi (14/04);
- Roberto Mancini e Irma Ricci (21/04);
- Federico Di Cesare e Sonia Farina (12/05);
- Alessandro Mattaroccia e Rosa Gubinelli (13/05);
- Enrico Chiei Gamacchio e Adriana Olivieri (14/05);
- Vittorio Bartozzi e Marta Di Lorenzo (26/05);
- Massimo Luzzitelli e Miranda Fiori (01/06);
- Fabio Ippoliti e Vania Sercerchi (02/06).
Nascite e Battesimi
Diverse famiglie di dipendenti del Governatorato sono
state allietate in questo periodo dalla nascita di figli:
- Sofia (10/04), di Luca Ceccarelli;
- Giorgia e Carlotta (14/04), di Francesco Ticconi;
- Rachele (30/04), di Claudio Scipioni;
- Giulia (05/05), di Maurizio Baroncini;
- Lorenzo (08/05), di Antonio Pica;
- Marco (08/05), di Gianluca Lorizio;
- Alessandra (15/05), di Patrizio Tognini;
- Francesco (02/06), di Andrea Di Girolamo;
- Alessia (02/06), di Sonia Zito;
- Sofia (14/06), di Andrea Breno.
PER FARE BUON SANGUE
Dopo la vittoria della Rivoluzione d’ottobre, Avrom va a trovare
Chajim che abita a due passi da lui, e gli fa il seguente discorso:
“Discutiamo, Chajim, tu sei ricco e io sono povero. Devi dunque
dividere con me le tue priorità.”
“Hai ragione, Avrom.”
“Tu hai due cavalli, quindi devi darmi il secondo.”
“È il principio rivoluzionario, Avrom.”
“Tu che hai due vacche, perciò devi darmene una.”
“Lo dice la Rivoluzione, Avrom.”
“Tu hai due galline, dunque me ne devi dare una.”
“Assolutamente no, Avrom.”
“Come mai? Mi hai detto che mi dai sia il secondo cavallo che la
seconda vacca. Perché non mi vuoi dare una gallina?”
“Perché io possiedo soltanto un cavallo e una vacca mentre invece
ho due galline.”
Signor macellaio, nella salsiccia che ho comprato ieri ho trovato
un vetro.
-Signora, ma quanta salsiccia ha comprato?
-Circa 2 euro!
-E lei per 2 euro cosa pretendeva di trovare? Un diamante?
In spirito di fede nella vita eterna e nella resurrezione,
ricordiamo nella preghiera i nostri colleghi e collaboratori
defunti:
- Capitanio Maria Luisa - Suor Lucia (18/04), dipendente dell’Ufficio Filatelico;
- Manganelli Ezio (13/04), dipendente SS. TT. - Centrale Termoelettrica;
- Vianello Antonio (26/04), collaboratore dell’Ufficio
Giuridico e Notaio dello Stato.
Alcuni nostri colleghi hanno avuto recentemente lutti in
famiglia. Li ricordiamo nella preghiera:
- Santa Carmela Amedeo (19/04), madre di Roberto
Porta;
- Monica (20/04), sorella di Alessandra D’Amico;
- Sergio (20/04), padre di Gianfranco Rasi;
-Pasquale (30/04), padre di Salvatore Gallitto;
- Domenico (07/05), padre di Raffaella Filippini;
- Anna Maria Durante (10/05), madre di Simona De
Luca;
- Raffaele (10/05), padre di Alessandro Fontanella;
- Alessandro (15/05), padre di Armando Borsetti.
all’ombra del Cupolone va in ferie!
Anche se d’estate l’ombra è assai più desiderata e
ricercata che negli altri periodi dell’anno, All’ombra del
Cupolone sospenderà la sua pubblicazione nei mesi estivi. Il
n. 4 uscirà regolarmente alla ripresa ordinaria del lavoro, nel
mese di ottobre.
Buone Vacanze a tutti.
notizie di varia vaticanità
ANNO 1 | N. 3
REDAZIONE
presso Mons. Vice Segretario Generale
IMPAGINAZIONE
Alessandra Murri
(Ufficio Vendita Pubblicazioni e Riproduzioni)
STAMPA
Tipografia Vaticana
Si ringraziano per le immagini della Visita del Santo
Padre al Governatorato e per la loro la preziosa
collaborazione il Sig. Biagio Tamarazzo e il servizio
fotografico dell’Osservatore Romano.

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